Sport e archeologia a Capo Colonna (Kr): c’è la Passeggiata archeologica
Sport e cultura a Capo Colonna (Kr). In occasione della manifestazione sportiva agonistica “Capocolonna Crotone”, sabato 7 giugno 2025, il museo Archeologico nazionale di Capo Colonna propone un appuntamento speciale: la Passeggiata archeologica. Alle 16 partecipa a una passeggiata archeologica gratuita alla scoperta della storia millenaria del promontorio sacro: tra templi affacciati sul mare, miti antichi e spettacolari paesaggi mediterranei. Un’occasione imperdibile per unire l’energia dello sport alla meraviglia dell’archeologia.
Crotone. Al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna apre la mostra “Axioma” dell’artista veneziano Andrea Valleri, le cui opere richiamano al senso dell’esistenza e del pensiero autentico che ci danno il senso della vera bellezza

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)
Al via il 13 luglio 2024 al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (Kr) la mostra “Axioma” dell’artista Andrea Valleri. L’inaugurazione alle 18. Presenta Francesco Cuteri. Intervengono Gregorio Aversa, coordinatore dei musei del Crotonese e responsabile del museo nazionale Archeologico di Crotone; Vincenzo Voce, sindaco di Crotone; e Marianna Savrami, curatrice della mostra. “Axioma”, da cui in italiano assioma o postulato, rinvia etimologicamente a ciò che ha una dignità, è degno di essere considerato nel suo valore, pone un ponte bidirezionale tra cultura scientifica e cultura umanistica, porta il visitatore a riconnettersi con la matrice storica unitaria da cui provengono le differenze. La mostra sarà visitabile fino al 16 agosto 2024. Valleri ha scelto Crotone e nello specifico il museo Archeologico di Capo Colonna, perché è il naturale percorso di tre sue precedenti mostre, negli anni 2022 e 2023, nell’isola di Samos in Grecia, l’isola dove nacque e visse inizialmente Pitagora; Crotone quindi rappresenta il luogo di destinazione dove Pitagora insegnò e fondò la scuola fino a terminare la sua vita nella vicina Metaponto. Costituisce un chiaro richiamo al pitagorismo ma, simultaneamente, anche a tutta quella tradizione connessa alle figure di Parmenide e Platone, figure che rappresentano ancora oggi il richiamo alla fondatezza del mondo intellegibile.

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)

Una scultura di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)
Il senso fondamentale delle sue opere richiama al senso dell’esistenza e del pensiero autentico che, nella giusta combinazione, ci danno il senso della vera bellezza. Le sue opere di scultura e pittura si ispirano a grandi modelli del passato, contenuti nella letteratura e nelle arti visive del mondo classico. Questi prototipi sono di per sé evolutivi si dispiegano nella storia, affondano le loro radici in Omero ed Esiodo, attraverso le opere dei grandi maestri del pensiero (Platone, Fidia, Policleto), essi culminano nel dinamismo del periodo ellenistico e passano quindi nella civiltà romana, che li ha resi archetipi della stessa civiltà in tutto il mondo. Egli ritiene che l’archeologia sia idonea a promuovere un confronto tra la storicità del pensiero e l’arte contemporanea. Le sue opere, che indagano sistematicamente nell’antichità e interpretano aspetti della storia e della tradizione, offrono al visitatore un contesto intimo per il dialogo tra creatività antica e contemporanea.

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)

