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Aquileia. Con il concerto al Terminal Unesco parte il progetto “Dal Salento ad Aquileia” di Fondazione La Notte della Taranta e Fondazione Aquileia per ricercare le matrici comuni di due tra le più antiche danze popolari italiane, la pizzica pizzica e la furlana

Con il concerto dell’Orchestra popolare La Notte della Taranta prendono il via ad Aquileia (Ud) le attività del progetto di ricerca e studio di Fondazione La Notte della Taranta e Fondazione Aquileia. Ricercare le matrici comuni di due tra le più antiche danze popolari italiane, la pizzica pizzica e la furlana, danza dei Furlani: è l’obiettivo del progetto di ricerca “Dal Salento ad Aquileia”, a cura della Fondazione La Notte della Taranta, in collaborazione con la Fondazione Aquileia. Le attività prendono il via sabato 18 ottobre 2025, alle 18.30, ad Aquileia, in provincia di Udine, con un concerto gratuito dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta nello spazio coperto del Terminal Unesco in via Giulia Augusta. Il concerto, organizzato dalle due Fondazioni in collaborazione con il Comune di Aquileia, sarà preceduto da un tavolo delle delegazioni Palazzo Brunner-Segré che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni partner – Regione Puglia, Regione Friuli Venezia Giulia, Unione dei Gruppi Folcloristici del Friuli-Venezia Giulia, studiosi ed esperti del patrimonio coreutico e musicale. L’incontro sarà un’occasione di confronto e approfondimento con gli interventi dei membri del comitato scientifico, delle due Regioni promotrici, delle due Fondazioni e dei ricercatori coinvolti. La furlana è una danza vivace di origine friulana, attestata sin dal Cinquecento, nata nella tradizione popolare e poi entrata anche nella musica colta barocca, diffondendosi in tutta Europa. Ancora oggi accompagna momenti di festa e rievocazione. La pizzica, danza popolare salentina dalle radici antiche, originariamente legata a riti terapeutici e comunitari, si è trasformata nel tempo in una delle più forti espressioni identitarie del Salento.

Progetto “Dal Salento ad Aquileia”: le danze (foto fondazione la notte della taranta)

“Ringrazio la Regione Puglia, l’assessore Fabiano Amati, la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia per il sostegno che ha reso possibile l’avvio di questo progetto”, dichiara il presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray. “La nostra Fondazione ha il compito di promuovere la ricerca, lo studio e la valorizzazione della musica popolare, costruendo collaborazioni con istituzioni che condividono la stessa missione di tutela del patrimonio culturale. Dal Salento ad Aquileia interpreta pienamente questa visione, mettendo in dialogo due danze antiche e vitali come la pizzica pizzica e la furlana, che pur nascendo in contesti diversi raccontano entrambe storie di comunità, identità e memoria condivisa. Un ringraziamento speciale va al Comitato scientifico della Fondazione, presieduto da Daniela Castaldo con il contributo del consulente artistico Sandro Cappelletto: un organo di altissimo profilo che garantisce rigore e qualità alle nostre attività di ricerca e valorizzazione”.

