Napoli. All’università “Federico II”, in presenza e on line, la giornata internazionale di studi “Donne e Archeologia in Europa nel XX secolo. Il ruolo delle donne nella ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico” a cura di Bianca Ferrara, per approfondire il contributo delle donne alla storia della disciplina archeologica
Lunedì 1° dicembre 2025, alle 9.30, nell’aula Ex Cataloghi Lignei dell’università “Federico II” di Napoli, nel complesso di San Pietro Martire in via Porta di Massa 1 a Napoli, la giornata internazionale di studi “Donne e Archeologia in Europa nel XX secolo. Il ruolo delle donne nella ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico” a cura di Bianca Ferrara e rappresenta un’importante occasione per approfondire il contributo delle donne alla storia della disciplina archeologica, riportando alla luce figure e percorsi rimasti a lungo nell’ombra. L’iniziativa acquista particolare rilievo grazie alla partecipazione di studiose provenienti da diversi contesti accademici, italiani e stranieri. Sarà inoltre possibile seguire l’evento anche online tramite la piattaforma Microsoft Teams (https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ODJiMGNkM2ItNWZiNC00YzVmLThjZTMtMmY1YTM5MzM3NWQx%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%222fcfe26a-bb62-46b0-b1e3-28f9da0c45fd%22%2c%22Oid%22%3a%2280566533-a071-4e2e-a989-0a894ea565dc%22%7d). La Giornata rientra in un progetto di ricerca scientifica coordinato dalla prof.ssa Bianca Ferrara, volto ad approfondire il ruolo delle donne negli studi archeologici tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, con particolare attenzione ai percorsi formativi, alle modalità di accesso alla professione e ai contributi offerti allo sviluppo della disciplina archeologica. Il Convegno vedrà la partecipazione di studiose e ricercatrici provenienti da Università italiane e straniere, che approfondiranno le tematiche proposte, offrendo nuovi e interessanti spunti di riflessione. Le diverse relazioni in programma permetteranno infatti di delineare un quadro più completo e articolato del contributo femminile alla disciplina, mettendo in luce figure spesso poco note ma di grande rilevanza scientifica.
Dopo i saluti istituzionali di Andrea Mazzucchi e Rosalba Di Meglio, la prima sessione del Convegno, coordinata da Antonella Tomeo, prevede gli interventi di Giovanna Greco, Flavia Frisone, Margarita Díaz-Andreu, María José Berlanga Palomo, Fedra A. Pizzato e Sophie Hay. A seguire, le relazioni di Bianca Ferrara, Rachele Cava, Daniela Capece e Teresa Laudonia. I contributi offriranno un quadro articolato delle esperienze femminili che, tra archeologia, papirologia ed epigrafia, si sono sviluppate in un contesto tradizionalmente dominato da figure maschili, mettendo in luce percorsi professionali, approcci critici e metodologie innovative introdotte dalle studiose.
Taormina. Iside tra Sant’Agata e Santa Lucia: a Palazzo Ciampoli la conferenza “Nostra Signora del Mediterraneo Antico. Navigazione e culto di Iside tra ellenismo e impero” con Tigano, Frisone e Cavillier, a margine della mostra “Da Tauromenion a Tauromenium”

Il culto di Iside, divinità dell’antico Egitto adorata anche in Sicilia durante l’epoca ellenistica-romana – culto che, secondo gli studiosi, sfociò in quello per Sant’Agata a Catania durante il periodo cristiano, mentre a Siracusa Santa Lucia è associata a Demetra – sarà il tema della conferenza “Nostra Signora del Mediterraneo Antico. Navigazione e culto di Iside tra ellenismo e impero” in programma martedì 10 settembre 2024 a Palazzo Ciampoli, alle 18. Un evento a latere della mostra “Da Tauromenion a Tauromenium” (Palazzo Ciampoli, aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 19, fino al 30 novembre 2024: vedi Taormina. A Palazzo Ciampoli apre la mostra archeologica e multimediale “Da Tauromenion a Tauromenium. Alla scoperta della città invisibile tra storia e archeologia” con reperti, elementi architettonici, frammenti e statue rinvenuti durante gli scavi antichi e recenti (come la Sacerdotessa di Iside) e la ricostruzione animata degli edifici | archeologiavocidalpassato) che ha visto il rientro dal Museo Salinas di Palermo della statua della Sacerdotessa di Iside (II d.C.) ritrovata a Taormina nel 1867 in un terreno accanto alla chiesa di San Pancrazio. Edificio che anticamente era proprio un santuario dedicato alle divinità egizie di Iside e Serapide: un serapeion (tempio dedicato a Serapide) trasformato nei secoli in chiesa cristiana. A parlarne, introdotti da Gabriella Tigano (archeologa e direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina) – che per questa mostra ha avuto in prestito la statua della sacerdotessa di Iside recuperata a Taormina nel 1867 e da allora esposta al museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo – saranno Flavia Frisone (storica dell’università del Salento) e Giacomo Cavillier (egittologo dell’università del Cairo) che mostreranno come il culto di Iside, partendo dalle rive del Nilo, si sia integrato, trasformandosi nel contesto culturale del Mediterraneo antico.

