Archivio tag | Sezione Campania romana al Mann

Napoli. Per GEP 2024 al museo Archeologico nazionale laboratori sulla mitologia, “caccia all’opera”, visite speciali alla sezione Campania Romana e alla collezione Farnese. Sabato sera ingresso a 1 euro

napoli_mann_sezione-campania-romana_porticato-chiuso-da-statua-equestre-marco-nonio-balbo_foto-graziano-tavan

Sezione Campania Romana al Mann: il portico chiuso dalla statua equestre di Marco Nonio Balbo (foto graziano tavan)

Alla scoperta del “Patrimonio in cammino”: il museo Archeologico nazionale di Napoli partecipa alle GEP 2024 con alcuni percorsi dedicati alla dimensione dinamica e condivisa del nostro patrimonio culturale. Sabato 28 e domenica 29 settembre 2024 (sempre alle 10.30) il Mann propone al pubblico una doppia serie di eventi rivolti ai nostri piccoli visitatori. Il 28 settembre, per bimbi dai 7 ai 12 anni, laboratorio sulla mitologia attraverso i monumenti della Campania antica. Il 29 settembre, ancora, appuntamento per approfondire, grazie a una selezione di manufatti esposti nella collezione Magna Grecia, i rapporti tra i Greci e le popolazioni che abitavano l’Italia meridionale (l’itinerario è riservato a ragazzi dai 10 ai 13 anni). Sabato e domenica, alle 17, ecco la “Caccia all’opera”, destinata a un pubblico di giovani e adulti: seguendo indizi digitali, i visitatori hanno l’opportunità di conoscere le connessioni e gli scambi tra i popoli vissuti nella Campania antica, a partire dalla Preistoria. Come da tradizione, anche quest’anno, il Mann è aperto sabato 28 settembre, dalle 19, con biglietto al costo simbolico di 1 euro: alle 20 e alle 20.30, prevista una visita speciale alla sezione Campania Romana e alla Collezione Farnese per individuare i legami tra Roma e Oriente. Per partecipare a tutti gli eventi è necessario prenotare tramite il sito eventbrite.it sino ad esaurimento posti (per informazioni: man-na.comunicazione@cultura.gov.it). “Anche quest’anno, le Giornate europee del patrimonio sono una festa della conoscenza: per questo, privilegiando un dialogo sempre vivo con il nostro pubblico, organizzeremo iniziative a tema affidate ai nostri esperti”, commenta il direttore generale Musei del ministero della Cultura, professore Massimo Osanna.

Napoli. Il museo Archeologico nazionale chiude il 2023 con oltre 550mila visitatori: +25% rispetto al 2022. Il dg Musei Massimo Osanna: “Eventi di qualità e collezioni storiche per un dialogo sempre più stretto con il pubblico”

napoli_mann_depositi-museali-delle-cavaiole_giulierini-tra-le-teste-antiche_foto-graziano-tavan

Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)

Al museo Archeologico nazionale di Napoli ci sono tutti gli elementi per poter esultare: numeri da record di visitatori, nuovi allestimenti, grandi eventi. Peccato che a fare il bilancio di un 2023 particolarmente positivo non ci sia il vero artefice di tutto questo, il direttore Paolo Giulierini, che a novembre 2023 ha lasciato per fine mandato, e che in molti confidano in un suo ritorno, vincitore del prossimo bando di concorso al posto di direttore alla guida del Mann. “Il 2024 inizia con ottimi auspici per il Museo e per la città”, commenta il direttore generale Musei del ministero della Cultura, Massimo Osanna: “la programmazione di eventi culturali di qualità e la valorizzazione delle collezioni storiche permetteranno di costruire un dialogo sempre più stretto con cittadini e turisti. Speriamo che il 2024 ci premi, facendo archiviare definitivamente la battuta di arresto determinata dal Covid”.

napoli_mann_visitatori-dicembre-2023_foto-mann

Visitatori all’ingresso del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

napoli_mann_sezione-campania-romana_porticato-chiuso-da-statua-equestre-marco-nonio-balbo_foto-graziano-tavan

Sezione Campania Romana al Mann: il portico chiuso dalla statua equestre di Marco Nonio Balbo (foto graziano tavan)

Oltre 550mila visitatori al museo Archeologico nazionale di Napoli nel 2023: il trend di presenze è in crescita di circa il 25% rispetto al 2022, quando al Mann sono stati registrati 441mila ingressi. L’anno appena trascorso è stato segnato dell’inaugurazione del nuovo allestimento della Sezione Campania Romana, che presenta oltre duecento reperti in sale non risultate fruibili negli ultimi quarant’anni (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale l’attesa è finita: dopo 50 anni, apre la sezione Campania Romana delle sale monumentali occidentali. Oltre duecento reperti dalle città vesuviane e dall’area flegrea. L’invito del direttore Giulierini | archeologiavocidalpassato).

napoli_mann_cantiere-a-vista-restauro-mosaico-di-alessandro_foto-graziano-tavan

Restauro mosaico di Alessandro al Mann: il cantiere a vista (foto graziano tavan)

A novembre scorso, è stata avviata la fase esecutiva del restauro del Mosaico di Alessandro: il cantiere è oggi visibile al pubblico (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale apre il “cantiere trasparente”: il pubblico potrà seguire in diretta il restauro del mosaico di Alessandro. Un video racconta l’operazione di ribaltamento conclusa con successo | archeologiavocidalpassato).

napoli_mann_lavori-depositi-cavaiole_1_foto-livia-pacera

Lavori ai depositi Cavaiole del Mann (foto livia pacera)

napoli_mann_lavori-depositi-cavaiole_2_foto-livia-pacera

Lavori ai depositi Cavaiole del Mann (foto livia pacera)

Si lavora alacremente anche nei depositi: nei sotterranei denominati “Cavaiole” fervono le attività di catalogazione e risistemazione degli innumerevoli manufatti custoditi (vedi Napoli. Alla scoperta dei depositi sotterranei delle Cavaiole, interessati da un intervento di 12 milioni di euro: intervista al direttore Paolo Giulierini e video della passeggiata con l’architetto Amanda Piezzo | archeologiavocidalpassato).

Napoli. Al museo Archeologico nazionale è arrivata la macchina per rovesciare il mosaico di Alessandro ed esplorarne la parte retrostante e il supporto ligneo: ecco tutti i dettagli della fase esecutiva di un restauro epocale ed indispensabile, visibile al pubblico

napoli_mann_mosaico-di-alessandro_la-macchina-in-cortile_foto-mann

La macchina per il ribaltamento del mosaico di Alessandro è arrivata nel cortile del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

napoli_mann_mosaico-di-Alessandro1_dettaglio-alessandro_foto-mann

Alessandro Magno: dettaglio del grande mosaico della battaglia di Gaugamela, proveniente da Pompei e conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

La “grande macchina” è arrivata oggi, 16 ottobre 2023, nel cortile del museo Archeologico nazionale di Napoli. Il restauro del mosaico di Alessandro entra nella fase decisiva. Il mosaico della Battaglia tra Alessandro Magno e Dario di Persia (333 a.C.), capolavoro iconico del Mann e tra i più celebri dell’antichità, è attualmente in restauro nelle sale della collezione Mosaici. Milioni di tessere ed una superficie di eccezionale estensione (5,82 x 3,13 m), proveniente dall’esedra della casa del Fauno, l’opera musiva scoperta nel 1831 è datata tra fine II/ inizi I sec. a.C. Questa speciale macchina è stata progettata per la movimentazione del mosaico, che sarà ribaltato in modo da rendere accessibile il retro dell’opera stessa e indagare lo stato di conservazione del supporto originale.

napoli_mann_lavori spostamento mosaico alessandro 1917_foto-archivio-mann

Lo spostamento del Mosaico di Alessandro nel museo di Napoli nel 1917 (foto archivio mann)

