Lametia Terme (Cz). Al museo Archeologico Lametino con la Fondazione Trame presentazione del percorso “Visioni Civiche L’Arte Restituita – Percorsi Didattici nell’era virtuale” e del Progetto educativo per le Scuole: proposta didattica che, attraverso il patrimonio culturale pubblico, promuove la partecipazione civica e democratica delle nuove generazioni
Realtà virtuale e Cittadinanza attiva: il futuro dell’educazione dal Museo alla Scuola. Venerdì 24 ottobre 2025, alle 17, al museo Archeologico Lametino a Lametia Terme (Cz), insieme alla Fondazione Trame, presentazione del percorso “Visioni Civiche L’Arte Restituita – Percorsi Didattici nell’era virtuale” e del Progetto educativo per le Scuole 2025-26 del museo Archeologico Lametino Educational. Incontro per insegnanti, educatori, operatori culturali e dell’informazione. Per la serata è prevista l’apertura straordinaria del Museo fino alle 22 e accompagnamenti guidati al percorso museale e all’installazione virtuale a cura del personale e dei volontari di Fondazione Trame. Prosegue l’alleanza virtuosa tra la Fondazione Trame e il museo Archeologico Lametino della direzione regionale Musei nazionali Calabria, questa volta con la presentazione congiunta di una proposta didattica che, attraverso il patrimonio culturale pubblico, promuove la partecipazione civica e democratica delle nuove generazioni.
A seguito del successo della mostra “Visioni Civiche L’Arte Restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune”, promossa da Fondazione Trame ETS e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, con la collaborazione dell’Associazione MetaMorfosi e il patrocinio del ministero dell’Interno, Trame prosegue il progetto con una nuova iniziativa dedicata al mondo della scuola e alla formazione civica delle giovani generazioni, intrecciandosi con la nuova offerta educativa permanente che il museo Archeologico Lametino offre al territorio. Sarà proprio il museo Archeologico Lametino, luogo simbolico che ha ospitato la mostra in occasione della tredicesima edizione di “Trame. Festival dei libri sulle mafie”, ad accogliere una presentazione pubblica rivolta a dirigenti scolastici, docenti, studenti e stampa. All’incontro sarà presente Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale e del Settore Promozione culturale del Comune di Milano e dei Musei Scientifici Milanesi; interverranno inoltre Annalisa Spinelli, assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme; Nuccio Iovene, presidente di Fondazione Trame; Simona Bruni, direttrice del museo Archeologico Lametino; Francesco Cefalà, direttore di Fondazione Trame; Domenico Bennardi, consulente ICT di Artedata; Stefania Bruno, amministratore di Artedata, moderati da Cristina Porcelli, referente dei Servizi Educativi del Museo.
Con questa nuova proposta, Fondazione Trame estende l’esperienza di “Visioni Civiche” anche a coloro i quali non hanno potuto godere delle opere già esposte, consegnando così la mostra ad un’esperienza che diventa digitale e permanente, rivolgendosi specificatamente alle scuole secondarie di secondo grado di Lamezia Terme, e non solo, e coinvolgendo studentesse e studenti in un innovativo percorso formativo itinerante e immersivo. L’iniziativa, a cura di Fondazione Trame con l’apporto tecnico di Artedata – Ente di Formazione specializzato nella trasformazione digitale del settore culturale – prevede l’allestimento digitale in alta qualità delle opere confiscate, accompagnate da pannelli didattici, incontri con esperti, visori di realtà virtuale (VR) e momenti di confronto con esperti di settore e non solo. Una postazione sarà accolta presso le sale del museo Archeologico Lametino, in via temporanea per tutta la durata del progetto.
Il progetto si inserisce pienamente nel quadro europeo delle azioni di conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale quali parte integrante dell’educazione alla cittadinanza, sia negli obiettivi di lotta al traffico illecito dei beni culturali e promozione della legalità, interpretando il patrimonio artistico come strumento di educazione, memoria e cittadinanza responsabile e attiva. La partnership inoltre con il Museo Archeologico suggella inoltre la visione condivisa e la responsabilità collettiva verso l’educazione dei giovani attraverso l’integrazione di percorsi formativi extracurricolari che mirano ad un ampliamento degli spazi e degli attori educativi sul territorio. Grazie alle tecnologie digitali e alle esperienze immersive, il museo Archeologico Lametino con la Fondazione Trame dialoga con le scuole attraverso un laboratorio di consapevolezza e partecipazione, per avvicinare i giovani al valore della legalità e alla responsabilità collettiva nella tutela del patrimonio culturale.
