Iraq. I miliziani hanno distrutto le porte dell’antica Ninive. L’allarme del prof. Brusasco era fondato. Le prime immagini della devastazione sulla pagina Fb di Archeologia Viva

Una delle immagini pubblicate sulla pagina Fb di Archeologia Viva: un cumulo di macerie al posto della porta di Nergal
Mancavano le prove. Ora ci sono anche quelle: le porte monumentali dell’antica Ninive sono state distrutte dai miliziani dello Stato islamico. L’allarme lanciato attraverso la pagina Facebook della rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) dal prof. Paolo Brusasco, archeologo orientalista dell’università di Genova, sulle notizie (da fonti sicure) della distruzione delle mura di Ninive, il sito archeologico dove oggi sorge la città di Mosul, nel Kurdistan iracheno, è stato confermato (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2016/04/13/iraq-le-mura-di-ninive-sotto-attacco-dellisis-lallarme-in-un-post-del-prof-brusasco-archeologo-orientalista-sulla-pagina-fb-di-archeologia-viva-i-miliziani-ne/). Ora ci sono le immagini, drammatiche. E ancora una volta è la pagina Facebook di Archeologia Viva a pubblicare le prime foto delle devastazioni compiute nel celebre sito archeologico iracheno. I miliziani dell’Isis hanno inferto pesanti distruzioni alle porte di Mashki e di Nergal a Ninive, la capitale neoassira di Sennacherib e Assurbanipal. In queste immagini si vedono i resti della Porta di Nergal con in lontananza un bulldozer. Anche di quella di Mashki non sembra rimanere più nulla come si evince dalle rovine in secondo piano dietro il cartello che indica la porta stessa. Fonti locali, riferisce il post di Archeologia Viva, sostengono che lo Stato Islamico starebbe spianando anche dei tratti delle poderose fortificazioni.
Secondo il prof. Brusasco, “queste distruzioni intenzionali, che non sono nemmeno “giustificate” dal pretesto dell’attacco ai “falsi idoli” visto che le porte in questione (a parte quella di Nergal) non avevano tori alati androcefali, indicherebbero un’azione propagandistica dello Stato Islamico volta a riaffermare il suo potere in un momento di particolare debolezza politico-militare: sarebbe imminente l’offensiva delle forze alleate irachene per riprendere Mosul, la città moderna dove si trova l’antica Ninive”.
Iraq. “Le mura di Ninive sotto attacco dell’Isis”: l’allarme in un post del prof. Brusasco, archeologo orientalista, sulla pagina Fb di Archeologia Viva. I miliziani nel 2015 avevano già distrutto una parte delle mura millenarie della capitale assira
“I miliziani dello Stato Islamico sono tornati ad attaccare le mura e le porte monumentali di Ninive”. A lanciare l’allarme, attraverso la pagina Facebook della rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore) diretta da Piero Pruneti, il professore Paolo Brusasco dell’Università di Genova, archeologo orientalista, attualmente direttore di un progetto di indagine e scavo nel Kurdistan iracheno, cioè proprio nella regione di Ninive, una delle più famose città antiche, sulla riva sinistra del Tigri a Nord della Mesopotamia, capitale del regno assiro sotto il re Sennacherib (704 – 681 a.C.), che l’ampliò e abbellì. Con Assurbanipal (668 – 626 a.C.) raggiunse l’apice del suo splendore, quando le mura si estendevano per 12 chilometri su un territorio di 750 ettari.

Il prof. Brusasco, archeologo orientalista, ha lanciato l’allarme: l’Isis sta attaccando le mura di Ninive
“Notizie da fonti locali attendibili ci hanno comunicato (ancora non sono pervenute immagini) lo spianamento con bulldozer da parte dell’Isis della celebre porta urbica di Mashki a Ninive”, si legge nel post. Anche se ricostruita in crudo negli anni di Saddam Hussein e quindi nel 2009, il monumento è di straordinaria importanza storica: si tratta della “Porta dell’abbeveraggio” citata nelle fonti del sovrano neoassiro Sennacherib, utilizzata per condurre le mandrie ad abbeverarsi nelle acque del fiume Tigri. Si trova sul lato occidentale delle fortificazioni di Ninive. “Si teme anche per l’integrità di queste spettacolari opere di difesa in crudo (12 chilometri di perimetro, larghe sino a 45 metri, alte oltre 10, rivestite in pietra e protette da torri merlate)”, spiega sempre il post, che cingevano la capitale di 750 ettari, la città che la Bibbia descrive come “larga tre giornate di cammino” (Libro di Giona 3,3).

