Calabria. Elena Trunfio confermata direttrice dei musei e dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina: “Lieta di potere proseguire il lavoro già avviato a Locri Epizefiri e a Bova Marina”

Elena Trunfio confermata direttrice dei musei e dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina (foto drm-calabria)
Elena Trunfio è stata confermata direttrice delle sedi museali e dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina – afferenti alla direzione regionale Musei Calabria – per un ulteriore mandato, nel triennio 2024-2027. Ciò avviene in seguito alle procedure concorsuali avviate dal ministero della Cultura nel mese di maggio e ai successivi lavori della Commissione di valutazione. Elena Trunfio, architetto e dottore di ricerca in Storia dell’architettura all’università di Palermo, è funzionario del ministero della Cultura dal 2018 e direttore di musei dal 2021. All’attività professionale affianca quella della ricerca scientifica, occupandosi in prevalenza di architettura tardo antica e medievale in ambito mediterraneo, con particolare interesse verso le strutture sacre e fortificate. Ha all’attivo una monografia e numerosi saggi e contributi specialistici, ha curato diversi volumi, seminari e convegni, nonché ideato e coordinato svariati progetti di valorizzazione in luoghi della cultura statali e non.

Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri la direttrice Elena Trunfio, il direttore generale Musei Massimo Osanna, e il direttore regionale Musei Filippo Demma (foto drm-calabria)
“Sono molto lieta di potere proseguire il lavoro già avviato a Locri Epizefiri e a Bova Marina e ringrazio il direttore della direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma per questa rinnovata fiducia”, ha commentato la direttrice Trunfio. “Il triennio appena concluso è stato intenso e ci ha dato modo di avviare importanti cambiamenti in entrambi i siti archeologici. Il bilancio del primo mandato ritengo sia positivo e devo ringraziare le Amministrazioni locali, la comunità, le associazioni e tutte le realtà che hanno collaborato con noi condividendo un’idea diversa di gestione e valorizzazione. La continuità servirà a mettere in campo progetti ancora più ambizioni e a concludere le procedure avviate, mostrando i risultati di un lavoro complesso e costante che ha come obiettivo il miglioramento dell’accessibilità sia fisica che cognitiva di due luoghi così significativi per la storia della nostra regione”.

Il teatro greco romano di Locri Epizefiri nel parco archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)
Dal 2021, anno del primo insediamento della direzione Trunfio, tanti i cambiamenti tangibili: l’apertura massima nei confronti delle comunità di riferimento, un’intensa attività di valorizzazione diversificata, significativi interventi strutturali mirati al miglioramento dell’accessibilità e un progressivo aumento di presenze di visitatori, con differenti target di età. E ancora collaborazioni e convenzioni con enti di ricerca, con i Comuni del territorio e le Università, un’intensa attività di divulgazione scientifica, un’attenzione massima al pubblico scolare e ai temi dell’educazione e, soprattutto, l’accreditamento al Sistema Museale Nazionale di entrambe le sedi museali che ha certificato il possesso degli standard di qualità imposti dal ministero della Cultura.

Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
“Siamo in cammino, ci sono diversi processi in corso e saranno sicuramente anni complessi, in particolare per la realizzazione di importanti cantieri che cambieranno il volto dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina. Il mio impegno”, ha concluso la direttrice Trunfio, “sarà massimo, come sempre, e sono certa del sostegno della comunità, delle Amministrazioni e di tutto il personale delle due sedi museali. Proprio a quest’ultimo va il mio ringraziamento per il costante supporto avuto finora e l’augurio di buon lavoro per i futuri anni che ci aspettano insieme”.
Locri (Rc). Al museo Archeologico nazionale, “La chitarra del Novecento”, concerto solistico di chitarra con il M° Domenico Carere, nell’ambito di “Mou&Mouσ | Musica e Museo”, prima stagione concertistica nei Musei e Parchi archeologici della Calabria
Venerdì 24 maggio 2024, alle 17.30, museo e parco Archeologico di Locri Epizefiri (Rc) , diretto da Elena Trunfio, “La chitarra del Novecento”, concerto solistico di chitarra con il M° Domenico Carere, nell’ambito di “Mou&Mouσ | Musica e Museo”, prima stagione concertistica nei Musei e Parchi archeologici della Calabria promossa dalla direzione regionale Musei della Calabria diretta da Filippo Demma e ideata dall’associazione culturale Animula con la direzione artistica di Claudio Fittante. L’ingresso è gratuito. Per informazioni: animula.ass.cult@gmail.com.

