Roma. A Palazzo Massimo “Con sobria chiarezza”, due giornate di studio in onore di Giovanni Becatti a cinquant’anni dalla scomparsa: in presenza e on line. Il programma
“Con sobria chiarezza” giornate di studio in onore di Giovanni Becatti. A cinquant’anni dalla scomparsa, il parco archeologico di Ostia antica celebra la figura di Giovanni Becatti con due giornate di convegno a Roma, a Palazzo Massimo alle Terme, il 4 e 5 dicembre 2023: in presenza e on line sul canale YouTube del Parco: https://www.youtube.com/@parcoarcheologicodiostiaan4711. Grazie al contributo di allievi, colleghi e continuatori della sua opera nell’ufficio degli Scavi di Ostia, verrà ripercorsa la carriera di uno studioso che ha lasciato un’impronta profonda nella storia dell’arte antica e nell’archeologia del XX secolo. Di multiformi interessi, Becatti seppe spaziare dall’arte minoica alla paletnologia e dall’arte greca arcaica alla tarda antichità, affrontando con uguale competenza e passione l’arte, la storia e la filologia classica. I vari contributi consentiranno di delineare il profilo di un vero umanista, capace di coniugare l’attività di ricerca sul campo con una conoscenza enciclopedica delle fonti antiche e dell’iconografia, unite a una grande versatilità scrittoria e divulgativa.

Il leone: dettaglio della sala di rappresentanza in opus sectile di una villa (domus) monumentale fuori Porta Marina a Ostia, conservato al museo dell’Alto Medioevo (foto Muciv)
Del periodo ostiense verranno esaminati i molteplici filoni di ricerca che Becatti seppe dipanare nella sua lunga attività al servizio della Soprintendenza archeologica. Giunto ventiseienne a Ostia, ma già con l’esperienza formativa degli scavi a Lemno con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, divenne il principale collaboratore del direttore degli Scavi Guido Calza, che gli affidò la pubblicazione delle sculture trovate negli sterri per l’Esposizione Universale del 1942 e lo studio tipologico di tappeti musivi e mitrei. Nel frattempo coltivava la sua vocazione per l’insegnamento, iniziando a Pisa quella feconda attività didattica che l’avrebbe portato a Milano, Firenze e Roma, coltivando in ogni cattedra una prolifica scuola di allievi ed epigoni. La carriera accademica non gli impedì di continuare la collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Ostia, portando a termine il volume della Topografia Generale – primo della serie di Scavi di Ostia – e pubblicando nella stessa collana l’Edificio con Opus Sectile fuori Porta Marina, esempio eccezionale dell’arte dell’intarsio marmoreo fiorita nella tarda antichità. Le testimonianze dei colleghi e di chi lo conobbe sono concordi nel delineare una figura modesta, laboriosa, collaborativa e disponibile, che fino all’ultimo portò il suo contributo sia in ambito editoriale, con la grandiosa impresa dell’Enciclopedia dell’Arte Antica, sia continuando a stimolare la ricerca sul campo, con l’avvio dello scavo universitario delle Terme del Nuotatore. In occasione del convegno verrà affissa una targa in ricordo dello studioso sulla facciata del Museo Ostiense, dove sono ugualmente onorati i colleghi e i collaboratori dei suoi esordi, quasi a voler ricostituire quell’affiatato gruppo di lavoro e di ricerca che “con sobria chiarezza” seppe avviare gli studi moderni su Ostia.
Programma 4 dicembre 2023: “Giovanni Becatti e Ostia”, modera Alessandro D’Alessio. Alle 9, saluti istituzionali: Stéphane Verger (direttore del museo nazionale Romano), Massimo Osanna (direttore generale Musei); 9.15, introduzione al convegno con Alessandro D’Alessio (direttore del parco archeologico di Ostia antica); 9.30, Fausto Zevi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un ricordo ostiense”; 10, Dario Daffara (parco archeologico di Ostia antica) “Il silenzioso ardore per la ricerca: Giovanni Becatti a Ostia (1938-1954) e a Milano (1954-1957)”; 10.30, Claudia Valeri (Musei Vaticani) “Giovanni Becatti e la scultura ostiense”; pausa caffè; 11.30, Cristina Genovese (parco archeologico di Ostia antica) “Mosaici e pavimenti marmorei di Ostia: attualità dello studio di Giovanni Becatti”; 12, Carlo Pavolini (già università della Tuscia – Viterbo) “Considerazioni sulle Case ostiensi del tardo impero 75 anni dopo”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Claudia Tempesta (parco archeologico di Ostia antica), Stella Falzone (università Roma Tre) “Rileggere Becatti alla luce di Gismondi: il contributo della documentazione d’archivio alla ricostruzione del contesto della Domus sotto il Vicolo del Dioniso”; 15, Filippo Marini Recchia (archeologo indipendente), Paola Olivanti (archeologa indipendente) “La basilica forense di Ostia: una revisione dei dati d’archivio a ottant’anni dalla pubblicazione di Giovanni Becatti”; 15.30, Clementina Panella (già Sapienza Università di Roma), Maura Medri (università Roma Tre) “Le Terme del Nuotatore in Ostia Antica. Lo scavo, i contesti, l’architettura”; 16, discussione.
Programma 5 dicembre 2023: “Giovanni Becatti, gli studi e l’insegnamento”, modera Patrizio Pensabene. Alle 9.30, Graziella Becatti (storica dell’arte indipendente) “Chi era Giovanni Becatti”; 10, Carlo De Domenico (università Statale di Milano) “Giovanni Becatti in Grecia (1936-1937)”; 10.30, Gabriella Capecchi (già università di Firenze) “Giovanni Becatti professore di Archeologia Classica nella “tradizione giovane” dell’Ateneo fiorentino”; pausa; 11.30, Maria Grazia Picozzi (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti storico dell’arte antica”; 12, Stefano Tortorella (già Sapienza Università di Roma) “Gli studi di iconografia di Giovanni Becatti”; 12.30, discussione. Pausa pranzo. Alle 14.30, Marco Ruffini (Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti e la critica d’arte”; 15, Patrizio Pensabene (già Sapienza Università di Roma) “Lo stile è una fiction? Sono da considerare superati i cataloghi tipologici?”; 15.30, Andrea Carandini (già Sapienza Università di Roma) “Giovanni Becatti, un uomo bravo e buono”; 16, discussione e tavola rotonda.
Roma. Per il ciclo “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo incontro in presenza e on line con Maria Teresa D’Alessio su “I nuovi scavi di Sapienza Università di Roma alla pendice nord-orientale del Palatino: primi risultati e prospettive future”, un’occasione per fare il punto sullo stato della ricerca

