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Palestrina (Rm). Al complesso degli edifici del Foro di Praeneste incontro su “Bellezza e cura del corpo nell’antica Praeneste” per il ciclo “Praeneste. Archeologia, ricerca e restauro” curato da Daniela De Angelis

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A Palestrina (Rm), nel complesso degli edifici del Foro di Praeneste, sabato 25 maggio 2024, alle 16.30, torna il ciclo di incontri “Praeneste. Archeologia ricerca e restauro”, curato da Daniela De Angelis. Il tema è quello della bellezza e cura del corpo nell’antica Praeneste. La presentazione del progetto di archeologia sperimentale, curato da Daniela De Angelis, che ha portato alla realizzazione delle repliche di una cista e di uno specchio, darà il via alla giornata. Si potrà poi assistere a una breve rappresentazione teatrale in cui le repliche saranno protagoniste. Seguirà una conferenza sulla “Seduzione e bellezza nell’antica Praeneste” curata da Sandra Gatti, già direttrice del Museo. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Roma. Al Collegio Romano (e in diretta su YouTube) il convegno “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”: in due giornate illustrati e discussi circa 40 progetti con oltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi

roma_mic_convegno-allestire-l-archeologia_locandinaOltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi si riuniscono il 26 e il 27 febbraio 2024 a Roma, al ministero della Cultura, al Collegio Romano, per il convegno organizzato dalla direzione generale Musei “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”. Nel corso delle due giornate verranno illustrati e discussi circa 40 progetti, studiati per realizzare ex novo o per rinnovare gli allestimenti di altrettanti musei e parchi archeologici nazionali di tutta Italia. I lavori si concluderanno con una tavola rotonda, coordinata da alcune tra le personalità attualmente più competenti per animare il dibattito intorno all’intreccio tra ricerca, comunicazione e musei. Diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura ai seguenti link: 26 febbraio https://www.youtube.com/watch?v=tXYIwEtPCUo ; 27 febbraio https://youtube.com/live/MT5Q9kEkrkY. Finanziati con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (M1C3 Cultura 4.0), talora messi a sistema con altri finanziamenti del ministero della Cultura, i nuovi allestimenti dovranno saper rispondere a molteplici esigenze: la chiarezza, per veicolare nitidamente informazioni selezionate, con il ricorso, secondo opportunità, anche a supporti digitali; l’accessibilità, per includere ogni persona che intraprenda la visita; la sostenibilità, per inserirsi nel ciclo di conservazione e rigenerazione delle risorse del pianeta; la flessibilità e la praticità, per agevolare la rotazione delle collezioni esposte e la continuità della ricerca; l’estetica, per contribuire al benessere durante la permanenza; l’originalità, per permettere a ciascun contesto di emergere nella sua specificità e diversità. I contenuti scientifici e storici relativi al patrimonio archeologico trovano un decisivo canale di espressione negli allestimenti permanenti dei musei e dei parchi archeologici, attraverso i quali in pochi anni cambieranno l’impatto, l’attrattività e l’efficacia della comunicazione archeologica in Italia.

LUNEDÌ 26 FEBBRAIO 2024. Sala Spadolini: alle 9.30, saluti istituzionali. SESSIONE MATTUTINA “Paradigmi per il cambiamento”, presiede Alfonsina Russo. Alle 10, Andrea Viliani, “Museo delle Civiltà, il museo antropologico contemporaneo come ecosistema: nuovi allestimenti per esperienze accessibili e plurali, multidisciplinari e interspecie”; 10.15, Filippo Demma, Serena Guidone, Camilla Brivio, “#sibarinprogress: per una museologia del provvisorio”; 10.30, Andrea Bruciati, “Variae, Multiplices et Multiformes: le VILLÆ”; 10.45, Lorenza Campanella, Santino Alessandro Cugno, “MUVI Appia: il museo virtuale del Parco archeologico dell’Appia Antica. Opportunità e prospettive attraverso l’esempio offerto dal contesto delle tombe della via Latina”; 11, pausa.

