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Verona. Al museo degli Affreschi la conferenza “Dal conio al marmo: i volti degli imperatori romani nel Rinascimento veronese” di Raffaella Bucolo, dell’università di Verona, per il ciclo di “Conversazioni di archeologia arte e scienza” del Comune di Verona

Martedì 2 dicembre 2025, alle 17, nella Sala Galtarossa del Museo degli Affreschi a Verona, nuovo appuntamento con le conferenze dei Musei Civici 2025-2026 “Conversazioni di archeologia, arte e scienza”. Raffaella Bucolo, dell’università di Verona, nella conferenza “Dal conio al marmo: i volti degli imperatori romani nel Rinascimento veronese”, propone un percorso alla scoperta di come i ritratti degli imperatori e imperatrici romani siano tornati a nuova vita nella Verona rinascimentale. Attraverso esempi tratti da edifici pubblici e palazzi cittadini, verranno illustrati i casi in cui questi volti antichi, ripresi dai modelli monetali di età romana, divennero elementi decorativi e simbolici del potere e della memoria storica. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Parre (Bg). All’Antiquarium apre “Orobia” con il convegno “Abitare in montagna nell’età del Ferro. Le case alpine tra ricerca e valorizzazione”, dedicato a Raffaella Poggiani Keller, figura cardine nelle ricerche dell’Oppidum degli Orobi. Ecco il programma

Sabato 30 agosto 2025, alle 10, all’Antiquarium di Parre (Bg), in piazza San Rocco, la settimana edizione di “Orobia” apre con il convegno “Abitare in montagna nell’età del Ferro. Le case alpine tra ricerca e valorizzazione”, dedicato alla dott.ssa Raffaella Poggiani Keller, figura cardine nelle ricerche dell’Oppidum degli Orobi e nella sua valorizzazione. Il convegno ripercorrerà la storia di queste particolari abitazioni attraverso esempi dalla Lombardia, dal Trentino Alto Adige e dal Veneto, con novità dagli scavi archeologici, risultati delle ricerche e ricostruzioni per finalità didattiche ed educative rivolte ai diversi tipi di pubblico. Il programma. Dopo i saluti istituzionali, intervengono: Maria Gioia Migliavacca (università di Verona) su “La casa alpina: caratteristiche funzionali e convenzioni culturali”; Umberto Tecchiati (università di Milano) su “La Casa delle Botti e delle Ruote: scavo di un edificio incendiato del V sec. a.C. nella piana di Rosslauf a Bressanone (Bz)”; Cinzia Bettineschi (università telematica Pegaso), Luigi Mognini (università Ca’ Foscari Venezia) su “Spazi abitati, spazi vissuti: la casa al Bostel tra quotidianità, identità e costruzione sociale”; Serena Solano (Sabap di Bergamo e Brescia) su “Di pietra e di legno: abitare in Valcamonicatra età del Ferro e romanizzazione”; Riccardo Mantoan e Mattia Pizzighello (Nea Archeologia soc. coop.) su “La casa alpina: la ricostruzione della struttura C2 del Bostel di Rotzo (Vi)”.

Padova. Alla libreria Italypost presentazione del catalogo Artem della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” in corso nella Palestra grande di Pompei, a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori

Sei donne per raccontare le donne di duemila anni fa, a Pompei. Sono Francesca Ghedini, prof.ssa emerita di Archeologia università di Padova e curatrice del catalogo; Monica Salvadori, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Padova e curatrice del catalogo; Monica Baggio, prof.ssa associata di Archeologia università di Padova; Patrizia Basso, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Verona; Mariastella Busana, prof.ssa ordinaria di Archeologia università di Padova; Anna Favero, dottoranda Università di Salerno. Lunedì 16 giugno 2025, alle 18.30, si ritrovano alla libreria Italypost in viale Codalunga 4l a Padova, per presentare – moderate da Camilla Consonni, redattrice VeneziePost – il catalogo Artem della mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, in corso alla Palestra grande di Pompei dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026, realizzata dal dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova in collaborazione con le università di Salerno e Verona. Le relatrici guideranno i partecipanti alla scoperta di cosa significava essere una donna nell’antica Pompei. Prenotazione: https://librerieitalypost.it/…/catalogo-mostra-di…/

Locandina della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi

La mostra. Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato. La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze. Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale la nuova esposizione si pone in continuità: la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le università di Padova, Salerno e Verona. Il filo conduttore è la scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei (vedi Pompei (Na). Aperta nella Palestra Grande la mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso documentano le diverse categorie femminili nelle varie fasi della vita e nei diversi ruoli che svolgevano nella società. Gli interventi del direttore Zuchtriegel, delle curatrici Ghedini e Salvadori, e del restauratore Napoli | archeologiavocidalpassato).

