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Riapre al pubblico – grazie al gioco del Lotto e a Cariverona – l’area archeologica sotto la cattedrale di Vicenza, chiusa da trent’anni: un libro aperto dall’antichità al Rinascimento

La vasta area archeologica sotto la navata del duomo di Vicenza con gli allestimenti per la visita

La vasta area archeologica sotto la navata del duomo di Vicenza con gli allestimenti per la visita

I più anziani forse se la ricordano, e forse l’hanno anche visitata: più di mezzo secolo fa l’area archeologica della cattedrale di Vicenza era aperta al pubblico e visitabile. Ma le pessime condizioni ambientali costrinsero le autorità competenti a chiuderla a tempo indeterminato: erano gli anni Settanta del secolo scorso. E da allora nessuno ha più potuto visitarla. Una lunga attesa che ora finalmente ha trovato una soluzione. E sabato 20 dicembre 2014 alle 16 l’area archeologica sotto la cattedrale di Vicenza – un libro aperto sulla storia di Vicenza dall’antichità al primo Rinascimento – sarà ufficialmente inaugurata e riaperta al pubblico, con una cerimonia nel Salone d’Onore del palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo a Vicenza, presenti il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, il sindaco di Vicenza Achille Variati, il presidente Fondazione Cariverona Paolo Biasi, il direttore generale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni, il soprintendente per i Beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè, i progettisti e direttori dei lavori Marisa Rigoni e Loretta Zega.

L'accesso alla strada romana basolata, sotto il duomo di Vicenza: corrisponde a un decumano minore

L’accesso alla strada romana basolata, sotto il duomo di Vicenza: corrisponde a un decumano minore

Sotto il Duomo di Vicenza si conservano tracce del quartiere sud-occidentale del municipium di Vicenza. Il quartiere si articolava in isolati di circa 80 m di lato il cui orientamento coincide con quello del decumano massimo, corrispondente all’odierno corso Palladio. Le strutture rinvenute di epoca romana consistono in resti di muri e di pavimentazioni probabilmente riferibili a edifici privati e in un tratto di strada basolata. Il tratto di strada si trova a circa 3 m di profondità dall’attuale livello di calpestio. Il piano stradale è lastricato e ha una larghezza di 3,8 m, con marciapiedi su entrambi i lati, larghi circa 0,5 m. L’infrastruttura è riferibile genericamente a un periodo compreso tra la fine del I sec. a.C. e l’inizio del I sec. d.C. Si tratta di uno dei decumani minori appartenenti al settore meridionale della città, parallelo al decumano principale coincidente con il tratto urbano della Via Postumia (corso Palladio). E poi sotto la navata del Duomo c’è una vasta area archeologica, che è appunto quella che viene riaperta il 20 dicembre.

L'area archeologica riaffiorata tra le fondazioni dei pilastri della navata del duomo di Vicenza

L’area archeologica riaffiorata tra le fondazioni dei pilastri della navata del duomo di Vicenza

L’area archeologica si estende per circa 750 mq nello spazio sottostante la grande navata unica della cattedrale di Vicenza. “È il risultato degli scavi effettuati dalla allora soprintendenza alle Antichità delle Venezie negli anni 1946-1953”, ricorda Tinè, “quando la Cattedrale, gravemente danneggiata dagli eventi bellici, fu oggetto di un importante intervento di ricostruzione. Le strutture rinvenute documentano l’esistenza di più edifici di culto, che si articolano dall’epoca paleocristiana fino alla chiesa attuale (risalente al XV secolo) ma attestano anche la presenza di costruzioni pertinenti all’edilizia privata della città romana e, in alcuni approfondimenti, di sequenze stratigrafiche relative all’insediamento preromano”. E continua: “L’area, aperta al pubblico nei primi anni ‘50 del Novecento, venne chiusa alla fine degli anni ’70 a causa dell’accentuato degrado in cui versava, dovuto alle pessime condizioni microclimatiche del grande spazio interrato. Privo di aerazione, esso presentava un tasso di umidità altissimo, aggravato dalle elevate temperature invernali trasmesse dall’impianto di riscaldamento a pavimento, senza coibentazione, della chiesa soprastante”.

