Pompei. All’auditorium degli Scavi l’incontro “Seneca tragico nel triclinio di Villa Arianna” con l’archeologa Maria Rispoli, direttore del museo Archeologico di Stabia, promosso dall’associazione internazionale Amici di Pompei

L’affresco di Arianna e Teseo che ha dato il nome alla Villa Arianna di Stabia (foto parco archeologico di Pompei)
“Seneca tragico nel triclinio di Villa Arianna” è il titolo dell’incontro proposto dall’associazione internazionale Amici di Pompei ETS con l’archeologa Maria Rispoli, direttore del museo Archeologico di Stabia. La conferenza verrà arricchita da un commento del professor Gennaro Carillo, ordinario di Storia del Pensiero politico nel dipartimento di Scienze umanistiche dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Appuntamento venerdì 21 novembre 2025, alle 17, all’auditorium degli Scavi di Pompei. Durante l’incontro verrà presentata una rilettura del noto ciclo pittorico del triclinio di Villa Arianna dell’antica Stabia, dimora romana il cui nome deriva dalla riscoperta, sulla parete di fondo del triclinio, della raffigurazione del mito di Dioniso che incontra Arianna abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso. Il ciclo pittorico, risalente all’epoca neroniana, si ispira, secondo Maria Rispoli, integralmente alle tragedie di Seneca e alla sua poetica. La scelta di un programma figurativo di così alto spessore culturale e iconografico denota una committenza di altissimo rango. Così dietro la raffigurazione delle immagini che tappezzavano l’intero salone c’è da parte del proprietario un’adesione alla poetica e al pensiero filosofico di Seneca, che fu precettore di Nerone. Nello stesso tempo è possibile cogliere il riferimento a storie e aneddoti che rimandano al vissuto dello stesso Imperatore.
Monasterace (RC). Al museo Archeologico dell’antica Kaulonia il seminario “Da Stilida a Stilo e ritorno. Paesaggi e insediamenti nella vallata dello Stilaro in età post classica” con l’archeologo Giuseppe Hyeraci dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Dopo la pausa estiva tornano gli imperdibili appuntamenti al museo Archeologico dell’antica Kaulonia con il ciclo di seminari “Kaulonia tra terra e mare. Una colonia greca si racconta” a cura di Elisa Nisticò, Maria Teresa Iannelli e Lucia Spanò. Appuntamento domenica 14 settembre 2025, alle 17.30, al museo Archeologico dell’antica Kaulonia, sulla Statale Ionica a Monasterace (RC), con l’VIII seminario “Da Stilida a Stilo e ritorno. Paesaggi e insediamenti nella vallata dello Stilaro in età post classica”. Dopo i saluti di Elisa Nisticò, direttore del museo e parco archeologico dell’antica Kaulonia, e Maria Teresa Iannelli, direttrice dell’istituto della Biblioteca Calabrese, interviene Giuseppe Hyeraci, archeologo dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Kaulonía non finisce mai di stupire e raccontarsi, anche dopo la sua fine, così come per il momento la conosciamo. Proprio perché c’è un dopo, che comprende l’intero territorio, questo va attentamente analizzato e spiegato. A farlo sarà un archeologo d’eccezione, che conosce la colonia greca e quello che divenne con la conquista romana e le trasformazioni successive.
Locri (RC). Per il settimo incontro di “Un caffè… storicamente corretto”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone, al museo Archeologico nazionale conferenza “Una “santità di frontiera”. Ruolo e modelli di rappresentazione del monachesimo italo-greco in tempo di guerra nella Calabria bizantina” con Giuseppe Hyeraci dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Dopo la pausa agostana torna il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri (RC) giunto al settimo appuntamento, quello di settembre. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Venerdì 12 settembre 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri, per “Un caffè… storicamente corretto”, la conferenza “Una “santità di frontiera”. Ruolo e modelli di rappresentazione del monachesimo italo-greco in tempo di guerra nella Calabria bizantina” con Giuseppe Hyeraci dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, archeologo medievista, socio cultore del Circolo. Introducono Elena Trunfio e Marilisa Morrone. L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione. Argomento della serata sarà la guerra in Calabria nel periodo storico in cui la regione aveva un ruolo di frontiera, perciò endemicamente esposta tra il IX e l’XI secolo a costanti sollecitazioni belliche. Queste circostanze si accompagnano ad una letteratura storica, insita nella produzione agiografica regionale, in cui emerge il diretto coinvolgimento di differenti categorie sociali a partire dalle componenti più carismatiche, come quella dei monaci. Tale letteratura attribuisce connotazioni militari a categorie sociali normalmente estranee al contesto bellico e ad una santità ora strategicamente schierata al fianco delle milizie imperiali. Emerge da questa letteratura, dunque come anche i monaci, fossero “schierati” in qualche modo e la loro rappresentazione iconografica ne testimonia questo particolare ruolo.
Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, don Emanuel Monte, Federico Marazzi, Maria Lauro, Mariangela Catuogno, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”
Sabato 19 luglio 2025, alle 20, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli; don Emanuel Monte, direttore museo Diocesano di Ischia e Ufficio diocesano Beni culturali e Arte sacra; Federico Marazzi, ordinario di Archeologia cristiana e medievale, università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Maria Lauro, archeologa; Mariangela Catuogno, archeologa. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella Alessandra Vinciguerra e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, gli intervenuti illustreranno – riesaminandolo – il lascito di don Pietro Monti per quanto riguarda i materiali ceramici compresi nell’arco cronologico fra il IV e il X secolo d.C., all’interno di un programma di studio e schedatura di tutto il patrimonio postclassico raccolto da don Pietro, che nel quinquennio 2019 – 2024 ha ricevuto il supporto anche del museo Archeologico nazionale di Napoli. L’eredità degli studi condotti da don Pietro Monti sui materiali archeologici di Ischia ha avuto infatti uno dei suoi aspetti più innovativi nel riconoscimento e nel salvataggio del materiale risalente all’età medievale. In un’Italia come quella dei primi decenni del dopoguerra, in cui il territorio isolano diveniva sempre più oggetto di appetiti speculatori che ne avrebbero modificato per sempre i connotati, don Pietro è andato letteralmente a caccia, ovunque sul territorio isolano qualcuno gliene facesse segnalazione, a recuperare materiali archeologici che venivano fortuitamente alla luce in occasione di sterri e lavori. Se quest’opera è stata meritoria in assoluto, ancor più essa lo è stata relativamente ai reperti di epoca medievale che, allora, non erano quasi mai oggetti di attenzione da parte dell’archeologia “ufficiale” praticata dalle Università e dalle Soprintendenze. L’istinto di don Pietro Monti per un’archeologia “globale” che spaziasse all’interno di tutti gli archi cronologici della lunga storia ischitana, ha conosciuto il suo apice nelle indagini sistematiche che egli condusse sotto la chiesa di Santa Restituta e nei suoi immediati dintorni, di cui egli riuscì a tratteggiare due millenni di storia, letta attraverso i reperti archeologici. L’incontro del 19 luglio 2025, a Villa Arbusto, è l’occasione per raccontare quanto sinora fatto e quanto resti ancora da fare.
Ercolano (Na). A Villa Campolieto incontro pubblico “Tutela, valorizzazione, conservazione del patrimonio culturale. L’importanza della cooperazione e della formazione abilitante”: un’occasione di confronto tra istituzioni pubbliche, enti di ricerca, professionisti e restauratori, intorno ai temi della formazione e della cooperazione per la tutela del patrimonio artistico
In occasione della conclusione di alcuni interventi di restauro e della pubblicazione del bando di ammissione al corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, lunedì 9 giugno 2025, alle 15.30, a Villa Campolieto (Ercolano), incontro pubblico “Tutela, valorizzazione, conservazione del patrimonio culturale. L’importanza della cooperazione e della formazione abilitante”. L’iniziativa, promossa dall’università Suor Orsola Benincasa, dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane e dalla soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Napoli, rappresenta un’occasione di confronto tra istituzioni pubbliche, enti di ricerca, professionisti e restauratori, intorno ai temi della formazione e della cooperazione per la tutela del patrimonio artistico. L’incontro intende valorizzare i risultati di una collaborazione avviata nel 2021 e divenuta ormai un modello virtuoso per il territorio, capace di generare importanti ricadute scientifiche e culturali. Una sinergia che vede coinvolti enti pubblici e privati, università, soprintendenze e imprese di restauro, con l’obiettivo di promuovere una cultura della conservazione sostenibile, aggiornata alle sfide contemporanee.

Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro a Ercolano (foto ente ville vesuviane)
A portare i saluti istituzionali saranno Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane; Lucio d’Alessandro, rettore dell’università Suor Orsola Benincasa; e Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento. Interverranno, tra gli altri, Paola Villani, direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’UNISOB; Pasquale Rossi, presidente del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, e Attilio Maria Navarra, amministratore delegato di Fratelli Navarra s.r.l., che illustrerà principi e prospettive del restauro sostenibile nella realtà contemporanea. Un approfondimento specifico sarà dedicato alla presentazione dei restauri effettuati su opere d’arte di proprietà della Fondazione Ente Ville Vesuviane da parte degli studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in restauro dell’UNISOB, con l’intervento della funzionaria restauratrice della Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Napoli Palma Maria Recchia, da anni impegnata nei progetti di recupero e valorizzazione del patrimonio vesuviano, e dei docenti coinvolti nelle attività dell’Ateneo. L’evento si svolge con la partecipazione di Fratelli Navarra Restauri e del gruppo San Martino Alberghi.
Pompei. All’auditorium l’incontro con l’archeologa Rosaria Ciardiello (università suor Orsola Benincasa) su “Pompei ed Ercolano: l’influenza delle scoperte dall’Europa agli Usa”, promosso dall’associazione internazionale “Amici di Pompei”
Che impatto hanno avuto in Europa e in USA le scoperte legate agli scavi archeologici vesuviani tra la fine del Settecento e il Novecento? Ne parla l’archeologa Rosaria Ciardiello, docente dell’università Suor Orsola Benincasa, nella conferenza “Pompei ed Ercolano: l’influenza delle scoperte dall’Europa agli Usa”, promossa dall’associazione internazionale Amici di Pompei ETS. Appuntamento venerdì 27 settembre 2024, alle 17, all’Auditorium degli scavi di Pompei. “La conferenza prova ad analizzare la modalità di comunicazione delle scoperte archeologiche di questo periodo”, racconta Rosaria Ciardiello, “l’eccezionale riflesso e la straordinaria diffusione dei rinvenimenti ercolanesi e pompeiani in ciascun campo artistico (architettura, pittura, decorazione di mobili, manifatture ceramiche, modo di vivere). Artisti, letterati, collezionisti e viaggiatori contribuirono a promuovere le scoperte che ebbero un eccezionale riflesso sulla cultura in tutta l’Europa ma anche Oltreoceano e a dar vita a un vero e proprio gusto. Ciascun ambito culturale – continua- operò scelte proprie, utilizzò in diverse maniere i modelli ed elaborò personali adattamenti dei soggetti costruendo un dialogo con l’Antico che perdura ancora oggi sotto forme ancora una volta originali e rinnovate. Le numerose riproduzioni – conclude Rosaria Ciardiello- modificarono, adattarono e reinterpretarono gli originali, che mai furono pedissequamente riprodotti ma dettero origine ad autentici e originali capolavori che hanno fatto rivivere, rendendo immortali, sotto una forma nuova e diversa, gli straordinari rinvenimenti”.
Ischia (Na). Al museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno la conferenza “All’alba della storia di Ischia” con Claude Albore Livadie (università Suor Orsola Benincasa) quarto appuntamento del progetto Kepos 2024

