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8 marzo 2023, Giornata internazionale della donna: non solo ingresso gratuito per le donne. Ecco alcune iniziative da Cividale ad Agrigento. Qualche idea anche da enti civici o privati

ministero-cultura_8-marzo-2023_locandinaMercoledì 8 marzo 2023, Giornata internazionale della donna, su proposta del ministro della Cgiornata ultura, Gennaro Sangiuliano, l’ingresso per le donne in musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici e altri luoghi della cultura statali sarà gratuito. Numerose iniziative sono state organizzate per sensibilizzare e riflettere sull’importanza culturale della Giornata. Ecco qualcuna, da Nord a Sud.

cividale_archeologico_8-marzo_locandinaCIVIDALE Al museo Archeologico nazionale mercoledì 8 marzo 2023 un regalo Speciale per donne Speciali: ingresso gratuito con la possibilità di usufruire di due visite guidate: alle 10.30 e alle 16.

altino_archeologico_8-marzo_locandinaALTINO Al museo Archeologico nazionale oltre all’ingresso gratuito per le donne durante tutta la giornata, sono in programma importanti novità: alle 17, sarà inaugurata la nuova sala conferenze, alla presenza della direttrice Marianna Bressan, del sindaco del Comune di Quarto d’Altino Claudio Grosso e di Cristina Gasparini, assessore alla cultura del Comune di Quarto d’Altino. Per l’occasione è prevista una conferenza di Francesca Ghedini, professoressa emerita di Archeologia classica all’università di Padova, dal titolo: “Donne di potere nella Roma Imperiale”. Seguirà un brindisi a cura del Comune di Quarto d’Altino e della Pro loco di Quarto d’Altino. L’evento, su prenotazione, è gratuito per le donne e gli abbonati, mentre è incluso nel biglietto d’ingresso per tutti gli altri. Info: drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it | 0422789443.

ravenna_classis_8-marzo_locandinaRAVENNA Al Museo Classis: la fortuna è donna? In occasione della Festa della Donna, mercoledì 8 marzo 2023, ingresso ridotto per tutte le donne al Museo Classis. Inoltre, alle 16, RavennAntica propone la conversazione “… tutto l’oro ch’è sotto la luna: la fortuna è donna?”: protagoniste Letizia Lodi, direttrice del museo nazionale di Ravenna, e Francesca Masi, direttrice della Fondazione RavennAntica. Partendo dai versi di Dante Alighieri, si affronteranno alcune riflessioni sul legame che intercorre tra il fato e le figure femminili, sia analizzando le vicende di alcune celebri eroine della storia sia attraverso i reperti contenuti in museo, a partire dal volto della Tyche, la personificazione della dea Fortuna, divinità che garantiva la floridezza di una città e il suo destino, rinvenuta negli scavi dell’area di Classe e divenuta il simbolo di Ravenna. Conversazione ad ingresso libero. Prenotazione consigliata: tel. 0544 473717 (tutti i giorni 10 – 17).

roma_capitale_8-marzo_locandinaROMA CAPITALE Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della Donna, tante le iniziative della Sovrintendenza Capitolina dedicate alla valorizzazione del talento femminile nell’arte e nella cultura e alle protagoniste della vita culturale e sociale della città lungo le vie, nei musei e nei siti archeologici. Appuntamenti anche con traduzione in Lingua dei segni italiana – LIS. La visita al museo della Repubblica Romana mette in scena le figure femminili che svolsero un ruolo di primo piano nella difesa di Roma nel 1849. Ai Musei Capitolini sono di scena figure di donne, sante, eroine e dee, dai capolavori della Pinacoteca Capitolina. Di grande suggestione anche le vicende di alcune donne tra Medioevo ed epoca barocca, rievocate con una passeggiata ai Fori Imperiali, mentre nella Galleria d’Arte Moderna si svolge un appassionante storytelling sui corpi e i volti delle donne che emergono dalle esposizioni in corso; il Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia omaggia le artiste che hanno rinnovato l’ambiente culturale romano interbellico e al Museo Napoleonico sono di scena le numerose figure femminili che popolano l’immaginario visivo del museo stesso. Ancora, alla Centrale Montemartini le opere di arte antica raccontano di donne comuni e di principesse, imperatrici e dee, mentre l’incontro al Museo delle Mura è dedicato alla Spiritualità e devozione femminile nelle Mura Aureliane, luogo dove furono assicurati, con la diffusione del Cristianesimo, spazi devozionali, in particolare proprio per le donne. Infine, al Museo di Roma è rievocata la figura della poetessa e femminista ante litteram del Settecento, Petronilla Paolini. Nel ricco programma non mancano itinerari per le vie della città: “Come diventare donne rispettabili”, sul ruolo sociale della donna nel passato attraverso un percorso nell’area del Campo Marzio, mentre “Donne tra mito e realtà” a S. Urbano alla Caffarella si concentra su alcune figure che hanno lasciato traccia nella storia del tempio antico, poi trasformato in chiesa. Il percorso “Street art a San Lorenzo: tra Resistenza e diritti civili” pone, invece, l’attenzione sulle principali opere di Street art nello storico quartiere, raccontandone la storia e l’identità attraverso temi quali la Resistenza, l’accoglienza, la solidarietà e i diritti civili. Infine, appuntamento a piazza di Porta Capena per “Egeria e le altre ninfe” che secondo gli antichi abitavano l’area e nel rione Campo Marzio, Meretrici, partorienti, mammane e modelle, una passeggiata per ripercorrere la storia attraverso le vicende delle figure femminili tra il XVI e il XIX secolo.

