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San Lorenzo Bellizzi (Cs). Incontro di studi “Italia preistorica in grotta. Quadri regionali, storia degli studi, ricerche e nuove scoperte”: due giorni su ricerche e studi riguardanti le frequentazioni umane pre-protostoriche delle cavità naturali di diverse regioni italiane, da Nord a Sud. Ecco il programma

Il 29 e 30 ottobre 2025 a San Lorenzo Bellizzi (Cs) si tiene l’incontro di studi “Italia preistorica in grotta. Quadri regionali, storia degli studi, ricerche e nuove scoperte”, patrocinato dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria di Firenze, con la presentazione di vari contributi scientifici su ricerche e studi riguardanti le frequentazioni umane pre-protostoriche delle cavità naturali di diverse regioni italiane, da Nord a Sud. L’incontro sarà introdotto dai saluti del sindaco di San Lorenzo Bellizzi, Antonio Cersosimo; del soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, Paola Aurino; del direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia – ministero della Cultura, Mirella Serlorenzi; del presidente del Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”, Felice Larocca. Nella giornata successiva, 31 ottobre 2025, sarà possibile partecipare a visite guidate in alcuni siti preistorici sotterranei del territorio, come la Grotta di Pietra Sant’Angelo a San Lorenzo Bellizzi, le Grotte di Sant’Angelo a Cassano allo Ionio, la Grotta della Monaca a Sant’Agata di Esaro.