Aquileia (Ud). Con la vista al tramonto dall’alto del campanile della Basilica si aprono le iniziative per le Giornate europee dell’Archeologia: tre giorni con gli Open-day dei cantieri di scavo (solo sabato 14), aperture straordinarie, passeggiate, visite guidate, archeologia sperimentale e arte

Con la visita del campanile della Basilica di Aquileia per godersi il tramonto dall’alto, tra area archeologica e laguna, si aprono ufficialmente le iniziative per le Giornate europee dell’Archeologia: dal 13 al 15 giugno 2025 Aquileia si anima con gli Open-day dei cantieri di scavo (solo sabato 14), aperture straordinarie, passeggiate, visite guidate, archeologia sperimentale e arte. Il programma è realizzato grazie alla collaborazione tra Fondazione Aquileia, Comune di Aquileia, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia, direzione regionale Musei del Friuli Venezia Giulia – museo Archeologico nazionale di Aquileia, Basilica di Aquileia, PromoTurismoFVG, università di Padova, di Trieste, di Udine, di Venezia, di Verona, Pro Loco Aquileia, associazione nazionale per Aquileia; al sostegno di Cassa Rurale FVG.

Venerdì 13 giugno 2025: 𝗧𝗥𝗔𝗠𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗟 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗔𝗡𝗜𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗕𝗔𝗦𝗜𝗟𝗜𝗖𝗔. Alle 20.30, ritrovo in piazza Capitolo, all’esterno della Basilica di Aquileia. I direttori di Fondazione SoCoBa, Andrea Bellavite, e di Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi, guideranno i partecipanti alla scoperta della storia del Campanile della Basilica. Il percorso prevede, oltre alla visita della Basilica, anche la salita sul Campanile: si consiglia quindi abbigliamento adeguato. Biglietto d’ingresso straordinario (15 euro) con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma MidaTicket a questo link. A cura di Fondazione SoCoBa e Fondazione Aquileia,

Venerdì 13 giugno 2025: 𝗔𝗖𝗖𝗘𝗡𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗘 𝗣𝗥𝗘𝗣𝗔𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗙𝗢𝗥𝗡𝗢 𝗩𝗘𝗧𝗥𝗔𝗥𝗜𝗢. Alle 21, nell’area archeologica degli antichi mercati-Fondo Pasqualis. Caricamento, accensione e preparazione del forno vetrario a legna ispirato a strutture romane antiche con i tecnici che l’hanno realizzato. Ingresso gratuito senza prenotazione. A cura di: Fondazione Aquileia in collaborazione con Associazione Nazionale per Aquileia APS e Pro Loco Aquileia Per maggiori informazioni: assaquileia@libero.it, prolocoaquileia@libero.it.

Giornate europee dell’archeologia 2025: archeo open day (foto fondazione aquileia)

Sabato 14 giugno 2025: 𝗔𝗥𝗖𝗛𝗘𝗢 𝗢𝗣𝗘𝗡 𝗗𝗔𝗬 – 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗧𝗘 𝗖𝗢𝗡 𝗟’𝗔𝗥𝗖𝗛𝗘𝗢𝗟𝗢𝗚𝗢 𝗔𝗜 𝗖𝗔𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗔𝗩𝗢. Alle 10.30 e alle 16.30. Gli archeologi e i restauratori della Fondazione Aquileia e delle Università accolgono i visitatori per raccontare le nuove scoperte, i reperti emersi nelle ultime campagne di scavo, le storie e i costumi dell’Aquileia antica. Aree: Foro – Decumano e Mura a zig-zag – Grandi Terme – Teatro romano – Antico Porto Fluviale – Sponda orientale del Porto Fluviale – Antichi Mercati (Fondo Pasqualis) – Domus romane (Fondo CAL) – Domus dei Putti Danzanti. Ingresso libero senza prenotazione. A cura di Fondazione Aquileia, Università di Padova, Università di Verona, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università di Trieste, Università di Udine, Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per il FVG.

Veduta panoramica dell’antico porto fluviale di Aquileia (foto nicola oleotto)

Sabato 14 giugno 2025: 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗧𝗔 𝗚𝗨𝗜𝗗𝗔𝗧𝗔 – 𝗩𝗜𝗔𝗚𝗚𝗜𝗔 𝗖𝗢𝗡 𝗡𝗢𝗜 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗗𝗜 𝗔𝗤𝗨𝗜𝗟𝗘𝗜𝗔. Alle 10.30, ritrovo all’Infopoint PromoTurismoFVG, via Giulia Augusta 11. Un viaggio alla scoperta dei segreti e degli splendori di Aquileia ai tempi dell’Impero Romano: allora punto strategico per gli scambi con i paesi danubiani e con l’Oriente, oggi Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO. A cura di PromoTurismoFVG. Biglietto 15,00 euro visita guidata + 5 euro ingresso alla Basilica – Gratis con FVGCard e FVGCardAquileia. Per info su riduzioni, gratuità e per la prenotazione (obbligatoria): Infopoint Aquileia PromoTurismoFVG +39 0431 919491, info.aquileia@promoturismo.fvg.it.

