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Napoli. Al via al museo Archeologico nazionale “Incontri di Archeologia”, in presenza e in streaming, su progetti di ricerca, nuovi allestimenti, koinè culturale del territorio: apre il direttore Sirano che racconta “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”. Ecco il programma della XXXI edizione

I progetti di ricerca, i nuovi allestimenti, la koinè culturale del territorio: sono questi i temi su cui si sviluppa la trentunesima edizione degli “Incontri di Archeologia”, al via al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 30 ottobre 2025 (in auditorium alle 17 e in diretta streaming e in differita sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del MANN) con ben 22 appuntamenti in programma fino al 28 maggio 2026. Gli Incontri di Archeologia sono progettati e organizzati da Giovanni Vastano (responsabile Servizi Educativi del Mann) con Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano e Angela Rita Vocciante. Ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti. “Gli Incontri di Archeologia rappresentano un caposaldo del palinsesto culturale del nostro Museo, una preziosa agorà per appassionati di arte antica e non solo: con un format ben riconoscibile dal pubblico, tra divulgazione e dibattito, ogni conferenza si configura come narrazione originale offerta alla condivisione del pubblico. I sentieri scientifici multidisciplinari, aperti dagli Incontri, mostrano quanto l’archeologia sia una disciplina non solo al passo con il presente, ma soprattutto protesa verso il futuro”, commenta il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Francesco Sirano.

Gamba di tripode in legno modanato con impiallacciatura in avorio dalla Villa dei Papiri: parte superiore della gamba decorata con scena di Amorino abbigliato come Attis che raccoglie pigne presso un pino (foto luigi spina / archivio mann)

Pavimento in opus sectile dalla Villa dei Papiri (foto mann)

Come da tradizione, è la conferenza del direttore a inaugurare gli Incontri di Archeologia: per avviare l’edizione 2025/2026, Francesco Sirano ha scelto di raccontare “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri”, ricostruendone le caratteristiche e il contesto. In previsione del nuovo allestimento della Sezione, altri due incontri saranno dedicati alla Villa dei Papiri: in prospettiva museografica, ne parleranno Marialucia Giacco e Marco Magni (giovedì 18 dicembre 2025), mentre Floriana Miele, Stella Pisapia e Grete Stefani si soffermeranno sui pavimenti, capaci di svelare le tante storie legate alla Villa (16 aprile 2026).

Allestimento della sezione “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto valentina cosentino / mann)

Il Mann che arricchisce la propria offerta culturale, tra nuovi progetti espositivi, permanenti e temporanei: sarà questo il fil rouge delle conferenze di Andrea Milanese e Ruggero Ferrajoli, che illustreranno il progetto scientifico del nuovo allestimento degli arredi di Pompei (6 novembre 2025); ancora Raffaella Bosso e Bianca De Divitiis (11 dicembre 2025) seguiranno la lunga scia culturale tracciata dalla Sirena Parthenope, protagonista della mostra in programma al Mann;

Mani conservate nei depositi seminterrati del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Amanda Piezzo ed Emanuela Santaniello evocheranno suggestive “memorie dal sottosuolo” emerse nel corso dei lavori negli ambienti seminterrati (26 gennaio 2026); anche in relazione alla prossima apertura della sezione numismatica, Massimiliano Clemenza, Stefano Nisi ed Emanuela Spagnoli presenteranno uno studio archeometrico sugli argenti dei denari di Ercolano e sul piombo dei sigilli medievali (26 febbraio 2026); infine, Amanda Piezzo, Mariateresa Operetto e Manuela Valentini ripercorreranno con il pubblico le fasi del complesso restauro e del nuovo allestimento del Mosaico di Alessandro (28 maggio 2026). Non solo grandi esposizioni archeologiche, ma anche percorsi che presentano al pubblico itinerari scientifici meno noti: Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli e Domenico Pino parleranno delle collezioni grafiche e fotografiche del Mann, i cui documenti hanno permesso di ricostruire la fortuna delle città vesuviane sin dalle prima campagne di scavo nel cuore del XVIII secolo (19 febbraio 2026).

Antefissa a testa femminile di tipo dedalico dal Santuario della dea Marica a Minturno (foto mann)

Come ogni anno, un incontro è incentrato sul patrimonio della Biblioteca del Mann: ne parlerà Vittoria Minniti, con un focus sulla storia della famiglia Carafa di Maddaloni (12 marzo 2026). Tante le conferenze riservate ai progetti di ricerca che partono dal ricco patrimonio archeologico della Campania: Giovanni Di Brino e Carlo Rescigno parleranno del museo Archeologico “George Vallet” di Piano di Sorrento (5 febbraio 2026); Carlo Rescigno illustrerà i nuovi studi che legano Cuma e Crotone (9 aprile 2026); nella lettura di Rita Cioffi, il santuario alla foce del Garigliano si configurerà come occasione per riscoprire il trait d’union tra Minturno e il Mann, all’ombra della dea Marica (5 marzo 2026); il santuario della dea Iside a Benevento sarà raccontato da Rosanna Pirelli, partendo dalle ricerche di Champollion sino agli studi più recenti (26 marzo 2026); ancora, la storia della più antica colonia romana della Campania, Calvi Risorta, sarà ripercorsa da Luana Toniolo per descrivere il progetto del nuovo museo di Cales (7 maggio 2026); una nuova carta archeologica per scoprire l’isola di Capri sarà illustrata da Luca Di Franco, Cecilia Giorgi e Maria Rosaria Perrella; infine,  Paolo Baronio, Carmela Capaldi, Luca Cerchiai, Giulia Morpurgo, Carlo Rescigno e Antonella Tomeo parleranno dei nuovi percorsi espositivi per valorizzare il museo di Santa Maria Capua Vetere (21 maggio 2026).

Collezione Santangelo: didrammo della zecca di Parthenope con il tipo della Sirena sul retro (foto mann)

Non mancheranno, infine, gli appuntamenti dedicati a uno specifico tema di ricerca: la classica incursione teatrale di Giovanni Greco, con una performance sul celebre incontro fra il mito di Medea e la scrittura di Pier Paolo Pasolini (20 novembre 2025); per ricordare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il focus di Mariarosaria Barbera e Paola Miniero su quanto il fenomeno fosse radicato nell’antichità; l’influsso della cultura napoletana in Jean-François Champollion grazie alla ricostruzione di Rita di Maria (4 dicembre 2025); la nuova declinazione di archeologia musicale nella lettura di Alessandra D’Eugenio (15 gennaio 2026); il mito nelle monete dell’antica Neapolis con Renata Cantilena (22 gennaio 2026).

