Roma. Al Tempio di Minerva Medica sull’Esquilino al via “Un refolo di primavera” ciclo di eventi tra arte e condivisione promosso dalla soprintendenza speciale

Il cielo dal Tempio di Minerva Medica a un passo dalla Stazione Termini a Roma (foto ssabap-roma)

Il Tempio di Minerva Medica, sull’Esquilino, a Roma (foto ssabap-roma)
È tra i monumenti più rappresentativi del rione Esquilino, nel mondo antico era la terza cupola più grande di Roma, dopo il Pantheon e le Terme di Caracalla, e ora sarà la sede di “Un refolo di primavera”, ciclo di eventi tra arte e condivisione: parliamo del Tempio di Minerva Medica, in via Giolitti a Roma. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, accoglie, nel Tempio di Minerva Medica, associazioni, adulti, ragazze e ragazzi che animano da tempo la vita culturale del Rione Esquilino e della città. Un esperimento di valorizzazione e di rigenerazione dei luoghi dell’archeologia in spazi di comunità. Introducono gli incontri l’archeologa Simona Morretta e l’architetto Alessandra Centroni responsabili del sito. Tutti gli incontri sono della durata di circa un’ora e ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Promuove l’iniziativa La Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con DMO ES CO; Piazza Vittorio APS; le Associazioni Esquiline: Ass. Abitanti via Giolitti, Esquilino Vivo, Comitato Piazza Vittorio Partecipata; Parolincontro-Odv; MaTeMù-Cies.

Il programma. Giovedì 30 maggio 2024, alle 17, “Dal classico al jazz”, esibizione del Piccolo coro e del Coro di Piazza Vittorio. Dirige il maestro Giuseppe Puopolo. Giovedì 6 giugno 2024, alle 17, “Matemusic crew”, live show dei ragazzi/e del laboratorio rap di MaTeMù. Mercoledì 12 giugno 2024, alle 17, reading “Donne d’autore”, monologhi tratti dalla letteratura moderna e contemporanea (Molière, O. Wilde, D. Fabbri…) a cura dell’attrice Mariateresa Pascale, accompagnamento musicale di Carlo Mura e canoro di Doriana Bandinelli.
Roma. Per le GEP 2023 la soprintendenza speciale propone aperture straordinarie a Tempio di Portunus, Tempio Rotondo, Terme di Caracalla, Palazzo della Sapienza, Area archeologica di Gabii, Piramide, museo la Polledrara di Cecanibbio, mitreo Barberini, Tempio di Minerva Medica, Villa di Lavia, Arco di Malborghetto
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, offre per questa edizione, che ha come tema principale Patrimonio InVita, aperture straordinarie e visite guidate che si svolgeranno non solo in orari diurni, ma anche nella fascia serale e su tutto il territorio di Roma. Ecco gli appuntamenti da non perdere nelle giornate del 23 e 24 settembre 2023.

L’esterno del Tempio di Portunus a Roma (foto ssabap-roma)
TEMPIO DI PORTUNUS. Uno dei monumenti di Roma antica meglio conservati è il Tempio di Portunus. In passato il tempio era stato attribuito alla Fortuna virile, successivamente è stata possibile la corretta intitolazione alla divinità fluviale. L’edificio attuale sorge sul grande terrapieno realizzato a partire dal II secolo a.C. per regolarizzare gli argini del Tevere, in connessione con l’antico porto fluviale della città. L’edificio si presenta di ordine ionico, con quattro colonne in facciata e semicolonne in prosecuzione addossate all’esterno del muro della cella. Le colonne del pronao e quelle collocate agli angoli della cella sono in travertino, le altre in tufo dell’Aniene. Sabato 23 settembre 2023, il tempio sarà aperto con visite serali libere gratuite senza prenotazione dalle 19 alle 22, ultimo ingresso 21.30.

