Napoli. Presentata al teatro Mercadante l’ottava edizione della rassegna POMPEII THEATRUM MUNDI al Teatro Grande di Pompei dal 20 giugno al 20 luglio, promossa dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e dal parco archeologico di Pompei. Zuchtriegel confermato direttore per il secondo quadriennio
Il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale presieduto da Luciano Cannito e diretto da Roberto Andò ed il parco archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel presentano l’ottava edizione della rassegna POMPEII THEATRUM MUNDI, in programma dal 20 giugno al 20 luglio 2025 al Teatro Grande di Pompei, realizzata con il sostegno del ministero della Cultura, del Comune di Napoli, della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, e in collaborazione con Campania Teatro Festival. Il programma della nuova edizione della rassegna, ormai tra le maggiori e più attese dell’estate italiana dei festival, è stato illustrato al Teatro Mercadante di Napoli dal direttore Roberto Andò e dal direttore generale Gabriel Zuchtriegel, preceduti dagli interventi istituzionali del presidente Luciano Cannito, del sindaco dei Napoli Gaetano Manfredi, del Capo di Gabinetto della Regione Campania Almerina Bove. In calendario quattro spettacoli: GOLEM diretto da Amos Gitaï che aprirà la rassegna venerdì 20 giugno 2025, alle 21, con replica sabato 21 giugno sempre alle 21; seguirà NOTTE MORRICONE, con regia e coreografia di Marcos Morau venerdì 4 e sabato 5 luglio 2025, alle 21. I successivi due spettacoli, ovvero ELETTRA di Sofocle con la regia di Roberto Andò, in scena venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 luglio 2025 e LISISTRATA di Aristofane con la regia di Serena Sinigaglia di venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 luglio 2025, avranno inizio alle 20 (non alle 21): un inizio con la luce naturale del giorno, che ripropone la stessa modalità in cui queste opere venivano rappresentate nell’antica Grecia.
Con i suoi quattro titoli in programma, la rassegna estiva del Teatro Nazionale di Napoli conferma la sua natura di vetrina di inedite riletture o rivisitazioni di testi e opere della classicità, ma non solo. “Pompeii Theatrum Mundi – annota infatti Roberto Andò – è il festival dove si confrontano la grande eredità classica e la visione artistica contemporanea». «E mai – sottolinea ancora Andò – come in questo frangente storico la cultura deve continuare a essere, al di fuori da ogni retorica, uno strumento essenziale di libertà”. Anche il Presidente Cannito sottolinea come «Pompeii Theatrum Mundi anno dopo anno conferma il proprio valore culturale e simbolico… Anche quest’anno il Festival rinnova un rito condiviso tra pubblico e artisti, portando in scena opere che mettono in dialogo la grande drammaturgia antica con la sensibilità del nostro tempo”. Il direttore generale del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel sottolinea che “domani (6 aprile 2025, ndr) è l’ultimo giorno del mio primo mandato a Pompei; ringrazio il ministro Alessandro Giuli e il capo del Dipartimento per la Valorizzazione, Alfonsina Russo, per la fiducia che hanno dimostrato affidandomi per altri quattro anni la guida del parco archeologico più bello del mondo, con una squadra eccezionale al mio fianco e tante sfide che ci attendono. Farò del mio meglio, e il teatro avrà un ruolo centrale nel nostro impegno di portare Pompei fuori Pompei, di creare sviluppo culturale, sociale ed economico in tutto il territorio vesuviano”.
Pompei. Al Teatro Grande “Edipo Re” di Sofocle con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa, terzo spettacolo della settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei
Terzo appuntamento della edizione di Pompeii Theatrum Mundi l’acclamato “Edipo Re” di Sofocle con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa, che il Teatro Grande di Pompei ospiterà giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 luglio 2024. Nella traduzione di Fabrizio Sinisi lo spettacolo è interpretato da Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini. Le scene sono di Daniele Spanò, le luci di Pasquale Mari, il suono di G.U.P. Alcaro, i costumi di Graziella Pepe (realizzati al laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro Di Milano – Teatro D’Europa). La produzione è del TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale. Biglietti online bit.ly/3KpHA8l, info 081 551 03 36, biglietteria@teatrodinapoli.it.

“Edipo Re” di Sofocle con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa (foto pompeii theatrum mundi)
Considerato uno dei testi teatrali più belli di tutti i tempi, “Edipo re” di Sofocle rappresenta il simbolo universale dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Arrivato al potere grazie alla sua capacità di “far luce attraverso le parole”, abilità che gli aveva permesso di sconfiggere la Sfinge che tormentava la città di Tebe, Edipo è costretto, attraverso una convulsa indagine retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, fino a riconoscere la drammatica verità delle ultime, desolate parole del Coro: “Non dite mai di un uomo che è felice, finché non sia arrivato il suo ultimo giorno”.