Dimostrazioni di lavorazione del vetro secondo tecniche antiche con il forno ‘romano’ (foto fondazione aquileia)

Sabato 14 giugno 2025: 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗦𝗣𝗘𝗥𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗜 𝗩𝗘𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗨𝗡 𝗙𝗢𝗥𝗡𝗢 “𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗢”. Alle 10.30 e alle 15, nell’area archeologica degli antichi mercati-Fondo Pasqualis. Dimostrazioni di lavorazione del vetro secondo tecniche antiche con il forno ‘romano’ con la partecipazione di maestri vetrai di scuola muranese e introduzione della speciale ‘murrina’ che d’ora in poi caratterizzerà i prodotti del forno sperimentale. Ingresso gratuito senza prenotazione. A cura d: Fondazione Aquileia in collaborazione con Associazione Nazionale per Aquileia APS e Pro Loco Aquileia. Per maggiori informazioni: assaquileia@libero.it, prolocoaquileia@libero.it

Sabato 14 giugno 2025: 𝗠𝗢𝗦𝗧𝗥𝗔 𝗗𝗜 𝗔𝗥𝗧𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢𝗥𝗔𝗡𝗘𝗔 “𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗣𝗢𝗦𝗧𝗢”, 𝗗𝗜 𝗕𝗔𝗥𝗕𝗔𝗥𝗔 𝗣𝗘𝗟𝗜𝗭𝗭𝗢𝗡. Dalle 12 al museo Archeologico nazionale di Aquileia, via Roma 1. La mostra “Fuori Posto” di Barbara Pelizzon, a cura di Daniele Capra, presenta quindici opere tra sculture e installazioni nei rinnovati depositi del museo. Il progetto raccoglie lavori recenti dell’artista realizzati impiegando materiali poveri e di risulta, messi in dialogo con le silenziose testimonianze che il passato ci ha restituito. La mostra sarà aperta dal 14 giugno al 7 settembre 2025 e sarà visitabile nei consueti orari di apertura al pubblico del museo Archeologico nazionale. La mostra è compresa nel costo del biglietto di ingresso. A cura di museo Archeologico nazionale di Aquileia. Per maggiori informazioni: museoarcheoaquileia@cultura.gov.it

Visite guidate a Casa Bertoli di Aquileia (foto fondazione aquileia)

Sabato 14 giugno 2025: 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗖𝗢𝗣𝗘𝗥𝗧𝗔 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗦𝗔 𝗕𝗘𝗥𝗧𝗢𝗟𝗜 𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗨𝗔 “𝗖𝗢𝗡𝗦𝗘𝗥𝗩𝗔 𝗗𝗜 𝗟𝗔𝗣𝗜𝗗𝗘 𝗜𝗡 𝗔𝗤𝗨𝗜𝗟𝗘𝗝𝗔”. Alle 15.30 a Casa Bertoli, via Popone 6. Visita guidata alla casa di Giandomenico Bertoli, padre della ricerca archeologica di Aquileia, con illustrazione della sua raccolta epigrafica e degli affreschi medievali. Ingresso libero senza prenotazione. A cura di Associazione Nazionale per Aquileia APS e Soprintendenza ABAP FVG. Per maggiori informazioni: assaquileia@libero.it

Installazioni luminose “Innumera” ad Aquileia (foto fondazione aquileia)

Sabato 14 giugno 2025: 𝗣𝗔𝗦𝗦𝗘𝗚𝗚𝗜𝗔𝗧𝗔 𝗖𝗢𝗡 𝗟𝗘 𝗟𝗨𝗖𝗜 𝗗’𝗔𝗥𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔 𝗜𝗡𝗡𝗨𝗠𝗘𝗥𝗔. Alle 21, in via dei Patriarchi. Guidati dalle installazioni luminose “Innumera”, attraverso via Roma in una passeggiata con Daniele Pasini, profondo conoscitore dei luoghi e della storia di Aquileia, vi potrete immergere nelle memorie, nelle storie e nelle visioni del passato, del presente e del futuro della città seguendo le linee della luce. Il tour partirà da via dei Patriarchi, per fare un percorso nel tempo, fino alla tappa in piazza Garibaldi dedicata al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità della città. Partecipazione gratuita senza prenotazione. A cura di Comune di Aquileia e Pro Loco Aquileia.