Un’operazione simile, ma a movimento inverso, ha interessato il “gran musaico” quasi un secolo fa. Con un peso stimato di circa 7 tonnellate, era giunto da Pompei a Napoli, al Real Museo Borbonico, nel novembre del 1844, su un carro trainato da sedici buoi. Nel gennaio del 1845 le casse che lo contenevano furono aperte e l’opera ebbe la sua prima collocazione sul pavimento di una sala al piano terra. Dal 1916 fu spostato e sistemato dove si trova attualmente, a parete, nella sezione Mosaici, con una “macchina” in legno che lo sollevò in posizione verticale.

napoli_mann_mosaico-di-alessandro_macchina-ribaltamento-mosaico_foto-mann

La “macchina” per il ribaltamento del mosaico di Alessandro allestita per i collaudi (foto mann)

napoli_mann_mosaico-di-alessandro_la-macchina_profilati-metallici_foto-mann

I profilati metallici della “macchina” per il ribaltamento del mosaico di Alessandro (foto mann)

Il sistema di movimentazione è costituito da un telaio spaziale di profilati metallici e tiranti di bilanciamento, cui sono ancorate due serie di quattro paranchi ciascuna e relative carrucole di rinvio. Celle di carico e sensori in fibra ottica consentono il monitoraggio continuo delle forze di tiro dei paranchi, in modo da garantire il bilanciamento ad ogni angolo di rotazione e consentire l’eventuale ricalibratura degli sforzi in funzione dello stato deformativo che viene rilevato istantaneamente. La movimentazione sarà manuale, al fine di consentire la continua e costante regolazione delle forze di tiro. Grazie a un cantiere ‘trasparente’ il pubblico e naturalmente la comunità scientifica potranno seguire una nuova ‘grande impresa’, nel nome di Alessandro Magno, che richiederà il ribaltamento della colossale opera.

napoli_mann_mosaico-alessandro_restauratori_foto-Marco Pedicini

Restauratori al lavoro nel 2020 sul grande mosaico di Alessandro al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Marco Pedicini)

Il restauro del mosaico di Alessandro è articolato in più fasi, che vedono l’alternarsi di progettazione ed esecuzione dei lavori, per un tempo di esecuzione complessivamente pari a circa un anno. Mentre la complessa macchina sta lasciando l’officina di produzione, ci troviamo ora nella seconda fase esecutiva, che prevede appunto il ribaltamento del mosaico. A tal fine è necessario in primis assicurare gli ambienti sottostanti la sala 61, che ospita il mosaico, mediante un sistema di puntellatura tale da sostenere il surplus di carichi che andranno ad aggiungersi a quelli ordinari, ovvero il peso del mosaico ribaltato sul pavimento e quello del sistema di movimentazione. La sala 48, quindi, sottostante la 61 e facente parte della nuova collezione della Campania Romana, è stata liberata dalle opere ivi presenti, che sono state temporaneamente allestite nel corridoio 45, in modo da essere comunque fruibili dal pubblico. Nel Salone della Meridiana è stata realizzata una riproduzione del Mosaico, con ricostruzione del contesto della casa del Fauno qui esposto temporaneamente.

Immagini 025

Il grande mosaico della battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario III dalla Casa del Fauno di Pompei, simbolo del Mann (foto Pedicini Fotografi)

Un restauro epocale e indispensabile. Nata come mosaico pavimentale, l’opera è da oltre un secolo collocata in verticale, scelta fatta in virtù della presunta derivazione iconografica da un dipinto su tavola, ipotesi largamente condivisa dalla comunità scientifica. Dietro la superficie musiva si conservano ancora gli strati di preparazione antichi, ovvero malte realizzate oltre duemila anni fa. Nel corso del tempo il mosaico è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, eseguiti prevalentemente dai restauratori del Museo, consistenti in riadesioni puntuali di tessere, velinatura di piccole lesioni che sono andate formandosi, altre operazioni necessarie. Lo stato conservativo è andato, tuttavia, gradualmente peggiorando, ragion per cui da circa una ventina di anni il mosaico è diventato una sorta di ‘sorvegliato speciale’: si sono susseguite indagini diagnostiche e proposte di intervento, finalizzate alla definizione di un restauro complessivo e non più limitato a interventi puntuali.

L’inaccessibilità del retro, infatti, non ha mai permesso di comprendere se e in che misura lo stato di conservazione delle malte originali è connesso ai fenomeni di degrado che si rilevano sulla superficie. Tali fenomeni consistono in: ampia depressione della superficie musiva nella parte centrale del mosaico, stato di generale e diffuso distacco delle tessere e della relativa malta di allettamento dagli strati preparatori sottostanti, rigonfiamenti puntuali in particolare lungo il perimetro, diffuse lesioni soprattutto in corrispondenza della citata depressione centrale. La scelta di intervenire anche sugli strati di preparazione che si trovano sulla parte posteriore del manufatto era pertanto improcrastinabile. Ne consegue che il ribaltamento del mosaico è una operazione propedeutica e necessaria alla esecuzione del restauro, per una conoscenza completa degli strati di sottofondo.

napoli_mann_attività di diagnostica sul mosaico del MANN-1_MG9516_foto-pedicini

Attività di diagnostica sul mosaico di Alessandro al Mann (foto Pedicini Fotografi)

La messa in sicurezza. L’attuale stato di fatto e i fenomeni di degrado sussistenti, con particolare riferimento al parziale distacco dagli strati sottostanti, hanno richiesto nel 2021 la messa in sicurezza dell’opera con una velinatura, finalizzata alla stabilizzazione della superficie che, come si desume dai rilievi diretti effettuati, risulta distaccata circa per l’80%. La scelta di una velinatura triplice è legata alla necessità di mettere in sicurezza il mosaico in vista della movimentazione.

napoli_mann_mosaico-di-Alessandro_seconda-fase-restauro_gennaro-sangiuliano_maria-teresa-operetto_foto-graziano-tavan

Maria Teresa Operetto, responsabile del restauro del mosaico di Alessandro, mostra al ministro Gennaro Sangiuliano le fasi dell’intervento (foto graziano tavan)

La squadra del restauro. Questa seconda fase, in continuità con la precedente, è condotta prevalentemente con professionalità interne al MiC, ricorrendo ad incarichi esterni solo per le competenze non rinvenibili all’interno dell’Amministrazione, con la collaborazione tra il Mann, l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e il parco archeologico del Colosseo, nonché per le indagini diagnostiche l’università del Molise e il Center for Research on Archaeometry and Conservation Science (CRACS), organizzazione accademica formata dal Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DiSTAR) dell’università di Napoli “Federico II” e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie (DST) dell’università del Sannio di Benevento. La progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sono state invece oggetto di una procedura di gara aperta, a seguito della quale le prestazioni sono state aggiudicate, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ad un raggruppamento temporaneo di imprese. Il Progetto esecutivo del sistema di movimentazione meccanica del mosaico è di Studio Berlucchi srl in ATI con Regoli e Radiciotti srl ed Equilibrarte.

napoli_mann_mosaico-di-alessandro_velinatura_foto-graziano-tavan

La velinatura che copre il mosaico di Alessandro al Mann (foto graziano tavan)

Il cantiere trasparente. Il mosaico verrà restaurato in situ: il cantiere è stato allestito nelle sale espositive con la perimetrazione delle aree oggetto di intervento (sale 60 e 61) mediante pannellature e porte trasparenti e sarà quindi sempre direttamente visibile al pubblico. Solo nelle fasi in cui le lavorazioni da eseguire siano incompatibili con la presenza di visitatori – montaggio del sistema di movimentazione, uso di soventi, ecc. – le sale saranno chiuse al pubblico, ma sarà comunque garantita la visione delle attività in essere per mezzo di appositi supporti audiovisivi, tra cui un video, già installato, che descrive mediante simulazione tridimensionale le operazioni di ribaltamento del mosaico. Oltre la visione diretta del restauro, parte integrante della mostra stessa, saranno organizzati periodicamente focus con gli esperti. Il costo complessivo dell’intervento è pari a circa 700mila euro, in gran parte finanziato con Fondo Sviluppo e Coesione (Piano stralcio cultura e turismo 2014/2020, Delibera CIPE 3/2016), nella cifra è compresa la sponsorizzazione di 200mila euro offerta dall’emittente giapponese The Asahi Shimbun, prevista nell’ambito della collaborazione tra il Mann e il museo nazionale di Tokyo.

