Egitto. Nella Grande Piramide di Cheope scoperto un nuovo corridoio dietro l’entrata principale: prende così forma quel “grande vuoto” individuato nel 2016 dal progetto Sp-Nfc. Zahi Hawass: “Porterà a svelare altri segreti. La tomba del faraone?”

Prima immagine del nuovo corridoio scoperto dal progetto Sp-Nfc dietro l’entrata principale della Piramide di Cheope (foto ministry of tourism and antiquities)

Il ministro Ahmed Issa presenta la scoperta del nuovo corridoio ai piedi della Grande Piramide (foto ministry of tourism and antiquities)
È dal 2016, anno della sua scoperta col progetto “Sp-Nfc”, che quel “big void” (Grande Vuoto) nella Grande Piramide realizzata sulla piana di Giza 4500 anni fa per il faraone Cheope, non smette di arrovellare le menti degli egittologi con ipotesi e supposizioni. Ma ora c’è una certezza: dietro l’entrata principale della grande piramide di Khufu (Cheope) esiste un altro “corridoio”, “un tunnel”, di 9 metri di lunghezza, 2,10 di larghezza e 2,3 di altezza. L’annuncio è stato fatto dal ministro egiziano per il Turismo e le Antichità Ahmed Issa in una conferenza stampa tenuta sotto un tendone proprio ai piedi dei 139 metri della più vetusta ma meglio conservata delle sette meraviglie del mondo antico. Alla conferenza hanno partecipato l’archeologo Zahi Hawass, già ministro delle Antichità; Hani Hilal, ministro dell’istruzione superiore e della Ricerca scientifica e coordinatore del progetto di esplorazione delle piramidi ScanPyramids; Mamdouh Damati, già ministro delle Antichità; Khaled Al-Anani, ex ministro del Turismo e delle Antichità; Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, e Mohammed Al-Khasht, dell’università del Cairo; Hossamuddin Abdel Fattah, decano della Facoltà di Ingegneria dell’università del Cairo.

Il team del progetto Sp-Nfc sta “vedendo” il nuovo corridoio nella Piramide di Cheope (foto ministry of tourism and antiquities”
Utilizzando una tecnica chiamata radiografia a muoni a raggi cosmici, da Se’bastien Procureur dell’Université Paris-Saclay, e da Kunihiro Morishima dell’università di Nagoya, e colleghi hanno misurato in dettaglio le dimensioni, la forma e la posizione del corridoio della parete nord, senza entrarvi. Il corridoio misura circa 9 metri di lunghezza, ed ha una sezione trasversale di circa 2 metri per 2 metri. La tecnica rileva la radiazione cosmica che passa attraverso la piramide, consentendo agli autori di determinare la dimensione del corridoio perché una piramide solida consentirebbe a meno radiazioni di raggiungere i rivelatori rispetto allo spazio vuoto. Sebbene il corridoio sia stato scoperto alcuni anni fa, questo studio fornisce una visione più dettagliata della sua forma e posizione. Questo corridoio è stato raggiunto inserendo un piccolissimo telescopio con telecamera ad una delle aperture all’ingresso della piramide: non è rifinito ed è caratterizzato da monoliti che formano un soffitto spiovente.

Il ministro Hany Helal alla presentazione della scoperta del nuovo corridoio nella Grande Piramide (foto ministry of tourism and antiquities)
“L’ultima volta che è stato visto fu 4500 anni fa”, ha detto Hany Helal, sottolineando che quelle diffuse sono le prime immagini della misteriosa camera. La cavità del lato Nord della Grande Piramide è stata filmata da una sonda giapponese, una sorta di “endoscopio” introdotto attraverso una fessura di pochi millimetri. “Non chiedetemi perché questo corridoio sia qui”, ha detto Helal alimentando il mistero dopo che Hawass aveva comunque previsto che “porterà a svelare altri segreti”. “Crediamo che qualcosa sia nascosto sotto”, ha detto l’ex-ministro delle Antichità egiziano formulando una propria “opinione”: “la tomba di Cheope dovrebbe essere sotto quel tunnel” e quella appena annunciata “credo possa essere la scoperta più importante del secolo”.
I curatori di un video divulgativo hanno spiegato che la forma a “v rovesciata” del soffitto del corridoio, detta “tecnica dello chevron, fu introdotta per la prima volta” proprio nella piramide di Cheope e serve a proteggere “grandi stanze dal considerevole peso sovrastante”: insomma uno scarico di forze a tutela di quella che, secondo Hawass, sarebbe la tomba del faraone della IV dinastia. Il progetto di ricerca, in corso da otto anni, punta a studiare le piramidi dell’Antico regno usando “tecniche non-invasive” come la “radiografia muonica” che nel 2016 rilevò lo “ScanPyramids North Face Corridor” (Sp-Nfc) di cui ora sono state precisate le caratteristiche.

