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Trieste. Al via la VI edizione di “Palæomovies Film Fest”, cinema documentario sulla preistoria dell’umanità: film e incontri con gli esperti sulle ricerche recenti e le scoperte più importanti. Ecco il programma

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Torna a Trieste, al museo civico di Storia Naturale, dal 27 novembre al 1° dicembre 2024, Palæomovies Film Fest, cinema documentario sulla preistoria dell’umanità. È giunta alla VI edizione la rassegna che fa conoscere al pubblico, attraverso il cinema documentario e gli incontri con gli esperti, le ricerche recenti e le scoperte più interessanti sulla preistoria dell’umanità. Il PalæoMovies Film Fest è promosso dal Comune di Trieste, Servizio Musei e Biblioteche, Civico Museo di Storia Naturale, assieme alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la collaborazione de La Cappella Underground e con il supporto della Società per la Preistoria e la Protostoria del FVG – Onlus, ed è curato dall’archeologo della Soprintendenza Roberto Micheli e dalla conservatrice del Museo Deborah Arbulla. L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Palæomovies nasce dall’interesse di comunicare temi e problematiche che riguardano l’evoluzione e la paleoantropologia, la diversità culturale, la formazione della socialità, lo sviluppo delle prime società complesse. Quest’anno la rassegna offre alcuni approfondimenti sull’antichità dell’uomo moderno, sull’origine della musica, sul ruolo della donna nelle società paleolitiche, sulle sepolture come fonti di conoscenza delle identità delle genti preistoriche e sulla vita nelle palafitte dell’arco alpino. L’edizione del 2024 presenta le anteprime italiane dei film: “Sapiens, et la musique fut” di Pascal Goblot e “They Called Her Jamila – The secrets of Stone Age Ba’ja” di Barbara Fally-Puskás. Vengono presentate anche due recenti e innovative produzioni italiane nel campo della divulgazione della preistoria. Oltre a ciò si aggiunge un appuntamento speciale dedicato ai castellieri, gli abitati protostorici su altura che hanno lasciato i loro imponenti bastioni in numerosi siti del Carso e nei dintorni di Trieste. Nelle giornate della rassegna si farà un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere comportamenti, tradizioni e costumi dei nostri antenati vicini e lontani. Per l’occasione, il museo civico di Storia Naturale propone anche laboratori, visite guidate e film di animazione dedicati ai bambini e alle famiglie. Attività gratuite con prenotazione obbligatoria scrivendo a newsmuseiscientifici@comune.trieste.it entro le 12 del 29 novembre 2024.

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Frame del film “Hema. Una storia di castellieri” di Francesca Mucignato

PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2024. Alle 17, il film “Hema. Una storia di castellieri” di Francesca Mucignato (Italia, 2022, 69’). Docu-Fiction ispirata alla vita nei castellieri nel periodo dell’età del Ferro, girato tra mare e Carso. Prima della nascita di Trieste, le terre del Caput Adriae erano già abitate dalle genti che vivevano nei villaggi fortificati sulle alture che dominano il territorio. Hema è una bambina che vive nell’età del Ferro nel castelliere di Elleri, il padre, un commerciante di sale, diviene il protagonista di un triste rito che Hema, in una sorta di gioco, imiterà. Ma un parallelismo ai giorni nostri vede un’altra bambina simile ad Hema, che trovandosi in gita didattica presso lo stesso castelliere, riporta alla luce per caso un reperto che evocherà un legame emozionale con il passato. Saranno presenti alla proiezione la regista Francesca Mucignato, il direttore della fotografia Paolo Forti, l’autrice dei testi Lidia Rupel, l’autore dei disegni originali Guido Zanettini. Seguirà un confronto sul tema dei castellieri e la promozione della loro conoscenza. Interverranno gli autori del docu-film, Roberto Micheli (soprintendenza ABAP-FVG), Deborah Arbulla e Nicola Bressi (museo civico di Storia Naturale), Paolo Paronuzzi (Società per la Preistoria e Protostoria FVG).