“Edipo Re” di Sofocle con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa (foto pompeii theatrum mundi)
In una città che non vediamo mai, un lamento arriva da lontano. È Tebe martoriata dalla peste. Un gruppo di persone non dorme da giorni. Come salvarsi? A chi rivolgersi per guarire la città che muore? Al centro della scena, al centro della città, al centro del teatro c’è lui, Edipo. Lui, che ha saputo illuminare l’enigma della Sfinge con la luce delle sue parole, si trova ora di fronte alla più difficile delle domande: chi ha ucciso Laio, il vecchio re di Tebe? La risposta che Edipo sta cercando è chiara fin dall’inizio, e tuona in due sole parole: “sei tu”. Ma Edipo non può ricevere una verità così grande, non la può vedere. Preferisce guardare da un’altra parte. Sarà la voce di Apollo, il dio nascosto, il dio obliquo, a guidarlo attraverso un’inchiesta in cui l’inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo, l’assassino e quindi la causa del contagio. La luce della verità è il dono del dio. Ma anche la sua maledizione.

“Edipo Re” di Sofocle con l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa (foto pompeii theatrum mundi)
La nuova regia di Andrea De Rosa, che torna per l’occasione a lavorare con Fabrizio Sinisi dopo la fortunata collaborazione sul testo di Processo Galileo, parte dalla storia di Edipo re che ruota attorno alla verità, proclamata, cercata e misconosciuta. “Il sapere è terribile, se non giova a chi sa”.
Pompei. Al Teatro Grande “DE RERUM NATURA [There is no planet B]” liberamente ispirato al De rerum natura di Tito Lucrezio Caro, su ideazione, adattamento e regia di Davide Iodice e drammaturgia di Fabio Pisano, secondo spettacolo della settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei
Un nuovo, atteso debutto nazionale giovedì 27 giugno 2024 per il secondo spettacolo in cartellone della settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei dal 13 giugno al 13 luglio 2024 al Teatro Grande del sito di Pompei. Giovedì 27, con repliche venerdì 28 e sabato 29 giugno 2024 la rassegna propone lo spettacolo “DE RERUM NATURA [There is no planet B]”, liberamente ispirato al De rerum natura di Tito Lucrezio Caro, su ideazione, adattamento e regia di Davide Iodice e drammaturgia di Fabio Pisano. Le scene, le maschere e i pupazzi sono di Tiziano Fario, i costumi di Daniela Salernitano, le luci di Loic Francois Hamelin, le musiche originali di Lino Cannavacciuolo. La produzione è del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Biglietti online bit.ly/3R2DcA3. Info 0815510336, biglietteria@teatrodinapoli.it

“De Rerum Natura – There is no planet B” per la regia di Davide Iodice (foto ivan nocera / teatro di napoli)

La botanica Annamaria Ciarallo (foto parco archeologico pompei)
Dedicato alla memoria della dott.ssa Annamaria Ciarallo, botanica (vedi Pompei. Alla Palestra Grande anteprima della rassegna “Palestra Culturale” con la presentazione del libro di Valeria Parrella “La Fortuna”. Visite libere o guidate alla mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, e intitolazione ad Annamaria Ciarallo il Laboratorio di ricerche applicate del Parco | archeologiavocidalpassato), lo spettacolo vede in scena Aida Talliente, Ilaria Scarano, Carolina Cametti, Teresa Battista, Greta Esposito, Sergio Del Prete, Wael Habib, Giovanni Trono, Marco Palumbo, Emilio Vacca, con la partecipazione straordinaria di ORCHESTRÌA [il progetto speciale di musica inclusiva dell’associazione FORGAT ODV all’interno della scuola elementare del Teatro – Conservatorio Popolare per le arti della scena, a cura di Francesco Paolo Manna, Antonio Frajoli]. Il regista Davide Iodice e il giovane drammaturgo Fabio Pisano tornano a collaborare insieme dopo il successo di Hospes-Itis, in un lavoro dove i temi del De Rerum precipitano fragorosamente nel nostro presente.