Formata da musicisti di musica tradizionale del Salento, l’Orchestra popolare La Notte della Taranta proporrà ad Aquileia i brani della tradizione salentina, con gli arrangiamenti dei Maestri concertatori che negli anni hanno diretto il Concertone La Notte della Taranta, che da ventotto anni si tiene ad agosto a Melpignano, nel Salento. Dal repertorio firmato da Ludovico Einaudi sarà interpretata Mamma la rondinella, in cui la tradizione incontra le atmosfere minimali del compositore torinese; dalla direzione di Carmen Consoli, Fimmine fimmine e Su picculina, autentici manifesti di forza e identità femminile; dalla direzione di Dardust, gli stornelli Rirollalà e L’acqua de la funtana nel particolare arrangiamento elettronico composto dal Maestro concertatore dell’edizione 2022. Non mancheranno i ritmi travolgenti delle pizziche di Ostuni, Aradeo e San Vito, che rappresentano l’anima corale dell’Orchestra Popolare. In programma anche il classico Pizzicarella, nell’arrangiamento tratto dall’ultima edizione del Concertone diretto da David Krakauer che ha riletto un chiave klezmer i brani della tradizione salentina.  Chiuderà il concerto Kalìnifta, nella versione del 2021, che riunisce in un unico canto comunità, memoria e festa. L’Orchestra Popolare La Notte della Taranta è formata da musicisti di musica tradizionale provenienti da tutto il Salento è diretta ad ogni edizione da un diverso Maestro concertatore scelto tra i più autorevoli compositori e musicisti del panorama mondiale, chiamato a reinterpretare il repertorio della pizzica facendolo dialogare con le sonorità della musica contemporanea. Il lavoro del Maestro concertatore culmina con l’esibizione sul palco del Concertone di Melpignano, tappa principale del Festival che in estate anima le piazze dei paesi del Salento con concerti, danze e iniziative culturali legate alla tradizione musicale. Sul palcoscenico del Terminal Unesco saliranno i musicisti Alessandro Monteduro (percussioni), Giuseppe Astore (violino), Nico Berardi (fiati), Carlo De Pascali (tamburello), Mario Esposito (basso), Roberto Gemma (fisarmonica), Giuseppe Grassi (mandola, mandolino), Gianluca Longo (mandola), Antonio Marra (batteria), Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo), Attilio Turrisi (chitarra battente), Consuelo Alfieri, Salvatore Galeanda, Ninfa Giannuzzi, Stefania Morciano (voci e tamburello).  E ancora i danzatori Fabrizio Nigro, Serena Pellegrino Eliana Bologna, Emilia Lo Gaglio, Giorgia Monaco, Arianna Sicuso.

Il progetto Dal Salento ad Aquileia si concentra sui punti di contatto tra le due danze non solo per mettere in dialogo due patrimoni coreutico-musicali, ma anche per interrogare le loro funzioni sociali, il loro ruolo identitario e la capacità di entrambe di trasformarsi nel tempo senza perdere vitalità. In questo senso, la ricerca non è un semplice esercizio comparativo, ma un modo per rafforzare la memoria collettiva, costruire ponti culturali tra comunità e sviluppare modelli innovativi di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale nei luoghi in cui è nato e continua a vivere. Il progetto si articola in diverse fasi: l’istituzione di un Comitato scientifico; l’attivazione di iniziative destinate a giovani ricercatori, una borsa di studio finanziata dalla Fondazione La Notte della Taranta e altre iniziative in Friuli Venezia Giulia; l’organizzazione di due convegni di studi: il primo in Puglia e il secondo in Friuli Venezia Giulia; la pubblicazione di una monografia scientifica, a cura della Fondazione Aquileia, che raccoglierà gli esiti della ricerca. Le attività di studio e ricerca – che uniranno storia, musicologia ed etnografia – saranno accompagnate da attività partecipative e momenti pubblici di condivisione, con l’obiettivo di offrire strumenti concreti per la tutela e la trasmissione del patrimonio culturale immateriale nei territori in cui nasce e si rinnova. Il progetto beneficia del sostegno della Regione Puglia e della Regione Friuli Venezia Giulia ed è realizzato dalla Fondazione La Notte della Taranta in collaborazione con la Fondazione Aquileia e l’Unione dei gruppi folcloristici del Friuli Venezia Giulia. 

Progetto “Dal Salento ad Aquileia”: le danze (foto fondazione la notte della taranta)

“Tutto nasce da incontri o inciampi”, dichiara l’assessore al Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della Regione Puglia, Fabiano Amati. “E per me questa storia è nata dall’incontro con Gabriele Pelizzari, con l’opera di Gilberto Pressacco e le sue indagini sulla notte della Chiesa di Aquileia e i terapeuti. Risultato? Una grande sorpresa, un’ipotesi con tanti indizi da valere una prova: la pizzica pizzica e la furlana potrebbero essere strettamente legate, almeno nelle origini. E allora, l’idea di mettere assieme Puglia e Friuli, fecondata con un finanziamento del Consiglio regionale e un patto sottoscritto attorno alla meraviglia del pavimento musivo della Basilica patriarcale di Aquileia. La Puglia si presenta all’appuntamento con la Fondazione La Notte della Taranta, la sua storia, la sua esperienza e quel pizzico di glamour conquistato negli anni e oggi rinnovato dalla gestione di Massimo Bray e dei suoi collaboratori. È il massimo degli ingredienti che potevamo mettere — non ne disponiamo di più — e li abbiamo messi; lo abbiamo fatto per stringere un’alleanza che sa di ricerca con una regione, il Friuli, così lontana sulla geografia, ma così vicina nella storia”. “Il progetto Dal Salento ad Aquileia rappresenta un’importante opportunità per approfondire le radici comuni e le specificità di due danze che, pur nate in territori lontani, condividono una vitalità e un ruolo identitario fondamentali per le comunità che le custodiscono”, dichiara il Vicepresidente della regione Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil. “Attraverso la collaborazione tra istituzioni, studiosi e comunità locali, il progetto si configura come un modello di tutela e trasmissione del patrimonio immateriale che mette in luce le funzioni sociali, il ruolo identitario e la capacità di rinnovamento di queste espressioni tradizionali e che guarda al futuro, rafforzando la memoria collettiva e promuovendo il dialogo tra territori e culture diverse. La Regione conferma con questo impegno la propria attenzione verso la conservazione e la promozione delle tradizioni culturali come elementi fondamentali per lo sviluppo sociale e culturale del nostro territorio”.