Il Tempio Rotondo di Hercules Olivarius al Foro boario a Roma (foto ssabap-roma)
TEMPIO DI HERCULES OLIVARIUS (ROTONDO). Tra quelli ancora oggi esistenti, il Tempio Rotondo è considerato il più antico edificio in marmo di Roma. A lungo è stato identificato con il tempio di Vesta per la sua forma circolare. Il corretto riconoscimento della divinità titolare è stato possibile grazie al rinvenimento di un’iscrizione, che nomina Hercules Olivarius, oltre all’autore della statua di culto, l’artista greco Scopas minore. Il tempio fu fatto costruire da Marcus Octavius Herennus, un mercante romano di olio che, verso la fine del II secolo a.C., dedicò la decima a Ercole in quanto eroe-dio patrono della corporazione degli olearii. Sabato 23 settembre 2023, il tempio sarà aperto con visite serali libere gratuite senza prenotazione dalle 19 alle 22, ultimo ingresso 21.30.

Il fascino delle Terme di Caracalla illuminate per le aperture serali (foto fabio caricchia)
TERME DI CARACALLA. Architetture maestose, rovine suggestive, mosaici elaborati: uno straordinario patrimonio storico nel cuore di Roma. Le Terme di Caracalla sono pronte ad accogliere il pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con una apertura straordinaria serale al costo simbolico di due euro, compresa la quota di un euro da devolvere alle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. I visitatori potranno immergersi nelle ambientazioni di uno dei più grandi complessi termali dell’antichità conservato fino ai nostri giorni con visite libere. I biglietti saranno acquistabili on line sul sito di Coopculture oppure direttamente in biglietteria. L’apertura è prevista per sabato 23 settembre 2023, dalle 20 alle 23, con ultimo ingresso alle 22. Si specifica che non sarà consentito l’ingresso oltre le 22 nemmeno ai possessori di biglietti acquistati telematicamente.

Lo storico Palazzo della Sapienza nel cuore di Roma (foto mic)
PALAZZO DELLA SAPIENZA. La prima università di Roma, una lanterna tra i capolavori del Borromini e un restauro che ha permesso di ritrovare il corridoio originario ideato dal celebre architetto. Tutto questo è concentrato nello spazio del Palazzo della Sapienza in corso Rinascimento, 40 che in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sarà aperto al pubblico con visite guidate gratuite. L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, ed è curata dall’architetto Maria Cristina Lapenna che accompagnerà i visitatori non solo alla scoperta della storia dell’edificio e della celebre chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza ma anche dei segreti dei recenti restauri. Le visite sono in calendario per domenica 24 settembre 2023, dalle 16 alle 19, ad intervalli di un’ora con prenotazione obbligatoria EVENTO SOLD OUT.

L’area archeologica di Gabii al XII miglio della via Prenestina antica alle porte di Roma (foto ssabap-roma)
AREA ARCHEOLOGICA DI GABII. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio non poteva mancare l’apertura straordinaria dell’area archeologica di Gabii. L’iniziativa, a cura dei responsabili del sito Chiara Andreotti e Rocco Bochicchio, si terrà domenica 24 settembre 2023, dalle 9.30 alle 13.30, con ultimo ingresso alle 12.30. L’apertura con visite libere senza prenotazione consentirà di accedere alla vasta area dell’antico abitato di Gabii. Il percorso è dotato di pannelli esplicativi e didattici e per i più piccoli c’è una guida speciale: Romina La Volpina, la mascotte del Servizio Educativo. Il video realizzato anche in LIS potrà essere scaricato tramite l’apposito QRCode all’ingresso.

La piramide di Caio Cestio fu inglobata nelle mura Aureliane realizzate tra il 272 e il 279 (foto ssabap-roma)
PIRAMIDE DI CAIO CESTIO. In occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2023, la soprintendenza speciale di Roma apre al pubblico la Piramide di Caio Cestio. Tutto contribuisce a rendere unica la Piramide, a cominciare dalla sua storia, in cui si intrecciano le vicende di Gaio Cestio, un influente uomo politico appartenente al collegio sacerdotale degli Epuloni, il suo testamento e Agrippa, genero di Augusto. Gaio Cestio dispose che le sue spoglie mortali fossero custodite in un monumento funebre a forma di Piramide. Per essere certo che le sue volontà fossero rispettate affidò il compito di far erigere la tomba ai beneficiari del suo testamento, tra cui Agrippa, ma solo a patto che i tempi di esecuzione dei lavori non superassero i 330 giorni. Il monumento funebre di Gaio Cestio sfida il tempo e continua a farsi ammirare con un pizzico di stupore: un frammento della moda egizia che imperversò a Roma dopo la battaglia di Azio giunto fino ai giorni nostri. L’apertura straordinaria, a cura della responsabile del sito Barbara Rossi, si terrà sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 con sei turni di visita per massimo 25 partecipanti per gruppo. Le visite guidate sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

