Archeologia in lutto. Si è spenta a Milano all’età di 95 anni l’archeologa Gemma Sena Chiesa, professoressa emerita di Archeologia classica all’università di Milano, punto di riferimento internazionale nello studio delle gemme intagliate di età romana. Il ricordo di allieve e istituzioni

Copertina del libro “Gemme antiche. Arte lusso e potere nella Roma dei Cesari” di Gemma Sena Chiesa (Carocci editore)
Archeologia in lutto. Domenica 21 luglio 2024 si è spenta a Milano all’età di 95 anni l’archeologa Gemma Sena Chiesa, professoressa emerita di Archeologia classica all’università di Milano, dove ha tenuto la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana e diretto la Scuola di Specializzazione dell’università milanese, formando generazioni di archeologi. I funerali si terranno mercoledì 24 luglio 2024, alle 11, nella chiesa di Santa Maria Segreta, in piazza Nicolò Tommaseo, a Milano. Gemma Sena Chiesa è stata uno dei più grandi studiosi di glittica, punto di riferimento internazionale nello studio delle gemme intagliate di età romana. E proprio uno dei suoi saggi più recenti, “Gemme antiche. Arte lusso e potere nella Roma dei Cesari” (Carocci editore) è stato presentato in aprile 2024 alla Fondazione Luigi Rovati di Milano (vedi Milano. Alla fondazione Luigi Rovati conversazione a più voci dal titolo “La seduzione delle gemme fra storia e collezionismo” in occasione della presentazione del libro di Gemma Sena Chiesa “Gemme antiche: arte lusso potere” (Carocci editore) | archeologiavocidalpassato).

La professoressa Gemma Sena Chiesa con Elena Poletti (foto da Fb)
“Un saluto pieno di gratitudine e affetto alla Signora dell’archeologia”, scrive l’archeologa Elena Poletti, “la docente che più di tutti ha segnato la mia formazione universitaria e specialistica. Conservo tra i più bei ricordi il giorno in cui, dopo l’esame del suo corso di archeologia romana, mi accolse con sincero entusiasmo tra i suoi laureandi, così come i giorni formativi sugli scavi di Calvatone (Bedriacum) e fu un vero onore alla Scuola di specializzazione ricevere l’incarico di affiancarla, con la collega Elisabetta Gagetti nella curatela scientifica del prezioso volume Gemme dalla corte imperiale alla corte celeste. Ma accanto ai ricordi “accademici” affiorano anche i tratti umani, di eleganza e finezza, con note di affetto, a volte inaspettate, come quando, vedendomi intenta allo studio nel dipartimento di archeologia dell’università per preparare l’esame dell’ultimo anno di specializzazione (e il pancione di 8 mesi di Silvia), mi salutò con che bella mamma. Gli incontri, in seguito, a presentazioni di libri, e la recente scoperta di sorellanza in Soroptimist. Oltre ai ricordi personali, che ciascuno dei suoi molti allievi serba di lei, resteranno ai posteri i suoi studi imprescindibili, le pubblicazioni della grande necropoli e dell’abitato di Angera, quelle su Calvatone, su temi di arte romana e, soprattutto, sulle gemme, sua vera e grandissima specifica competenza. Tra le foto-ricordo mi piace dunque unire un bellissimo manufatto altomedievale che conobbi grazie a Lei, quando mi affidò la ricerca delle gemme romane nei reliquiari della prima cristianità: il cofanetto di Saint Maurice d’Agaune. Insieme al saluto unisco per me e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di essere suoi allievi di poterne portare avanti non solo gli insegnamenti nel nostro ambito professionale, ma il metodo e lo stile”. E Cristina Miedico, archeologa del Castello Sforzesco, scrive: “Che la terra accolga lieve, in uno splendido giardino, la Professoressa Gemma Sena Chiesa, con la stessa cura ed eleganza con cui la Signora l’ha esplorata per una vita intera, scoprendo e narrando i suoi tesori”.

La professoressa Gemma Sena Chiesa con Thea Ravasi (foto da Fb)
“Gemma Sena Chiesa”, ricorda Thea Ravasi, “apparteneva ad una generazione di archeologi proveniente dalla realtà sociale e culturale dell’archeologia italiana del dopoguerra. Tuttavia fu la prima a Milano a capire che il mondo dell’archeologia italiana stava rapidamente cambiando e che l’archeologia commerciale poteva portare nuove idee, nuova energia e rinnovamento in accademia. Sono stata una delle ultime allieve a laurearsi con lei, se non l’ultima, e a lei devo il consiglio che forse ho più disatteso: quello di sposare un uomo ricco che potesse mantenere la mia carriera da archeologa. Eh niente, stasera voglio ricordarla così, nel giorno in cui mi strinse la mano, mi proclamò dottoressa e diede così avvio al mio percorso professionale e, come sempre accade, umano, nel mondo dell’archeologia italiana, dandomi sempre grande fiducia e lasciandomi sempre grandi spazi di libertà di espressione. Sit tibi terra levis”.

La professoressa Gemma Sena Chiesa sul sito di Calvatone-Bedriacum (foto visitors centre Calvatone-Bedriacum)
Visitors centre Calvatone-Bedriacum. “Il vicus romano presso Calvatone, per l’ampiezza dell’abitato e per la ricchezza del suo deposito archeologico, si configura come uno dei siti più interessanti per una esplorazione sistematica globale. Così scriveva nel 1991 la professoressa Gemma Sena Chiesa per illustrare il progetto di ricerca scientifica denominato “Calvatone 90” da lei diretto. Fu l’inizio. L’inizio dell’indagine archeologica sistematica di Bedriacum e della sua valorizzazione, che, proprio grazie a questo inizio e al suo fondamentale contributo, continuano ancora oggi. In occasione della sua scomparsa vogliamo ricordare il suo impegno, la sua lungimiranza e la sua grande capacità di intrecciare relazioni per l’archeologia del nostro territorio”.

Gemma con Fortuna su timone proveniente dallo scavo di Calvatone (Cr) (foto sabap-cr-mn-lo)
“È con grande dispiacere”, scrive la soprintendenza ABAP di Cr-Mn-Lo, “che questa soprintendenza si unisce al cordoglio per la scomparsa di Gemma Sena Chiesa, già professoressa di Archeologia classica all’università di Milano. Figura di grande rilievo per gli studi relativi alla civiltà romana in Italia Settentrionale e alla glittica antica, era particolarmente legata al territorio di competenza di questo Ufficio per aver diretto ventennali campagne di scavo presso Calvatone, in provincia di Cremona, località ove le indagini archeologiche hanno permesso di portare alla luce un vicus di età romana, identificato con Bedriacum, insediamento noto dalle fonti antiche perché collegato alle vicende belliche del 69 d.C. La profondità di pensiero unita all’entusiasmo e alla passione per la ricerca ha consentito fondamentali passi avanti per la conoscenza della storia di questi luoghi, fornendo basi imprescindibili per tutti coloro che si occupano della loro tutela e ne approfondiscono lo studio; di questo importante patrimonio di intuizioni e di lavoro lasciatoci in eredità saremo sempre grati”. Anche l’Associazione nazionale per Aquileia “piange la scomparsa di Gemma Sena Chiesa, autrice per i suoi tipi del primo studio sulla glittica romana scientificamente compiuto, imprescindibile punto di partenza per ogni studio in questo campo, e sua collaboratrice nel tempo. Terra levis tibi sit”.



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