Caorle. In piazza Vescovado viene posta la riproduzione dell’Ara di Bato, uno dei più interessanti reperti conservati nel museo nazionale di Archeologia del Mare, la cui iscrizione conferma il passato romano di Caorle e del suo antico portus Reatinum
È uno dei più interessanti reperti conservati nel museo nazionale di Archeologia del Mare di Caorle: è l’Ara di Bato la cui iscrizione conferma il passato romano di Caorle e del suo antico portus Reatinum. Venerdì 20 gennaio 2023, alle 11, una sua riproduzione sarà posizionata nella centralissima piazza Vescovado per poter essere ammirata e conosciuta dalle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno affollano la località. Il Comune di Caorle ha infatti deciso di dare vita a questa iniziativa culturale, realizzata nell’ambito della mostra “Terre Antiche”, finanziata all’interno del programma di sviluppo rurale del Veneto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, in collaborazione con la direzione regionale Musei Veneto e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso. Alla cerimonia interverranno il vicesindaco di Caorle ed assessore alla Cultura, Luca Antelmo; la consigliera comunale delegata per il museo nazionale di Archeologia del Mare, Elisa Canta; il direttore del museo nazionale di Archeologia del Mare, Federico Bonfanti; Alessandro Asta, funzionario archeologo della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno Padova e Treviso; e Sabina Magro, coordinatrice dei servizi del Museo di Caorle. All’inaugurazione è invitata tutta la cittadinanza. Parteciperanno gli alunni delle classi IV e V delle scuole primarie Palladio di Caorle e Vivaldi di San Giorgio di Livenza che saranno coinvolti in prima persona e impareranno a leggere e tradurre il testo in latino trascritto sull’ara. Alle 15, visita guidata al museo di Archeologia del Mare alla scoperta di Caorle romana.
La riproduzione in piazza Vescovado rimarrà a disposizione di tutti: si potrà toccare “con mano”, fruibile in maniera totalmente accessibile e inclusiva. “Con questa iniziativa”, spiegano il vicesindaco Antelmo e la consigliera Elisa Canta, “intendiamo rafforzare il forte legame tra la Città di Caorle, i suoi residenti ed i suoi ospiti, con la storia millenaria del nostro borgo, ben illustrata e conservata nel museo nazionale di Archeologia del Mare che rappresenta il fiore all’occhiello della proposta culturale del nostro territorio. La positiva collaborazione che si è instaurata con la direzione del museo e con la soprintendenza viene ulteriormente rafforzata grazie a quest’opera”.

L’Ara di Bato conservata nel museo nazionale dell’Archeologia del Mare di Caorle (foto drm-veneto)
L’Ara di Bato, figlio di Laedione, costituisce la testimonianza archeologica dello stanziamento navale romano contro le incursioni piratesche nell’area di Caorle. L’iscrizione contenuta in questa lapide funeraria ricorda Bato, imbarcato sulla “liburna” (nave leggera, da guerra) Clipeus il quale ordinò, per disposizione testamentaria al suo erede Paio, di realizzare un monumento funerario che in effetti quest’ultimo fece erigere quando era in vita non solo per Bato, ma anche per se stesso, i suoi familiari ed i suoi servi e serve che aveva reso liberi (i “liberti”). L’Ara di Bato fu realizzata nella prima metà del I secolo d.C. con la pietra proveniente dalla storica cava romana di Aurisina ed anche la riproduzione di piazza Vescovado è stata fatta ben 2000 anni dopo con la stessa materia prima.
Caorle. Al museo nazionale dell’Archeologia del Mare per il terzo appuntamento di “STORIE RIEMERSE. L’archeologia tra ricerca e racconto museale” presentazione della guida del museo Archeologico nazionale di Adria
Conto alla rovescia per il terzo appuntamento con “STORIE RIEMERSE. L’archeologia tra ricerca e racconto museale” al museo nazionale dell’Archeologia del Mare di Caorle: sabato 27 agosto 2022, alle 18.30, ospite è il museo Archeologico di Adria, con dialogo a due voci tra i due direttori, Federico Bonfanti e Alberta Facchi, in occasione della presentazione della nuova guida del MAN Adria, a cura di Alberta Facchi e Stefania Paiola. Testi di Giovanna Gambacurta e Loretta Zega. Schede tematiche di Sandra Bedetti, Fiorenza Bortolami, Alberta Facchi, Marta Franzin, Andrea Gaucci, Stefania Paiola, Cinzia Tagliaferro, Maria Cristina Vallicelli, Federica Wiel-Marin (vedi Adria. Al museo Archeologico nazionale presentazione della nuova Guida a cura di Alberta Facchi e Stefania Paiola per la collana “Quaderni della direzione regionale musei Veneto” | archeologiavocidalpassato). L’evento è gratuito. Per informazioni: tel. 042183149 o 3479941448, mail ddm-ven.museocaorle@beniculturali.it.
Caorle (Ve). Al museo nazionale di Archeologia del Mare al via il ciclo di incontri “Storie riemerse – L’archeologia tra ricerca e racconto museale” con la conferenza di Carlo Beltrame su “Il brigantino Mercurio e la battaglia di Grado”