Gioia Tauro (RC). Al museo Archeologico di Métauros apertura straordinaria al pubblico, visite guidate e un seminario all’aperto su “Dal reperto alla comunicazione: Métauros e Medma, valorizzazione e contenitori museali”

“Dal reperto alla comunicazione: Métauros e Medma, valorizzazione e contenitori museali” è il tema del terzo appuntamento promosso dal museo Archeologico di Métauros a Gioia Tauro (RC), nell’ambito della rassegna “Estate Gioiese”. Venerdì 10 settembre 2021, il museo afferente alla direzione regionale Musei Calabria guidata da Filippo Demma, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Gioia Tauro, propone alle 18.30 un racconto guidato all’interno delle sale museali, curato dal direttore del museo archeologico di Medma Marco Scaravilli. Sotto la lente d’ingrandimento del funzionario entreranno, in particolare, i rinvenimenti della necropoli greca che faranno da trama al percorso guidato vero e proprio incentrato sui rapporti tra Métauros e le altre città del Mediterraneo. Alle 19.30 seguirà un Seminario all’aperto (Terrazza Palazzo Baldari) moderato da Edoardo Macino a cui – dopo i saluti istituzionali del sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e dell’assessore alla Cultura e allo Spettacolo Carmen Moliterno – prenderanno parte in veste di relatori il direttore del museo archeologico di Métauros Simona Bruni, lo stesso direttore Scaravilli e il docente dell’università Mediterranea di Reggio Calabria Franco Prampolini. Nell’occasione il museo archeologico di Métauros rimarrà eccezionalmente aperto al pubblico dalle 18.30 alle 22, con ingresso gratuito e nel rispetto delle normative anti Covid. Prenotazioni al numero telefonico: 3207984594 e alla E-mail: drm-cal.metauros@beniculturali.it.
I musei archeologici del Polo museale della Calabria celebrano il Dantedì presentando i collegamenti che ci sono tra alcuni reperti delle collezioni e la Divina Commedia
Che c’azzecca Dante con i musei e i parchi archeologici? La risposta viene dal Polo museale della Calabria che in occasione del Dantedì, giornata celebrativa dedicata al sommo poeta Dante Alighieri, istituita per il 25 marzo 2020 dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo. “Molte sedi della cultura statali, afferenti al Polo museale della Calabria, guidato da Antonella Cucciniello”, spiegano, “hanno richiami, similitudini con il mondo dantesco”. Ecco qualche esempio.

Il soggetto della sirena in alcuni reperti conservati al museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia (foto pm-cal)
All’interno del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto da Adele Bonofiglio, sono custoditi alcuni reperti che rappresentano delle sirene, figure mitologiche dal corpo metà uccello e metà donna. Le Sirene compaiono nel XII libro dell’Odissea, nel quale si racconta di Ulisse che dopo aver lasciato la maga Circe riprende il suo viaggio. Giunto presso un gruppo di scogli a Sud della penisola di Sorrento, al largo delle isole Sirenuse, incontra le Sirene che con il loro canto cercano di trattenere i naviganti. Le sirene sono note per il loro canto ammaliatore, affascinante ma molto pericoloso per i naviganti, che promette di svelare tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra. Il loro canto dunque si mostra come una promessa: se Ulisse si fermerà presso di loro, se ne andrà sapendo più cose; ma cedere alla tentazione della conoscenza porta a rompere i legami famigliari e a morire. Ulisse però, grazie ai consigli di Circe, riesce ad oltrepassare il pericolo. Ulisse e Dante. L’Ulisse dantesco è simile a quello classico, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio e compare nel XXVI canto dell’Inferno, sottoforma di fiamma. Egli racconta le peripezie del suo viaggio di ritorno da Troia e come, spinto dalla sete di conoscenza, cerca di convincere i suoi compagni a proseguire il viaggio pronunciando la famosissima frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Sete di conoscenza che lo porterà alla rovina.
Il museo Archeologico nazionale di Locri, diretto da Rossella Agostino, in sintonia con il museo di Vibo Valentia che per il Dantedì ricorda Ulisse, il canto delle Sirene, e il suo incontro con Dante, con l’intento di creare un fil rouge tra i musei calabresi e il loro ricco e sfaccettato patrimonio, vuole testimoniare la presenza di manufatti raffiguranti le Sirene esposti lungo il suo percorso espositivo. Una produzione degli artigiani locresi che lavoravano ed abitavano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile nell’area del parco archeologico di Locri: balsamari in terracotta di diverse dimensioni, conformati a sirena caratterizzata da una lunga capigliatura a trecce e orecchini discoidali con funzione di ex voto dedicati a Persefone regina degli Inferi, agli specchi in bronzo il cui manico riproduce le fattezze di questa suggestiva figura che con il suo canto irretiva gli uomini. Produzioni che tra VI e V secolo a.C. costituiscono una delle espressioni più caratteristiche dell’artigianato locrese.
