Palermo. Al museo Archeologico regionale “Salinas” il progetto di A.C.CulturArti “Anche le statue parlano”: storie di divinità e di semidei, miti e leggende, storie di illustri archeologi e di grandi scoperte archeologiche nelle visite teatralizzate
E se la statua di Zeus conservata al museo Archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo iniziasse a parlare? Quale storia ci racconterebbe? Il nuovo progetto di A.C.CulturArti “Anche le statue parlano”, nato dall’idea che i Musei non vadano solo visti, ma anche ascoltati, approda in Sicilia. La mattina di domenica 28 maggio 2023 gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto – porteranno alla scoperta delle storie che il museo Archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo (piazza Olivella 24) conserva. Sono previsti tre turni di visita: alle 10 (1° gruppo), alle 11 (2° gruppo) e alle 12 (3° gruppo). I posti per le visite teatralizzate sono limitati. È obbligatoria la prenotazione sul sito: bit.ly/statuepalermo. L’evento è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. “Anche le statue parlano” nasce con l’intento di collegare passato e presente, archeologia e storia contemporanea. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, di tipo espressivo e artistico, un progetto innovativo di valorizzazione culturale accessibile a tutti, ideato per far conoscere e apprezzare le storie e le leggende relative alle opere conservate presso le realtà museali coinvolte nell’iniziativa. Nel caso del museo palermitano, gli artisti – grazie alle suggestioni della musica e dei testi scritti per l’occasione – creeranno un dialogo tra i dati scientifici e le memorie dei personaggi storici e mitologici: ci racconteranno storie di divinità e di semidei, miti e leggende, storie di illustri archeologi e di grandi scoperte archeologiche. Un viaggio nell’Antichità, ma anche un filo diretto con la Storia dei nostri giorni e un appello alla necessità di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale. Il progetto “Anche le statue parlano” è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli ed è organizzato dall’associazione A.C.CulturArti di Udine, con il patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana e in partenariato con il Comune di Palermo.
Udine. Seconda domenica al museo Archeologico con il progetto “Anche le statue parlano” alla scoperta della mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria”. Intervento dell’archeologa Francesca Simi

Anche le statue parlano: gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis (foto cultur-arti)
Ultimissimi posti disponibili per le tre repliche di domenica 23 aprile 2023 delle visite guidate teatralizzate Anche le statue parlano “Dal centro dell’Impero” al museo Archeologico del Castello di Udine. L’archeologa Francesca Simi, vice-direttrice del progetto archeologico regionale Terra di Ninive, gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto “Anche le statue parlano” – ci porteranno alla scoperta della mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria” aperta fino al 30 aprile 2023 al museo Archeologico del Castello di Udine. L’evento è organizzato dai Civici Musei di Udine, dall’università di Udine e dall’associazione A.C.CulturArti ed è finanziato dal Comune di Udine, dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e da Maico.

Anche le statue parlano: l’archeologa Francesca Simi (foto cultur-arti)
Il 23 aprile sono previsti tre turni di visita: alle 14 (1° gruppo), alle 15 (2° gruppo) e alle 16 (3° gruppo). I posti per le visite guidate teatralizzate sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione su Eventbrite: https:// bit.ly/statueud. La visita guidata teatralizzata è compresa nel biglietto di ingresso al Museo. L’esposizione, attraverso un serrato e innovativo dialogo fra documentari, reperti archeologici, immagini fotografiche e materiali multimediali offre ai visitatori la possibilità di conoscere la civiltà assira e i suoi monumenti, mostrando per la prima volta i risultati scientifici e le scoperte archeologiche più importanti effettuate dagli archeologi friulani del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive negli ultimi dieci anni di ricerche sul campo nel Kurdistan iracheno.

Anche le statue parlano: un momento della performance all’Archeologico di Udine (foto cultur-arti)
“Anche le statue parlano” nasce con l’intento di collegare passato e presente, archeologia e storia contemporanea. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, di tipo espressivo e artistico, un progetto innovativo di valorizzazione culturale accessibile a tutti, ideato per far conoscere e apprezzare le storie e le leggende relative alle opere conservate presso le realtà museali coinvolte nell’iniziativa. Nel caso della mostra udinese, gli artisti – grazie alle suggestioni della musica e dei testi scritti per l’occasione – creeranno un dialogo tra i dati scientifici e le memorie dei personaggi storici: ci racconteranno storie di re e di congiure di palazzo, di guerre e di deportazioni, storie di città dimenticate, di imponenti sistemi idraulici e di grandi scoperte archeologiche. Un viaggio nell’antica Assiria, ma anche un filo diretto con la Storia dei nostri giorni e un appello alla necessità di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale.