Carlo Beltrame (università Ca’ Foscari)
Al via il ciclo di incontri “Storie riemerse – L’archeologia tra ricerca e racconto museale” promosso dal museo nazionale di Archeologia del Mare di Caorle (Ve), che vede in programma quattro appuntamenti, fino a settembre: il filo conduttore che li unisce tutti è l’archeologia, nella sua declinazione marittima/alto-adriatica ma non solo, considerata sia sotto l’aspetto della tutela e della ricerca, sia sotto l’aspetto della valorizzazione museale e del racconto al grande pubblico dei dati e delle informazioni acquisite grazie agli scavi (subacquei e non), dando conto, con taglio divulgativo, di alcune avvincenti sfide passate, presenti e future, lanciate per far riemergere la storia e le vicende millenarie del nostro territorio, con particolare riguardo al rapporto tra l’uomo e il mare. Gli appuntamenti in programma sono il 25 giugno, il 16 luglio, il 27 agosto, il 24 settembre 2022, sempre alle 18.30, sempre al museo nazionale di Archeologia del Mare di Caorle, con ingresso gratuito e consentito fino ad esaurimento dei posti a sedere disponibili.

Copertina del libro “The Mercurio” di Carlo Beltrame
Il primo incontro, “Il brigantino Mercurio e la battaglia di Grado”, si terrà dunque sabato 25 giugno 2022, alle 18.30, al museo di Caorle, ed è dedicato alla presentazione del volume “The Mercurio” di Carlo Beltrame (università Ca’ Foscari di Venezia): dialogano con l’autore Alessandro Asta, funzionario della soprintendenza, e Federico Bonfanti, direttore del museo di Caorle. Il libro. Il brigantino italiano Mercurio stava scortando da Venezia la nave francese Rivoli da 80 cannoni alla sua prima spedizione, nel 1812, quando fu affondata da una nave inglese durante la battaglia di Grado. Da quando è stato individuato il relitto, il Mercurio è stato sede di numerosi scavi subacquei, iniziati nel 2001 e proseguiti dal 2004 al 2011 da parte di un’équipe dell’università Ca’ Foscari di Venezia, insieme alla locale Soprintendenza. Il loro lavoro ha rivelato una serie di reperti straordinari e ha fornito una visione unica della vita – e della morte – su un brigantino durante il periodo delle guerre napoleoniche. Questo volume offre una trattazione e un catalogo dei reperti forniti dal Mercurio, compresi i piani fotogrammetrici di prua e di poppa, insieme ad un’analisi della tecnica cantieristica, al dettaglio delle attrezzature e delle armi utilizzate e, unicamente, al dettaglio ravvicinato di trova collegato all’equipaggio stesso. Questo è uno dei pochi siti del Mediterraneo in cui sono stati conservati resti umani e, grazie al lavoro di antropologi, è stato persino possibile cercare di identificare uno degli uomini nominati nell’elenco dell’equipaggio. La scoperta di bottoni, calzature, oggetti preziosi e persino generi alimentari serve anche a far luce sulla vita quotidiana dell’equipaggio. Questo volume raccoglie così una ricchezza di informazioni archeologiche e storiche per raccontare la storia mai raccontata del Mercurio.








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