“De Rerum Natura – There is no planet B” per la regia di Davide Iodice (foto ivan nocera / teatro di napoli)
“Quello del De Rerum”, scrive Davide Iodice nelle note di regia, “è un tema coltivato già dai tempi dell’Accademia, tra i materiali che il mio maestro Andrea Camilleri mi suggeriva ad ispirazione. E in effetti prima che il teatro decidesse al posto mio, avevo immaginato un futuro, o meglio una fuga dalla mia realtà di marginalità periferica, come etologo, o naturalista, in qualche landa estrema. Ritorna ora come oggettivazione di un sentimento del presente che si è caricato in questi anni pandemici di un terrore di vuoto, di un senso di apocalisse e di rivincita di quella Natura a cui ormai non apparteniamo più, e che ci rigetta per mezzo di un pipistrello o (anche mentre scrivo) di fiumi di fango. I temi del De Rerum, precipitano fragorosamente in questo tempo, e la voce di Lucrezio mi pare sovrapporsi ora a quella di una ragazzina svedese diagnosticata come Asperger, inverarsi nella sua sensibilità dolorosa. La vicenda di Greta, la sua emblematicità, non poteva non intersecare la mia storia personale e la mia progettualità pedagogica che da anni privilegia la disabilità intellettiva indagandone le possibilità. L’immagine portante consegnata a Fabio Pisano per il suo ordito di parole – continua Iodice – è stata dunque quella del celebre discorso pronunciato all’Onu da Greta Thunberg sull’emergenza climatica. A Greta hanno fatto seguito altre figure nelle cui vicende ho sentito riverberare i temi e le invettive del poeta latino: la giovane attivista italiana che con la sua sincera naivtè e il suo sincero terrore del futuro manda in lacrime i discorsi di un ministro dello Stato; Julia ‘butterfly’ Hill e la sua resistenza anticapitalistica al cinismo distruttivo delle majors, sospesa tra i rami di una sequoia; le anziane e accudenti donne dell’isola di Lesbo e la loro pietas per dei figli di altre madri, di altri paesi; i minatori d’oro africani e i braccianti delle nostre terre infette che ‘sudano sangue’ sfruttati dagli speculatori e muoiono insieme a quelle terre. Sin da subito in questo materiale così eterogeneo, ha fatto capolino un daemon, uno spirito guida, il correlativo simbolico di questo sentimento di perdita credo, di natura ferita e in dissolvimento, ha fatto capolino un orso polare, uno di quegli orsi polari che alla fine di questo secolo secondo le stime non esisteranno più. Questo lavoro – conclude il regista – è dedicato alla memoria di una studiosa, un’importante botanica, una persona a me molto cara, strettamente legata a questo luogo: che mi ha insegnato ad amare e per cui ho immaginato sin da subito il progetto. Ma anche, idealmente, con molte scuse e molta ammirazione, alle ragazze e ai ragazzi che animano i tanti movimenti di impegno ecologico, sociale, civico, nei territori più diversi. Al loro grido appassionato e “imperioso”, contro le incoerenze e le ingiustizie, alle loro ‘battaglie’ per il proprio futuro, con la certezza, non poco vacillante in questi tempi di guerra, che I movimenti della distruzione non possono prevalere per sempre, non possono seppellire in eterno la vita”.

“De Rerum Natura – There is no planet B” per la regia di Davide Iodice (foto ivan nocera / teatro di napoli)
“De Rerum Natura – There is no planet B”, scrive nelle sue note Fabio Pisano, “è un testo che racconta in sei episodi il rapporto tra uomo e natura nel nostro contemporaneo; il titolo è ispirato all’opera didascalica in versi del poeta latino Lucrezio; opera ch’ha rappresentato il punto di partenza intorno cui sviluppare la drammaturgia; sei “libri”, un prologo, un interludio e un epilogo, in cui prevale la forma dialogica, perché è proprio attraverso il dialogo, attraverso la forza rivelatrice del dialogo che ho provato a restituire il Teatro in tutta la sua potenza, in tutta la sua affascinante capacità di turbamento. A raccordare tra loro gli episodi, c’è la voce della Natura, che, mediante l’uso dei versi originali dell’opera di Lucrezio, si rivela quale forza primordiale e motrice di tutte le cose. La drammaturgia è stata poi adattata dal regista, Davide Iodice, che ha composto una partitura per la messa in scena, rielaborando alcune parti del testo e eliminandone altre”.
Pompei. Al Teatro Grande con “Odissea cancellata” di Emilio Isgrò al via la settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei
Con la messa in scena di “Odissea cancellata” di Emilio Isgrò al via la settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei dal 13 giugno al 13 luglio 2024 al Teatro Grande del sito di Pompei: quattro titoli con riletture inedite e rivisitazioni di testi e delle grandi opere del teatro classico (vedi Pompei. Aprono le prevendite dei biglietti per la settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi: quattro titoli in scena al Teatro grande dal 13 giugno al 13 luglio 2024 | archeologiavocidalpassato).