Napoli. Al museo Archeologico nazionale aprono due nuove mostre: le fotografie di Gabriel Ivanovič de Rumine e gli acquerelli di Luigi Bazzani. Osanna: “Un prezioso lavoro di valorizzazione delle collezioni grafiche e fotografiche del Mann”

Un acquerello su Pompei di Luigi Bazzani nella mostra “Luigi Bazzani e la casa pompeiana” al Mann (foto mann)

Un’immagine di Pompei di De Rumine nella mostra “1859 – Un fotografo russo a Pompei: Gabriel Ivanovič de Rumine” al Mann (foto archivio mann)

Il museo Archeologico nazionale di Napoli inaugura il 17 settembre 2025 due nuove mostre, Le fotografie di Gabriel Ivanovič de Rumine e gli acquerelli di Luigi Bazzani, in dialogo con la sezione permanente Domus dedicata alla cultura dell’abitare nell’area vesuviana. I percorsi arricchiscono l’esperienza di visita intrecciando memoria materiale, fonti documentarie e linguaggi artistici diversi, e rappresentano un ulteriore esito del processo di valorizzazione del patrimonio del Mann. Accanto ai suoi straordinari capolavori antichi, infatti, il Museo custodisce fotografie, acquerelli e documenti d’archivio conservati nell’Archivio Storico e nell’Archivio Disegni: testimonianze che narrano storie e restituiscono la ricchezza delle prospettive con cui, nel tempo, il mondo antico è stato interpretato e raccontato. Le due mostre, curate da Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli e Domenico Pino, saranno visitabili fino al 28 febbraio 2026. “Il museo Archeologico nazionale di Napoli è non solo luogo di conservazione, ma anche laboratorio di ricerca”, commenta il direttore generale Musei Italiani, Massimo Osanna: “indagare i nostri archivi significa far emergere nuove chiavi di lettura, che ci aiutano a comprendere le origini del mito di Pompei e il ruolo che esso ha avuto nell’immaginario europeo. Valorizzare archivi e collezioni significa restituire ai pubblici la complessità di un patrimonio che vive attraverso molteplici forme di espressione”.

Un acquerello su Pompei di Luigi Bazzani nella mostra “Luigi Bazzani e la casa pompeiana” al Mann (foto mann)

Un acquerello su Pompei di Luigi Bazzani nella mostra “Luigi Bazzani e la casa pompeiana” al Mann (foto mann)

“Luigi Bazzani e la casa pompeiana”. L’esposizione nasce a seguito del restauro di diciotto acquerelli di Luigi Bazzani (1836-1927), pittore e scenografo di successo, di cui l’Archivio Disegni del Mann possiede una delle raccolte più ricche insieme al Victoria & Albert Museum di Londra e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Considerate non soltanto espressioni artistiche, ma anche testimonianze storiche delle scoperte archeologiche nelle città vesuviane, le opere di Bazzani del Mann raffigurano diversi soggetti pompeiani: dal Foro al Tempio di Iside, fino agli interni delle case e ai giardini. Oltre agli acquerelli, sono in mostra una gouache di Giuseppe Marsigli, disegni di Pasquale Maria Veneri, fotografie antiche e bronzi ottocenteschi. Un focus specifico è dedicato alla Casa del Fauno, di cui Veneri ha raffigurato il tegolato antico. Scoperta nel 1830, la casa è sorprendente per la ricchezza e raffinatezza del suo apparato decorativo, dai pavimenti ai fregi in terracotta, dal grande mosaico della Battaglia di Isso alla statuetta in bronzo del fauno danzante, da cui il complesso prende il nome. Le gouaches, gli acquerelli e le foto in mostra ne illustrano sia l’impianto complessivo che le sofisticate decorazioni. La mostra è allestita nella sala XCV (95), tra l’allestimento permanente Domus e l’esposizione temporanea dedicata a Gabriel Ivanovič de Rumine che sarà inaugurata nello stesso giorno.

Un’immagine di Pompei di De Rumine nella mostra “1859 – Un fotografo russo a Pompei: Gabriel Ivanovič de Rumine” al Mann (foto archivio mann)

Un’immagine di Pompei di De Rumine nella mostra “1859 – Un fotografo russo a Pompei: Gabriel Ivanovič de Rumine” al Mann (foto archivio mann)

“1859 – Un fotografo russo a Pompei: Gabriel Ivanovič de Rumine”. Quest’esposizione proietta il visitatore nel 1859 e offre un racconto inedito, che mostra come il mito di Pompei, già al centro dell’immaginario europeo, avesse conquistato anche una disciplina allora agli esordi: la fotografia, nata solo pochi anni prima. In quell’anno, l’aristocratico russo Gabriel Ivanovič de Rumine viaggia come fotografo al seguito del Granduca Costantino di Russia in una lunga crociera nel Mediterraneo che tocca, tra le altre mete, Palermo, Napoli, Atene e Gerusalemme. Con uno speciale permesso accordato dal re Ferdinando II, de Rumine scatta una serie di vedute di Pompei, che rappresentano uno dei più antichi reportage fotografici degli scavi – certamente il primo di grande formato – realizzati quando la fotografia stessa era ancora una disciplina giovane, nata solo vent’anni prima. Consapevole dell’importanza dei suoi scatti, ne invia copie a Parigi perché siano esposte alla Société Française de Photographie, dove vengono accolte con grande interesse. Il Mann custodisce ventotto di queste rare immagini all’albumina, a lungo rimaste dimenticate negli archivi, senza data né attribuzione. La mostra ne presenta per la prima volta un’ampia selezione, insieme ad altre fotografie storiche e a preziosi documenti d’archivio. Sarà ospitata nel Salone del Plastico di Pompei, uno spazio emblematico che restituisce – anche attraverso il grande modello della città – la forza evocativa e la suggestione senza tempo di Pompei. “Queste preziose fotografie, esposte ora al pubblico per la prima volta”, commenta il direttore generale Musei Italiani, Massimo Osanna, “ci consentono di osservare il fascino esercitato da Pompei nell’immaginario europeo da una prospettiva inedita, attraverso una forma di espressione allora del tutto nuova. La riscoperta di questo fondo è il frutto di un lavoro di ricerca e di valorizzazione del ricco patrimonio del Mann, che conferma come studio e indagine documentaria siano strumenti fondamentali per ampliare la conoscenza e, con essa, la fruizione del patrimonio”.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale aperto il nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei”, un itinerario che restituisce non solo la raffinatezza degli arredi e il valore artistico dei manufatti, ma anche l’atmosfera quotidiana e intima degli ambienti domestici