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Nuovo allestimento del museo nazionale del Paleolitico di Isernia (foto mic)

“Nuovi allestimenti per la Preistoria”: alle 11.30, Pierangelo Izzo, Annarosa Di Nucci, Carlo Peretto, “Il riallestimento del Museo nazionale del Paleolitico di Isernia: tra archeologia, architettura, arte e design”; 11.45, Mari Hirose, Verena Frignani, Alessandro Sartori, “Un nuovo progetto di allestimento per il Museo archeologico nazionale di Mantova”. “Magna Grecia accessibile”: alle 12, Tiziana D’Angelo, Antonella Manzo, Teresa Marino, “Musei per tutti: nuovi progetti di allestimento, fruizione e accessibilità a Paestum”; 12.15, Fabrizio Sudano, Giuseppina Cassalia, Antonino Giordano, Elena Nicolò, Claudia Ventura, “Spazi inclusivi al MArRC: percorsi e strumenti narrativi per l’eliminazione delle barriere all’accessibilità culturale del patrimonio archeologico”; 12.30, dibattito; 13, pausa. SESSIONE POMERIDIANA “Terre etrusche”, presiede Simone Verde. Alle 14, Denise Tamborrino, Patrizia Cirino, Federica Timossi, Fabio Fornasari, “Patrimonio vivo: contemporaneità ed inclusione. Il nuovo riallestimento del Museo nazionale etrusco di Marzabotto”; 14.15, Giorgio Rocca, Alessandro Nocentini, “Verso la valorizzazione del patrimonio etrusco a Orvieto: dalla Necropoli al Museo”; 14.30, Alessandra Gobbi, Gabriella Musto, Daniela Borgese, “Percorsi veienti”; 14.45, Maria Cristina Tomassetti, Vincenzo Bellelli, Agostino Caterina, Melania Bisegna, “Il Museo archeologico nazionale di Tarquinia: work in progress”; 15, Lara Anniboletti, Giorgio Pala, Paolo Monesi, “Il progetto di riqualificazione e riallestimento del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia”; 15.15, Mario Iozzo, Barbara Arbeid, “Il progetto di riallestimento del Museo archeologico nazionale di Firenze: 67 anni dopo l’alluvione del 1966”; 15.30, pausa.

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L’edificio che ospita il museo delle Navi romane di Nemi (foto mic)

“Emersi dall’acqua”: alle 16, Daniela De Angelis, Andrea Mandara, “Il nuovo allestimento del Museo delle Navi Romane di Nemi. Passato, presente e futuro”; 16.15, Andreina Contessa, Marta Novello, Francesca Condò, “Il nuovo Museo nazionale di Archeologia subacquea dell’Alto Adriatico di Grado (GO)”; 16.30, Daniele Ferrara, Maria Letizia Pulcini, Giulia Passante, Annunziata Genchi, “Da Hospitale a Museo. La nascita del nuovo Museo archeologico nazionale della Laguna di Venezia”; “Oltre l’Antico”: alle 16.45, Angela Borzacconi, “Il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli: nuove forme per consolidate identità. Rigenerazione di uno spazio espositivo che racconta le radici dell’Europa altomedievale”; 17, Alessandra Mongelli, Claudia Lucchese, “Alla corte del tempo. Costruire nuovi percorsi di visita al Castello Svevo di Bari fra esperienze immersive e allestimenti archeologici”; 17.15, dibattito.

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Il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024. Sala della Crociera: SESSIONE MATTUTINA “Sinergie moltiplicatrici”, presiede Francesca Cappelletti. Alle 9.30, Gabriele Nannetti, Ada Salvi, Federico Salvini, Jacopo Tabolli, Guglielmo Malizia, Roberto Vannata, “Dall’acqua al Museo: oltre la scoperta del santuario di Bagno Grande. Progetti e prospettive per il futuro Museo archeologico nazionale di San Casciano dei Bagni”; 9.45, Valeria Acconcia, Lara Anniboletti, Claudio Borgognoni, Alessandra Gobbi, Daniela Quadrino, Ursula Piccone, “Antichi popoli italici: dalla mostra temporanea al Museo archeologico nazionale di Veroli”; 10, Pietro Copani, Vincenzo Corrado, Anita Rocco, “Il nuovo Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia nell’edificio scolastico Mazzini”; 10.15, Massimo Osanna, Luigi La Rocca, Paolo Desideri, “Il Museo pompeiano al Real Albergo dei Poveri a Napoli”; 10.30, pausa. “Allestire l’archeologia in situ”: alle 11, Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Paola Quaranta, “Sotto un’altra luce. Progetti di accessibilità e innovazione tecnologica nel Parco archeologico del Colosseo”; 11.15, Alessandro D’Alessio, Cristina Genovese, “Spazi da esporre, spazi per esporre: i nuovi progetti di allestimento del Parco archeologico di Ostia antica”; 11.30, Enrico Rinaldi, Pierangelo Izzo, Michele Laurenzana, Lorenzo Romacciato, “Strategie innovative per i vari livelli di accessibilità nel Parco archeologico di Sepino”; 11.45, Marianna Bressan, Elisabetta Baldan, Francesca Farroni Gallo, “Allestire per aggregare. I progetti in corso ad Altino (Venezia)”; 12, Alessandra Guerrini, Marcella Mancusi, Massimo Molinelli, Antonella Traverso, “Museo nazionale e zona archeologica di Luni. L’accessibilità fisica e cognitiva: i progetti in corso”; 12.15, dibattito; 13, pausa.

