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Torre Annunziata (Na). A Palazzo Criscuolo la conferenza “Sulla rotta delle sirene. Partenope e le altre” del prof. Salvatore Ciro Nappo e l’inaugurazione della mostra foto-grafico-pittorica “Ri-scopriamo Torre”, proposte da Archeoclub di Torre Annunziata “Mario Prosperi” e Forum dei giovani

Giovedì 11 dicembre 2025, appuntamento alle 17 a Palazzo Criscuolo di Torre Annunziata (Na) per la conferenza “Sulla rotta delle sirene. Partenope e le altre” del prof. Salvatore Ciro Nappo, un viaggio tra mito, storia e identità culturale proposto da Archeoclub di Torre Annunziata “Mario Prosperi” e Forum dei giovani per coinvolgere la comunità in un processo di riscoperta e valorizzazione delle proprie radici. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Corrado Cuccurullo e dell’assessore alla Cultura Carmela Nappo, la conferenza del professore Salvatore Ciro Nappo, dedicata al fascino millenario delle sirene e alla loro presenza nei racconti del Mediterraneo, con un’attenzione particolare al legame con la storia del territorio oplontino. Quindi sarà inaugurata la mostra foto-grafico-pittorica “Ri-scopriamo Torre”, un percorso visivo pensato per valorizzare scorci, monumenti e identità storiche della città, che si può visitare nei giorni di apertura del Comune.

Pompei. Alla biblioteca “G. Fiorelli” del parco archeologico presentazione del libro “Pompei I 7. La casa dell’Efebo ed il suo prestigioso arredo” dell’archeologo Alessandro Gallo promossa dall’Associazione Internazionale Amici di Pompei

Con l’autunno tornano gli incontri promossi dall’Associazione Internazionale Amici di Pompei ETS. Appuntamento martedì 23 settembre 2025, alle 17, alla biblioteca del parco archeologico di Pompei “G. Fiorelli”, in via Plinio a Pompei, per la presentazione del libro “Pompei I 7. La casa dell’Efebo ed il suo prestigioso arredo” dell’archeologo Alessandro Gallo (2025, L’Erma di Bretschneider). A discutere dell’opera con l’autore l’archeologo Antonio Varone e l’archeologo Salvatore Ciro Nappo.

Il libro aggiunge un tassello importante nella storia delle domus: offre un quadro globale, dal punto di vista architettonico, decorativo e delle suppellettili della casa dell’Efebo, una delle più note e anche particolarmente articolate dell’antica Pompei. L’archeologo Alessandro Gallo, che già nel 2023 ha pubblicato un lavoro sul nucleo originario della casa, aggiunge tasselli a completare il racconto di questa dimora. Si evidenziano, in un’attenta analisi, le varie fasi edilizie che hanno visto l’accorparsi di diverse dimore, fino a formare, nella sua fase finale, un vero e proprio complesso abitativo dove nell’articolazione elegante dei vari spazi si realizza una residenza di lusso. Le decorazioni raffinate a cui si aggiungono suppellettili, marmi, statue rendono magnifica una domus che ha un triclinio estivo con un naiskos, un tempietto, con ninfeo, e dove i giochi d’acqua, fornita dal castellum aquae presente dentro casa, rispondono al desiderio di trasformare la dimora in un luogo di esibita ricchezza. Con dovizia di dettagli quindi viene ricostruito un quadro di questo complesso edilizio che esprime il desiderio di ostentazione del suo probabile ultimo proprietario: Publio Cornelio Tagete a cui Alessandro Gallo dedica un capitolo del libro, dando una lettura del personaggio e del senso profondo di questa sua operazione edilizia quanto sociale.

Pompei. Gennaio apre con un doppio incontro dell’associazione internazionale Amici di Pompei su “Il mistero del cranio ritrovato di Plinio il Vecchio” e “La villa della Caccia al cinghiale dell’ager stabianus”

pompei_biblioteca-fiorelli_libro-plinio-il-vecchio-il-mistero-del-cranio-ritrovato_presentazione_locandinaDoppio appuntamento nel primo mese del 2025 per l’Associazione Internazionale Amici di Pompei ETS. Il primo giovedì 16 gennaio 2025: alle 17, nella Biblioteca “Giuseppe Fiorelli” del parco archeologico di Pompei, in via Plinio 4, aperta recentemente, presentazione del libro del giornalista e scrittore Carlo Avvisati “Plinio il Vecchio: il mistero del cranio ritrovato”, Artem edizioni. A presentare il testo saranno l’archeologo Salvatore Ciro Nappo insieme con Angelandrea Casale, ispettore onorario del Parco Archeologico di Pompei.

