Scoperta nel tempio funerario di Amenofi III a Luxor la statua della figlia Iset per la prima volta rappresentata da sola senza i fratelli
Il recupero (e restauro) del grande tempio funerario di Amenofi III a Luxor non finisce di stupire tanto da convincere il ministro egiziano alle Antichità Mohamed Ibrahim ad annunciare: “Eccezionale scoperta archeologica nel sud dell’Egitto: per la prima volta trovata una statua di Iset da sola, senza i suoi fratelli”. Un gruppo di esperti archeologi egiziano-europei diretto dall’archeologa armena Hourig Sourouzian (che si sta occupando anche del restauro dei Colossi di Memnone) ha infatti rinvenuto nelle scorse settimane una statua raffigurante Iset, una figlia del faraone Amenofi III (1387-1348 a.C.), sulla riva occidentale del Nilo dii fronte a Luxor (cioè nell’antica Tebe ovest dove c’erano le necropoli: famosissime quelle della valle dei Re e delle Regine), durante i lavori di restauro del tempio funerario di Amenofi III a Kom al Hitan.
Amenofi III, noto anche con il nome greco, Amenhotep III è stato uno dei faraoni più importanti della diciottesima dinastia, e padre del re Akhenaton e il nonno di Tutankhamon. Al tempo della sua costruzione, il tempio funerario di Amenofi III era il più grande dei templi funerari della zona di Tebe, più grande del complesso di Karnak e copriva un’area di 350mila metri quadri. Ma l’edificio fu costruito più vicino al fiume di qualsiasi altro tempio funerario, e per questo si rovinò più velocemente. Il resto lo ha fatto l’uomo: le struttture del tempio furono utilizzate in tempi antichi come fonte di materiale edilizio. Oggi del monumento resta molto poco, solo i famosi Colossi di Memnone, due massicce statue in pietra alte 18 metri raffiguranti Amenofi che si trovano sull’entrata, tuttora visibili. Il sito è stato incluso nella lista World Monuments Watch dei siti in pericolo, gestita dalla World Monuments Fund (Wmf)).
È in questo contesto che opera Hourig Sourouzian come direttore del progetto di conservazione dei Colossi di Memnone e del tempio funerario di Amenofi III col compito di rimontaggio e conservazione dei resti monumentali del tempio funerario: dal torso di 400 tonnellate del Colosso nord di Amenhotep III al II pilone ai blocchi di alabastro appartenenti ad altre due statue colossali di Amenhotep III al terzo pilone. La pulizia e la conservazione delle opere sono in corso.
La statua ritrovata di Iset, alta 170 centimetri e larga 52, faceva parte di un gruppo scultoreo in alabastro alto 14 metri addossato al terzo pilone del tempio, che rappresentava il colosso del faraone Amenofi III assiso sul trono, con la figlia che si regge alle sue gambe: la statua è danneggiata ma porta il nome della principessa – vissuta nel XIV secolo avanti Cristo – e i suoi titoli nobiliari. “L’importanza della scoperta – sottolinea il ministro Ibrahim – è legata al fatto che è la prima volta che viene trovata una statua di “Iset” da sola con il padre. In precedenza Iset era sempre stata ritratta con i genitori e i fratelli”. E il responsabile del Dipartimento delle Antichità presso il ministero delle Antichità (Msa), Ali Al Asfar, conclude: “La statua porta una parrucca nubiana, una lunga tunica e una collana menat nella mano destra. Il volto della principessa è eroso, ma vicino alla base della statua compaiono il suo nome e alcuni titoli come: Amata da suo padre e “Grande Sposa Reale” (Amenofi, infatti, sposò sua figlia intorno al 34° anno di regno, in corrispondenza della sua seconda festa sed).”.
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