roma_parco_8-marzo_locandinaROMA / PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’ingresso al Parco archeologico del Colosseo è gratuito per tutte le donne con prenotazione del biglietto gratuito senza costi aggiuntivi sul sito del concessionario CoopCulture selezionando la data di mercoledì 8 marzo e successivamente l’opzione “Biglietto gratuito per le donne”. Attenzione: il biglietto gratuito può essere utilizzato durante tutto l’orario di apertura del monumento. L’orario indicato per la prenotazione e sul biglietto è l’ultimo orario di accesso consentito per il giorno prenotato.

roma_dialoghi-in-curia_8-marzo_locandinaInoltre, mercoledì 8 marzo 2023, alle 11, la Curia Iulia ospita la presentazione del volume “Non è un Paese per madri” di Alessandra Minello (Editori Laterza). Introduce Alfonsina Russo, direttrice del parco archeologico del Colosseo. Intervengono Alessandra Minello, università di Padova; Giulia Pedrucci, università di Verona; Stefania Solare, UNICEF Italia, Coordinatrice programma “Insieme per l’allattamento”. Modera Maria Lombardi, Il Messaggero. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite https://www.eventbrite.it/e/565183778897. Ingresso da Largo della Salara Vecchia, 5. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo. Il libro: in Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l’infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio – informatissimo e ricco di dati – idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia.

roma_villa-giulia_8-marzo_questione-di-stile_locandinaROMA / MUSEO DI VILLA GIULIA Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della donna, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’ingresso per le donne sarà gratuito. Inoltre, alle 11, visita guidata speciale “QUESTIONE DI STILE. Acconciature antiche al Museo ETRU” per scoprire la moda etrusca in fatto di pettinature, attraverso le opere del Museo e la performance live dell’hair stylist Paolo Fasulo. Vi siete mai chiesti come si pettinavano le donne etrusche? Quali potevano essere le loro acconciature e le tecniche per realizzarle? Un tema certamente curioso e affascinante che ci svela un aspetto delle abitudini e delle tendenze in fatto di moda, in voga al tempo degli Etruschi. Acconciature elaborate, capigliature ribelli, domate in crocchie o divise in trecce elaborate, insomma alla moda. Le acconciature antiche sono ancora oggi oggetto di grande fascino e curiosità. E noi oggi come possiamo leggerle e capirle? È davvero tutta una questione di stile? Sarà un evento corale per vivere il mondo etrusco al femminile con una visita guidata tematica a più voci, introdotta dal direttore Valentino Nizzo e condotta dall’archeologa Romina Laurito e dall’hair stylist Paolo Fasulo. Un itinerario attraverso le opere che, con le loro acconciature, hanno molto da raccontare del mondo antico e ci svelano tutta la loro modernità, in fatto di stile. Al termine della visita, l’emiciclo si animerà di una performance live di acconciature antiche a cura dell’hair stylist Paolo Fasulo e della makeup artist Rossella Zeppetella. Prenotazione richiesta all’indirizzo mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it

roma_museo-delle-civiltà_8-marzo_locandinaROMA / MUSEO DELLE CIVILTà Il Museo delle Civiltà a Roma Eur aderisce alla proposta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, riservando a tutte le donne l’ingresso gratuito per l’intera giornata di apertura, dalle 8 alle 19 (ultimo ingresso ore 18.30). Le visite guidate e i laboratori a cura di Aditum Cultura sono a pagamento e con prenotazione. Alle 16.30, “La Venere paleolitica. Dee, donne e madri”: visita guidata e laboratorio per bambini e bambine dai 6 anni: costo 12 euro. Una visita alla scoperta delle rappresentazioni femminili più antiche, le veneri gravettiane, e delle loro forti connessioni con la natura. Partendo dalle osservazioni sui manufatti trattati durante la visita guidata saranno poi riprodotti, in laboratorio, alcuni modelli delle statuine in argilla.