Domenico Carere, chitarrista, docente e imprenditore di successo nel settore musicale (foto animula)
Protagonista della serata sarà Domenico Carere, chitarrista, docente e imprenditore di successo nel settore musicale. Nasce a Reggio Calabria nel 1971 e si avvicina alla chitarra all’età di 9 anni studiando dapprima nella città natale e successivamente a Roma dove, nel 1992, consegue il diploma in chitarra classica al Conservatorio S. Cecilia. Intraprende subito un’intensa vita artistica che spazia dall’attività didattica al concertismo, dalla divulgazione al coaching e che lo vede protagonista di originali progetti musicali tra cui: Pedros Traum (2007, album), Blue Suite (2010, trimestrale di musica e lifestyle), Doc Trio – Acoustic Experience (2016, show), atmosfere pop in accordatura aurea) Intense Life (2017, serata emozionale), Guitar Workout – sprigiona il tuo vero talento (2018, libro e live seminar), La chitarra magica (2019, favola musicale). Nel 2004 ha fondato La Bottega della Musica e dal 2013 dirige la sua Scuola di chitarra che, tra l’altro, ospita il suo celebre programma didattico “… in 8 lezioni!” (metodo rivoluzionario che ha avvicinato alla chitarra pop ed all’ukulele centinaia di allievi). Dal 2020, dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti al prestigioso London College of Music, è entrato a far parte del Registry of Guitars Tutor, la più grande organizzazione mondiale di insegnanti di chitarra. Suona una chitarra Vincenzo De Bonis del 1985 ed una chitarra Lâg HyVibe CHV30E.
Locri (RC). Al museo Archeologico nazionale giornata di studi “Archeologia e Paesaggio. Esplorazione di nuove frontiere per la valorizzazione e fruizione contemporanea dei parchi archeologici” con firma dell’accordo per la formazione, la valorizzazione, la gestione e la manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri


Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
Giornata di studi sul tema “Archeologia e Paesaggio. Esplorazione di nuove frontiere per la valorizzazione e fruizione contemporanea dei parchi archeologici” con un obiettivo preciso: passare dalle ricorrenze ai fatti e, soprattutto, all’azione. Sarà un approfondimento tecnico-scientifico sui possibili scenari futuri dei parchi archeologici in Italia curato da Elena Trunfio e Michelangelo Pugliese quello in programma al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri sabato 6 aprile 2024, alle 15. La giornata di studi è promossa da direzione regionale Musei Calabria, guidata dal direttore Filippo Demma; Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori; Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Reggio Calabria; col patrocinio di soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria, università Mediterranea di Reggio Calabria, Regione Calabria, AIAPP – associazione italiana architettura del paesaggio, Biennale dello Stretto e Federazione regionale dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Calabria, Comune di Locri e Città metropolitana di Reggio Calabria. Oltre alla riflessione teorica, in questo primo incontro sarà presentato il progetto generale, gli obiettivi fissati e si procederà con la sottoscrizione ufficiale dell’accordo di valorizzazione per la formazione, la valorizzazione, la gestione e la manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. A firmarlo saranno i referenti e i responsabili: il direttore Demma per conto della direzione regionale Musei Calabria, l’architetto Ilario Tassone per l’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Reggio Calabria e il dottor Antonino Sgrò per l’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Reggio Calabria. Le parti si impegnano a collaborare in attività culturali, di ricerca, di formazione e divulgazione rivolte alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico del museo e del parco archeologico nazionale di Locri. A tal scopo concordano di condividere iniziative indirizzate allo sviluppo di nuovi progetti nel campo della ricerca, della promozione di studi e ricerche, di percorsi di formazione professionale.

