Nasce la Grande Pompei. Con una festa aperta a tutta la popolazione a Villa Regina di Boscoreale. Il parco archeologico di Pompei diventa un parco diffuso di cui fanno parte le aree archeologiche di Pompei, Boscoreale, Oplontis e Stabia e tutto il territorio circostante: biglietto unico, navetta gratuita tra i siti, riapertura dell’Antiquarium di Boscoreale, nuova illuminazione per la Villa dei Misteri

Ultimi ritocchi alla sala dedicata ai ritrovamenti a Civita Giuliana nel “nuovo” Antiquarium di Boscoreale (foto parco archeologico pompei)
È tutto pronto, oggi venerdì 13 ottobre 2023 nasce la Grande Pompei. Il parco archeologico di Pompei diventa un parco diffuso di cui fanno parte le aree archeologiche di Pompei, Boscoreale, Oplontis e Stabia e tutto il territorio circostante. Ci sarà un unico biglietto, valido per tre giorni, percorsi di visita integrati, navette gratuite per i visitatori, che collegano tutto il giorno i siti. Riaprono l’Antiquarium di Boscoreale (con una sala dedicata agli scavi in corso nella villa suburbana di Civita Giuliana, con il carro cerimoniale rinvenutovi nel 2021) e le ville di Stabia; dopo il restauro delle coperture, la villa dei Misteri avrà un impianto di illuminazione, alimentato con tegole fotovoltaiche simili a quelle antiche.
Appuntamento alle 17.30 all’antiquarium di Boscoreale per l’illustrazione del nuovo piano di fruizione e offerta di visite. Tutta la popolazione è invitata. E alle 19, festa di inaugurazione con musica e aperitivo nell’adiacente Villa Regina, in collaborazione con il Comune di Boscoreale. Dieci giorni fa, proprio per coinvolgere il quartiere di Boscoreale all’interno del quale sorge il sito archeologico, il direttore Gabriel Zuchtriegel ha fatto una passeggiata al di fuori del sito per andare a invitare personalmente gli abitanti del paese.
“Buonasera cari amici”, esordisce Zuchtriegel, “sono qui a Villa Regina a Boscoreale, a fianco c’è l’Antiquarium che noi andremo a riaprire il 13 ottobre 2023. Andremo a inaugurare la Grande Pompei. Pompei diventa un unico grande parco con delle navette che girano in continuazione tra i vari siti, con un unico biglietto, con una nuova illuminazione anche della Villa dei Misteri. Dunque tante novità. E abbiamo deciso di festeggiare questo traguardo qui a Villa Regina con una bella festa dove vi vogliamo tutti invitare. E oggi volevo fare con voi una piccola passeggiata qui fuori in un quartiere intorno al sito: sono palazzi abitativi con i quali forse il sito non dialoga ancora come potrebbe. Noi abbiamo detto: proprio perché è un quartiere forse anche con le sue difficoltà, vogliamo festeggiare proprio lì. E di questo ringraziamo anche il sindaco di Boscoreale che ha subito dichiarato di sostenere questa nostra idea. Quindi faremo una festa insieme, Comune e Parco archeologico, tutto il territorio, le associazioni, le autorità, ovviamente le scuole saranno invitate. Io mi ricordo il posto perché quando anni fa lavoravo come collaboratore al Grande Progetto Pompei venivo spesso qui a Boscoreale perché facevano le riunioni sul piano della conoscenza. C’è un campo sportivo, bambini che giocano. L’archeologia che cosa può dare a questo contesto? Come possiamo contribuire a rendere la vita delle persone più ricca, più stimolante? Non che non lo sia già – non voglio assolutamente giudicare -, ma io penso che i musei, i parchi archeologici, noi dobbiamo essere questo: un punto di riferimento anche sociale”.
Metti “Una sera d’autunno” nei siti del parco archeologico di Pompei: visite serali a Oplontis (settembre-ottobre), Boscoreale (ottobre), Stabia (novembre), e Pompei (dicembre)
Metti “Una sera d’autunno” nei siti del parco archeologico di Pompei. Dal 16 settembre 2023 a Villa Arianna e Villa San Marco a Stabia, Villa di Poppea a Oplontis e Villa Regina a Boscoreale, prendono il via gli appuntamenti serali della stagione autunnale. Ogni mese un sito diverso, con aperture serali al costo di 6 euro (5 euro + 1 euro a sostegno del patrimonio culturale dell’Emilia Romagna danneggiato dall’alluvione).

