Novità editoriali. Dopo due anni di ricerca pubblicato il libro “Figure rosse. La pittura vascolare dal Museo Ridola di Matera” fotografie di Luigi Spina, con testi di Annamaria Mauro, Claude Pouzadoux, Adriana Sciacovelli, Luigi Spina (5 Continents Editions)

Copertina del libro “Figure rosse. La pittura vascolare dal Museo Ridola di Matera” fotografie di Luigi Spina (5 Continents editions)
Dopo due anni di ricerca al museo Ridola di Matera è stato pubblicato per 5 Continents Editions il libro “Figure rosse. La pittura vascolare dal Museo Ridola di Matera” fotografie di Luigi Spina, con testi di Annamaria Mauro, Claude Pouzadoux, Adriana Sciacovelli, Luigi Spina. I vasi italioti a figure rosse della Magna Grecia e della Collezione Rizzon, conservati nei musei nazionali di Matera, nella sede del Museo Ridola, offrono l’occasione per percepire il mondo antico con occhi nuovi e per scoprire i suoi significati più reconditi, grazie alla fotografia di Luigi Spina. Testimonianza significativa della pittura vascolare tra il V e il IV secolo a.C., i manufatti del museo risalgono in gran parte alle scoperte di Domenico Ridola (1841-1932) e fanno parte di elaborati corredi funerari, di grande valore estetico e storico, grazie ai quali la vita quotidiana si riflette nei miti. Nel libro, il colore nero è il protagonista: esalta le figure rosse e mette in risalto lo sguardo attento del fotografo Luigi Spina. Dettagli anatomici, drappeggi e motivi decorativi emergono con tutta la loro forza senza il filtro delle teche museali, mentre i tocchi di bianco arricchiscono la bicromia dei vasi. Fotografare un’opera d’arte significa coglierne il significato profondo per comunicarlo al mondo. Lontano dall’idea di catalogo museale, il volume può essere piuttosto inteso come un atlante figurativo dell’antichità.

Il fotografo Luigi Spina autografa il suo libro “Interno Pompeiano” (foto dms-roma)
Luigi Spina, fotografo, con 5 Continents Editions ha pubblicato The Buchner Boxes (2014), Hemba (2017) e Diario Mitico (2017). Sempre per la medesima casa editrice ha creato, insieme a Valeria Sampaolo, la collana “Oggetti rari e preziosi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli”, e la serie “Tesori Nascosti” che comprende i titoli: Tazza Farnese, Mosaico di Alessandro, San Domenico di Niccolò dell’Arca e Bronzi di Riace (2022); il progetto Canova. Quattro tempi (2020-2024) e il grande progetto fotografico Interno pompeiano (2023).
Paestum. Partiti i lavori per il restauro e il riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento Cirio e della nuova porta di accesso al parco e al museo Archeologico

L’ex stabilimento Cirio a Paestum (foto pa-paeve)
Al via i lavori per il restauro e il riallestimento del museo del Santuario di Santa Venera, dell’ex stabilimento Cirio e della nuova porta di accesso al parco e al museo Archeologico di Paestum. L’ambizioso progetto apre un nuovo capitolo nella storia del patrimonio culturale pestano e si concentra intorno a un’icona della città capaccese. L’ex fabbrica di pomodori “Cirio” fu costruita nel 1907 in parte sugli antichi resti di un santuario dedicato ad Afrodite la cui presenza è ancora oggi ricordata nel toponimo della zona “Santa Venere”. I lavori appena iniziati si pongono come obiettivo prioritario il ripristino dello stato di conservazione dell’edificio purtroppo in condizioni molto precarie con corpi di fabbrica pericolanti o crollati e la pulizia dell’area esterna da rovi infestanti e vegetazione spontanea. Dopo la necessaria operazione di bonifica da eventuali ordigni bellici è in programma la messa in sicurezza e l’allestimento del cantiere in tutto il lotto, l’avvio dei lavori di preparazione delle murature storiche da restaurare, lo smantellamento dei piccoli corpi di fabbrica, la demolizione dei manufatti ammalorati e delle coperture pericolanti. Seguirà l’avvio del restauro vero e proprio.
I primi risultati dei lavori e la programmazione degli interventi futuri saranno presentati nei prossimi giorni nella sala Cella del museo Archeologico nazionale di Paestum dove interverranno il direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo; il direttore generale del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel; il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri; il direttore del museo nazionale di Matera e responsabile unico del Procedimento, arch. Annamaria Mauro; il direttore dei lavori, arch. Luigi Di Muccio; i progettisti dello Studio Guicciardini & Magni Architetti e l’impresa Consorzio CONPAT S.c.a.r.l. aggiudicatrice dei lavori.