Il teatro greco romano di Locri Epizefiri nel parco archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)

Filippo Demma. direttore del parco archeologico di Sibari (foto drm-calabria)
“La direzione regionale Musei Calabria”, commenta il direttore Demma, “si apre così alle collaborazioni con gli ordini professionali, ragionando sui possibili scenari futuri dei parchi archeologici in Italia, attraverso i contributi di studiosi, enti e tecnici del settore che praticano e sostengono le attività di ricerca nell’ambito del progetto di tutela, innovazione e gestione della componente paesaggistica all’interno dei parchi”. E il presidente Ilario Tassone: “Il protocollo d’intesa tra gli ordini professionali e il museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri sancisce l’avvio di un percorso formativo e culturale di alto profilo, tra più istituzioni, con declinazioni non solo di carattere locale. Non si tratta di condividere le buone pratiche che singolarmente e quotidianamente mettiamo in atto, si tratta di creare nuove interazioni multidisciplinari e connessioni tra i diversi saperi. Un percorso ben definito che ha l’ambizione di essere concreto e virtuoso. L’obiettivo è di mettere in scena il “paesaggio archeologico” tramite nuovi modelli di fruizione e valorizzazione con ricadute formative oltre che sui nostri professionisti anche e soprattutto sull’intera società civile e sulle nuove generazioni”. “I Parchi Archeologici, il Paesaggio, così come il verde urbano”, commenta, infine, il presidente Sgrò, “diventano metafora dell’etica pubblica, con una necessaria rivisitazione delle pratiche di cura e gestione, nonché di progettazione, verso una maggiore consapevolezza morale ed inclusività, che mettono in rete competenze specifiche e multidisciplinarità sinergiche. I Professionisti, Agronomi e Forestali così come gli Architetti e Paesaggisti, nello svolgimento delle loro mansioni, sono i principali interpreti di tali cambiamenti e riconoscono una fondamentale evoluzione e responsabilità degli impegni umani verso la salvaguardia degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi. La sottoscrizione della convenzione impegna le nostre categorie professionali a rivolgere, costantemente e coerentemente con le nostre competenze ed il nostro ruolo istituzionale, un supporto alla valorizzazione, gestione e manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri”.

La sede del museo Archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)
IL PROGRAMMA. Alle 15, “Dall’idea al progetto”. Relazione introduttiva di Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico di Locri Epizefiri, su “Dagli scavi ai parchi archeologici: tutela, gestione e valorizzazione”. Alle 15.15, “Il punto di vista delle istituzioni”. Intervengono: Giuseppina Princi, sezione Cultura della Regione Calabria; Giovanni Calabrese, assessore alle Politiche del lavoro della Regione Calabria; Stefano Poeta, presidente ente di previdenza; Giuseppe Zimbalatti, magnifico rettore università Mediterranea di RC; Roberta Filocamo, soprintendenza ABAP RC-VV; Ilaria Tassone, presidente Ordine Architetti di RC; Giuseppe Fontana, sindaco di Locri. Alle 16.15, “Il paesaggio come progetto”. Introduce Michelangelo Pugliese, architetto e paesaggista dell’università “Federico II” di Napoli, su “La costruzione del Paesaggio”. Intervengono: Andrea Maria Gennaro, archeologo SABAP RC-VV, su “Disco verde. Archeologia e patrimonio arboreo”; Michele Valenzise, agronomo, su “Progettazione di interventi volti alla gestione e valorizzazione del Patrimonio verde: caratteristiche, patologie, cure”; Ignazio Ferro, architetto, su “Riqualificazione e valorizzazione funzionale del parco archeologico di Segesta”. Segue dibattito. Alle 18, conclusioni con Filippo Demma, direttore regionale Musei Calabria.
Reggio Calabria. Il dg musei Massimo Osanna in tour nella Calabria Meridionale tra Il MArRC, Locri Epizefiri e Vibo Valentia: “Collezioni straordinarie che raccontano le origini greche della cultura occidentale e che hanno bisogno di essere presentate al pubblico in maniera sempre più comprensibile ed accessibile”

Il direttore generale Musei Massimo Osanna con il direttore del MArRC Fabrizio Sudano e tutto il personale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria sulla terrazza sullo Stretto (foto marrc)

