Locri (RC). Per la rassegna “Un caffè… storicamente corretto” promosso dal museo nazionale Archeologico di Locri Epizefiri e dal Circolo di Studi Storici Le Calabrie presentazione del libro “La feudalità in Calabria. Potere e fortificazioni nell’età normanna” (Iiriti Editore) a cura di Francesca Martorano (università Mediterranea di Reggio Calabria) ed Elena Trunfio (direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri)
Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri siamo arrivati all’appuntamento di marzo con “Un caffè…storicamente corretto”, il ciclo del giovedì promosso dal parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il Circolo di Studi storici “Le Calabrie” e il patrocinio del Comune di Locri, curato da Elena Trunfio e Marilisa Morrone. Alle 17.30, presentazione del libro “La feudalità in Calabria. Potere e fortificazioni nell’età normanna” (Iiriti Editore) a cura di Francesca Martorano (università Mediterranea di Reggio Calabria) ed Elena Trunfio (direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri), che porterà a scoprire uno dei più interessanti periodi della storia calabrese. Ingresso gratuito, senza prenotazione. Dopo i saluti di Giuseppe Monteleone, sindaco di Sant’Ilario dello Ionio, introduce Marilisa Morrone, presidente del Circolo di Studi storici “Le Calabrie”. Intervengono le curatrici Francesca Martorano (università Mediterranea di Reggio Calabria) ed Elena Trunfio (direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri). “Sono emozionata di presentare a Locri Epizefiri questo libro al quale abbiamo dedicato tempo e passione”, scrive Elena Trunfio. “Vi parleremo del Medioevo calabrese e di quei “maledetti Normanni” attraverso le fonti storiche, le testimonianze materiali, con inoltre alcuni spunti per la valorizzazione del patrimonio fortificato. Ringrazio ancora tutti i colleghi che hanno contribuito al volume”.

Copertina del libro “La feudalità in Calabria. Potere e fortificazioni nell’età normanna” (Iiriti Editore)
La feudalità in Calabria. Potere e fortificazioni nell’età normanna (Iiriti Editore). “Siamo tornati nel Medioevo!” è un’affermazione che, a più riprese, viene utilizzata dalla società contemporanea come sinonimo di periodo in cui barbarie, rozzezza e arretratezza culturale erano dominanti. In realtà tale epoca è stata ricca di innovazioni tecnologiche e sperimentazioni artistiche, e ha contribuito in maniera determinante alla costruzione della moderna Europa, avviando nuove strutture economiche, sociali e culturali. Per scardinare l’immaginario di un mondo buio e ricollocare questa fase temporale all’interno di precise coordinate storiche, ci sembra necessario promuovere progetti di divulgazione scientifica che, con linguaggi semplici rivolti ad un pubblico non specialistico, possano contrastare idee stereotipate, per raccontare l’evidenza di un mondo che ha ancora delle forti ripercussioni sul nostro modo di vivere.
Locri (RC). Al museo Archeologico nazionale giornata di studi “Archeologia e Paesaggio. Esplorazione di nuove frontiere per la valorizzazione e fruizione contemporanea dei parchi archeologici” con firma dell’accordo per la formazione, la valorizzazione, la gestione e la manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri


Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
Giornata di studi sul tema “Archeologia e Paesaggio. Esplorazione di nuove frontiere per la valorizzazione e fruizione contemporanea dei parchi archeologici” con un obiettivo preciso: passare dalle ricorrenze ai fatti e, soprattutto, all’azione. Sarà un approfondimento tecnico-scientifico sui possibili scenari futuri dei parchi archeologici in Italia curato da Elena Trunfio e Michelangelo Pugliese quello in programma al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri sabato 6 aprile 2024, alle 15. La giornata di studi è promossa da direzione regionale Musei Calabria, guidata dal direttore Filippo Demma; Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori; Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Reggio Calabria; col patrocinio di soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria, università Mediterranea di Reggio Calabria, Regione Calabria, AIAPP – associazione italiana architettura del paesaggio, Biennale dello Stretto e Federazione regionale dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Calabria, Comune di Locri e Città metropolitana di Reggio Calabria. Oltre alla riflessione teorica, in questo primo incontro sarà presentato il progetto generale, gli obiettivi fissati e si procederà con la sottoscrizione ufficiale dell’accordo di valorizzazione per la formazione, la valorizzazione, la gestione e la manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. A firmarlo saranno i referenti e i responsabili: il direttore Demma per conto della direzione regionale Musei Calabria, l’architetto Ilario Tassone per l’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Reggio Calabria e il dottor Antonino Sgrò per l’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Reggio Calabria. Le parti si impegnano a collaborare in attività culturali, di ricerca, di formazione e divulgazione rivolte alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico del museo e del parco archeologico nazionale di Locri. A tal scopo concordano di condividere iniziative indirizzate allo sviluppo di nuovi progetti nel campo della ricerca, della promozione di studi e ricerche, di percorsi di formazione professionale.

