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La XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea nella sezione di Licodia Eubea propone 17 film. Ecco il focus su alcuni dei titoli in programma con la video-presentazione di Giuseppe Galluzzo e Francesca Nobili

Polo culturale della Badia a Licodia Eubea (foto fcca)

Dal 5 al 7 dicembre 2025 la XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea (Ct), dopo l’esperienza di Catania, torna nella sede storica, Licodia Eubea, al Polo culturale della Badia, dove verranno presentati 17 film. Come abbiamo fatto con la sezione di Catania, anche in questo caso proponiamo un focus su alcuni film in cartellone introdotti dalla video-presentazione di Giuseppe Galluzzo e Francesca Nobili, dell’ufficio Comunicazione del Festival, seguendo il programma di proiezione e non l’ordine di pubblicazione sul sito FCCA.

Venerdì 5 dicembre 2025, alle 8.45, in PRIMA REGIONALE, il film “Il segreto della Dea / The secret of the Goddess” di Lorenzo Antonioni (Italia 2019, 26’). Al tempo degli Etruschi fervono i preparativi per la festa della dea della fertilità. Vulca, che lavora da un ceramista, è un bambino che si interroga sul mistero del divino ed intraprende un percorso interiore immergendosi nella natura.

Venerdì 5 dicembre 2025, alle 11.30, in PRIMA REGIONALE, il film “Once Beneath a Time” di Amelia Dickson (USA 2024, 4’). Un viaggio nelle profondità di un mondo preistorico immaginario e un omaggio a ciò che la Terra cela nelle sue profondità.

Venerdì 5 dicembre 2025, alle 11.40, in PRIMA REGIONALE, il film “L’uomo di Val Rosna / The man of Val Rosna” di Stefano Zampini (Italia 2024, 19’). Un viaggio nelle ultime giornate dell’Uomo di Val Rosna, cacciatore paleolitico vissuto 14.000 anni fa. Il cortometraggio ne racconta la vita quotidiana, tra caccia, rituali di gruppo come la lavorazione del pesce e la pittura con l’ocra, e momenti unici: il più antico intervento dentistico conosciuto, la trapanazione di una carie su un dente del giudizio. In un crepuscolo di luce e silenzio, il suo viaggio termina con una sepoltura onorata da una pietra dipinta, simbolo di rispetto e memoria ancestrale.

Venerdì 5 dicembre 2025, alle 12, in PRIMA NAZIONALE, il film “Diario di scavo. Archeologi a Siponto / Excavation Diary. Archaeologists in Siponto” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 55’). A Siponto, una giornata di scavo diventa il racconto del mestiere dell’archeologo. Diario di scavo osserva i gesti, il tempo e la cura di chi riporta alla luce la storia, rivelando il valore dell’archeologia pubblica come dialogo tra terra, ricerca e comunità.

Venerdì 5 dicembre 2025, alle 18, in PRIMA NAZIONALE, il film “La Festa / The Mistery Play” di Manuel Gutierrez Aragón, Pablo Más Serrano (Spagna 2025, 60’). Nel Medioevo, il teatro rinacque grazie alla messa in scena, all’interno delle chiese, dei cosiddetti “drammi sacri”, che fiorirono in tutta Europa a partire dal XII secolo. Con il Concilio di Trento, la Chiesa li proibì e queste rappresentazioni scomparvero del tutto. Tutte, tranne una: i Misteri d’Elx, dove gli abitanti trasformano il dolore della morte nella gioia della celebrazione.

Sabato 6 dicembre 2025, alle 10, in PRIMA NAZIONALE, il film “La grande Histoire des végétariens / Vegetarians the Great Odyssey” di Martin Blanchard (Francia 2025, 52’). Il vegetarianesimo sembrerebbe un fenomeno decisamente contemporaneo, invece ha una storia lunga e spesso poco conosciuta. Dai jainisti indiani agli hippy, dai filosofi romani alla prima Società Vegetariana fondata a Londra nel 1847, il film racconta un’avventura umana incarnata da figure universali che, attraverso le proprie scelte alimentari, si interrogano sul posto dell’umanità nel mondo.