Napoli. Ponte di Ferragosto al museo Archeologico nazionale con Alessandro Magno e Picasso. Dopo un luglio da record (40mila visitatori) agosto si annuncia più ricco

napoli_mann_mostra-picasso-e-l-antico_ingresso_foto-graziano-tavan

L’ingresso della mostra “Picasso e l’antico” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

Si è aperto il lungo ponte di Ferragosto al museo Archeologico nazionale di Napoli che, come tutti i musei statali, sarà aperto nella festività del 15 agosto 2023 con i consueti orari e due eccezionali mostre: “Alessandro Magno e l’Oriente” (fino al 28 agosto 2023) e “Picasso e l’antico”, già visitate da oltre 250mila persone. Il museo posticipa pertanto il giorno di chiusura settimanale dal consueto martedì a mercoledì 16. Con l’ulteriore richiamo della nuova sezione dedicata alla Campania Romana – 2000 mq di allestimento e sale restaurate – il Mann sta vivendo un’estate da record, meta di visitatori da tutto il mondo e di tanti cittadini, ai quali sono proposte diverse formule di abbonamento annuale. I dati del mese di agosto si annunciano infatti più ricchi di quelli di luglio, che ha contato 40mila visitatori.

napoli_mann_mostra-alessandro-magno-e-l-oriente_salone-della-meridiana_foto-graziano-tavan

Il salone della Meridiana al museo Archeologico nazionale di Napoli che ospita la sezione principale della mostra “Alessandro e l’Oriente” (foto graziano tavan)

“Benvenuti al Mann a Ferragosto”, è il saluto del direttore Paolo Giulierini, “siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa all’offerta culturale della città con due mostre premiate dai visitatori e dalla critica internazionale, che spesso sembra non accorgersi di quello che di importante accade nel Sud Italia. Puntare su due esposizioni così ambiziose in piena estate si è rivelata una buona scelta. Napoli è città d’arte sempre e deve proporre un cartellone da capitale in ogni periodo dell’anno. In particolare mi fa piacere ricordare l’originalità della mostra Picasso e l’antico, proposta italiana inserita nelle celebrazioni ufficiali di Spagna e Francia nel cinquantenario della morte dell’artista”.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale “Le sere del Mann”: aperture straordinarie nei giovedì di luglio a 3 euro con le grandi mostre Alessandro Magno e Picasso. Oltre 310mila i visitatori dei primi sei mesi dell’anno (+45% rispetto al 2022)

napoli_mann_sere-d-estate-2023_locandinaAl via “Le sere del Mann” con le grandi mostre su Alessandro Magno e Picasso. Tre le aperture serali del giovedì (dalle 19 alle 22.30, ultimo ingresso alle 22) il 6, 13 e 20 luglio 2023 con biglietto speciale al costo di 3 euro (1 euro sarà devoluto per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione) comprensivo delle collezioni – con l’opportunità di scoprire la nuova sezione Campania Romana – e delle mostre. E alcune iniziative speciali: il 6 luglio 2023, appuntamento nell’Atrio del Mann alle 21, visita guidata su prenotazione alla mostra “Alessandro Magno e l’Oriente”, a cura del direttore Paolo Giulierini; il 13 luglio 2023, alle 20 nel Giardino delle Fontane, presentazione del libro di Gastone Breccia “Il demone della battaglia. Alessandro a Isso”, Edizioni Il Mulino. L’autore ne parlerà con Paolo Giulierini e Gennaro Carillo; il 20 luglio 2023, alle 20, nel Giardino delle Fontane, presentazione della guida “Alessandro Magno e l’Oriente”, Edizioni Electa Mondadori, a cura di Paolo Giulierini e Laura Forte. Le aperture serali straordinarie saranno ripetute per tutti i giovedì di settembre.

napoli_mann_visitatori_foto-mann

Oltre 310mila visitatori nei primi sei mesi del 2023 al Mann (foto mann)

Oltre 310mila visitatori dall’inizio dell’anno (più 45% rispetto al 2022), con le due grandi mostre “Alessandro Magno e l’Oriente” e “Picasso e l’antico” il Mann questa estate si pone al centro delle rotte culturali europee. “Napoli si conferma città d’arte attrattiva in tutte le stagioni. Puntare su una offerta estiva forte è stata una scelta vincente”, spiega il direttore Paolo Giulierini. “Dopo il successo della domenica gratuita con 4014 presenze, invitiamo cittadini e turisti a vivere il Museo nel mese di luglio cogliendo anche opportunità di visita come i Giovedì del MANN, gli abbonamenti e il biglietto valido due giorni”.

napoli_mann_mostra-alessandro-magno-e-l-oriente_locandina

Locandina della mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” al museo Archeologico di Napoli dal 29 maggio al 28 agosto 2023

ALESSANDRO MAGNO E L’ORIENTE – 170 opere da tutto il mondo, dall’antica Persia al Gandhara, incontrano i capolavori del MANN in una grande mostra dedicata alla straordinaria figura di Alessandro (356-323 a.C.), l’eroe macedone che in poco più di dieci anni divenne re dell’Asia e dell’Europa. L’esposizione si articola su due piani: l’Atrio monumentale e il Salone della Meridiana al secondo piano, con rimandi tematici nei tre giardini storici. Il Mann è l’unico museo in cui si conservano tre ritratti del Macedone e tra questi il più prezioso: il Mosaico della battaglia di Alessandro e Dario. Quest’opera, attualmente in restauro, è sostituita in mostra da una riproduzione posizionata a pavimento nel Salone della Meridiana, nella sezione in cui è ricostruito l’ambiente della Casa del Fauno.

napoli_mann_mostra-alessandro-magno-e-l-oriente_testa-alessandro_da-salonicco_foto-graziano-tavan

Testa di Alessandro dal museo di Salonicco all’ingresso della mostra “Alessandro e l’Oriente” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

Nell’atrio si viene accolti dalle raffigurazioni del condottiero macedone su busti, gemme, sculture – tra cui il busto erma in prestito dal Museo del Louvre, copia romana di un originale di Lisippo – e un enigmatico genio alato (anche questo in prestito dal Louvre). Il peristilio e la sala principale della famosa Villa di Fannius Synistor di Boscoreale, uno dei più grandi enigmi della storia dell’arte, sono per la prima volta interamente ricostruiti e interpretati. Nel Salone della Meridiana sono esposti celebri manufatti, come il Vaso dei Persiani, risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., sul quale è rappresentato l’eterno conflitto, raccontato da Omero, Erodoto, Eschilo, tra Europa e Asia, tra Grecia e Persia. L’esposizione prosegue con i viaggi di conquista e scoperta di Alessandro. In mostra è ricomposto il gruppo di statue equestri in marmo, proveniente dal santuario di Giunone Sospita a Lanuvio, conservato in parte al British Museum e in parte a Lanuvio. Curatori della mostra sono Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo. Fino al 28 agosto 2023.

napoli_mann_mostra-picasso-e-l-antico_inaugurazione_locandina-invitoPICASSO E L’ANTICO – 43 i lavori di Picasso messi a confronto con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei. Il progetto, curato da Clemente Marconi, si inserisce nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte. La mostra ha l’intento di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della Collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso – delineando come si presentava al tempo della visita dell’artista il Museo, allora non ancora solo “archeologico” – la seconda relativa al confronto tra le opere del Museo e i lavori di Pablo Picasso. In mostra sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito del British Museum di Londra. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Musée national Picasso-Paris e del Museo Gagosian di New York. L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stata riconosciuta da tempo; il soggiorno a Napoli ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggior parte dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ’30. Fino al 27 agosto 2023.