Il nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ci sono sgabelli, panche, tavoli. E poi bracieri, lucerne, scaldavivande, candelabri, tazze. Ma non mancano quegli elementi decorativi come sculture, ornamenti da fontana, oscilla, affreschi, che rendono più piacevole la vita all’interno di una casa romana. Nelle sale del primo piano del museo Archeologico nazionale di Napoli le domus pompeiane prendono vita e forma tra oggetti e atmosfere nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” curato da Massimo Osanna, Andrea Milanese e Ruggiero Ferrajoli, con la collaborazione di Luana Toniolo, e aperto al pubblico lunedì 30 giugno 2025 in occasione de “Le sere del Mann” (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2025/06/30/napoli-al-museo-archeologico-nazionale-il-nuovo-allestimento-domus-gli-arredi-di-pompei-in-anteprima-per-il-pubblico-nellapertura-serale-con-concerto/). il progetto invita a entrare nel cuore delle case pompeiane per riscoprirne il gusto, le abitudini e l’universo simbolico. Attraverso bronzi, marmi, terrecotte e affreschi provenienti da diverse domus vesuviane, il visitatore è guidato lungo un itinerario che restituisce non solo la raffinatezza degli arredi e il valore artistico dei manufatti, ma anche l’atmosfera quotidiana e intima degli ambienti domestici. Le case degli antichi pompeiani diventano così spazi vivi, capaci di raccontare identità, aspirazioni, stili di vita. Ogni oggetto esposto diventa frammento di una storia più ampia: quella di una società che ha fatto della casa un luogo di rappresentazione sociale, ma anche un contenitore di oggetti di straordinaria bellezza.

Massimo Osanna, direttore generale dei Musei (foto mann)

“Con questo nuovo allestimento restituiamo centralità al racconto dell’abitare antico”, commenta il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “offrendo ai pubblici l’opportunità di entrare nelle domus pompeiane con uno sguardo rinnovato. Oggetti a lungo custoditi nei depositi, molti dei quali restaurati per l’occasione, tornano visibili e assumono nuova voce, raccontando storie di quotidianità, di gusto e di rappresentazione. È un percorso che unisce ricerca, tutela e valorizzazione, per rendere il museo sempre più un luogo vivo, capace di accogliere e coinvolgere”.

Tavolino pieghevole con complesso meccanismo per il trasporto nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Un rilievo decorativo e una vasca di fontana nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Circa duecentocinquanta reperti, in gran parte provenienti dai depositi del Museo, consentono oggi di entrare, con sguardo nuovo, nelle domus. Ogni elemento guida il visitatore alla scoperta delle funzioni dell’abitare, attraverso il mobilio (sedute, sgabelli, panche, tavoli, monopodi), la ricercatezza delle suppellettili (bracieri, lucerne, scaldavivande, candelabri, tazze), e la vivacità dell’apparato decorativo (sculture, ornamenti da fontana, oscilla, affreschi). Tecnica, artigianato e arte si fondono in un dialogo serrato che ha influenzato profondamente il gusto europeo tra XVIII e XIX secolo, lasciando tracce visibili anche nel design moderno.

Un Bisellio – cioè un sedile doppio – nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Tra i reperti di maggiore rilievo figurano un grande braciere rettangolare, decorato in rame, stagno e ottone; un monumentale portalucerne impreziosito da superfici ageminate in rame e argento, con elementi scultorei quali un giovane Dioniso a cavallo di una pantera e una piccola ara accesa; un raffinato tavolino pieghevole con complesso meccanismo per il trasporto; un tavolino con monopodio a sfinge, ricco di motivi decorativi, dalla sfinge accovacciata al busto di Atena, fino alla cornice bronzea del piano marmoreo. Di grande fascino anche la statua di Apollo, raffigurato nell’atto di suonare la cetra, ispirata – come spesso accade nella statuaria romana – a modelli greci.

Bronzetti, tra cui un Apollo che suona la cetra, nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Il percorso si apre con uno spazio immersivo ispirato alla Casa del Fauno, che consente di esplorare, grazie alle nuove tecnologie, l’organizzazione architettonica e funzionale di una domus pompeiana. Un’introduzione evocativa che accompagna il visitatore alla comprensione degli ambienti domestici antichi e delle loro funzioni. Trovano nuova valorizzazione nelle sale appena riallestite anche le grandi pareti affrescate della villa di Numerio Popidio Floro a Boscoreale, restaurate per migliorarne la leggibilità e restituirne appieno il valore artistico.

Dettaglio di una gamba di tavolino a sfinge nel nuovo allestimento “Domus. Gli arredi di Pompei” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Di grande suggestione anche la Sala dei Grifi, che invita a riflettere sulla fortuna delle città vesuviane e sulla storia stessa del Museo; la sala prende il nome dagli arredi ottocenteschi oggi nuovamente visibili, dopo una lunga permanenza nei depositi: due grandi panche, un tavolo e vari supporti per vetrine, realizzati nel 1870 su iniziativa di Giuseppe Fiorelli, allora direttore del Museo e degli Scavi di Pompei, ispirandosi a un originale pompeiano con piede a forma di grifo, anch’esso esposto. L’ambiente è completato da una copia del celebre Narciso di Vincenzo Gemito (l’originale si trova nella sala 91) e da una selezione di acquerelli, incisioni e fotografie che documentano la ricezione moderna di Pompei.

