Bologna. L’università presenta “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”: incontro in presenza e in streaming. Ecco il programma
ArcheoDB si presenta. Giovedì 2 marzo 2023, nell’aula Prodi del Complesso monumentale di San Giovanni in Monte, della Scuola di specializzazione in Beni archeologici del Dipartimento Storia Culture Civiltà – Alma Mater Studiorum università di Bologna viene presentato “ArcheoDB – il progetto di mappatura dei dati archeologici attivo in Emilia-Romagna”. Sarà possibile partecipare sia in presenza che in streaming cliccando su questo link. Non è richiesta prenotazione. Il progetto, portato avanti dal Segretariato Regionale e dalle Soprintendenze, coinvolge direttamente anche tutti i professionisti che operano sul campo. Questi possono richiedere le credenziali necessarie sia per utilizzare le informazioni relative ai siti archeologici già censiti, sia per aggiornare o aggiungere quelle mancanti. Diventa così possibile inserire ogni informazione georeferenziata in una mappa che si aggiorna costantemente, evitando duplicazioni degli sforzi e mettendo immediatamente a disposizione della comunità tecnica e scientifica le acquisizioni, in un’ottica di trasparenza e continuo miglioramento. Tutti i dati per la consultazione sono infatti a disposizione di cittadini e tecnici sul portale www.patrimonioculturale-er.it. Il programma prevede al mattino una prima sessione in cui si illustreranno gli scopi e l’avanzamento del progetto e l’integrazione del database regionale con il Geoportale Nazionale per l’Archeologia, mentre nel pomeriggio si entrerà nello specifico della formazione alla compilazione, con una sessione aperta al confronto con i professionisti che operano e opereranno sul sistema.

L’aula Prodi dell’università di Bologna dove si tiene la presentazione del progetto ArcheoDB (foto raffaele scatasta / archivio unibo)
PROGRAMMA. Alle 9.30, saluti istituzionali: Elisabetta Govi, direttrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici – università di Bologna; Elena Calandra, direttrice dell’Istituto Centrale per l’Archeologia – Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio; Corrado Azzollini, segretario regionale del MiC per l’Emilia-Romagna; 9.45-13, PRIMA SESSIONE: presentazione del geodatabase degli interventi archeologici. Presiede: Monica Miari, soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara; 9.45, Valeria Boi, Istituto centrale per l’Archeologia, Direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, Ada Gabucci, archeologa libera professionista, su “ArcheoDB e il Geoportale nazionale per l’Archeologia: un modello virtuoso di collaborazione per la raccolta e la condivisione di dati archeologici aperti”; 10.15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, su “Come nasce e funziona ArcheoDB: un nuovo strumento di conoscenza e tutela all’interno del WebGIS del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna”; dopo la pausa caffè, alle 11.15, Marco Podini – Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “La nascita del progetto: dalla ricerca alla tutela, dall’archivio al WebGIS”; 11.45, Massimo Sericola, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, e Giovanna Montevecchi, archeologa libera professionista, su “Dai dati editi delle prime sperimentazioni al recupero dei dati d’archivio: risultati dell’approfondimento e criticità”; 12.15, Valentina Manzelli – Valentina Di Stefano – Rossana Gabusi – Vanessa Poli, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara, su “ArcheoDB quale strumento di conoscenza e supporto alla pianificazione: casi di applicazione a Bologna e nei PUG del territorio bolognese”; 12.45, Paolo Severi, Regione Emilia-Romagna – Area Geologia suoli e sismica, su “I dati archeologici derivati da ArcheoDB al servizio del progetto CARG”; 13, discussione. 15-17, SECONDA SESSIONE: modalità di utilizzo ed esempi. Alle 15, Ilaria Di Cocco, segretariato regionale del MiC per l’Emilia-Romagna, e Gabriele Boi, segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna – Supporto Ales SpA, su “Quando si usa ArcheoDB: valutazioni di impatto archeologico, consegna della documentazione di scavo, piani urbanistici, ricognizioni d’archivio. Procedure di accredito e documentazione disponibile sul sito”; 15.20, Cecilia Moine, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, su “Usare ArcheoDB: un plugIn per la gestione del dato archeologico”; 15.50, Gianluca Bottazzi, archeologo libero professionista, e Maria Maffi, archeologa libera professionista, su “Esempi nel territorio piacentino: dalla prassi all’approfondimento scientifico”.
