“Turismo Archeologico e Giovani – insight e policy per un New Normal”: ricerca delle università di Salerno (capofila), Milano Bicocca e Londra Middlesex e la collaborazione di Borsa mediterranea del turismo archeologico con un attenzione particolare a “Millennial e Generazione Z”. I risultati alla XXIII Bmta

Rilanciare il turismo archeologico nel dopo pandemia con un attenzione particolare a Millennial e Generazione Z, oggi solo parzialmente “fruitori” del patrimonio artistico-culturale nazionale, ma target concretamente trainante di domani. Nasce da questa considerazione sotto la direzione della prof.ssa Maria Teresa Cuomo del dipartimento di Scienze economiche e Statistiche dell’università di Salerno il progetto di ricerca “Turismo Archeologico e Giovani – insight e policy per un New Normal” delle università di Salerno (capofila), Milano Bicocca e Londra Middlesex in collaborazione con la Borsa Mediterranea del Turismo archeologico, i cui risultati saranno presentati proprio in occasione della XXIII edizione della Bmta. La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si conferma così ancora una volta, come lo è da oltre un ventennio, luogo di dialogo e confronto tra cultura e business. E quale migliore sintesi avrebbe potuto dare corpo a siffatto connubio, se non la collaborazione con tre prestigiose Università, lungo un immaginario asse Sud-Nord, che mette saperi e competenze internazionali a servizio di un segmento turistico così fortemente provato dalle restrizioni imposte dall’emergenza epidemiologica in atto?

La ricerca, oltre al Macref – Laboratorio di Management dell’Ateneo salernitano, si arricchisce del contributo scientifico del Criet – Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio dell’università di Milano-Bicocca e del Dipartimento di Marketing della Middlesex University di Londra, nell’interpretare i nuovi comportamenti cui la società ha dovuto uniformarsi per fronteggiare la pandemia, dimostra – dati alla mano per supportare il modello di ricerca – che coniugare business, cultura e patrimonio non solo è possibile, ma necessario e doveroso, trovando validi alleati proprio nelle nuove forme di connessione virtuali. Nel loro salto da surrogato di socialità a incalzante proposta di legame, i social media possono divenire strategici alleati emozionali nel preparare il terreno a un “new deal” del turismo archeologico. È un’occasione da non lasciarsi sfuggire – per dirla in termini di marketing, trasformando una minaccia in opportunità – anche per impostare una rinnovata comunicazione del patrimonio del territorio, valorizzando esperienze di “fisicità aumentata” in grado di affascinare i nuovi target. Il questionario a cui si chiede di rispondere accedendo al seguente link
https://forms.office.com/Pages/ResponsePage.aspx?id=22cHw9o91E2KTQl9IsuZ06QBnHjetMlBnaQ24Kevy0lUMVlYSDFMUk5JNFVGUk4zMzJXS005M0taTy4u – in forma anonima e la cui compilazione richiede solo alcuni minuti – ha l’obiettivo di comprendere, in generale, quali aspetti siano reputati rilevanti per la scelta di visita presso siti/aree/parchi/musei archeologici e se e come cambieranno le priorità a seguito dell’emergenza sanitaria tuttora in corso.
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