Napoli. Al primo Digital day al museo Archeologico nazionale presentati 26 progetti digitali: Videogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com. Ecco alcune importanti novità e anticipazioni

napoli_mann_digital-day_presentazione_locandinaVideogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com

napoli_mann_logo MANN VR

Logo del MANN VRm il Mann Virtual Visit del museo Archeologico nazionale di Napoli

che si aggiunge agli altri social del Mann: l’archeologia non è mai stata così contemporanea. Nel suo primo Digital day, lunedì 19 giugno 2023, dalle 10 alle 17.30, aperto ai visitatori e agli appassionati di tecnologia, il museo Archeologico nazionale di Napoli ha presentato 26 progetti digitali per la valorizzazione realizzati grazie ai fondi PON Cultura e Sviluppo, tra i quali alcune importanti novità ed anticipazioni. “Dal 2015”, spiega il direttore del Mann, Paolo Giulierini, “abbiamo correttamente impiegato tutti i fondi destinati al digitale, per la valorizzazione e per la catalogazione: 4 milioni e 700mila euro circa, di cui 800mila già spesi e due tranches di 2 milioni e 500mila e 1 milione e 500mila spesi al 60% e destinati a progetti tutti già contrattualizzati. Sicuramente l’emergenza coronavirus ha dato una accelerazione alla digitalizzazione anche nel settore dei Beni Culturali, ma non avremmo potuto conseguire certi risultati se non fossimo partiti ben prima con la programmazione, puntando subito su linguaggi vicini ai più giovani, dai videogiochi ai fumetti, coinvolgendo Università e ricercatori. Per raccontare a tutti questa nostra ‘rivoluzione digitale’ abbiamo scelto una formula campus, ovvero presentazioni in Auditorium, con la possibilità per il pubblico di incontrare gli esperti, e attività di svago e relax nel giardino della Vanella, con l’invito a connettersi per scoprire la nostra offerta digitale, giocare e visitare le sale del Museo”. E il prof. Ludovico Solima (università della Campania Luigi Vanvitelli), coordinatore delle linee guida della digitalizzazione nel Piano Strategico del museo Archeologico nazionale di Napoli: “Il Mann è uno dei pochi musei al mondo che ha introdotto il tema delle strategie digitali all’interno della propria programmazione pluriennale, con la presentazione del secondo piano strategico nel 2020. È importante sottolineare che tutti i progetti annunciati sono stati realizzati o sono in corso di completamento. Alcuni di questi sono particolarmente innovativi, perché si collocano sulla frontiera della tecnologia. Come già accaduto in passato il MANN di Paolo Giulierini è stato un apripista, anche sul tema del digitale, dimostrando coraggio e capacità di visione”.

napoli_mann_digital-day_Piattaforma VRMANN_foto-mann

La piattaforma VRMANN, app del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco le novità assolute presentate in anteprima: VR MANN è la piattaforma di navigazione per la visita virtuale del museo da remoto, illustrata da Francesco Gabellone (Technè. Servizi per comunicazione museale). Nella visita virtuale funzionalità avanzate permettono la fruizione ad altissima risoluzione delle sale (12K), la visione stereoscopica, sistemi multilingua e un tour assistito da una guida reale remota (“live-guided tour”) per gruppi di visitatori che potranno connettersi contemporaneamente sul web. La piattaforma è disponibile come WebApp, sia on-line che off-line, è compatibile con qualsiasi device e sistema operativo ed è integrata con schede di approfondimento, filmati, supporto LIS e modelli 3D interattivi.

napoli_mann_app greenbike_gruppo_foto-mann

Il direttore del Mann, Paolo Giulierini (primo accosciato a sinistra), con il gruppo dell’app Greenbike (foto mann)

APP “GREENBIKE MANN EST-OVEST: dall’arte al mare”. Segue la vocazione verde del museo la nuova APP, che ha la funzione di accompagnare l’utente alla scoperta della città metropolitana e delle bellezze del suo territorio attraverso il cicloturismo. Un progetto sostenibile che mette insieme paesaggio, storia, arte, archeologia, antropologia, curato da Paolo Giulierini, Daniela Savy, Riccardo Motti, Marialucia Giacco, Francesca Scamardella, Luca Simeone, Ludovica Lanzuise (Procida). Tutti gli itinerari prendono il via dal Mann (che ha appena inaugurato l’area bike esterna con rastrelliere, ricariche per bici elettriche e una fontanella) e Bicycle house nella Galleria Principe (afferente alla rete ExtraMann, progettata dall’Università Federico II nel quadro di OBVIA per il Mann). NAPOLI OVEST / Teatro Bellini, CSI Gaiola Pausyllipon, Chiesa di San Gennaro Pozzuoli, Anfiteatro Flavio, Serapeum, Tempio di Apollo lago d’Averno, Terme di Baia, Casina Vanvitelliana, Lago Miseno, Piscina Mirabile, Castello Aragonese, Museo archeologico di Baia. A questo itinerario è collegato quello di Procida, che si può raggiungere via mare da Pozzuoli. NAPOLI PROCIDA / Marina grande, Palazzo Merlato, i limoneti, il faro, il cottimo, Torre Aragonese in contrada Pozzovecchio, spiaggia del postino, la Parula, isolotto di Vivara, belvedere Centane, la casa di Graziella, Marina di Corricella, piazza dei Martiri, Santa Margherita nuova, Palazzo d’Avalos, Abbazia di san Michele. NAPOLI EST / Circumvesuviana, San Giovanni a Teduccio Polo UNINA, Pietrarsa, MAAV Museo del vino, Portici Reggia MUSA e Orto Botanico, Villa Campolieto, Ercolano. MANN E IL MARE / Acquedotto del Serino, Necropoli ellenistica, Pietrasanta, Chiesa dell’arte della Seta, Chiesa di San Pietro Martire, Porto Immacolatella, sito archeologico piazza Municipio, metro dell’arte, Palazzo Reale, Molo San Vincenzo. L’applicazione è disponibile sia per iOS che Android. L’app comprende svariate funzionalità, in italiano e in inglese, tra le quali sezioni dedicate alla descrizione degli itinerari (divisi per singoli punti di interesse) con collegamento a immagini di opere d’arte del MANN; geolocalizzazione dell’utente e dei siti; possibilità di filtrare il tipo di percorso; indicazione dei livelli di difficoltà dell’itinerario; linea grafica Kids. Il progetto di comunicazione comprende anche un video. L’App, realizzata da SPICI con il contributo di Hack The Duck, è stata illustrata da Mariangela Contursi (Dg SPICI).

napoli_mann_gioco_manncraft_locandina

Locandina di Manncraft: il museo Archeologico nazionale nell’universo di Minecraft (foto mann)

MANNCRAFT. Il museo Archeologico nazionale di Napoli è tra i primi musei al mondo ad approdare all’universo di Minecraft (il celebre video gioco “sandbox” prodotto da Mojang e distribuito da Microsoft, capace di coinvolgere oltre 140 milioni di utenti attivi al mese). Per “sandbox” si intende un tipo di videogame che mette numerosi strumenti a disposizione dei giocatori, senza imporre un particolare obiettivo da raggiungere, lasciando loro la possibilità di inventare e modificare il gioco. Minecraft offre quindi ai suoi utenti (target 8-20 anni) piena libertà di invenzione e creazione. Non sorprende che sia stato adottato come strumento educativo da migliaia di scuole nel mondo, utile per avvicinare gli studenti all’apprendimento di varie discipline. Col tempo Minecraft è diventato un vero e proprio ecosistema, aperto ad iniziative di costruttori di mappe e creatori di contenuti. Il Mann approda a Minecraft in grande stile grazie ad una riproduzione in scala 1 a 1 dell’edificio principale e delle sue sale. Al suo interno, trova collocazione una selezione delle più celebri opere del Museo, riprodotte con lo stile a cubetti tipico di Minecraft. Il giocatore può interagire con le opere, ricavando le informazioni principali sulla loro storia, oppure esplorare la mappa dialogando con personaggi che non giocano, in grado di fornire ulteriori informazioni e aneddoti. Il gioco è disponibile da oggi e a fine giugno avrà un sito dedicato.