Gruppo del Satiro ed Ermafrodito (I sec. d.C.) dalla Villa A di Oplontis rientrata alla villa di Poppea dalla mostra “Arte e sensualità” di Pompei per arricchire il museo diffuso (foto parco archeologico pompei)
Villa di Poppea – Oplontis. Si parte il 16 settembre 2023 da Oplontis, dove sarà possibile visitare ogni sabato fino al 21 ottobre la celebre villa di Poppea. Il calendario include le sere del 16 settembre, 30 settembre, 7, 14 e 21 ottobre 2023. Gli orari delle visite saranno dalle 19 alle 23 (ultimo ingresso 22). Costo 6 euro (5 euro + 1 euro a sostegno del patrimonio culturale dell’Emilia Romagna danneggiato dall’alluvione). Il percorso serale darà anche la possibilità di ammirare l’esposizione di statue e opere che arricchiscono la visita agli ambienti della dimora, nell’ambito di un progetto di Museo diffuso permanente, recentemente implementato con altre 5 opere provenienti dalla mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei” appena conclusasi alla Palestra Grande di Pompei. Il marmo delle statue, le linee eleganti dei bassorilievi e dei busti, e gli affreschi delle stanze che risaltano dei loro vivaci colori, regalano una passeggiata, ancor più suggestiva al tramonto, in una delle più maestose e lussuose ville romane del territorio.
Villa Regina – Boscoreale. A metà ottobre 2023 è il turno della Villa Regina di Boscoreale, l’antica fattoria romana, con visite serali nelle seguenti date: 14, 21, 28 ottobre, 4 e 11 novembre 2023. Gli orari delle visite saranno per le visite di ottobre dalle 19 alle 23 (ultimo ingresso 22). Per le visite di novembre dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso alle 21). Ingresso gratuito.
Ville di Stabia. Seguono a novembre 2023 le ville di Stabia, Villa Arianna e Villa San Marco. I giorni delle visite saranno i seguenti: 4, 11, 18, 25 novembre, 2 dicembre 2023. Gli orari delle visite saranno dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso 21). Ingresso gratuito.
Pompei. Infine a dicembre 2023 segue l’area archeologica di Pompei, con passeggiate al tramonto nei giorni di venerdì e sabato: 8, 9, 15, 16, 22 dicembre 2023. Gli orari delle visite saranno dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso 21) al costo di 6 euro (5 euro + 1 euro a sostegno del patrimonio culturale dell’Emilia Romagna danneggiato dall’alluvione). Il percorso di visita si sposta nell’area orientale della città antica, con accesso alla Palestra grande che ospiterà la nuova mostra dedicata ai ceti più umili, che sarà inaugurata ad inizio dicembre.
Castellammare (Na). A Villa San Marco dell’antica Stabiae i nuovi scavi portano alla luce la parte terminale del portico superiore con pitture e frammenti di pareti e soffitto che “raccontano” le dinamiche dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)
A Villa San Marco dell’antica Stabiae, oggi Castellammare di Stabia, è emersa la parte terminale del portico superiore, parzialmente scavato e oggetto di ulteriore indagine di questo cantiere, con pitture ancora in situ e ampi stralci di sezioni crollate dalle pareti o dal soffitto. Sono i risultati della più recente campagna di scavo, avviata a marzo 2023 e tuttora in corso. Si tratta di parti preziose che contribuiscono ad indagare nel dettaglio e ad acquisire nuovi elementi circa le dinamiche della distruzione del complesso con l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Lo scavo è condotto sul campo nella forma del cantiere didattico, con il coinvolgimento di docenti, giovani ricercatori e dottorandi in collaborazione tra il parco archeologico di Pompei, la Scuola superiore Meridionale, l’università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ e la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, sotto la direzione della professoressa Maria Luisa Catoni, del professor Carlo Rescigno e del direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammenti architettonici (foto parco archeologico pompei)
“Questa campagna di scavi nell’antica Stabia”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “propone scoperte di grande pregio archeologico e si aggiunge a tutte le altre attività messe in campo dal ministero della Cultura in questi mesi per la salvaguardia e lo sviluppo di tutta l’area. Il contesto che si snoda tra Stabia, Oplonti, Ercolano e Pompei è tra i più rilevanti al mondo e ha ancora tanto da rivelare”. E il direttore, Gabriel Zuchtriegel: “Grazie alla collaborazione con le università e alla professionalità del team del Parco Stabia si conferma come un centro per la ricerca archeologica di risonanza internazionale. Questo è un’ottima premessa per portare avanti i nostri ambiziosi progetti di valorizzazione: ampliamento del Museo “Libero d’Orsi” e creazione di un centro di formazione alla Reggia di Quisisana, valorizzazione delle ville S. Marco e Arianna con la creazione di servizi di accoglienza e didattica, studio e messa in sicurezza di Grotta San Biagio per progettare una sua futura fruizione”.