Il direttore generale Musei Massimo Osanna nella sala dei Bronzi di Riace con il direttore Fabrizio Sudano e il personale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Due giorni a tu per tu con le realtà museali della Calabria meridionale. È stato questo l’obiettivo della visita del direttore generale Musei Massimo Osanna agli istituti e ai luoghi della cultura statali della Calabria meridionale il 1° e 2 febbraio 2024. Il tour è iniziato dal MArRC – museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Ad accompagnare Osanna il neodirettore del Museo Fabrizio Sudano, in carica dal 15 gennaio 2024, che dopo una prima presentazione del personale e degli uffici, ha guidato il direttore generale tra le diverse sale del museo e nei depositi. Un’occasione per discutere anche dei vari progetti di miglioramento dell’accessibilità, del legame con il contesto territoriale e della possibilità di avviare nuove ricerche scientifiche e collaborazioni, sulla base di un programma di gestione e valorizzazione del Museo, condiviso in un’ottica di rilancio dell’immagine dell’istituto e della città. “Abbiamo ascoltato con interesse le proposte del direttore generale sull’allestimento”, dichiara Sudano, “e ne faremo tesoro per la futura programmazione”. Un’ulteriore tappa reggina è stata la visita allo scavo archeologico di Piazza Garibaldi, dove stanno emergendo importanti novità con la scoperta di un tempio su podio di età romana.

Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri la direttrice Elena Trunfio, il direttore generale Musei Massimo Osanna, e il direttore regionale Musei Filippo Demma (foto drm-calabria)
Il viaggio è proseguito venerdì 2 febbraio 2024 con il museo e il parco archeologico di Medma-Rosarno, il piccolo polo museale che ruota intorno all’importante sito di Locri Epizefiri: accompagnato dal direttore della direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma e dalla direttrice Elena Trunfio ha visitato le tre sedi espositive, il parco archeologico e il teatro. Durante l’incontro sono stati condivisi i progetti in corso e quelli futuri, ricevendo spunti e suggerimenti concreti. Il tour si è chiuso al castello di Vibo Valentia, dove ha sede il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi”. “La visita del Direttore Generale dei Musei in Calabria”, commenta Demma, “è solo l’ultima di una lunga serie e testimonia l’attenzione delle strutture centrali del Ministero nei confronti dei temi e dei problemi della nostra regione cui si aggiunge il deciso sostegno della Direzione Generale Musei all’azione di tutti gli istituti periferici calabresi. Grazie a questo ed all’impegno corale della nostra squadra sul territorio abbiamo raggiunto in questi anni importanti risultati che, d’accordo con il professor Osanna, concepiamo come un punto di partenza”. E Osanna, a margine del tour, chiude: “I musei della Calabria, in particolare quelli che ho visitato in questi due giorni contengono l’essenza stessa delle nostre radici culturali. Collezioni straordinarie che raccontano le origini greche della cultura occidentale e che hanno bisogno di essere presentate al pubblico in maniera sempre più comprensibile ed accessibile. Il lavoro del Ministero della Cultura in Calabria punta e deve puntare sempre più decisamente in questa direzione”.
Locri (RC). Al via la rassegna “Un caffè… storicamente corretto” promosso dal museo nazionale Archeologico di Locri Epizefiri e dal Circolo di Studi Storici Le Calabrie. Apre la presentazione del libro “La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Economia, società, istituzioni, cultura”
Presentazioni di volumi, conferenze, seminari, incontri con esperti: sarà un 2024 intenso al museo nazionale e parco archeologico di Locri Epizefiri che con l’iniziativa “Un caffè… storicamente corretto – I giovedì del Circolo di Studi Storici Le Calabrie” presenta una programmazione annuale all’insegna della cultura e della condivisione di saperi. Si parte il 27 gennaio 2024, alle 17, al museo nazionale Archeologico di Locri Epizefiri, con la presentazione del libro “La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Economia, società, istituzioni, cultura” che contiene gli atti dell’omonimo convegno promosso dal Circolo a cura di Sebastiano Marco Cicciò (università LUMSA di Palermo) e Vincenzo Naymo (università di Messina). Intervengono Filippo Demma, direttore regionale Musei della Calabria; Elena Trunfio, direttore del museo nazionale e del parco di Locri Epizefiri; Domenica Bumbaca, assessore alla Cultura del Comune di Locri; Marilisa Morrone, presidente del Circolo di Studi Storici Le Calabrie; Luigi Franco, direttore editoriale di Rubettino editore. Nella stessa giornata sarà presentato l’intero programma della rassegna che prevede circa un incontro al mese. Il progetto, promosso dalla direzione del Museo e dal Circolo di Studi Storici Le Calabrie con il patrocinio del Comune di Locri, offrirà al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Il programma è stato concepito di concerto dalla direzione del Museo e dalla presidenza del Circolo che si è avvalsa della collaborazione del comitato scientifico del sodalizio nello specifico da Marco Cicciò, Alfredo Fulco, Filippo Racco, Gianfrancesco Solferino, Vincenzo Tavernese. Gli incontri si svolgono di giovedì (escluso il primo) e l’ingresso è gratuito. Non è necessaria la prenotazione.

Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri

Marilisa Morrone, presidente del Circolo di Studi Storici Le Calabrie
“Questa iniziativa è frutto del lavoro sinergico e della condivisione di intenti con il Circolo Le Calabrie”, commenta la direttrice di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, “che è un’istituzione strutturata e riconoscibile sul territorio e annovera tra i propri soci studiosi qualificati. Insieme con la Presidente, la dott.ssa Marilisa Morrone che ringrazio, abbiamo costruito un programma variegato dal punto di vista dei contenuti, per abbracciare interessi diversi e dare risalto a temi culturali afferenti a svariati ambiti”. E il presidente del Circolo “Le Calabrie”, Marilisa Morrone: “La collaborazione con il museo nazionale di Locri Epizefiri, la cui direttrice Elena Trunfio abbiamo l’onore di annoverare tra i soci del Circolo, è il prosieguo di un percorso avviato lo scorso anno nel Museo che riconosciamo come un presidio di cultura prima ancora che un’Istituzione. È doveroso, perciò, ringraziare per la disponibilità la direttrice Trunfio e il direttore regionale Filippo Demma. La rassegna è una miscellanea di temi che rispecchiano le tre anime del Circolo, ovvero la Storia, l’Arte, l’Archeologia, declinate attraverso varie forme di divulgazione di studi e ricerche. I protagonisti degli eventi saranno studiosi e docenti di fama, molti dei quali soci del Circolo, che si alterneranno in una formula già sperimentata dal Circolo e accolta favorevolmente dagli addetti ai lavori. La Calabria sarà protagonista delle tematiche degli incontri ma inserita in un più ampio contesto del Regno di Napoli e del mondo mediterraneo, in un percorso tra generale e particolare”. “Sarà certamente un anno intenso”, concludono le curatrici Trunfio e Morrone, “con la consapevolezza che il museo Archeologico di Locri Epizefiri è sempre più un luogo in cui la comunità, del territorio e scientifica, può sentirsi rappresentata e costruire direttamente un percorso di crescita e sviluppo culturale e sociale”.
IL PROGRAMMA. Nel mese di febbraio infatti si parlerà de “Il Monastero delle Cappuccinelle di Cosenza e l’Ordine della Beata Maria Lorenza Longo nel Regno di Napoli” con Vincenzo Naymo dell’università di Messina e socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” mentre a marzo, Filippo Racco, deputato di Storia Patria per la Calabria e socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”, relazionerà su “Le disposizioni in favore dell’anima nei testamenti pubblici calabresi del XVIII secolo. Aspetti sociali, giuridici ed economici”. Un doppio appuntamento è invece programmato per il mese di aprile: la presentazione del volume “Uccialì. Dalla Croce alla Mezzaluna. Un grande ammiraglio ottomano nel Mediterraneo del Cinquecento (Rubbettino Editore, 2021) di Mirella Mafrici (università di Salerno) e la tavola rotonda dal titolo “Dal commercio al contrabbando. Il traffico di beni archeologici e artistici nel XIX secolo” che coinvolgerà esponenti del mondo scientifico e degli enti di tutela. Nel mese di maggio spazio al periodo medievale con la presentazione del volume “La feudalità in Calabria. Potere e fortificazioni in età Normanna” curato da Francesca Martorano (università Mediterranea di Reggio Calabria) e dalla direttrice Elena Trunfio. Il tema della “via della seta” sarà invece trattato a giugno con la conferenza da Bianca Stranieri dell’università della Campania “L. Vanvitelli” dal titolo “Un fil di seta tra la Calabria e Napoli”. L’età moderna sarà invece protagonista a luglio della conferenza del prof. Giulio Sodano, Ordinario di Storia Moderna e direttore del dipartimento di Lettere e Beni culturali della “L. Vanvitelli”, nonché direttore della rivista Studi Calabresi, con il suo “Corti