Il teatro greco romano di Locri Epizefiri nel parco archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)

Filippo Demma. direttore del parco archeologico di Sibari (foto drm-calabria)
“La direzione regionale Musei Calabria”, commenta il direttore Demma, “si apre così alle collaborazioni con gli ordini professionali, ragionando sui possibili scenari futuri dei parchi archeologici in Italia, attraverso i contributi di studiosi, enti e tecnici del settore che praticano e sostengono le attività di ricerca nell’ambito del progetto di tutela, innovazione e gestione della componente paesaggistica all’interno dei parchi”. E il presidente Ilario Tassone: “Il protocollo d’intesa tra gli ordini professionali e il museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri sancisce l’avvio di un percorso formativo e culturale di alto profilo, tra più istituzioni, con declinazioni non solo di carattere locale. Non si tratta di condividere le buone pratiche che singolarmente e quotidianamente mettiamo in atto, si tratta di creare nuove interazioni multidisciplinari e connessioni tra i diversi saperi. Un percorso ben definito che ha l’ambizione di essere concreto e virtuoso. L’obiettivo è di mettere in scena il “paesaggio archeologico” tramite nuovi modelli di fruizione e valorizzazione con ricadute formative oltre che sui nostri professionisti anche e soprattutto sull’intera società civile e sulle nuove generazioni”. “I Parchi Archeologici, il Paesaggio, così come il verde urbano”, commenta, infine, il presidente Sgrò, “diventano metafora dell’etica pubblica, con una necessaria rivisitazione delle pratiche di cura e gestione, nonché di progettazione, verso una maggiore consapevolezza morale ed inclusività, che mettono in rete competenze specifiche e multidisciplinarità sinergiche. I Professionisti, Agronomi e Forestali così come gli Architetti e Paesaggisti, nello svolgimento delle loro mansioni, sono i principali interpreti di tali cambiamenti e riconoscono una fondamentale evoluzione e responsabilità degli impegni umani verso la salvaguardia degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi. La sottoscrizione della convenzione impegna le nostre categorie professionali a rivolgere, costantemente e coerentemente con le nostre competenze ed il nostro ruolo istituzionale, un supporto alla valorizzazione, gestione e manutenzione delle componenti vegetali e paesaggistiche del parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri”.