Mostra “Da Tauromenion a Tauromenium”: la Sacerdotessa di Iside osservata dagli archeologi Gabriella Tigano, Dario Barbera e Maria Grazia Vanaria (foto regione siciliana)

La prof. Flavia Frisone, storica greca dell’università del Salento (foto parco naxos taormina)

L’egittologo Giacomo Cavillier dell’università del Cairo (foto parco naxos taormina)
Al centro dell’incontro la straordinaria importanza del culto di Iside, il cui influsso si estese in tutto il Mediterraneo durante il periodo ellenistico e romano. Divinità dell’antico Egitto, terra che nell’antichità classica era considerata origine di culti arcani e venerabili, Iside ha esteso il proprio influsso ben oltre le sponde del Nilo. Dea protettrice e signora di arti magiche, Iside era considerata un nume capace di ascolto per i suoi devoti: una dimensione empatica e comunicativa che diede al suo culto una rilevanza unica e universale nel mondo ellenistico-romano. Lo spiega Flavia Frisone: “Prendendo le mosse da un reperto importantissimo segno della dimensione storica e culturale dell’antica Tauromenion, esploreremo una figura divina che espresse appieno il peculiare legame fra il mare e il sacro che fu di tutte le civiltà del Mediterraneo antico”. Mentre il racconto di Giacomo Cavillier parte “Dal culto isiaco nell’ Egitto tolemaico – spiega – per giungere nella Roma imperiale e cristiana. In questo sentiero magico-rituale, si tenterà di delineare importanti aspetti del sincretismo di Iside con divinità femminili del pantheon classico ed ellenistico e di fare emergere la sua dimensione culturale, politica e religiosa nel contesto imperiale romano”.

La statua della Sacerdotessa di Iside durante i lavori di riallestimento del museo “Antonio Salinas” di Palermo nel progetto “No Memory” di Iole Carollo (foto iole carollo)
La statua della Sacerdotessa di Iside è stata restaurata nel 2016, durante i lavori di riallestimento del museo “Antonio Salinas” di Palermo e fotografata, insieme ad altre sculture della collezione, da Iole Carollo, autrice del progetto “No memory” dedicato al periodo di chiusura del museo e alla narrazione dei reperti temporaneamente oscurati da teli e veline e quindi impossibilitati a rappresentare la memoria della collettività.
Vicenza. Parte col botto “L’archeologia e la scienza raccontano”, la rassegna mensile del Crt: Christian Greco, direttore del museo Egizio presenta il suo libro “Alla scoperta di Tutankhamon” eccezionalmente in Basilica Palladiana. Ecco tutto il programma fino a maggio
Parte col botto “L’archeologia e la scienza raccontano”, il ciclo di conferenze organizzate dal Gruppo archeologico CRT di Vicenza da ottobre a maggio in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e i Musei civici di Vicenza che affronteranno temi eterogenei su cui relazioneranno alcuni prestigiosi studiosi in ambito archeologico.