Napoli. Al via la XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, in presenza e on line, per raccontare il patrimonio culturale antico. Apre, come da tradizione, il direttore Giulierini sul “Mann del futuro”. Ecco tutto il programma

napoli_mann_incontri-di-archeologia_2023_locandinaLe opere, le collezioni, i percorsi multidisciplinari, i progetti di ricerca: è ai nastri di partenza (primo appuntamento giovedì 26 ottobre 2023, alle 16) la rassegna “Incontri di Archeologia” che, giunta alla XXIX edizione, rappresenta uno dei punti cardine della programmazione culturale del museo Archeologico nazionale di Napoli. Il format è ormai consolidato e ben noto agli appassionati di arte antica: le 21 conferenze gratuite, in calendario dal 26 ottobre 2023 al 30 maggio 2024, sempre di giovedì alle 16, saranno organizzate in Auditorium e potranno essere seguite anche in diretta Facebook sulla pagina istituzionale del Mann. La XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, a cura del Servizio Educativo del Mann, è progettata e organizzata da Giovanni Vastano e Miriam Capobianco, in collaborazione con Lucia Emilio.

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Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)

Come da tradizione, il ciclo di incontri è aperto dal direttore dell’Archeologico. La conferenza di quest’anno è su “Il Mann del futuro”. “Apriamo gli Incontri di archeologia parlando di futuro”, commenta Paolo Giulierini. “In questi anni gli appuntamenti del giovedì sono stati una preziosa ribalta per un’eccellenza non solo settoriale e specialistica ma per temi, incontri e personalità coinvolgenti e di alta capacità divulgativa, un vero e proprio festival della conoscenza. Grazie alla possibilità della trasmissione on line, che nulla ha tolto al senso di essere comunità ‘fisica’ degli Incontri e al piacere di ritrovarci al Museo, il pubblico si è negli ultimi anni allargato e il sapere condiviso si è reso disponibile alle scuole e alle università e non solo. Futuro quindi all’ordine del giorno del primo incontro, dai nuovi spazi e sezioni già cantiere alle ricerche del Mann, per un’inaugurazione particolare della nostra più importante rassegna che dopo otto anni mi emoziona e che vogliamo tutti dedicare al ricordo di Valeria Sampaolo”.

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La dea Lakshmi, corrispondente ad Afrodite, statuetta in avorio da Pompei, conservata nel Gabinetto segreto del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Novembre, ancora, sarà il mese dedicato ad alcune curiosità svelate dai reperti del Mann: Maria Morisco descriverà gli strumenti musicali delle collezioni museali (9 novembre) e Laura Weinstein si occuperà della preziosa statuetta della dea Lakshmi, testimone dei contatti tra Roma e India (30 novembre). Da non perdere, alcuni approfondimenti ad hoc, come quello sulla figura umana nella pittura antica (ne parlerà Anna Maria D’Onofrio, il 23 novembre) e sulle novità nello scriptorium dei Romani (se ne occuperà Umberto Pappalardo, il 21 dicembre). Immancabile, come ogni anno, la performance realizzata da Giovanni Greco con Michele Monetta e Lina Salvatore (ICRA Project): giovedì 14 dicembre, anche grazie alla collaborazione dell’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, sarà possibile intrecciare il dramma delle Troiane di Euripide con la nostalgia e la passione del tango.

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Lapide sepolcrale del rebbi Abba Maris (IV-V secolo d.C.) da Brusciano (Na) conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Il 2024 inizierà (18 gennaio) con la conferenza della direttrice del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che identificherà la mission del proprio istituto in un percorso consapevole di conoscenza della storia; per la Giornata della Memoria, da segnare in agenda anche l’evento del 25 gennaio, durante il quale Giancarlo Lacerenza ritroverà, nelle collezioni del Mann, alcune suggestive storie ebraiche d’amore e morte.

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Sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: Afrodite trionfante dall’anfiteatro campano di Capua (foto graziano tavan)

Focus sulla Campania Romana con tre incontri in programma a partire da febbraio: Stefania Gigli Quilici, Laura Acampora e Angela Maria Ferroni illustreranno il valore politico-culturale espresso dalla candidatura UNESCO della Via Appia (8 febbraio), Carmela Capaldi condurrà una promenade di studio nella sezione Campania Romana (29 febbraio) e Stefania Pafumi ripercorrerà il percorso tecnologico per risolvere l’enigma della Quadriga di Ercolano (14 marzo). Ancora una celebrazione dei capolavori del Mann nella conferenza di Bianca Ferrara e Vito Giuseppe Prillo, che si occuperanno della Magna Grecia con particolare riferimento ai banchetti e ai pasti sacri (15 febbraio).

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L’archeologa Valeria Sampaolo, già direttrice del museo Archeologico nazionale di Napoli, è morta a 70 anni il 9 settembre 2023 (foto paolo soriani)

A marzo (giovedì 7), tradizionale appuntamento dedicato alla condizione femminile con la conferenza di Francesca Galgano; a fine mese (giovedì 21), Stefano De Caro ricorderà Valeria Sampaolo.

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Frame del video che racconta il trasferimento del Mosaico di Alessandro da Pompei al Real Museo Borbonico (foto mann)

Il traffico illecito di beni culturali sarà il tema della conferenza di Marialucia Giacco e Ilaria Marini (4 aprile), mentre la settimana successiva (11 aprile) il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ripercorrerà le nuove ricerche in programma nella città vesuviana. Il mese si concluderà (18 aprile) con un approfondimento, a cura di Laura Forte, sulla rappresentazione del Gran Mosaico da parte dei disegnatori del Real Museo Borbonico.

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Un’idria della collezione Spinelli nel deposito del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Quattro, infine, gli appuntamenti di maggio: Andrea Milanese traccerà la storia del Museo tra 1900 e 1957 (giovedì 9); Alessandra Sperduti e Valentina Cosentino si occuperanno della necropoli di Santa Teresa (giovedì 16); Emanuela Santaniello, Sveva Savelli, Mariateresa Operetto, Marina Vecchi e Alessandra Spadaccini tratteranno del progetto di tutela e valorizzazione della Collezione Spinelli, che rappresenta sia uno dei più ricchi rinvenimenti archeologici della Piana Campana, sia uno dei più importanti nuclei collezionistici del Mann (giovedì 23); Mariateresa Operetto, infine, analizzerà le nuove prospettive del lavoro di restauro (30 maggio).