L’Istituto Centrale per l’Archeologia prende parte all’incontro di studi. La funzionaria archeologa ICA Alessia Fuscone interverrà durante la sessione del 30 ottobre 2025 con il contributo scientifico dal titolo La Grotta dell’Ausino, Campania (Sa). Una nuova documentazione topografica con metodi 3D e una rilettura del contesto archeo-speleologico (a cura di Alessia Fuscone, Tommaso Santagata, Norma Damiano e Antonio Salerno). La ricerca riguarda la Grotta dell’Ausino, nel Parco nazionale del Cilento, indagata tra anni ’60 e ’70 e caratterizzata da frequentazioni che vanno dal Paleolitico Superiore al Bronzo Finale. Grazie a una nuova documentazione tridimensionale ottenuta mediante laser scanner e riprese immersive, è stato possibile correlare in modo più preciso le evidenze archeologiche con la complessa morfologia della cavità, offrendo nuovi elementi per lo studio del popolamento antico dei Monti Alburni. La partecipazione dell’Istituto si inserisce nel quadro delle attività dedicate allo studio e alla valorizzazione delle evidenze archeologiche in contesti confinati, naturali e artificiali, ambiti nei quali l’ICA contribuisce alla definizione di linee di indirizzo, standard e misure di coordinamento. Tra i progetti più rilevanti, si ricordano: il progetto pilota alle Grotte di Pertosa-Auletta, finalizzato alla definizione di indirizzi metodologici per la ricerca in cavità; il tavolo tecnico sull’archeologia in spazi confinati, che riunisce esperti e personale ICA con competenze specialistiche; l’accordo di collaborazione con la Società Speleologica Italiana per attività di formazione, ricerca e integrazione dei dati sul Geoportale Nazionale per l’Archeologia.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2025. Alle 9, registrazione dei partecipanti; 10, saluti istituzionali e apertura dei lavori: Antonio CERSOSIMO, sindaco di San Lorenzo Bellizzi; Paola AURINO, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza; Mirella SERLORENZI, direttore Istituto Centrale per l’Archeologia – MIC; Felice LAROCCA, presidente del Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”. 1. COMUNICAZIONI ORALI Alle 10.30, Delia CARLONI, Felice LAROCCA, Francesco BREGLIA, Ilaria DE MARCO, Marco PACCIARELLI, Peter. A.J. ATTEMA, “L’area del Trivio nel Complesso delle Grotte di Sant’Angelo (Cassano allo Ionio, CS): un nuovo contesto archeologico di epoca preistorica”; 10.50, Francesco FONTANI, Felice LAROCCA, Elisabetta CILLI, Donata LUISELLI, Johannes KRAUSE, Philipp STOCKHAMMER, Alissa MITTNIK, “Tradizione, trasgressione o violenza? Una rilettura delle dinamiche sociali nella media età del Bronzo alla luce del caso di incesto tra gli inumati di Grotta della Monaca”; 11.10, Massimo TARANTINI, “La preistoria in grotta. Storie di depositi e di uomini”; 11.30, Coffee break; 12, Fabio MARTINI, “La grotta come spazio sacro nel Paleolitico. Problemi e ipotesi sulle evidenze rituali”; 12.20, Massimo CULTRARO, “Le Grotte dei Giganti: un primo dialogo tra archeologia stratigrafica e speleologia nella Sicilia borbonica”; 12.40, Mario Federico ROLFO, Angelica FERRACCI, “Tempo di vivere, tempo di morire. Le nuove ricerche archeologiche presso Grotta Guattari a San Felice Circeo”; 13, Francesca CORTESE, “Oltre la superficie: il contributo delle analisi molecolari nello studio delle grotte”; 13.30, Pausa pranzo; 15.10, Guido PALMERINI, “Grotte archeologiche e grotte decorate dell’Abruzzo preistorico, dal Paleolitico all’età dei Metalli”; 15.30, Fabio MARTINI, Mariangela BARBATO, Domenico LO VETRO, “Grotta del Romito e non solo: nuove acquisizioni a Papasidero (Cosenza)”; 15.50, Gaia PIGNOCCHI, “Archeologia delle grotte nelle Marche: un quadro aggiornato”; 16.10, Felice LAROCCA, “La preistoria della Calabria attraverso le sue grotte. Storia delle ricerche e quadro delle attuali conoscenze”; 16.30, Coffee break; 17, Annaluisa PEDROTTI, Fabio SANTANIELLO, “La ripresa degli scavi al Riparo Gaban (TN): progetti in corso e questioni aperte”; 17.20, Pasquale MIRANDA, Lorenzo FIORILLO, Giorgio FILIPPI, Marco PACCIARELLI, “Grotta di Camorco (Configni, Rieti): scavo di stratificazione con materiali del Bronzo antico”. 