Nuovo appuntamento promosso dal parco archeologico del Colosseo per il ciclo “Dialoghi in Curia”. Giovedì 17 febbraio 2022, alle 16.30, in presenza e on line, incontro su “I nuovi scavi di Sapienza Università di Roma alla pendice nord-orientale del Palatino: primi risultati e prospettive future” con la prof.ssa Maria Teresa D’Alessio dell’università La Sapienza di Roma per fare il punto sullo stato della ricerca e per comunicare nuove e importanti acquisizioni derivanti dalle indagini più recenti. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite https://www.eventbrite.it/e/242892918257. Ingresso da largo della Salara Vecchia, 5. All’ingresso del PArCo sarà richiesto di esibire, oltre all’invito, il Super Green Pass e di indossare la mascherina. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del PArCo: https://www.facebook.com/parcocolosseo. L’area, in concessione al Dipartimento di Scienze delle Antichità di Sapienza Università di Roma dal 2001, sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella e dal 2017 della prof.ssa Maria Teresa D’Alessio, è stata identificata con il santuario delle Curiae Veteres, luogo di culto di origini romulee che manterrà per tutta la storia della città un ruolo importante.
Roma. Per il ciclo “Dialoghi in Curia” del parco archeologico del Colosseo presentazione del libro “Architetture perdute. Decorazioni architettoniche fittili dagli scavi tra Palatino, Velia e valle del Colosseo (VII-IV secolo a.C.)” di Clementina Panella, Carlo Rescigno, Antonio F. Ferrandes

Nuovo appuntamento del ciclo “Dialoghi in Curia”: giovedì 25 novembre 2021, in Curia Iulia, alle 16.30, presentazione del recente volume “Architetture perdute. Decorazioni architettoniche fittili dagli scavi tra Palatino Velia e valle del Colosseo (VII-IV secolo a.C.)” di Clementina Panella, Carlo Rescigno, Antonio F. Ferrandes, edito da Naus. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo; presentano Vincenzo Bellelli, dirigente di ricerca all’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR; e Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli. Saranno presenti gli autori. Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti su www.eventbrite.it. Ingresso da Largo della Salara Vecchia, 5. All’ingresso del PArCo sarà richiesto di esibire, oltre all’invito, il certificato verde e di indossare la mascherina. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dalla Curia Iulia sulla pagina Facebook del PArCo: https://www.facebook.com/parcocolosseo.