Archeologia sperimentale ad Aquileia: lavorazione del vetro secondo tecniche antiche (foto fondazione aquileia)

Domenica 15 giugno 2025: 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗦𝗣𝗘𝗥𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗜 𝗩𝗘𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗨𝗡 𝗙𝗢𝗥𝗡𝗢 “𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗢”. Alle 10.30 e alle 15, nell’area archeologica degli antichi mercati-Fondo Pasqualis. Dimostrazioni di lavorazione del vetro secondo tecniche antiche con il forno ‘romano’ con la partecipazione di maestri vetrai di scuola muranese e introduzione della speciale ‘murrina’ che d’ora in poi caratterizzerà i prodotti del forno sperimentale. Ingresso gratuito senza prenotazione. A cura di Fondazione Aquileia in collaborazione con
Associazione Nazionale per Aquileia APS e Pro Loco Aquileia. Per maggiori informazioni:
assaquileia@libero.it, prolocoaquileia@libero.it

Palazzo Brunner a fine restauri ad Aquileia (foto fondazione aquileia)

Domenica 15 giugno 2025: 𝗜𝗡𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗔𝗟𝗔𝗭𝗭𝗢 𝗕𝗥𝗨𝗡𝗡𝗘𝗥. Alle 11, con ingresso da via Roma, 20. Inaugurazione a conclusione del restauro conservativo di Palazzo Brunner, storico edificio che insiste sulla porzione sud-occidentale della città antica, occupata in età romana dall’anfiteatro. Nella corte interna si trova anche il fabbricato dell’”ex folador”, un edificio rurale con ampi spazi originariamente adibiti al deposito delle botti e alla conservazione dei prodotti agricoli. Ingresso libero senza prenotazione. A cura di Fondazione Aquileia.

 

Verona. Al museo di Storia naturale il convegno internazionale “Archeologia dai margini. Una storia transdisciplinare” che esplora la nascita dell’archeologia preistorica come sapere che si costruisce nel dialogo tra scienza, società e politica. Ecco il programma della due giorni di interventi

Il 12 e 13 giugno 2025, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo di Storia naturale di Verona, in lungadige Porta Vittoria 9, è in programma il convegno internazionale “Archeologia dai margini. Una storia transdisciplinare” che esplora la nascita dell’archeologia preistorica come sapere che si costruisce nel dialogo tra scienza, società e politica. Le due giornate mettono al centro figure spesso trascurate – donne, dilettanti, comunicatori – analizzandone il ruolo nella costruzione delle conoscenze archeologiche e nella trasmissione del patrimonio preistorico. L’evento si inserisce nell’ambito del progetto PRIN RIPRESa – Re-assessing Italian Prehistorical Studies from a Transdisciplinary Perspective, dedicato a rileggere la nascita della preistoria come sapere condiviso tra scienza, società e politica. Il progetto è coordinato dal professor Luca Ciancio, titolare della Cattedra di Storia della Scienza all’università di Verona, e coinvolge il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona, i Musei Civici di Verona-Museo di Storia naturale (Nicoletta Martinelli e Massimo Saracino) e l’istituto di Scienze del Patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) (Massimo Cultraro). La partecipazione è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2025. Alle 10, saluti istituzionali con interventi di Leonardo Latella (Musei Civici di Verona – museo di Storia naturale), Emanuela Gamberoni (dipartimento di Cultura e Civiltà – Università di Verona). Alle 10.30, SESSIONE 1 Genere e scienza: l’archeologia delle donne / Gender and science: the archaeology of women Chair: Fedra A. Pizzato. Interventi: Margarita Díaz Andreu (ICREA – Universitat de Barcelona) “Women and Transdisciplinarity in the History of Archaeology: Overcoming Disciplinary and Gender Lines”; Luca Ciancio (università di Verona) “The Italian Palethnologist. Pia Laviosa Zambotti and the Myth of Matriarchy: Archaeology, Biography and Society”; 11.20, coffee break; 11.45, María José Berlanga Palomo (Università di Malaga) “Becarias españolas en el Istituto Internazionale di Studi Liguri (Bordighera)”; Massimo Cultraro (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale CNR, Catania) “From Troy to Mycenae: Sophia Schliemann, an Unknown Career as Archaeologist”; 12.40, Pranzo / Lunch. 14.30, Chair: Nicoletta Martinelli. Interventi: Fedra A. Pizzato (università di Verona) “Fieldwork, Museum, and Engagement: the Multifaceted Legacy of Maria Fioroni (1887-1970)”; Francesca Bottura (università di Verona) “Die akademische Frau”: la questione dell’accesso femminile alle Università nell’ambito germanofono tra XIX e XX secolo”; Jorge del Reguero González (Universitat de Barcelona) “Pioniere dimenticate. Il ruolo delle donne nell’archeologia fenicio-punica in Spagna”; 15.45, Discussione sessione 1 / Session 1 discussion. A seguire visita guidata al museo di Storia naturale / To be followed by a guided tour of the Natural History Museum.