La sede del museo Archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)
IL PROGRAMMA. Alle 15, “Dall’idea al progetto”. Relazione introduttiva di Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico di Locri Epizefiri, su “Dagli scavi ai parchi archeologici: tutela, gestione e valorizzazione”. Alle 15.15, “Il punto di vista delle istituzioni”. Intervengono: Giuseppina Princi, sezione Cultura della Regione Calabria; Giovanni Calabrese, assessore alle Politiche del lavoro della Regione Calabria; Stefano Poeta, presidente ente di previdenza; Giuseppe Zimbalatti, magnifico rettore università Mediterranea di RC; Roberta Filocamo, soprintendenza ABAP RC-VV; Ilaria Tassone, presidente Ordine Architetti di RC; Giuseppe Fontana, sindaco di Locri. Alle 16.15, “Il paesaggio come progetto”. Introduce Michelangelo Pugliese, architetto e paesaggista dell’università “Federico II” di Napoli, su “La costruzione del Paesaggio”. Intervengono: Andrea Maria Gennaro, archeologo SABAP RC-VV, su “Disco verde. Archeologia e patrimonio arboreo”; Michele Valenzise, agronomo, su “Progettazione di interventi volti alla gestione e valorizzazione del Patrimonio verde: caratteristiche, patologie, cure”; Ignazio Ferro, architetto, su “Riqualificazione e valorizzazione funzionale del parco archeologico di Segesta”. Segue dibattito. Alle 18, conclusioni con Filippo Demma, direttore regionale Musei Calabria.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per gli “Incontri al MArRC” conferenza “L’arte e l’architettura a Roma nel Cinquecento” con Francesca Paolino, già università Mediterranea
Per il ciclo “Incontri al MArRC” 2024, appuntamento venerdì 9 febbraio 2024, alle 17, nella sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria con la conferenza “L’arte e l’architettura a Roma nel Cinquecento”, promossa dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria in sinergia con il MArRC. Aprono l’incontro i saluti di Fabrizio Sudano, direttore del MArRC, e di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Con il contributo di slide, relaziona Francesca Paolino, già professore associato di Storia dell’Architettura dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, componente del Comitato Scientifico del Cis.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per gli “Incontri al MArRC” conferenza “L’arte e l’architettura a Roma nel Cinquecento. Da Bramante a Michelangelo” (1500 – 1564) con Francesca Paolino, già università Mediterranea
Per il ciclo “Incontri al MArRC” 2024, appuntamento venerdì 26 gennaio 2024, alle 17, nella sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria con la conferenza “L’arte e l’architettura a Roma nel Cinquecento. Da Bramante a Michelangelo” (1500 – 1564), promossa dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria. Aprono l’incontro i saluti di Fabrizio Sudano, direttore del MArRC, e di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Con il contributo di slide, relaziona Francesca Paolino, già professore associato di Storia dell’Architettura dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, componente del Comitato Scientifico del Cis.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per gli “Incontri al MArRC” conferenza “Il primo Rinascimento in architettura: Filippo Brunelleschi e Leon Alberti” con Francesca Paolino del Cis

Tornano gli “Incontri al MArRC”: venerdì 13 ottobre 2023, alle 17.30, nell’ambito del ciclo “I grandi protagonisti dell’arte: architettura, pittura e scultura” il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e il Centro Internazionale Scrittori della Calabria promuovono la prima conferenza “Il primo Rinascimento in architettura: Filippo Brunelleschi e Leon Alberti”. Aprono l’incontro gli interventi di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, e di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Con il contributo di slides, relazionerà Francesca Paolino, già prof. di Storia dell’Architettura università Mediterranea di Reggio Calabria, componente del Comitato Scientifico del CIS. Il Rinascimento è stato uno dei periodi più floridi dell’arte italiana. Numerosi pittori, scultori e architetti con la loro arte hanno dato vita a nuove tecniche e forme artistiche. Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti, sono tra i maggiori esponenti del Primo Rinascimento, con la loro arte, hanno segnato il passaggio dall’architettura gotica a quella rinascimentale. “Il MArRC è cresciuto come spazio espositivo in questi anni anche grazie agli straordinari Bronzi di Riace e di Porticello, attrattori ionici per tutto la Calabria”, dichiara il direttore Malacrino. “Ma è maturato soprattutto il senso di appartenenza da parte della comunità del territorio, che lo percepisce come luogo da vivere, curare e difendere. Siamo orgogliosi di questo risultato, frutto di un lavoro continuo con tante associazioni che, come il CIS della Calabria, ci hanno permesso di rendere il Museo un luogo dinamico e inclusivo”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per “Incontri al MArRC” l’evento “Omaggio a Yves Bonnefoy nel centenario della nascita (1923 – 2023): su alcune traduzioni italiane di sue opere recenti”