La copertina del libro “Architetture perdute” di Clementina Panella, Carlo Rescigno, Antonio F. Ferrandes
Il libro indaga il paesaggio del costruito di un’area sacra emersa nel cuore della Roma arcaica nel corso degli scavi decennali condotti da Sapienza-Università di Roma tra le pendici del Palatino e la valle del Colosseo. Documentazione stratigrafica e presentazione analitica dei materiali architettonici si intrecciano in un racconto che permette di restituire la sequenza degli interventi di monumentalizzazione dell’area, ritenuta sede delle Curiae Veteres, tra epoca tardo orientalizzante e periodo tardo classico.

Clementina Panella (università Sapienza Roma)
Clementina Panella, già professore ordinario di ‘Metodologia e tecniche della ricerca archeologica’ alla Sapienza-Università di Roma, ha diretto importanti scavi: Ostia, Terme del Nuotatore; Cartagine, Centuria A; Roma, Porticus Liviae, area della Meta Sudans e pendici nord-orientali del Palatino. Le sue ricerche riguardano l’archeologia urbana, la topografia di Roma, la cultura materiale, in particolare le produzioni di età ellenistica e romana e i rapporti commerciali tra l’Italia e le province in età imperiale e tardoantica, e le metodologie delle scienze applicate allo studio dei siti archeologici pluristratificati.

Carlo Rescigno (università della Campania)
Carlo Rescigno è professore ordinario di ‘Archeologia Classica’ all’università della Campania “Luigi Vanvitelli” e coordinatore del corso di dottorato in ‘Archeologia e Culture del Mediterraneo Antico’ alla Scuola Superiore Meridionale. Conduce scavi e ricerche a Cuma, Stabiae e a Neapolis. È socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. È autore di oltre 100 pubblicazioni e di numerose monografie.

Antonio F. Ferrandes (università Sapienza Roma)
Antonio F. Ferrandes, ricercatore al dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza-Università di Roma, insegna ‘Archeologia della Produzione e del Commercio’ e ‘Classical Archaeology’. I suoi interessi riguardano i metodi della ricerca archeologica, l’archeologia urbana, l’archeologia dell’architettura e del paesaggio, la cultura materiale, l’archeologia della produzione e la storia dei commerci mediterranei (con un focus sulla città di Roma nel periodo medio- e tardo-repubblicano). Ha partecipato a numerose indagini sul campo (Roma, Ventotene, Pompei, Pantelleria) e alle ricerche sulle pendici nord-orientali del Palatino, cui ha dedicato numerosi rapporti preliminari e alla cui edizione definitiva sta attualmente lavorando.
Parco archeologico di Ostia Antica. Grazie al progetto Digit@ostia la Biblioteca ostiense mette a disposizione di tutti diverse pubblicazioni dedicate a Ostia antica in consultazione libera e gratuita

La Biblioteca ostiense mette a disposizione di tutti diverse pubblicazioni dedicate a Ostia antica in consultazione libera e gratuita in formato pdf: sul sito web del Parco si trova infatti il progetto Digit@ostia, dove sono raccolti articoli, opuscoli, contributi sia di carattere scientifico che divulgativo. La sezione “pubblicazioni dell’ex-Soprintendenza” raccoglie le opere divulgative a stampa prodotte dalla soppressa Soprintendenza archeologica di Ostia, precedente denominazione del Parco archeologico di Ostia antica. Nella sezione “Miscellanee Ostiensi” si trovano contributi di vari autori dalla metà dell’Ottocento fino a oggi su Ostia e Porto, nonché volumi di grande importanza per la storia degli studi ostiensi, come “Ostia colonia romana” di Ludovico Paschetto. Infine, la sezione “Miscellanea Raissa Calza” raccoglie gli scritti dell’archeologa e storica dell’arte attiva per più di trent’anni negli scavi di Ostia.

Il logo della collana “Scavi di Ostia” (foto parco ostia antica)
Pubblicazioni dell’ex-soprintendenza archeologica di Ostia. A partire dal dopoguerra la soprintendenza archeologica di Ostia antica, soppressa nel 2009 e accorpata alla Soprintendenza archeologica di Roma, ha curato la pubblicazione di opere divulgative di alto valore scientifico. Tra queste pregevoli pubblicazioni si ricorda la serie degli “Itinerari Ostiensi”, agili volumi dedicati a vari aspetti della città antica (vita quotidiana, necropoli, età repubblicana, ecc.), i pieghevoli dedicati alle aree archeologiche minori, realizzati in occasione del Giubileo del 2000, e infine le brochure realizzate per le aperture straordinarie dei monumenti in particolari occasioni (Giornate Europee del Patrimonio, Settimane della Cultura). Il parco archeologico di Ostia antica, erede della Soprintendenza, ha deciso di rendere disponibili gratuitamente queste pubblicazioni, che testimoniano vecchi allestimenti e sistemazioni del museo e dell’area archeologica.