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Frame del film “Lady Sapiens à la recherche de la préhistoire / Lady Sapiens alla ricerca della preistoria” di Thomas Cirotteau

PROGRAMMA DI VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2024. Alle 17, il film “Lady Sapiens: à la recherche des femmes de la Préhistoire / Lady Sapiens: alla ricerca delle donne nella preistoria” di Thomas Cirotteau (Francia, Canada 2021, 90’). Cosa sappiamo delle donne preistoriche? Per 150 anni, i ricercatori hanno sottovalutato il loro ruolo interpretando le scoperte sulla base dei preconcetti del loro tempo. Le donne del Paleolitico sono diventate prigioniere di luoghi comuni. Oggi una nuova generazione di ricercatori, molti dei quali sono donne, sta ribaltando questo modello. Andando a incontrare gli scienziati sui siti di scavo o nei loro laboratori, emerge un nuovo ritratto di queste donne: le scopriamo cacciatrici, artiste, capi clan… E se questa era glaciale fosse stata anche l’era delle donne? Per la prima volta, “Lady Sapiens” racconta la loro storia. Presentazione a cura di Paola Visentini (museo Friulano di Storia Naturale).

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Frame del film “Memorie di un mondo sommerso / Mémoires d’outre-lacs” di Philippe Nicolet

PROGRAMMA DI VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2024. Alle 20, il film “Antiche tracce. La vita in palafitta” di Federico Basso (Italia 2024, 6’). Un corto in Realtà Virtuale ambientato nel parco Archeo Natura di Fiavé in provincia di Trento, patrimonio mondiale UNESCO, e suddiviso in sei scene, nato per raccontare attraverso uno storytelling immersivo in VR la vita di una delle comunità agricole più antiche d’Europa che, tra il 3.800 a.C. e il 1.500 a.C., ha costruito e abitato villaggi alpini preistorici su palafitte. Una finestra sulla vita quotidiana in un villaggio preistorico, in cui la location diventa la tela su cui illustrare la quotidianità degli abitanti, e ripercorre le attività quotidiane della società preistorica che ha abitato le zone di Fiavè. A seguire il film “Memorie di un mondo sommerso / Mémoires d’outre-lacs” di Philippe Nicolet (Svizzera 2021, 58’). Grazie alle particolari condizioni ambientali e alle perfette condizioni di conservazione dei resti organici, le aree umide europee preservano importanti monumenti preistorici di un lontano passato. I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, iscritti dal 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, rappresentano degli importanti archivi archeologici e paleoambientali che ci fanno conoscere la vita e le forme di adattamento delle prime comunità agricole europee alle aree umide avvenute durante la preistoria. Il film presenta uno straordinario spaccato del mondo dei nostri antenati palafitticoli del Neolitico e dell’età del Bronzo. Presentazione a cura di Pierre Corboud (università di Ginevra, Svizzera).

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Frame del film “Il misterioso villaggio dell’età della pietra: cosa ci raccontano le tombe di Ba’ja” di