e cerimoniali nell’Europa dell’età moderna” mentre il legame tra la Calabria e la capitale del Regno farà da sfondo in agosto ancora una volta alla presentazione del volume su “Marco Aurelio Severino e il suo tempo” di Aurelio Musi già ordinario di Storia moderna dell’università di Salerno e Gennaro Rispoli direttore del museo delle Arti Sanitarie di Napoli, che tratta del celebre medico e scienziato calabrese vissuto nella Napoli del Seicento. Nel mese di settembre un appuntamento di approfondimento sui temi dell’archeologia del territorio di Locri Epizefiri con la conferenza del prof. Antonino Facella dell’università di Genova che relazionerà su “Pretoriate Survey: indagini topografiche nella vallata del Torbido”. Ad ottobre sarà la volta del prof. Giuseppe Caridi già ordinario di Storia moderna dell’università di Messina e presidente della deputazione di Storia patria per la Calabria con il volume “Il Cardinale Fabrizio Ruffo e la straordinaria avventura del 1799”, una lettura inedita del famoso condottiero della Santa Fede, mentre a novembre, la conferenza dello storico dell’arte socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” Gianfrancesco Solferino i “Capolavori della cartapesta leccese in Calabria, tra serialità e libere interpretazioni” precederà la presentazione del volume “Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia” di Lorenzo Riccardi della soprintendenza ABAP per le province di Frosinone, Latina e Rieti e socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”. Il fitto programma si concluderà a dicembre con l’intervento dell’archeologo medievista e socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” Giuseppe Hyeraci “Da Locri a Gerace. Percorso diacronico attraverso la cultura materiale di età post classica”.
Con l’inaugurazione alla casa circondariale di Castrovillari (Cs), giovedì 30 maggio 2024, della mostra archeologica “Copycat. Speranze replicabili” a cura di Filippo Demma, Camilla Brivio, Donatella Novellis, si chiude l’omonimo progetto ideato, prodotto e realizzato dalla direzione del parco archeologico di Sibari, e che ha coinvolto detenuti della casa circondariale di Castrovillari, studenti dell’Ipsia – Istituto professionale superiore secondario “Erodoto di Thurii” di Cassano All’Ionio – professori della stessa scuola, archeologi e assistenti all’accoglienza, fruizione e vigilanza, due direttori carcerari, un funzionario e una preside, diversi reperti originali datati tra il VI e il III secolo a.C., tre “formatori” della onlus “Maestri di Strada”, quattro seminari per un totale di sedici ore di formazione preliminare rivolta a docenti e operatori museali, un autista ed un pulmino messo a disposizione dal comune di Cassano all’Ionio per collegare anche fisicamente carcere e museo. Alla presentazione della mostra, che resterà aperta fino al 20 giugno 2024, sono intervenuti Gerardo Guerriero Liberato, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Calabria; i sindaci di Castrovillari e Cassano All’Ionio, Domenico Lo Polito e Giovanni Papasso; Giuseppe Carrà, direttore casa circondariale “Rosetta Sisca”; Anna Liporace, dirigente scolastica IISS “Erodoto di Thurii” di Cassano All’Ionio; Nicola Laieta e Alice Ruffa, Maestri di Strada ONLUS; Valentina Draetta, sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Castrovillari (Cs); Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione Regione Calabria. Il racconto dell’esperienza è stato affidato agli studenti e ai docenti dell’IPSIA “Erodoto di Thurii” e agli ospiti della casa circondariale “Rosetta Sisca”. A concludere i lavori, moderati da Luigi Bloise, capo Area Trattamentale della “Rosetta Sisca”, Filippo Demma, direttore Parchi archeologici di Crotone e Sibari, direttore direzione regionale Musei Calabria.




