Napoli. Nel presepe continuum al museo Archeologico nazionale tanta storia napoletana nei 160 anni dell’Unità d’Italia, e tanta archeologia dell’area vesuviana con lo scavo della domus di Agrippa Postumo a Boscotrecase

Storia napoletana e archeologia vesuviana si intrecciano intimamente nel presepe continuum 2021, dedicato ai 160 anni dell’Unità d’Italia, allestito dall’associazione Presepistica napoletana nell’atrio del museo Archeologico nazionale di Napoli. A cominciare dalla presenza della statua di Dante Alighieri rappresentata mentre viene trasportata nell’omonima piazza che la ospita dal 1862: il Sommo Poeta era stato scelto da Luigi Settembrini, all’indomani dell’Unità d’Italia, come il rappresentante più autorevole dell’identità e unità del popolo italiano. E poi c’è l’Italia Turrita e Stellata, realizzata nel 1861 da Francesco Liberti, attualmente posta nei giardini d’Italia del Palazzo Reale di Napoli.

Storia e archeologia, si è detto. Proprio le riscoperte dalla metà del Settecento di Ercolano e Pompei, la nascita dell’Accademia Ercolanese e la pubblicazione delle immagini dei ritrovamenti, contribuirono alla diffusione del Neoclassicismo, catapultando Napoli sulla ribalta della scena culturale e artistica europea. Nella scenografia del presepe al Mann è stato inserito un tempietto ionico che rimanda a quello del Belvedere nella villa Floridiana al Vomero, fatta realizzare nel 1817 da Ferdinando IV (la cui statua domina lo scalone del Mann) per la moglie Lucia Migliaccio duchessa di Floridia per opera dell’architetto Antonio Niccolini in perfetto stile Neoclassico. È in questo tempietto che è stata inserita la riproduzione in scala dell’Italia Turrita e Stellata del Liberti, con corona murata e scettro, posta su un tamburo con i simboli delle diverse province.

In basso si vede una domus in fase di scavo ispirata alla villa di Agrippa Postumo a Boscotrecase di cui sono stati riprodotte le pitture in III stile con paesaggi idillici e sacrali. Le anfore olearie, gli urcei per il garum e le anforette per la conservazione della frutta secca sono state riprodotte in scala con riferimento ai reperti originali catalogati. Nella domus di Agrippa Postumo appena riscoperta addetti agli scavi sono intenti a colare calchi di gesso sotto lo sguardo vigile di Giuseppe Fiorelli, ideatore di questa tecnica, allora sovrintendente agli scavi e primo direttore post unitario del museo Archeologico nazionale.

“La villa di Agrippa Postumo”, spiegano al Mann, “fu scoperta a Boscotrecase nel 1902 con rilevanti decorazioni parietali. Gli affreschi furono staccati tra il 1903 e il 1905, e venduti a diversi acquirenti tra i quali il Metropolitan Museum di New York e il museo Archeologico nazionale di Napoli. Nel 1906 purtroppo la villa fu nuovamente sepolta da un’eruzione del Vesuvio. Quindi quelli che oggi possiamo ammirare al Mann, nella sezione Affreschi, sono proprio quelli acquisiti nel 1905. Le pitture ornavano ambienti residenziali aperti su un loggiato affacciato sul mare, che si differenziavano per il colore di fondo e il tipo di repertorio decorativo. Alcuni dati epigrafici hanno fatto ipotizzare che la residenza fosse pervenuta in eredità ad Agrippa Postumo, nipote di Augusto, nato nel 12 a.C.

Uno dei quadri inseriti al centro delle pareti con paesaggi sacrali o scene mitologiche, conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)
In questa villa – continuano gli esperti del Mann – compare la prima documentazione in area vesuviana dell’uso, introdotto a Roma nel 20 a.C., di quadri inseriti al centro delle pareti, che raffigurano paesaggi sacrali o scene mitologiche ambientati in ampie composizioni paesistiche. I quadri del cubicolo a fondo rosso, acquisiti dal museo Archeologico di Napoli, ricordano per il soggetto sacrale quelli della villa romana della Farnesina. All’ambiente con la decorazione più innovativa a fondo nero appartengono due frammenti con esili frammenti miniaturistici che caratterizzano la pittura sulla fine del I sec. a.C., ai quali si accostavano altre architetture con motivi egittizzanti, diffusi nell’ambiente di corte in quest’epoca”.
Natale 2021 al museo Archeologico nazionale di Napoli: Presepe continuum, nuove mostre (da Dante al giocattolo nel mondo antico) e una nuova campagna di abbonamento OpenMANN per essere protagonisti nel 2022 con tre nuove sezioni, la Campania Romana, e grandi mostre, dalla Sardegna Megalitica e alla civiltà bizantina