Fuga dal Museo è il titolo, ancora provvisorio, del nuovo gioco per dispositivi vocali Echo, che sarà distribuito a settembre sullo store digitale di Amazon. Si tratterà, a tutti gli effetti, di un escape game che richiederà all’utente di completare un percorso, le cui tappe saranno caratterizzate da porte da aprire e meccanismi da attivare. Grazie all’utilizzo della voce, il giocatore entrerà “virtualmente” all’interno delle sale del museo Archeologico nazionale di Napoli e diventerà protagonista di una misteriosa avventura, che gli richiederà di risolvere una serie di enigmi e di conoscere celebri personaggi storici legati alla storia del Museo. Interagendo con i dispositivi vocali Amazon Echo sarà possibile, molto facilmente, anche compiere azioni apparentemente complesse, come muoversi tra le sale, osservare oggetti posti in alto o in basso, aprire porte, azionare meccanismi, raccogliere indizi e tanto altro ancora. Fuga al Museo offrirà un’esperienza immersiva, in cui la curata componente sonora ricreerà un’atmosfera ricca di fascino e di mistero. Il progetto è presentato da Fabio Viola (Mobile idea srl).

Plastico di Pompei: Pompei e il MANN, la nuova video installazione. Opera del videoartista Pietro Galifi della Bagliva, prodotta da IMAGO MUSE, sarà collocata nella sala del Plastico di Fiorelli (attualmente in fase di montaggio). Sei monitor di differenti dimensioni illustreranno in loop la corrispondenza tra il plastico ricostruttivo e la città antica di Pompei. Un’intricata rete di relazioni che si arricchisce degli oggetti rinvenuti e conservati nelle collezioni del Museo.

napoli_mann_Toro Farnese. rielaborazione 3D_foto-mann

Rielaborazione 3D del Toro Farnese conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco gli altri progetti presentati nel corso della giornata, divisi per tematiche. ARCHEOLOGIA IN 3D: Digitalizzazione, modellazione e ricostruzione 3D di reperti della sezione Egizia del MANN, presentato da Davide Maria Calandra (DMC S.R.L.). Digitalizzazione e realizzazione con tecnologia 3D in metallo e polimeri del Toro Farnese, presentato da Alessandro Manzo. Il risultato è, per la prima volta, una riproduzione assolutamente fedele dell’opera, che potrà essere osservata da prospettive diverse e, toccata senza rischi per l’originale.

napoli_mann_mannapp_locandinaLE APP. MANNapp, presentata da Gianluigi De Lucia di Artware, da due mesi è la app gratuita riservata ai visitatori del museo. “ArtWareCaronte” è scaricabile gratuitamente inquadrando un QR Code o attraverso app-store. I contenuti audiovisivi, anche inediti, sono nel segno dell’inclusività. Tra le novità anche la possibilità per i visitatori di interagire commentando in tempo reale. Ulteriore elemento di innovazione è rappresentato da Archimede, la Web App dedicata alla visualizzazione dei dati sui visitatori mediante modelli di Data Science e Machine Learning. APP extraMANN: l’app di mappatura collaborativa che promuove il protagonismo attivo delle persone nel racconto dei siti extraMANN e del patrimonio culturale della città di Napoli, illustrata da Ilaria Vitellio di Cityopensource coinvolge gli oltre 40 siti della rete Obvia-ExtraMANN.  

napoli_mann_father-and-son-2_direttore mentre gioca_foto-mario-laporta_kontrolab

Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, gioca col videogioco “Father and son 2” (foto mario laporta / Kontrolab)

GAMING. Father and son 2 – Sequel di Father & Son, il primo videogame prodotto da un museo archeologico, è stato illustrato da Fabio Viola (Associazione culturale TUO Museo). Se nel primo episodio, l’utente era proiettato dall’Antico Egitto alla Napoli borbonica del Settecento, passando attraverso l’eruzione del Vesuvio vista da Pompei nel 79 d.C., nel secondo si può incontrare Cleopatra e Marco Antonio, in navigazione attraverso il Mediterraneo nel I secolo a.C. Arrivando in epoche più recenti, ci ritroviamo nel 1844 in compagnia di Charles Dickens durante la sua visita agli scavi di Ercolano e poi catapultati nella Napoli della Seconda guerra mondiale. Il videogame è stato recentemente segnalato con menzione speciale al Premio Gianluca Spina. Supervisore del progetto è il Prof. Ludovico Solima (Università della Campania L.Vanvitelli). “Project Ulisse – Le donne dell’Odissea come non sono mai state raccontate” è il titolo del videogioco i cui contenuti sono stati anticipati da Matilde Finarelli e Siro Toracchio di 20tab. Al centro della narrazione la storia di Ulisse e delle figure femminili che incontra nel suo percorso, cambiandolo per sempre. Un’avventura interattiva che farà riflettere sul ruolo della donna, in un contesto tanto antico quanto eccezionalmente attuale.

ACCESSIBILITÀ. I Capolavori del MANN – Raccontati dal Responsabile scientifico, prof. Alessandra Pagliano (università Federico II di Napoli, dipartimento di Architettura), sono circa 35 video dedicati alle principali collezioni del MANN. Attraverso la combinazione di grafica, animazione, suoni e racconto, forniscono accattivanti spiegazioni per varie tipologie di fruitori, articolate in quattro percorsi narrativi: SuperMANN, GigaMANN, UltraMANN e VirtualMANN. I contenuti sono stati elaborati tenendo conto delle necessità del pubblico con disturbo dello spettro autistico. GENS – Intrighi di famiglia è il nuovo format narrativo illustrato dalla prof. Alessandra Cirafici – (DADI Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli), fruibile nella App del Mann. La cifra innovativa della proposta è rappresentata sia dal linguaggio che dal ritmo narrativo adottato, assai prossimi alle strategie delle webseries.  

napoli_mann_sezione-campania-romana_Fig. 3_Quadriga completa (1)_ricostruzione-digitale_foto-mann

Ricostruzione digitale della Quadriga di Ercolano nella sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

PRODOTTI DIGITALI PER ALLESTIMENTI PERMANENTI E MOSTRE. Campania Romana – Studio e video-ricostruzione della Quadriga di Ercolano. La proposta ricostruttiva digitale si fonda sull’integrazione di tutte le informazioni offerte dalla documentazione iconografica antica, dalle fonti storiche e d’archivio e dalle evidenze archeologiche. La sua verifica attraverso le tecniche del restauro digitale ha permesso di riconsegnare agli studiosi e al pubblico un monumento ancora lacunoso, ma ora sicuramente molto più leggibile e fruibile nei suoi aspetti tecnici, artistici, figurativi, storici. Sono intervenuti Stefania Pafumi (CNR-Istituto di Studi sul Mediterraneo, Napoli), Francesco Gabellone (CNR-Istituto Nanotec, Lecce), Fabiana Cerasa (Dottorato in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale, Università di Catania). Video ricostruttivo della decorazione pittorica dell’Anfiteatro di Pompei, realizzato per la mostra “Gladiatori” da Paolo Saracini – Altair Multimedia srl. “Progettazione, allestimento digitale e multimediale del Plastico del MANN” è il progetto illustrato da Mario Grimaldi.