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Shyama Tara (Tara “verde”), scultura in lega metallica dorata del XVII secolo, proveniente da Tibet o Nepal, parte delle Collezioni delle Arti e Culture Asiatiche (foto muciv)

Tra le tante opere che celebrano il femminile presenti nelle collezioni del museo delle Civiltà,  in occasione della Giornata Internazionale della Donna il Muciv sceglie di raccontare Il bodhisattva femminile Shyama Tara (Tara “verde”), una scultura in lega metallica dorata del XVII secolo, proveniente da Tibet o Nepal, parte delle Collezioni delle Arti e Culture Asiatiche. Considerata come dea madre nel Buddhismo indo-tibetano, il nome di questa divinità ha almeno due connotazioni che concorrono a definirne il carattere protettivo: stella, e quindi guida dei viaggiatori, e salvatriceTara è colei che salva dalle acque degli oceani fisici e dalla sofferenza ciclica, simboleggia la conoscenza e la saggezza, e ci proteggerà dal pericolo dell’ignoranza guidandoci sul sentiero del risveglio (bodhi). Tara è il potere dei buddha e l’energia femminile primordiale, la saggezza madre di tutti buddha i vittoriosi.

napoli_mann_8-marzo_locandinaNAPOLI Il museo Archeologico nazionale, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, propone alle 16.30 una visita speciale “Il filo di Arianna”, gratuita di un’ora: percorso narrante che tratta storie di donne protagoniste o vittime di vicende dolorose, sanguinose o fantastiche, nelle quali i personaggi femminili sono stati sconfitti o ne sono usciti vittoriosi. Un modo per riflettere ulteriormente sulla condizione della donna, l’origine e il tramandarsi di ataviche tradizioni. Sarà affidato ai partecipanti un filo, un simbolico filo che dovrà condurre il gruppo fuori dal labirinto dei luoghi comuni, dei cliché, delle tradizioni che riguardano la donna. Si comincia con Minosse, incarnazione della violenza, dei pregiudizi della sopraffazione, nei confronti della donna, per esorcizzarlo, e stanarlo. Ogni mito, narrato prendendo spunto da un’opera, tratterà di un argomento o di una condizione nella quale ciascuna in qualche modo potrà riconoscersi, per riflettere e discutere. E allora Dirce, Medea, Andromeda, le figlie di Niobe, Europa e per finire Arianna, tutte ci raccontano la storia di se… per liberarci.

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Valeria Amoretti, funzionaria antropologa del Parco Archeologico di Pompei (foto parco archeologico di pompei)

POMPEI Il parco archeologico mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della “Giornata internazionale della donna”, prevede ingresso gratuito a tutte le donne e visite speciali riservate alle donne titolari della My Pompeii card e un accompagnatore, al Laboratorio di ricerche applicate del Parco, centro di ricerche e analisi del Parco, custode di reperti organici unici rinvenuti nell’area vesuviana.

taranto_archeologico_8-marzo_locandinaTARANTO Al museo Archeologico nazionale per la Giornata Internazionale della Donna, ingressi gratuiti per le donne, visite guidate e laboratori didattici per bambini dedicati all’universo femminile. Dalle 10.30 alle 12.30 i visitatori potranno partecipare a “Bellezza e forza. Storie di donne greche e romane”: visita guidata multisensoriale con approfondimenti sulla moda, la cosmesi, la cura del corpo e le donne nella Taranto greca e romana (prenotarsi scrivendo all’indirizzo mail man-ta.didattica@cultura.gov.it  ACQUISTA IL BIGLIETTO). Dalle 17 alle 19 per i bambini dai 6 agli 11 anni sarà possibile partecipare a “Storie di principesse, dee e bambine”: visita tematica e al laboratorio didattico sulle fanciulle greche e romane (PRENOTA IL BIGLIETTO: BAMBINI  ACQUISTA IL BIGLIETTO: ACCOMPAGNATORE). Per maggiori informazioni e per prenotare il proprio biglietto, consultare il link: https://bit.ly/8-marzo-al-marta. “L’intento è quello di creare sempre nuove occasioni di fruizione e di rendere la realtà museale accessibile per tutti, con proposte culturali diversificate che possano coinvolgere anche chi non abbia la possibilità di dedicare le proprie risorse alla cultura”, afferma il direttore regionale Musei Puglia, nonché delegato alla direzione del MArTA, Luca Mercuri. Tra i molteplici obiettivi dell’Agenda 2030 proclamati dall’Unione Europa, di rilevante importanza risulta infatti quello dell’accessibilità, concepito anche in termini di uguaglianza dei diritti e di partecipazione a tutti i livelli della società. Sebbene la parità di genere e l’empowerment femminile abbiano consentito di ottenere significativi progressi nella scolarizzazione delle donne e nell’inserimento delle stesse in ambito lavorativo, le indagini ISTAT nazionali dimostrano che ancora oggi i dati di consumo e di fruizione culturale, in particolar modo nel sud Italia, sono inferiori alla media nazionale ed europea.