2. POSTER Alle 17.50, Angelo VINTALORO, Giampiero MUSSO, “Nuove acquisizioni inedite di grotte preistoriche nell’area del Corleonese e il Bosco di Ficuzza nell’entroterra della Sicilia occidentale”; 18, Gaia PIGNOCCHI, Alessandro MONTANARI, “La Venere di Frasassi: dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei”; 18.10, Virginia GIANNI, Mario Federico ROLFO, Leonardo SALARI, “Grotta Mora Cavorso: micromammiferi del Pleistocene Superiore”; 18.20, Tommaso SANTAGATA, Eleonora PICCININI, Alessia FUSCONE, “Nuove tecnologie applicate alla ricerca archeologica: digitalizzazione di reperti archeologici e rilievo 3D delle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa)”; 18.30, Arianna BRUNETTO, Francesco DI GENNARO, Mario Federico ROLFO, Caterina ROSSI, “La Grotticella W2 di Pastena: un contesto rituale del Bronzo medio”. A seguire, discussione generale su comunicazioni e poster presentati nel corso della giornata.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2025. Alle 9.30, registrazione dei partecipanti. 1. COMUNICAZIONI ORALI Alle 10, Christian METTA, “Dentro la terra: la presenza umana nelle grotte dell’Italia centrale tirrenica tra IV e II millennio a.C.”; 10.20, Donata LUISELLI, Felice LAROCCA, Emma PRANTONI, Francesco FONTANI, Adriana LATORRE, Alexia MAZZINI, Chantal MILANI, Martina Jirina ORSONI, Mattia ROSSI, Mirko TRAVERSARI, Gianandrea PASQUINELLI, Paola IACUMIN, Elisabetta CILLI, “Un’ulna paleolitica da Grotta della Monaca (Sant’Agata di Esaro, Cs). Restauro virtuale, analisi molecolari e isotopiche”; 10.40,  Lucia SARTI, Fabio MARTINI, “Grotta del Cavallo (Lecce) e l’uso dello spazio di grotta nel Paleolitico”; 11, Alessia FUSCONE, Tommaso SANTAGATA, Norma DAMIANO, Antonio SALERNO, “La Grotta dell’Ausino (Castelcivita, Salerno). Una nuova documentazione topografica con metodi 3D e una rilettura del contesto archeo speleologico”; 11.20, Coffee break; 11.50, Domenico LO VETRO, “Nuove indagini a Grotta delle Veneri di Parabita (Le): ricerca interdisciplinare e valorizzazione”; 12.10, Tommaso SANTAGATA, Umberto DEL VECCHIO, Tullio BERNABEI, Luca IMPERIO, Francesco SAURO, “Il “Progetto Kronio”: dalle prime esplorazioni al rilievo tridimensionale delle Stufe di San Calogero (Monte Kronio, Ag)”; 12.30, Maria Teresa CUDA, Chiara DE MARCO, Fabio MARTINI, Lucia SARTI, Nicoletta VOLANTE, “Le “grotte” del Monte Cetona (Siena). Spazi sacri e spazi quotidiani tra Paleolitico ed età del Bronzo finale”; 12.50, Rossella VENEZIANO, Enrico LUCCI, “Dal contesto alle reti di connettività: il complesso vascolare eneolitico di Grotta della Monaca (Sant’Agata di Esaro, Cs)”; 13.20, Pausa pranzo; 15, Antonino FILIPPI, “L’arte rupestre preistorica e dell’antichità nelle grotte della Sicilia nord-occidentale: un aggiornamento”; 15.20, Antonella MINELLI, “Il Molise preistorico in grotta: storia delle ricerche e nuovi contributi 15:40-16:00 – 24. Angelica FERRACCI, Elia MARIANO, Angelo PROCACCIANTI, Mario Federico ROLFO, “Grotte, uomini e dei: la speleoarcheologia del Lazio”; 16, Alessio FABBRICATORE, Donatella CERGNA, “Il Brotlaibidol della Grotta Gigante a Trieste e le asce in pietra verde delle grotte del Carso classico”; 16.20, Angelo VINTALORO, Giampiero MUSSO, “Esplorazione inedita nell’Alto Belice Corleonese: le grotte preistoriche nella Riserva di Monte Genuardo nei Comuni di Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani e Giuliana”; 16.40, Lucia SARTI, Fabio MARTINI, Chiara DE MARCO, Pier Francesco FABBRI, Pasquino PALLECCHI, “Il “Progetto Parrano”. Ricerca e valorizzazione di un sito in relazione alla preistoria dell’Italia centrale”; 17, Coffee break. 2. POSTER Alle 17.30, Luca CUSIMANO, Angelica FERRACCI, Mario Federico ROLFO, “Nuovi rilievi fotogrammetrici presso il sito neandertaliano di Grotta Guattari (San Felice Circeo, Lt)”; 17.40, Rossella VENEZIANO, Felice LAROCCA, “Il complesso vascolare della tarda età del Bronzo della Grotta du’ Scuru (Amantea, Cs)”; 17.50, Marianna COLTELLI, Luca PISANI, Valeria MIELE, “Le grotte delle Gole del Sagittario (L’Aquila): nuove indagini speleologiche e archeologiche”; 18, Delia CARLONI, Felice LAROCCA, Antonella MINELLI, Giuseppe DE LUCA, Giuseppe Egidio DE BENEDETTO, “Residui organici dalle ceramiche delle grotte della Pietra Sant’Angelo a San Lorenzo Bellizzi. Analisi preliminari di vasi dalla Grotta del Conoide e dalla Grotta del Banco di Ferro”; 18.10, Christian METTA, “Un contesto rupestre tra preistoria e storia: indagini archeologiche nella Grotta del Paternale (Ischia di Castro, Vt)”; 18.20, Delia CARLONI, Felice LAROCCA, Ilaria DE MARCO, Rossella VENEZIANO, “Archeologia delle grotte del “Muraglione” a Cassano allo Ionio (Cs): storia degli studi e prospettive di ricerca”. A seguire, discussione generale su comunicazioni e poster presentati nel corso della giornata, quindi chiusura dei lavori.