napoli_mann_sezione-napoli-greco-romana_ipogeo-dei-cristallini_reale-e-virtuale_foto-mann

L’ipogeo dei Cristallini, com’è e com’era, nella sezione Napoli greco-romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Napoli greco-romana – Ipogeo dei Cristallini. Presentazione del rilievo architettonico con tecnologia laser-scanner dell’Ipogeo dei Cristallini di Federico Capriuoli (ACAS 3D) e illustrazione dello Studio ricostruttivo e VR Virtual reality App dell’Ipogeo dei Cristallini, con interventi di Raffaella Bosso (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli), Carlo Rescigno (università della Campania L. Vanvitelli – Scuola Superiore Meridionale), Francesco Gabellone. Lo studio ricostruttivo si inquadra nella più ampia finalità della conoscenza, valorizzazione e fruizione dei contesti delle necropoli magnogreca di Neapolis. L’obiettivo è quello di proporre forme di rappresentazione e metodi di comunicazione innovativi, che possano rivolgersi al grande pubblico, ma all’interno di un percorso rigoroso di ricerca. Il MANN dedicherà prossimamente un approfondimento sull’ipogeo dei Cristallini.

napoli_mann_3-BAIAExperience al MANN_foto-mann

BAIAExperience al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Mediterraneo antico – BAIAExperience. Viaggio virtuale nelle Terme sommerse di Baia. Con la tecnica della “fotografia VR” (Realtà Virtuale), è stato realizzato un video VR a 360° a partire da singole istantanee in qualità 4K collocate in punti selezionati lungo l’itinerario. La visita, della durata di circa venti minuti, si completa con un’audio descrizione in italiano e in inglese. Intervento di Nicolai Lombardo (associazione BAIAExperience).

La giornata si è chiusa con la proiezione dei video realizzati per importanti mostre, partendo da “Lucy. Sogno di un’evoluzione” e “Moebius. Alla ricerca del tempo,” realizzate in collaborazione con Comicon. Per la mostra Gladiatori sono stati illustrati il Totem Interattivo Multi-touch per la fruizione di modelli 3D (Davide Maria Calandra – DMC srl) e i Video ricostruttivi realizzati dal regista Aldo Zappalà (The Village doc&films), infine il progetto Slidedoor (Paolo Maria Chiarolanza – Intraluoghi) che ha messo in comunicazione l’atrio del MANN con il Colosseo. Contributo finale, le immagini del film “Agalma” di Doriana Monaco (voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Giufuni) che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia – Giornate degli Autori nel 2020 ed è ambasciatore nel mondo della ‘vita segreta del museo’: intervento della produttrice Antonella di Nocera – Parallelo 41.

Napoli. Festa scudetto: divieto di transito e circolazione in centro storico: il museo Archeologico nazionale sarà aperto solo domenica mattina, e poi regolare da lunedì 1° a domenica 8 maggio (eccetto martedì)

napoli_mann_sezione-campania-romana_giardino-delle-camelie_foto-graziano-tavan

La sezione Campania romana del Mann dialoga con il giardino delle Camelie (foto graziano tavan)

Festa dello scudetto del Napoli: definito il piano sicurezza. E a seguito dello slittamento alle 14 di domenica 30 aprile 2023 del divieto di circolazione, inizialmente previsto dalle 12, contenuto nell’ordinanza dirigenziale del Comune di Napoli n. 196 del 27.04.2023, che istituisce il divieto di transito e circolazione veicolare nel centro storico cittadino fino alle 4 di lunedì 1° maggio 2023, il museo Archeologico nazionale di Napoli comunica che sarà aperto dalle 9 alle 13 nella giornata di domenica 30 aprile 2023 ed osserverà il consueto giorno di riposo settimanale martedì 2 maggio 2023. La settimana successiva il Mann sarà visitabile tutti i giorni, da lunedì 1° a lunedì 8 maggio 2023, eccetto martedì. “È stato un aprile straordinario, che ha visto l’inaugurazione della Campania Romana e della mostra Picasso e l’antico”, commenta il direttore Paolo Giulierini. “Settantamila i visitatori, per un totale di 180mila dall’inizio del 2023, che segnano un incremento del 142% rispetto agli ultimi tre anni e del 58% rispetto al 2022. Con una media di circa 2500 persone al giorno stiamo raggiungendo lo straordinario successo di Canova nel 2019 e il 25 maggio 2023 ci attende la grande mostra su Alessandro Magno”.

Napoli. Nelle sale della collezione Farnese al museo Archeologico nazionale la mostra “Picasso e l’antico”: quarantatré i lavori di Picasso messi a confronto principalmente con le sculture Farnese (il Toro e l’Ercole) e i dipinti da Pompei. All’inaugurazione segue la performance “Tauromachia”

napoli_mann_mostra-picasso-e-l-antico_inaugurazione_locandina-invitoNon si sono ancora spenti gli echi dei consensi entusiasti per la riapertura, lunedì 3 aprile 2023, delle sale monumentali dell’ala occidentale con l’allestimento della sezione “Campania Romana”, che oggi, mercoledì 5 aprile 2023, il museo Archeologico nazionale di Napoli offre un altro evento importante. Alle 17 al Mann si inaugura la mostra “Picasso e l’antico”, promossa dal museo Archeologico nazionale di Napoli, con il sostegno della Regione Campania e con l’organizzazione della casa editrice Electa, a cura di Clemente Marconi. L’esposizione si inserisce nel progetto internazionale “Picasso Celebration 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte. E i partecipanti oggi accederanno con biglietto gratuito. Alle 18, poi, il Centro di Produzione di Danza Kœrper propone la performance “Tauromachia. La lotta del doppio”.

“Da mercoledì 5 aprile 2023”, spiega ad archeologiavocidalpassato.com il direttore Paolo Giulierini, “al Mann sarà possibile visitare la splendida mostra “Picasso e l’antico”. Il fatto è che nel 1917 Pablo Picasso insieme a Jean Cocteau e Igor Stravinskij fece un bellissimo tour di Napoli, Pompei e del museo Archeologico. Il museo lo colpì soprattutto per l’Ercole Farnese e il Toro Farnese, di cui abbiamo recuperato oltre 40 disegni al British Museum. La mostra sottolinea questo dialogo tra l’arte picassiana che prende ispirazione dall’antico ma la rielabora nelle forme del genio spagnolo”.

napoli_mann_atrio-inizi-novecento_foto-archivio-mann

L’atrio del museo Archeologico nazionale agli inizi del Novecento: così lo vide Picasso nel suo tour (foto archivio mann)

Quarantatré i lavori di Picasso messi a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei nella mostra “Picasso e l’antico”, dal 5 aprile al 27 agosto 2023 al museo Archeologico nazionale di Napoli. La mostra ha l’intento di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso, delineando come si presentava il museo al tempo della visita dell’artista, allora non ancora solo “archeologico”, e la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Pablo Picasso. Sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito del British Museum di Londra. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si configurano come un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Musée national Picasso-Paris e di Gagosian New York.

napoli_mann_collezione-francese_2_Ercole Farnese_foto-Luigi Spina

L’Ercole Farnese della collezione Farnese al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto luigi spina)

 

napoli_mann_collezione-francese_4_Afrodite acovacciata_MANN_foto-Luigi Spina

Afrodite accovacciata della collezione Farnese al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto luigi spina)

L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stato riconosciuto da tempo e rappresenta ormai un punto fermo in letteratura. Proprio all’impatto delle opere d’arte viste a Roma, Napoli e Firenze si attribuisce un decisivo rafforzamento della tendenza di Picasso verso il naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico”. All’interno di quel viaggio, il soggiorno a Napoli, con la visita sia a Pompei sia al museo che allora esponeva la Collezione Farnese e le opere da Ercolano e Pompei, ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30. Tutte le tematiche della mostra sono ripercorse dai saggi a firma di importanti studiosi di Picasso nel catalogo edito da Electa.