reggio-calabria_archeologico_8-marzo_locandinaREGGIO CALABRIA Al museo Archeologico nazionale mercoledì 8 marzo 2023 ingresso gratuito per tutte le donne. L’iniziativa, promossa dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, viene arricchita al MArRC con due importanti appuntamenti. “Anche il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria vuole festeggiare questa giornata dedicata alle donne”, commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC consolida la sua identità di luogo di cultura per tutta la comunità del territorio. Ed è proprio attraverso la cultura, nel senso più ampio del termine, che si vincono pregiudizi e stereotipi e si prende coscienza del valore delle persone, indipendentemente dal genere. Ringrazio lo staff del Museo e il CIS Calabria per condividere con entusiasmo l’impegno per la diffusione della conoscenza”. La mattina alle 11, le scuole in visita al Museo potranno partecipare al percorso tematico “Dee di Magna Grecia. Religione mito e figure femminili”, condotto da Daniela Costanzo, funzionario archeologa del Museo, e ideato con la collaborazione di Maria Domenica Lo Faro, archeologa e funzionario amministrativo. Sarà un percorso diffuso, con un focus su alcuni reperti esposti al livello B nella sezione dedicata ai santuari della Calabria greca. Il pomeriggio, invece, appuntamento in sala conferenze, alle 17, per l’incontro promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria dal titolo “La donna nell’antichità Classica”. Si parlerà di condizione e status sociale della donna a partire dall’epos omerico fino alla tarda età romana, nelle evidenze archeologiche, storiche e letterarie. Relatrici dell’incontro saranno la prof.ssa Paola Radici Colace, ordinario di Filologia classica al DiCAM dell’università di Messina, nonché presidente onorario e direttore scientifico del CIS, e la prof.ssa Rosa Santoro, aggregato di Letteratura latina nel medesimo Dipartimento. Introdurrà i lavori, dopo i saluti istituzionali del direttore Carmelo Malacrino, Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS Calabria. “Ripercorrere la storia delle donne non è semplice curiosità erudita”, afferma la prof.ssa Radici Colace. “Nonostante i radicali mutamenti oggi intervenuti, con la conquista della parità formale, rivisitare il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria consente di individuare nelle organizzazioni sociali dell’antichità il momento nel quale la divisione dei ruoli venne teorizzata e praticata non solo come fatto culturale, ma anche come conseguenza di una differenza biologica, tradotta in una inferiorità di genere codificata dalle leggi. È nell’antichità greca e romana che nascere femmina è passato da differenza biologica ad asimmetria e subalternità culturale.  Ed è in tali società che vanno ricercate le radici di certi stereotipi ancora oggi responsabili di pregiudizi nei confronti delle donne”. Sarà un viaggio nella storia al femminile, attraverso la formazione delle donne, il matrimonio, lo stato civile, la dote, l’eredità, il divorzio, l’adulterio, nonché le categorie di genere e la codificazione dell’inferiorità, sullo sfondo delle riflessioni filosofiche, giuridiche e religiose nell’antichità classica.

agrigento_valle-dei-templi_8-marzo_locandinaAGRIGENTO Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza annuale della festa della donna aderisce all’evento “8 marzo al Museo” che prevede l’ingresso gratuito per le donne nei musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali, promuovendo inoltre un itinerario di visita tematico “Storie di donne e dee al museo Griffo” tra le vetrine del museo Archeologico regionale “Pietro Griffo”. Non tutti lo sanno o ci hanno mai fatto caso, ma tanti tra i reperti del museo “Pietro Griffo” di Agrigento raccontano delle storie tutte al femminile. Non si tratta soltanto dei preziosi vasi sui quali campeggiano bellissime figure che immortalano eroine, creature mostruose, guerriere e dee, ma anche di reperti che restituiscono uno spaccato della vita quotidiana di donne vissute anche più di 2500 anni fa: tra monili, epigrafi, “portagioie”, porta profumi e porta trucchi, ex voto di diverse fogge e materiali, pesi da telaio e tanti altri oggetti ancora, i visitatori avranno modo di riflettere sulla condizione sociale e culturale delle donne ai tempi di Akràgas ed Agrigentum condotti dagli archeologi Coopculture (azienda che gestisce i servizi aggiuntivi). Appuntamento alla biglietteria del museo Griffo alle 17.

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Ostrakon con scena di allattamento, conservato al museo del Louvre di Parigi, ed esposto nella mostra “I creatori dell’Egitto eterno” (foto marsilio)

VICENZA Mercoledì 8 marzo 2023, in occasione della Giornata internazionale della donna, tutte le donne potranno visitare la mostra “I creatori dell’Egitto eterno” con il biglietto ridotto da 11 euro. È possibile acquistare il biglietto direttamente in Basilica palladiana, il giorno stesso o online al link https://www.ticketlandia.com/m/i-creatori-dell-eterno-egitto. La mostra è aperta dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). “L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, proponiamo l’ingresso ridotto a tutte le donne che entreranno in mostra”, dichiarano il sindaco Francesco Rucco e l’assessore alla Cultura Simona Siotto. “Un piccolo riconoscimento che vuole essere un modo per invitare le donne a visitare l’esposizione che sta ricevendo riconoscimenti a livello internazionale”. I visitatori avranno a disposizione l’audioguida gratuita. Sarà sufficiente inquadrare il qrcode con il proprio smartphone per seguire il percorso accompagnati dalla voce del curatore della mostra e direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco. Si consiglia di portare gli auricolari. L’esposizione – curata da Christian Greco, Corinna Rossi, Paolo Marini e Cédric Gobeil. – è ideata e promossa dal Comune di Vicenza e dal museo Egizio, con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza. La promozione e l’organizzazione sono curate da Marsilio Arte, che ne pubblica il catalogo. I partner dell’esposizione sono Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia – Vicenza, Fondazione Giuseppe Roi, AGSM AIM, Confindustria Vicenza, LD72, Beltrame Group ed Euphidra. Informazioni: https://www.mostreinbasilica.it/it/.