Museo Paleontologico – La Polledrara: il deposito di migliaia di ossa fossili di grandi mammiferi: elefante antico, bufalo d’acqua, lupo, avifauna (foto ssabap-roma)
MUSEO LA POLLEDRARA DI CECANIBBIO – MUSEO PALEONTOLOGICO. Nella campagna romana a nord-ovest di Roma, tra le vie Aurelia e Boccea, si trova il Museo La Polledrara di Cecanibbio, uno dei più ricchi depositi paleontologici d’Europa per quantità di elefanti. Un giacimento che racconta l’ambiente e le faune del Pleistocene, che sarà aperto al pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Domenica 24 settembre 2023, la soprintendenza speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, promuove una serie di visite guidate al museo, unico nel suo genere, a cominciare dalla sua nascita conseguente al ritrovamento di un giacimento di fossili avvenuto nei primi anni ’80 e la scelta di musealizzare il deposito nel luogo del suo rinvenimento. Al suo interno sono stati identificati un antico corso d’acqua e migliaia di resti di animali, soprattutto grandi mammiferi, in particolare elefante antico, bue primigenio e cervo elafo oltre a resti di cavallo, cinghiale, bufalo d’acqua, lupo e volpe. Le prime campagne di scavo hanno consentito il ritrovamento dello scheletro di almeno due esemplari di elefante antico con le ossa ancora in connessione. In totale sono state ritrovate ossa appartenenti ad almeno 30 esemplari adulti. Le visite di domenica 24 settembre 2023 sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo.

L’affresco con il dio Mitra all’interno del Mitreo Barberini a Roma (foto ssabap-roma)
MITREO BARBERINI. Scoperto casualmente nel 1936 durante la costruzione della Palazzina Savorgnan di Brazzà, il Mitreo Barberini conserva un fascino straordinario. Il luogo di culto dedicato al dio Mitra si inserisce nel III secolo d.C. in un edificio precedente ed è uno dei meglio conservati di Roma. Si compone di un ampio ambiente allungato con banchine laterali sulla quali si sdraiavano i fedeli, per il culto e per partecipare al banchetto sacro di pane e vino. Sul fondo, dietro l’altare, è ben conservato uno splendido affresco con Mitra che uccide il toro, affiancato dai dadofori, i portatori della fiaccola, Cautes e Cautopates. Sui lati della scena centrale sono raffigurati in quadretti i vari momenti della vita del dio, dalla nascita nella grotta fino ad una scena di iniziazione. Le visite in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sono gratuite e si terranno nella serata di sabato 23 settembre con gruppi di visita per massimo 15 partecipanti per turno alle 21, alle 22 e alle 23. Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria compilando l’apposito modulo .

Il cielo dall’interno del Tempio di Minerva Medica a un passo dalla Stazione Termini a Roma (foto ssabap-roma)
TEMPIO DI MINERVA MEDICA. Le Giornate Europee del Patrimonio rappresentano l’occasione per aprire al pubblico luogo della cultura straordinari come il Tempio di Minerva Medica in via Giolitti. L’edificio monumentale eretto nei primi decenni del IV secolo d.C. presenta una pianta centrale decagonale polilobata con una cupola di 25 metri di diametro. Si tratta di un’aula con funzione di rappresentanza, probabilmente di età imperiale, che doveva appartenere a un grande complesso architettonico residenziale tardoantico. L’arditezza architettonica, la peculiare forma e le imponenti dimensioni ne hanno fatto l’oggetto di studi e disegni da parte di artisti e architetti fin dal Rinascimento. Domenica 24 settembre sarà possibile visitare gratuitamente il Tempio di Minerva Medica. Le visite guidate della durata di circa 40 minuti sono previste alle 9.30, alle 10.30, alle 11.30 e alle 12.30 per un massimo di 25 partecipanti per turno. La prenotazione è obbligatoria compilando l’apposito modulo.