“Siamo onorati di ospitare ad Aquileia questo concerto che rappresenta l’avvio ufficiale di un progetto culturale ambizioso. Con questa serata”, dichiara il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo, “prende infatti il via un percorso di ricerca e confronto che parte da Aquileia – luogo simbolo da sempre di incontro tra culture e popoli – e che mette in dialogo patrimoni immateriali, comunità e territori, indagando le radici comuni tra la pizzica e la furlana”. “L’obiettivo di questo progetto condiviso è di esplorare le comuni matrici cristiane delle nostre comunità, che proprio da Aquileia si sono estese sul territorio fino a giungere al Salento, creando di fatto un ponte tra identità coreutiche affini, pur nelle loro differenze”, dichiara l’assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli. “Riteniamo che valorizzare una tradizione antichissima, come quella che ha portato allo sviluppo della furlana e della taranta, radicata profondamente nella nostra storia, abbia un forte valore educativo e sia veicolo essenziale per rafforzare il nostro comune senso di appartenenza e di identità. Coniugare le profonde radici culturali che ci contraddistinguono, alla memoria e al tempo stesso all’innovazione e alla coesione sociale significa investire nel domani e proporre ai giovani modelli virtuosi da analizzare, comprendere e sviluppare: la furlana e la taranta assieme diventano così espressioni di quel profondo senso di tradizione e cultura antica trasformato in elemento vitale e moderno. Il connubio della Taranta sia un motore per promuovere e diffondere esperienze ed espressioni artistiche e della tradizione, rispetto e identità, concetti fondamentali per la crescita sana delle nostre comunità”.

Convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera, in presenza e on line, per esplorare il mondo sonoro dell’antichità

Dal 12 al 14 giugno 2025, il convegno internazionale “Ecosistemi musicali dell’antica Europa. Popoli, confini, patrimonio”: tre giorni di incontri tra Padova, Adria, Ravenna, Ferrara e Voghiera per esplorare il mondo sonoro dell’antichità: strumenti musicali, pratiche acustiche, oggetti sonori e il loro significato nei contesti archeologici e culturali dell’Europa antica. Il convegno, parte del progetto PRIN MUSE – MUSical Ecosystems of Ancient Northern Italy, riunisce esperti da tutta Europa per discutere il valore del patrimonio musicale antico, tra ricerca, conservazione e valorizzazione museale. Convegno in presenza e in diretta streaming sui canali YouTube dei Dipartimenti.

PADOVA, ANTEPRIMA GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2025. Dipartimento dei Beni culturali. Nell’aula Sartori, dopo i saluti istituzionali, relazione introduttiva di Paola Dessì (università di Padova) e Donatella Restani (università di Bologna) “Il PRIN MUSE: saperi, metodi e prospettive di valorizzazione delle conoscenze per le comunità”: 12, Keynote Speaker Daniela Castaldo (università del Salento) “Dall’archeologia musicale all’antropologia sonora: un nuovo sguardo”.

ADRIA, PROGRAMMA DEL 12 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, alle 15, saluti della direttrice Alberta Facchi “Il Museo di Adria e il progetto MUSE”. PRIMA SESSIONE – Musealizzare gli strumenti musicali del mondo antico: il sonaglio di Adria Chair Paola Dessì. Alle 15.20, Paola Dessì (università di Padova) “Storie, esperienze sensoriali e accessibilità: un processo dialettico per la restituzione della multidisciplinarità della ricerca”; 15.40, Stefano Betto, Nicola Betto e Riccardo Soldati (TMB) “La ricerca pubblica e il mondo industriale: le indagini diagnostiche sui reperti di interesse sonoro e musicale”; 16, Anna Paola Fabbrocino, Andrea Franceschini, Niccolò Merendino, Giulio Pitteri e Antonio Rodà (università di Padova) “Un’istallazione interattiva per l’esplorazione multimodale del sonaglio di Adria”; 16.20, Alberta Facchi e Stefano Buson (museo Archeologico nazionale di Adria) “La rilettura di alcuni reperti in bronzo dalla tomba 39: possibili sonagli?”; discussione; 17, visita al museo Archeologico nazionale di Adria.