L’artista veneziano Andrea Valleri (dal suo profilo FB)
Andrea Valleri nasce a Venezia il 14 dicembre 1959. Dopo gli studi liceali classici, si laurea in filosofia nel 1985. Veneziano di origine e greco di “adozione”, inizia la sua carriera nell’insegnamento come lettore madrelingua di italiano ad Atene. Dal 1989 fino oggi insegna filosofia presso l’Istituto “Cavanis” di Venezia. L’artista è un autentico esponente del linguaggio della pop art. Utilizza immagini familiari, dando loro un significato profondo. Mette in relazione le sue opere contemporanee con opere e sculture del nostro patrimonio culturale. La prospettiva di Andrea Valleri evidenzia il valore universale della antichità greca, vista come imprinting di una cultura dinamica in continua evoluzione. Le opere di pittura, dense di archetipi e segni alfabetici, offrono al pubblico occasioni di reinterpretare in modo sempre originale e sempre nuovo i frammenti del passato. Le opere di scultura, nel richiamare ai miti antichi attraverso decostruzioni, permettono anche allo spettatore di avere conoscenza dei materiali della loro composizione, svelano autenticamente il messaggio che il senso della realtà è la stessa critica del presente.
Calabria. Il quarto appuntamento di “Fuori Campo. Il cinema abbraccia la storia” fa tappa al parco e museo archeologico di Capo Colonna (Kr) con “Heraion Lakinion. Il mare il sacro e il mito”. In presenza e in streaming su Fb. Protagonisti i registi Antonio Martino e Fabio Serpa, l’archeologa Maria Teresa Iannelli e il film sul patrimonio sommerso proposto dal RAM film festival
Dopo la pausa di Ferragosto si riprende con gli appuntamenti di “Fuori Campo, il Cinema abbraccia la Storia”. Per il quarto appuntamento, la rassegna fa tappa sabato 20 agosto 2022 in uno dei siti più suggestivi della Calabria, nel parco e museo Archeologico di Capo Colonna (Kr) col tema “Heraion Lakinion. Il mare il sacro e il mito”: modera Ernesto Orrico. L’evento, finanziato dal MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e dalla Fondazione Calabria Film Commission attraverso l’Avviso pubblico per il sostegno alla realizzazione di festival e rassegne cinematografiche e audiovisive in Calabria 2022, è realizzato grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei Calabria, RAM Film Festival, Calabria Movie International Short Film Festival e le Direzioni dei Musei e Parchi coinvolti. L’ingresso nel museo e nel parco è gratuito come il resto dell’iniziativa. Per chi non potrà essere presente, può seguire la diretta streaming sulla nostra pagina FB di rete Cinema Calabria. Ad accogliere gli ospiti, alle 18, per la visita al museo e al parco archeologico di capo Colonna sarà lo stesso direttore Gregorio Aversa. Alle 19, nell’anfiteatro del parco, “L’ultima colonna. La terra, il sacro, il mare, la memoria”, video racconto sul parco archeologico di Capo Colonna: un piccolo docufilm a quattro voci realizzato per la tappa da Francesco Cristiano e introdotto, come il resto degli appuntamenti, da Ernesto Orrico, figura fondamentale di moderazione e raccordo, che accompagna il pubblico presente da inizio rassegna in questo percorso di scoperta e conoscenza. Ai saluti, alle 19.20, del direttore Aversa, segue, alle 19.30, sempre nella cornice dell’anfiteatro del parco, l’interessante conversazione sull’archeologia territorio su “L’Heraion del Capo Lacinio. Il mito il culto e il mare” a cura dell’archeologa Maria Teresa Iannelli, Iannelli, responsabile della tutela e della ricerca archeologica nelle subcolonie locresi di Hipponion, di Medma, di Caulonia e di Mèthauros e del relativo. Alle 20, a cura e grazie alla collaborazione di Calabria Movie Short Film Festival, proiezione del cortometraggio di Fabio Serpa “Cracolice” (Italia, 2020; 11’) che narra le vicende di quella che è stata definita la Chernobyl calabrese: questo paesino marittimo del Tirreno è tristemente noto alla cronaca per un evento scoppiato nei primi anni ’90, mai smentito né confermato: a seguito dell’approdo delle famose “navi dei veleni”, la popolazione giovane smise improvvisamente di crescere, creando degli eterni adolescenti. Come questo sia stato possibile, rimane ancora un mistero. Alle 20.15, “Il canto della Sirena: archeologia progresso e tradizione”: workshop su cinema, territorio, archeologia e antropologia, che avrà un particolare taglio politico questa volta, come è nella storia professionale del regista Antonio Martino che da sempre si occupa di documentazioni e reportage di denuncia in ambito internazionale. “Con la riforma agraria, con la forzata industrializzazione del territorio e poi con il boom dell’edilizia abusiva”, ricorda il regista, “iniziarono a venire fuori, seppur involontariamente, reperti archeologici inediti. Molti dei siti archeologici vennero completamente distrutti in nome del progresso. Reperti unici per valenza storica vennero dispersi oppure scavati abusivamente e venduti sul mercato nero, attirando “tombaroli” e ricattatori da tutta Italia. Tra questi, un pezzo unico nel suo genere come l’Askos che testimonia direttamente la presenza di Pitagora a Crotone, trafugato e venduto sul mercato nero e finito nelle vetrine del museo Getty di Malibu”. Per l’occasione parlerà del suo ultimo lavoro in fieri, che sta realizzando proprio nella zona di Crotone e che svela una storia ricca di particolari poco conosciuti ai più. Chiude la giornata, alle 21, a cura del RAM film festival Rovereto Archeologia Memorie la proiezione del film “Il patrimonio sommerso. Un mistero sul fondo del mare” di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane e prodotto da RAI Cultura (Italia, 2020; 60’) che ci porterà a scoprire il mondo sommerso dei nostri mari, che custodiscono tesori e patrimoni inestimabili: la città di Baia, la nave di Albenga, il satiro danzante di Mazara del Vallo, l’incredibile scoperta dei rostri navali della battaglia delle Egadi.
Crotone. In presenza alla Casa della Cultura e on line su Facebook, presentazione dell’Avviso pubblico per il rilancio del museo e del parco archeologico di Capo Colonna. Demma: “Concreta possibilità di iniziare un’attività imprenditoriale al fianco della Pubblica Amministrazione per tanti giovani in un territorio difficile come quello calabrese”
Una nuova alleanza tra pubblico e privato per il rilancio del museo e del parco archeologico di Capo Colonna. Martedì 26 luglio 2022, alle 11, nella Casa della Cultura di Crotone (e in diretta sulla pagina Facebook della Direzione regionale Musei della Calabria), si terrà un incontro operativo per presentazione progetto, spiegazione dettagliata dell’Avviso Pubblico, modalità e tempi di azione. L’obiettivo è quello di incrementare la conoscenza e la fruizione del Museo e del sito archeologico nell’ambito di un processo partecipato con la comunità di riferimento. Tutti i dettagli verranno illustrati nel corso dell’incontro organizzato in collaborazione con il Comune di Crotone. Dopo i saluti e l’introduzione da parte di Vincenzo Voce (sindaco di Crotone), Rachele Via (assessore alla Cultura, Comune di Crotone), Stefania Argenti (soprintendente ABAP per le provincie di Crotone e Catanzaro), interverranno: Filippo Demma (direttore della Direzione regionale Musei Calabria – ministero della Cultura), Marco D’Isanto (DRM Calabria – ministero della Cultura), Patrizia Nardi (esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e candidature UNESCO). Le conclusioni saranno affidate a Filippo Demma. “L’avviso pubblico – anticipa Demma – non ha nulla a che vedere con le funzioni svolte dagli assistenti alla fruizione, assistenza e vigilanza, perché -come facilmente verificabile ad una semplice lettura- riguarda attività di valorizzazione, progettazione e gestione di servizi educativi ed aggiuntivi (ristoro, spettacoli), che non rientrano tra le attribuzioni funzionali degli AFAV. L’avviso rappresenta invece una concreta possibilità di iniziare un’attività imprenditoriale al fianco della Pubblica Amministrazione per tanti giovani in un territorio difficile come quello calabrese”.