Neppure il tempo di archiviare la programmazione estiva delle “Notti d’Estate al MArRC” sulla magnifica terrazza del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, chiusa con grande successo di pubblico, che il museo diretto da Carmelo Malacrino riparte con gli “Incontri al MArRC”, la programmazione autunnale nella sala conferenze dell’istituto. Venerdì 15 settembre 2023, alle 16.45, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, con il patrocinio morale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Comune di Reggio Calabria e dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, promuovono l’evento “Omaggio a Yves Bonnefoy nel centenario della nascita (1923 – 2023): su alcune traduzioni italiane di sue opere recenti”. L’evento è inserito nell’ambito della Cattedra di Poesia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, intestata a due grandi poeti del Novecento: Maria Luisa Spaziani (1922 – 2014) e Yves Bonnefoy (1923 – 2016). Aprono la manifestazione gli interventi di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC; Irene Calabrò, assessore alla Cultura della Città di Reggio Calabria; Filippo Quartuccio, delegato alla Cultura della Città Metropolitana di Reggio Calabria; Daniele Cananzi, direttore del Dipartimento DiGiES, università Mediterranea di Reggio Calabria. Introduce la manifestazione Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Relaziona Fabio Scotto, professore ordinario di Letteratura francese all’università di Bergamo (dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere) dove è direttore del CISAM – Centro Internazionale per gli Studi sulle Avanguardie e la Modernità, componente del Comitato scientifico del CIS, presidente della Cattedra di Poesia intestata al poeta Yves Bonnefoy. Modera e conduce l’avvenimento Paola Radici Colace, già ordinario di Filologia classica all’università di Messina, presidente onorario e direttore scientifico del CIS della Calabria, presidente della Cattedra di Poesia intestata alla poetessa Maria Luisa Spaziani. Intervento programmato di Ottavio Amaro, professore di Composizione architettonica – dipartimento dArTe – università Mediterranea di Reggio Calabria. Scrittore, poeta e critico d’arte francese, Yves Bonnefoy è unanimemente ritenuto il massimo poeta francese contemporaneo e una delle più alte figure della poesia mondiale del secondo Novecento. Più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura, Yves Bonnefoy svolse anche una intensa attività di traduttore, in particolare di grandi autori della letteratura e del teatro anglosassoni, tra cui William Shakespeare e John Keats. Fu docente di Studi comparati della funzione poetica al Collège de France. Ha ricevuto numerosi premi di poesia, come i prestigiosi Balzan, Grinzane Cavour e Franz Kafka. Nel 2010 I Meridiani Mondadori hanno pubblicato tutta l’opera poetica di Bonnefoy a cura di Fabio Scotto.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per “Notti d’Estate al MArRC” sulla terrazza sullo stretto conferenza del prof. Felice Costabile su “Reggio e l’alleanza con Atene durante la prima e la seconda spedizione attica in Sicilia (V secolo a.C.)”
Giovedì 27 luglio 2023, alle 21, sulla splendida terrazza del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, nuovo appuntamento con “Notti d’Estate”. In programma la conferenza del prof. Felice Costabile su “Reggio e l’alleanza con Atene durante la prima e la seconda spedizione attica in Sicilia (V secolo a.C.)”, organizzata in collaborazione con il Touring Club Italiano, sezione di Reggio Calabria, e l’associazione Amici del Museo di Reggio Calabria. L’incontro, alle 20.30, è preceduto dal laboratorio “Piccoli archeologi al MArRC”, la simulazione di uno scavo archeologico per i bambini e le loro famiglie che in questa occasione si svolgerà in sala conferenze, grazie alla collaborazione con 4culture Srl. La serata sarà aperta dai saluti del direttore del museo Carmelo Malacrino, del console TCI Francesco Zuccarello Cimino e del presidente dell’associazione Amici del Museo Francesco Arillotta. A seguire, l’approfondimento di Felice Antonio Costabile, membro onorario