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Visita a lume di lucerna del criptoportico di Corte Sgarzerie a Verona (foto archeonaute)

VERONA L’associazione Archeonaute in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, propone una visita guidata archeologica del Criptoportico di Corte Sgarzerie a lume di… lucerna. Appuntamento mercoledì 8 marzo 2023, alle 18. Durata: 1 ora circa. Costo: 5 euro. Prenotazione obbligatoria (Prenota Ora). Posti limitati.

gallerie-d-italia_logoGALLERIE D’ITALIA In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, mercoledì 8 marzo 2023, tutte le donne potranno avere una riduzione del biglietto di ingresso per visitare le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza. Inoltre, sono previste in tutte le sedi visite guidate speciali legate al tema dell’universo femminile nell’arte.

Le Gallerie d’Italia di Milano propongono alle 17.30 la visita guidata “Donne dentro e fuori la cornice”: un percorso ricco di luoghi e volti, dalle filande ottocentesche animate dal lavoro di giovani ragazze ai nobili rampolli ritratti da Angelica Kauffmann. Informazioni e prenotazioni: 5 euro a persona, escluso biglietto d’ingresso. Sarà applicata la tariffa di ingresso ridotta per ogni donna. L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o via mail all’indirizzo milano@gallerieditalia.com.

Alle Gallerie d’Italia di Napoli è in programma alle 12.30 e alle 16 la visita guidata “La donna nell’arte”, dedicata alle figure femminili protagoniste di tante opere esposte in collezione e all’evoluzione della rappresentazione della donna nell’arte, dal XVII secolo ai primi anni del XX secolo. Informazioni e prenotazioni: 7 euro a persona, incluso il biglietto d’ingresso. L’attività sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o via mail all’indirizzo napoli@gallerieditalia.com.

Alle Gallerie d’Italia di Torino è prevista alle 19 la visita guidata “Donnarte”, focalizzata sul progetto artistico di JR “Women are Heroes” e sulla condizione sociale delle donne nei campi di rifugio. La visita si concluderà in Archivio Publifoto ripercorrendo gli scatti più significativi di grandi personalità femminili della storia sociale italiana e internazionale. (Informazioni e prenotazioni: 5 euro a persona, escluso biglietto d’ingresso.  Ingresso ridotto per tutte le donne. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o scrivendo a torino@gallerieditalia.com.

Le Gallerie d’Italia di Vicenza propongono alle 18 la visita guidata con degustazione “Un simposio al femminile”: le forme e le raffigurazioni pittoriche delle ceramiche antiche diventano occasione di un viaggio alla scoperta degli spazi e dei tempi della donna. Un itinerario che scandisce i diversi momenti della sua vita nell’Antica Grecia: dalla moda alla cura del corpo, dai rituali della seduzione e del matrimonio alla vita nello spazio domestico. Il percorso all’interno della mostra Argilla. Storie di viaggi si concluderà con un aperitivo “in rosa”. (Informazioni e prenotazioni: 10 euro a persona, incluso biglietto d’ingresso e aperitivo. Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.167619 o vicenza@gallerieditalia.com.

Locri. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Nostos. Tesori locresi tornano a casa”: due opere dal museo Archeologico nazionale di Napoli

locri_archeologico_mostra-nostos-tesori-locresi-tornano-a-casa_locandinaQuasi un anno fa, all’inaugurazione del museo Archeologico nazionale di Locri, il direttore della direzione regionale Musei della Calabria, Filippo Demma, annunciava l’avvio dell’iter per il rientro di alcuni reperti locresi, diffusi nelle collezioni dei musei italiani. La promessa è mantenuta. Il primo passo venerdì 10 febbraio 2023, alle 17.30, si inaugura la mostra “Nostos. Tesori locresi tornano a casa” che rimarrà aperta al museo Archeologico nazionale di Locri fino al 10 aprile 2023. Dopo i saluti di Filippo Demma, direttore ad interim della direzione regionale Musei Calabria, interverranno i curatori Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico di Locri, e Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia. Quindi l’archeologa Daniela Costanzo, del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, parlerà di “Tante sublimi cose che ritrovai a Locri: studi e scoperte prima dell’Unità”. Posti limitati. La mostra riaccende la memoria sulla stagione di ricerche nell’Italia preunitaria con la formazione del Real Museo Borbonico di Napoli, nel quale confluivano le principali scoperte archeologiche di tutto il Meridione. Grazie alla sinergia attuata tra la direzione regionale Musei Calabria e il museo Archeologico nazionale di Napoli, erede del museo borbonico, nell’ambito della mostra “Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario”, due tesori locresi appartenenti alla collezione “Magna Grecia” del museo partenopeo potranno essere visti nello stesso luogo in cui furono rinvenuti. “È una grande gioia annunciare questa esposizione, piccola ma molto significativa per Locri Epizefiri”, scrive la direttrice Elena Trunfio. “Grazie al direttore Filippo Demma per avere avviato l’iter che ci porterà a rivedere a Locri reperti che sono custoditi nei depositi di altri musei italiani. Grazie a Maurizio Cannatà per avere contribuito in maniera determinante al ritorno a Locri dei pezzi che vi presenteremo venerdì e per la co-curatela dell’esposizione. Grazie a Daniela Costanzo per avere accettato il nostro invito a raccontarci di un’interessante stagione dell’archeologia dell’Italia preunitaria e di Locri Epizefiri. Grazie sempre a tutti i miei super colleghi del museo e parco archeologico nazionale di Locri”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale la conferenza on line “I Bronzi di Riace e il grande pubblico” chiude il ciclo per il Cinquantesimo della scoperta. Segue l’apertura della nuova sezione “Depositi in mostra”    

