Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la conferenza “Arare i campi al tempo delle palafitte” con le archeologhe Patrizia Petitti e Antonia Sciancalepore: sesto incontro della seconda edizione del ciclo “chi (ri)cerca trova. I professionisti si raccontano al museo”
“Arare i campi al tempo delle palafitte” è il titolo del sesto incontro, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, della seconda edizione del ciclo di conferenze “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”, ricerche scientifiche, studi e progetti presentati da esperti e studiosi al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Venerdì 21 giugno 2024, alle 16, il gruppo di lavoro diretto da Patrizia Petitti con Antonia Sciancalepore ci introdurrà alle ricerche sulla palafitta di Ledro, uno dei complessi più importanti dell’età del Bronzo dell’Italia settentrionale. Parteciperanno all’incontro Annalaura Casanova Municchia e Valeria Di Tullio, ricercatrici dell”Istituto di Scienze del Patrimonio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISPC). Ingresso gratuito in Sala Fortuna fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it.

I reperti conservati al museo delle Palafitte dialogano direttamente con l’area palafitticola del lago di Ledro (foto jacopo salvi)
Gli scavi hanno restituito uno straordinario complesso di reperti lignei, ritrovamenti eccezionali nei nostri scavi italiani, che comprende anche alcuni reperti riconducibili all’attività di coltivazione dei campi. Sarà presentato l’aratro, il suo funzionamento e le parti che lo componevano, come l’impugnatura (stegola o stiva), vomeri mobili e gioghi doppi. Saranno poi mostrati reperti interpretati come falci: la natura polimaterica di questi strumenti (legno, mastice e selce) ha imposto indagini parallele: l’obiettivo dell’incontro è quello di proporre un modello di indagine archeologica trasversale, che punta alla ricostruzione di una comunità antica utilizzando discipline diverse per metodo e strumenti.
Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia “Gli archi di Ledro… un arco per ferire, un arco per guarire”: sesto incontro del ciclo “chi (ri)cerca trova. I professionisti si raccontano al museo”
“Gli archi di Ledro… un arco per ferire, un arco per guarire”: sesto incontro del ciclo “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: 8 conferenze tenute da esperti e studiosi che aprono il mondo della ricerca alla conoscenza e alla fruizione del grande pubblico e sono rivolte a curiosi, studenti e specialisti di ogni età, a cura dei Servizi educativi del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Venerdì 20 ottobre 2023, alle 16, Patrizia Petitti, Ebe Giovannini, Emiliano Li Castro e Maurizio Pellegrini ci introdurranno alle ricerche sulla palafitta di Ledro, uno dei complessi più importanti dell’età del Bronzo dell’Italia settentrionale, esplorato totalmente nel 1937 dalla allora Soprintendenza alle Antichità di Padova. Gli scavi hanno restituito uno straordinario complesso di reperti che comprende anche sei archi divisibili in due gruppi secondo un parametro funzionale piuttosto che tipologico: quattro esemplari sono riconducibili alla funzione dell’arco come arma; un quinto esemplare è interpretabile come giocattolo che riproduce fedelmente ma in dimensioni non funzionali un’arma reale; e un ultimo arco per il quale si è ipotizzata la funzione di “arco musicale a bocca”. Nel corso dell’appuntamento sarà presentato il lavoro di realizzazione di una replica di quest’ultimo arco e verrà anche proposto il suono che esso produce quando viene utilizzato come strumento.

L’archeologa Patrizia Petitti
Patrizia Petitti. Archeologa specialista per la preistoria e la protostoria, ex funzionaria del ministero per i Beni e le attività Culturali alla soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale, il museo “Luigi Pigorini” e il museo Etrusco di Villa Giulia. Come funzionaria del Ministero ha curato l’allestimento di numerosi musei del territorio di competenza, sia statali che civici; ha diretto progetti di ricerca sull’età del rame e del bronzo; ha pubblicato numerose monografie e articoli scientifici su temi di preistoria e protostoria. In questo momento cura un progetto sulla metallurgia antica; è responsabile dello studio dell’industria lignea della Palafitta di Molina di Ledro.

L’etnoantropologa Ebe Giovannini
Ebe Giovannini. Etnoantropologa specializzata in documentari culturali visuali e radiofonici. I suoi documentari sono stati selezionati da numerosi Festival in Italia, Francia, Spagna e Serbia. Diverse collaborazioni con il laboratorio didattico di Villa Giulia. Ha collaborato per più di 20 anni con Rai, Fininvest e RSI. Dopo il Master in Arte sonora all’università di Belle arti di Barcellona i suoi interessi si sono rivolti all’ecologia acustica e alle installazioni sonore all’interno dei Musei. Collabora ultimamente con i Musei dell’Emilia Romagna