Veduta satellitare di Villa San Marco dell’antica Stabia sul pianoro di Varano (foto parco archeologico pompei)
Stabia, l’antica città vicino a Pompei, era divenuta alla fine del I secolo a.C. un luogo di villeggiatura dell’élite romana. Qui, ancora oggi, sono presenti preziose testimonianze di architetture e pitture di straordinaria qualità, tra cui Villa San Marco. Si tratta di un grande complesso esteso per più di 11mila metri quadri che occupa parte del ciglio del pianoro di Varano, cuore del vecchio centro urbano. Negli ultimi anni, la Villa è stata interessata da diverse campagne di scavo volte ad indagare fasi edilizie precedenti del complesso e a comprendere l’estensione dell’intera struttura. La Villa San Marco era stata scavata per cunicoli e a cielo aperto nella prima epoca borbonica, quindi risepolta e nuovamente scavata restaurata e integrata da Libero D’Orsi negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Inoltre, la dimora è stata nuovamente restaurata a seguito dei danni subiti dal terremoto del 1980.

Villa San Marco è una delle perle del territorio stabiese (foto parco archeologico pompei)

Planimetria dell’area di villa San Marco a Stabia interessata dai nuovi scavi archeologici (foto paco archeologico pompei)
Il complesso si articola in un quartiere con doppio atrio e impianto termale, un giardino colonnato inferiore con una grande piscina coronata a est e a ovest da raffinati ambienti di soggiorno e rappresentanza (il Grande Salone a Ovest e le due diaetae a Est). La struttura si conclude con un portico superiore monumentale a tre bracci aperto verso il mare. Di quest’ ultimo era noto l’avvio, e solo in anni recenti ne è stata individuata la fine, a circa cento metri di distanza dall’angolo oggi conservato. Una ampia parte di tale articolazione è quindi ancora da portare alla luce. Nel 2020 era iniziato un primo cantiere, parte di un più ampio programma di ricerca centrato sullo scavo del portico attivo anche in questi mesi.

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: lo scavo riporta alla luce poco a poco frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammenti del tetto crollato del peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)
La struttura emerge dai lapilli nel suo assetto originario con la ricca decorazione pittorica in IV stile alle pareti e molto ben conservata. E con il monumentale soffitto figurato in crollo sull’alto strato di lapillo grigio e le architetture poderose concluse con una fuga di colonne tortili. Seguendo il racconto fornito dalle stratigrafie di lapilli e di crolli e dalla sequenza dei flussi piroclastici che hanno invaso atri, giardini e sommerso i tetti provocandone in tempi diversi i crolli, è inoltre possibile ricostruire le ultime ore di vita della villa.

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammenti della decorazione del peristilio (portico colonnato) superiore (foto parco archeologico pompei)
A conclusione della pioggia dei lapilli, o quando questa sembrò indebolirsi, un gruppo di abitanti, per ragioni a noi ancora sconosciute, tornò sul luogo o emerse da nascondigli di fortuna, ma fu sorpreso dall’ultimo parossismo eruttivo. Correnti piroclastiche, venti densi, caldi, generati dal crollo al suolo della colonna eruttiva sommersero tutto. Decretando la fine dell’insediamento e lasciando sopravvivere solo alcune parti di quella che fu la lussuosa villa di San Marco.