In un video realizzato per la mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università degli Studi di Udine nell’antica Assiria” con la collaborazione di Federico Millevoi e il Digital Storytelling Lab dell’università di Udine, l’archeologa Francesca Simi approfondisce alcuni temi della mostra. “L’entroterra delle capitali Khorsabad e Ninive, nella moderna provincia di Dohuk”, spiega Simi, “era il granaio dell’impero. La campagna assira, nel cuore dell’impero, era caratterizzata dalla presenza di numerosissimi villaggi e fattorie che andavano a sfruttare in maniera capillare i terreni agricoli. Infatti era fondamentale l’affidabilità della produttività agricola della regione per sostenere proprio lo sviluppo di queste antiche metropoli. Per questo motivo, sebbene in quest’area fosse possibile praticare un’agricoltura di tipo siccagno, i sovrani assiri decisero di costruire monumentali sistemi irrigui proprio per irrigare le campagne, e migliorare potenziare la resa agricola di questa regione. In particolare il sovrano assiro Sennacherib decise di costruire un monumentale sistema di irrigazione che si ramificava per oltre 340 chilometri dall’area ai piedi degli Zagros fino alla sua capitale Ninive con il doppio obiettivo di irrigare le campagne e portare acqua alla sua città. Questo monumentale sistema di irrigazione era anche celebrato da tutta una serie di monumenti tra cui rilievi rupestri e iscrizioni cuneiformi che in qualche maniera segnavano particolari punti del paesaggio fondamentali non soltanto dal punto di vista simbolico ma anche di propaganda. Tra questi possiamo ricordare il sito archeologico di Khinis che comprende tutta una serie di monumenti – iscrizioni, rilievi rupestri, statue colossali – che celebravano proprio il punto in cui il cosiddetto canale di Sennacherib deviava l’acqua di Gomel e la passava verso Ninive. Poco più a valle, a Jerwan, 400mila blocchi di calcare invece formavano il primo acquedotto della storia: l’acquedotto di Jerwan. Lungo quasi 300 metri e alto 9 – conclude – era anch’esso decorato da un’iscrizione monumentale che celebrava proprio Sennacherib e la sua opera”.
Udine. Due domeniche al museo Archeologico con il progetto “Anche le statue parlano” alla scoperta della mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria”
Nei pomeriggi di domenica 16 e di domenica 23 aprile 2023 l’archeologa Francesca Simi, vice-direttrice del progetto archeologico regionale Terra di Ninive, gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto “Anche le statue parlano” – ci porteranno alla scoperta della mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria” aperta fino al 30 aprile 2023 al museo Archeologico del Castello di Udine. L’evento è organizzato dai Civici Musei di Udine, dall’università di Udine e dall’Associazione A.C.CulturArti ed è finanziato dal Comune di Udine, dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e da Maico. Il 16 e il 23 aprile sono previsti tre turni di visita: alle 14 (1° gruppo), alle 15 (2° gruppo) e alle 16 (3° gruppo). I posti per le visite guidate teatralizzate sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione su Eventbrite: https://bit.ly/statueud. La visita guidata teatralizzata è compresa nel biglietto di ingresso al Museo. L’esposizione, attraverso un serrato e innovativo dialogo fra documentari, reperti archeologici, immagini fotografiche e materiali multimediali offre ai visitatori la possibilità di conoscere la civiltà assira e i suoi monumenti, mostrando per la prima volta i risultati scientifici e le scoperte archeologiche più importanti effettuate dagli archeologi friulani del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive negli ultimi dieci anni di ricerche sul campo nel Kurdistan iracheno. “Anche le statue parlano” nasce con l’intento di collegare passato e presente, archeologia e storia contemporanea. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, di tipo espressivo e artistico, un progetto innovativo di valorizzazione culturale accessibile a tutti, ideato per far conoscere e apprezzare le storie e le leggende relative alle opere conservate presso le realtà museali coinvolte nell’iniziativa. Nel caso della mostra udinese, gli artisti – grazie alle suggestioni della musica e dei testi scritti per l’occasione – creeranno un dialogo tra i dati scientifici e le memorie dei personaggi storici: ci racconteranno storie di re e di congiure di palazzo, di guerre e di deportazioni, storie di città dimenticate, di imponenti sistemi idraulici e di grandi scoperte archeologiche. Un viaggio nell’antica Assiria, ma anche un filo diretto con la Storia dei nostri giorni e un appello alla necessità di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale.