Il produttore musicale Emiliano Li Castro
Emiliano Li Castro. Produttore musicale e collaboratore di Radio RAI dal 1979, dove ha condotto programmi come Stereonotte, il Notturno Italiano e moltissimi altri, particolarmente per RAI Radio 3. Studente di Beni culturali all’università della Tuscia di Viterbo dal 2000 al 2007, ha pubblicato numerosi articoli di archeologia musicale. Nel settembre del 2009 ha organizzato a Tarquinia il convegno internazionale “La Musica in Etruria”, curandone anche la pubblicazione degli atti nel 2010. Nel 2011 ha iniziato a riunire il team specializzato di ricercatori, artisti e artigiani europei che ha realizzato, dal 2013 al 2018, l’European Music Archaeology Project (EMAP), di cui ha curato la direzione artistica.
Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: 8 conferenze, da marzo a dicembre, con esperti e studiosi che aprono a ricerca conoscenza e fruizione. Apre Maras sulle divinità del santuario del Portonaccio a Veio
A “rompere il ghiaccio” sarà l’archeologo Daniele Federico Maras che sabato 18 marzo 2023 aprirà al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: otto conferenze, da marzo a dicembre 2023, tenute da esperti e studiosi che aprono il mondo della ricerca alla conoscenza e alla fruizione del grande pubblico e sono rivolte a curiosi, studenti e specialisti di ogni età, a cura dei Servizi educativi del Museo che “lanciano” alcune domande provocatorie: siete sicuri di conoscere tutto sulle lamine di Pyrgi? cosa si nasconde nei sotterranei di Villa Giulia? volete scoprire i segreti del restauro? Ovviamente per avere risposta a queste e altre domande l’invito è a partecipare alle conferenze che si tengono nella sala Fortuna con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it. Esperienze, indagini, approfondimenti che rendono la ricerca condivisa, partecipata, quindi utile, a beneficio del pubblico di curiosi, studenti, esperti e specialisti. Ecco che la parola passa ai professionisti per diffondere la conoscenza dei loro studi, raccontare esiti e condividere ipotesi, offrendo nuovi spunti di lettura sulla Storia. Il Museo si racconta così come in un grande laboratorio condiviso in cui far dialogare mondo della ricerca e cittadinanza attiva, portando alla ribalta grandi e piccoli temi, spesso noti solo agli specialisti.

La sala 40 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia che ospita le grandi statue del santuario del Portonaccio a Veio (foto etru)
Si inizia dunque sabato 18 marzo 2023, alle 10, con la conferenza “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”. L’archeologo Daniele Federico Maras ci introduce agli studi sul santuario di Portonaccio, un importante luogo di culto che sorgeva subito al di fuori della potente città etrusca di Veio: la più vicina a Roma e la più antica avversaria dei Romani. Il santuario, sede di un oracolo, era frequentato da Etruschi e Latini e persino da condottieri di passaggio, ma anche dai giovani della città, sin dal VII secolo a.C. e fino all’entrata nell’orbita romana. Un nutrito gruppo di divinità li accoglieva all’ombra del tempio, a partire da Rath e Menerva, rispettivamente corrispondenti ad Apollo e Atena per gli Etruschi, ma anche Hercle/Eracle, Turan/Afrodite, Aritimi/Artemide e altri ancora.

L’archeologo Daniele Federico Maras
Daniele Federico Maras è funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, professore universitario alla Sapienza Università di Roma, socio ordinario e segretario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. I suoi interessi di ricerca spaziano nell’intero campo della storia e della cultura dell’Italia preromana, con particolare riguardo ai temi dell’identità, degli scambi culturali e dell’acculturazione greca e romana.
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI. Sabato 18 marzo 2023, alle 10, Daniele Federico Maras su “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”; venerdì 21 aprile 2023, alle 16, Valentina Belfiore su “Le lamine di Pyrgi: nuovi spunti di lettura”; venerdì 19 maggio 2023, alle 16, Miriam Lamonaca, Sante Guido su “Il restauratore racconta. La Latona di Veio: dalla scoperta al restauro”; venerdì 16 giugno 2023, alle 16, Maria Cristina Biella su “Quando l’estate fu primavera. Falerii: la nascita della sua archeologia e il futuro delle ricerche”; venerdì 22 settembre 2023, alle 16, Maria Elisa Amadasi su “Aqua Virgo tra campagna e città: un viaggio di oltre duemila anni”; venerdì 20 ottobre 2023, alle 16, Patrizia Petitti, Ebe Giovannini, Emiliano Li Castro, Maurizio Pellegrini su “Gli archi di Ledro… un arco per ferire, un arco per guarire”; venerdì 17 novembre 2023, alle 16, Laura Maria Michetti su “Pyrgi e Spina: “porti gemelli” sui due mari”; venerdì 15 dicembre 2023, alle 16, Paola Conti, Simone Battisti, Luigia Gambino su “Alla ricerca del tempio perduto. Conservazione e restauro di un esperimento didattico di fine ‘800”.









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