Vincenzo Tinè, soprintendente ai Beni archeologici del Veneto

Vincenzo Tinè, soprintendente ai Beni archeologici del Veneto

La soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto ha avviato nel 2000 un complesso progetto di restauro e riqualificazione dell’area archeologica per poterla riaprire al pubblico. Il progetto, finanziato dal ministero per i Beni e le Attività culturali per un importo di quasi 750mila euro con i proventi derivati dal gioco del Lotto (programma 2001-2003), ha previsto innanzitutto il risanamento ambientale. Quindi si è proceduto al restauro delle strutture archeologiche. E infine si è proceduto agli interventi per la valorizzazione e la pubblica fruizione. Ma prima di procedere con il progetto di restauro e riqualificazione dell’area, è stata completata l’indagine archeologica, grazie a un finanziamento di 100milaeuro della Fondazione Cariverona, che ha reso possibile la necessaria rimozione dell’apparato espositivo degli anni ‘50 del Novecento e la sistemazione provvisoria di centinaia di reperti lapidei mobili in apposite scaffalature. Ancora con finanziamento della Fondazione Cariverona (165mila euro) sono stati ultimati quest’anno ulteriori lavori per l’allestimento e la messa in sicurezza del percorso di visita, che consentono finalmente la riapertura al pubblico dell’area, prevista sabato 20 dicembre.

Il tratto di strada basolata romana perfettamente conservata sotto il duomo di Vicenza

Il tratto di strada basolata romana perfettamente conservata sotto il duomo di Vicenza

Ma c’è dell’altro da fare. “Per la piena fruizione del sito”, conclude il soprintendente del Veneto, “è in programma un ulteriore progetto di valorizzazione, che realizzerà un percorso di visita unitario con la limitrofa area della strada romana e l’allestimento espositivo degli ambienti interrati adiacenti alle due aree archeologiche, nonché un più ampio apparato illustrativo, realizzato anche con l’ausilio di tecnologie multimediali. Grazie alla convenzione siglata tra la Soprintendenza e la Diocesi sarà il vicino museo Diocesano di Vicenza a garantire l’apertura al pubblico della nuova area archeologica, nel quadro di un accordo globale per la gestione integrata delle numerose e importanti aree archeologiche cittadine, che coinvolge anche il Comune di Vicenza”.

 

Vicenza sulle tracce di Augusto: l’11 e il 12 ottobre due giornate di studio per il bimillenario della morte del primo imperatore di Roma

A Vicenza studiosi "sulle tracce di Augusto" nel bimillenario del primo imperatore romano

A Vicenza studiosi “sulle tracce di Augusto” nel bimillenario del primo imperatore romano

Vicenza sulle tracce di Augusto. Quello di sabato 11 e domenica 12 ottobre a Vicenza sarà il più grande evento, per il Veneto, dedicato alla celebrazione del bimillenario della morte di Augusto, il primo imperatore di Roma, deceduto a Nola il 19 agosto del 14 d.C. L’associazione Crt-Gruppo Archeologico di Vicenza, che da anni organizza cicli di conferenze in città, e l’associazione internazionale Rodopis-Experience Ancient History, formata da giovani studiosi che mirano a promuovere, attraverso vari tipi di attività, la diffusione della cultura classica in ambito universitario ed extrauniversitario, hanno organizzato due giornate di studio dal titolo “Sulle tracce di Augusto”, animate sia da uno spirito di indagine scientifica, sia dalla volontà di divulgare lo stato attuale delle ricerche. Nella due giorni si alterneranno relazioni di giovani universitari (dottorandi, post dottorandi, ricercatori) a visite guidate al museo Naturalistico Archeologico di Vicenza e ai principali siti di Vicenza romana. Le relazioni avranno luogo in orario mattutino (dalle 9 alle 12.45) al teatro Astra (sede concessa dal Comune, collaboratore dell’iniziativa). Le visite guidate, gestite dagli archeologi dell’Associazione per la didattica museale Ardea e dai volontari dall’Associazione Ctg-La Rua di Vicenza, si terranno invece nei due pomeriggi, dalle 15 alle 17.30 (necessaria la prenotazione al teatro durante le due mattinate); esse mireranno a dare concretezza alle nozioni storiche emerse durante le sessioni mattutine, calandole nel nostro contesto urbano. Gli interventi della prima mattinata analizzeranno la politica e l’ideologia augustea, nonché la controversa personalità di Augusto, uomo dal grande carisma, acume politico e spregiudicata determinazione nel perseguire i propri obiettivi, in grado di assumere in pochi anni un immenso potere fino ad inaugurare (nel 27 a.C.) la stagione dell’impero. La seconda mattinata (che contemplerà anche la presenza di Mariolina Gamba, ispettrice della soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto) sarà invece tutta dedicata alla X Regio (una delle “regioni” in cui Augusto divise l’Italia intorno al 7 d.C., e denominata oggi comunemente Regio X Venetia et Histria), alla quale apparteneva anche il municipium di Vicetia.