San Lorenzo Bellizzi (Cs). Nella Grotta del Conoide di Pietra Sant’Angelo al via la prima campagna di ricerche speleo-archeologiche del 2025

Riprendono il 5 maggio 2025 le ricerche sulla Pietra Sant’Angelo, massiccio roccioso – nel comune di San Lorenzo Bellizzi (Cs), ubicato nell’alta valle del Torrente Raganello, un luogo ricco di fenomeni sotterranei e siti preistorici. Obiettivo della prima campagna del 2025 – altre seguiranno fino all’autunno – è l’esplorazione della Grotta del Conoide, cavità di modesto sviluppo ma con consistenti tracce di una frequentazione antropica inquadrabile, nei livelli sommitali della stratigrafia, nel corso dell’età del Bronzo. Tre le finalità dell’intervento: 1) l’esplorazione del deposito sedimentario interno; 2) l’accertamento delle possibili relazioni della cavità con un sottostante abitato all’aperto di età pre-protostorica; 3) la verifica, mediante ricognizioni, della probabile esistenza di altre aree archeologiche circostanti, tanto a livello epigeo che ipogeo. Le ricerche sono svolte in regime di concessione ministeriale sotto la direzione congiunta della prof.ssa Antonella Minelli (università del Molise) e del dr. Felice Larocca (Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”). Alla campagna offre il suo sostegno fattivo, come sempre, il Comune di San Lorenzo Bellizzi.

Ricerche spelo-archeologiche nella Grotta del Conide di Pietra Sant’Angelo a San Lorenzo Bellizzi (Cs) (foto centro enzo dei medici)

La Grotta di Pietra Sant’Angelo non è una cavità di grandi dimensioni o estensione: è infatti formata da un’unica condotta lineare ampiamente invasa dalla luce esterna che penetra da un ampio ingresso. Lunga poco più di 20 metri, essa rappresenta una delle tante grotte e caverne che contraddistinguono il massiccio roccioso omonimo. L’imbocco si apre alla quota di 850 metri circa s.l.m. La cavità, nota e censita sin dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso, ha palesato la presenza di un eccezionale giacimento archeologico con evidenze riferibili ad un ampio arco di tempo, esteso dal Paleolitico all’Eneolitico, con sporadiche attestazioni di frequentazioni più recenti. La scoperta di una sepoltura datata col radiocarbonio a 7000 anni da oggi, in piena età neolitica, ha connotato il sito per le sue valenze funerarie anche se molti altri elementi, in un’ottica diacronica, lo contraddistinguono soprattutto come luogo di bivacco temporaneo. I livelli più antichi toccati finora dall’indagine archeologica sono riferiti al Paleolitico superiore (focolare datato a 14.500 anni da oggi, associato a resti di fauna e abbondanti manufatti e schegge in selce). Sopra i livelli paleolitici compare l’intera sequenza neolitica, contraddistinta da tutte le sue fasi (antica, media e recente), cui si sovrappongono elementi di età eneolitica.

Grotte di Pertosa-Auletta (Sa). A tourismA 2025 si presentano i risultati di scavo della campagna appena conclusa: individuata una struttura di culto di età ellenistica e riconosciuta una maggiore estensione della palafitta protostorica

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Si è conclusa il 12 febbraio 2025 la campagna di ricerche archeologiche 2025 nelle Grotte di Pertosa-Auletta, la nota cavità turistica situata nel geoparco del Cilento, Vallo di Diana e Alburni in provincia di Salerno. Le indagini, iniziate nella seconda metà di gennaio 2025, si sono concentrate nell’Antegrotta, dove è stato impiantato un cantiere di scavo nell’alveo del fiume che scorre nella cavità (vedi Pertosa (Sa). Iniziata la campagna 2025 di ricerche archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, dove c’è l’unico insediamento palafitticolo sotterraneo d’Europa | archeologiavocidalpassato). Di notevole interesse i primi risultati a cui sono approdati gli scavi, che hanno evidenziato l’esistenza di una struttura di culto di età ellenistica (IV-I secolo a.C.) presente lungo il corso d’acqua sotterraneo. Gli archeologi hanno recuperato nell’area sacra numerosi reperti e nei prossimi mesi sono previsti studi specialistici e varie attività di documentazione. Al tempo stesso sono proseguite le ricerche sulla palafitta protostorica presente nella cavità – un caso unico in Europa in ambiente ipogeo – con l’individuazione di ulteriori estensioni della struttura, sottoposta a campionature di legni per successive analisi di laboratorio. Ora inizierà la fase di analisi e studio e speriamo presto di darvi nuove interessanti rivelazioni.

