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Magna Grecia. Il Cavaliere di Marafioti, eccezionale gruppo in terracotta del V sec. a.C., è esposto per la prima volta a Locri, dove lo scoprì Paolo Orsi nel 1910. Restaurato da Intesa San Paolo, tornerà poi definitivamente al museo di Reggio Calabria

Il Cavaliere di Marafioti, eccezionale gruppo scultoreo in terracotta del V sec. C. scoperto a Locri nel 1910

Il Cavaliere di Marafioti, eccezionale gruppo scultoreo in terracotta del V sec. C. scoperto a Locri nel 1910

Angela Tecce, direttore del Polo museale della Calabria

Angela Tecce, direttore del Polo museale della Calabria

Il “Cavaliere di Marafioti” per qualche giorno torna a casa, a più di un secolo dalla sua scoperta da parte dell’archeologo Paolo Orsi che ricompose i quasi duecento frammenti riportati alla luce in località Pirettina (Comune di Portigliola), alle spalle dell’antica città di Locri. Si inaugura infatti alle 19 del 30 luglio 2016 al museo e parco archeologico nazionale di Locri la mostra “Il Cavaliere di Marafioti a Locri”, dove rimarrà fino al 7 agosto 2016, prima di tornare nella sua sede naturale, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. L’opera in terracotta del V sec. a.C., elemento architettonico del tempio dorico scoperto nel 1910 dall’archeologo Paolo Orsi, è esposta, per la prima volta, nel territorio da cui proviene, dopo la presentazione a Milano dell’intervento di restauro, promosso e curato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XVII edizione di “Restituzioni. Tesori d’arte restaurati 2016”, fondamentale per la sua conservazione e per una più approfondita conoscenza della tecnica di realizzazione. L’iniziativa, fortemente voluta da Angela Tecce, direttore del Polo Museale della Calabria e da Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico nazionale di Locri, è stata realizzata grazie alla proficua collaborazione con il museo Archeologico di Reggio Calabria, la Regione Calabria, il FAI – Presidenza Regionale Calabria, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo e delle amministrazioni comunali di Locri e di Portigliola.

Il museo Archeologico nazionale di Locri che ospita fino al 7 agosto il Cavaliere di Marafioti

Il museo Archeologico nazionale di Locri che ospita fino al 7 agosto il Cavaliere di Marafioti

“Il gruppo di terracotta”, scrivono Rossella Agostino e Maurizio Paoletti nella scheda del catalogo di Restituzioni 2016, “raffigura un giovane cavaliere nudo che cavalca sostenuto da una sfinge femminile con le braccia levate. Decorava il tetto del tempio dorico scoperto a Locri in località Casa Marafioti, una zona collinare della città greca sovrastante il teatro e prossima alle mura. Gli scavi qui condotti da Paolo Orsi nel 1910 individuarono le fondazioni del tempio dorico (seconda metà del VI secolo a.C.), oltre a pochi elementi superstiti dell’elevato distrutto già in età romana (?) e poi definitivamente spogliato nei primi decenni dell’Ottocento. Si conservano però cospicui elementi del cornicione in terracotta policroma (geison sima) che sono pertinenti a una nuova decorazione architettonica realizzata quando fu sostituito il tetto del tempio (420- 400 a.C.). A questo grande intervento di rinnovamento edilizio – non sappiamo se scaturito da urgenti necessità di manutenzione o da più specifici motivi religiosi – è riferibile anche lo straordinario Cavaliere Marafioti”.

Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico nazionale di Locri

Rossella Agostino, direttore del museo Archeologico nazionale di Locri

“Il gruppo statuario, collocato sul lato posteriore del tempio, ne dominava la sommità forse come acroterio centrale”, spiegano ancora Agostino e Paoletti: “Questa almeno è la ricostruzione suggerita da Orsi in base ai dati di scavo. Tuttavia se nel giovane cavaliere va riconosciuto un Dioscuro, non può escludersi che costituisse un acroterio laterale al fianco di un secondo Dioscuro, dal momento che Castore e Polluce, i due fratelli gemelli figli di Zeus e di Leda, erano raffigurati sempre in coppia. Benché ricomposto da moltissimi frammenti e integrato nelle parti lacunose, il Cavaliere Marafioti resta un unicum nella produzione artistica della Magna Grecia, alla cui eccezionalità contribuiscono le notevoli dimensioni e il soggetto privo quasi di confronti, specialmente per la sfinge alata, possente e accosciata, che con la testa e il palmo delle mani sostiene, senza alcuno sforzo, il peso del cavaliere”.

