Cividale. Al via i lavori per la ristrutturazione e il nuovo allestimento del piano terra dal periodo romano a quello patriarcale. Borzacconi: “Cantiere a museo aperto. Lavori ultimati per Natale”

Al via il cantiere per ristrutturare il piano terra del museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli (foto museo cividale)
Lavori in corso al museo Archeologico nazionale di Cividale. Come comunica la stessa direttrice Angela Borzacconi, “è ufficialmente iniziato un periodo febbrile di lavori che coinvolgeranno il piano terra (con un nuovo allestimento) e i sotterranei, dove abbiamo concluso la prima parte del percorso per concentrarci sull’area archeologica. L’attuale progetto non comprende il piano dei Longobardi perché quell’allestimento – sottolinea la direttrice -, pur realizzato nel 1990, è ancora straordinario dal punto di vista espositivo (recentemente abbiamo aggiornato tutti i testi e le didascalie) e può aspettare un secondo momento”. Tutti i lavori sono finanziati dal ministero della Cultura.

Restauro di mosaici a museo aperto al piano terra del museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli (foto museo cividale)
Il tutto a museo aperto. “Ci scusiamo fin da ora nel caso ci fosse qualche piccolo disagio (e faremo in modo sia proprio piccolissimo) o qualche leggero disallineamento. Questo vi consentirà di seguirci e di starci vicino in un’impresa grande e straordinaria”. Con un obiettivo: finire tutto per Natale.

Allestimento della biglietteria provvisoria al piano terra del museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli (foto museo cividale)
“Il piano terra aveva bisogno di essere ripensato”, ammette Borzacconi, “per riuscire a immaginare meglio come quella Forum Iulii di fondazione romana sia divenuta una città così rilevante nei periodi successivi dell’alto medioevo e del periodo patriarcale. Un’avventura impegnativa, ma emozionante che vogliamo condividere con tutti voi, passo dopo passo. Dopo 30 anni era giusto e necessario aggiornare la narrazione museale. Partiremo dall’attuale lapidario che sarà smantellato, non perché sia brutto, ma perché le persone a cui il museo oggi si rivolge sono cambiate e hanno esigenze diverse. Abbiamo ideato una narrazione che vi appassionerà. Vedrete che non vi deluderemo”.
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