“Solo pochi mesi fa – ricorda Filippo Demma, direttore del parco archeologico di Sibari – abbiamo sottoscritto un accordo per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della Sibaritide e del Pollino con quattordici comuni della Sibaritide, un’Arcidiocesi ed una Diocesi, un Museo d’impresa, tre Musei privati, un Parco Nazionale ed un Ente gestore di due Riserve ambientali, che porterà alla nascita della Rete dei Musei della Sibaritide. Già dopo pochi mesi, raccogliamo un frutto importante di quell’accordo: l’apertura della mostra nel museo civico di Paludi, con reperti che escono dai magazzini del nostro museo, diventano patrimonio fruibile da tutti e tornano – ripetutamente e a rotazione – nel luogo in cui cono stati rinvenuti poco meno di cent’anni fa. Si concretizza la volontà di fare sistema, di valorizzare la bellezza che ci circonda, attraverso un impegno di comunità”. Apre infatti mercoledì 10 aprile 2024, alle 18, il Centro Culturale Polifunzionale di Paludi (Cs), dove resterà aperta fino al 10 febbraio 2025, la mostra archeologica “Scavare Radici. Il racconto della scoperta di Castiglione di Paludi” a cura dell’archeologa Donatella Novellis, che del parco archeologico di Castiglione e del museo civico di Paludi è direttrice scientifica, e Serena Guidone, funzionaria archeologa al parco archeologico di Pompei, con la partecipazione del museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Dopo i saluti di Stefano Graziano, sindaco di Paludi, e di Bruno Pizzuto, assessore ai Beni archeologici e paesaggistici, interverranno il direttore Filippo Demma, la soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza Paola Aurino, le curatrici della mostra. Al termine dell’inaugurazione si festeggerà con una degustazione di fritti e tipicità a cura della Pro Loco Paludi e dell’Azienda Fonsi.
Martedì 5 marzo 2024, alle 10, in sala conferenze del MArRC, la conferenza “Il pithos di Polistena: dalla scoperta alla musealizzazione”. Nell’ambito della proficua collaborazione tra il MArRC e la SABAP RC-VV, è nato il progetto di restauro di un pithos (vaso contenitore di grandi dimensioni), ritrovato fortuitamente nel territorio di Polistena nel 2019, che si concluderà con l’esposizione dello stesso nelle sale museali del Museo. Si tratta di un pithos di tipo reticolato che, per genere e forma, risale alla media età del Bronzo. Esso rappresenta un unicum archeologico in quanto è il ritrovamento della facies Thapsos/Milazzese più settentrionale che attualmente si conosce.
Alla conferenza interverranno Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e Filippo Demma, direttore ad interim della direzione regionale Musei Calabria, seguiti da Salvatore Fida, presidente del gruppo archeologico Altano di Polistena che ha collaborato con la SABAP RC-VV agli scavi, e Aldo Nasso, scopritore del pithos stesso. Il funzionario archeologo Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni del MArRC e il funzionario restauratore Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro del Museo, illustreranno il progetto di restauro e gli approfondimenti scientifici di settore. In particolare, è in corso uno studio grafico ricostruttivo del pithos con osservazioni sulla tecnologia di fabbricazione a cura dell’archeologo esperto dell’età del Bronzo Carlo Veca, ed un approfondimento diagnostico sui resti organici per la classificazione funzionale del manufatto da parte di Enrico Greco, ricercatore del dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche dell’università di Trieste. È prevista anche la caratterizzazione minero-petrografica dell’impasto per lo studio di provenienza curata da Mauro La Russa, professore del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’università della Calabria. Seguirà l’intervento del funzionario archeologo della SABAP RC-VV Andrea Maria Gennaro che affronterà i temi del recupero del manufatto e della sua contestualizzazione archeologica. Infine Giuseppe Mantella, restauratore responsabile della ditta esecutrice dei lavori, parlerà degli interventi conservativi a oggi realizzati, preliminari alle operazioni di ricomposizione e integrazione plastica.
Alla conferenza verrà presentato un calendario di visite guidate al cantiere di restauro per dare al pubblico l’inedita possibilità di assistere al restauro del pithos, in continuità con il progetto di grande successo avviato a gennaio “Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo”. La manifestazione “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” si arricchirà nei prossimi mesi con altri due appuntamenti da non perdere: la presentazione alla città degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria restaurati dagli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’università della Calabria e del Busto Trapani Lombardo restaurato dai collaboratori esterni della SABAP Anna Arcudi e Francesco Lia.
Al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia è tutto pronto per l’inaugurazione della mostra “I Prati di Kore. Storie di antiche donne vibonesi” che inizierà mercoledì 28 febbraio 2024, alle 11. Introdurrà e coordinerà i lavori Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia. Previsti gli interventi di Maria Limardo, sindaco di Vibo Valentia; Paolo Giovanni Grieco, prefetto della Provincia di Vibo Valentia; Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e Attrattori culturali della Regione Calabria; Cristiano Tatarelli, questore della Provincia di Vibo Valentia; Luca Toti, comandante provinciale Carabinieri Vibo Valentia; Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria; Michele Mazza, funzionario archeologo soprintendenza Reggio Calabria-Vibo Valentia; Fortunato Cozzupoli, presidente Polo Innovazione Cultura Turismo “Cassiodoro”; Antonio Alvaro, presidente del Flag dello Stretto; Giuseppe Bartucca, unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Vibo Valentia; Silvestro Grillo, ente nazionale Sordi Vibo Valentia. A concludere i lavori sarà Filippo Demma, direttore regionale Musei Calabria. La mostra, che durerà un anno, dal 28 febbraio 2024 al 28 febbraio 2025, è ospitata negli ambienti della torre nord (XIV secolo) del castello medievale della città, sede del museo, ed è curata dal direttore del museo Maurizio Cannatà e dal funzionario della soprintendenza Michele Mazza, racconterà proprio le storie di celebri figure femminili legate al passato dell’antica Hipponion, città della Magna Grecia fondata dai Locresi agli inizi del VI secolo a.C., poi divenuta Vibo Valentia in età romana.