L’individuazione del nuovo corridoio con il progetto Sp-Nfc alla Grande Piramide di Cheope (foto ministry of tourism and antiquities)
Il progetto Sp-Nfc. Lanciata nell’ottobre 2015, la missione ScanPyramids è un’iniziativa internazionale finalizzata all’utilizzo di tecniche non distruttive per esaminare le piramidi egizie. La missione è coordinata congiuntamente dalla Facoltà di Ingegneria dell’università del Cairo (Egitto) e dall’Istituto HIP (Francia) e ha riunito un gruppo eterogeneo e internazionale di partner provenienti da vari settori e paesi. Questi includono l’università di Nagoya (Giappone), la CEA (Commissione francese per le energie alternative e l’energia atomica, Francia), la KEK (Organizzazione per la ricerca sugli acceleratori ad alta energia, Giappone), l’università di Laval (Canada), Inria (Istituto francese per la ricerca in Computer Science and Automation), il CNRS (Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, Francia) e l’università tecnica di Monaco (Germania), nonché le società Dassault Systèmes, Whatever the Reality ed Emissive.

Il team che ha curato il progetto Sp-Nfc alla Grande Piramide di Cheope (foto ministry of tourism and antiquities)
Nel 2017, il team ha annunciato la scoperta di un grande vuoto sopra la Grande Galleria della Piramide di Cheope grazie ai muoni dei raggi cosmici (Morishima et al., 2017). Parallelamente, il team di ScanPyramids ha studiato altre parti della Piramide di Cheope e, in particolare, l’area che circonda lo spigolo della parete nord. Nel 2016, i team scientifici hanno rilevato anomalie termiche in quest’area. Successivamente hanno installato film di emulsione di muoni dell’Università di Nagoya nel corridoio discendente, situato sotto i galloni. Queste misurazioni hanno rivelato la presenza di un vuoto sopra il Corridoio Discendente. Questo vuoto, denominato ScanPyramids-North Face Corridor (SP-NFC), è stato quindi studiato utilizzando ulteriori film di emulsione di muoni per perfezionarne la posizione e le dimensioni. Tra il 2019 e il 2020, la CEA ha collocato i propri rilevatori di muoni in tempo reale sotto l’SP-NFC, oltre ai filmati dell’Università di Nagoya. Tra il 2020 e il 2022, l’Università tecnica di Monaco ha condotto campagne radar ed ecografiche sui galloni. Combinando i risultati di tutte le tecniche non distruttive impiegate nella piramide di Khufu, le piramidi di scansione si sono rese conto che l’SP-NFC poteva essere raggiunto con un endoscopio dietro i galloni.

Foto di gruppo dei partecipanti alla grande scoperta nella Piramide di Cheope (foto ministri of tourism and antiquities)

L’egittologo Zahi Hawass alla presentazione della grande scoperta nella Piramide di Cheope (foto ministry of tourism and antiquities)
Il 24 febbraio 2023, subito dopo aver presentato i risultati della ricerca al Comitato Scientifico presieduto da Zahi Hawass, il team di ScanPyramids ha mostrato con successo l’SP-NFC al Comitato: utilizzando un radar di penetrazione del terreno ad alta frequenza, il team di ScanPyramids ha trovato un’apertura nel giunto dietro i blocchi inferiori degli chevron, che ha permesso di introdurre un endoscopio di ultima generazione con un diametro di soli 5 mm. Il 2 marzo 2023, il team di ScanPyramids pubblica due articoli scientifici che descrivono in dettaglio questa scoperta, nonché la prima immagine del corridoio ScanPyramids-North Face.
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