PROGRAMMA VENERDÌ 13 GIUGNO 2025. Alle 10, SESSIONE 2 Collaboratori, esperti locali, museologi, cultori, comunicatori / Collaborators, local experts, museologists, communicators Chair: Massimo Saracino. Vera Zanoni (Indipendent Scholar) “I’m Nobody! Who are you? / Are you – Nobody – too? (Emily Dickinson, n. 288). Studi e studiosi per un’archeologia dei “Signori Nessuno”; Massimo Tarantini (SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato) “Dai margini dell’accademia. Sul ruolo attivo dei non addetti ai lavori nell’archeologia preistorica italiana”; Nicoletta Martinelli, Massimo Saracino (Musei Civici di Verona – museo di Storia naturale) “Preistoria svelata: l’esposizione veronese del 1876 tra scienza e società”; Mara Migliavacca, Angelica Gabrielli (università di Verona) “Vous avez rendu un révitable sérvice á la science”: il contributo di De Stefani alla paletnologia europea”; 11.30, Coffee break. Chair: Luca Ciancio. 11.45, Elisa Dalla Longa (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale CNR, Roma) “Scienze senza confini (disciplinari). L’antropologia di Giovanni Canestrini”; Luigi Turri (università di Verona) “Il ritorno di Sardanapalo. Rappresentazione del re assiro prima e dopo le scoperte ottocentesche”; Andrea Tenca (Musei Civici di Verona – Biblioteche e archivi storici) “Il laboratorio di un divulgatore. Repertori iconografici, congressi scientifici e viaggi archeologici di Guido Valeriano Callegari”; 12.30, Discussione sessione 2 / Session 2 discussion; 12.45, Chiusura dei lavori / Closing remarks.

Verona. Al museo di Storia Naturale presentazione del libro “Roma preistorica” di Alessandro Guidi, terzo degli incontri “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al museo di Storia maturale di Verona” a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca

Giovedì 15 maggio 2025, alle 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo civico di Storia naturale di Verona, presentazione del libro “Roma preistorica” di Alessandro Guidi (Carocci, 2024), terzo incontro del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona” realizzati dal museo di Storia naturale di Verona e dal Servizio Biblioteche specialistiche e Archivi storici dei Musei, in collaborazione con il dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona e con il patrocinio della Società italiana di Storia della Scienza: sette appuntamenti a cura di Massimo Saracino e Andrea Tenca. Guidi discuterà con Alfredo Buonopane (università di Verona) e Massimo Saracino (Musei Civici di Verona) in merito alla preistoria dell’Agro romano per rispondere alla domanda: “Come è nata Roma?”.  Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Copertina del libro “Roma preistorica” di Alessandro Guidi

Roma preistorica. Come è nata Roma? Perché si è scelto di vivere proprio lì? Come si fa a trovare le tracce delle sue origini tra le molte stratificazioni che ha avuto nel tempo? Il libro parte dal più antico popolamento dell’Agro romano mezzo milione di anni fa, passando per le vicende dei primi agricoltori, fino alla concentrazione di genti attorno al guado sul Tevere e alla veloce crescita che le fece assumere le dimensioni di città, per arrestarsi proprio poco dopo la data mitica della fondazione, il 753 a.C. Fanno parte della trattazione la ricostruzione dei mutamenti del paesaggio a partire dal Pleistocene, una breve rassegna della fortuna del mito delle origini nell’arte, nella letteratura e nel cinema, una “guida” a musei e siti archeologici legati alle testimonianze della “prima” Roma.

Il prof. Alessandro Guidi (foro FB)

Alessandro Guidi è stato professore ordinario di Archeologia preistorica e protostorica nelle università di Verona e Roma Tre. Fra i suoi libri: Storia della paletnologia (Laterza, 1988), Preistoria della complessità sociale (Laterza, 2000).

