Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Una città diffusa: nuovi dati sulle vicende di Altino tra tarda antichità e alto Medioevo” con Diego Calaon e l’equipe di ricerca dell’università Ca’ Foscari per “Novità, Doc?”, il ciclo di incontri dedicati agli studi più recenti sull’antica città di Altino con giovani studiosi, specializzandi e dottorandi
È possibile riconoscere nelle stratigrafie di Altino le tracce più tarde della città, tra tarda antichità e alto medioevo? E, attraverso queste, ricostruire la collocazione dei grandi edifici pubblici e religiosi e il loro rapporto con la laguna e con i nuovi insediamenti in via di formazione? E l’università Ca’ Foscari di Venezia potrebbe aver individuato l’antica chiesa di Altino? Un interrogativo che apre nuove prospettive sulla storia urbana di Altino tra tarda antichità e alto medioevo. Le risposte giovedì 20 novembre 2025, alle 15.30, al museo Archeologico nazionale di Altino, nella conferenza “Una città diffusa: nuovi dati sulle vicende di Altino tra tarda antichità e alto Medioevo” con Diego Calaon e l’equipe di ricerca dell’università Ca’ Foscari Venezia, nuovo appuntamento speciale del ciclo “Novità. Doc?”.

Diego Calaon (Ca’ Foscari) illustra gli scavi altomedievali nell’area archeologica di Altino (foto unive)
Saranno presentati i nuovi dati emersi dallo scavo archeologico dell’estate 2025, che contribuiscono a ridefinire l’assetto della città e a comprendere il ruolo di un grande edificio religioso, forse identificabile con l’antico episcopio. Un appuntamento dedicato alla ricerca archeologica e alla storia del territorio. Come in un’indagine poliziesca – dove molte prove sono state cancellate dalle arature e dalle trasformazioni recenti del terreno – gli archeologi proveranno a ricostruire la vicenda di un grande edificio religioso, probabilmente lo stesso episcopio, spoliato in antico ma di cruciale importanza per la storia dell’intera laguna veneziana.
Al termine sarà offerto un rinfresco a cura di “Anticamente – Pane coraggioso e farine combattenti” e “Autismore APS – Bottega sociale”.
Altino (Ve). Al parco archeologico c’è “Altino 2×1. Visita doppia”: visita guidata al museo e alle aree archeologiche
L’hanno chiamata “Altino 2×1. Visita doppia”, ed è l’iniziativa in programma al parco archeologico di Altino (Ve): una doppia visita nella quale il personale del Parco archeologico di Altino condurrà visitatrici e visitatori attraverso le 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘔𝘶𝘴𝘦𝘰 e le 𝘢𝘳𝘦𝘦 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘩𝘦, alla scoperta della storia della antica Altino e dei suoi reperti, come ben esemplificano le immagini a corredo che mostrano il pannello d’ingresso con il nome 𝘈𝘭𝘵𝘪𝘯𝘰 in latino e venetico; dettaglio del 𝘙𝘦𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘙𝘪𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 all’ingresso del Museo; mosaici della 𝘋𝘰𝘮𝘶𝘴 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘢𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢 nell’𝘈𝘳𝘦𝘢 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘋𝘦𝘤𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰.

Dettaglio dei mosaici della 𝘋𝘰𝘮𝘶𝘴 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘢𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢 nell’𝘈𝘳𝘦𝘢 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘋𝘦𝘤𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰 (foto parco archeologico altino)
La visita è dedicata particolarmente a quanti vogliono scoprire Altino per la prima volta. È possibile abbonarsi al Parco archeologico di Altino con Altino365, la card che permette l’accesso gratuito e illimitato alle sale museali, alla mostra “Antenati Altinati”, alla Torretta panoramica e alle Aree archeologiche, e che include gli eventi promossi dal Parco. La visita è su prenotazione; è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Per info e prenotazioni: info.parcoaltino@cultura.gov.it; 0422789443.
Altino (Ve). Ultimi due giorni per visitare le aree archeologiche. Da lunedì saranno coperte fino alla prossima primavera

Veduta da drone del quartiere residenziale augusteo nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

Mosaico nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)
Ultimi due giorni per visitare le aree archeologiche del museo Archeologico nazionale di Altino. A partire da lunedì 6 novembre 2023, le strutture murarie e i mosaici presenti nelle aree archeologiche di Altino saranno ricoperti per proteggerli dagli agenti atmosferici della stagione fredda; le aree archeologiche, quindi, non saranno visitabili fino alla prossima primavera. Si può approfittarne per visitarle nel weekend del 4 e 5 novembre 2023 che è a ingresso gratuito.
Altino (Ve). Nuova campagna di scavo nel quartiere residenziale augusteo: si svuota la cloaca scoperta l’anno scorso i cui materiali restituiti sono nella mostra “Modus Vivendi”, in vista della sua musealizzazione

Quartiere residenziale augusteo di Altino (Ve): il cantiere di scavo nella cloaca (foto drm-veneto)

Quartiere residenziale augusteo di Altino (Ve): il cantiere di scavo nella cloaca (foto drm-veneto)
Nell’area archeologica di Altino (Ve) è ripreso il cantiere di scavo del quartiere residenziale augusteo partendo dalla cloaca, scoperta nel 2022 (vedi Scoperte ad Altino. Dagli scavi dell’area residenziale emerge un’imponente cloaca, parte di un sistema fognario pubblico. E, sul fondo, lucerne vasellame oggetti per la cura del corpo. Questi ritrovamenti saranno svelati in anteprima nell’iniziativa “Scavi aperti” | archeologiavocidalpassato): dal “nuovo” lotto di scavi ad Altino iniziati in marzo 2022, condotti sul campo dalla società cooperativa Petra di Padova e diretti dal Museo in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, erano infatti emerse delle scoperte inaspettate: in particolare le basi molto ben conservate di una struttura imponente, una cloaca, probabilmente costruita nello stesso periodo in cui la città si ampliò, interrando il canale con l’accesso acqueo.