Christian Greco, direttore del Museo Egizio e curatore della mostra “I creatori dell’Egitto eterno” in Basilica Palladiana a Vicenza (foto comune di vi)

Copertina del libro “Alla scoperta di Tutankhamon” di Christian Greco
Sarà infatti Christian Greco, direttore del museo Egizio di Torino, ad aprire la rassegna domenica 29 ottobre 2023 (già sold out), con la presentazione del suo libro “Alla scoperta di Tutankhamon”. E se la sede privilegiata sarà il museo Naturalistico Archeologico di Vicenza che ospiterà gli incontri, a cadenza mensile, la domenica alle 17, per l’incontro di apertura con Greco sarà eccezionalmente in Basilica Palladiana alle 18. La conferenza è organizzata grazie anche alla collaborazione con il progetto Relazionésimo che ha allestito nel salone della Basilica, dove si svolgerà la conferenza la mostra, aperta fino al 10 dicembre 2023, “La proporzione aurea. Un viaggio tra emozioni, armonia e conoscenza”. Durante la conferenza di Greco sarà illustrata la scoperta del XX secolo, il ritrovamento della sepoltura del giovane faraone. Ancor oggi lo studio della tomba continua a fornire nuove informazioni, svelando le tessere di un mosaico di storie intrecciate risalenti a 3.370 anni fa. I posti sono tutti esauriti. Nel caso in cui alle 18 ci fossero posti rimasti liberi verranno assegnati a chi si presenterà.

Annaluisa Pedrotti dell’università di Trento
La rassegna proseguirà domenica 26 novembre 2023 con Annalisa Pedrotti, professore associato all’università di Trento, che prenderà in considerazione “Ötzi l’uomo dei ghiacci, eccezionale esempio del rapido evolversi dei metodi scientifici in archeologia”. Questa mummia naturale, grazie al suo ottimo stato di conservazione, ha consentito di ricostruire le condizioni di vita di un uomo all’inizio dell’età del Rame.

Alessia Fassone, curatrice del museo Egizio di Torino
Domenica 28 gennaio 2024 Alessia Fassone, curatore del museo Egizio, intratterrà il pubblico su “Gli Egizi a tavola. Cibo per il corpo e per lo spirito”. Grazie alle raffigurazioni sui monumenti e al ritrovamento eccezionale di alimenti nella tomba di Kha e Merit, è oggi possibile ricostruire la dieta degli antichi Egizi. Analisi sulle mummie e sperimentazioni di produzione alimentare gettano nuova luce su vari aspetti della quotidianità antica.

La prof.ssa Flavia Frisone dell’università del Salento
Domenica 25 febbraio 2024 sarà la volta di Flavia Frisone, professore ordinario all’università del Salento, che si occuperà di “Antiche epigrafi e nuove tecnologie. Da Scipione Maffei al digitale”. L’epigrafia è una disciplina di straordinaria importanza perché permette di leggere le antiche fonti scritte esattamente come erano state redatte all’epoca, così da indagare e conoscere, non solo la storia ufficiale, ma anche quella di gente comune nella sua quotidianità.