Adria. Al museo Archeologico nazionale per il ciclo di incontri del Gruppo Archeologico “F.A. Bocchi” conferenza “I vetri di Adria alla luce delle nuove tecnologie” di Mandruzzato e Facchi
È una delle più famose, se non la più famosa, vetrina del museo Archeologico nazionale di Adria: è la vetrina dei vetri romani. E proprio i vetri romani saranno protagonisti della conferenza “I vetri di Adria alla luce delle nuove tecnologie”, nell’ambito del XXXIII ciclo di incontri del Gruppo Archeologico “F.A. Bocchi” sez. CPSSAE, a cura di Luciana Mandruzzato, archeologa professionista specializzata in vetri di età romana (socia del comitato italiano dell’AIHV Association Internationale pour l’Histoire du Verre) e Alberta Facchi, direttrice del MAN Adria. Appuntamento domenica 5 febbraio 2023, alle 17. L’ingresso è gratuito in occasione della prima domenica del mese. Prenotazioni al numero 0426.21612 o alla email: drm-ven.museoadria@cultura.gov.
“La vetrina dei vetri romani del museo Archeologico nazionale di Adria”, ricorda la direttrice Facchi, “espone reperti da collezioni provenienti dalla città e dal suo territorio. Progettata in occasione del riallestimento del museo condotto tra il 2004 e il 2009, la vetrina è intesa come accorgimento allestitivo di particolare impatto emotivo per quello che è un punto di eccellenza archeologica del museo. I 92 oggetti esposti, quasi sicuramente tutti provenienti da corredi funerari, coprono un arco cronologico che va dalle prime produzioni di epoca romana, databili alla fine del I secolo a.C., alla fine del III secolo d.C. Come tecniche di lavorazione sono attestate la sagomatura su forma, la soffiatura e la soffiatura dentro matrice, con decorazioni applicate, incise o esito di lavorazione a caldo. La documentazione della spettacolare vetrina – continua Facchi – è arricchita oggi anche dai modelli in 3D di una parte degli oggetti esposti, consultabili liberamente on line grazie all’inserimento di un particolare itinerario tematico all’interno del Catalogo nazionale dei Beni culturali “Giochi di luce al museo Archeologico nazionale di Adria” (https://catalogo.beniculturali.it/itinerario/giochi-luce-al-museo-archeologico-nazionale-adria).

Le due coppe di Ennion trovate in una tomba romana a Cuora di Cavarzere e oggi al museo di Adria (foto drm-veneto)
Quando presenti, i 3D sono visualizzabili direttamente aprendo la scheda di catalogo come immagine principale, consentendo al visitatore la navigazione nell’oggetto tridimensionale (esempio sulle famose coppe di Ennione: https://catalogo.beniculturali.it/detail/Veneto/ArchaeologicalProperty/CRV-RA_0013226)” (vedi Le coppe blu del maestro vetraio siro-palestinese Ennion del I sec. d.C., conservate nel museo di Adria, dopo le grandi mostre negli States, protagoniste dell’incontro in soprintendenza Archeologia del Veneto con Bonomi e Pettenò | archeologiavocidalpassato). Il progetto ha importanti ricadute positive anche sotto l’aspetto della conservazione e per la didattica del patrimonio culturale. Ideato e condotto, oltre che da Mandruzzato e Facchi, relatrici della conferenza, anche da Francesco Ceselin e Ada Gabucci, è stato reso possibile grazie all’iniziativa di valorizzazione del patrimonio archeologico del Veneto realizzata con il Progetto “VALUE – EnVironmental And cuLtUral hEritage development” finanziato nell’ambito del Progetto INTERREG V – A Italia-Croazia 2014-2020 ( www.italy-croatia.eu/web/value/about-the-project ) e cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
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