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammento di affresco con figura seduta sulle architetture (foto parco archeologico pompei)

Antica Stabiae (Castellammare), Villa San Marco: frammento di affresco con amorini (foto parco archeologico pompei)
Nonostante la distruzione drammatica, la vita e il lusso della villa riaffiorano nelle gamme cromatiche delle pitture su pareti e soffitti, negli stucchi, nei capitelli, nei preziosi rivestimenti e coronamenti di colonne e coperture. Le pitture riproducono tappeti, candelabri e scene fantastiche, finte architetture con profondi scorci prospettici spesso realizzate in diversi toni di azzurro. Le pareti sono popolate da figure sedute sulle architetture, attori o figure mitiche, o disposte a riempire il centro dei tappeti, spesso in volo. Nelle finte architetture troviamo statue dorate, quadretti con rappresentazioni di genere, nature morte, paesaggi marini e architettonici, naumachie.
Pompei. Per le Giornate europee dell’Archeologia gli archeologi del parco archeologico raccontano i cantieri: le indagini di ricerca e le missioni di scavo delle università. Visite tematiche a villa San Marco (Stabia) e alla villa di Poppea (Oplontis)


Ricercatori della Tulane University (USA) nell’edificio di via Nocera a Pompei (foto parco archeologico pompei)

Ricercatore della Cornell University (USA) nella Casa della Regina Carolina a Pompei (foto parco archeologico pompei)
Per le Giornate europee dell’Archeologia gli archeologi del parco archeologico di Pompei raccontano i cantieri: le indagini di ricerca e le missioni di scavo delle università a Pompei. Venerdì 16 giugno 2023, a Pompei, dalle 9.30 alle 13, i visitatori avranno la possibilità di addentrarsi nell’attività di ricerca e nelle missioni di scavo di alcune Università impegnate in indagini archeologiche sulle fasi edilizie precedenti all’eruzione del 79 d. C. Le equipe di scavo saranno a disposizione del pubblico per raccontare il loro lavoro e gli aggiornamenti delle ricerche in corso. Ecco i cantieri visitabili: Botteghe su via dell’Abbondanza, VII 14, 1-4/6-8/10-14 (università di Genova, referente prof.ssa Pallecchi); Casa della Regina Carolina, VIII 3, 14 (Cornell University, referenti prof.sse Gleason, Marzano, Barrett); Casa su via del Tempio di Iside, VIII 7, 26 e Tempio di Asclepio (università Federico II, ref. prof.ssa Capaldi); Bottega su via del Foro, VII 5, 29 (Centre Jean Bérard, Napoli, ref. prof.ssa Zanella); Casa, VI 11, 11-12 (Centre Jean Bérard, Napoli, ref. prof.sse Ballet, D’Auria); Edificio su via di Nocera, I 14, 1/11-14, (Tulane University, ref. prof.ssa Emmerson).
Sabato 17 giugno 2023, alle 10, è in programma una visita dedicata a Villa San Marco a Stabiae/ Castellammare di Stabia a cura degli archeologi del Comitato Libero D’orsi, mentre domenica 18 giugno 2023, dalle 10 alle 13, è prevista una visita tematica alla Villa di Poppea a Oplontis/ Torre Annunziata, dal titolo “La medicina nell’antica Oplontis” con l’archiatra Andromaco, medico di Nerone e della famiglia Giulio Claudia, a cura del Gruppo storico Oplontino e dell’Archeoclub di Torre Annunziata. Non è richiesta prenotazione per le visite.
Pompei, grandi numeri e aperture straordinarie per i ponti festivi: il 25 aprile, aperti anche i siti di Oplontis, Boscoreale e Stabia in deroga alla chiusura settimanale del martedì. Bis il 1° maggio

Visitatori nel sito archeologico di Pompei (foto parco archeologico di pompei)

