Paestum (Sa). Al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Frontières en Grande Grèce. Archéologie et histoire des représentations” del prof. Airton Pollini: uno studio sull’organizzazione degli spazi delle città greche attraverso le nuove fondazioni nell’Italia meridionale
Giovedì 11 settembre 2025, alle 11, al museo Archeologico nazionale di Paestum, presentazione del libro del prof. Airton Pollini “Frontières en Grande Grèce. Archéologie et histoire des représentations“, pubblicato nella collana del Centre Jean Bérard di Napoli. La presentazione, organizzata dai parchi archeologici di Paestum e Velia e dall’università di Salerno insieme alla Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici (Or.Sa.), si svolgerà alla presenza dell’Autore che ne discuterà con Emanuele Greco, presidente della Fondazione Paestum. Introduce la discussione il prof. Luigi Vecchio dell’università di Salerno. Aprono la giornata Tiziana D’Angelo, direttore dei parchi di Paestum e Velia; Valérie Huet, direttore del Centre Jean Bérard; e Fausto Longo, direttore Or.Sa.
Il prof. Airton Pollini è professore all’università di Tours e visiting professor all’università di Salerno, è membro del Comitato Scientifico di diverse riviste internazionali e autore di più di 50 saggi scientifici.
Si occupa di organizzazione degli spazi nel mondo greco, di fondazioni e di relazioni interculturali. Per la sua Habilitation à diriger des recherches, ha proposto una sintesi sulle agorai greche di Magna Grecia e di Sicilia, che sarà pubblicata nella collana della Scuola francese di Roma prossimamente. Attualmente, coordina un progetto di ricerca sui territori nel mondo greco antico, TeMAES (Territoires multiples: agentivité et environnements socio-économiques), con Stefania De Vido (università Ca’ Foscari di Venezia), Arianna Esposito (università di Digione) e Clémence Weber-Pallez (università di Toulouse). Il progetto, in collaborazione con Fausto Longo (università di Salerno) ed altre istituzioni (parchi archeologici di Paestum e Velia, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio delle province di Salerno ed Avellino, università di Palermo, Reseau Nationale en MSH, Ecole française de Rome e d’Athénes), è incentrato sullo studio di alcuni territori dell’Italia meridionale e della Sicilia: Poseidonia-Paestum, Metaponto e Himera.
Frontières en Grande Grèce: Archéologie et histoire des représentations, coll. Études, vol. 15, Naples, Centre Jean Bérard, anno 2025. Le nuove fondazioni nell’Italia meridionale costituiscono un contesto privilegiato per studiare l’organizzazione degli spazi delle città greche, sia urbane che rurali. La questione dei confini è quindi un argomento che ci permette di analizzare le varie sfide che i cittadini greci hanno dovuto affrontare. Quale poteva essere la concezione dei limiti dell’occupazione della terra da parte dei greci in un contesto coloniale? C’è una differenza nella percezione del confine a seconda che ci si opponga ad un’altra città greca, ad una comunità italica organizzata in una città come gli Etruschi, o alle popolazioni autoctone dell’Italia con altre forme di organizzazione? Sono queste le domande a cui questo libro cerca di dare risposte esaminando fonti scritte, archeologiche e iconografiche. Erodoto, Diodoro e Strabone ci permettono di comprendere le concezioni intellettuali del confine e di analizzare un mondo immaginario in cui il rilievo naturale è investito di leggende e creature fantastiche. Vengono presi in considerazione anche i resti archeologici provenienti dalle campagne di tre città achee: Sibari, Metaponto e Poseidonia-Paestum, un luogo eccezionale essendo riservato al santuario di Hera alla foce del Sele. La cultura materiale permette di seguire le evoluzioni e le interazioni tra i greci e le altre popolazioni, dando vita a confini dinamici e plurali.
Paestum. Il parco archeologico presenta una prestigiosa collaborazione internazionale col Rijksmuseum van Oudheden di Leiden (Paesi Bassi): la mostra “Paestum. Città delle dee”, con 80 prestiti dai depositi del museo nazionale
Una statua in marmo della dea Hera e otto lastre funerarie dipinte, uniche nel loro genere, provenienti dalle tombe dell’élite lucana di Paestum saranno tra i pezzi più significativi della mostra “Paestum. Città delle dee”, in programma dal 25 aprile 2024 al 25 agosto 2024 al Rijksmuseum van Oudheden – museo nazionale delle Antichità di Leiden, nei Paesi Bassi. La mostra, realizzata in collaborazione tra il ministero della Cultura, il parco archeologico di Paestum e Velia e il museo nazionale delle Antichità di Leiden, che sarà presentata mercoledì 20 marzo 2024, nella Sala Cella del museo Archeologico nazionale di Paestum, prevede l’esposizione oltralpe di alcuni tra i più significativi reperti archeologici di Paestum. Il percorso espositivo include anche statuette in terracotta, bronzo e marmo, vasi per bruciare incenso, ceramiche pregiate, raffinati oggetti in vetro, monete, un’armatura greca in bronzo e numerosi doni offerti alle dee Hera, Atena e Afrodite. Alla presentazione intervengono Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia; Ruurd Halbertesma, curatore della collezione greco-romana e curatore della mostra; Teresa Marino, archeologo del parco archeologico di Paestum e Velia; e Carlijn Oldenkotte, pr, marketing e comunicazione.