Donna seduta, 1920. Olio su tela, cm. 92 x 65. Inv.: MP67. Fotografo: Mathieu Rabeau - Picasso, Pablo (1881-1973)

Donna seduta, 1920. Olio su tela, di Pablo Picasso, conservato al Musée national Picasso-Paris (foto Mathieu Rabeau / Succession Picasso by SIAE 2023)

Il 2023 segna il cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso e pone quindi l’anno sotto il segno della celebrazione della sua opera in Francia, Spagna e a livello internazionale. Celebrare oggi l’eredità di Picasso è un modo per interrogarsi su cosa rappresenti oggi quest’opera fondamentale per la modernità occidentale. È mostrare la sua parte viva, accessibile e attuale. “Picasso Celebration 1973-2023” è promossa dal Musée national Picasso-Paris, coordinatore e principale prestatore dell’evento, e da Bernard Picasso, nipote dell’artista e presidente della FABA – Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el arte – e del Museo Picasso di Malaga. L’iniziativa conta una cinquantina di mostre e di eventi che si svolgeranno in rinomate istituzioni culturali europee e nordamericane, che insieme, grazie a nuove interpretazioni e metodi moderni, consentiranno di fare il punto sullo stato degli studi e della comprensione dell’opera di Picasso. Il governo francese e quello spagnolo hanno deciso di collaborare a questo grande evento transnazionale, e la commemorazione sarà scandita da celebrazioni ufficiali in Francia e Spagna e si concluderà con un grande simposio internazionale nell’autunno del 2023, in occasione dell’apertura del Centro Studi Picasso a Parigi. È un Picasso oggi che incarna questa Celebrazione e che getta le basi per il Musée national Picasso-Paris di domani.

napoli_mann_mostra-picasso-e-l-antico_performance-tauromachia_locandinaMercoledì 5 aprile 2023, alle 18, Körper | Centro nazionale di produzione della Danza presenta, in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Napoli, “Tauromachia”, una performance realizzata “a quattro mani” da Adriano e Andrea Bolognino; il primo coreografo premiato come coreografo italiano emergente 2022 dalla rivista Danza&Danza e Andrea, artista visivo con già all’attivo importanti collaborazioni e personali come al museo di Capodimonte nel 2021 e la Quadriennale di Roma. Una performance sul motivo del toro, un sismografo dell’opera in continua metamorfosi di Pablo Picasso. È una figura di conflitto, di lotta, di danza, la cui duplicità simbolica è espressa dall’artista nell’archetipo del Minotauro. L’intervento di Andrea e Adriano Bolognino si concentrerà quindi sul motivo del toro in quanto punto di collegamento tra la poetica di Picasso e la collezione del Mann, con la volontà di esplorarne l’iconografia e il movimento, mettendo in dialogo la pratica pittorica con quella coreutica. La performance si inserisce in un protocollo d’intesa per i prossimi anni tra il Mann – museo Archeologico nazionale di Napoli e Körper | Centro nazionale di produzione della Danza, che prevede altre azioni performative negli spazi espositivi del MANN, in un’ottica di interconnessione tra le arti e i nuovi linguaggi del contemporaneo e con una relazione privilegiata tra le strutture che rappresentano la cultura nel territorio campano.

Napoli. Giornata “storica” al museo Archeologico nazionale: riaperte dopo 50 anni di oblio le sale monumentali dell’ala occidentale con la sezione “Campania Romana: sculture e pitture da edifici pubblici”, quasi 250 opere in un allestimento unico. Intervento del ministro Sangiuliano: i progetti futuri. Ovazione per Giulierini

napoli_mann_sezione-scultura-campana_allestimento-2_foto-mann

La sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: la quadriga di Ercolano (foto valentina cosentino / mann)


napoli_mann_sezione-campania-romana_inaugurazione-con-ministro_taglio-nastro_foto-graziano-tavan

Inaugurazione della sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli con il ministro Gennaro Sangiuliano (foto graziano tavan)

Un’ovazione. Tutta per Paolo Giulierini. Il lunghissimo, interminabile, applauso tributato dall’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli al suo direttore è stato un riconoscimento esplicito non solo di quanto realizzato negli otto anni del suo mandato ma anche di quanto Paolo Giulierini persona, un non napoletano a Napoli, sia entrato nei cuori dei napoletani e della città per la quale il Mann è diventato un punto di riferimento imprescindibile e orgoglio di Napoli nel mondo, e con le cui istituzioni – non solo culturali – ha intessuto una rete di collaborazioni che ne hanno fatto un partner affidabile e concreto. Ma quell’applauso è stato anche un invito, neppure tanto velato, al vicino ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a ricordarsi, quando il 30 settembre 2023 scadrà il suo mandato, di quanto Giulierini può ancora dare a Napoli. È cominciata così, lunedì 3 aprile 2023, la presentazione ufficiale della sezione “Campania Romana: sculture e pitture da edifici pubblici” del museo Archeologico nazionale di Napoli, con la curatela scientifica di Carmela Capaldi dell”università di Napoli Federico II: 2000 mq di sale monumentali comprese negli spazi dell’ala occidentale, i cui ambienti storici non erano fruibili da oltre cinquant’anni. Duecentoquaranta le opere esposte, una vera e propria summa dell’arte romana che si espresse in regione e nel Sud d’Italia. Ne esce un percorso straordinario attraverso la Campania antica, territorio che aveva confini più estesi rispetto a quelli attuali: si parte dal II secolo a.C.  per giungere almeno al III secolo d.C., spostandosi tra l’area flegrea, le città vesuviane e il territorio interno, con particolare riferimento all’attuale Casertano. E, guardando più lontano, l’itinerario tocca a Nord il basso Lazio e a Su alcuni centri della Calabria.

E al ministro Sangiuliano questo applauso spontaneo non è passato inosservato. “Oggi – ha esordito – sono particolarmente felice, perché quando si è a casa si è felici. Io sono nato qui accanto in via Foria, ho fatto le scuole elementari al Froebelliano in un edificio che si trova qui vicino, le scuole medie alla Federico Croce, quindi ho avuto la fortuna fin da bambino di conoscere il valore e l’importanza di questo museo che avevo visitato decine e decine di volte. E da quando sono ministro è la terza volta che vengo qui. Credo non ci sia nessun museo italiano nel quale mi sia recato tre volte in un lasso di tempo relativamente breve: sono appena cinque mesi. E quando ero direttore del Tg2, d’accordo con il direttore Giulierini, feci fare un documentario, che si può vedere sulla piattaforma della Rai, documentario con Tg2 Dossier interamente dedicato al Mann. Quindi è evidente che c’è un atto di amore da parte della mia persona nei confronti di questo luogo.

napoli_mann_sezione-campania-romana_presentazione_osanna-sangiuliano-giulierini-capaldi_foto-graziano-tavan

Presentazione in auditorium del Mann della sezione Campania romana: da sinistra, Massimo Osanna, Gennaro Sangiuliano, Paolo Giulierini e Carmela Capaldi (foto graziano tavan

napoli_mann_sezione-campania-romana_afrodite-trionfante_foto-graziano-tavan

Sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: Afrodite trionfante dall’anfiteatro campano di Capua (foto graziano tavan)