Pompei (Na). Aperta nella Palestra Grande la mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso documentano le diverse categorie femminili nelle varie fasi della vita e nei diversi ruoli che svolgevano nella società. Gli interventi del direttore Zuchtriegel, delle curatrici Ghedini e Salvadori, e del restauratore Napoli

Locandina della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi

Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato. La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze. Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale la nuova esposizione si pone in continuità: la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 nella Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le università di Padova, Salerno e Verona. Il filo conduttore è la scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei: “Il filo conduttore è un po’ quello di raccontare L’altra Pompei, come si chiamava la mostra precedente, cioè quegli aspetti che vengono un po’ oscurati nella grande narrazione tradizionale. E tra questi ovviamente la vita delle donne, delle ragazze, delle bambine a Pompei, che era una vita segnata da violenza, da schiavitù a volte, la prostituzione, lo sfruttamento, ma anche spazio che le donne si sono conquistate. Ci sono imprenditrici, ci sono sacerdotesse. Dunque ci sono donne che possiamo definire anche un po’ del potere. Ma tutto questo è anche uno specchio per noi, perché siccome la storia non esiste senza chi la racconta, dipende molto da noi come presentiamo il tema. Abbiamo cercato un modo di parlare di tutti gli aspetti e credo che sia anche un’occasione per prendere atto che alcune cose sono cambiate per fortuna: oggi forse c’è ancora molto da fare, sicuramente c’è ancora molto da fare, ma possiamo anche misurare un po’ gli spazi che si sono aggiunti per le donne nella società, nel mondo lavorativo, nell’arte, in tutti i settori”.

Allestimento della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (foto parco archeologico pompei)

Francesca Ghedini, professoressa emerita di Archeologia dell’università di Padova: “L’idea è cercare di illustrare le donne romane a Pompei, perché Pompei è un microcosmo che rappresenta in fondo tutto l’impero romano. E quindi capire come vivevano le donne a Pompei è cercare di capire la condizione femminile a Roma e quindi ampliare il nostro sguardo. Perché la condizione femminile in questi ultimi anni è stata studiata soprattutto da storici, storici della religione, antropologi, studiosi del diritto romano: noi vogliamo lo sguardo dell’archeologo in una realtà unica, perché Pompei cristallizzata dall’immane eruzione ci restituisce la vita vera. Quindi gli oggetti, quindi gli spazi, quindi le immagini. E attraverso queste tre categorie di documenti abbiamo proposto un percorso che illustri tutte le categorie di donne in tutti i momenti della loro vita e in tutte le attività che esse hanno svolto”.

Allestimento della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (foto parco archeologico pompei)

Monica Salvadori, prorettrice al Patrimonio storico-artistico dell’università di Padova: “Con questa mostra abbiamo voluto raccontare un percorso ideale che parla delle donne pompeiane dalla nascita alla morte. Quindi la mostra si articola in tutta una serie di sezioni che prendono in considerazione il momento della nascita, l’educazione, il momento principale della vita di una donna che era il matrimonio, come la donna gestiva la casa, e di conseguenza anche quelle figure che raggiungono dei livelli importanti nella società pompeiana per le loro attività imprenditoriali; fino ad arrivare poi al momento della morte, quindi vede in questo caso una rappresentazione di alcune figure note e ignote. Quindi abbiamo voluto sempre giocare con i nomi delle donne pompeiane che sono stati catalogati e sono più di 600 i nomi che sono ricordati dalle fonti epigrafiche attestate a Pompei. Alcune di questi hanno delle identità più forti, perché siamo in grado di ricostruire la storia di alcune donne. Di alcune invece no: sappiamo solo cosa facevano, qual era la loro professione, non abbiamo altri elementi, però abbiano voluto dare dignità a tutte le donne pompeiane con questa mostra”.

Il rilievo funebre da Porta Sarno in mostra nella Palestra Grande di Pompei (foto parco archeologico pompei)

Giancarlo Napoli, direttore tecnico “Atramentum restauri” parla del restauro del rilievo funebre recentemente scoperto a Porta Sarno ed esposto, in cantiere aperto, proprio nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” (vedi Pompei. Scoperto nella necropoli di Porta Sarno un rilievo funebre da una tomba monumentale: raffigura a dimensioni reali una coppia, lui un uomo di rango elevato, lei una giovane sposa. Li vedremo in corso di restauro nella mostra “Essere donna nell’antica Pompei” che aprirà nella Palestra grande | archeologiavocidalpassato): “Dopo una prima pulitura abbiamo ritrovato del colore antico molto importante. Quindi abbiamo trovato la crisocolla, che è un colore verde; abbiamo trovato del blu egizio; abbiamo trovato delle lacche rosse. Quindi adesso stiamo mettendo in salvo questo colore. Lo stiamo consolidando prima che poi asciugandosi completamente sparisca. Stiamo usando anche dei leggeri biocidi per togliere le radici che c’erano nell’interno e stiamo consolidando il materiale lapideo. Perché essendo tufo è molto delicato e nel momento in cui tenderà ad asciugare probabilmente si creeranno delle lesioni, e quindi stiamo monitorando la situazione consolidando con delle nanosilici moderne che vanno ad aggregare di nuovo il materiale”.

