Torino. Al museo Egizio quarto appuntamento del ciclo “Nel laboratorio dello studioso”: protagonisti gli animali nella mostra curata da Johannes Auenmüller “Gatti, falchi, anguille: i bronzi votivi per mummie animali”

L’ingresso della mostra “Gatti, falchi, anguille: i bronzi votivi per mummie animali”, quarto appuntamento del ciclo “Nel laboratorio dello studioso” (foto museo egizio)

Sono gli animali i protagonisti del quarto appuntamento di “Nel laboratorio dello studioso”, il ciclo di mostre che accompagna i visitatori dietro le quinte del museo Egizio di Torino, alla scoperta dell’attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca del museo. La nuova mostra, dal titolo “Gatti, falchi, anguille: i bronzi votivi per mummie animali”, debutta l’8 novembre 2021 e ruota attorno a cinque piccoli contenitori di bronzo.

Johannes Auenmüller curatore del museo Egizio e della mostra “Gatti, falchi, anguille: i bronzi votivi per mummie animali” (foto museo egizio)

Nata sulla scorta di un progetto di ricerca interdisciplinare dell’Egizio, che mira a studiare approfonditamente tutte le mummie animali e gli oggetti correlati presenti nella collezione torinese, la mostra è stata curata da Johannes Auenmüller, curatore del Museo, che ha conseguito il dottorato di ricerca in Egittologia presso la Free University Berlin e ha svolto ricerche sulla tecnologia della fusione del bronzo all’Università di Bonn. Auenmüller è stato docente in diverse università tedesche, tra cui quella di Münster e Monaco di Baviera e ha partecipato a scavi archeologici in Austria, Egitto (Dahshur & Elephantine) e Sudan (Amara West). Sono previste due visite guidate da un’ora con il curatore della mostra: la prima il 23 novembre 2021 e la seconda il 5 gennaio 2022, entrambe alle 16.30 e in lingua inglese.  La partecipazione è consentita a un massimo di 25 persone con prenotazione online; il costo è di 7 euro a persona (escluso il biglietto d’ingresso).  La mostra si conclude il 9 gennaio 2022. 

I cinque bronzi votivi di mummie di animali esposti nella mostra al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

Al centro dell’esposizione: un gatto bronzeo che contiene ancora resti di una mummia; un contenitore ancora sigillato e inscritto, simile ad una cappella, su cui poggia un toporagno; e ancora i contenitori di un falco, un geco e un’anguilla-serpente, che contenevano mummie ormai perdute.  Stele, statuette votive e amuleti raffiguranti animali e dèi compongono il resto dell’esposizione. Gli antichi egizi credevano che le anime degli animali fossero dei messaggeri tra le persone e gli dèi. Gli animali pertanto venivano mummificati e depositati dai sacerdoti in speciali cimiteri nel corso di processioni religiose. I culti animali e la mummificazione raggiunsero l’apice durante il Periodo Tardo e Tolemaico (664–332 a.C. e 332–30 a.C.), periodo nel quale grandi animali sacri come i tori Mnevis o Apis e la deposizione rituale delle loro mummie erano di fondamentale importanza per il re e il potere reale. Animali più piccoli come falchi, ibis e gatti, ma anche toporagni, lucertole e altre creature legate alla terra, venivano anch’essi mummificati e depositati a milioni nei cimiteri di tutto il paese. Molti animali avevano un significato particolare o potevano incarnare l’essenza degli esseri divini o simboleggiare le forze della natura ed erano visti come avatar o ipostasi, cioè oggettivazioni delle caratteristiche essenziali delle divinità. Di conseguenza, le divinità erano spesso rappresentate in forma animale o con fattezze animali. 

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2 risposte a “Torino. Al museo Egizio quarto appuntamento del ciclo “Nel laboratorio dello studioso”: protagonisti gli animali nella mostra curata da Johannes Auenmüller “Gatti, falchi, anguille: i bronzi votivi per mummie animali””

  1. Italina Bacciga dice :

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