Ringrazio l’applauso per Giulierini. È un applauso più che meritato perché immagino tutto il lavoro che c’è dietro questo risultato, e ringrazio tutto lo staff del ministero che è qui con me: il direttore generale Osanna, la professoressa Capaldi per l’apporto che ha dato, il capo di gabinetto, il direttore generale La Rocca, perché c’è stato un lavoro di entusiasmo, un lavoro corale. Tutti quanti hanno dato un apporto a questo progetto. Questo non è un progetto casuale. Quello che noi facciamo per i musei, a cui daremo sempre maggiore impulso, rappresenta la punta dell’iceberg di un progetto identitario e culturale molto più ampio. Nella Canzone d’Italia Giacomo Leopardi declina questi versi o Patria mia: e che cosa identifica lui nella patria? Identifica gli archi, le colonne, le erme, cioè la patria è fatta di tutti quei simboli che nel sedimento della Storia, in secoli e secoli di storia, si sono creati all’interno di un popolo e del valore identitario di un popolo. Benedetto Croce, che era a Palazzo Filomarino non lontano da qui e che probabilmente avrà visitato questo museo, dice che la storia è sempre un fatto contemporaneo. La storia non è un orpello del passato, la storia è una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi rinveniamo gli strumenti che ci aiutano a interpretare il presente e magari anche a prefigurare il futuro. Quando ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza e studiai sui testi i grandi maestri romanisti: Vincenzo Arangio Ruiz che fu anche uno dei primi ministri repubblicani e che scrisse quel meraviglioso testo molto chiaro sulla Storia del Diritto romano; oppure il napoletano Antonio Guarino che scrisse un meraviglioso testo sul Diritto romano, tu potevi comprendere le istituzioni repubblicane di Roma e poi quelle imperiali successive attraverso una visualizzazione esperienziale all’interno di questo museo. E infatti ci dice André Malraux, grande scrittore francese che fu ministro della Cultura di De Gaulle, il museo è uno dei luoghi che danno l’idea più elevata dell’uomo. Perché il museo non è una mera esposizione di reperti archeologici – in questo caso – ma è la costruzione di una storia e la storia è un’identità, è quello che Giambattista Vico chiama il sentire comune: una comunità non esiste in maniera astratta ma una comunità esiste quando ha un’identità che si è sedimentata nella storia e che unisce, cementa questa comunità umana. Nel caso nostro la comunità nazionale italiana.

napoli_mann_sezione-campania-romana_inaugurazione-con-ministro_visita_3_foto-graziano-tavan

Il ministro Gennaro Sangiuliano durante la visita alla sezione Campania romana al Mann (foto graziano tavan)

napoli_mann_sezione-campania-romana_lucerna-d-oro_foto-graziano-tavan

Sezione Campania romana al Mann: lucerna in oro a due becchi dal tempio di Venere a Pompei (foto graziano tavan)

“Ora – ha continuato il ministro – so che qui ci sono tanti altri progetti: come il collegamento con la metropolitana, e la valorizzazione della Galleria che si trova qui di fronte che è bellissima e che può tornare a vivere, a pulsare. Io ringrazio il direttore Giulierini e il direttore Osanna per quello che hanno fatto. Perché io ricordo anche gli anni in cui questo museo, soprattutto negli anni ’80, era un luogo polveroso e buio, era buio proprio nella visione. Entravi dentro e c’erano pochissime persone, io ero uno dei pochi, ed era un luogo non vivo come lo è diventato adesso. Purtroppo un luogo non conosciuto dagli stessi napoletani. Questo è uno dei più importanti musei archeologici al mondo. Io ho dato una mia interpretazione personale al mosaico della battaglia di Gaugamela – poi gli esperti mi correggeranno -, ma quel mosaico secondo me simboleggia la lotta tra la polis, che è un ambito dove si riconoscono le persone titolari di diritti e di doveri, e la monarchia territoriale, dove invece si è sudditi. Noi dobbiamo sempre affermare la nozione di cittadini in contrapposizione alla nozione di sudditi. Quando io faccio una critica a una certa globalizzazione ricordo sempre che c’è un’alta nozione occidentale di cives destinatari di diritti e di doveri, e poi c’è la nozione dl suddito che purtroppo oggi sta degradando a codice a barre, le persone degradano a codice a barre, e perdono il loro valore di cittadini. E quindi noi tutto questo lo ritroviamo qui dentro. Quindi dopo questo appannamento c’è stato questo rilancio e ci sono tanti altri progetti.

napoli_mann_sezione-campania-romana_inaugurazione-con-ministro_visita_4_foto-graziano-tavan

Il ministro Sangiuliano con la professoressa Capaldi nella visita della sezione Campania romana al Mann (foto graziano tavan)

“E c’è un progetto a cui personalmente tengo tantissimo. E l’altro giorno – ha annunciato – ho firmato un decreto per portare sul progetto di Palazzo Fuga e dell’Albergo dei Poveri altri 33 milioni di risorse aggiuntive. Quindi ai 100 che ci sono. Come il Louvre oggi ha tre sedi, credo che il Mann abbia tutte le risorse e tutto il patrimonio – io ho visitato i depositi del Mann – per poter raddoppiare sulla direttrice di via Foria. Provate a immaginare insieme a me l’attuale sito dove ci troviamo noi adesso e via Foria passando attraverso l’Orto botanico che è un’altra eccellenza di Napoli, e si arriva poi all’Albergo dei Poveri dove il direttore già mi ha fatto individuare alcune collezioni che potranno essere esposte lì. Quindi queste sono le idee che abbiamo e che io perseguirò con costanza. Qualcuno mi dice che a Napoli ci vengo troppo spesso. Ma – ha concluso – io sono un martello pneumatico. Verrò ogni volta saranno dimenticate”.

napoli_mann_sezione-campania-romana_giardino-delle-camelie_foto-graziano-tavanCosa trovano ora i visitatori? I primi, entrati lunedì 3 aprile 2023, alle 17, con ingresso gratuito, hanno già visto queste meraviglie che ci spiega il direttore Paolo Giulierini. “La struttura della statuaria campana all’Archelogico di Napoli ritorna a essere un punto di riferimenti mondiale delle collezioni di sculture e pittura classica. Si tratta di 250 monumenti che provengono dalle aree pubbliche di Pompei ed Ercolano e che fanno vedere il livello raggiunto in età post Augustea dalla Campania Felix, in particolare il recupero di 2000 metri quadri espositivi e anche il recupero della tessitura architettonica e quindi sarà possibile da parte della città e dei futuri visitatori incontrare un crescendo di arti: architettura pittura scultura spalmate dal mondo antico fino all’età neoclassica”.

Napoli. Alla presentazione della nuova sezione Campania Romana del museo Archeologico nazionale interverranno il ministro della Cultura Sangiuliano e il presidente della Regione Campania De Luca

napoli_mann_sezione-campania-romana_inaugurazione-con-ministro_invito-locandinaI vertici del ministero e della Regione all’inaugurazione della nuova sezione Campania Romana al museo Archeologico nazionale di Napoli. Lo annuncia la direzione, che ricorda che il pomeriggio del 3 aprile 2023, dalle 17, quando la sezione sarà aperta al pubblico, l’ingresso al Museo sarà gratuito. Dunque, alle 11, lunedì 3 aprile 2023, alla presentazione della nuova sezione Campania Romana, con la riapertura dopo 50 anni delle sale monumentali, interverranno il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il presidente della Regione Campania, Vicenzo De Luca. Il ministro Sangiuliano sarà alle 11, in auditorium, alla presentazione nuova sezione Campania Romana, che si potrà seguire in diretta Facebook. Al saluto del direttore Paolo Giulierini seguiranno gli interventi del professor Massimo Osanna, direttore generale Musei; della professoressa Carmela Capaldi, curatrice della sezione; del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Le conclusioni saranno affidate al ministro Gennaro Sangiuliano. Quindi, alle 12, ci sarà la visita alla sezione Campania Romana con il direttore Giulierini e la professoressa Capaldi per giornalisti, esperti e autorità. Alle 12.30, punto stampa all’interno della nuova sezione Campania Romana.