Il programma prevede anche lo svolgimento di un ciclo di conferenze a tema sul coraggio femminile, con ospiti illustri del calibro dell’antropologo Vito Teti e del magistrato Annamaria Frustaci e di incontri con gli allievi delle scuole del territorio, curati dai carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, dagli agenti della Questura e dai ragazzi dell’associazione “Libera contro le mafie” e una serie di workshop con le scuole. La prima conferenza “Donna. Il coraggio di una scelta”, coordinata da Emanuela Bambara, giornalista, funzionario per la comunicazione, mercoledì 28 febbraio 2024. Al museo Archeologico nazionale di Vibo Valentia, alle 16, il prof. Vito Teti, antropologo dell’università della Calabria, su “Pietre di pane. Un’antropologia del restare”; alle 17, la dott.ssa Annamaria Frustaci, magistrato, sostituto procuratore DDA di Catanzaro, “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”.
Giovedì 29 febbraio 2024, il workshop “Semplicemente dee. Storie di donne coraggiose, antiche moderne”, coordinata da Emanuela Bambara, giornalista, funzionario per la comunicazione. Alle 9.30, “Medea. Il coraggio delle idee”: il capitano Veronica Pastori e i carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia dialogano con gli allievi del liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dalla Medea di Euripide a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Alle 11, “Elena. La forza della verità”: Vincenzo Chindamo, Sabrina Garofoli e l’associazione “Libera contro le mafie” dialogano con il liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dall’Elena di Euripide a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Alle 12.30, “Antigone. La legge del cuore”: il vice questore aggiunto Erica Lavecchia e gli agenti della questura di Vibo Valentia dialogano con gli allievi del liceo classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia guidati dalla prof.ssa Maria Concetta Preta. Con lettura di brani dall’Antigone di Sofocle a cura dell’associazione Graecalis APS e musiche del conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia.
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