Trieste. Al museo civico d’Antichità “J.J. Winckelmann di Trieste il progetto ideato dall’associazione A.C. CulturArti “Anche le statue parlano”: un percorso tra le opere della collezione egizia, romana, cipriota e tarantina
E se Pa-sen-en-hor iniziasse a parlare, quale storia ci racconterebbe? Il progetto “Anche le statue parlano”, ideato dall’associazione A.C. CulturArti, realizzato in collaborazione con il Comune di Trieste, e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli, approda nel pomeriggio di domenica 23 ottobre 2022 al museo civico d’Antichità “J.J. Winckelmann di Trieste quando le statue prenderanno corpo e voce grazie. Ingresso libero, posti limitati. Prenotazione obbligatoria su Eventbrite, all’indirizzo bit.ly/3CdC18I. Repliche alle 14 (1° gruppo), alle 15 (2° gruppo) e alle 16 (3° gruppo). Lo spettacolo in musica e parole nasce con l’intento di collegare passato e futuro, archeologia e tecnologia. Si tratterà di un vero e proprio viaggio nel tempo: un percorso tra le opere più importanti del museo, tra collezione egizia, romana, cipriota e tarantina, che racconteranno i protagonisti dell’antichità attraverso la voce degli attori Alessandro Maione e Caterina Bernardi, che hanno curato la regia dello spettacolo, e del cantautore Edoardo De Angelis, autore dei testi. Le suggestioni dei brani composti per l’occasione si intrecceranno con le spiegazioni del conservatore del museo Marzia Vidulli Torlo, in un dialogo tra i dati archeologici e le memorie dei personaggi storici, ma non solo…
Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per il week end “Anche le statue parlano”: il progetto di A.C.CulturArti di Udine con gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis
Anche le statue parlano… al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma. Torna infatti all’Etru il progetto di A.C.CulturArti nato dall’idea che i Musei non vadano solo visti, ma anche ascoltati. “Anche le statue parlano” è finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli ed è organizzato dall’Associazione A.C.CulturArti di Udine in partenariato con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Sabato 10 e domenica 11 settembre 2022 gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto – porteranno i visitatori alla scoperta delle storie che il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia conserva. Sabato 10 settembre 2022 sono previsti due turni di visita: alle 16 (1° gruppo), alle 18 (2° gruppo). Domenica 11 settembre 2022 sono previsti quattro turni di visita: alle 10 (1° gruppo), alle 12 (2° gruppo), alle 16 (3° gruppo), alle 18 (4° gruppo). I posti per le visite guidate teatralizzate sono limitati. È obbligatoria la prenotazione su Eventbrite: https://bit.ly/3pO4Nah. L’evento è incluso nel biglietto del Museo.
Aquileia. Al museo Archeologico nazionale arriva il progetto di A.C. CulturArti “Anche le statue parlano”
E se la statua di Augusto iniziasse a parlare, quale storia ci racconterebbe? Il nuovo progetto di A.C. CulturArti “Anche le statue parlano” ritorna al museo Archeologico nazionale di Aquileia. Il progetto “Anche le statue parlano”, nato dall’idea che i Musei non vadano solo visti, ma anche ascoltati, è finanziato dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli ed è organizzato dall’Associazione A.C. CulturArti in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Aquileia e in partenariato con la Direzione regionale Musei del Friuli Venezia Giulia e la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del FVG. Venerdì 29 luglio 2022 gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e il cantautore Edoardo De Angelis – autore di tutti i testi del progetto – ci porteranno alla scoperta delle storie che il museo Archeologico nazionale di Aquileia conserva. Sono previsti tre turni di visita: alle 19 (1° gruppo), alle 20 (2° gruppo) e alle 21 (3° gruppo). I posti per le visite guidate teatralizzate sono limitati. È obbligatoria la prenotazione inviando un’e-mail a: bookshopmanaquileia@gmail.com oppure chiamando il numero di telefono 0431 91016. L’ingresso al Museo e allo spettacolo sono gratuiti.
Cividale. Al museo Archeologico nazionale il progetto dall’associazione A.C.CulturArti “Anche le statue parlano”: il museo si racconta attraverso i suoi oggetti in un suggestivo percorso di musica e parole

Il museo Archeologico nazionale di Cividale si racconta attraverso i suoi oggetti in un suggestivo percorso di musica e parole, con gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e la partecipazione di Edoardo de Angelis, autore delle “voci” delle opere. Domenica 13 marzo 2022 al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli arriva il nuovo progetto dall’associazione A.C.CulturArti “Anche le statue parlano” finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Si tratterà di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, di tipo espressivo e artistico: una visita guidata teatralizzata tra le opere più significative del Museo, che ci racconteranno la loro storia attraverso la voce degli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione e attraverso le parole in musica del cantautore Edoardo de Angelis, autore di tutti i testi del progetto. Sono previsti tre turni di visita: alle 16 (1° gruppo), alle 17 (2° gruppo), alle 18 (3° gruppo). Posti limitati. Prenotazione obbligatoria inviando un’e-mail a: museoarcheocividale@beniculturali.it oppure chiamando il numero di telefono 0432 700700. Evento incluso nel biglietto di ingresso al Museo. Super Green Pass obbligatorio e mascherina FFP2.
Torino, quinto e ultimo appuntamento con le “Passeggiate musicali” al museo Egizio: “Arabesque” di Claude Debussy in un arrangiamento per archi
Quinto e ultimo appuntamento con la nuova stagione delle “Passeggiate musicali” al museo Egizio di Torino in collaborazione con Melos Arte Musica: in “cartellone” l’Arabesque di uno dei più importanti compositori al mondo: Claude Debussy. Il raffinato ed elegante componimento per pianoforte, qui eseguito in un arrangiamento per archi, fu concluso nel 1891, quando il musicista aveva solo 20 anni e fu eseguito per la prima volta alla Société National de Musique di Parigi nel 1894. Il brano è proposto da Edoardo De Angelis (violino), Giuseppe Santoro (viola) e Manuel Zigante (violoncello).
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