reggio-calabria_archeologico_50-bronzi_i-bronzi-e-il-grande-pubblico_locandinaDoppio appuntamento martedì 6 dicembre 2022 al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, il primo dei quali si inserisce nell’ambito delle attività istituite per il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Alle 17, infatti, ultima conferenza del ciclo di incontri online promosso dal museo Archeologico nazionale in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici dell’università Roma Tre e coordinato dalla prof.ssa Giuliana Calcani. Ospiti dell’incontro saranno i professori Monica Salvadori e Luca Scalco, del Dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova, che proporranno il tema “I Bronzi di Riace e il grande pubblico. Tra didattica e percezione dell’antico”. Ecco il link per seguire on line l’evento sui canali social del Museo: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ZjBmNDJlZTItYTRiMC00MTVhLWJhOTMtYjZmNmZmZDhjMTJl%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22ffb4df68-f464-458c-a546-00fb3af66f6a%22%2c%22Oid%22%3a%223d77d297-5a27-4734-bfc0-9208713f0d1b%22%7d. “A differenza degli incontri precedenti, che ci hanno permesso di esplorare particolari aspetti della ricerca archeologica”, commenta la prof.ssa Calcani, “questa conferenza metterà in evidenza il punto di vista del pubblico più ampio sui Bronzi di Riace. Un’apertura di visione essenziale non solo per comprendere l’impatto delle opere sulla contemporaneità, ma anche per ricordarci che il senso dell’arte non è mai univoco e che oggi, come tanto tempo fa, l’immagine dei Bronzi di Riace sollecita in varie direzioni l’immaginario di chi li contempla”.

reggio-calabria_archeologico_mostra-depositi-in-mostra_locandinaSempre il 6 dicembre, alle 17.30, sarà inaugurata una nuova sezione del Museo, dedicata al tema dei “Depositi in mostra”, curata dal direttore Carmelo Malacrino e dal funzionario archeologo Daniela Costanzo. Tre vetrine saranno dedicate all’esposizione di reperti normalmente conservati nei depositi, creando nuove opportunità di valorizzazione delle collezioni, non solo archeologiche. “L’idea è quella di proporre ai visitatori una selezione di reperti che normalmente non sono inseriti nel percorso espositivo, in un dialogo che integri e richiami le grandi tematiche storico-archeologiche presentate nelle sale del MArRC”, dichiara Costanzo. “Si tratta altresì dell’occasione per raccontare il quotidiano lavoro di riordino, studio e documentazione delle collezioni, un’attività che avviene “dietro le quinte” di un museo, pur costituendone la principale attività ai fini della tutela e valorizzazione dei beni”. Tra le opere in mostra vi sarà il bellissimo cratere a figure rosse, databile al IV secolo a.C. e appartenuto alla collezione ottocentesca di Diego Vitrioli. Insieme a esso ci saranno reperti provenienti dalle necropoli di Locri e di S. Stefano di Grotteria, alcuni dei quali esposti per la prima volta. “Da anni proseguiamo nell’impegno di valorizzare le collezioni conservate nei depositi, per decenni rimaste sconosciute”, aggiunge Malacrino. “Le continue attività di riordino, documentazione e restauro hanno permesso di far apprezzare al grande pubblico centinaia di reperti, anche grazie all’allestimento di numerose mostre temporanee. Con questa piccola sezione vogliamo creare uno spazio dedicato, nel quale far scoprire, mese dopo mese, oggetti sempre diversi e normalmente conservati nei depositi. Un motivo in più per tornare sempre più spesso al MArRC”.