Una stanza della Villa di Livia, sulla via Flaminia, riportata in luce dagli scavi della soprintendenza (foto ssabap-roma)
VILLA DI LIVIA. La Villa dimora privata della prima imperatrice d’occidente Livia Drusilla, sposa di Augusto, si contraddistingue per l’alternarsi di numerose zone destinate al verde e blocchi edilizi articolati in settori funzionali collegati tra loro da lunghi corridoi: il giardino grande con il boschetto di allori, il giardino piccolo di fronte alle stanze da letto (cubicula) di Augusto e Livia, il quartiere privato articolato attorno a un atrio, quello di rappresentanza prospiciente un peristilio, il quartiere degli ospiti, il complesso termale di età Flavia ristrutturato in età severiana. Di particolare rilievo, è il triclinio semipogeo, in origine affrescato con le celebri pitture di giardino oggi esposte al Museo Nazionale Romano. Le numerose ristrutturazioni dimostrano che la villa visse almeno fino al V-VI secolo d.C. Dopo l’abbandono, a partire dal Seicento l’area fu soggetta a spoliazioni per la ricerca di antichità. Il sito sarà aperto domenica 24 settembre 2023 con visite libere senza prenotazione dalle 9.30 alle 13.30, ultimo ingresso alle 12.30.

Il modellino dell’Arco quadrifronte inglobato nel Medioevo in una chiesa fortificata, esposto nell’Antiquarium dell’Arco di Malborghetto (foto ssabap-roma)
ARCO DI MALBORGHETTO. Costruito dall’imperatore Costantino, secondo la tradizione in ricordo del suo sogno premonitore prima della battaglia contro Massenzio del 28 ottobre del 312, l’Arco di Malborghetto ha subito nel corso dei secoli diverse trasformazioni. Intorno all’arco onorario quadrifronte, nei secoli, sorse un piccolo borgo e si perse memoria dell’imperatore, poi ritrovata grazie a studi recenti della Soprintendenza. All’interno del casale è stato realizzato un piccolo museo contenente materiali provenienti dagli scavi condotti nell’area di Roma Nord. Il sito sarà aperto domenica 24 settembre 2023 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con visite libere senza prenotazione dalle 9.30 alle 13.30, ultimo ingresso alle 12.30.
“MINERVA MEDICA Ricerche, scavi e restauri” (Electa): presentata la prima monografia su uno dei monumenti più singolari della Roma del IV secolo

La copertina del libro “MINERVA MEDICA Ricerche, scavi e restauri” curata per Electa da Mariarosaria Barbera e Marina Magnani Cianetti
È la prima monografia completa su uno dei più singolari e arditi monumenti del IV secolo a Roma destinato a esercitare una forte influenza nell’architettura moderna e ad essere protagonista di una straordinaria fortuna visiva nel vedutismo: il tempio di Minerva Medica a Roma. La pubblicazione “MINERVA MEDICA Ricerche, scavi e restauri” curata per Electa da Mariarosaria Barbera e Marina Magnani Cianetti è stato presentato giovedì 7 novembre 2019 al Planetario delle Terme di Diocleziano da Daniela Esposito dell’università La Sapienza di Roma, e Rita Volpe della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la partecipazione di Antonio Lampis, direttore generale Musei. Per le sue imponenti dimensioni e per la sue avveniristiche soluzioni costruttive, essendo rimasto sempre visibile nel suo stato di maestosa, isolata rovina, il cosiddetto Tempio di Minerva Medica ha costituito un modello esemplare per gli architetti a partire dal Rinascimento e uno dei monumenti più riconoscibili e immortalati nelle vedute di Roma, fino agli sconvolgimenti moderni dell’impianto del quartiere Esquilino, che hanno costretto l’edificio tra i binari della Stazione Termini e l’edilizia popolare del quartiere umbertino.
Il volume comprende importanti contributi sul contesto antico e moderno, gli esiti dell’indagine archeologica delle preesistenze, l’analisi accurata della struttura tipica dell’età tardoantica con la sua amplissima cupola illuminata e alleggerita da finestroni con inediti rendering che mostrano come l’aula principale e gli annessi dovessero essere arricchiti da una sontuosa decorazione. All’accurata descrizione della storia conservativa dell’edificio fino ai più recenti restauri, segue un ricco album di immagini con una selezione di dipinti, disegni, stampe e fotografie, anche meno noti, che illustrano la vita della struttura dall’età più antica alla contemporaneità.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)

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