della Società Archeologica di Atene, socio dell’istituto archeologico Germanico, professore ordinario di Diritto romano e Diritti dell’Antichità nell’università Mediterranea di Reggio Calabria. “Fra il 433 e il 413 a.C.”, anticipa il professore, “la massima potenza militare è scuola di cultura per tutta la Grecia, Atene, su impulso di Pericle stipulò una alleanza con Reggio e Leontini, nell’ottica di assicurare all’Attica i rifornimenti di grano e di conquistare Siracusa e la Sicilia. Reggio era all’epoca una delle potenze della Magna Grecia e del trattato fra le due città si è trovato il testo sull’acropoli di Atene. Inoltre l’ambasciatore reggino Sileno figlio di Foco morì durante l’ambasceria e fu sepolto con onori di Stato ad Atene, dove se n’è trovata la tomba. Tuttavia quando nel 415 a.C. Atene invase la Sicilia per conquistare Siracusa, alleata di Locri e nemica di Reggio, i reggini furono prudenti nell’ospitare fuori della città l’immensa armata attica. E fecero bene, perché Alcibiade, comandante dell’armata ateniese, passò agli Spartani che soccorsero Siracusa: gli Ateniesi finirono prigionieri nelle Latomie e i siracusani salvarono solo quelli che sapevano recitare le tragedie di Euripide. La spedizione ateniese ebbe conseguenze culturali in Magna Grecia, dove Medma (Rosarno), resasi indipendente da Locri e alleatasi con Atene, produsse una serie di altari di terracotta con scene delle tragedie ateniesi appena rappresentate. La fine della potenza ateniese non segnò la fine della sua eredità per la civiltà, acquisto per l’eternità, come la definì lo storico Tucidide”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale il convegno “Paradeigmata. Cantieri, tecniche e restauri nel mondo greco d’Occidente”. Due giornate di studi, in presenza e on line, per definire i “modelli” dell’edilizia greca in Magna Grecia e Sicilia
Quasi trenta diversi interventi per definire i “modelli”, tra tradizione e innovazione, dell’edilizia greca nei più importanti centri della Magna Grecia e della Sicilia. Appuntamento al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria il 4 e il 5 luglio 2023 per il grande convegno “Paradeigmata. Cantieri tecniche e restauri nel mondo greco d’Occidente”. Due giornate di studi, per un evento nato dalla collaborazione tra il MArRC, l’università Mediterranea di Reggio Calabria e l’università di Foggia. Il convegno è curato dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino, dalla prof.ssa Angela Quattrocchi, docente di Restauro all’università reggina, e dal prof. Riccardo Di Cesare, professore associato all’ateneo pugliese. L’organizzazione è stata coordinata da Maria Domenica Lo Faro, funzionario del Museo. La partecipazione come uditore è libera, fino a disponibilità di posti. Sarà possibile seguire i lavori anche in streaming, su piattaforma digitale. “Da anni lavoriamo per la realizzazione di questo importante convegno scientifico”, commenta il direttore Malacrino. “Il MArRC è diventato un grande museo, non solo in termini di numeri di visitatori e qualità dei servizi, ma anche come polo culturale e centro di ricerca. Tante università italiane e straniere stanno collaborando nello studio delle ricche collezioni museali, sia esposte che conservate nei depositi. Allo stesso tempo sono stati promossi numerosi convegni internazionali, anche in sinergia con atenei e altri enti di ricerca. Sono felice che tanti studiosi abbiano risposto con entusiasmo all’invito a partecipare a questo incontro scientifico e ringrazio i colleghi Angela Quattrocchi e Riccardo Di Cesare per la continua e variegata collaborazione, basata anche su una fraterna amicizia”.
“L’università di Foggia”, dichiara il prof. Di Cesare, “ha promosso con convinzione questo originale incontro scientifico su un tema di ricerca capace di portare grandi novità. Non vediamo l’ora di riunirci insieme ai tanti qualificati studiosi che hanno voluto offrire il loro prezioso contributo. L’archeologia, la scienza “investigativa” delle tracce materiali, ci permette di ricostruire il cantiere edilizio antico nelle sue tappe, dalla cava alla costruzione fino ai restauri. Una splendida occasione per rivedere all’opera le maestranze, le macchine, i materiali protagonisti nei processi di costruzione degli edifici e delle infrastrutture dell’antico mondo greco d’Occidente”. E la prof.ssa Quattrocchi: “Questo convegno invera nuovamente la costruttiva collaborazione tra il Museo e le Università. Un approfondimento di tematiche legate alle specificità identitarie dei beni culturali del territorio, nell’ottica di una sempre più estesa e consapevole divulgazione dei suoi valori storico-artistici”.