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Depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia: Massimo Osanna, direttore generale musei; Andreina Contessa, direttrice regionale Musei del Friuli Venezia Giulia; Marta Novello, direttrice Man Aquileia (foto drm-fvg)

SESSIONE POMERIDIANA “Allestire l’archeologia nei musei”, presiede Luigi La Rocca. Alle 14, Stéphane Verger, “Presentazione del progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana” e il nuovo percorso espositivo del Museo Nazionale Romano”; 14.15, Marta Novello, Elena Braidotti, Annalisa de Franzoni, Ilaria Fedele, “I nuovi depositi del Museo archeologico nazionale di Aquileia: strategie per una nuova narrazione museale”; 14.30, Daniele Ferrara, Annunziata Genchi, Marcella De Paoli, “Museo archeologico nazionale di Venezia. Il volto classico della Serenissima”; 14.45, Massimo Osanna, Francesco Sirano, Marialucia Giacco, Laura Forte, “Il progetto di riallestimento della Villa dei Papiri di Ercolano”; 15, Luigi Gallo, Diego Voltolini, “Restaurare, rifunzionalizzare, innovare. Il masterplan di intervento sul Museo archeologico nazionale delle Marche”; 15.15, Silvia Casciarri, Francesco Di Lorenzo, Silvia Dainese, Stefano Gris, “Nuovi percorsi espositivi al Museo archeologico nazionale e Teatro romano di Spoleto”; 15.30, pausa.

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Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)

“Allestire l’archeologia nei musei”: alle 16, Addolorata Bilardi, Antonio Salerno, Marco Magni, Valeria Parisi, “Il Museo archeologico di Calatia a Maddaloni (CE): nuove opportunità espressive del sistema spazio-collezione-tecnologia”; 16.15, Maria Rispoli, “Il progetto di ampliamento del Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”: il museo che indaga e interpreta”; 16.30, Annamaria Mauro, “La rete museale statale della Basilicata. Nuovi orizzonti: accessibilità, inclusione e fruizione dei luoghi e delle collezioni”; 16.45, Francesco Muscolino, Luana Toniolo, Luciano Cannas, “Spazi ripensati: il nuovo allestimento del Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari”; 17, Tavola rotonda conclusiva: interverranno prof. Nadia Barrella, università della Campania “Luigi Vanvitelli”; prof. Maria Luisa Catoni, IMT Scuola Alti Studi Lucca; prof. Paolo Coen, università di Teramo; arch. Mario Cucinella. Mario Cucinella Architects; prof. Christian Greco, Museo Egizio di Torino; prof. Carlo Rescigno, università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Modera prof. Massimo Osanna, direttore generale Musei.

Nemi (Roma). Al museo delle Navi è tornato esposto al pubblico lo splendido mosaico dalle imbarcazioni monumentali di Caligola recuperato dai carabinieri negli Usa. Osanna: “C’è la volontà di realizzare una copia in scala 1:1 delle navi-palazzo distrutte nell’incendio del 1944”

Lo splendido mosaico in opus sectile proveniente dalle navi di Caligola, trafugato in Usa e recuperato dai carabinieri: ora esposto nel museo delle Navi di Nemi (foto drm-lazio)

Lo splendido mosaico in opus sectile proveniente dalle navi di Caligola è tornato a casa, esposto nel museo delle Navi Romane di Nemi, in provincia di Roma, diretto da Daniela De Angelis. Il mosaico, che sarà possibile ammirare appena le norme per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 lo permetteranno,  è stato presentato in una semplice cerimonia a porte chiuse, nel rispetto delle misure sanitarie, dal direttore generale Musei Massimo Osanna. Proveniente dagli scavi condotti nel 1895 da Eliseo Borghi, il mosaico a intarsi marmorei (opus sectile) faceva parte delle ricche decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due imbarcazioni dell’imperatore Caligola. Esportato illegalmente in America nel dopoguerra, e individuato in una collezione privata a New York, è stato restituito all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.