Sabato 6 dicembre 2025, alle 21, in PRIMA REGIONALE, il film “Anime galleggianti / Floating Souls” di Maria Giménez Cavallo (USA Italia 2024, 71’). Ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, Anime galleggianti è un viaggio attraverso le mistiche terre della Sardegna. Un’opera ibrida che mischia l’etnografia visuale e musicale con la mitologia classica, l’approccio documentario con la fantasia. I destini intrecciati dei personaggi ovidiani culminano nel Carnevale autoctono, i cui riti scandiscono la ciclicità tra la vita e la morte.

Cuneo. Alla terza edizione del Cuneo Archeofilm il pubblico ha premiato il film “Artemide. Il tempio perduto” del regista svizzero Sébastien Reichenbach, e il gradimento delle scuole è andato al corto “Tulsa” del regista iraniano Parviz Shojaei

I premi assegnati nella terza edizione del Cuneo Archeofilm: da sinistra, il Premio Cuneo Archeofilm 2025 e il Premio Cune Archeofilm Scuole (foto AV)

Con l’assegnazione del premio del pubblico “Cuneo archeofilm 2025” e delle Scuole si è chiusa sabato 4 ottobre 2025 la terza edizione del Cuneo Archeofilm, nona tappa del festival diffuso di Firenze Archeofilm in tutta Italia, organizzato dal museo civico del Comune di Cuneo, in collaborazione con Firenze Archeofilm /Archeologia Viva (Giunti Editore) e soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Alessandria Asti e Cuneo e con il sostegno di Fondazione CRC.

Cristina Clerico, assessore alla Cultura del Comune di Cuneo col premio Cuneo Archeofilm 2025″. A sinistra Giulia Pruneti e al centro Michela Ferrero, direttrice dei Musei Civici Cuneo (foto AV)

Frame del film “Artemide. Il tempio perduto / Artemis. Le temple perdu” di Sébastien Reichenbach

Il Premio “Cuneo Archeofilm 2025”, assegnato alla pellicola più votata dal pubblico è andato al film “Artemide. Il tempio perduto / Artemis. Le temple perdu” del regista svizzero Sébastien Reichenbach (Svizzera, 52’). L’ubicazione del santuario di Artemide ad Amarynthos è rimasta a lungo uno dei grandi enigmi archeologici dell’antichità greca. Da cinquant’anni l’archeologo Denis Knoepfler si è appassionato a questo tempio perduto. Grazie alle sue ricerche e alla tenacia di un team internazionale di archeologi, il mistero è stato finalmente svelato. Il film ripercorre questa epopea collettiva, ricca di colpi di scena descrivendo le fasi cruciali di un’indagine che ha affascinato, e continua ad affascinare, diverse generazioni di archeologi.

Michela Ferrero, direttrice dei Musei Civici Cuneo, col premio Cuneo Archeofilm 2025 – Scuole, tra Giulia Pruneti – a sinistra – e Cristina Clerico, assessore alla Cultura del Comune di Cuneo (foto AV)

Frame del film “Tulsa” di Parviz Shojaei

“Il Premio degli Studenti al miglior corto 2025” è stato assegnato dalla giuria studentesca al corto “Tulsa” del regista iraniano Parviz Shojaei (Iran, 7’) selezionandolo tra i 13 film capolavoro proposti alle scuole venerdì mattina. La pellicola racconta in maniera asciutta, ma al tempo stesso struggente, uno degli eventi più tragici della storia della discriminazione razziale in America: il “massacro di Tulsa” nel 1921, durante il quale furono uccisi oltre 300 afroamericani e distrutte 126 abitazioni.

Il regista Stefano zampini alla presentazione del suo film “L’uomo di Val Rosna” al Cuneo Archeofilm (foto AV)

Grande apprezzamento anche per il film “L’uomo di Val Rosna” (Italia, 19’) che nella serata di venerdì 3 ottobre è stato presentato dallo stesso regista Stefano Zampini. La pellicola ricostruisce le ultime giornate dell’Uomo di Val Rosna, cacciatore paleolitico vissuto 14.000 anni fa. Il cortometraggio ne racconta la vita quotidiana, tra caccia, rituali di gruppo e momenti unici: il più antico intervento dentistico conosciuto, la trapanazione di una carie su un dente del giudizio. In un crepuscolo di luce e silenzio, il suo viaggio termina con una sepoltura onorata da una pietra dipinta, simbolo di rispetto e memoria ancestrale.