Si parte dunque giovedì 13 giugno 2024 con la prima assoluta di “Odissea cancellata” di Emilio Isgrò, con la regia di Giorgio Sangati su installazione scenica di Emilio Isgrò, in una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Su progettazione scenica di Claudio Lucchesi, costumi di Eleonora Rossi, disegno luci di Luigi Biondi e musiche di Giovanni Frison, in scena recitano Luciano Roman con Clara Bocchino, Francesca Cercola, Eleonora Fardella, Francesca Fedeli, Gianluigi Montagnaro, Antonio Turco. Cura del movimento del coreografo Norman Quaglierini. Il maestro Emilio Isgrò propone per l’apertura della rassegna la sua Odissea in versi insieme a un’installazione concepita in situ. Lo spettacolo, infatti, è progettato come un’opera nell’opera: le gradinate del Teatro Grande si trasformeranno in una gigantesca video-installazione dell’artista autore. Mentre i versi dell’Odissea impressi sulla pietra dei gradini verranno cancellati a vista, dalle cancellature stesse prenderà vita il testo. Di fatto la drammaturgia di Isgrò procede allo stesso modo: cancella Omero (tornando alla fonte primaria dell’epica) selezionando solo i frammenti che ritiene essenziali e, sradicandoli dal loro contesto, restituisce loro nuova e inaspettata forza. Repliche venerdì 14 e sabato 15 giugno 2024.
Pompei. Aprono le prevendite dei biglietti per la settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi: quattro titoli in scena al Teatro grande dal 13 giugno al 13 luglio 2024
Da lunedì 15 aprile 2024 sarà possibile acquistare la Theatrum Card e gli spettacoli in programma della settima edizione del Pompeii Theatrum Mundi 2024 un progetto del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei dal 13 giugno al 13 luglio 2024 al Teatro Grande del sito di Pompei. Dalla “Odissea cancellata” di Emilio Isgrò con la regia di Giorgio Sangati su installazione scenica in situ di Emilio Isgrò al “De rerum natura” di Fabio Pisano con la regia di Davide Iodice a “Edipo re” di Sofocle con la regia di Andrea De Rosa a “Fedra. Ippolito portatore di corona” di Euripide con la regia Paul Curran il prestigioso programma di testi classici verrà presentato al pubblico in 12 sere d’estate in uno dei luoghi più belli al mondo. La Theatrum Card permette di assistere singolarmente a 4 spettacoli oppure in coppia a 2 spettacoli. In promozione a 50 euro fino al 15 maggio 2024. Inoltre per i possessori della Theatrum Card sarà possibile acquistare fino a un massimo di 2 biglietti al prezzo ridotto di 15 euro ciascuno. Con i suoi quattro titoli in programma la rassegna estiva del Teatro Nazionale di Napoli conferma la sua natura di vetrina di inedite riletture o rivisitazioni di testi e opere della classicità.
“Dunque – scrive il direttore Roberto Andò – la cancellatura di Isgrò come scrittura paradossale e filosofica, una scrittura che impedendoci di vedere eccita il fantasma di un’immagine che non possiamo più abitare, di una parola che non possiamo più leggere; la cecità di Edipo come abissale e tragica impossibilità della verità; la poesia di Lucrezio come ferita e rivelazione di ciò che è accaduto e potrebbe ancora accadere; la Fedra come tragedia della malattia mentale. Pompeii Theatrum Mundi continua a offrire visioni che nel nome del teatro sappiano declinare le tensioni del tempo in cui viviamo, e uno sguardo che sappia ricongiungere il passato al presente e al futuro”.
Per il direttore generale del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel: “Questa settima edizione di Theatrum Mundi, così come la terza di Sogno di Volare (lo spettacolo degli attori adolescenti del territorio che andrà in scena il 25 e il 26 maggio) e il secondo anno in cui il Ministero della Cultura promuove insieme al Comune di Pompei una rassegna di grandi concerti, tutto ciò dimostra che gli Scavi di Pompei sono un luogo contemporaneo”. Il presidente del Teatro Nazionale Luciano Cannito oltre a ringraziare il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “per l’attenzione speciale che continua a riservare al Festival Pompeii Theatrum Mundi e a questo luogo ricco di storia e di bellezza”, e i Soci fondatori del Teatro Nazionale – il Comune di Napoli, la Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli – “per aver restituito anni fa al Teatro Mercadante quella centralità storica di luogo di produzione, formazione e distribuzione del teatro di eccellenza italiano ed internazionale”, sottolinea come “il direttore Roberto Andò abbia saputo immaginare un cartellone che ancora una volta coniuga la potenza del linguaggio classico che da queste pietre sacre giunge intatta fino a noi, con il sentimento della modernità che del classico si fa interprete e testimone fedele”.
Pompei. Al Teatro Grande in scena “Acarnesi. Stop the war!” riscrittura da Aristofane per la regia Marco Martinelli: seconda esperienza del progetto “Sogno di volare” con gli studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano
Sabato 27 e domenica 28 maggio 2023, 120 studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano apriranno la stagione estiva del Teatro Grande di Pompei con gli “Acarnesi. Stop the war!”. Guidati dalla regia esperta di Marco Martinelli, accompagnati dalle musiche di Ambrogio Sparagna e con il disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. Un parco archeologico può diventare un luogo dove gli adolescenti del territorio indagano le proprie capacità esibendosi, con artisti professionisti, in uno spettacolo antico? Riescono ragazze e ragazzi di 15-17 anni a mettere in crisi il racconto di un territorio come quello intorno a Pompei, “difficile” e “debole” secondo i soliti indicatori socioeconomici, sorprendendo i grandi con il loro incredibile entusiasmo e la loro creatività? Dopo il primo anno di “Sogno di Volare” – progetto volto a coinvolgere i ragazzi e le scuole del territorio e a stabilire un legame concreto con il patrimonio culturale di appartenenza, attraverso l’arte e il teatro – la risposta nel secondo anno dell’iniziativa, può essere un “sì” un po’ meno timido. In scena, alle 21, “Acarnesi. Stop the War!”, riscrittura da Aristofane, drammaturgia e regia Marco Martinelli, musiche Ambrogio Sparagna, spazio e luci Vincent Longuemare. Produzione Parco archeologico di Pompei in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Giffoni Film Festival. Cofinanziato dalla Direzione generale Spettacolo e da American Express. Biglietti: 5 euro on-line su vivaticket.it alle biglietterie Teatro Mercadante e Teatro San Ferdinando e alla biglietteria degli scavi (piazza Esedra) la sera dello spettacolo.

Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, con i ragazzi dello spettacolo (foto parco archeologico pompei)
Superate alcune barriere iniziali di carattere burocratico e culturale, mettendo insieme scuole, istituzioni culturali, artisti e i funzionari del ministero della Cultura, il parco archeologico di Pompei ha creato un modello: dopo l’anno zero, che ha visto il primo spettacolo pompeiano approdare anche a Ravenna e Bologna (con sale esaurite), si spicca il volo e si amplia il progetto. “Per noi vuol dire che ci sono altri che credono come noi che la cultura può cambiare la vita delle persone, come l’abbiamo potuto toccare con mano nel primo anno, che ha superato i miei più audaci sogni, e questo ci riempie di gioia”, sottolinea il direttore Gabriel Zuchtriegel. “Pompei è un sito che parla ai giovani di oggi, premesso che diamo a loro lo spazio per sentirlo e non ci sovrapponiamo con preconcetti e finte certezze alla loro sensibilità”.

Prove dello spettacolo “Acarnesi. Stop the War!” al Teatro Grande di Pompei per il progetto “Sogno di volare” (foto parco archeologico pompei)
Non più solo teatro ma anche cinema e racconto documentaristico con la collaborazione di Giffoni experience e Giffoni Innovation hub, ma soprattutto cresce la partecipazione delle scuole, dopo il liceo “E. Pascal” di Pompei, l’istituto superiore “E. Pantaleo” di Torre del Greco, entrano il liceo “G. de Chirico” di Torre Annunziata e l’istituto superiore “R. Elia” di Castellammare di Stabia. Economicamente il progetto, sostenuto dal Parco di Pompei, comincia a camminare sulle proprie gambe: oltre a un contributo della Direzione generale Spettacolo, una parte cospicua delle spese viene coperta da uno sponsor, American Express. E sempre nell’ottica di far emergere il magico rapporto tra il sito archeologico e i giovani, c’è un progetto di formazione al linguaggio cinematografico e al racconto documentaristico in collaborazione con Giffoni experience e Giffoni Innovation hub che coinvolge gli studenti del liceo Artistico “Giorgio De Chirico” di Torre Annunziata, con l’obiettivo di produrre e distribuire dei mini documentari e raccontare – con il supporto di professionisti del settore, che li guideranno anche attraverso delle masterclass dedicate – le peculiarità di un posto unico al mondo, raccontando 6 cantieri in corso nel sito archeologico: Scavo IX – Insula 10, Casa del Larario di Achille – Vicolo dell’Efebo, Insula Occidentalis – Casa della Biblioteca, Casti Amanti, Casa di Pansa e Domus del Larario – Regio V.