Napoli. Il museo Archeologico nazionale partecipa alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli (1943-2023): mostra, annullo filatelico, libro, conferenza

napoli_mann_quattro-giornate_celebrazioni_locandinaIl museo Archeologico nazionale di Napoli partecipa alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli (1943-2023): appuntamento giovedì 28 settembre 2023, dalle 13 alle 20, tante iniziative guideranno il pubblico tra arte, storia e ricerca, alla scoperta della perenne attualità della memoria. Questo il programma: alle 13, inaugurazione della mostra “Hercules alla Guerra”, esposizione straordinaria dell’opera di Roberto Carignani dedicata alle Quattro Giornate di Napoli; 15-19, annullo filatelico dedicato e distribuzione della cartolina commemorativa; 17, presentazione del libro “Le Quattro Giornate di Napoli. Quasi un diario” di Ciro Raia (Guida editori); 20, conferenza “1940-1945: il Museo e la guerra attraverso le pagine del Taccuino napoletano di Amedeo Maiuri” a cura di Andrea Milanese con Alessandro Gioia. Letture di accompagnamento a cura di Angela Luppino.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale riprendono al giovedì le “Sere del Mann”: visite guidate alla mostra “Picasso e l’antico” e approfondimenti su Alessandro Magno. Ecco il programma

napoli_mann_sere-del-mann_locandinaCon un invito alla mostra “Picasso e l’antico” (visite guidate gratuite, prenotazione obbligatoria su www.eventbrite.it) riprendono al museo Archeologico nazionale di Napoli le aperture serali del giovedì (dalle 19 alle 22.30, ultimo ingresso alle 22) per tutto il mese di settembre con un programma che continua gli approfondimenti su Alessandro Magno dopo il successo della grande mostra appena conclusa. Il biglietto speciale avrà il costo di 3 euro (1 euro sarà devoluto per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione) comprensivo delle collezioni – con l’opportunità di scoprire la nuova sezione Campania Romana – e delle mostre.

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Copertina del libro “Mosaico di Alessandro” di Luigi Spina

Giovedì 7 settembre 2023 si parte con le visite guidate gratuite a “Picasso e l’antico” a cura del personale del Mann (alle 20.30; 21; 21.30). Il 14 settembre 2023, alle 20, nel giardino delle Fontane, incontro su Alessandro Magno a cura di Laura Giuliano, curatrice delle collezioni Gandhara, India e Sud Est Asiatico al museo delle Civiltà di Roma. Le visite a “Picasso e l’antico” si terranno alle 21; 21.15; 21.30. Il 21 settembre 2023, alle 20, nel giardino delle Fontane, presentazione del libro di Luigi Spina edito da Five Continents sul Mosaico di Alessandro, arricchito dai contributi del direttore del Mann Paolo Giulierini, Valeria Sampaolo, Fausto Zevi. Nel corso della stessa serata opening della mostra “Afrodisia” di Michele Iodice. Visite guidate alla mostra “Picasso e l’antico” in partenza alle 21; 21.15; 21.30. Le visite si svolgeranno negli stessi orari anche giovedì 28 settembre 2023.  In occasione dell’ottantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, alle 20, nel giardino delle Fontane, è prevista la conferenza “1940 – 1945: il Museo e la guerra attraverso le pagine del Taccuino napoletano di Amedeo Maiuri”, a cura di Andrea Milanese con Alessandro Gioia. Letture di Angela Luppino.

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L’ingresso della mostra “Picasso e l’antico” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

PICASSO E L’ANTICO. 43 i lavori di Picasso messi a confronto con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei. Il progetto, curato da Clemente Marconi, si inserisce nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte. La mostra ha l’intento di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della Collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso – delineando come si presentava al tempo della visita dell’artista il Museo, allora non ancora solo “archeologico” – la seconda relativa al confronto tra le opere del Museo e i lavori di Pablo Picasso. In mostra sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito del British Museum di Londra. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del musée national Picasso-Paris e del museo Gagosian di New York. L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stata riconosciuta da tempo; il soggiorno a Napoli ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggior parte dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ’30. Prorogata fino al 2 ottobre 2023 (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale prorogata la mostra “Picasso e l’antico”. Giulierini: “Questa mostra è possibile solo al Mann, con un dialogo tra i capolavori del mondo classico e le opere del genio spagnolo che ne fu influenzato nella sua visita del 1917” | archeologiavocidalpassato).

Napoli. Al museo Archeologico nazionale per “Lo scaffale del Mann” presentazione del libro “Pompei nell’obiettivo di Giorgio Sommer. Un album fotografico inedito” (Bibliopolis) di Ernesto De Carolis

napoli_scaffale-del-mann_libro-pompei-nell-obiettivo-di-giorgio-sommer_de-carolis_locandinaNuovo appuntamento al museo Archeologico nazionale di Napoli della rassegna “Lo scaffale del Mann”: mercoledì 5 aprile 2023, alle 16.30, in sala conferenze (Braccio Nuovo, Secondo piano), presentazione del libro “Pompei nell’obiettivo di Giorgio Sommer. Un album fotografico inedito” di Ernesto De Carolis (Bibliopolis Edizioni). Dopo i saluti del direttore del Mann, Paolo Giulierini, con l’autore intervengono Andrea Milanese, responsabile Uffici Museologia e documentazione storica e Biblioteca del Mann. Introduce Nella Castiglione Morelli, Bibliopolis Edizioni.

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Copertina del libro “Pompei nell’obiettivo di Giorgio Sommer. Un album fotografico inedito” di Ernesto De Carolis

Pompei nell’obiettivo di Giorgio Sommer. Un album fotografico inedito. Sommer è considerato tra i protagonisti della storia della fotografia in Italia e il suo atelier ha ricoperto un ruolo primario fra quelli, numerosi, presenti a Napoli nella seconda metà dell’Ottocento. Si presentano qui le fotografie che realizzò a Pompei fin dal 1860, sia a scopo documentario, spesso su incarico dell’Amministrazione degli Scavi, sia per soddisfare le richieste del mercato turistico, in particolare tedesco, da sempre fortemente affascinato dalle antichità greco-romane.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale al via la 28ma edizione della rassegna “Incontri di Archeologia”, da ottobre a maggio: il giovedì in Auditorium e on line

napoli_mann_incontri-di-archeologia_2022-2023_locandinaLa rassegna “Incontri di Archeologia” riprende la programmazione con la stessa ricchezza scientifica e comunicativa di ogni anno.  Questo vero e proprio classico del museo Archeologico nazionale di Napoli festeggia la ventottesima edizione: come da tradizione, gli eventi sono calendarizzati sempre di giovedì alle 16, in Auditorium con la possibilità di assistere alle conferenze in presenza o da remoto grazie alla diretta Facebook. La rassegna “incontri di Archeologia”, curata da Lucia Emilio e Miriam Capobianco, è promossa dai Servizi Educativi del MANN (Responsabile: Giovanni Vastano; staff: Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano, Antonio Sacco, Angela Vocciante). In parallelo agli eventi per adulti, anche nella stagione 2022/2023 ogni terza domenica del mese è dedicata ai laboratori “MANNfor kids” destinati ai più piccoli.

