Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, don Emanuel Monte, Federico Marazzi, Maria Lauro, Mariangela Catuogno, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”
Sabato 19 luglio 2025, alle 20, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli; don Emanuel Monte, direttore museo Diocesano di Ischia e Ufficio diocesano Beni culturali e Arte sacra; Federico Marazzi, ordinario di Archeologia cristiana e medievale, università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Maria Lauro, archeologa; Mariangela Catuogno, archeologa. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella Alessandra Vinciguerra e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, gli intervenuti illustreranno – riesaminandolo – il lascito di don Pietro Monti per quanto riguarda i materiali ceramici compresi nell’arco cronologico fra il IV e il X secolo d.C., all’interno di un programma di studio e schedatura di tutto il patrimonio postclassico raccolto da don Pietro, che nel quinquennio 2019 – 2024 ha ricevuto il supporto anche del museo Archeologico nazionale di Napoli. L’eredità degli studi condotti da don Pietro Monti sui materiali archeologici di Ischia ha avuto infatti uno dei suoi aspetti più innovativi nel riconoscimento e nel salvataggio del materiale risalente all’età medievale. In un’Italia come quella dei primi decenni del dopoguerra, in cui il territorio isolano diveniva sempre più oggetto di appetiti speculatori che ne avrebbero modificato per sempre i connotati, don Pietro è andato letteralmente a caccia, ovunque sul territorio isolano qualcuno gliene facesse segnalazione, a recuperare materiali archeologici che venivano fortuitamente alla luce in occasione di sterri e lavori. Se quest’opera è stata meritoria in assoluto, ancor più essa lo è stata relativamente ai reperti di epoca medievale che, allora, non erano quasi mai oggetti di attenzione da parte dell’archeologia “ufficiale” praticata dalle Università e dalle Soprintendenze. L’istinto di don Pietro Monti per un’archeologia “globale” che spaziasse all’interno di tutti gli archi cronologici della lunga storia ischitana, ha conosciuto il suo apice nelle indagini sistematiche che egli condusse sotto la chiesa di Santa Restituta e nei suoi immediati dintorni, di cui egli riuscì a tratteggiare due millenni di storia, letta attraverso i reperti archeologici. L’incontro del 19 luglio 2025, a Villa Arbusto, è l’occasione per raccontare quanto sinora fatto e quanto resti ancora da fare.
Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Restauro e valorizzazione del patrimonio culturale di Ischia: interventi della Soprintendenza tra tutela e ricostruzione post-sisma”, con Marco De Napoli (Sabap-Na), quarto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”
Venerdì 4 luglio 2025, alle 19.30, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Restauro e valorizzazione del patrimonio culturale di Ischia: interventi della Soprintendenza tra tutela e ricostruzione post-sisma”, quarto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con l’architetto Marco De Napoli, funzionario architetto della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Napoli –area metropolitana, che affronterà il tema della tutela nelle attività di restauro sul territorio di Ischia. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, Alessandra Vinciguerra, e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, prenderà la parola l’architetto Marco De Napoli. L’appuntamento sarà moderato da Mariangela Catuogno, direttore scientifico del Progetto Kepos. Ingresso libero dalle 18.30. Le attività di restauro presuppongono interventi conservativi su di un bene culturale, quali manutenzione, prevenzione e risanamento che, sottoposti all’alta sorveglianza delle autorità competenti, devono essere premiati non solo per la complessità delle lavorazioni che si rendono necessarie, quanto come operazione svolta ope legis nell’interesse della collettività, ovvero per il bene comune che si viene a tutelare. In particolare le attività di restauro post sismico ad Ischia sui beni architettonici, di cui la Soprintendenza per competenza giuridica ha l’alta sorveglianza, impongono l’utilità di sviluppare comuni approcci metodologici nella conduzione degli interventi di riabilitazione degli edifici storici danneggiati attraverso l’utilizzo di linee guida d’intervento condivise. Appare fondamentale in questo agire sinergico tra gli Enti pubblici coinvolti da un piano di vista procedurale, urbanistico ed ambientale, l’avvio e il concretizzarsi di processi virtuosi di riqualificazione urbana, in una visione armonica di valorizzazione e sviluppo delle risorse del territorio dell’isola d’Ischia.
Ischia (Na). A Lacco Ameno avviati dall’Agenzia del Demanio i lavori di messa in sicurezza dell’area archeologica di Santa Restituta. Un virtual tour consentirà di visitare il sito

L’area archeologica di Santa Restituta a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto agenzia del demanio)
L’Agenzia del Demanio ha avviato i lavori di messa in sicurezza provvisoria dell’ipogeo e dei reperti archeologici di Santa Restituta, dopo il loro trasferimento nel complesso museale di Villa Arbusto da parte della Diocesi, secondo quanto previsto dal Decreto Commissariale n.2032 del 2024. Attualmente i reperti sono stati trasferiti in alcuni container nei pressi di Villa Arbusto e saranno custoditi, grazie ad un sistema di video sorveglianza finanziato dal Comune di Lacco Ameno, per poter essere ricollocati in occasione della rifunzionalizzazione del museo al piano ipogeo del complesso di Santa Restituta. I lavori, propedeutici al miglioramento sismico della casa comunale, alla rifunzionalizzazione del museo archeologico e alla rigenerazione della piazza, sono coordinati dall’Agenzia del Demanio in qualità di soggetto attuatore per la fase di progettazione secondo un cronoprogramma di 18 mesi (Decreto n. 1729/2024).