Ritratti di bambini riposizionati nella Villa di Poppea a Oplontis (foto parco archeologico pompei)
Il parco archeologico di Pompei è pronto ad accogliere nei ponti festivi il numeroso pubblico di visitatori che sta scegliendo in particolare in questo periodo il Parco come meta dei propri viaggi, con aperture straordinarie non solo di Pompei ma anche delle ville suburbane di tutto il territorio vesuviano, che resteranno aperte anche nel giorno di chiusura settimanale. Dopo la grande affluenza registrata domenica 23 aprile 2023 con oltre 21mila presenze di pubblico – un nuovo record per un giorno di apertura non gratuita – martedì 25 aprile 2023, in occasione della Festa della Liberazione, tutti i siti del Parco (Pompei, la Villa di Poppea a Oplontis, Villa San Marco a Stabia e Villa Regina a Boscoreale) sono aperti con ingresso gratuito. Le ville suburbane in particolare, che costituiscono un completamento alla visita della città antica di Pompei, parte di uno stesso territorio e di una stessa storia, di un’unica “grande Pompei”, restano aperte in deroga alla chiusura settimanale del martedì.

Dettaglio degli affreschi della stanza degli Amorini nella Casa dei Vettii a Pompei (foto luigi spina)

Il panorama mozzafiato sulla città antica di Pompei dalla Torre di Mercurio (foto parco archeologico di pompei)
Anche il 1° maggio 2023, tutti i siti saranno visitabili con modalità di ingresso consuete (costo e orari di accesso regolari). Mentre il 7 maggio 2023 ritorna l’iniziativa del ministero della Cultura della “Domenica al Museo”, con ingresso gratuito in tutti i siti. Ampia l’offerta di visita a Pompei a seguito delle recenti aperture della Casa dei Vettii, una delle case simbolo di Pompei, vera e propria galleria di affreschi pompeiani con scene mitologiche e giardino ricostruito, della Torre di Mercurio per ammirare la città antica dall’alto, della villa di Diomede, grande villa su due piani interamente accessibile anche a persone in carrozzina; ma anche la mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, allestita in uno dei portici della Palestra grande di Pompei, nella zona orientale della città (dall’ingresso di Piazza Anfiteatro), area dove è possibile ammirare splendide dimore con giardino, Praedia di Giulia Felice, Casa di Loreio Tiburtino e Casa della Venere in conchiglia. Tra le tante iniziative del Parco si ricorda la “casa del giorno”, che consente di entrare in case temporaneamente chiuse per manutenzione e restauro, aperte al pubblico a rotazione, una per ciascun giorno della settimana, per consentire di entrare nel dietro le quinte di Pompei. Il calendario giornaliero è disponibile sul sito www.pompeiisites.irg.
Castellammare (Na). Il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” chiude per cambiare volto: ampliamento e valorizzazione dei depositi e degli spazi espositivi aperti sul paesaggio e le ville romane. Spazio speciale per il Doriforo trafugato, oggi ancora a Minneapolis

Il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” all’interno della Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia (foto parco archeologico di pompei)

La Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia ospita il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)
Chiudere per diventare più grandi. Il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia si amplia. Per far ciò, dal 6 marzo 2023, gli ambienti del reale palazzo destinati a museo e depositi dei numerosi reperti provenienti dalle ville del territorio stabiese, saranno chiusi al pubblico per interventi di ampliamento e valorizzazione. Un concept innovativo interesserà i depositi, al fine di renderli sempre più non solo luoghi di conservazione ma anche di fruizione e ricerca, mentre il percorso di visita museale sarà arricchito di ulteriori reperti, approfondimenti e strumenti multimediali. Previsto nel nuovo allestimento anche uno spazio per il Doriforo di Stabia, la statua di eccezionale qualità oggi al Minneapolis Institute of Art (USA) dopo una lunga e travagliata vicenda, ma recentemente oggetto di una richiesta di restituzione da parte dell’Italia, dato che la provenienza stabiese sembra accertata. Contestualmente stanno proseguendo i lavori di riqualificazione e di restauro della Torre Colombaia, punto panoramico ideale per godere delle viste sul golfo di Napoli e il Vesuvio posta al centro del parco monumentale del Palazzo Reale di Quisisana, e dei locali che ospiteranno i servizi aggiuntivi.

Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)
Il progetto di valorizzazione è a cura del direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel e di Maria Rispoli, responsabile del Museo, in collaborazione con la Scuola Superiore Meridionale dell’università Federico II di Napoli. “L’ampliamento del museo e la sistemazione dei depositi”, sottolinea il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, “ha l’obiettivo di rendere questi luoghi un polo museale di eccellenza a Castellammare di Stabia, integrando l’offerta culturale e il circuito archeologico dell’antica Stabiae, in rete con Villa San Marco e Villa Arianna, esempi straordinari ville romane aristocratiche sul pianoro di Varano. Per la valorizzazione di tutta l’area stabiese il Parco sta investendo tanto anche in termini di nuovi scavi a Villa San Marco, restauri e progetti di miglioramento dell’accessibilità delle ville”.

Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)
I depositi archeologici, distribuiti su una superficie di circa 400 mq, un tempo destinati alle scuderie reali e a locali di servizio, ospiteranno circa 8000 reperti provenienti dagli scavi effettuati negli anni Cinquanta dal preside D’Orsi presso l’antica Stabiae. Gli ambienti, accessibili al pubblico, sono stati progettati dall’arch. Lorenzo Greppi come spazi di lavoro e di fruizione, luoghi di conservazione e di ricerca: postazioni di lavoro ibride, adatte alla consultazione, allo studio, all’esame dei reperti con scaffalature, cassettiere, rastrelliere porta-affreschi, un laboratorio di pronto intervento per il restauro, touch screen per la consultazione digitale dei reperti.

Rendering dei nuovi allestimenti del museo Archeologico di Stabia “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di pompei)
Il percorso esistente del museo Archeologico sarà invece arricchito da presidi didattici e da strumenti multimediali con focus di approfondimento sul territorio dell’antica Stabia e sull’ager stabianus, sulle direttrici commerciali e sulle traiettorie segnate dai luoghi di culto. L’elemento nuovo è rappresentato dall’apertura del museo al paesaggio: sarà indagato il rapporto dialettico tra quest’ultimo e le ville marittime del pianoro di Varano. Ampio spazio all’allestimento delle lussuose diaetae (ambienti di soggiorno) di Villa Arianna e alla porticus triplex di Villa San Marco, quale spazio proiettato sul mare e incorniciato dai verdi pendii dei monti Lattari. La nuova sezione sarà allestita con reperti inediti, per cui è iniziata un’intensa attività di restauro a partire dall’anno scorso.
POMPEII ARTEBUS. Riattivato il servizio navetta che collega i siti del parco archeologico di Pompei: da Pompei alle ville romane di Boscoreale, Oplontis, Stabia e al museo Archeologico di Stabia Libero D’orsi – Reggia di Quisisana
È ripartita POMPEII ARTEBUS: dal 16 dicembre 2022, la navetta ideata per i visitatori del parco archeologico di Pompei che renderà più agevole il collegamento tra i vari siti gestiti del Parco. Da Pompei alla villa rustica di Boscoreale, Villa Regina, alle ville nobiliari di Oplontis, Villa di Poppea e di Stabia, Villa Arianna e Villa San Marco, fino al Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana. L’iniziativa è realizzata dal parco archeologico di Pompei in collaborazione con l’EAV e con la SCABEC, società in house della Regione Campania, e il suo progetto campania>artecard che offre a turisti ed appassionati la possibilità di fruire del patrimonio culturale campano e di viaggiare comodamente a bordo del trasporto pubblico locale. Dopo il positivo riscontro raccolto durante l’intero anno, con circa 2000 visitatori che hanno usufruito della navetta per raggiungere da Pompei gli altri siti del Parco, il servizio è attivo dal 16 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023.

Il servizio navetta “Pompeii ArteBus” da Pompei ai siti archeologici del parco (foto parco archeologico pompei)
Due minibus per 25 persone partiranno da piazza Esedra a Pompei con due diversi percorsi. Il biglietto avrà un costo di 2 euro e sarà acquistabile tramite App Unico Campania. Il primo accompagna i visitatori a Villa Regina a Boscoreale e alla Villa di Poppea nel sito di Oplontis a Torre Annunziata, con 7 corse giornaliere a partire dalle 9.30; per questo itinerario il servizio sarà attivo per tutti i giorni di apertura del parco archeologico di Pompei, fatta eccezione per i martedì e il 25 dicembre. Il secondo bus, invece, sempre con partenza alle 9.30, prevede 5 corse giornaliere con destinazione Villa San Marco e Villa Arianna e la Reggia di Quisisana e sarà attivo dal venerdì alla domenica eccetto il 25 dicembre 2022. I bus sono facilmente riconoscibili per la loro veste grafica che richiama le iniziative Artecard.