Marisa Rigoni, archeologa
Domenica 21 aprile 2024 Marisa Rigoni, già direttore della soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, esaminerà “Il campo romano di Schio-Santorso. Dati di scavo e problemi aperti”. Si tratta di un’area archeologica che continua a riservare sorprese, come testimonia anche la mostra permanente sugli accampamenti romani ispirata alle attestazioni in loco.
Domenica 26 maggio 2024 Andrea Russo, Maresciallo dei Carabinieri TPC, affronterà “La tutela del patrimonio archeologico” dalla prospettiva della polizia giudiziaria, considerando lo status giuridico del bene archeologico in maniera esauriente ed esaustiva. Il suo percorso abbraccia la problematica a tutto tondo: dal danno causato dagli scavi clandestini e dal loro contrasto, alla preziosa attività del Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri (TPA).
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti. Per informazioni e modalità di prenotazione: inviare una email gruppoarcheologico.crt@gmail.com oppure un messaggio al 3515409028.
Ischia. Per il progetto Kepos 2023, al museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno la conferenza “Navigatori, mercanti e pirati sugli “umidi sentieri” del Mediterraneo antico” con Flavia Frisone (università del Salento)
A Villa Arbusto di Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (Na), sede del museo Archeologico di Pithecusae, quarto appuntamento del progetto Kepos 2023 Archeologia e paesaggio. Appuntamento sabato 5 agosto 2023, alle 19, con l’incontro “Navigatori mercanti e pirati sugli “umidi sentieri” del Mediterraneo antico”. Gli “umidi sentieri”, famosa espressione poetica coniata da Omero per indicare il mare e i suoi percorsi, è la definizione di un Mediterraneo che non è il nostro, ma è uno spazio di avventura e scoperta nel quale le navigazioni, fra mito e realtà hanno contribuito alla costruzione di una durevole dimensione culturale. Dagli uomini alle idee, dalle piante all’esperienza del vivere, tutto ha viaggiato su questi sentieri del mare. E ha costruito storie nuove, nuove identità, incroci e scambi determinati non tanto da categorie etnico-politiche pre-definite ma dai ritmi, dalla forza, dall’imprevedibile potenza del mare e della natura, e dall’incessante umana ricerca che ne ha carpito i segreti. Dopo i saluti della presidente della fondazione “W. Walton e Giardini La Mortella” Alessandra Vinciguerra e del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, interverrà la prof.ssa Flavia Frisone, ordinario di Storia greca all’università del Salento a Lecce con la relazione “Navigatori, mercanti e pirati sugli “umidi sentieri” del Mediterraneo antico”. L’appuntamento sarà moderato da Mariangela Catuogno, direttore scientifico del progetto Kepos 2023. Ingresso libero. “Il nostro mare di mezzo”, spiegano gli organizzatori, “è, storicamente, un mosaico di esperienze e di apporti che conoscono l’intero ventaglio di modalità che sempre hanno le interazioni fra i gruppi umani, dalle forme di coesistenza pacifica alle espressioni di più violento conflitto. Suoi tratti connotativi sono l’incontro e la dinamica, e, nella misura in cui questi due elementi sono capaci di alimentarsi reciprocamente e rigenerarsi l’uno dall’altro. Partendo da questo luogo topico, la Pithekoussai dei Greci, simbolo ed esempio di quella remota stagione di sfide e di creatività, la conferenza vuole illustrare alcuni dei protagonisti di quelle lontane avventure, così come ci vengono restituiti dalla documentazione storico-archeologica”.
Ischia. La fondazione Walton propone anche per il 2023 il progetto “Kepos. Archeologia e paesaggio”: sette incontri tra maggio e ottobre con studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione. Ecco il programma
Dopo il positivo riscontro avuto con Kepos 2022 “Paesaggi e Archeologia”, una serie di conferenze e convegni, focalizzato sul patrimonio archeologico, culturale e naturalistico del mondo mediterraneo, la Fondazione Walton torna a proporre questo progetto di divulgazione scientifica che si interroga sulle nuove forme di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, presentate da specialisti del settore. Riprende il progetto di divulgazione culturale promosso dalla Fondazione Walton per parlare del patrimonio archeologico, culturale e naturalistico a cura dell’archeologa Mariangela Catuogno. Anche nel 2023 il progetto si snoda con sette incontri in calendario ai quali interverranno studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, per un approccio multidisciplinare al tema. Sono previsti due appuntamenti al museo di Villa Arbusto, nell’ambito della collaborazione tra Fondazione William Walton e Comune di Lacco Ameno. Ai vari appuntamenti interverranno studiosi, funzionari pubblici, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, altamente specializzati, per un approccio multidisciplinare al tema. Gli incontri sono tutti alle 18.30. Ingresso libero dalle 18. Informazioni e prenotazioni: 081-986220, dalle 10 alle 18, martedì, giovedì, sabato e domenica. Fondazione William Walton e La Mortella, via Francesco Calise 45, Forio (Na). Il termine greco Kepos indica il giardino di delizie, ma anche il grembo materno, il luogo in cui fermenta la vita e le idee. I Giardini La Mortella, luogo di diletto da sempre promotore di progetti culturali, vogliono porsi come stimolo di conoscenza, sperimentazioni e proposte concrete per gestione del patrimonio culturale, creando un confronto tra le realtà isolane e quelle nazionali, e spronare la comunità ischitana ad una partecipazione attiva e ad un processo di identificazione con il patrimonio storico ed ambientale dell’isola.
Il primo appuntamento si svolgerà giovedì 25 maggio 2023, ai Giardini La Mortella; con una perfetta convergenza tematica si parlerà di musica in ambienti museali, proprio nel luogo dedicato alla musica, la Sala concerti della Mortella. Il focus è sulle nuove forme di comunicazione del patrimonio museale, con interventi della scrittrice Cinzia Dal Maso, del Centro studi per l’archeologia pubblica Archeostorie®, e del maestro Federico Longo, compositore e direttore d’orchestra, che parleranno di una opera musicale site-specific composta per la Galleria Borghese di Roma.
A seguire giovedì 15 giugno 2023, sempre ai Giardini La Mortella, una conferenza anch’essa in perfetta sintonia con l’eccezionale contesto dei giardini, in cui Riccardo Motti, professore di Botanica sistematica al dipartimento di Agraria, università Federico II, racconterà dei suoi studi sulla flora antica rappresentata nelle opere d’arte Greco-Romane.
L’appuntamento successivo è previsto l’8 luglio 2023 al museo di Villa Arbusto. Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli; Federico Marazzi, professore di Archeologia cristiana e medievale, all’università Suor Orsola Benincasa; e Maria Luisa Tardugno, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio – area metropolitana di Napoli presenteranno una riflessione sul mondo Bizantino, prendendo spunto dalla grandiosa mostra organizzata al museo Archeologico di Napoli nel 2022.
Seguirà, il 5 agosto 2023, sempre a Villa Arbusto, l’incontro dedicato alla navigazione nel mondo antico, con una apertura di grande respiro sulle rotte del Mediterraneo presentata da Flavia Frisone, professore associato di Storia greca, all’università del Salento, Lecce.
Il 24 agosto 2023 invece gli incontri tornano ai Giardini La Mortella, dove si parlerà dell’affascinante mestiere dell’archeologo, tra prassi operative, indagini, tecniche e luoghi comuni con l’intervento di Enrico Giannicchedda, professore di Metodologia della ricerca archeologica all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nella salvaguardia dei Beni Culturali e Ambientali sarà l’argomento affrontato l’8 settembre 2023 ai Giardini La Mortella, con rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, che racconteranno la capillare opera di tutela e salvaguardia svolta quotidianamente dall’Arma.
Il settimo appuntamento, il 5 ottobre 2023 ai Giardini La Mortella, vedrà convergere tre direttori di aree marine protette: Salvatore Livreri, direttore area marina protetta “Isole Egadi”; Giulia Visconti, direttore area marina protetta “Capo Milazzo”; e Antonino Miccio, direttore area marina protetta “Regno di Nettuno” Isole di Ischia e Procida, per affrontare il tema della tutela delle emergenze archeologiche e monumentali che si trovano nel contesto di aree naturalistiche.
Vicenza. Convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” promosso dal Gruppo Archeologico C.R.T.: sabato al teatro Astra confronto tra esperti, domenica al museo Archeologico Naturalistico inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron

Due giorni a Vicenza per il convegno “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” organizzato per il 26 e il 27 novembre 2022 dal Gruppo Archeologico C.R.T. di Vicenza. Sabato 26 convegno al teatro Astra in contra’ Barche 55 e domenica 27 presentazione e inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico in contra’ Santa Barbara 4. L’ingesso è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti, che sono limitati, soprattutto quelli di domenica mattina al museo Naturalistico Archeologico. Le prenotazioni possono essere fatte via email all’indirizzo: gruppoarcheologico.crt@gmail.com, oppure inviando un messaggio al numero 3515409028, indicando, in entrambi i casi, i nomi delle persone per le quali si prenota e il giorno di interesse (sabato, domenica, entrambi).

Sabato 26 al Teatro Astra, inizio alle 9. Dopo i saluti, intervengono: Federica Fontana (università di Ferrara) e Annaluisa Pedrotti (università di Trento) su “Donne sciamane e contadine. La figura femminile nella preistoria”; Alessia Fassone (museo Egizio di Torino) su “Donne d’Egitto, belle e influenti”. Dopo la pausa caffè, Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia) su “Donne etrusche: fascino millenario tra mito, archeologia e storia”. Intermezzo dell’attrice Martina Pittarello (Ardea) con letture di brani tratti dalle fonti greche. Quindi Flavia Frisone (università del Salento) su “Sapere da donne, sapere di donne nel mondo greco”. Nel pomeriggio, alle 14.30, apre l’attore Edoardo Billato con letture di brani tratti dalle fonti latine. Quindi Francesca Ghedini (università di Padova) su “Una donna di potere: Giulia Domna”; Luisa Consolaro (psichiatra, psicoterapeuta) su “La mutata condizione femminile: riflessi psicologici e sociali”; Myriam Guglielmo (violinista della Società del Quartetto) esegue Romance Opera 23 di Mrs H.H.A. Beach “Il femminile della musica classica americana”. Quindi Vita Scifo (sindacato Polizia di Stato) su “La donna nel cambiamento del suo ruolo e la consapevolezza delle difficoltà”. Chiude Benedetta Colasanto (percussionista della Società del Quartetto) per “Ritmo è percussione, è vita, è donna” esegue “To the Gods of Rhythm” di N.J. Zivkavich (steel drum e metalli – body percussion e voce che recita la poesia “Sorridi donna” di Alda Merini).