L’area archeologica di Santa Restituta a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto wp)
Il complesso di Santa Restituta, di grande valore storico e culturale, si estende su una superficie di circa 3.000 mq e comprende vari edifici, tra cui la basilica, la casa comunale, la torre e l’area archeologica di circa mille metri quadrati sottostante, è al centro di un progetto che mira a preservare il patrimonio storico e garantire la sicurezza strutturale nel lungo periodo. Il progetto di riqualificazione, per un importo complessivo di € 11.217.200, è stato finanziato dal Commissario Legnini con Ordinanza speciale n. 2 dell’11/4 2023 nell’ambito degli interventi di ricostruzione del Comune di Lacco Ameno, ricompresi tra l’altro nel Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia per i Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, interessati dal sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022 pubblicato con Ordinanza n. 28 del 3 gennaio 2025. L’intervento è gestito da un Tavolo Permanente presieduto dal Commissario Straordinario per la ricostruzione, al quale partecipano la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Lacco Ameno e la Diocesi di Ischia. La Soprintendenza è responsabile per gli indirizzi e il coordinamento delle attività nell’area archeologica. La Diocesi di Ischia ed Il Comune di Lacco Ameno sono i principali destinatari dell’intervento di rifunzionalizzazione del museo archeologico di Santa Restituta e del miglioramento sismico della casa comunale.

Pithos nell’area archeologica di Santa Restituta a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto wp)
Per l’attuazione dell’intervento sono previste diverse fasi operative. La prima consiste nella messa in sicurezza provvisoria dell’area archeologica con interventi di riparazione e puntellatura dei solai, delle travi e il rinforzo dei passaggi e nella protezione dei reperti che non è stato possibile trasferire al museo di Villa Arbusto. Queste operazioni serviranno a garantire la protezione dell’area, dei reperti inamovibili e un accesso sicuro per gli operai che effettueranno le operazioni necessarie, tra cui le indagini preliminari. Le fasi successive prevedono, infatti, l’esecuzione di studi e indagini, tra cui prove geologiche, geotecniche, geofisiche e un rilievo laser scanner 3D in modalità BIM (Building Information Modeling), propedeutiche all’audit sismico. Questa fase prevede l’uso di tecnologie avanzate con modellazioni in grado di simulare il comportamento strutturale del complesso per comprenderne l’effettiva risposta in caso di eventi tellurici. Al termine di questa fase, verrà indetto un concorso di progettazione con l’obiettivo di selezionare la proposta migliore per la riqualificazione del complesso, capace di coniugare le strategie di adeguamento e miglioramento sismico della casa comunale con la rifunzionalizzazione dell’area archeologica da destinare a museo e la rigenerazione urbana della piazza adiacente, valorizzandone le connessioni e l’accessibilità. Il vincitore del concorso elaborerà la progettazione di fattibilità tecnico-economica che andrà in Conferenza di Servizi Speciale per l’approvazione da parte del Commissario. Al fine di tenere costantemente aggiornati i cittadini e i visitatori sul progetto e sullo stato di avanzamento dei lavori, saranno avviate una serie di attività di comunicazione e informazione, tra cui un virtual tour che consentirà di visitare il sito archeologico per un’esperienza immersiva anche con l’uso di visori 3D.
Ischia (Na). Al museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno la conferenza “All’alba della storia di Ischia” con Claude Albore Livadie (università Suor Orsola Benincasa) quarto appuntamento del progetto Kepos 2024

Sabato 27 luglio 2024, alle 19.30, al museo Archeologico di Pithecusae in Villa Arbusto a Lacco Ameno (Ischia, Na), quarto appuntamento del progetto Kepos, organizzato dalla Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella e dedicato alle fasi storiche più antiche dell’isola d’Ischia, in cui interverrà la prof.ssa Claude Albore Livadie, già direttore di ricerca al centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS) e docente all’università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, su “All’alba della storia di Ischia”. Dopo i saluti del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale e di Alessandra Vinciguerra, presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, interverrà la prof.ssa Claude Albore Livadie. A moderare l’appuntamento sarà Mariangela Catuogno, direttore scientifico del progetto Kepos.

Una sala del museo Archeologico di Pithecusae nella Villa Arbusto a Lacco Ameno di Ischia (foto museo pithecusae)
A partire dagli anni ‘30 del secolo passato le scoperte archeologiche di Giorgio Buchner fanno luce sulle prime attestazioni della presenza umana a Ischia rivelando da un lato quanto fossero stringenti le connessioni con le facies archeologiche campane e dall’altro quanto eruzioni, colate e alluvioni abbiano coinvolto drammaticamente le popolazioni locali. Saranno presentati i siti del Cilento, San Michele, Castiglione, Monte Vico e Mazzola occupati dalle popolazioni indigene di stirpe ausona/opica prima dell’arrivo degli Eubei. I dati che emergono da questi insediamenti saranno oggetto di una approfondita analisi, volta anche ad avanzare nuove interpretazioni circa la cronologia, confermando quanto le isole fin dalle epoche più remote furono sempre luogo di grandi sperimentazioni culturali.




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