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, apre gli “Incontri di Archeologia” 2022-2023 (foto valentina cosentino)

Si riparte il 27 ottobre 2022 con la lectio introduttiva di Paolo Giulierini: il direttore dell’istituto traccia il profilo de “Il MANN oltre il MANN: viaggi di incontri e conoscenze per i tesori del museo Archeologico nazionale di Napoli”, individuando le caratteristiche dei progetti scientifici che fanno conoscere in tutto il mondo il nostro patrimonio culturale.

napoli_mann_archeocinemann_1_logoDall’archeologia alla letteratura: il 3 novembre 2022, la scrittrice Valeria Parrella, in dialogo con Antonella Carlo (Responsabile Ufficio Comunicazione MANN), ricostruisce le fonti pompeiane che hanno sostenuto la scrittura e la rielaborazione fantastica del suo ultimo romanzo “La Fortuna” (Feltrinelli, 2022). Commistione di linguaggi anche per il giovedì successivo: il 10 novembre 2022, dalla mattina sino alle 19, full immersion cinematografica con la rassegna “ArcheocineMANN”, che racconta sul grande schermo gli antichi reperti e i siti archeologici di tutto il mondo.

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Mario Grimaldi curatore della mostra “I pittori di Pompei” al museo civico Archeologico di Bologna (foto bologna musei)

Artisti o artigiani: chi erano i pittori a lavoro nelle città vesuviane? Ne parla il 1° dicembre 2022 Mario Grimaldi, curatore della mostra “I pittori di Pompei” che, realizzata con cento affreschi del Mann, sta riscuotendo grande successo di pubblico e critica presso il museo civico Archeologico di Bologna. Non manca, come da rito che si rispetti, il consolidato appuntamento realizzato a cura di ICRA Project in collaborazione con l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico: il 15 dicembre 2022, per il pubblico del Museo e per gli internauti connessi in rete, Giovanni Greco rappresenta l’Orestea di Eschilo.

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Jean François Champollion ritratto da Leon Cogniet nel 1831

Il 2023 riparte all’insegna di una nuova esposizione in programma al MANN: il 12 gennaio 2023, con Rosanna Pirelli, focus sull’allestimento che valorizza il lavoro dell’archeologo francese Champollion e la nascita dell’egittologia scientifica. A seguire, il 26 gennaio 2023, appuntamento con Antonio De Simone per il racconto dei nuovi scavi nella Villa Augustea di Somma Vesuviana. Gli incontri di febbraio approfondiscono le attività espositive del MANN: giovedì 2 febbraio 2023, Giovanni Di Pasquale descrive il progetto di allestimento della Sezione Tecnologica Romana, mentre la settimana successiva (9 febbraio) Federico Marazzi invita alla scoperta della grande mostra sui Bizantini. In ossequio alle celebrazioni dell’amore di San Valentino, il 16 febbraio 2023 da non perdere la conferenza di Mario Cesarano, che analizza come la sessualità sia declinata su vasi e pitture parietali delle città vesuviane.

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Bronzi e sculture “inediti” nella mostra “L’altro Mann. Depositi in mostra” (foto valentina cosentino)

Serrata anche la programmazione di marzo 2023; il mese si apre con l’incontro tenuto da Laura Forte e Marialucia Giacco: le due funzionarie archeologhe del MANN analizzano i nuovi allestimenti del museo Archeologico nazionale di Napoli; giovedì 9 marzo 2023, la professoressa Rossana Valenti effettua un excursus sul significato dell’acqua nell’immaginario degli antichi; il 16 marzo 2023, infine, l’archeologa Rosaria Ciardiello segue il viaggio del MANN in Giappone con la mostra itinerante “Pompeii”.

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Alessandro Magno: dettaglio del grande mosaico della battaglia di Isso, proveniente da Pompei e conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Aprile 2023 si inaugura con un incontro a cura di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo (giovedì 13), che si soffermano sull’esposizione dedicata ad Alessandro Magno e programmata al Museo dal 23 marzo 2023. La dialettica tra noi e gli altri, spesso considerati “diversi” anche nell’antica Roma, è il filo conduttore della conferenza di Francesca Galgano (20 aprile 2023). Quattro gli appuntamenti di maggio: ancora Alessandro Magno protagonista della lezione di Giancarlo Abbamonte (4 maggio 2023); si va alla scoperta delle storie di carta della Biblioteca del MANN con Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli, Angela Luppino  e Serena Venditto (11 maggio 2023); Maria Morisco descrive la memoria custodita da antichi reperti pompeiani (18 maggio 2023); si chiude sempre con il classico appuntamento dedicato al restauro, grazie alla conferenza di Mariateresa Operetto (responsabile Laboratorio di restauro del Museo), che presenta alcuni casi di studio e lavoro sulle ceramiche figurate.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale al via Fuoriclassico: un fitto calendario di incontri con tre progetti collaterali in un approccio multidisciplinare per giovani e studiosi

napoli_mann_fuoriclassico_locandinaLa natura e l’artificio: per la quarta edizione, la rassegna “Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico” parla il linguaggio del presente, pur guardando al passato. Il tema scelto per la manifestazione 2022, infatti, è una vera e propria incursione nelle tematiche che accompagnano il nostro quotidiano: incursione dotta e divulgativa al tempo stesso, per intrecciare filosofia, storia, letteratura e, new entry di quest’anno, economia. Gli incontri saranno una full immersion di sapere in una programmazione fitta, anche serale, dal 30 settembre al 2 ottobre 2022: gli scenari scelti per dibattiti e performance saranno la sala del Toro Farnese e l’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli. L’edizione 2022 di Fuoriclassico sarà dedicata a Mia Filippone, preside e vicesindaca di Napoli da poco scomparsa. La rassegna, fortemente voluta e sostenuta economicamente dalla direzione del Mann, è coordinata dall’Ufficio Museografia e Documentazione storica (responsabile: Andrea Milanese, staff: Ruggiero Ferrajoli); la manifestazione è realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “A voce Alta”, diretta da Marinella Pomarici; Gennaro Carillo (ordinario al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli) è il direttore artistico di Fuoriclassico. Tutti gli incontri saranno condotti da Alessia Amante e Marcella Maresca.