Il servizio “Pompeii ArteBus” è valido anche con l’abbonamento MyPompeii Card o il pass Campania>Artecard (foto parco archeologico pompei)
L’accesso ai siti oltre che agevole è anche più conveniente con la tessera di abbonamento annuale MyPompeii card che al costo di 35 € (8€ per gli under 25), consente un acceso illimitato per tutto l’anno a tutti i siti (Pompei, Villa di Poppea/Oplontis, e Villa Regina/Boscoreale, Ville di Stabia e Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi/Reggia di Quisisana). A bordo i passeggeri del Pompeii Artebus troveranno un codice sconto riservato per l’acquisto di campania>artecard; tra i pass che gli utenti potranno acquistare a un prezzo dedicato, oltre alla Campania 3 Giorni e alla Campania 7 Giorni, figura anche l’abbonamento Gold 365, la card che consente di visitare oltre 50 siti culturali campani in un anno.
Parco archeologico di Pompei. Le ville dell’area vesuviana di Torre Annunziata, Boscoreale e Stabiae interamente accessibili (con l’App) a persone con disabilità uditiva grazie al progetto E.LIS.A. (Enjoy LIS Art)

Il gruppo di visitatori sordi che ha effettuato la prima visita in LIS alla villa di Poppea a Oplontis presenti Gabriel Zuchtriegel e Lucia Fortini (foto parco archeologico pompei)

I grandi pannelli elettronici che guidano le visite nelle ville vesuviane per le persone con disabilità uditiva (foto parco archeologico pompei)
Le ville dell’area vesuviana di Torre Annunziata, Boscoreale e Stabiae, tesori archeologici che completano la conoscenza del territorio oltre Pompei, sono ora interamente accessibili a persone con disabilità uditiva. Il 1° dicembre 2022 sono stati inaugurati gli itinerari culturali in Lingua dei segni nei siti esterni del parco archeologico di Pompei con presentazione nella Villa di Poppea di Oplontis (Torre Annunziata). Proprio la grande villa residenziale della metà del I secolo a.C., probabilmente appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, ha accolto un nutrito gruppo di visitatori sordi che ha effettuato la prima visita in LIS presenti il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel; il presidente dell’ENS Consiglio regionale Campania, Gioacchino Lepore; e l’assessore regionale a Scuola Politiche sociali e Politiche giovanili, Lucia Fortini.

La brochure per guidare le persone con disabilità uditiva nelle ville vesuviane (foto parco archeologico pompei)

App per visita guidata nelle ville vesuviane per persone con disabilità uditiva (foto parco archeologico pompei)
Grazie al progetto “Enjoy LIS Art – Percorsi multimediali inclusivi sul patrimonio artistico e culturale della Campania accessibili per le persone sorde” promosso dalla Regione Campania assessorato alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili in collaborazione con ENS – Ente Nazionale per la protezione e assistenza dei sordi – in questi siti sono oggi a disposizione itinerari multimediali accessibili e universali per la rimozione delle barriere alla comprensione e alla comunicazione, che consentono una visita multisensoriale delle ville del suburbio pompeiano, dalle lussuose dimore di otium di Oplontis a Torre Annunziata (Villa di Poppea) e Stabiae (Villa Arianna e Villa San Marco) alla fattoria rustica di Boscoreale (Villa Regina). Il visitatore sarà accompagnato passo dopo passo alla scoperta della storia di ciascuna villa e dei dettagli architettonici e decorativi dei vari ambienti attraverso video racconti in Lingua dei segni, presenti nella sezione E.LIS.A dell’App MyPompeii del Parco archeologico, scaricabile gratuitamente o attraverso i monitor presenti nei principali ambienti delle Ville.