Medaglione con busto di giovane donna: Intonaco dipinto, affresco, dalla Regio VI, insula 3, domus 11 di Pompei (I sec. d.C.) (foto marco casciello / parco archeologico pompei)

Il percorso della mostra si articola in 8 sezioni nel quale attraverso affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso sono documentate le diverse categorie femminili: matrone, liberte, schiave; nelle varie fasi della vita: nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte; e nei diversi ruoli che svolgevano nella società: dalle attività di grande rilievo sociale, economico, religioso, in cui erano impegnate le matrone di alto lignaggio e le liberte arricchite, ai mestieri di ogni genere esercitati da libere e schiave (filatrici e tessitrici, ostesse, venditrici, panificatrici, mediche, fattucchiere, prostitute ecc.).

Scena di lavatio: intonaco dipinto ad affresco da Pompei (I sec. d.C.) (foto marco casciello / parco archeologico pompei)

Nella prima sala il pubblico è accolto da nomi e volti di donne, come per dare voce alla loro individualità. Inizia, poi, il racconto che illustra, grazie al supporto di eccezionali testimonianze materiali – statue, affreschi, iscrizioni, graffiti e manufatti d’ogni genere – le donne di Pompei. Nelle prime sale sono illustrati gli aspetti principali della vita privata, che per una matrona comprendeva la gestione delle attività domestiche e il rapporto con la servitù, ma anche l’educazione dei figli, la cura del proprio corpo e le attività svolte nel tempo libero.

Ritratto femminile su erma in marmo dalla villa di Poppea a Oplontis (I sec. d.C.) (foto alfredo foglia e figlio sas / parco archeologico pompei)

Ampio spazio è poi riservato alla vita pubblica e lavorativa delle donne. Si stima cha a Pompei lavoravano fino a 100 donne nella prostituzione, molte costrette perché in schiavitù, ma non tutte. Le donne di si occupavano anche di attività di grande prestigio, con importanti ricadute sociali, come emerge nella sala dedicata alle imprenditrici ed evergeti dove sono raccontati ritratti di donne che hanno segnato il loro tempo, inaugurato nuove attività, cambiato il volto della città.  Le ultime tracce del loro passaggio nella vita terrena si colgono invece nelle necropoli, dove monumenti funerari, iscrizioni e corredi restituiscono il ricordo di alcune di loro.

Le donne “pompeiane” oggi: ecco il gruppo di esperte del parco archeologio di Pompei (foto parco archeologico pompei)

Mostra “Essere donna nell’antica Pompei”: spezzoni di film ispirati all’antoichità romana (foto parco archeologico pompei)

Il percorso si chiude con un salto nella contemporaneità che da un lato presenta i profili di alcune figure di donne che hanno dato il loro contributo alla scoperta e alla conoscenza di Pompei (Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher, Olga Elia), dall’altro offre ai visitatori una selezione di spezzoni cinematografici dedicati all’immagine femminile, tratti dal grande cinema d’ambientazione ispirato all’antichità romana e in particolare a Pompei. 

Verona. Al museo di Storia naturale presentazione del libro “Ripensare l’antropocene. Oltre natura e cultura” di Paola Govoni, Maria Giovanna Belcastro, Alessandra Bonoli, Giovanna Guerzoni, secondo incontro del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona”

Giovedì 17 aprile 2025, alle 17, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo di Storia naturale di Verona presentazione del libro “Ripensare l’antropocene. Oltre natura e cultura” di Paola Govoni, Maria Giovanna Belcastro, Alessandra Bonoli, Giovanna Guerzoni, secondo incontro del ciclo “La Biblioteca di Nemo. Dialoghi di storia e di scienza al Museo di Storia Naturale di Verona”. Le autrici discutono con Massimiliano Badino (università di Verona) e Luca Ciancio (università di Verona) di temi fondamentali e urgenti per i nostri tempi, come il cambiamento climatico, le relazioni tra essere umano e ambiente, l’insegnamento e il ruolo delle istituzioni in questi campi. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Copertina del libro “Ripensare l’antropocene. Oltre natura e cultura” di Paola Govoni, Maria Giovanna Belcastro, Alessandra Bonoli, Giovanna Guerzoni

Ripensare l’Antropocene. Oltre natura e cultura (Carocci editore). Come affrontare il surriscaldamento terrestre e geopolitico senza cedere a indifferenza, negazionismo o ansia climatica? Per rispondere, il volume invita a ripartire dal chiederci chi siamo oltre la dicotomia natura-cultura, per individuare un contesto che ci renda consapevoli che ogni gesto umano – personale, politico, tecnologico – ha un effetto sul pianeta. Potremo così prendere le parti del sistema Terra, praticare la cultura del limite e, rifiutando quella del dominio, ridimensionare i consumi e i toni del dibattito. Perché l’unica soluzione possibile è adattarci a quell’Antropocene che abbiamo scatenato, rallentandolo attraverso una transizione a fonti rinnovabili e a relazioni umane davvero inclusive. Ricorrendo a saperi interdisciplinari, indifferenti ai gerghi, ai principi di autorità e ai conformismi di gruppo, questo libro offre spunti di riflessione a chi, come le autrici, non trova risposte adeguate nei mondi separati delle scienze naturali, sociali, tecnologiche, umanistiche. La proposta è di individuare autonomamente zone d’interscambio dove applicare i risultati di tante, straordinarie conoscenze per instaurare alleanze paritarie con altri punti di vista, generi e generazioni.