Uno specchio in bronzo con impugnatura a forma di fanciulla panneggiata databile alla prima metà del V secolo a.C. prodotta da officine di metallurghi di Crotone ed una grande lekythos – brocca per oli e balsami – decorata a figure nere, prodotta in Attica, la regione di Atene, intorno al 500 a.C., e attribuibile al Pittore di Edimburgo: sono solo due degli straordinari esposti alla mostra “Nostoi, rientri condivisi”, aperta al pubblico nella sala esposizioni temporanee del museo Archeologico nazionale di Capo Colonna, con ingresso libero, dal 6 luglio al 31 ottobre 2024, tutti i giorni (escluso lunedì) dalle 9 alle 19.
La mostra, che i parchi archeologici di Crotone e Sibari hanno organizzato per rendere conto dell’imponente patrimonio sottratto nel territorio calabrese a mercanti d’arte e tombaroli negli ultimi anni grazie al prezioso lavoro dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, illustra, in sintesi, le principali operazioni d’indagine tra le quali spiccano in particolar modo quelle denominate “Tempio di Hera” e “Achei”. La prima ha visto coinvolto il sacro promontorio di Hera Lacinia, la seconda ha permesso di recuperare importantissimi documenti della cultura crotoniate.



IL PROGRAMMA. Si inizia sabato 16 luglio 2022, al museo e parco nazionale di Locri (Rc) con “Locri Epizefiri: archeologia del Sacro e cultualità femminile”; quindi domenica 24 luglio 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Scolacium (Roccelletta di Borgia, Cz) con “L’eco degli Eroi e le tracce degli Imperatori”; sabato 6 agosto 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Sibari (Cassano allo Ionio, Cs) con “Siubarys, Thurii, Copiae. Storie di distruzioni e rinascite”; sabato 20 agosto 2022, al museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna (Kr) con “Heraion Lakinion. Il Mare, il Sacro e il Mito”; chiude domenica 11 settembre 2022, al museo e parco archeologico dell’Antica Kaulon (Monasterace, RC) con “Kaulon, la Casa del Drago. Devozione e culto”. I workshop e i dibattiti della rassegna, come per la seconda edizione dello scorso anno, saranno fruibili gratuitamente anche in modalità streaming sulle maggiori piattaforme web.
Prima tappa, Locri: sabato 16 luglio 2022, negli spazi del tempio di Masarà, parco nazionale di Locri (Rc) con “Locri Epizefiri: archeologia del Sacro e cultualità femminile”. Modera Ernesto Orrico. Alle 15, visita al parco archeologico con Roberta Eliodoro; alle 16, video racconto sul parco archeologico di Locri a cura di Ivana Russo e Fabrizio Nucci (Rete Cinema Calabria); alle 16.15, saluti di Elena Trunfio, direttrice del museo e parco di Locri; alle 16.30, “Donne e dee a Locri Epizefiri”: conversazione sull’archeologia con Margherita Milanesio; alle 17, il corto “Eggshell” di Ryan William Harris (UK, 2020; 14’) a cura di Calabria Movie Short Film Festival; alle 17.15, “I Bronzi di Riace: appunti sul lavoro di realizzazione di un film documentario”: workshop a cura del regista Fabio Mollo; alle 18.15, il documentario “The Young Pope – A Tale of filmmaking” di Fabio Mollo (Italia, 2016; 57’).
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