PROGRAMMA DI SABATO 30 NOVEMBRE. Alle 10, il film “Sapiens, et la musique fut And There Was Music / Sapiens, e fu la musica” di Pascal Goblot (Francia, 2021, 53’). La musica è ovunque: nei bar, nelle chiese, nei negozi, nelle cuffie dei nostri smartphone… Come spiegare questa universalità e diversità? Sarebbe possibile risalire a un’origine? Alla ricerca di tracce archeologiche, cercando di ricostruire quella che poteva essere la musica dei nostri antenati, inizieremo con il più antico strumento conosciuto: un flauto d’osso, la cui età è oggi stimata in oltre 40.000 anni! Esploreremo poi altre tracce di musica nella preistoria: resti archeologici che oggi interpretiamo come strumenti, incisioni e dipinti, e tutto ciò che possiamo dedurre dal rapporto dei Cro-Magnon con la musica. A seguire il film “Das geheimnisvole Steinzeit-Dorf: Was die Gräber von Ba’ja erzählen They Called Her Jamila – The secrets of Stone Age Ba’ja / Il misterioso villaggio dell’età della pietra: cosa ci raccontano le tombe di Ba’ja” di Barbara Puskas (Austria, 2022, 52’). Nel 2018 sull’altopiano di Ba’ja in Giordania, durante gli scavi in un insediamento dell’età della pietra, gli archeologi hanno fatto una scoperta affascinante: i resti di una bambina di otto anni, sepolta sotto il pavimento di una casa, con un corredo funerario e un’antica collana. Ispirati dal gioiello, gli scienziati hanno dato alla defunta il nome di Jamila – “la bella”. La loro scoperta offre una visione innovativa delle società umane del Neolitico: Ba’ja è stata insediata circa 9.000 anni fa, quando gli esseri umani avevano abbandonato la loro precedente esistenza di cacciatori-raccoglitori per diventare sedentari. Presentazione a cura di Andrea Pessina (segretariato regionale del MiC per il Friuli Venezia Giulia).

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Frame del film “Pescatori-Cacciatori-Raccoglitori. Abitanti del Nilo bianco nella preistoria recente” di Marco Tomaselli

PROGRAMMA Di SABATO 30 NOVEMBRE 2024. Alle 17, il film “Os enigmas do Cabeço da Mina The Mysteries of Cabeço da Mina / Gli enigmi di Cabeço da Mina” di Rui Pedro Lamy (Portogallo, 2019, 27’). Come in una rotazione cosmica con epicentro nella valle di Vilariça, il documentario presenta i principali resti archeologici conosciuti della regione di Trás os-Montes in Portogallo, dall’arte dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico (Mazouco, Côa) agli habitat, alle architetture funerarie megalitiche e altri luoghi sacri dei primi agricoltori e pastori. Al cuore della storia, Cabeço da Mina, una piccola collina situata in una valle che si distingue come terra delle prime comunità agricole: qui, a partire dagli anni ’80, sarebbe stata scoperta la più grande concentrazione di stele risalenti al III millennio a.C. in un unico sito dell’Europa occidentale. A seguire il film “Pescatori-Cacciatori-Raccoglitori. Abitanti del Nilo bianco nella preistoria recente / Fisher-Hunter-Gatherers: Inhabitants of the White Nile in Recent Prehistory” di Marco Tomaselli, Donatella Usai (Italia, Sudan, 2023, 43’). Il documentario illustra gli aspetti della vita dei cacciatori-raccoglitori-pescatori che abitavano sulla sponda del Nilo Bianco nel Tardo Pleistocene-inizio Olocene Antico. Una narrazione resa possibile dai risultati del lavoro interdisciplinare effettuato nel sito di al-Khiday dal Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani (ETS) di Treviso, in collaborazione con l’università di Padova, Parma e Milano. Un film di Marco Tomaselli con la supervisione scientifica di Donatella Usai e le musiche originali di Adriano Orrù e Silvia Corda. Presentazione a cura di Donatella Usai (Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani).

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Frame del film “Dames et princes de la Préhistoire / Dame e Principi della Preistoria” di Pauline Coste

PROGRAMMA DI SABATO 30 NOVEMBRE 2024. Alle 20, il film “Dames et princes de la Préhistoire Ladies and Princes of Prehistory / Dame e Principi della Preistoria” di Pauline Coste (Francia, Repubblica Ceca, 2022, 52’). 28 marzo 1872, al confine tra Francia e Italia, l’archeologo Émile Rivière porta alla luce uno scheletro umano che ritiene molto antico, oggi datato a meno di 24.000 anni. Questa importante scoperta ha cambiato la nostra percezione dell’uomo preistorico e, soprattutto, della donna preistorica. La donna che oggi chiamiamo la “Dama del Caviglione”, dal nome della grotta in cui fu ritrovata, fu inizialmente scambiata per un uomo a causa della sua robustezza e della ricchezza dei suoi corredi funerari. Il suo studio nel corso del ventesimo secolo racconta anche come è cambiata la nostra visione di queste società preistoriche. Presentazione a cura di Fabio Negrino (università di Genova).