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Bruciatore di incenso di età ellenistica scoperto nella campagna 2025 alle grtotte di Pertosa-Auletta (foto sabap sa-av)

Inoltre, alla campagna di ricerche fornisce un importante contributo anche l’Istituto centrale per l’Archeologia (ICA). L’Istituto del ministero della Cultura, nell’ambito delle iniziative per la definizione di linee di indirizzo metodologiche relative ai contesti ipogei, ha infatti stipulato con la Fondazione MIdA – concessionario delle ricerche – un accordo di collaborazione scientifica. L’accordo ha previsto la realizzazione di un progetto pilota finalizzato alla elaborazione, a cura di ICA, di standard operativi applicati alle ricerche archeo-speleologiche. La ripresa delle indagini quindi è prevista per gli inizi del 2026, ancora una volta in concomitanza con il temporaneo periodo di fermo biologico del sistema sotterraneo, quando le visite turistiche vengono sospese dalla Fondazione MIdA, ente di gestione della grotta.

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Scalpello immanicato dell’Età del Bronzo scoperto nella campagna 2025 alle Grotte di Pertosa-Auletta (foto sabap sa-av)

Queste scoperte confermano l’alta rilevanza anche storica del sito, tema che sarà al centro del convegno “Lungo le acque oscure. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta” che si tiene nel pomeriggio del 22 febbraio 2025, a tourismA 2025, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale in corso a Firenze. Il convegno costituisce un momento per presentare e sottolineare ad un ampio pubblico l’importanza archeologica del sito. Interverranno Irma Della Giovampaola, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia; Maria Rosaria Carfagna, presidente Fondazione MIdA; Felice Larocca, direttore del Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici” e del museo Speleo-Archeologico di Pertosa; Alessia Fuscone, funzionario archeologo dell’Istituto Centrale per l’Archeologia; e Lorenzo Mancini, funzionario archeologo della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino.

Pertosa (Sa). Iniziata la campagna 2025 di ricerche archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, dove c’è l’unico insediamento palafitticolo sotterraneo d’Europa

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Speleo-archeologi impegnati nello scavo all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta (Sa) (foto sabap-sa-av)

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È iniziata la campagna 2025 di ricerche archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, nota cavità turistica in provincia di Salerno, riaperta al pubblico – dopo la chiusura invernale – il 14 febbraio 2025. L’attuale cantiere di scavo è stato impiantato a circa 40 metri dall’ingresso in grotta, in un’area particolarmente ricca di reperti e di strutture antiche. Un’équipe specializzata in spelo-archeologia conduce l’esplorazione del deposito stratificato, situato nell’alveo del fiume sotterraneo. Le indagini sono svolte, in regime di concessione ministeriale, dalla Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente, in accordo con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Al progetto scientifico prendono parte anche l’Istituto Centrale per l’Archeologia e il Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”. Collaborano, inoltre, la Società Iren S.p.a., i comuni di Pertosa e Auletta.

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Grotte di Pertosa-Auletta (Sa): giacimento archeologico sommerso (foto sabap-sa-av)


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Grotte di Pertosa-Auletta (Sa): giacimento archeologico all’asciutto (foto sabap-sa-av)

Il giacimento archeologico presente nell’ampia antegrotta, noto sin dalla fine dell’Ottocento, ha la particolarità di essere generalmente sommerso a causa di una diga eretta a fini di sfruttamento idroelettrico. Per consentire le ricerche, infatti, l’invaso idrico artificiale deve essere completamente svuotato facendo in modo che le acque sotterranee scorrano in condizioni naturali.

La maggiore evidenza archeologica è rappresentata da un’estesa struttura palafitticola datata col radiocarbonio all’età del Bronzo (attorno a 3500 anni fa), che costituisce l’unico insediamento palafitticolo sotterraneo finora noto in Europa. Questo patrimonio straordinario, unito a stratificazioni che coprono un arco temporale di 8.000 anni, rendono le Grotte un sito fondamentale per lo studio delle relazioni uomo-ambiente.