“È fondamentale riportare nei loro contesti i materiali, i reperti, perché raccontano una storia fondamentale per il territorio e sono parte dell’identità di un territorio”, interviene Osanna. “Dobbiamo continuare su questa strada. Questo museo ha avuto delle vicissitudini straordinarie da tutti i punti di vista. Non solo per quelle incredibili opere di ingegneria idraulica con cui è stato condotto negli anni Venti e Trenta tutto il recupero delle navi di Caligola ma anche per la costruzione di questo bellissimo museo, progettato da Vittorio Ballio Morpurgo, che è un monumento di quegli anni; e poi le vicissitudini dell’incendio del 1944, la dispersione di un patrimonio enorme. Bisogna continuare a lavorare per valorizzare il museo e questa è solo una piccola tappa. Non dispero di riuscire a realizzare una copia in scala 1:1 delle navi di Caligola. Tra l’altro in questo senso la sollecitazione è arrivata proprio dal sindaco Alberto Bertucci. Dobbiamo cercare risorse per poter realizzare un’operazione così onerosa che chiuderà quella ferita aperta nel 1944 e non ancora rimarginata. Anche se devo dire che i reperti che qui sono esposti raccontano storie molto interessanti. Ebbene questa vicenda delle navi di Caligola è essa stessa straordinaria perché – come ricordava il sindaco – non si tratta di navi di uso comune ma erano dei palazzi galleggianti. La storia ci ricorda dell’esistenza di queste navi-palazzo, come quella famosissima di Antonio e Cleopatra che navigava nel Nilo e che probabilmente è stato il modello di questo lusso acquatico che Caligola vuole rappresentare realizzando a Nemi un palazzo, e appunto come i palazzi era decorato con pavimenti in opus sectile, e mosaici che rivestivano le pareti. C’erano ninfei e fontane decorate con tessere di mosaico. Quindi un vero e proprio palazzo galleggiante di cui abbiamo adesso una serie di disiecta membra che vanno appunto ricomposti come stiamo cercando di fare con il mosaico recuperato dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri nel 2017. Nel ’19 è finalmente ritornato. Poi le vicende legate al Covid non ci hanno permesso di organizzare l’evento, ma adesso, nonostante il Covid, abbiamo deciso che è il momento di esporlo, perché non si poteva più procrastinare ulteriormente. Quindi sono contento che il mosaico sia tornato nel luogo da cui veniva, e sono contento di apprendere dal sindaco che anche il santuario di Nemi presto sarà restituito alla comunità: un luogo meraviglioso non solo dal punto di vista archeologico ma anche paesaggistico. Poter ricucire il museo al santuario e aprirlo al pubblico è un’operazione assolutamente meritoria. Dobbiamo fare in modo – conclude Osanna – che si continui su questa strada, e fare in modo che il patrimonio sia pulito, sia partecipato, sia aperto a tutti. E poi è importante che questo museo diventi un polo per il territorio, di partecipazione sociale, di incontro, di inclusione: gli spazi ci sono, la bellezza c’è. Credo che non ci manchi niente”.

La struttura ad hangar del museo delle Navi di Nemi realizzata dall’architetto Morpurgo negli anni ’30 del Novecento (foto Daniela De Angelis / drm-lazio)

Il mosaico torna in esposizione permanente al museo delle Navi Romane, costruito tra il 1933 e il 1939 proprio per ospitare le gigantesche navi appartenute a Caligola, recuperate nel lago tra il 1929 e il 1931 e purtroppo andate distrutte in un incendio nel 1944. Posto sulla riva del lago, costruito negli anni ‘30 per proteggere i preziosi scafi appena estratti dalle acque, è una costruzione interessante già di suo, perché offre un rarissimo esempio – il primo al mondo – di struttura concepita appositamente in funzione del contenuto e condizionata da quest’ultimo nelle soluzioni architettoniche: in effetti il museo delle Navi di Nemi è un doppio hangar di calcestruzzo delle dimensioni esatte per le due navi, che erano lunghe circa 70 metri. Il progetto fu realizzato gratuitamente dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo, che lo volle con grandi superfici vetrate e realizzò al di sopra del tetto una terrazza praticabile da cui si gode un panorama inedito del lago, proprio sulla sponda ma in posizione elevata. Dopo il malaugurato incendio del ’44 rimase chiuso a lungo. Recentemente è stato ristrutturato in tutta la sua bellezza dalla soprintendenza Archeologica del Lazio. Ospita un tratto dell’antica Via Sacra, i modelli in scala 1:5 delle navi (fatti sulla base dei molti disegni tecnici eseguiti dagli ingegneri della Marina all’epoca del recupero), una grande statua di Caligola, pannelli illustrativi, il vario materiale archeologico di notevole interesse, reperti del Tempio di Diana.