Nel gennaio 2015 i miliziani hanno distrutto una porta monumentale delle mura di Ninive, distruzione documentata da un video
In antichità, quindici porte turrite, che portavano i nomi dei principali dèi del pantheon mesopotamico, si innalzavano per oltre 23 metri sul livello di campagna. Quella di Nergal (sul lato nord delle mura), protetta da tori alati androcefali, è stata distrutta dall’Is il 29 gennaio 2015, come confermato da un video del 26 febbraio 2015. Nello stesso mese i miliziani dello Stato Islamico assaltano il museo di Mossul e ne distruggono i reperti (vari dei quali copie in gesso) richiamandosi all’idolatria condannata dall’Islam, accanendosi anche su alcune statue monumentali degli scavi, ma avendo cura di vendere sul mercato clandestino delle opere d’arte vari reperti trafugati dai musei e dai siti archeologici caduti in loro possesso.
“…comunicare l’archeologia…”: il Gruppo archeologico bolognese nel ciclo del secondo trimestre dedica un focus alla distruzione del patrimonio archeologico nel Vicino Oriente
La distruzione del patrimonio archeologico del Vicino Oriente sotto i colpi dei miliziani dello Stato Islamico sarà tra i temi forti affrontati nel ciclo di conferenze del secondo trimestre 2015, “…comunicare l’archeologia…”, fiore all’occhiello del Gruppo archeologico bolognese. L’appuntamento è alle 16.30 di giovedì 16 aprile nell’aula cesare Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in viale delle Belle Arti, per l’incontro con il prof. Paolo Brusasco, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico alla Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova, su “Futuro senza passato: l’estinzione del patrimonio culturale in Siria e Iraq”. L’ingresso all’Aula Gnudi per partecipare esclusivamente alla conferenza è gratuito. Si emetterà comunque biglietto gratuito per le persone che intendono accedere alla conferenza, solo a partire dalle 16. Continua così l’impegno dei soci del Gabo, tra cui insegnanti di scuole medie superiori, studenti universitari, archeologi ed appassionati di vario tipo, accomunati dal medesimo interesse per la storia della cultura e dell’arte antica, di organizzare cicli di lezioni, incontri e visite guidate “col fine di supportare la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico, storico ed artistico, locale e non solo”.
Ma vediamo meglio nel dettaglio il programma del ciclo di incontri del secondo trimestre. Si inizia martedì 14 aprile, alle 21, al centro sociale G.Costa, via Azzo Gardino 48, con Gianni Garzaroli, archeologo dell’università di Bologna, impegnato nella missione “Samaipata” in Bolivia, il quale parlerà proprio de “La roca esculpida di Samaipata (Bolivia)”. Due giorni dopo, giovedì 16, come anticipato, alle 16.30, ma alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, il prof. Paolo Brusasco, docente di Archeologia e Arte del Vicino Oriente Antico all’Università di Genova, affronta un tema di drammatica attualità: “Futuro senza passato: l’estinzione del patrimonio culturale in Siria e Iraq”. Domenica 26 aprile ci si sposta al museo nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto dove, alle 17, dove si ripropone l’intervista impossibile a Vel Kaikna di Giuseppe Mantovani con Marco Mengoli nei panni di Vel Kaikna e Davide Giovannini in quelli dell’intervistatore. L’etrusco Vel Kaikna, membro di un’importante famiglia di Felsina, era probabilmente un ammiraglio o un navarca: lo fa capire la sua stele funeraria, esposta nel museo civico Archeologico di Bologna, su cui si staglia una nave da guerra etrusca. Si potrà conoscere Vel Kaikna proprio grazie all’intervista “Impossibile” scritta da Giuseppe Mantovani e realizzata in collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese.
Da martedì 5 maggio gli appuntamenti tornano al centro sociale G.Costa dove alle 21ci sarà una serata a disposizione dei soci (relazioni di viaggio, esperienze archeologiche, tutto quanto fa storia), in attesa dell’incontro di martedì 12, sempre al Costa, sempre alle 21, con la prof.ssa Mariangela Vaglio, dottore in Storia Antica alla Sapienza di Roma, giornalista e scrittrice, che – dopo il successo del libro-saggio “Didone, per esempio. Nuove storie dal passato“, biografie non convenzionali dei grandi personaggi – mitici o storici – del mondo greco-romano, a Bologna anticiperà il nuovissimo secondo volume “Socrate, per esempio”, che dovrebbe essere in libreria per la fine di maggio, soffermandosi su “I filosofi presocratici tra divulgazione e fonti antiche”. Martedì 19 maggio, ancora al Costa alle 21, con Valentina Manzelli, archeologa della soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, si avrà la presentazione della mostra “Brixia, Roma e le genti del Po”, prevista a Brescia, al museo di Santa Giulia e area archeologica, dal 9 maggio 2015 al 17 gennaio 2016. Il progetto scientifico della mostra è di Luigi Malnati, già soprintendente per l’Archeologia dell’Emilia Romagna, e Filli Rossi.
Alla fine di maggio l’appuntamento è il 28, un giovedì, alle 21, alla Mediateca di San Lazzaro, in via Caselle 22, a S. Lazzaro, vicino Bologna, per un’altra “Intervista impossibile”, questa volta ad Attilio Regolo, a cura di Umberto Eco. Introduce la serata Erika Vecchietti, assegnista di ricerca al dipartimento di Storia culture e civiltà dell’università di Bologna, con Marco Mengoli nella parte di Attilio Regolo e Davide Giovannini in quella dell’intervistatore. Questo secondo ciclo di “…comunicare l’archeologia…” chiude martedì 9 giugno, alle 21, al Costa, con “Principi etruschi a Cerveteri. Le tombe orientalizzanti in località S. Paolo” illustrati dalla prof.ssa Maria Antonietta Rizzo, docente di Etruscologia e Antichità Italiche all’università di Macerata.
















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