RAVENNA, PROGRAMMA DI VENERDÌ 13 GIUGNO 2025. Dipartimento di Beni Culturali Sala Conferenze, alle 9.45, saluti istituzionali; 10, Keynote speaker Raquel Jiménez Pasalodos (Universidad de Valladolid) “Digging in Museums: The Valorization of Archaeo-Musicological Heritage from Early 20th Century Excavations through Case Studies from the Iberian Peninsula”; pausa. SECONDA SESSIONE – MUSical Ecosystems in Veneto e Emilia-Romagna Chair Daniela Castaldo. Alle 11, Franco Marzatico (dirigente generale Unità di missione strategica soprintendenza per i Beni e le Attività culturali Provincia autonoma di Trento) “La syrinx in Triveneto tra realia e rappresentazione: alcune considerazioni sui contesti di rinvenimento”; 11.20, Mario La Rosa e Laura Noviello (università di Padova) “MUSE in Veneto: aggiornamenti su censimento e catalogazione dei reperti sonori e nuovi dati emersi”; 11.40, Chiara Pizzirani (università di Bologna) “Oggetti sonori nelle sepolture etrusche: qualche riflessione sui contesti di Bologna e di Spina”; 12, Giovanna Casali (università di Bologna) “L’operazione di censimento come base di conoscenza: i reperti archeologici di interesse musicale nei Musei dell’Emilia-Romagna”; discussione. TERZA SESSIONE – MUSE in dialogo con istituzioni museali e progetti internazionali Alle 15, Eleonora Rocconi (università di Pavia) e Sonia Martone (museo nazionale degli Strumenti Musicali di Roma) “Gli strumenti musicali romani della collezione Gorga al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma: indagine, studio, catalogazione e valorizzazione”; 15.20, Giuseppe Lepore, Paola Budano (università di Bologna) e Nicoletta Frapiccini (Antiquarium statale di Numana) “Testimonianze musicali nei Musei marchigiani: prospettive di studio”.

FERRARA, PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo Archeologico nazionale, sala delle Carte Geografiche: alle 10, saluti del direttore Tiziano Trocchi “Il Museo di Ferrara e il progetto MUSE”; alle 10.20, Keynote Speaker Alexandre Vincent (Université Lumière Lyon 2) “Cornua pompeiani: dal I al XXI secolo d.C.”. QUARTA SESSIONE – Nuove indagini sull’aerofono di Voghenza Chair Donatella Restani. Alle 11.15, Peter Holmes (London) “The Roman Brass Instrument Mouthpiece: Tuba, Cornu or Bucina? – Can we tell which?”; 12, visita al museo Archeologico nazionale di Ferrara.

VOGHIERA (Fe), PROGRAMMA DI SABATO 14 GIUGNO 2025. Museo civico di Belriguardo, sala delle Bifore: alle 14.30, saluti dell’arch. Moreno Po “Il Museo di Belriguardo e il progetto MUSE”; 14.50, Fede Berti (Ferrara) e Cristina Servadei (Rimini) “Natura e funzioni dell’edificio di Vicus Habentia: i dati planimetrici, strutturali e i ritrovamenti”; 15.10, Marco Bonino (Bologna) “Auletes e keleustes, hortator e pausarius, riflessioni sulla voga delle navi a remi antiche”; 15.30, Daniela Castaldo (università del Salento) “Aerofoni di bronzo e segnali sonori nella flotta romana”; 15.50, Gabriele Bitelli e Anna Forte (università di Bologna) “Scansione e modellazione 3D ad alta risoluzione con tecniche geomatiche”; 16.10, Antonio Rodà, Andrea Franceschini e Giulio Pitteri (università di Padova) “Proposte per un’esposizione sonora dell’aerofono di Voghenza”; 17, visita al museo civico di Belriguardo; conclusioni.