 

Reggio Calabria. Non solo Bronzi di Riace. Apre la mostra “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018” con oltre cento reperti tra le migliaia restaurati a seguito dell’evento catastrofico

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Locandina della mostra “Oltre l’emergenza” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria dal 22 luglio al 6 novembre 2022

Non solo Bronzi di Riace. “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018” è il titolo della nuova grande mostra che sarà inaugurata venerdì 22 luglio 2022, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. L’esposizione, a cura del direttore Carmelo Malacrino e di Barbara Fazzari, funzionario responsabile del laboratorio di restauro del MArRC, allestita al livello E del MArRC, sarà visitabile dal 22 luglio al 6 novembre 2022. L’esposizione rientra nel programma di iniziative promosse per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Il museo, fino al 10 settembre, il giovedì e il sabato sarà aperto con orario non-stop fino alle 23, con ultimo accesso alle 22.30. “Il Museo non è soltanto Bronzi di Riace”, commenta il direttore Malacrino. “È un organismo complesso, nel quale si intrecciano tante attività e competenze. E che a volte vive momenti drammatici. Il 22 agosto di quattro anni fa un evento meteorologico eccezionale ha interessato l’intera città di Reggio. Un’ingente e imprevedibile quantità di pioggia, caduta in poche ore, ha allagato strade e piazze, infiltrandosi nei locali del Museo attraverso alcune aperture di aerazione collocate su piazza De Nava. La violenza fu tale che, in poco tempo, i piani interrati, tra cui alcuni depositi, si allagarono, con danni anche alle strutture murarie. Ma il Museo non si è lasciato andare. Tutti – prosegue Malacrino – ci siamo rimboccati le maniche per reagire rapidamente, ripristinando gli spazi e dando inizio a un’attività conservativa senza precedenti. Sotto le mani esperte dei restauratori del MArRC, i reperti prima sono stati messi in sicurezza e poi restaurati. La mostra che inauguriamo racconta questa storia, con l’esposizione di alcuni delle migliaia di reperti restaurati, mai esposti prima. Facendo squadra, il MArRC è riuscito ad andare “oltre l’emergenza” – conclude il direttore –, trasformando un evento calamitoso in una straordinaria opportunità di conservazione, riordino e valorizzazione delle collezioni archeologiche”.

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Barbara Fazzari, funzionario restauratore che guida il laboratorio di restauro del MArRC (foto MArRC)

Saranno esposti oltre cento reperti provenienti da vari contesti archeologici della Calabria: da Cassano allo Ionio alle necropoli protostoriche di Torre Galli e Canale Ianchina, da Castellace a Locri e Reggio Calabria. “Il racconto delle attività e dei restauri avviati dopo l’alluvione del 2018”, sottolinea Barbara Fazzari, “non può prescindere dalle testimonianze di coloro che sono intervenuti nel post-alluvione per la salvaguardia del patrimonio, e di chi, ancora oggi, è intento a programmare gli interventi di conservazione e restauro. Le prime attività di pronto intervento sono state coordinate e gestite dal personale del Museo, che prontamente ha provveduto ad allestire, presso il nostro laboratorio, un ambiente adatto alle attività di schedatura e messa in sicurezza. Visto l’ingente numero di reperti è stato però necessario affidare alcuni lavori in somma urgenza all’esterno. Trascorso il momento emergenziale i restauratori del Museo hanno continuato a programmare le attività connesse alla risoluzione dei danni provocati dall’alluvione attraverso affidamenti di restauro esterni, tirocini, studi e progetti scientifici, in una costante collaborazione con l’Ufficio Collezioni, diretto dalla dott.ssa Daniela Costanzo, che contestualmente sta curando il progressivo riordino dei depositi del Museo. Tutte queste attività – conclude la restauratrice – verranno proposte al grande pubblico mediante un suggestivo apparato di pannelli, foto e supporti multimediali”.

Il paesaggio protagonista al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria: nel terzo e ultimo incontro l’archeologa Daniela Costanzo su “Sacro, paesaggio, frontiera. Il santuario di Apollo Aleo” nell’antica città achea di Krimisa (oggi Cirò Marina), in un paesaggio naturale e culturale riconosciuto già in passato

Testa maschile con capelli scalpellati e buchi per fissare il diadema, dal santuario di Apollo Aleo, conservata al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
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Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Terzo e ultimo appuntamento sul tema “Paesaggi della storia. La Calabria e il suo territorio attraverso le collezioni del MArRC” per i canali social del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. La conferenza, introdotta dal direttore Carmelo Malacrino, è stata tenuta da Daniela Costanzo, funzionario archeologo al MArRC, dedicata a “Sacro, paesaggio, frontiera. Il santuario di Apollo Aleo”. Una nuova occasione per conoscere meglio le straordinarie collezioni esposte al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, ricordando l’importanza di tutelare il paesaggio quale patrimonio non solo naturalistico, ma anche culturale. “L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività programmate per celebrare la Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal ministro Dario Franceschini”, dichiara il direttore Malacrino. “In questi mesi abbiamo registrato il grande successo ottenuto da questi appuntamenti, che hanno consentito di mostrare al grande pubblico le straordinarie collezioni del Museo. Per questo motivo ci siamo impegnati a lavorare sul tema del paesaggio anche ben oltre i tempi delle cerimonie istituzionali. Da qualche settimana abbiamo finalmente riaperto il museo al pubblico, ma vogliamo continuare a promuovere il fascino della Calabria antica anche attraverso queste occasioni. Siamo convinti – conclude Malacrino – che anche attraverso il digitale sia possibile far crescere cultura e tutela del nostro patrimonio culturale”.