Domenica 27 novembre l’evento “Dialoghi intorno alla donna, tra passato e presente” si trasferisce al museo Naturalistico e Archeologico, per la presentazione e l’inaugurazione dell’esposizione permanente della Potnia theron al museo Naturalistico Archeologico. Alle 10, dopo il saluto delle autorità, intervengono Giulia Pelucchini (Sabap Vr-Vi-Ro) e Viviana Frisone (museo Archeologico Naturalistico Vicenza) su “La Potnia Theron, un reperto restituito alla comunità”; la coreografa Giovanna Donnagemma (Quadrivium Danza) con “Danza sacra / rituale per la dea”; Antonio Di Lorenzo (giornalista) su “Maria Teresa Fortuna: archeologa straordinaria (e sfortunata)”. Chiude la due giorni la visita alla nuova esposizione della Potnia Theron.
Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA”, appuntamento on line con Flavia Frisone, dell’università del Salento, sulla storia del colosso di Eracle: “Un eroe per la Magna Grecia. Eracle, Taranto e la politica dell’immagine”

Storia del colosso di Eracle e di una identità da ritrovare: è il tema affrontato il 31 marzo 2021 per l’ultimo appuntamento di marzo dei “Mercoledì del MArTa”. Alle 18, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del museo Archeologico nazionale di Taranto la prof.ssa Flavia Frisone, dell’università del Salento, introdotta dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, parlerà di “Un eroe per la Magna Grecia. Eracle, Taranto e la politica dell’immagine”. “La conferenza”, anticipa la direttrice Eva Degl’Innocenti, “permetterà di mettere in luce i processi socio-culturali e geo-politici della costruzione identitaria della città di Taranto in diverse fasi della sua storia”.


La prof.ssa Flavia Frisone dell’università del Salento
I leoni di San Marco a Venezia, il Colosseo a Roma, o l’Arena a Verona, ma anche la statua della libertà a New York e l’Opera House di Sidney. Da sempre le città vengono riconosciute soprattutto grazie ai simboli iconici espressi attraverso la statuaria o l’architettura. Accadde anche a Taranto, che – va ricordato – tra IV e III sec. a.C. è stata la capitale culturale del Mediterraneo occidentale: ebbene, nel IV a.C. i tarantini commissionarono proprio ad uno dei più grandi maestri di arte statuaria, Lisippo, la grande statua in bronzo di Eracle, alta circa 5 metri e posizionata sull’acropoli. L’Eracle bronzeo fu per tanto tempo il simbolo di una città che seppe raggiungere splendore e potenza, fino alla definitiva conquista da parte dei Romani con il generale Quinto Fabio Massimo: con la caduta sotto i Romani, Taranto fu spogliata anche di numerosi monumenti e ricchezze. Fu proprio in quegli anni che la statua dell’eroe, simbolo e immagine della potenza tarantina, finì per adornare l’area del Campidoglio, prima di arrivare con le crociate a Costantinopoli ed essere rifusa. “Seguiremo le testimonianze di quella che costituisce una vera e propria costruzione identitaria della città in diverse fasi della sua storia”, spiega Flavia Frisone, “per divenire, attraverso culti, nomi, immagini, una precisa strategia comunicativa e diplomatica che accompagnò l’affermazione di Taranto come città egemone dell’Italia meridionale greca e non greca. Il tema è solo apparentemente erudito e “antiquario” – conclude –. Esso pur parlandoci della specificità di linguaggio delle relazioni politiche e diplomatiche antiche, rivela la modernità di alcuni percorsi storici o, forse, il cuore antico di quelli che oggi chiamiamo processi di globalizzazione”.


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