Il regista e attore Paolo Ruffini intervenuto alla presentazione dello spettacolo (foto parco archeologico pompei)
“Acarnesi. Stop the war!”. Il fluido vitale dell’adolescenza, la scoperta del teatro e della propria voce, la forza dirompente dei classici convergeranno in questo progetto, che non è solo uno spettacolo, ma un percorso di consapevolezza e crescita personale di una generazione contemporanea al confronto con temi quanto mai attuali e attraverso il contatto vivo con la bellezza di un patrimonio culturale che gli appartiene. Gli “Acarnesi” è la prima commedia, scritta da Aristofane poco più che adolescente: Diceopoli, vecchio contadino ateniese, non sa convincere i concittadini a smetterla con la guerra, e decide per una “tregua separata” con gli Spartani. Così se ne torna nel suo podere a celebrare Dioniso mentre la città è in fiamme. Gli Acarnesi gli si oppongono, ma Diceopoli (“il giusto cittadino”) spiegherà loro che servire la patria significa cercare la Pace. Un inno scenico quanto mai attuale, in questo millennio funestato come allora dall’incubo della guerra.
Il regista Marco Martinelli, fondatore insieme a Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, è noto per la sua esperienza di lavoro teatrale con gli adolescenti, che gli ha fruttato premi e riconoscimenti a livello internazionale. In Campania in particolare Martinelli nel 2006 a Napoli ha dato vita ad Arrevuoto, un progetto dell’allora Teatro Stabile di Napoli, per il quale ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il Premio Ubu come “progetto speciale”. Nel 2007 ha diretto Punta Corsara, col sostegno della Fondazione Campania Festival. Nel 2017 ha pubblicato, per Ponte alle Grazie, “Aristofane a Scampia”, che ha vinto il premio dell’Associazione nazionale dei critici francesi come “miglior libro sul teatro” pubblicato in Francia nel 2021. Nell’estate 2022 Martinelli ha debuttato a Ravenna Festival con il Paradiso dantesco, ideato e diretto insieme a Ermanna Montanari, coinvolgendo nell’allestimento l’intera città, come in una sacra rappresentazione medievale. Per gli spettacoli al Teatro Grande il regista è coadiuvato, già dallo scorso anno, dagli assistenti alla regia Valeria Pollice e Gianni Vastarella del Collettivo LaCorsa.
Pompei. Non sono arrivati i fondi POC della Regione Campania, sospesa la rassegna estiva Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande di Pompei. Zuchtriegel: “Un danno per il territorio e per il Parco”
All’invito per la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione della rassegna estiva Pompeii Theatrum Mundi, progetto del Teatro di Napoli – Teatro nazionale e del parco archeologico di Pompei in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, c’era già segnalata anche la data: dal 15 giugno al 15 luglio 2023 al Teatro Grande di Pompei. Poi il colpo di scena: il direttore del Teatro Mercadante Roberto Andò e il vicepresidente vicario Stefania Brancaccio hanno comunicato la sospensione della manifestazione dopo aver ricevuto l’informazione della mancata erogazione per il 2023 dei fondi POC da parte della Regione Campania. La decisione è stata condivisa con il Consiglio di Amministrazione convocato d’urgenza il 19 aprile 2023. Nel corso della conferenza il direttore Andò ha sottolineato che la decisione di sospendere la rassegna “Pompeii Theatrum Mundi 2023” è dettata dalla necessità di procedere nei prossimi giorni alla preliminare “messa in sicurezza” del bilancio del Teatro, con l’obiettivo di salvaguardare i livelli qualitativi e quantitativi delle attività richieste dallo status di Teatro Nazionale da parte del ministero della Cultura. “La notizia della sospensione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi si profila come un vero e proprio danno per il territorio oltre a mettere in difficoltà il Parco per aver negato la possibilità di accogliere altri eventi nelle date già impegnate dagli spettacoli”, dichiara Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco. “Una rassegna di qualità che da sempre ha dato pregio al sito e alla città di Pompei, e la cui annullata programmazione si trasforma in una mancata opportunità per gli operatori turistici e tutto l’indotto economico del territorio, di vedere favorita la stanzialità del turismo e il pernottamento dei visitatori in città. Sono, inoltre, profondamente dispiaciuto per il Teatro Mercadante e mi auguro che si possa individuare una soluzione che sia in grado di salvaguardare le loro attività nonché il riconosciuto status di Teatro Nazionale”.
Per la quarta edizione Pompeii Theatrum Mundi torna nel teatro Grande di Pompei col pubblico: grandi registi, grandi interpreti per cinque prime nazionali. La rassegna estiva del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale diventa una sfida: “Sia l’inizio di una nuova stagione per il nostro Paese che possa coincidere con la ripresa di tutte le attività in presenza”