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Frame del film “Homo Sapiens, les nouvelles origines Homo Sapiens: New Origins / Homo sapiens: le nuove origini” di Olivier Julien

PROGRAMMA DI DOMENICA 1° DICEMBRE 2024. Alle 10, il film “Homo Sapiens, les nouvelles origines Homo Sapiens: New Origins / Homo sapiens: le nuove origini” di Olivier Julien (Francia, Marocco, 2020, 90’). Un teschio dal volto allungato e arcate sopracciliari prominenti viene scoperto nel 1960 da un operaio in una miniera di Djebel Irhoud, in Marocco. Potrebbe trattarsi di un Neanderthal? Il Carbonio 14 fa risalire il ritrovamento a più di 40.000 anni fa, ma negli anni ‘80 il ricercatore francese Jean-Jacques Hublin e il professore marocchino Abdelouahed Ben-Ncer avanzano l’ipotesi che il teschio sia molto più antico e appartenga a un Homo sapiens. Il settimo strato di sedimenti rivela un tesoro sbalorditivo: i resti di cinque individui distinti. La datazione a termoluminescenza ne fa risalire l’origine a 300.000 anni fa… Presentazione a cura di Marco Peresani (università di Ferrara). A seguire il film “L’uomo di Val Rosna” di Stefano Zampini (Italia, 2024, 20’). Docu-drama che mostra alcuni momenti della vita dell’Uomo di Val Rosna, un cacciatore vissuto 14.000 anni fa nell’attuale territorio del Comune di Sovramonte (Belluno). La sepoltura di questo cacciatore è stata scoperta negli anni ’80 da Aldo Villabruna e studiata dal professor Alberto Broglio dell’Università degli Studi di Ferrara. Caccia, vita di comunità, cure dentali e un rito funebre sono i momenti di vita messi in scena. Un film di Stefano Zampini con la fotografia di Daniele Simoncelli, la supervisione scientifica di Marco Peresani e le musiche originali di Duck Chagall (Francesco Ambrosini).

Verona. Alla Gran Guardia il convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo”: due giorni di confronto tra i responsabili di musei civici, le istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali. In presenza e on line

