All’auditorium di Pompei la conferenza dell’archeologo Domenico Camardo (Hcp) sul sistema idrico e sulle acque reflue dell’antica città di Ercolano con presentazione degli studi effettuati sulle tubature e le latrine nelle case private e negli edifici pubblici

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Canale fognario nell’Insula Orientalis II di Ercolano indagato dall’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)

Come funzionavano le fogne nell’antica Ercolano? C’era un sistema idrico efficiente? A queste e ad altre domande sul tema cercherà di dare una risposta Domenico Camardo, capo archeologo dell’Herculaneum Conservation Project, nell’incontro promosso dall’associazione internazionale Amici di Pompei. Appuntamento il 17 novembre 2023, alle 17, all’auditorium degli scavi del parco archeologico di Pompei con la conferenza “La ricostruzione dei sistemi di approvvigionamento idrico e di smaltimento delle acque reflue nell’antica Ercolano” dell’archeologo Domenico Camardo. La conferenza rientra tra le attività dell’associazione internazionale degli Amici di Pompei che, nata nel 1955 con l’archeologo Amedeo Maiuri, ha come obiettivo la conoscenza, la tutela, la promozione e la valorizzazione del mondo archeologico in particolar modo dell’area vesuviana.

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Fase di scavo del canale fognario nell’Insula Orientalis II di Ercolano, indagato dall’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)

Domenico Camardo esporrà i risultati dello studio sul sistema idrico e sulle acque reflue dell’antica città di Ercolano sotterrata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.  Grazie a un lavoro di mappatura delle canalette, delle tubazioni e di tutti i percorsi delle acque all’interno delle case private e degli edifici pubblici e, nello stesso tempo, grazie ai dati sulle fognature antiche e sulla capillare diffusione delle latrine si è potuto ricostruire l’efficace sistema dello smaltimento del materiale organico e dei rifiuti. Uno studio che non ha solo un valore conoscitivo ma che, grazie ai lavori di scavo e sistemazione delle fogne, ha consentito di mitigare i problemi di erosione nei muri in tufo e di distacco degli intonaci dipinti.

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Canale fognario nell’Insula Orientalis II di Ercolano indagato dall’Herculaneum Conservation Project (foto hcp)

“Nella porzione finora portata in luce dell’antica Ercolano”, spiega Domenico Camardo, “si sono potute indentificare ben 88 latrine. Questo dato permette di rilevare la diffusione capillare delle latrine in città, tanto da poter affermare che quasi ogni casa di Ercolano era dotata di una o più latrine. In effetti la loro diffusione ai piani terra, ma anche ai primi piani degli edifici, ricostruibile anche grazie all’articolata rete di condutture in terracotta degli scarichi, è straordinaria e rivela un livello di attenzione per le problematiche igieniche che sarà eguagliato solo nel XX secolo”.

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  1. Avatar di italinabacciga
    italinabacciga dice :

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