Partiti i lavori all’ex stabilimento Cirio di Paestum (foto pa-paeve)

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, nel Tempio di Nettuno a Paestum (foto pa-paeve)
“L’avvio dei lavori all’ex stabilimento Cirio”, dichiara Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia, “segna l’impegno concreto ad ampliare e ridefinire il complesso del Parco archeologico di Paestum e Velia e a potenziare il suo rapporto con il territorio. A pochi passi dalla cinta muraria, il Santuario di Santa Venera torna a essere accessibile e soprattutto offre l’opportunità unica di legare armoniosamente il passato più recente e quello antico della città per creare una realtà dinamica, una vera e propria fabbrica in cui costruire nuovi progetti culturali”. E il direttore generale Musei, Massimo Osanna: “I lavori in programma porteranno alla creazione di un nuovo luogo della cultura, spazio di conoscenza, apprendimento e ispirazione per le comunità del territorio e per i pubblici provenienti da tutto il mondo. Un progetto virtuoso capace di creare valore partendo dalla riqualificazione di un edificio industriale e di un’area archeologica segnata dalla presenza dell’importante Santuario extraurbano dedicato ad Afrodite, scavato e studiato a partire dagli anni ’80 dal grande maestro Mario Torelli insieme all’Università del Michigan”.

Il santuario di Afrodite nella zona di Santa Venera a pochi passi dalla cinta muraria di Paestum (foto pa-paeve)

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei (foto parco archeologico Pompei)
Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del parco archeologico di Pompei: “È una grande opportunità per il territorio che lega uno dei santuari più importanti dell‘antica Poseidonia, quello di Afrodite, alle spalle del complesso e di una forma rara ma non senza confronti, come ha mostrato il compianto Mario Torelli evidenziandone le similitudini con il cosiddetto Heroon di Olimpia, alla Paestum medievale, all‘archeologia industriale, all’arte contemporanea e alla dieta mediterranea. Una factory culturale in grado di esprimere tutta la ricchezza dell’eredità della Magna Grecia”. Gli fa eco il sindaco della Città di Capaccio Paestum, Franco Alfieri: “I lavori che, tra le altre cose, porteranno al restauro e alla riqualificazione dell’ex stabilimento Cirio si inseriscono nella stagione di rinascita che la Città di Capaccio Paestum sta vivendo negli ultimi anni. Congratulazioni al direttore D’Angelo per questo importante risultato conseguito”.

Il cantiere aperto all’ex stabilimento Cirio a Paestum (foto pa-paeve)

L’architetto Annamaria Mauro del parco archeologico di Paestum e Velia (foto pa-paeve)
“Il binomio archeologia classica e archeologia industriale”, interviene Annamaria Mauro, responsabile unico del Procedimento, “si sposa in questo cantiere unico e straordinario. Restaurare, valorizzare e aprire al pubblico l’area dell’ex stabilimento Cirio costituisce l’obiettivo primario dell’intervento. L’articolato cantiere mette a sistema, dopo un’approfondita analisi storica e tipologica che ci ha portati a delle scelte mirate di restauro critico, e quindi a tutelare e valorizzare soprattutto ciò che è rimasto del primo nucleo storico della fabbrica del 1910 e dell’ampliamento del 1950, sia a livello spaziale che materico, la realizzazione di un polo culturale strettamente connesso all’area archeologica e al Museo che sarà centro di informazione e di accoglienza per i visitatori e che ospiterà eventi di arte contemporanea, mostre e manifestazioni, depositi visitabili, un auditorium, un centro di studi e ricerca e diversi approfondimenti sul patrimonio immateriale, sulle tradizioni locali e sul paesaggio”. Chiude Luigi Di Muccio, direttore dei lavori: “Alla base della trasformazione di questa ex fabbrica c’è la volontà di creare un centro pulsante di conoscenza, ispirazione ed educazione. Un luogo in cui la storia parla, dove le generazioni possono imparare dalle sfide e dalle vittorie del passato. Un luogo in cui l’identità di Santa Venera è celebrata e condivisa. Questi sono i temi e i valori che hanno indirizzato i progettisti e che animano i lavori appena iniziati”.
Matera. Il museo nazionale ha inaugurato il nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’ col percorso multisensoriale “Tiresia, il mito tra le tue mani” e con la riorganizzazione della Collezione Rizzon
Il museo nazionale di Matera sperimenta nuove forme di valorizzazione e comunicazione del patrimonio archeologico. Nasce così il nuovo percorso espositivo permanente: in collaborazione con l’università della Basilicata – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo per l’allestimento di “Tiresia. Il mito tra le tue mani” (che propone un percorso multisensoriale per scoprire i reperti legati ai racconti mitologici), e con il Centro Jean Berard di Napoli per quello della “Collezione Rizzon” (un patrimonio immenso di forme, iconografie, composizioni e tecniche di fabbricazione), si arricchisce di un nuovo percorso espositivo permanente che, attraverso uno straordinario patrimonio iconografico, mette in luce le diverse sfumature della società, potenziando il ruolo inclusivo e partecipativo dei luoghi della cultura.

Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, all’inaugurazione del nuovo allestimento del museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’ di Matera (foto museo nazionale matera)
Il nuovo allestimento è stato inaugurato venerdì 29 luglio 2022 al museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’, alla presenza della direttrice del museo nazionale di Matera, Annamaria Mauro; del direttore generale Musei, prof. Massimo Osanna; della direttrice dell’Istituto Centrale per il Restauro, arch. Alessandra Marino; e dei curatori Marcella Leone, archeologa del Centre Jean Bérard, Dimitris Roubis, docente al Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’università della Basilicata.

Il percorso multisensoriale al museo Archeologico nazionale di Matera (foto museo nazionale matera)
La voce di Tiresia, indovino cieco della mitologia greca, guiderà i visitatori in un percorso multisensoriale, alla scoperta di reperti legati ai racconti mitologici. A tale scopo alcuni vasi magno greci sono stati riprodotti per essere esplorati con le mani e con l’olfatto. Il percorso prosegue con un nuovo allestimento della collezione Rizzon: le scene figurate dei vasi raccontano le principali tematiche della società antica e della vita degli uomini, dal rapporto tra uomo e donna, alla convivialità, all’aldilà.

Il nuovo allestimento della Collezione Rizzon del museo Archeologico nazionale di Matera (foto nazionale matera)
Il nuovo allestimento è finanziato dall’Istituto Centrale per il Restauro nell’ambito dell’intervento PON “Cultura e Sviluppo” 2014-2020, cofinanziato da fondi europei (FESR), denominato “Capolavori in 100 km. Un viaggio reale e virtuale nella cultura della Basilicata per conoscere, conservare, valorizzare”. L’allestimento è interattivo e coinvolgente, con video in linguaggio LIS e tavoli interattivi dedicati ai più piccoli. Il progetto e l’allestimento multimediale sono stati realizzati da ETT Solution.

Il logo della app Tiresia del museo nazionale di Matera
Fruizione interattiva del patrimonio. Basterà scaricare l’app appositamente ideata e lasciarsi guidare nel percorso di visita scandito da QR Code che permetteranno di accedere a interessanti e curiosi approfondimenti sui reperti esposti. Le novità non finiscono qua: acquistando la guida breve si possono portare a casa i miti raccontati dai reperti e avere la possibilità di rivivere le emozioni della mostra e di approfondirne ulteriori aspetti. Basterà inquadrare alcune immagini per entrare in contatto con una nuova modalità di visita basata sulla realtà aumentata. Un modo di fruire il patrimonio tutto da esplorare e da scoprire. Scaricate l’app iPhone: https://apps.apple.com/…/museo-nazionale…/id1632055579 Android: https://play.google.com/store/apps/details…
Al museo Archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera apre la mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” per raccontare il gusto estetico e il ruolo della donna nel mondo antico in epoche e contesti differenti

Un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale. Appuntamento al museo Archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera dove dal 18 novembre 2021 al 30 giugno 2022 si può visitare la mostra “Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza” a cura di Annamaria Mauro, Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, frutto della collaborazione tra il museo nazionale di Matera e il parco archeologico di Pompei e il ministero della Cultura, che mette a confronto e unisce due contesti archeologici molto diversi tra di loro e lontani nello spazio e nel tempo: da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall’altro Pompei e l’area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano. Giovedì 18 novembre 2021, alle 12, la mostra sarà inaugurata dai curatori Annamaria Mauro, direttrice del museo nazionale di Matera; Massimo Osanna, direttore generale Musei; e Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei.


“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.
Insieme per l’accessibilità: mercoledì 28 settembre 2022, dalle 9.30, all’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli giornata di studi “Multisensorialità e tecnologia per l’accessibilità e l’inclusione: esperienze a confronto”, in diretta Facebook sulla pagina istituzionale del Mann, interpretariato in LIS. Ecco il programma della mattinata. Alle 9.30, registrazione partecipanti; 9.45, introduzione e saluti di Paolo Giulierini, direttore del Mann. Esperienze a confronto: Tiziana D’Angelo, parco archeologico di Paestum; Eva Degl’Innocenti, MArTA-museo Archeologico nazionale di Taranto; Filippo Demma, parco archeologico di Sibari; Antonio Ernesto Denunzio, Gallerie d’Italia; Carmelo Malacrino e Claudia Ventura, MArRC -museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria; Annamaria Mauro, museo nazionale di Matera; Fabio Pagano, parco archeologico dei Campi Flegrei; Paolo Giulierini e Annamaria Di Noia, museo Archeologico nazionale di Napoli. Il racconto di un progetto: Stefania Mancuso, Omniarch sas; Elena Console, TEA srl: Luciana Loprete, IRIFOR Catanzaro. Conclusioni: Aldo Grassini, museo Tattile statale Omero di Ancona; Elisabetta Borgia, Ministero della Cultura – Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.


























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