Alla scoperta dei segreti del Castrum di origine ostrogota e longobarda (VI- VII secolo) sull’isola di Sant’Andrea nel lago prosciugato di Loppio (Tn): escursione speciale al sito archeologico pluristratificato, con testimonianze che vanno dalla preistoria all’epoca tardoantica a quella medievale, per giungere fino alla Prima Guerra Mondiale

Il sito archeologico dell’isola di Sant’Andrea sul lago di Loppio (Mori, Tn) (foto da drone di Alessandro Dardani)

Alla scoperta dei segreti del Castrum dell’Isola di Sant’Andrea: appuntamento per un’escursione speciale domenica 22 luglio 2018 (e domenica 26 agosto 2018), sempre alle 16, sull’isola di S. Andrea sul lago di Loppio (Mori, Tn), situata in un affascinante scenario, a tutt’oggi naturalisticamente intatto, nel punto più stretto di una valle di origine glaciale, a circa sette chilometri a nord-est del Lago di Garda. Prosciugato nel 1956 durante la costruzione della galleria Adige-Garda, il lago di Loppio oggi costituisce una delle più estese riserve naturali provinciali. Partenza dal parcheggio situato accanto alla chiesa di Maria Assunta nella frazione di Loppio (Mori). Le attività prevedono un numero massimo di partecipanti. È perciò preferibile la prenotazione alla biglietteria del museo civico di Rovereto, tel. 0464 452800.

Panoramica degli scavi del sito dell’isola di Sant’Andrea sul lago di Loppio (Mori, Tn) (foto Flamini)

Le indagini archeologiche – avviate negli anni Novanta del secolo scorso e a tutt’oggi in corso – hanno portato alla scoperta di un sito archeologico pluristratificato, con testimonianze che vanno dalla preistoria all’epoca tardoantica a quella medievale, per giungere fino alla Prima Guerra Mondiale, e in particolare hanno permesso di indagare un antico abitato che occupava, per un’estensione di circa 6400 mq, la parte sommitale dell’isola. Lungo il versante nord-est e presso il margine sud dell’isola sono stati rinvenuti i resti di alcuni edifici riconducibili a un insediamento fortificato di epoca tardoantica/altomedievale (castrum), mentre sulla parte sommitale del dosso si sono indagati i ruderi pertinenti a alla chiesa romanica di Sant’Andrea.

Il sito archeologico di Loppio (foto da dirigibile di Marta Bottacchi)

Nel biennio 2008-2009 le attività di ricerca su questo sito archeologico sono state condotte con il sostegno e il contributo della Fondazione Caritro. Nel 2011 la Soprintendenza per i Beni Librari Archivistici e Archeologici della Provincia Autonoma di Trento ha finanziato e coordinato un progetto di consolidamento e restauro architettonico delle strutture archeologiche rinvenute nel sito. Nel 2012 è seguito un intervento di ripristino, riqualificazione ambientale e messa in sicurezza del sito, realizzato dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale, che ha anche curato, con la collaborazione del Museo Civico di Rovereto, un’apposita installazione pannellistica, quale supporto informativo per i visitatori.

Ricostruzione del castrum alto-medievale di Loppio (disegno di Davide Lorenzon)

Quindici secoli fa dunque il castrum fu la sede fortificata – in posizione soprelevata e protetta per il controllo della via tra la Vallagarina e il Garda – di un contingente di soldati e delle loro le famiglie. La visita a questo straordinario sito è condotta dagli esperti della Fondazione Museo Civico di Rovereto, la cui Sezione Archeologia ne ha svelato ì segreti con scavi che hanno portato alla luce un sito con testimonianze che vanno dalla preistoria al Castrum di origine ostrogota e longobarda (VI- VII secolo), alla chiesa romanica del XII secolo, per giungere fino a reperti risalenti alla prima guerra mondiale. I numerosi oggetti rinvenuti tipici dell’armamento e dell’abbigliamento militare hanno ricondotto alla funzione strategica e difensiva del castrum tardoantico, naturalmente ben protetto e in posizione dominante. Il contingente militare, però, doveva essere organizzato su base famigliare, come indicano i reperti relativi alla sfera femminile (come fibule e pettini) e la scoperta di una tomba infantile (la prima del genere scoperta nell’arco alpino, con l’utilizzo di un’anfora di Gaza).

Le due vetrine al museo civico di Rovereto con i reperti dal sito archeologico di Loppio

Gli oggetti rinvenuti sono in mostra nelle due nuove vetrine delle sale archeologiche della Fondazione Museo Civico di Rovereto (visitabile con lo stesso biglietto della visita guidata). Le vetrine, corredate da pannelli e didascalie, presentano una significativa selezione dei reperti provenienti dai depositi stratigrafici del sito, riconducibili a attività domestiche, artigianali e agropastorali. Particolarmente interessanti sono proprio i manufatti pertinenti all’armamento e all’abbigliamento dei soldati, oltre a oggetti della sfera femminile e a una sepoltura infantile. I reperti rivelano – come si diceva – che il sito era dunque abitato da militari accompagnati dalle proprie famiglie.

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  1. Italina Bacciga dice :

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