#iorestoacasa. Il Castello del Buonconsiglio a Trento propone con lo storico dell’arte Claudio Strocchi gli affreschi e le decorazioni a stucco della Sala del Camin Nero

La Sala del Camin Nero al Castello del Buonconsiglio di Trento famosa per gli affreschi e gli stucchi (foto di A. Ceolan / Buonconsiglio)
Nel nuovo appuntamento con i video #buonconsiglioadomicilio lo storico dell’arte Claudio Strocchi parla degli affreschi e delle decorazioni a stucco della Sala del Camin Nero, sala che vide un magnifico intervento pittorico di Dosso Dossi che immortalò le sette Arti liberali, le Virtù cardinali, episodi mitologici e al centro uno stupendo affresco circolare con giocosi putti di gusto mantegnesco. Immagini e regia a cura di Alessandro Ferrini.
“Cinge la stanza un virtuoso coro di sette donne onorate e preclare”: sono queste le parole con cui Pietro Andrea Mattioli introduce la stanza nota come Camera degli Stucchi e che oggi è chiamata Camera del Camin nero. “Le donne preclare a cui allude”, spiega Strocchi, “sono le sette arti liberali che sono rappresentate da Dosso Dossi all’interno delle lunette lungo il perimetro della stanza. Si comincia con Grammatica, segue Retorica, infine Dialettica: sono le tre arti del Trivio. Seguono poi le quattro discipline del cosiddetto Quadrivio, ovvero Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica. Le sette figure delle arti liberali sono affiancate dai personaggi dell’antichità che meglio interpretarono la disciplina o arte. Le sette arti liberali erano quelle discipline che aiutavano l’uomo a diventare libero e soprattutto aiutavano l’uomo a educarsi a essere un perfetto cittadino. Agli angoli del soffitto sono invece raffigurate le quattro virtù cardinali ovvero Giustizia con bilancia e spada, Fortezza in compagnia di un leone, Temperanza che indica una tavola e con la sinistra e regge un libro, e infine Prudenza che sostiene lo specchio per vedere alle proprie spalle e con la sinistra impugna un serpente. Il centro del soffitto è occupato da un oculo in cui il cielo che si intravede è costellato di putti giocosi che sbirciano all’interno della sala. Il tema delle sette arti liberali associate alle quattro virtù cardinali trae ispirazione da un testo scritto nel V sec. d.C. da Marziano Cappella il cui titolo è le Nozze di Mercurio e Filologia, un testo utilizzato all’inizio dell’epoca rinascimentale che era la base della cultura. Non a caso venne scelto come tema da svolgere attraverso gli affreschi in quella che è la sala in cui la cultura di Bernardo Clesio raggiunge uno degli apici”.
“Nella parete breve caratterizzata dal camino in pietra di Ragoli oggi sostituito da una raffigurazione del camino risalente al 1927, le insegne di Bernardo Clesio come principe vescovo e cardinale. La decorazione plastica a stucco è costituita da una miriade di animali fantastici, vegetazione e grandi raffigurazioni di aquile al di sopra di candelabri che sorreggono i tondi entro i quali sono raffigurati i busti degli imperatori. Nelle velette il decoro a racemi dorato risaltava rispetto al fondo di colore blu. E dava una connotazione particolare a tutta la sala”.
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