verona_gran-guardia_convegno-la-gestione-dei-musei-locali_locandinaManca ormai pochissimo al convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo” in programma al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona il 22 e il 23 novembre 2023: i posti in sala sono ormai esauriti, ma se non vi è registrati si potrà seguire le due giornate in diretta streaming sul canale YouTube dei Musei civici di Verona: https://www.youtube.com/@imuv-imuseidiverona. Il convegno è promosso dal Comune di Verona, la Regione Veneto e ICOM Italia, con la collaborazione della direzione generale Musei del MIC, e il patrocinio dell’associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e dell’associazione nazionale Musei locali italiani (Anmli), e con il sostegno degli Amici dei Civici musei di Verona. Il convegno si presenta come un’occasione di confronto tra i responsabili di musei civici, le istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e un più vasto bacino di esperti e portatori di interesse, per fare il punto sulla situazione attuale e individuare strategie comuni e condivise nel rispondere alle sfide innovative della società contemporanea. Ai musei, investiti di funzioni sempre più ampie e incisive sul territorio, viene richiesto, infatti di assicurare un’offerta elevata dal punto di vista culturale ed efficace sul piano sociale ed economico, in sintonia con gli standard proposti per l’accreditamento nel Sistema museale nazionale e con le aspettative dei cittadini e dei turisti. Obiettivi che richiedono competenza e consapevolezza degli obiettivi e delle compatibilità economiche, tecniche e operative per raggiungerli. Rappresentanti dei musei di enti locali, accanto a esperti di varie discipline e istituzioni, sono chiamati a testimoniare l’evoluzione delle strutture museali civiche e dei modelli di gestione a circa 60 anni dalla ripartizione operata nel Decreto ministeriale del 1965 sulla base della L. 1080 del 1960 sulle “Norme concernenti i musei non statali”. Tra i punti cruciali, lo status giuridico e la missione, i livelli di autonomia dei musei all’interno dell’ente locale, le forme di governance e di partenariato, le reti e i sistemi locali e territoriali, i contratti, la collaborazione col Terzo Settore, gli strumenti che possano garantire lo studio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la piena accessibilità, la condivisione di conoscenze, il piacere e il benessere dei visitatori, nel rispetto delle diverse identità e sensibilità, promuovendo quel ruolo di agenti di trasformazione sociale, che emerge dalla nuova definizione di museo approvata nel 2022 da ICOM, nel territorio di riferimento e nell’ambito del più ampio sistema museale nazionale.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE. Alle 9.30, registrazione dei partecipanti; 10, saluti autorità e presentazione convegno. Sessione coordinata da ANMLI (Anna Maria Montaldo, presidente): 10.30, Massimo Osanna, direttore generale Musei, “I livelli uniformi di qualità del Sistema Museale Nazionale: il processo di accreditamento e le prospettive di cooperazione tra musei di diversa proprietà e tipologia”; 10.55, Fausta Bressani, direttore direzione Beni Attività culturali e Sport – Regione del Veneto, “Il patrimonio culturale in una visione integrata. La legge regionale n.17 del 2019”; 11.20, Giuseppe Piperata, professore ordinario di Diritto amministrativo allo Iuav di Venezia, “Il quadro giuridico dei musei di enti locali tra tradizione e innovatività”; 11.45, pausa caffè; 12.10, Girolamo Sciullo, già professore ordinario di Diritto amministrativo all’università di Bologna, “Gestione diretta/esternalizzazione di servizi, contratti, partenariati speciali, collaborazioni con il Terzo settore”; 12.35, Stefano Baia Curioni, direttore Fondazione Palazzo Te, “Attivismo, autonomia e governance nei musei locali”; 13, discussione, conclusioni. Pomeriggio. Sessione coordinata da ICOM Italia (Michele Lanzinger, presidente): 14.30, Daniele Ferrara, direttore direzione regionale Musei Veneto, “Reti e sistemi museali locali e territoriali: linee guida e buone pratiche di cooperazione, coordinamento, problematiche di leadership”; 14.55, Pierpaolo Forte, professore ordinario di Diritto amministrativo all’università del Sannio di Benevento, “Musei e rigenerazioni”; 15.20, Ludovico Solima, professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali Dipartimento di Economia – Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, “Il ruolo della programmazione strategica per un museo”; 15.45, pausa caffè; 16.10, Tavola rotonda “Sistemi museali, aspetti gestionali e rapporti con il territorio”. Coordina Paola Marini (ANMLI, Amici dei Civici Musei di Verona), con i rappresentanti di musei di: Bologna (Eva Degl’Innocenti), Brescia (Stefano Karadjov), Milano (Domenico Piraina), Pistoia (Monica Preti), Roma (Claudio Parisi Presicce), Venezia (Mattia Agnetti), Verona (Francesca Rossi). Dibattito e conclusioni della giornata: Stefano Baia Curioni.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE. Alle 9, registrazione dei partecipanti; 9.30, Tavola rotonda “Per il rafforzamento della rete museale della città di Verona”. Coordina l’assessore alla Cultura del Comune di Verona, Marta Ugolini, con i rappresentanti di: Casa museo Palazzo Maffei (Vanessa Carlon), Fondazione Miniscalchi Erizzo (Giovanna Residori), Musei Civici di Verona (Francesca Rossi), museo Archeologico nazionale di Verona (Giovanna Falezza); 11, pausa caffè; 11.30, Laboratori “I musei di enti locali alla luce del piano di lavoro dell’UE per la cultura 2023-2026”. Coordina ICOM Italia: due tavoli tra rappresentanti di musei di città del Triveneto (direttori / conservatori / professionisti museali). Alle 11.30, “Sostenibilità e innovazione”, tavolo coordinato da Michele Lanzinger, presidente ICOM-Italia, “I musei e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un ruolo specifico per i musei civici”, con Bassano (Barbara Guidi), Montebelluna (Giorgio Vaccari), Treviso (Fabrizio Malachin), Verona (Cristina Lonardi); 12.15, “Accessibilità e partecipazione”, tavolo coordinato da Pier Luigi Sacco, professore ordinario di Economia all’università di Chieti-Pescara, “Musei civici senza ostacoli: l’accessibilità dalla progettazione alla formazione degli operatori; linee guida e progetti PNRR”, con Belluno (Cristina Busatta), Rovereto (Alessandra Cattoi), Udine (Paola Visentini), Venezia (Monica Rosina). Conclusioni: Michele Lanzinger.