Che Natale sarebbe senza il Presepe continuum del museo Archeologico nazionale di Napoli? E il Presepe continuum che per tutte le festività si può ammirare nell’Atrio del museo, è solo una delle proposte culturali per cittadini e turisti con cui il Museo si prepara alle festività natalizie. Il suggestivo presepe realizzato dall’Associazione Presepistica Napoletana è dedicato quest’anno ai 160 anni dall’Unità d’Italia: i grandi protagonisti del Risorgimento nazionale vengono rappresentati tra vicoli e botteghe, mentre trova spazio, nella ricostruzione dell’omonima piazza, anche la statua dell’Alighieri, innalzata proprio per celebrare l’Unità del paese.

Tante le novità espositive che partiranno da questo mese: da lunedì 6 dicembre 2021 apre al pubblico “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia nelle collezioni del MANN”, che lega i reperti del Museo ai personaggi del poema dantesco. Da venerdì 10 dicembre 2021 (vernissage alle 16), spazio alla riflessione sul divertimento, tra passato e presente: la mostra “Giocare a regola d’arte”, curata da Paolo Giulierini ed Ermanno Tedeschi, accosterà cinquanta reperti ad altrettante creazioni contemporanee, per raccontare le simmetrie con il mondo dell’infanzia dei nostri antenati. Dal 20 dicembre 2021, in occasione del centenario dalla morte di Enrico Caruso, da non perdere un interessante allestimento su vita e fortuna del celebre tenore. Per gli appassionati di fotografia, tre percorsi al Museo: “19.34. Fotografie di Antonietta de Lillo. La storia in presa diretta” con un emozionante reportage sul terremoto del 1980 in Irpinia; “Solve et coagula”, che raccoglie sovraimpressioni digitali realizzate da Alessandra Cardone; “Naples. Sense of place” di Alex Trusty, racconto per immagini della città e del litorale flegreo.

Dal 6 dicembre 2021 riparte anche la campagna di abbonamento all’Istituto. Il claim scelto è “Vieni al Mann a dicembre e torna per tutto il 2022”. Da lunedì 6, in biglietteria e on-line, è possibile acquistare la card annuale a prezzi promo: 16 euro per un adulto, 28 euro per due over 25 anni (opzione family), 3 euro per ragazzi dai 18 ai 24 anni e per tutti gli studenti universitari, senza limiti di età. L’abbonamento OpenMann ha la validità di 365 giorni dalla data di attivazione e consente accessi illimitati al Museo, per visitare mostre temporanee e collezioni permanenti. Dal 4 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022, chi sottoscriverà una card family potrà partecipare gratuitamente, sino ad esaurimento posti, ai laboratori didattici per bambini proposti da Coopculture. Inoltre, l’abbonamento garantisce di visitare con il 25% di sconto gli oltre trenta siti culturali della rete Extramann, ricevendo una newsletter mensile con le offerte dedicate. Tra le strenne natalizie prodotte dal Museo anche il volume a fumetti “Nico e l’elmo del Gladiatore” (Electa) e il calendario della Scuola Italiana di Comix.

Sottoscrivendo un abbonamento OpenMann, si potrà naturalmente seguire l’intensa vita culturale del Museo nel 2022: prevista non solo la riapertura di tre sezioni storiche, la Sezione Tecnologica Romana (autunno), Cuma e Neapolis (dicembre), ma anche il nuovo allestimento della Campania Romana (luglio). Dall’11 giugno 2022 il Museo ospiterà la mostra “Sardegna Isola Megalitica”, affiancata dall’experience virtuale proposta da NURAGICA per viaggiare nel tempo alla scoperta della civiltà nuragica. In ottobre, focus espositivo sull’alba e il tramonto di Bisanzio.
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