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Il musicologo Giovanni Bietti (foto oficina ocm)

Gli eventi iniziano venerdì 30 settembre 2022: ad aprire i lavori, alle 16 in auditorium, il direttore del museo, Paolo Giulierini.  A seguire (alle 16.30, sempre in auditorium), l’economista Luigino Bruni sarà protagonista di un incontro dedicato ad Antonio Genovesi. Nella sala Toro Farnese, alle 18.30, il musicologo e musicista Giovanni Bietti si domanderà se è possibile rappresentare la natura in forma di musica: l’esperto dedicherà il suo intervento a I suoni della natura. Dal Rinascimento ai nostri giorni. In chiusura di giornata, alle 20.30 nella sala Toro Farnese, il pubblico potrà ascoltare la poetessa Mariangela Gualtieri, con un rito sonoro di recitazione della poesia a memoria.

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L’attrice Elena Bucci

La mattina di sabato 1° ottobre 2022 attenderanno il pubblico in auditorium, alle 10, Edoardo Camurri, scrittore e giornalista della RAI, e Silvia Ferrara, filologa e studiosa di preistoria: si rifletterà insieme sul rapporto tra natura e cultura. A seguire (alle 12, auditorium), da non perdere un intervento a cura dell’architetta Annalisa Metta e dello scrittore Giorgio Vasta: si parlerà degli sviluppi del contesto urbano in una “città selva”. Il pomeriggio si ripartirà in auditorium alle 16 con Fernanda Alfieri, storica moderna, e Giulio Busi, ebraista e storico del Rinascimento. Alle 17.30, sempre in auditorium, sarà ospite il filosofo Emanuele Coccia, che si occuperà dell’unitarietà delle forme di vita nell’universo naturale. Ad arricchire la riflessione, il contrappunto attoriale di Anna Della Rosa, che leggerà alcuni brani da Lucrezio, Anna Maria Ortese e Raffaele La Capria. Successivamente, un focus sul mondo artistico con la storica dell’arte Anna Ottani Cavina che alle 19, in auditorium, rifletterà sulla distinzione tra paesaggi. A chiudere la giornata, alle 20.30 in sala Toro Farnese, Elena Bucci, attrice e allieva di Leo de Berardinis, reciterà le poesie di Emily Dickinson.

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Aldo Schiavone, antichista

Domenica 2 ottobre 2022, i lavori apriranno alle 10, in auditorium, con Niccolò Scaffai, studioso di critica letteraria, e Vincenzo Trione, storico dell’arte, che mostreranno come l’arte contemporanea sia influenzata dall’evento più eclatante del nostro tempo, quello della crisi ecologica. Sempre in Auditorium alle 12, incontro con i filosofi Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari. Il pomeriggio della domenica sarà inaugurato da Matteo Palumbo, storico della letteratura e critico letterario, e Anna Bonaiuto, attrice: alle 16 in auditorium, ecco una rilettura degli echi lucreziani in Leopardi. Il ricco programma della domenica continuerà alle 17.30 in auditorium, con Corrado Bologna, filologo romanzo, e Valentina Carnelutti. Il saluto finale, a conclusione delle tre giornate di discussione, sarà affidato all’antichista Aldo Schiavone (alle 19, auditorium).

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Giulia Milanese e Maria Flora De Ioanni di “A voce alta”

Alla programmazione principale di Fuoriclassico si aggiungono tre progetti sempre concentrati su natura e artificio. Sabato 1° e domenica 2 ottobre, alle 11, Mariaflora De Ioanni e Giulia Milanese cureranno una lettura drammatizzata a partire da alcuni celebri miti raccontati nelle “Metamorfosi” di Ovidio. Lo spettacolo è consigliato per i bambini dagli otto anni in su. L’ingresso è gratuito ed è gradita la prenotazione scrivendo a: fuoriclassico@gmail.com. Inoltre, Fuoriclassico coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori, in particolare i ragazzi e le ragazze della classe 5E del liceo classico statale Vittorio Emanuele II-Garibaldi: gli allievi, durante i giorni del festival, inviteranno il pubblico ad una riflessione sui temi della rassegna, a partire da alcune domande da loro immaginate. In occasione della manifestazione, sarà visibile l’installazione COMPLEXUS – nelle transizioni dell’invisibile: Il progetto nasce da una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli ed è il frutto del lavoro creativo del Corso di Nuove Tecnologie dell’Arte.

Napoli. Al via la XXVI edizione di “Incontri di archeologia”: 19 giovedì al Mann tra ottobre ’21 e maggio ‘22. Molti approfondimenti e curiosità sui gladiatori, focus su Dante e le collezioni museali. Per i più piccoli, la terza domenica del mese è MANNforkids

A far la parte del leone della XXVI stagione di “Incontri di Archeologia”, storica rassegna che dà un marchio inconfondibile ai giovedì pomeriggio della programmazione culturale del Mann, non poteva non essere la grande mostra “Gladiatori”, protagonista assoluta in questi mesi al museo Archeologico nazionale di Napoli. E lo sarà con suggestioni e approcci più diversi per seguire i principali sentieri di ricerca del Mann. Appuntamento per 19 giovedì, tra ottobre 2021 e maggio 2022, alle 16, nell’Auditorium del Mann: speciale Gladiatori, focus su Dante e sui progetti scientifici più innovativi, racconti delle attività di restauro ed approfondimenti sui nuovi linguaggi della comunicazione. Il ciclo di conferenze, a cura di Lucia Emilio (Responsabile Servizi Educativi del Museo) e del suo staff, si propone, come ogni anno, di coniugare divulgazione ed approfondimento, con un taglio accattivante destinato ad un pubblico composto non soltanto da specialisti. Si parte giovedì 14 ottobre 2021 con “Spartaco. La grande rivolta” di Paolo Giulierini e Giovanni Brizzi.