Il museo archeologico Lametino di Lamezia Terme, diretto da Gregorio Aversa, sposta in rete tutte le iniziative organizzate per il primo “Dantedì”, giornata celebrativa dedicata dal MiBACT al sommo poeta Dante Alighieri, prevista per il 25 marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della “Divina Commedia”. Sulla pagina FB (https://www.facebook.com/museoarcheologicolametino/) del museo l’appuntamento si raddoppia. Si inizia martedì 24 marzo 2020 con il pre-evento “Aspettando il #Dantedì”, durante il quale Laura Montuoro, socio della “Società Dante Alighieri – Comitato locale Soverato”, citando alcune terzine del XV Canto del “Paradiso”, invita i follower a partecipare attivamente alle celebrazioni. Per l’appuntamento nazionale fissato dal MiBACT per le 12 di mercoledì 25, il Museo ha, invece, organizzato l’iniziativa “#IoleggoDante, ma in calabrese”. È prevista una lettura in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino, curatore del Progetto “PoesiaInCostruzione, di alcune terzine del XXVI Canto dell’“Inferno” tratte da “‘U Mpiernu, ‘U Prigatoriu, ‘U Paravisu” di Salvatore Scervini (Acri 1847-1925). Si tratta della trasposizione in calabrese dell’opera dantesca, seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, considerata una delle versioni più riuscite per completezza, qualità letteraria, lingua e stile. Completeranno il programma numerosi post con approfondimenti e curiosità, tra cui: un’esposizione inedita sulla nostra bacheca virtuale di un’edizione unica al mondo della “Divina Commedia” (ed. Manzani, Firenze 1595), messa a disposizione da Giovanna Adamo, presidente dell’associazione artistico-culturale “Arte & Antichità Passato Prossimo” di Lamezia Terme; un omaggio da parte dell’illustratrice lametina Felicia Villella; la partecipazione al flash mob della “Società Dante Alighieri” previsto per le 18 del 25 marzo con l’intervento di Samuele Anastasio, speaker di Radio Soveria, che aprendo la finestra della sua casa declamerà, come richiesto, le due terzine del canto dantesco in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore vince tutto. L’iniziativa è a cura di Rosanna Calabrese, funzionario archeologo del Polo museale della Calabria.
All’interno del museo Archeologico nazionale di Mètauros a Gioia Tauro, diretto da Simona Bruni, sono custoditi moltissimi reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli ritrovata in contrada Due Pompe – fase magnogreca della città. I corredi tombali esposti a Mètauros rappresentano le suggestioni legate alla cultura dell’oltretomba e agli usi della deposizione che attraverso il corredo dava forma all’immateriale legame tra la vita terrena del deposto e la sua vita nell’aldilà. Collegamento culturale diviene Caronte e la sua figura di traghettatore delle anime nel loro percorso di vita ultraterrena attraverso la presentazione di due litografie di Gustave Dorè, Divina Commedia illustrata dell’Ottocento (Gustave Dorè, Divina Commedia Illustrata 1861) che rappresentano l’incontro di Dante e Virgilio nell’oltretomba con Caronte; correlazione con le collezioni esposte nel Museo – i corredi funebri – legati alla cultura della deposizione e dell’oltretomba. Inoltre grazie alla collaborazione dell’architetto e scenografo Lorenzo Pio Massimo Martino sarà pubblicato il video “L’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perdute” (Commedia narrata a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino). Seguirà nel pomeriggio per #ioleggoDante un tag sul fumetto di Mètauros realizzato da Federico Manzone (nato nell’ambito dell’iniziativa Fumetti nei Musei 2020) reso visibile on-line per la giornata del 25 marzo su issuu.com/coconinopress. Lo storyboard realizzato dal nostro fumettista riprende le figure mitologiche e legate all’oltretomba in virtù delle collezioni che denotano il museo come “museo delle necropoli”.
Il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium, diretto da Elisa Nisticò, celebra Dante Alighieri nella giornata a lui dedicata con un contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino da Fiore nella Divina Commedia, con radici lontane in Cassiodoro, nativo di Scolacium. La Commedia ha uno schema triadico, secondo le tre età del padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche Cassiodoro trova nei Salmi la dottrina della Trinità. Troviamo dunque una linea di pensiero che attraversa i secoli e supera le distanze spaziali.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)





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