Fissate bene la data sull’agenda: 24 giugno 2021. Potrebbe essere il giorno della svolta. Il primo spettacolo teatrale col pubblico in presenza. Dove? Al teatro Grande del parco archeologico di Pompei per la quarta edizione di Pompeii Theatrum Mundi (24 giugno – 25 luglio 2021), la rassegna estiva del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale con il Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. Grandi registi, grandi interpreti per cinque prime nazionali. Lo scorso anno la rassegna estiva non si è tenuta nel suo luogo di elezione, a Pompei, ma era stata garantita un’alternativa: Scena Aperta al Maschio Angioino, una rassegna limitata dalle doverose misure anti-COVID, ma di grande impatto artistico. Aspettando il ritorno alla normalità, gli organizzatori sono pronti. “Vogliamo affrontare con “l’ottimismo della volontà” la sfida della quarta edizione di Pompei Theatrum Mundi, confidando che da giugno vi sia l’inizio di una nuova stagione per il nostro Paese che possa coincidere con la ripresa di tutte le attività in presenza”, assicura Filippo Patroni Griffi, presidente Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. “Quest’anno Pompei ci sarà. Non possiamo farne a meno, perché il ritorno alla nostra vita passa anche dalla riapertura dei luoghi della cultura. Il primo lockdown ci ha visti alternare le speranze di pronta ripartenza con il buio dell’aumento dei contagi e il dolore per i nostri morti; la pandemia ci ha privati di tanti diritti di libertà, ma ora finalmente, grazie alla campagna vaccinale, siamo vicini alla ripartenza. Noi ci crediamo e sono fiducioso che dal 24 giugno al 25 luglio ci potremo ritrovare nella cavea del Teatro antico di Pompei per assistere insieme alla magia del teatro sotto le stelle”.

Filippo Patroni Griffi, , presidente Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Roberto Andò, regista, direttore artistico di Pompeii Theatrum Mundi
“Noi siamo pronti per ripartire dal Teatro Grande di Pompei, che quest’anno vedrà il debutto della direzione artistica di Roberto Andò”, annuncia Patroni Griffi, “che ringrazio per la dedizione e la cura dedicata a ogni singolo dettaglio, per garantire una rassegna estiva ricca di ispirazione artistica in uno spazio accogliente e aperto, nel pieno rispetto della sicurezza di tutti. Il cartellone è ricco, sofisticato e avvincente; e ci auguriamo che faccia da volano anche per la prossima stagione del Teatro di Napoli, che confidiamo possa essere quella del ritorno al ritmo sano e rassicurante della “normalità”. Perché se c’è una cosa che ci ha insegnato questa pandemia è che niente è più importante di difendere la “normalità” della cultura fatta dalla forza delle emozioni da condividere in presenza”. Ne è convinto Roberto Andò, direttore Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, che firma la sua prima edizione della rassegna nata nel 2017: “Mai come questa volta tornare a teatro segna un possibile ritorno alla vita. E non solo perché in questo interminabile anno di peste il teatro ci è venuto a mancare, una ragione più che sufficiente a farcene avvertire ora il desiderio intenso e struggente. Ma anche perché quest’estate potremo finalmente tornare a sederci su uno di quei monumenti di pietre antiche, ed eterne, da cui è cominciata la prima idea di teatro come luogo in cui gli uomini possono formulare domande a ciò che è vivo e a ciò che è destinato a morire. Una idea di teatro che equivale a una esperienza radicale in cui rimettere in gioco ciò che crediamo di pensare, di sentire o di credere”.
Vedere, nel promo della quarta edizione di Pompeii Theatrum Mundi, il teatro Grande di Pompei gremito di spettatori ti fa stringere il cuore. Pensare quest’anno le gradinate con così tante persone è pura utopia, ma per organizzatori, artisti e registi sarà già un grande risultato sentire il calore e la vicinanza del pubblico. Quanti saranno gli spettatori ammessi? Oggi è ancora prematuro fissare delle cifre precise. Man mano che ci si avvicinerà all’inaugurazione della rassegna e che ci saranno gli aggiornamenti sull’andamento della pandemia, si fisseranno regole e numeri precisi. In programma cinque spettacoli che uniscono al Teatro di Napoli grandi produzioni internazionali come quella del Festival D’Avignone, intensi intrepreti della scena teatrale mondiale come Isabelle Huppert, prime come “Pupo di zucchero” di Emma Dante e “Quinta Stagione”, che era previsto in stagione, di Franco Marcoaldi, diretto e interpretato da un grande protagonista della scena teatrale quale Marco Baliani. Continua il sodalizio con il Campania Teatro Festival: a Pompei ci sarà “Resurexxit Cassandra” con la regia di Jan Fabre e protagonista Sonia Bergamasco; “Il Purgatorio. La notte lava la mente” di Federico Tiezzi, spettacolo allestito in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri e infine “La cerisaie (Il giardino dei ciliegi)”, del regista portoghese Tiago Rodrigues con protagonista Isabelle Huppert.

