Cosa contiene l’olla dell’anguria, un’olla-ossuario romana in vetro, ancora sigillata, conservata al museo Archeologico nazionale di Adria? La direttrice riassume gli indizi raccolti. E venerdì si svelerà il mistero

Cosa contiene la cosiddetta “olla dell’anguria”? è il gioco archeologico dell’estate 2018 lanciato dal museo Archeologico nazionale di Adria
Vi siete fatti un’idea su cosa possa contenere la cosiddetta “olla dell’anguria”, un’olla ossuario in vetro di età romana, conservata al museo Archeologico nazionale di Adria? A pochi giorni dallo svelamento del mistero, l’appuntamento è per venerdì 13 luglio 2018, dalle 19.30 alle 22.30, al museo Archeologico nazionale di Adria, è la stessa direttrice del museo, Alberta Facchi, a fare il punto sugli indizi emersi, solleticando così la curiosità e… la fantasia degli appassionati chiamati a risolvere il “mistero dell’olla dell’anguria” in questo gioco archeologico dell’estate. “Finora”, riassume Facchi, “sono quattro gli indizi emersi. Innanzitutto, la conferma che si tratta di un’olla-ossuario in vetro di età romana. Splendida, perfettamente conservata con il suo coperchietto di copertura, la quale, dal tempo del ritrovamento – più di 100 anni fa – non è mai stata pulita, tanto che reca ancora una patina di terra sulla superficie. Poi sarà utile sapere – continua – che alcuni dei protagonisti di questa storia sono: una giovane archeologa, il restauratore del museo, una troupe della RAI. Il terzo indizio è che gli archeologi hanno trovato un vecchio documento manoscritto dal contenuto un po’ sibillino, documento che potrebbe avere a che fare con la nostra storia. Infine, grande importanza potrebbero avere un globo, due cornucopie, un imperatore romano. Chi lo sa?”. Avete capito qualcosa? Comunque venerdì sarà raccontato a tutti quello che gli archeologi hanno recentemente scoperto su questo manufatto e ciò che esso racchiude. “I partecipanti”, assicura Facchi, “potranno esaminare da vicino (molto da vicino: al miscroscopio) il reperto e il suo “segreto”, che fin dai tempi di Francesco Antonio Bocchi era stato totalmente ignorato”. L’appuntamento è dunque venerdì 13 luglio 2018 in occasione dell’apertura straordinaria serale, possibile grazie alla disponibilità del personale e della direzione del museo. Tre i turni previsti di visita con un massimo di 20 posti per turno per motivi di sicurezza: il primo alle 19:30; il secondo alle 20:30; il terzo alle 21:30. Consigliata la prenotazione. Dopo la dimostrazione, a cura della direttrice Alberta Facchi, seguirà breve visita al percorso museale, a cura del personale del museo.
Mi piace