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Pompei. All’auditorium degli Scavi la conferenza “Archeologia e opere pubbliche: un dialogo possibile. Il metanodotto Snam Diramazione Nocera – Cava de’ Tirreni” promossa dall’Associazione Amici di Pompei con le archeologhe Sabap Raffaella Bonaudo e Simona Di Gregorio: emerso un patrimonio di eccezionale valore che va dall’età del Bronzo sino alla tarda antichità

Durante i lavori di potenziamento del metanodotto Snam “Diramazione Nocera-Cava dei Tirreni”, condotti nei comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, e conclusisi nel mese di novembre 2024, è venuto alla luce un patrimonio archeologico di eccezionale valore che va dall’età del Bronzo alla tarda antichità (vedi Nocera (Sa). Il cantiere per la realizzazione del metanodotto Snam ha portato alla luce un patrimonio archeologico di eccezionale valore dall’età del Bronzo alla tarda antichità | archeologiavocidalpassato). Le indagini archeologiche, durate circa due anni, eseguite sul campo da Sogearch Srls sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino in un contesto di proficua sinergia tra Snam, Soprintendenza, Comis Srl e CEM Srl, al centro della conferenza “Archeologia e opere pubbliche: un dialogo possibile. Il metanodotto Snam Diramazione Nocera – Cava de’ Tirreni” promossa dall’Associazione Internazionale Amici di Pompei ETS all’auditorium degli Scavi di Pompei venerdì 11 aprile 2025, alle 17. A raccontare l’esito delle ultime indagini realizzate in questa zona saranno Raffaella Bonaudo, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, e Simona Di Gregorio, funzionario archeologo della SABAP di Salerno e Avellino, responsabile del territorio dell’Agro Nocerino Sarnese. È emerso un patrimonio di eccezionale valore che va dall’età del Bronzo sino alla tarda antichità, che racconta le sorti e le connessioni di questo pezzo del territorio salernitano, e soprattutto, cosa di cui le relatrici sono ben fiere, la possibilità di coniugare lo sviluppo di infrastrutture moderne con la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico. Gli scavi archeologici condotti nell’area di Nocera hanno restituito un quadro ricco e complesso della storia di questo territorio. Le diverse fasi di occupazione, i resti di edifici monumentali, le tracce di vita quotidiana, le testimonianze di culti e rituali, compongono un mosaico affascinante che racconta l’evoluzione di una comunità nel corso dei secoli. I risultati di queste straordinarie scoperte saranno presto presentati al pubblico attraverso una mostra e una pubblicazione scientifica.

Impronte dell’età del Bronzo, di origine antropica e faunistica, rinvenute nei pressi del torrente Casarzano (foto sabap-sa-av)

In particolare, le impronte di origine antropica e faunistica risalenti all’età del Bronzo, impresse nei depositi piroclastici delle eruzioni del Somma-Vesuvio, offrono una testimonianza toccante della drammatica fuga degli abitanti di fronte alla furia del vulcano. Tra la fine dell’età del Bronzo e gli inizi dell’età del Ferro, (1200/1150-900 a.C. circa), poi, si è evidenziato un villaggio ben strutturato con capanne di forma absidata con fondazioni in terra cruda e larga presenza di materiale ceramico.

Santuario extraurbano di età ellenistica localizzato lungo un’importante arteria viaria in prossimità di Nuceria Alfaterna, scoperto durante i lavori per il metanodotto Snam Nocera – Cava dei Tirreni (foto sabap sa-av)

In età ellenistica, tra il III e il II sec. a.C. si è poi localizzato lungo un’importante arteria viaria in prossimità di Nuceria Alfaterna un santuario extraurbano, di cui sono in corso di studio innumerevoli ex voto miniaturistici e di cui saranno resi noti gli ultimi dati emersi. Per l’età romana sono state rinvenute due ville rustiche, dedicate alla produzione agricola, come testimoniano i solchi di aratro, individuati in diversi punti dell’area.

Tracce di strada antica dal cantiere del metanodotto Snam a Nocera (Sa) (foto sabap-sa-av)

Le ricerche hanno inoltre permesso di ricostruire la rete viaria che collegava Nuceria al territorio circostante con oltre 40 strade indagate – alcune realizzate semplicemente in terra battuta, altre più strutturate e spesso segnate dai solchi dei carri – che hanno plasmato la vita della città nel corso dei secoli.

Sepolture di età romana emerse nel cantiere del metanodotto Snam a Nocera (Sa) (foto sabap-sa-av)

Al periodo del passaggio tra l’età romana e la tarda antichità risale poi un gruppo di sepolture realizzate in fosse rivestite e coperte con lastroni di tufo, alcuni dei quali decorati con incisioni, appartenenti prevalentemente a bambini accompagnati da corredi essenziali. Un altro gruppo di tombe occupa gli spazi di una delle ville rustiche romane, a dimostrazione di come gli antichi edifici venissero riutilizzati con nuove funzioni. In quest’area si osserva una coesistenza di riti cristiani e pagani come testimonia un monumentale sepolcro con sarcofago, probabilmente appartenuto a un personaggio di alto rango. Ai suoi piedi, una piccola struttura interrata potrebbe essere un Martyrium, un luogo di culto dedicato ai martiri.

Longhouse tardoantica scoperta durante i lavori per il metanodotto Snam Nocera – Cava dei Tirreni (foto sabap sa-av)

La frequentazione del territorio prosegue nella tarda antichità, periodo al quale risalgono le “longhouse”, grandi capanne che, per forma e tecnica costruttiva, ricordano le abitazioni protostoriche. Questo ritorno a modelli abitativi del passato, probabilmente dovuto a cambiamenti socio-economici, testimonia la capacità di adattamento delle comunità umane di fronte alle trasformazioni.