Udine. Alla Casa della Contadinanza la conferenza “Gli ‘aquiloni del deserto’ e la caccia preistorica alle gazzelle nel deserto di Palmira (Siria)” con Daniele Morando Bonacossi (università di Udine) del ciclo di incontri a corollario della mostra “Dal Centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università di Udine nell’Antica Assiria” al Castello

udine_casa-della-contadinanza_incontri_locandina“Gli ‘aquiloni del deserto’ e la caccia preistorica alle gazzelle nel deserto di Palmira (Siria)” è il titolo della conferenza del professor Daniele Morando Bonacossi (università di Udine) nell’ambito della mostra “Dal centro dell’impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria” al museo Archeologico al Castello di Udine (vedi Udine. Al museo Archeologico al Castello apre la mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria” | archeologiavocidalpassato). Appuntamento martedì 21 marzo 2023, alle 18, alla Casa della Contadinanza. E questo il quinto incontro del ciclo che si propone di avvicinare il grande pubblico alla conoscenza dell’impero assiro e dell’antico Vicino Oriente, risultato della collaborazione fra il Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e il museo Archeologico di Udine con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’esposizione e gli eventi sono a cura di Daniele Morandi Bonacossi, Francesca Simi, Luigi Turri e Paola Visentini. Gli incontri di divulgazione sono aperti al pubblico e ad accesso libero e si tengono alla Casa della Contadinanza sul colle del castello (vedi Udine. Alla Casa della Contadinanza la conferenza “Gilgamesh e la scoperta del Diluvio Universale” con Luigi Turri (università di Verona) del ciclo di incontri a corollario della mostra “Dal Centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università di Udine nell’Antica Assiria” al Castello | archeologiavocidalpassato).

Questo video è realizzato per la mostra “Dal centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’università di Udine nell’antica Assiria” ospitata dai Civici Musei Udine al castello di Udine. “L’università di Udine”, spiega il prof. Daniele Morandi Bonacossi, “opera nello straordinario sito di Faida, nel Kurdistan iracheno, dal 2019 insieme alla Direzione generale dell’antichità di Duhok. Si tratta di un canale di 10 km scavato probabilmente tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo a.C. per portare le acque che sgorgavano dalle risorgenti carsiche alla base di una collina e portarle ai campi dove l’acqua scarseggiava. Lungo la sponda sinistra sono stati individuati 13 rilievi con delle scene che raffiguravano un sovrano assiro rappresentato due volte (a sinistra e a destra del pannello) di fronte alle sette divinità del pantheon assiro”.