Alcuni volumi della “Miscellanea ostiense” (foto parco ostia antica)
Miscellanee Ostiensi. La sezione dei contributi miscellanei su Ostia e il suo territorio è una delle più antiche della Biblioteca, creata da Dante Vaglieri e poi ampliata sotto la direzione di Guido Calza. In essa sono confluiti testi di vari autori, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, che si sono occupati a vario titolo delle antichità di Ostia e di Porto.

Giovanni Becatti fu direttore degli Scavi di Ostia dal 1947 al 1950 (foto parco ostia antica)
Miscellanea Giovanni Becatti. Giovanni Becatti (5 dicembre 1912 – 10 aprile 1973) è stato uno dei più importanti archeologi ostiensi, fine studioso di statuaria antica e autore di significativi ritrovamenti. Formatosi alla Sapienza di Roma con Giulio Quirino Giglioli e alla Scuola Archeologica Italiana di Atene diretta da Alessandro Della Seta, Becatti giunse a Ostia nel 1938 come ispettore alle antichità, instaurando da subito un proficuo rapporto personale e professionale con Guido Calza, direttore degli Scavi, e con la studiosa Raissa Gourevitch (poi Calza). Dopo aver collaborato ai grandi scavi ostiensi per l’Esposizione Universale del 1942, dal 1947 al 1950 ricoprì l’incarico di direttore degli Scavi, per passare in seguito all’insegnamento universitario in vari atenei italiani ed esteri. Animato da un grande interesse per la scultura antica, collaborò all’allestimento del museo Ostiense pubblicando studi su un gran numero di opere, tra i quali ricordiamo il rilievo della pesca miracolosa dal Santuario di Ercole (inv. 157) e il gruppo dei lottatori (inv. 1138). Becatti continuò a seguire le scoperte ostiensi con interesse e partecipazione, concentrando la sua attenzione sulla tarda antichità. Già nel 1948 aveva pubblicato un saggio sulle abitazioni ostiensi del tardo impero; tornato sul campo nel 1959, riportò completamente alla luce l’edificio con opus sectile fuori Porta Marina, curandone la pubblicazione nella collana Scavi di Ostia. Per la stessa collana pubblicò inoltre il volume dedicato ai mosaici e ai pavimenti marmorei e il volume dedicato ai Mitrei, tuttora fondamentali per l’attività di ricerca e di restauro. Nel 1966 avviò infine il cantiere-scuola delle Terme del Nuotatore nel quale si formarono archeologi come Andrea Carandini, Clementina Panella e Maura Medri. Della sua vastissima bibliografia presentiamo in questa sede gli articoli e gli estratti dedicati alla sua trentennale attività ostiense.

Raissa Gourevich Calza ritratta nel museo Ostiense nel 1964 (foto parco ostia antica)
Miscellanea Raissa Calza. È stato recentemente celebrato il quarantennale della scomparsa di Raissa Gourevich Calza (1894-1979), archeologa e storica dell’arte antica specializzata nella ritrattistica imperiale romana. Nata a Odessa in una ricca famiglia russa, Raissa crebbe nel vivace contesto culturale della Russia zarista, alla vigilia della sua caduta. Spostatasi in Italia dopo la Rivoluzione, conobbe a Roma Giorgio de Chirico, che divenne il suo secondo marito e con il quale si trasferì a Parigi. Qui decise di dedicarsi all’archeologia, frequentando i corsi dell’archeologo Charles Picard (1883-1965) all’Ecole du Louvre. In seguito alla burrascosa rottura con De Chirico, nel 1933 tornò in Italia, dove venne assunta agli Scavi di Ostia antica come assistente del Direttore, Guido Calza. Negli anni ostiensi documentò le interessanti scoperte che si stavano facendo durante gli scavi per l’Esposizione Universale del 1942, scrivendo il primo rendiconto dei ritrovamenti nella cosiddetta Sede degli Augustali. Grazie alla sua vasta conoscenza della scultura romana di età imperiale, dedicò vari articoli alle opere del museo Ostiense, del quale fu a lungo curatrice: i suoi studi culminarono nei due volumi dedicati ai ritratti nella collana “Scavi di Ostia”, tuttora strumento indispensabile per la conoscenza della scultura ostiense. La Biblioteca Ostiense vuole rendere omaggio alla figura di questa importante studiosa mettendo a disposizione una selezione dei suoi scritti dedicati a Ostia, di grande valore scientifico e caratterizzati da una prosa asciutta e vivace. Il parco archeologico di Ostia antica esprime la propria riconoscenza alle istituzioni e ai periodici che hanno consentito di pubblicare questi scritti.





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