Sabato 27 luglio 2024, alle 19.30, al museo Archeologico di Pithecusae in Villa Arbusto a Lacco Ameno (Ischia, Na), quarto appuntamento del progetto Kepos, organizzato dalla Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella e dedicato alle fasi storiche più antiche dell’isola d’Ischia, in cui interverrà la prof.ssa Claude Albore Livadie, già direttore di ricerca al centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS) e docente all’università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, su “All’alba della storia di Ischia”. Dopo i saluti del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale e di Alessandra Vinciguerra, presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, interverrà la prof.ssa Claude Albore Livadie. A moderare l’appuntamento sarà Mariangela Catuogno, direttore scientifico del progetto Kepos.

Una sala del museo Archeologico di Pithecusae nella Villa Arbusto a Lacco Ameno di Ischia (foto museo pithecusae)
A partire dagli anni ‘30 del secolo passato le scoperte archeologiche di Giorgio Buchner fanno luce sulle prime attestazioni della presenza umana a Ischia rivelando da un lato quanto fossero stringenti le connessioni con le facies archeologiche campane e dall’altro quanto eruzioni, colate e alluvioni abbiano coinvolto drammaticamente le popolazioni locali. Saranno presentati i siti del Cilento, San Michele, Castiglione, Monte Vico e Mazzola occupati dalle popolazioni indigene di stirpe ausona/opica prima dell’arrivo degli Eubei. I dati che emergono da questi insediamenti saranno oggetto di una approfondita analisi, volta anche ad avanzare nuove interpretazioni circa la cronologia, confermando quanto le isole fin dalle epoche più remote furono sempre luogo di grandi sperimentazioni culturali.






L’inizio della primavera viene celebrato dall’Associazione Internazionale Amici di Pompei ETS con un doppio appuntamento. Si inizia giovedì 20 marzo 2025, alle 17, nella biblioteca del parco archeologico di Pompei “Giuseppe Fiorelli” (via Plinio, 4): le archeologhe Ria Berg e Paola Miniero presentano il libro “Donne e violenze di guerra. Uno sguardo sull’età antica” di Mariarosaria Barbera (Ed. ESPERA 2024). All’incontro sarà presente l’autrice, archeologa, già soprintendente in vari siti italiani e direttore del parco archeologico di Ostia, che ha al suo attivo altre tre monografie sulla dimensione femminile nel mondo antico.
Si prosegue venerdì 21 marzo 2025, alle 17, all’Auditorium degli Scavi di Pompei l’archeologo Antonio De Simone, docente dell’università Suor Orsola Benincasa, terrà la conferenza “La cosiddetta villa di Augusto a Somma Vesuviana”. Il professore renderà noti gli ultimi risultati degli scavi di Somma Vesuviana, da lui effettuati, che hanno portato alla luce una grande villa romana, nota come “Villa di Augusto”. Emersa in località Starza della Regina, è stata scavata a partire dal 2002 grazie all’impegno dell’università di Tokyo in collaborazione con l’università Suor Orsola Benincasa. La Villa nasce tra la fine del II e gli inizi del III secolo d.C. e viene seppellita dall’eruzione del Vesuvio del 472, nota con il nome di eruzione di Pollena. Le ricerche svolte negli ultimi anni mostrano che la Villa sorge sui resti di una precedente struttura sepolta dall’eruzione del 79.






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