Il Cavaliere di Marafioti prima del restauro promosso da Banca Intesa Sanpaolo

Il Cavaliere di Marafioti prima del restauro promosso da Banca Intesa Sanpaolo

Il Cavaliere di Marafioti dopo il restauro curato da Mantella e Guidi

Il Cavaliere di Marafioti dopo il restauro curato da Mantella e Guidi

L’intervento di restauro, promosso e curato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XVII edizione di “Restituzioni. Tesori d’arte restaurati 2016”, è stato fondamentale per la sua conservazione e per una più approfondita conoscenza della tecnica di realizzazione. Ha permesso, inoltre, di riscoprire anche con l’ausilio di aggiornate strumentazioni, dettagli affascinanti, quali i segni di stesura a pennello del sottile scialbo originale o la policromia in nero, bianco, rosso che evidenziava meglio nell’intento del coroplasta il muso equino o la criniera rifinita a stecca. Analisi diagnostiche hanno completato il restauro del gruppo che all’epoca della sua scoperta, sul lato occidentale del tempio, era stato rinvenuto in “minuti frammenti” e che fu oggetto di un primo intervento di restauro tra il 1911 ed il 1925 quando Paolo Orsi e il restauratore Giuseppe Damico incollarono e assemblarono con la colofonia, un collante particolarmente adoperato all’epoca, i molti frammenti e integrarono le parti lacunose rafforzando il manufatto con staffe e supporti interni (legno, stucco) e perfino con grappe metalliche (rame-ottone) indispensabili per restituire solidità al grande gruppo fittile. Tutte le parti lacunose furono reintegrate dal restauratore Giuseppe Damico; la testa del cavaliere è quasi completamente di ricostruzione. Il restauro del 2015 è stato curato dai restauratori Giuseppe Mantella e Sante Guidi; le ricerche diagnostiche da Domenico Miriello del dipartimento di Scienze della Terra – Unical. Il gruppo del Cavaliere di Marafioti subito dopo la mostra ritornerà – come detto – nella sua sede, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, e sarà esposto nella sala dedicata alla colonia locrese.

Notte Europea dei Musei 2016. Le proposte del Polo museale della Calabria: da Vibo Valentia alla Sibaritide, dall’’antica Kaulon a Locri

21 maggio 2016: è la notte europea dei musei

21 maggio 2016: è la notte europea dei musei

Il Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Tecce, partecipa alla Notte dei Musei 2016, indetta dal MiBACT, con numerose iniziative che coinvolgono le sue sedi di competenza. Vediamole in breve.

La locandina della Notte dei Musei all''Archeologico di Vibo Valentia

La locandina della Notte dei Musei all”Archeologico di Vibo Valentia

Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” – Vibo Valentia

Dalle 20 alle 20.45 visita al museo e alle sue collezioni. Alle 21 l’ensemble di fiati del Conservatorio di Musica “Torrefranca” di Vibo Valentia, diretto dal Maestro Luca Lucchetta, presenta Aulos in musica: fiati al Castello. Dalle 22.15 alle 23 si potranno ammirare Le Necropoli, nuovo spazio espositivo dedicato a reperti provenienti dalla necropoli greca di Hipponion.

Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)

Il museo della Sibaritide promuove, in collaborazione con l’associazione socio culturale no-profit Streata Majstra di Cassano all’Ionio (Cosenza), un progetto per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico. Il programma prevede visite guidate a partire dalle 20; mostra fotografica Immagini senza tempo sulle tradizioni, la gastronomia e il dialetto cassanesi. Dalle 22, nell’area antistante la struttura museale, Vini che passione, uno spazio appositamente dedicato alla degustazione di prodotti tipici locali e di vini provenienti da diversi vitigni locali.

Museo e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)

La serata sarà dedicata alla presentazione di Work in Progress: il racconto dell’allestimento del Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, proiezione del video che narra le fasi dell’allestimento del museo e dei restauri di alcuni significativi reperti realizzati nel laboratorio dello stesso museo.

La locandina della Notte dei Musei all'archeologico di Locri

La locandina della Notte dei Musei all’archeologico di Locri

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri – Locri (Reggio Calabria)

L’iniziativa prevede, in collaborazione con l’associazione Italiana Sommelier (AIS), una serata dedicata alla cultura dell’olio e del vino. Si terranno, infatti, il convegno I contenitori dell’olio e del vino e la mostra Olio e vino: una tradizione secolare, allestita nei locali del museo archeologico e aperta al pubblico fino a tutto il mese di luglio. La serata si concluderà con il concerto Loccisano Duo – Special Guest Francesco Sicari. Sarà possibile, altresì, visitare il Parco e il Complesso museale Casino Macrì.

Museo Archeologico Nazionale di Crotone – Crotone

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia (Catanzaro)

Il sito sarà aperto al pubblico dalle 20 alle 23 per consentirne una maggiore fruizione.

Pasqua e Pasquetta in Calabria: full-immersion archeologica. Ecco gli orari dei siti aperti

Il manifesto del museo archeologico di Vibo Valentia per le aperture di Pasqua e Pasquetta

Il manifesto del museo archeologico di Vibo Valentia per le aperture di Pasqua e Pasquetta

Siti e musei archeologici aperti in Calabria per le festività pasquali 2016, cioè Pasqua e Lunedì dell’Angelo. Lo comunica il Polo museale della Calabria insieme agli orari di apertura dei luoghi statali di sua competenza. Chiesa di San Francesco d’Assisi, Gerace (Reggio Calabria): 9.30-12.30; 15.30-17.30. Galleria Nazionale di Cosenza: 10-18. La Cattolica, Stilo (Reggio Calabria): 8-18. Le Castella, Isola Capo Rizzuto (Crotone): 10-13; 15-17 (Pasqua); 10-17 (Lunedì dell’Angelo). Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”, Vibo Valentia: 9-20. Museo Archeologico Nazionale di Crotone: 9-19.30. Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, Cassano all’Ionio (Cosenza): 9-19.30. Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon, Monasterace (Reggio Calabria): il museo è chiuso per lavori di ristrutturazione; il parco è visitabile dalle 9 fino alle 18. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone): museo, 9-13; 15-19; l’area archeologica è visitabile dalle 8.30 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri (Reggio Calabria): museo, 9-19.30; il parco archeologico è visitabile dalle 9 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, Roccelletta di Borgia (Catanzaro): museo, 9-13; il parco è visitabile dalle 8.30 fino a 1 ora prima del tramonto. Museo Statale di Mileto, Vibo Valentia: chiuso sia a Pasqua che il Lunedì dell’Angelo.