Ad aprire il convegno con i saluti istituzionali sono stati invitati la vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi; il sindaco della Città Metropolitana, Carmelo Versace; il sindaco del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; e il magnifico rettore dell’università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti. La prima giornata si aprirà con l’intervento del direttore generale Musei, Massimo Osanna, e sarà dedicata ai temi generali e alla Magna Grecia, con una relazione introduttiva sui cantieri nei santuari greci del prof. Giovanni Marginesu, dell’università di Sassari. Partendo da Cuma e Velia si giungerà nel pomeriggio ai numerosi interventi sui centri antichi del territorio calabrese. Il giorno successivo sarà interamente dedicato alla Sicilia, dall’estremità orientale di Capo Peloro per arrivare ad Agrigento, Segesta e Selinunte.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, con approfondimenti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico”
In che modo la musica e i suoni influenzano gli esseri umani? Quali effetti producono? Perché il suono degli strumenti musicali, talora accompagnando il movimento corporeo, può procurare piacere, gioia e serenità oppure tristezza, eccitazione e turbamento? Quali suoni e movimenti erano ritenuti in grado di procurare la «trance» nel mondo antico? Saranno i temi affrontati nella conferenza “Le azioni ed i movimenti espressivi nel rito nell’ arte e nella malattia. Una visione contaminata dell’attività del cervello umano”, nuovo appuntamento nella ricca programmazione del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa Europea della Musica. Appuntamento venerdì 23 giugno 2023, dalle 9 alle 18.30, al MArRC, sulla splendida terrazza affacciata sullo Stretto, si terrà l’incontro scientifico organizzato dal prof. Umberto Aguglia, Neurologo già ordinario dell’università Magna Grecia di Catanzaro, in collaborazione con il MArRC, e patrocinato dall’università Mediterranea di Reggio Calabria, l’università Magna Grecia di Catanzaro, il Touring Club Italiano – Sezione Reggio Calabria e dalla Città Metropolitana Reggio Calabria. “Siamo felici di ospitare questo evento di alto spessore scientifico”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC è sempre più un luogo della cultura condivisa, rivolto a tutti i tipi di pubblico. Abbiamo accolto con vivo interesse la proposta del prof. Aguglia, con la consapevolezza che il confronto multidisciplinare possa innescare la scintilla per nuove scoperte e prospettive di ricerca”.

Rilievo con Thiasos dionisiaco conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
“Questa conferenza”, commenta il prof. Aguglia, “si propone di mettere a confronto archeologi, storici, antropologi e medici (neurologi, neurofisiologi, psichiatri, psicanalisti) al fine di fornire una visione multidisciplinare delle azioni e dei movimenti espressivi nell’uomo. Una visione contaminata in cui la conoscenza della storia, dei rituali mistico-religiosi, della coreografia, dell’arte e della malattia aiuti a comprendere meglio il funzionamento del cervello umano”. Sarà un momento di studio e confronto multidisciplinare sul movimento e sull’attività motoria complessa, ponendo particolare attenzione sulla raffigurazione sull’interpretazione della sfera emotiva anche in rapporto alla musica. Angela Bellia, ricerca di ISPC CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale, approfondirà gli aspetti legati agli effetti della musica, dei suoni e del movimento ritualizzato attraverso una selezione di testi e di immagini di età greca e romana.

Ingresso alla mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
Sarà l’occasione per analizzare alcuni importanti esempi di scene di estasi causata dai suoni e dalla danza esposti nella grande mostra “Per gli uomini e per gli dei. Musica e danza nel mondo antico” a cura di Carmelo Malacrino, Angela Bellia e Patrizia Marra, inaugurata il 14 giugno 2023. Un percorso espositivo che attraverso i reperti, le immagini e gli strumenti originali, racconta il mondo sonoro nell’antichità e le varie occasioni del “fare musica”, di ascoltarla e di produrla per accompagnare la danza. Una esposizione temporanea con opere di età greca e romana provenienti non solo dalle collezioni del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, ma anche da quelle del museo Archeologico nazionale di Napoli e del museo Archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, con statue, affreschi, vasi e altri manufatti in argento, bronzo, osso e avorio (vedi Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Oltre 160 opere: vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo | archeologiavocidalpassato).











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