Sacro, paesaggio, frontiera. Il santuario di Apollo Aleo. “La scelta di trattare il santuario di Apollo Aleo, situato nel territorio dell’attuale Cirò Marina (KR), deriva sia dalle peculiarità del paesaggio antico sia dalle straordinarie testimonianze materiali che esso ha restituito, intimamente legate alla storia delle collezioni del Museo reggino”, commenta Costanzo. “Proprio nel nostro Museo sono, infatti, conservati i reperti provenienti dal tempio di Apollo Aleo, scoperto e indagato da Paolo Orsi quasi un secolo fa. Se l’acrolito in marmo è la testimonianza artistica sicuramente più pregevole, tutte le offerte del santuario e la sua stessa architettura narrano l’eccezionalità di un paesaggio naturale e culturale riconosciuta già in passato. La zona, nota in antico con il nome di Krimisa, rappresentava uno dei capisaldi territoriali e religiosi della potente colonia di Crotone: a nord l’Apollo Aleo di Krimisa, a sud l’Hera di Capo Lacinio definivano i limiti della città achea, ponendosi al tempo stesso come frontiera, luogo di scambio e interazione fra popolazioni diverse. Le popolazioni indigene attive nel territorio già dall’VIII secolo a.C., infatti, continuarono a mostrare una notevole strutturazione sociale anche dopo la fondazione di Crotone, frequentando inoltre questo luogo sacro. Non è un caso che nel complesso sistema mitico locale “la sacra Krimisa” fosse legata al culto dell’eroe tessalo Filottete: guarito da un’incurabile ferita grazie all’intervento di Apollo, dopo la guerra di Troia egli avrebbe proseguito le sue peregrinazioni fondando nell’odierna Calabria i centri indigeni di Petelia, Macalla e Chone. Prima di morire Filottete avrebbe fondato il tempio di Apollo a Krimisa, consacrando qui il suo invincibile arco e le frecce ricevuti da Eracle. Un personaggio emblematico dunque: greco, ma fondatore di vari centri indigeni, egli stesso eroe del margine, Filottete si poneva come figura di raccordo tra componenti etniche differenti e come tale particolarmente adatta a presidiare una realtà di “frontiera” come quella del santuario di Apollo Aleo”.

Calabria in zona arancione. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria chiude le porte ai visitatori, ma non ferma le attività on line. Si inizia con tre incontri su “Paesaggi della storia. La Calabria e il suo territorio attraverso le collezioni del MArRC”

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria rimane chiuso fino al 2021 per disposizioni anti Covid

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria chiude le porte ai visitatori, ma non ferma le attività on line sui propri canali social a cominciare da una particolare celebrazione della Giornata nazionale del Paesaggio. Con l’ingresso infatti della Calabria in zona arancione viene imposta nuovamente la chiusura al pubblico delle mostre e degli spazi espositivi. Così il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria non potrà accogliere il pubblico sino al 6 aprile 2021 alla luce delle nuove disposizioni di contenimento della pandemia da Coronavirus. Le attività del MArRC comunque proseguiranno, senza subire alcuno stop neanche in questa fase. Resterà sempre costante l’attenzione rivolta alle collezioni e alla conservazione dei reperti, allo studio e alla ricerca scientifica sul patrimonio archeologico calabrese. “Purtroppo l’emergenza sanitaria ci costringe ancora una volta a sospendere le visite tra gli spazi espositivi del MArRC”, commenta il direttore Carmelo Malacrino. “Ma vogliamo continuare a emozionarvi attraverso i nostri canali social, che rimangono uno strumento eccezionale per poter presentare a un pubblico sempre più vasto la ricchezza dell’archeologia calabrese”.

Giornata del Paesaggio 2021: locandina dell’incontro con Ivana Vacirca al MArRC

Un’occasione viene dalle celebrazioni della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal ministero diretto da Dario Franceschini con l’obiettivo di promuovere buone pratiche di tutela della cultura territoriale. Il MArRC, in tal senso, ha pensato a tre interessanti appuntamenti sul tema “Paesaggi della storia. La Calabria e il suo territorio attraverso le collezioni del MArRC”. Una narrazione curata dai funzionari archeologi del MArRC che sarà divulgata attraverso i canali social del Museo. Si partirà con l’intervento “Uomo e paesaggio. Segni e simboli nella preistoria calabrese”, affidato all’esperienza di Ivana Vacirca. Seguiranno i contributi degli archeologi Daniela Costanzo e Maurizio Cannatà. “Invito tutti gli appassionati a seguirci sui nostri canali social e ringrazio lo staff del MArRC per l’impegno profuso anche in questa occasione. Sono certo – conclude Malacrino – che anche questa nuova iniziativa di valorizzazione delle collezioni sul tema del paesaggio ci stupirà in termini di presenze e di apprezzamento da parte del pubblico, sempre più vicino alle attività del Museo”.