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Copertina del libro “Plinio il Vecchio: il mistero del cranio ritrovato” di Carlo Avvisati (Artem)

Il libro “Plinio il Vecchio: il mistero del cranio ritrovato” racconta la storia fantastica e noir di un teschio che da 124 anni a questa parte, per una serie di ipotesi bizzarre, viene ritenuto quanto resta dell’ammiraglio e scienziato romano che perse la vita durante l’eruzione vesuviana del 79 dopo Cristo. Una storia che nasce alla fine del 1800, in uno scavo archeologico condotto dall’ingegnere di Boscotrecase Gennaro Matrone, in terreni di sua proprietà situati a “Bottaro”, allora quartiere di Torre Annunziata. Sarà presente l’autore. Lo scavo restituì, ancora: collane, armille d’oro, anelli impreziositi da gemme e perle, e suppellettili interessanti. Tra queste ultime, una lanterna di bronzo a forma di testa di cavallo e quanto restava di una portantina… È sempre un merito se un autore sceglie di affrontare un rinvenimento di questo genere sottraendolo a quella forma di mummificazione e di oblio che spesso è il risultato del suo essere “scomodo”. Con la consueta perizia narrativa che unisce cronaca e scienza, Carlo Avvisati ci accompagna in un singolare viaggio nella storia dell’archeologia vesuviana così come alla fine dell’Ottocento e nei primissimi anni del Novecento veniva manifestandosi.

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Affresco della Caccia al Cinghiale staccato dalla parete sud del triclinio dell’omonima villa di Gragnano e conservato al museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” a Castellammare (foto parco archeologico pompei)

Il secondo venerdì 17 gennaio 2025: alle 17, nell’Auditorium degli Scavi di Pompei la conferenza “La villa stabiana della Caccia al Cinghiale. Riflessioni sul contesto topografico e tematico” a cura delle archeologhe Paola Miniero e Maria Cristina Napolitano. L’incontro sarà l’occasione per fare il punto su una storia iniziata nel 1984, durante i lavori per la realizzazione del tracciato della S.S. 145: si scavarono i resti di una villa rustica romana in territorio di Gragnano, ricadente in antico nell’ager Stabianus, da cui emerse un dipinto di particolare interesse raffigurante una scena di caccia al cinghiale. A distanza di 40 anni il recente allestimento topografico e tematico del museo Archeologico di Stabia e dei suoi depositi, ha invogliato a riprendere lo studio dell’edificio, della sua decorazione e dei materiali, di cui, nella conferenza, si espongono in anteprima i risultati.

 

San Marzano del Sarno (Sa). In sala consiliare la conferenza “Il Fiume Sarno. Tra storia e archeologia” con l’archeologo Salvatore Ciro Nappo che apre il ciclo di incontri promossi dal Comune con l’associazione internazionale Amici di Pompei

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Personificazione del fiume Sarno, affresco dalla Casa del Larario di Pompei conservato nell’Antiquarium di Boscoreale (foto parco archeologico pompei)

Mercoledì 18 dicembre 2024, si inaugura un ciclo di conferenze, voluto dal Comune di San Marzano sul Sarno (Sa), con la collaborazione dell’associazione Internazionale Amici di Pompei ETS, per approfondire la storia e l’archeologia della valle del Sarno e, in particolare, del territorio di San Marzano. In sala Consiliare del Comune di San Marzano, alle 19, apre la serie di incontri l’intervento dell’archeologo Salvatore Ciro Nappo “Il Fiume Sarno. Tra storia e archeologia”.  Interverrà il sindaco di San Marzano sul Sarno, Andrea Annunziata. Il fiume Sarno rappresenta un palinsesto che conserva le tracce della storia millenaria della Valle che si distende tra il Vesuvio e i monti Lattari, tra l’Appennino Campano e il mare. Lungo le sponde si conservano cospicue tracce dell’Età del Bronzo, come la necropoli di Sant’Abbondio a Pompei e dell’Età del Ferro con il villaggio di località Longola a Poggiomarino e le necropoli di San Marzano, Striano e San Valentino, così come sono numerose le testimonianze dell’età romana con le ville, gli apprestamenti produttivi e i campi coltivati. Per la natura del fiume e la sua importanza per l’economia e la storia della Valle del Sarno, sono conservate importanti fonti scritte che ci rimandano al mitico popolo dei Sarrasti e non mancano sue testimonianze nella pittura e nella scultura antica. Gli altri incontri, previsti nel 2025, vedranno come protagonisti il professore Luca Cerchiai, che racconterà della necropoli dell’età del Ferro di San Marzano sul Sarno, e il professore Ferdinando De Simone, che tratterà delle produzioni agricole della valle del Sarno in età romana.