Il criptoportico sotto piazza Duomo  una delle testimonianze di Vicenza romana

Il criptoportico sotto piazza Duomo una delle testimonianze di Vicenza romana

L’intero evento – la cui preparazione ha impegnato la segreteria scientifica e organizzativa per otto mesi – è stato ideato per tutti gli appassionati che potranno parteciparvi liberamente e gratuitamente. L’obiettivo dichiarato dai curatori è quello di fornire a tutti gli appassionati un’opportunità di riflessione e approfondimento sulle nostre radici storiche e culturali e al contempo di dialogo (nel dibattito che chiuderà le sessioni mattutine) con i giovani studiosi di scienze dell’antichità, la cui professionalità l’evento intende valorizzare e promuovere pubblicamente, al di fuori del più ristretto ambito accademico di addetti ai lavori.

La pianta di Vicenza con evidenziate le testimonianze del periodo romano

La pianta di Vicenza con evidenziate le testimonianze del periodo romano

Le giornate di studio hanno la regia scientifica di Anna Busetto (dottore di ricerca in “Civiltà e tradizione greca e romana” e membro del consiglio direttivo di Rodopis), Elena Marzola (docente di storia dell’arte al liceo artistico “Boscardin” e di archeologia classica e paleocristiana all’Issr di Monte Berico, nonché presidente del Crt) e di Edoardo Bedin (archeologo afferente alle Università di Padova e di Reading, socio operativo di Rodopis e membro del consiglio direttivo del Crt), con il sussidio organizzativo di Grazia Presti e Michelangelo Zucchini (entrambi del Crt). I patrocinatori dell’evento, oltre al Comune di Vicenza, sono il liceo statale “Antonio Pigafetta” e la Deputazione di storia patria per le Venezie. Numerosi e prestigiosi anche gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa fin dalle sue prime fasi, credendo nella qualità e nel valore del progetto: Carrozzeria Pagoda di Longare, 50&Più – Associazione Ultracinquantenni – Confcommercio Vicenza, Ordine dei Notai di Vicenza, Rotary Club Vicenza Berici, Rotary Club Padova Contarini, Gianluigi Visentin – Private Banker Banca Fideuram, Troisi Assicurazioni, Lions Club La Rotonda – Leo Club Vicenza, Telemar, Libreria Traverso, Grassi Pietre, Farmacia Dott. Albiero, Loison, Acorm, Tipografia Campisi.

I resti del basolato di una strada romana in centro a Vicenza

I resti del basolato di una strada romana in centro a Vicenza

IL PROGRAMMA. SABATO 11 OTTOBRE 2014 Dopo i i saluti delle autorità locali, Elena Marzola (CRT) e Anna Busetto (Rodopis) introducono i lavori. La I SESSIONE, con A. Busetto come moderatore, è dedicata a “La politica e l’ideologia del principato”: 9.30, Dall’impero romano all’impero fascista: duemila anni di potere augusteo, con LORENZO DE VECCHI (Università di Trieste); 10.15, Cento di questi anni! Le feste delle “imperatrici” e il calendario dopo Augusto, con IRENE SOMÀ (Università di Bologna); 10.45, Pausa caffè; 11.15, Tutti i colori di Augusto. La ricerca del colore dimenticato ed il significato del colore nella mentalità dei romani, con SARA LENZI (Università di Firenze); 11.45, La disperata ricerca di un successore? Alcune riflessioni su un passaggio di poteri da riconsiderare, con ALESSANDRO RONCAGLIA (Università di Bologna) Seguono la discussione e la pausa pranzo. Nel pomeriggio la II SESSIONE con visite guidate alla Vicenza romana e al museo Naturalistico-Archeologico tra le 15 e le 17.30.

Anfore romane emerse nello scavo del cortile di Palazzo Chiericati a Vicenza

Anfore romane emerse nello scavo del cortile di Palazzo Chiericati a Vicenza

DOMENICA 12 OTTOBRE 2014. L’introduzione dei lavori è affidata sempre a Marzola e Busetto. La I SESSIONE, con E. Marzola come moderatore, focalizza “La X Regio in età augustea”: alle 9.45, L’istituzione della X Regio e il suo ruolo nella conquista augustea dell’alto e medio Danubio, con MARCO ROCCO (Università di Padova); 10.15, La X Regio orientale nell’Italia augustea. Aspetti dell’organizzazione e della gestione del territorio, con STEFANO MAGNANI (Università di Udine); 10.45 Pausa caffè; 11.15, Il municipium di Vicetia in età augustea e giulio-claudia, con MARIOLINA GAMBA (soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto); 11.45, I veterani di Augusto nella colonia di Ateste: aspetti di vita economica e sociale nell’età augustea, con FILIPPO BOSCOLO (Università di Padova); seguono discussione e pausa pranzo. Nel pomeriggio, la II SESSIONE con visite guidate alla Vicenza romana e al museo Naturalistico-Archeologico tra le 15 e le 17.30.