Lucerna dalla cloaca scoperta nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

Una perla dalla cloaca scoperta nell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)
La cloaca, durante gli scavi della scorsa estate, ha restituito reperti molto interessanti che ora sono esposti nella mostra “Modus Vivendi” (vedi Altino. Al museo nazionale e area archeologica “Modus vivendi”: giornata speciale per la Notte europea dei Musei. Visita allo scavo della cloaca, inaugurazione mostra sulla vita quotidiana nella città antica attraverso i reperti da poco scoperti, apertura serale straordinaria | archeologiavocidalpassato): ci sono i profumi e gli unguenti per la cura del corpo, le perle in pasta di quarzo che ornavano collane e pendenti, le forcine per capelli dalle quali scendevano fili colorati ma anche le lucerne (piccole lampade portatili) decorate che servivano ad illuminare gli ambienti chiusi, diverso vasellame in ceramica o vetro, pettini di legno di bosso e perfino pedine, gocce di vetro blu e nero, per giocare nel tempo libero e un calamaio (probabilmente prodotto nel sud della Gallia).

Quartiere residenziale augusteo di Altino (Ve): il cantiere di scavo nella cloaca (foto drm-veneto)

Quartiere residenziale augusteo di Altino (Ve): il cantiere di scavo nella cloaca (foto drm-veneto)
In questi primi giorni di agosto 2023 gli archeologi impegnati nelle ricerche stanno svuotando la cloaca nella parte centrale e nelle aree laterali: queste aree non erano state indagate lo scorso anno per motivi di conservazione e per non minare la stabilità della struttura. Oltre all’acquisizione di nuove informazioni il cantiere, che vede al lavoro archeologi e restauratori, servirà per preparare la valorizzazione del tratto di cloaca che, in futuro, rimarrà esposto e visibile ai visitatori.
Altino. Quinta puntata della rubrica #archeoaltino: in questo focus si esce dalle aree archeologiche propriamente dette per esplorare il territorio altinate e scoprire i collegamenti con i reperti esposti al Museo

La laguna era un elemento vitale per Altino (foto drm-veneto)
Quinta puntata della rubrica #archeoaltino che, ogni martedì, fa scoprire da dove provengono i reperti visibili al museo Archeologico nazionale di Altino e cosa li lega alle aree archeologiche e al territorio circostante. Per il focus di oggi si esce dalle aree archeologiche propriamente dette per esplorare il territorio altinate e scoprire i collegamenti con i reperti esposti al Museo. La particolarità della posizione di Altino ha fatto sì che, nei secoli, fosse un luogo privilegiato di incontri e commerci, particolarmente grazie alle vie d’acqua, come i canali navigabili e la presenza della laguna.

Archetto di bilancia “poliglotta” conservato al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)
“Numerosi reperti esposti al museo Archeologico nazionale di Altino”, spiegano alla direzione, “attestano l’importanza del mare e delle acque navigabili da un punto di vista economico, commerciale e culturale: come l’archetto di bilancia poliglotta, parte di una rarissima bilancia del tipo stadera danese proveniente da Altino ma di probabile origine egiziana, che riporta, su entrambi i lati, iscrizioni in caratteri e lingua greci, accompagnati dai corrispondenti valori delle pesate, espressi in dracme per gli standard attico (greco) e tolemaico (egiziano) e in once e libbre per lo standard romano. Era una bilancia di precisione che funzionava anche come un vero e proprio convertitore “internazionale” di pesi e misure, fondamentale in un grande porto emporico come quello di Altino. L’archetto di bilancia in bronzo si data al I-II sec. d.C.”.

Pesi da pesca in terracotta conservati al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)
Interessanti anche i pesi da pesca in terracotta, usati sia per le reti da pesca che come scandaglio per misurare la profondità delle acque (I-III sec. d.C.).

Conchiglie di molluschi ritrovate in contesti di scavo , e conservate al museo Archeologico nazionale di Altino (foto drm-veneto)
E la varietà di conchiglie di molluschi ritrovate in contesti di scavo: cappesante, canestrelli, cozze, murici, ostriche, vongole. La pesca era una parte importantissima dell’economia dell’antica Altino e molti autori classici ne parlano: Plinio il Vecchio cita i pregiati pectines nigerrimi (cozze) di Altino, mentre Plinio, Marziale e Columella ricordano la grande varietà di pesci delle coste venete.





Alla scoperta delle ultime novità degli scavi di Campo Rialto ad Altino (Ve). Venerdì 19 luglio 2024 è in programma una visita accompagnata agli scavi di Campo Rialto: studenti e ricercatori dell’università Ca’ Foscari di Venezia condurranno i visitatori e le visitatrici sul cantiere di scavo e illustreranno le ultime novità emerse dalle ricerche. Appuntamento alle 17. Il ritrovo è alla chiesa di S. Eliodoro, dalla quale con una breve passeggiata si potrà accedere all’area di scavo. L’evento è gratuito. È gradita la prenotazione a 











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