Roma. In Curia Iulia, in presenza e on line, la conferenza “Cibele, la magia nera e le cistae mysticae” a cura del professor Attilio Mastrocinque (università di Verona) per “Dialoghi in Curia” promossi dal parco archeologico del Colosseo

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Per “Dialoghi in Curia” promossi dal parco archeologico del Colosseo giovedì 27 febbraio 2025, alle 16.30, la Curia Iulia ospita la conferenza “Cibele, la magia nera e le cistae mysticae” a cura del professor Attilio Mastrocinque dell’università di Verona. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. ingresso da largo della Salara Vecchia. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento su https://mastrocinque2025.eventbrite.it. Diretta streaming su facebook.com/parcocolosseo. Alcune lamine in piombo trovate in Germania e in Spagna invocano Cibele e Attis per maledire delle persone. Questo ruolo delle due divinità è noto da poco e i testi menzionano dei particolari in modo inequivocabile e diretto che permettono qualche considerazione sul culto in generale. Sono nominate le cistae conservate nei penetrali del tempio, probabilmente connesse con il matrimonio e non con l’evirazione, come si è creduto. Le nuove scoperte suggeriscono interpretazioni nuove sull’evirazione stessa e il ruolo della dea nel controllo delle facoltà mentali e sui locali sotterranei dei templi della Magna Mater.

Verona. Al museo di Storia naturale presentazione del libro “Food and wine in ancient Verona / Cibo e vino nella Verona antica – Vol. II – Mangiare e bere nella Preistoria e Protostoria” secondo volume del progetto dell’università di Verona “In Veronensium mensa. Food and Wine in ancient Verona”

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Giovedì 27 febbraio 2025, alle 16.30, nella sala conferenze “Sandro Ruffo” del museo civico di Storia naturale di Verona è in programma la presentazione del libro “Food and wine in ancient Verona / Cibo e vino nella Verona antica – Vol. II – Mangiare e bere nella Preistoria e Protostoria” a cura di Mara Migliavacca, Nicoletta Martinelli, Paola Salzani, Massimo Saracino (Edizioni Quasar, Roma), secondo volume del progetto dell’università di Verona “In Veronensium mensa. Food and Wine in ancient Verona”, finanziato da Fondazione Cariverona. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Il programma prevede i saluti di benvenuto di Marta Ugolini, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Verona; Paolo De Paolis, direttore dipartimento Culture e Civiltà dell’università di Verona; Andrea Rosignoli, soprintendente ABAP per le province di Verona Rovigo e Vicenza; e Francesca Rossi, direttrice dei musei civici di Verona. Sono previsti inoltre gli interventi di Flavia Guzzo, docente di Botanica dell’università di Verona, e Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’università di Bologna, che sono impegnati da anni nello studio delle tematiche delle fonti e delle diete alimentari del presente e del passato, il cui diverso approccio scientifico permetterà di avere una miglior comprensione delle tradizioni culinarie che ancora oggi caratterizzano Verona e non solo.

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“In Veronensium mensa. Food and Wine in ancient Verona”, progetto di ricerca dell’università di Verona

La presentazione segue a breve distanza quella del primo volume, svoltasi nel dicembre 2024 nella sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere. Questa seconda pubblicazione contiene una serie di contributi che, rispetto al primo volume, si concentra sulla preistoria e protostoria veronese, aggiungendo un importante tassello al progetto complessivo. In questa occasione alcuni risultati del progetto Food and wine in ancient Verona sono stati integrati con una ricca serie di importanti dati scaturiti da altre indagini in corso da parte di enti di ricerca da anni impegnati sul territorio, il cui tratto comune risiede nell’inter- e multidisciplinarietà e nell’impiego di metodologie scientifiche complesse e diversificate. Il dipartimento di Culture e Civiltà dell’università di Verona, coordinatore del progetto, il museo civico di Storia naturale di Verona e la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio, in tale progetto si sono fatti promotori della convergenza di enti e competenze per una ricerca in grado di ricostruire, da più punti di vista, le modalità dell’alimentazione in un arco temporale molto vasto, che si allargherà più avanti con gli ulteriori sviluppi previsti dal progetto.