L’incontro di persone con disabilità uditiva alla Villa di Poppea di Oplontis (foto parco archeologico pompei)
Il progetto E.LIS.A. è stato realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le Politiche in favore delle persone con disabilità. L’ENS – ENTE NAZIONALE SORDI ha fortemente voluto l’implementazione del progetto E.LIS.A. per la valorizzazione delle risorse culturali disponibili per fruizione universale, anche da parte delle persone affette da sordità o ipoacusia. La collaborazione con gli Ambiti Territoriali della Campania ha reso più efficace e produttivo l’intervento rivolto alle comunità locali più fragili. L’IFEL Campania si è occupata del project management e del supporto tecnico e amministrativo dell’iniziativa. Il partenariato vede coinvolti oltre al parco archeologico di Pompei, anche il museo Archeologico nazionale di Napoli e il museo e real bosco di Capodimonte, con l’obiettivo di mettere in rete politiche comuni di itinerari culturali inclusivi.

Danilo Ragona e Luca Paiardi sulla loro carrozzina attraversano una strada di Pompei sui passaggi pedonali sopraelevati (foto parco archeologico di Pompei)
Questo progetto si aggiunge alle molteplici azioni che il parco archeologico di Pompei ha messo in campo negli ultimi anni per assicurare le migliori condizioni di fruizione dei siti archeologici, al fine di promuovere uno sviluppo inclusivo della cultura. Tra questi l’itinerario “Pompei per tutti”, inaugurato nel 2016, che prevede un percorso agevolato con abbattimento delle barriere architettoniche, è stato il primo intervento all’interno del sito di Pompei finalizzato a migliorare i livelli di fruizione della città antica nella sua interezza e complessità. Anche negli altri siti del territorio vesuviano gestiti dal parco archeologico di Pompei sono in corso interventi volti a migliorare l’accessibilità fisica a tali luoghi.
Parco archeologico di Pompei. Per le Giornate Fai d’Autunno 2022 riflettori accesi su Villa San Marco a Castellammare di Stabia con visite dedicate del gruppo Fai Vesuvio

Villa San Marco è una delle perle del territorio stabiese (foto parco archeologico pompei)
È Villa San Marco, a Castellammare di Stabia, il sito scelto dal gruppo Fai Vesuvio per l’undicesima edizione delle Giornate Fai d’Autunno che si terranno sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022. Situata sul crinale della collina di Varano, in posizione panoramica sul mare, Villa San Marco è una perla del territorio stabiese. Si trattava di una delle ville d’ozio, residenze di lusso, che dovevano punteggiare fittamente il golfo di Napoli, dotata di terme private, due immensi colonnati con fontane e piscina, statue e raffinate decorazioni parietali. Sepolta dall’eruzione del 79 d.C. e giunta fino a noi in uno straordinario stato di conservazione, costituisce oggi una delle testimonianze più affascinanti del modo di abitare dell’aristocrazia romana fra I sec. a.C. e I sec. d.C.

Dettaglio dei preziosi affreschi che decorano villa San Marco a Castellammare di Stabia (foto parco archeologico pompei)
Allo scopo di accendere i riflettori e far conoscere sempre più questo straordinario patrimonio culturale – ubicato poco lontano dai siti di Pompei ed Ercolano, ai quali la Villa è legata da un’unica storia territoriale oltre che dallo stesso tragico destino dell’eruzione -nello spirito che caratterizza il FAI, il Gruppo Fai Vesuvio ha organizzato per le giornate del 15 e 16 ottobre un percorso esclusivo, che unisce archeologia, storia e letteratura. Un’ occasione per riscoprire una perla del territorio, e rendersi consapevoli di quanto i Romani ci abbiano lasciato, ma anche di quello che è nostro dovere tutelare e preservare. Per le visite del Gruppo Fai (a contributo libero) non è richiesta prenotazione. Orario visite dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17 (ultima visita alle 17). Il sito di competenza del parco archeologico di Pompei è aperto fino al 31 ottobre 2022 tutti i giorni (escluso il martedì) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Dal 1° novembre fino al 30 aprile 2022 tutti i giorni (escluso il martedì) dalle 9 alle 17 (ultimo ingresso alle 16).





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