Nocera (Sa). Archeologia preventiva: nel cantiere del metanodotto Snam scoperte evidenze dell’antica Nuceria prima e dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

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Nocera (Sa): area di scavo archeologico nel cantiere del metanodotto (foto sabap-sa-av)

Nuove scoperte nel territorio dell’antica Nuceria che fanno luce sulle attività agricole e artigianali nell’area prima e dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Durante le indagini archeologiche preventive connesse ai lavori in corso per il potenziamento del metanodotto Diramazione Nocera-Cava dei Tirreni da parte di Snam, tra i comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio sono venute alla luce importanti evidenze archeologiche che offrono nuovi elementi di conoscenza del territorio della città antica di Nuceria Alfaterna. Nel contempo la ricerca, impostata secondo una corretta metodologia scientifica, consente anche la prosecuzione dei lavori di posa del metanodotto a riprova del fatto che lavorando in sinergia possono coesistere le esigenze della tutela del patrimonio e quelle dell’efficientamento energetico.

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Attività antropiche antiche scoperte a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap sa-av)

“La ricerca sul campo procede alacremente grazie a una squadra di specialisti della Sogearch coordinati dall’archeologa Simona Di Gregorio della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio delle province di Salerno e Avellino”, dichiara il soprintendente Raffaella Bonaudo, “e al gruppo di lavoro proprio in questi giorni si è aggiunta anche un’antropologa per effettuare analisi più approfondite sui resti ossei rinvenuti. I rinvenimenti sono il frutto di una ricerca scrupolosa sul territorio, attraverso la quale risulta evidente come l’archeologia sia finalizzata non al mero recupero ma alla ricostruzione di tutti gli aspetti sociali, economici e antropologici che hanno caratterizzato nel tempo l’interrelazione tra uomo e il suo territorio”.

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Solchi di coltivazione scoperti a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap sa-av)

In più aree sono stati individuati solchi di coltivazione che testimoniano un intenso e diffuso sfruttamento agricolo in età romana ma anche nelle epoche successive.

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Dettaglio dello scavo archeologico a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap sa-av)

Le aree erano utilizzate anche a scopi artigianali come documentano gli scarti litici e le tracce di piani di cottura e lavorazione messe in luce in più settori di indagine.

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Tracce di battuto stradale a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap sa-av)

La fitta frequentazione è confermata anche dal rinvenimento di diversi battuti stradali e di strade realizzate con ciottoli e ghiaia riferibili a più epoche storiche.

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Resti di una capanna tardo-antica di dimensioni strette e lunghe ricostruita sulla base delle buche di palo scoperta a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap sa-av)

Al periodo precedente l’eruzione del 79 d.C. risalgono i resti di muri intonacati pertinenti agli ambienti probabilmente di una villa rustica. Invece all’età tardo-antica dovrebbero datarsi i resti di una capanna, sul modello della cosiddetta long house, di dimensioni strette e lunghe ricostruita sulla base delle buche di palo.

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Gruppo di sepolture a cassa litica scoperte a Nocera (Sa) nel cantiere del metanodotto (foto sabap-sa-av)

Non da ultimo si segnala anche la presenza di un gruppo di sepolture a cassa litica di cui non è ancora possibile definire la precisa cronologia.

Nocera Superiore (Sa). In occasione delle Giornate europee del Patrimonio apre al pubblico la Domus del Decumano di Nuceria e si firma un protocollo d’intesa per la fruizione regolare del sito

nocera-superiore_nuceria_apertura-domus-del-decumano_locandinaDomenica 25 settembre 2022 riaprirà al pubblico il sito archeologico della Domus del Decumano di Nuceria, nel territorio comunale di Nocera Superiore (SA). L’area della Domus del Decumano, nota anche come Proprietà Fasolino, è stata oggetto di scavi archeologici tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta e ha restituito parte degli ambienti di una ricca domus di I-II sec. d.C. e un tratto del Decumano Inferiore della città romana. La riapertura dell’area al pubblico, che rientra nel programma degli eventi organizzati dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, è il primo importante risultato dell’intensa e proficua collaborazione tra la Soprintendenza, il Comune di Nocera e le associazioni del territorio, volta alla promozione del ricco patrimonio culturale presente nel territorio di Nocera. Proprio con questo intento, nel corso dell’appuntamento di domenica verrà sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza, il Gruppo Archeologico Nuceria e l’associazione socioculturale Vivere Insieme per la gestione dell’area della Domus del Decumano che consentirà la fruizione regolare del sito e l’organizzazione di iniziative di valorizzazione. Alle 10 sono previsti i saluti di Raffaella Bonaudo, soprintendente ABAP per le province di Salerno e Avellino; Simona Di Gregorio, funzionario archeologo della Soprintendenza responsabile del territorio di Nocera; Giovanni Maria Cuofano, sindaco di Nocera Superiore; Giuseppe Ruggiero, presidente del Gruppo Archeologico Nuceria e Pasquale De Pascale, presidente dell’associazione Vivere Insieme, mentre per tutta la durata dell’evento, dalle 9 alle 13, sarà possibile prendere parte alle visite guidate al sito archeologico. Questa importante iniziativa rappresenta, dunque, la prima tappa di un percorso condiviso che permetterà in primo luogo di ampliare l’offerta culturale del patrimonio di Nocera e che in futuro potrà vedere il coinvolgimento di altre istituzioni ed enti presenti sul territorio, attraverso la sottoscrizione di nuovi accordi di collaborazione e la messa in campo di azioni concrete di valorizzazione.