Sonia Bergamasco
Il programma. Giovedì 24 giugno 2021 apre la rassegna lo spettacolo “Resurrexit Cassandra”, testo di Ruggero Cappuccio, ideazione, regia, scenografia Jan Fabre che firma anche video e luci, musiche originali di Stef Camil Karlens, interpretato da Sonia Bergamasco. Parole nuove per l’inascoltata sacerdotessa Cassandra. Una fuga visionaria nella profezia come smascheramento dell’eterno autoinganno umano. Repliche venerdì 25, sabato 26 giugno.

Federico Tiezzi (foto Luca Manfrini)
Giovedì 1° luglio 2021 – con repliche venerdì 2 e sabato 3 – il grande palcoscenico del teatro romano accoglierà lo spettacolo “Il Purgatorio. La notte lava la mente”, di Mario Luzi, con la regia di Federico Tiezzi, con Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Francesca Ciocchetti, Giovanni Franzoni, Francesca Gabucci, Leda Kreider, Sandro Lombardi, Annibale Pavone, Luca Tanganelli, Debora Zuin. Spettacolo realizzato per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. A distanza di trent’anni dalla sua prima teatralizzazione del poema dantesco, ripartendo da un testo affidatogli da Mario Luzi, Federico Tiezzi si concentra qui sulla cantica dell’amicizia e dell’arte, il luogo in cui avviene la trasformazione del vissuto e del dolore in speranza.

Emma Dante (foto Carmine Maringola)
Dopo l’Eracle di Euripide portato nel 2018, Emma Dante torna al Teatro Grande di Pompei con “Pupo di zucchero”, di cui firma testo, regia e costumi, in prima giovedì 8 luglio 2021, con repliche venerdì 9 e sabato 10, interpretato da Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona. Liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile lo spettacolo racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Nella notte fra il 1° e il 2 novembre, lascia le porte aperte per farli entrare. Dopo il debutto a Pompei lo spettacolo andrà in scena al settantacinquesimo Festival di Avignone, in Francia.

Franco Marcoaldi e Marco Baliani (foto Mirto Baliani)
Giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 luglio 2021 un’altra attesa prima quella di “Quinta stagione”, monologo drammatico di Franco Marcoaldi interpretato da Marco Baliani, su paesaggio sonoro di Mirto Baliani e paesaggio scenico firmato da Mimmo Paladino. “Portare la poesia in teatro è, da sempre, impresa ardua… “, dichiara Marco Baliani. “Ma il poeta ha chiamato la sua opera “monologo drammatico”, due termini che appartengono di diritto alla storia del teatro. Dunque la visione del poema è legata alla scena, o potrebbe esserlo…”.

Isabelle Huppert (foto Christophe Raynaud De Lage)
Grande chiusura dell’edizione 2021 di Pompeii Theatrum Mundi con il debutto in prima assoluta italiana de “La cerisaie / Il giardino dei ciliegi”, di Anton Cechov, con la regia del portoghese Tiago Rodrigues, con protagonista – per la prima volta in scena al Teatro Grande di Pompei – la grande Isabelle Huppert e Isabel Abreu, Tom Adjibi, Suzanne Aubert, Marcel Bozonnet, Océane Cairaty, Alex Descas, Adama Diop, David Geselson, Alison Valence e i musicisti Manuela Azevedo e Hélder Goncalves. “Ho sempre pensato”, scrive il regista portoghese nelle note, “che Il giardino dei ciliegi trattasse della fine… Oggi posso affermare che è una commedia sul cambiamento travestita da commedia sulla fine… Il giardino dei ciliegi tratta dell’inesorabile forza del cambiamento”. Lo spettacolo approda alla rassegna di Pompei a ridosso del debutto mondiale al settantacinquesimo Festival di Avignone.


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