Il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, presenta la mostra “Gladiatori” (foto mann)

“Gli incontri di archeologia sono, da quasi un trentennio, il cuore della programmazione del Mann, frutto dell’instancabile lavoro dei nostri Servizi Educativi”, spiega il direttore del Museo, Paolo Giulierini. “Non si tratta, come sanno bene i tanti affezionati frequentatori, di un semplice cartellone di appuntamenti per addetti ai lavori, ma di un autentico percorso ‘a tappe’ attraverso la vita intensa e affascinante all’interno del nostro museo, un racconto di assoluto spessore scientifico, ma che vuole essere sempre curioso e  intrigante, per allargare il nostro pubblico e coinvolgere sempre più giovani ed appassionati. Nel 2021/2022 si parlerà molto di gladiatori e arricchiremo  ancora con tanti contenuti la grande mostra prorogata fino ad aprile, ma non solo. Racconteremo i nostri studi, i restauri, i nuovi allestimenti, gli scavi in città, lo faremo insieme ai nostri archeologi e a prestigiosi docenti ed esperti. Perché gli Incontri di archeologia del Mann rappresentano oggi anche una significativa  rete tra istituzioni culturali.  Vi aspettiamo in tanti e in sicurezza nel nostro splendido Auditorium”.

La cruenta rissa tra pompeiani e nocerini del 59 d.C. all’anfiteatro è ricordato da un affresco pompeiano oggi al Mann (foto mann)

Si partirà giovedì 14 ottobre 2021, alle 16, all’insegna dunque della mostra Gladiatori: Paolo Giulierini e Giovanni Brizzi racconteranno la grande rivolta di Spartaco che, dall’antica Capua, guidò la sommossa di chi era considerato eroe nelle arene pur essendo schiavo nella vita reale. La settimana successiva (21 ottobre), sarà Valeria Sampaolo, curatrice del progetto scientifico dell’esposizione, a concentrarsi su un particolare aspetto della fortuna dei giochi gladiatori: la “traduzione” pittorica dei combattimenti antichi. Ancora a novembre, due incontri da non perdere per soffermarsi sulle ricerche che hanno dato origine all’allestimento: giovedì 4, Stefano De Caro si occuperà degli Anfiteatri della Campania antica, mentre il 18 novembre Gennaro Rispoli illustrerà le caratteristiche del corner che, in sezione Gladiatorimania, descrive come la scienza medica, in età antica e contemporanea, abbia curato le “ferite sul campo”. Sempre a novembre 2021, da non perdere lo Speciale Dante (giovedì 11) con la conferenza di Gennaro Ferrante sulla ricezione del mito classico nel Medioevo: all’incontro, seguirà una visita guidata alla mostra “Divina Archeologia”, a cura del responsabile scientifico dell’allestimento, Valentina Cosentino.

Un fotogramma del film “Spartacus” (1960) di Stanley Kubrick con Kirk Douglas

A dicembre 2021 (giovedì 2), Ida Gennarelli parlerà delle vera e propria macchina scenica degli spettacoli dei gladiatori, mentre la settimana successiva (giovedì 9), Valerio Caprara farà una suggestiva incursione nel genere peplum, tra fiction e ricerca. Ultimo incontro del 2021 con Giovanni Greco, nell’ormai consolidato appuntamento in rete con l’Accademia d’Arte drammatica “Silvio D’Amico”, nell’ambito dell’Icra project: giovedì 16, in un evento-perfomance, ecco il racconto delle “Baccanti nel XX secolo”.

Diomede, scultura marmorea proveniente da Cuma e conservata al Mann (foto Luigi Spina)

Il 2022 si aprirà con la conferenza di Carlo Rescigno su Cuma nelle raccolte del Mann, con una proiezione verso la nuova sezione che sarà aperta al Museo e sarà dedicata a un territorio ricchissimo dell’area flegrea (13 gennaio); per la Giornata della Memoria, giovedì 27, incontro a cura di Fabio Beltrame su giovani e donne nelle Quattro Giornate di Napoli. A febbraio, focus sull’allestimento di “Gladiatori” partendo dai depositi del Mann: ne parlerà Laura Forte​ (giovedì 3), coordinatrice dell’esposizione; il 24, Fabio Pagano e Paolo Iorio tracceranno la storia dell’Anfiteatro di Pozzuoli, in un’analisi che includerà narrazioni su gladiatori e santi. Per gli appassionati di curiosità storico-artistiche, da non perdere l’incontro con Luca Di Franco e Silvio La Paglia, che descriveranno una speciale collezione di vasi nella Napoli settecentesca (giovedì 10 febbraio).

MANN in colours: La Venere in bikini e, a destra, l’ingrandimento mostra le tracce di pigmenti verdi (foto mann)

Marzo 2022, mese al femminile: giovedì 10, Rossana Valenti parlerà dei legami tra le donne ed il Mediterraneo, mentre il 24 Cristiana Barandoni presenterà i risultati scientifici più aggiornati delle ricerche sulla cromia nei marmi antichi. Due gli appuntamenti previsti ad aprile: giovedì 7, con Andrea Milanese, Ruggiero Ferrajoli, Alessandro Gioia ed Angela Luppino, un inno al Museo, collezione di collezioni; il 28, con Jacopo Grossi Mazzorin, sarà analizzato l’impiego negli animali nelle venationes durante gli spettacoli gladiatori. La rassegna si concluderà in maggio con l’esposizione sui dati inediti dagli scavi ottocenteschi in via Santa Teresa, a cura di Valentina Cosentino (giovedì 5) ed il racconto del “dietro le quinte” delle grandi mostre, con Mariateresa Operetto (19 maggio).

Anche per la programmazione 2021/2022, ogni terza domenica del mese, sarà in calendario l’appuntamento “Mann for kids”, dedicato a bambini e ragazzi tra i 6 ed i 12 anni: i Servizi Educativi proporranno laboratori didattici in collezione, safari fotografici ed itinerari, con un approccio attento a disegno, fumetto e cinema. Per alcune proposte, prevista la collaborazione con la Scuola Italiana di Comix ed uno speciale sugli animali condotto in rete con lo Zoo di Napoli. La partecipazione a tutti gli Incontri sarà gratuita e prevedrà la prenotazione obbligatoria, telefonando ai Servizi Educativi del MANN (lunedì/venerdì: ore 9-15; tel: 0814422329). Per i laboratori didattici, sarà libero l’ingresso per un solo adulto accompagnatore. Le iniziative si svolgeranno secondo la vigente normativa anti-Covid e l’accesso sarà consentito al pubblico munito di Green Pass.