Udine. Alla Casa della Contadinanza la conferenza “Gilgamesh e la scoperta del Diluvio Universale” con Luigi Turri (università di Verona) del ciclo di incontri a corollario della mostra “Dal Centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università di Udine nell’Antica Assiria” al Castello

udine_casa-della-contadinanza_incontri_locandinaSarà l’epopea di Gilgamesh la protagonista, martedì 21 febbraio 2023, del terzo incontro del ciclo “Dal centro dell’impero”, alla Casa della Contadinanza sul colle del Castello di Udine, organizzati in relazione alla mostra “Dal Centro dell’Impero. Nuove scoperte archeologiche dell’Università di Udine nell’Antica Assiria”, aperta al Castello di Udine fino al 30 aprile 2023. Gli otto incontri in calendario, che si propongono di avvicinare il grande pubblico alla conoscenza dell’impero assiro e dell’antico Vicino Oriente, sono il risultato della collaborazione fra il Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e il museo Archeologico di Udine con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. L’esposizione e gli eventi sono a cura di Daniele Morandi Bonacossi, Francesca Simi, Luigi Turri e Paola Visentini. Gli incontri si tengono dalle 18 alle 19.30. La partecipazione agli eventi è gratuita. Non è richiesta la prenotazione, ma i posti sono limitati. Dopo “Acqua e dei di Assiria: il sistema d’irrigazione assiro nell’entroterra dell’antica Ninive” con Daniele Morandi Bonacossi (università di Udine), il 24 gennaio 2023; e “Viaggio in Assiria. L’Europa e la riscoperta di una grande civiltà del passato” con Stefania Ermidoro (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – CNR, Roma), il 7 febbraio 2023; ora tocca a Luigi Turri (università di Verona), il 21 febbraio 2023, con “Gilgamesh e la scoperta del Diluvio Universale” che introduce “L’epopea di Gilgamesh”, una lettura-spettacolo a cura dell’associazione culturale TrixTragos. “Donne e regine d’Assiria” è l’argomento che il 7 marzo 2023 sarà affrontato da Francesca Simi (Università di Udine). Il 21 marzo 2023 Daniele Morandi Bonacossi terrà una conferenza intitolata “Gli ‘aquiloni del deserto’ e la caccia preistorica alle gazzelle nel deserto di Palmira (Siria)”. “L’Assiria in pericolo” è invece il tema dell’incontro con Francesca Simi il 4 aprile 2023. “Un tempo abitavamo nei villaggi. Indagini archeologiche nel sito Neolitico e Calcolitico di Asingeran (Kurdistan iracheno)” è l’argomento che tratterà Marco Iamoni (università di Udine) il 18 aprile 2023. Infine, il 2 maggio 2023, Daniele Morandi Bonacossi parlerà su “La metropoli di Qatna (Siria) e i suoi palazzi: un crocevia di culture tra Mediterraneo e Levante”. Le registrazioni di tutti gli incontri saranno disponibili sul canale Youtube PlayUniud ogni quindici giorni.

“Gilgamesh e la scoperta del Diluvio Universale”. Luigi Turri (università di Verona) introduce “L’epopea di Gilgamesh”, una lettura-spettacolo a cura dell’associazione culturale TrixTragos che leggerà dei brani tratti dall’epopea di Gilgamesh (nel video la performance all’università di Verona). Il 3 dicembre 1872 George Smith (1840-1876), brillante assiriologo autodidatta,   comunicò alla Society of Biblical Archaeology di Londra il ritrovamento nei depositi del British Museum di una tavoletta scritta in caratteri cuneiformi, un testo vecchio di migliaia di anni, nel quale si raccontava del Diluvio Universale. Il racconto era straordinariamente simile a quello biblico, ma le tavolette, scoperte nella biblioteca di Assurbanipal a Ninive, datata al VII secolo a.C., tramandavano testi molto più antichi, ben più antichi della Bibbia.