Lastra funeraria in travertino dipinta con scena di pugilato, conservato al museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)

Tiziana D’Angelo, direttore del parco archeologico di Paestum e Velia (foto pa-paeve)
“Questa mostra”, dichiara il direttore Tiziana D’Angelo, “ha rappresentato una straordinaria occasione di collaborazione internazionale tra Italia e Paesi Bassi, in cui abbiamo avuto l’onore di lavorare con un istituto di elevata statura, quale il museo nazionale delle Antichità di Leiden, di confrontarci con colleghi di grande esperienza e di creare i presupposti per future sinergie. Inoltre il progetto, che conta 80 prestiti dal parco archeologico di Paestum e Velia pressoché interamente provenienti dai ricchi depositi del museo Archeologico nazionale di Paestum, ci consente di valorizzare a tuttotondo la nostra collezione. Infine, scegliendo Paestum come protagonista della narrazione espositiva, la mostra riconosce l’eccezionale valore storico-archeologico del sito su scala globale”. E il prof. Ruurd Halbertsma, curatore della mostra: “La mostra Paestum. Città delle dee non sarebbe stata realizzata senza la sinergia straordinaria tra il parco archeologico di Paestum e Velia e il museo nazionale di Antichità di Leida. La collaborazione culturale, la collegialità e l’integrità scientifica sono alla base di questo progetto straordinario. Vorrei esprimere sentimenti della mia più grande gratitudine a tutti i miei colleghi di Paestum che hanno reso possibile questa mostra”.

Statua in marmo della dea Hera, conservata al museo Archeologico nazionale di Paestum (foto luigi spina)

Lekythos parzialmente verniciata conformata a conchiglia bivalve con figura femminile inginocchiata, conservata al museo Archeologico nazionale di Paestum (foto pa-paeve)
“Paestum. Città delle dee” è la prima mostra retrospettiva realizzata nei Paesi Bassi sull’archeologia di Paestum e copre un arco temporale di circa ottocento anni, dalla fondazione della colonia magnogreca all’età imperiale. Oltre ai prestiti provenienti dal museo Archeologico nazionale di Paestum e ai reperti della collezione di Leiden, la mostra include oggetti provenienti dal museo del Louvre di Parigi, dall’Antikensammlung Staatliche Museen zu Berlin, dalla Banca d’Olanda e dal Museo Allard Pierson di Amsterdam. “Paestum. Città delle dee” è la quinta mostra realizzata dal Rijksmuseum van Oudheden nel contesto di una serie incentrata su importanti città del mondo antico. Le precedenti mostre si sono focalizzate su Petra (2013-2014), Cartagine (2014-2015), Ninive (2017-2018) e Byblos (2022-2023).



Oltre 100 esperti tra archeologi, architetti, ingegneri, docenti universitari, museologi e museografi si riuniscono il 26 e il 27 febbraio 2024 a Roma, al ministero della Cultura, al Collegio Romano, per il convegno organizzato dalla direzione generale Musei “Allestire l’archeologia. Progetti in corso e nuove proposte per i musei e i parchi archeologici nazionali”. Nel corso delle due giornate verranno illustrati e discussi circa 40 progetti, studiati per realizzare ex novo o per rinnovare gli allestimenti di altrettanti musei e parchi archeologici nazionali di tutta Italia. I lavori si concluderanno con una tavola rotonda, coordinata da alcune tra le personalità attualmente più competenti per animare il dibattito intorno all’intreccio tra ricerca, comunicazione e musei. Diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura ai seguenti link: 26 febbraio 




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