Locri (RC). Al museo del Territorio di Palazzo Nieddu l’incontro e visita guidata “La Chora locrese. Un restauro innovativo: il ritorno della pisside della bottega del Pittore di Locri” con Diego Elia dell’università di Torino, secondo appuntamento del ciclo “Locri Epizefiri tra Parco e Musei. Dallo scavo alla collezione”

“La Chora locrese. Un restauro innovativo: il ritorno della pisside della bottega del Pittore di Locri”: secondo appuntamento di “Locri Epizefiri tra Parco e Musei. Dallo scavo alla collezione”, il ciclo di incontri con visita guidata ideato e curato dalla direttrice Elena Trunfio. Appuntamento martedì 16 luglio 2024, alle 17.30, al museo del Territorio di Palazzo Nieddu di Locri (RC). Ingresso gratuito. Introduce e coordina Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Dopo i saluti istituzionali di Giuseppe Fontana, sindaco di Locri, e di Domenica Bumbaca, assessora alla Cultura del Comune di Locri, conversazione e visita guidata alla collezione con Diego Elia del dipartimento Studi storici dell’università di Torino, che racconterà del restauro della Pisside della bottega del Pittore di Locri, effettuato con una tecnica innovativa, mai usata prima per un restauro archeologico, grazie alla collaborazione con il Centro di Conversazione e Restauro “La Venaria Reale” (To).

Per il terzo anno consecutivo è tornato dunque “Locri Epizefiri tra Parco e Musei. Dallo scavo alla collezione”, il ciclo di incontri con visita guidata ideato e curato dalla direttrice Elena Trunfio, con un approfondimento su ognuna delle sedi espositive di Locri Epizefiri insieme a studiosi ed esperti. Ogni evento prevede una prima parte seminariale e a seguire la visita guidata alle collezioni e alle aree archeologiche. Si era iniziato il 12 luglio 2024, al museo e parco archeologico di Locri Epizefiri con “Verso Centocamere: la porta di Afrodite e la Stoà ad U”, conversazione e visita guidata con Diego Elia e Valeria Meirano del dipartimento di Studi storici dell’università di Torino e la partecipazione dei membri della missione archeologica. Si chiuderà il 30 agosto 2024, alle 17.30, al Complesso museale del Casino Macrì, con “Tra politica e benessere: caratteristiche e funzioni delle terme nel mondo romano”, conversazione con Elisa Nisticò, direttrice dei musei e parchi archeologici di Scolacium e Kaulonìa, visita guidata a cura del funzionario archeologo Lorenzo Chiericò. Gli eventi sono gratuiti e non è necessaria la prenotazione.
Locri (RC). Visite guidate, scavi archeologici, incontri, GEA: ecco il ricco programma di eventi nel mese di giugno al museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri

La sede del museo Archeologico nazionale di Locri (foto drm-calabria)

Gli studenti delle classi III e IV D dell’indirizzo Turismo dell’Istituto “G. Marconi” di Siderno, qui con la professoressa Margherita Milanesio, saranno guide d’eccezione alla scoperta del parco archeologico di Locri (foto drm-calabria)
Si prospetta intenso il mese di giugno 2024 al parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri che oltre alla consueta visita agli scavi archeologici, al complesso museale del Casino Macrì e al museo del territorio di Palazzo Nieddu proporrà per tutto il mese una serie di attività diversificate, per abbracciare target di pubblici differenti e coinvolgere visitatori con interessi diversi. Si parte con l’offerta di un servizio che si ripete annualmente: dall’11 al 15 giugno 2024, dalle 9 alle 14, gli studenti delle classi III e IV D dell’indirizzo Turismo dell’istituto “G. Marconi” di Siderno saranno guide d’eccezione alla scoperta del parco archeologico. L’iniziativa è svolta nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PTCO) e della Convenzione che il Museo di Locri ha attivato già da qualche anno con l’istituto. La visita guidata è gratuita, ferma restando l’ordinaria bigliettazione di ingresso.

Missione archeologica dell’università di Torino a Locri: la campagna 2023 (foto drm-calabria)
Dal 13 giugno al 28 luglio 2024 avrà luogo l’annuale missione archeologica dell’università di Torino, guidata dai professori Diego Elia e Valeria Meirano che, insieme a studenti, dottorandi e studiosi, porteranno avanti attività di ricerca in collaborazione con la direzione del Parco.
Il 15 e 16 giugno 2024 ricorrono invece le “Giornate Europee dell’Archeologia”, evento continentale che vuole avvicinare il pubblico alla ricerca scientifica e nella scoperta del patrimonio archeologico europeo. Due gli appuntamenti in programma. Nel pomeriggio del 15 giugno, dalle ore 17, il laboratorio per bambini “Archeologi per un giorno” in cui i partecipanti saranno coinvolti nella simulazione di uno scavo archeologico. L’attività è rivolta a bambini dagli 8 ai 12 anni, è gratuita e la prenotazione è obbligatoria. Il 16 giugno, dalle 9 alle 19.30, l’offerta del parco archeologico si arricchirà con l’apertura straordinaria del Teatro Greco Romano in contrada Pirèttina, nel Comune di Portigliola, con ingresso gratuito.

Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri la direttrice Elena Trunfio, il direttore generale Musei Massimo Osanna, e il direttore regionale Musei Filippo Demma (foto drm-calabria)
Il 21 giugno 2024, l’atteso evento dal titolo “Il Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Per una nuova visione di futuro” che avrà lo scopo di illustrare alla comunità il progetto di riqualificazione dell’intera area archeologica che si appresta a cambiare completamente volto. Dalle 17.30 al museo Archeologico, il gruppo di progettazione, presieduto dal direttore della direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma e dalla direttrice di Locri Epizefiri Elena Trunfio, illustrerà nel dettaglio gli interventi previsti nel primo lotto del progetto, che porterà al miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva del Parco.
La programmazione del mese si chiuderà giovedì 27 giugno 2024, dalle 17.30, con il consueto appuntamento con “Un caffè…storicamente corretto – I giovedì del Circolo di Studi Storici Le Calabrie al museo Archeologico di Locri”. Nel primo degli appuntamenti estivi, Bianca Stranieri dell’università della Campania “L. Vanvitelli” relazionerà sul tema “Un fil di seta tra la Calabria e Napoli”.
“Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”: mostra al museo del Territorio di Locri Epizefiri (Rc) sull’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 curata dal Saet, il Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico della Scuola Normale Superiore di Pisa

Le sale espositive del museo del Territorio a Locri Epizefiri (Rc) che ospitano la mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”
L’appuntamento è per mercoledì 8 agosto 2018, alle 18.30, a Locri (Reggio Calabria), al museo del Territorio – Palazzo Teotino Nieddu del Rio, dove sarà inaugurata la mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”. L’obiettivo, come spiega Angela Acordon, direttore del Polo museale della Calabria, “è quello di una sempre maggiore valorizzazione e conoscenza del patrimonio archeologico locrese che trova nelle sale museali di recente allestimento una sede adeguata alla tematica espositiva”. All’inaugurazione della mostra, a cura del Saet, il Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico della Scuola Normale Superiore di Pisa, interverranno Rossella Agostino, direttrice del museo del Territorio; Giovanni Calabrese, sindaco di Locri e Gianfranco Adornato, coordinatore del progetto di ricerca del Saet.
Il laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’Antico della Scuola Normale (Saet), nel solco della propria tradizione di studi sul Sud Italia, prosegue nell’indagine storico-archeologica di alcuni territori della Magna Grecia. Dopo le attività nel sito di Entella, nell’agorà di Segesta e nel santuario di Kaulonia, il Laboratorio Saet ha avviato delle ricerche e indagini archeologiche a Locri Epizefiri (Rc). Con l’Istituto per i Beni archeologici e monumentali (Ibam) del Cnr, in stretta collaborazione con la direzione del museo e del parco archeologico nazionale di Locri, è stato dato avvio a un progetto di ricerca multidisciplinare con lo scopo di approfondire la conoscenza di una delle poleis più importanti della Magna Grecia. Il Parco, infatti, conserva un patrimonio inestimabile solo in parte conosciuto ed esplorato e la città antica è contesto archeologico e monumentale di rilevanza nazionale e internazionale, un vero e proprio laboratorio anche per gli studenti della Normale.
Patria del primo legislatore d’Occidente, Zaleuco, degli atleti Agesidamo ed Eutimo, della poetessa Nosside, Locri Epizefiri (la greca Lokroi Epizephyrioi), una delle più importanti città del Mediterraneo antico, costituisce ancora oggi – spiegano al Saet – un eccezionale luogo di indagine, un osservatorio privilegiato e una valida palestra metodologica per gli studenti della Scuola Normale Superiore così come per gli studiosi più avanzati. Dall’urbanistica all’architettura, dalla coroplastica alla scultura in marmo ai bronzetti, dalle pratiche cultuali ai rapporti con le popolazioni locali, dalle fonti letterarie a quelle epigrafiche, dalla definizione degli spazi urbani alle interazioni con le città confinanti (Rhegion, Kaulonia, Kroton) e alla geopolitica (rapporti con le colonie secondarie di Medma e Hipponion, ma anche con Siracusa), le ricerche scientifiche e le indagini sul campo, individuate e promosse in stretta, fattiva collaborazione tra il Saet, la soprintendenza Archeologia della Calabria, il Polo Museale della Calabria e il museo e parco archeologico di Locri e Kaulon, mirano a sollecitare nuove direzioni e prospettive di studio, grazie anche all’impiego delle più avanzate tecnologie. La disseminazione dei risultati nel museo e nel parco archeologico costituisce una parte significativa della missione del Saet.

La locandina della mostra “Locri e il suo territorio: dalla cartografia storica alla ricognizione archeologica”
La mostra “Locri e il suo territorio” illustra i risultati dell’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 nel territorio della colonia magno-greca di Locri Epizefiri. “Molteplici possono essere i percorsi di questa mostra”, spiegano gli specialisti del Saet, “incentrata sul territorio e sugli insediamenti rurali dell’antica città di Locri Epizefiri. Grazie all’attività di ricognizione archeologica del Locri Survey 2017 è stato possibile individuare modalità e tempi del controllo sulla chora, dall’età protostorica al periodo ellenistico: i materiali archeologici rinvenuti nell’ampia area indagata consentono di precisare forme e aspetti delle attività insediative e produttive collegate all’entroterra locrese, dalle tombe a grotticella alle fattorie della tarda età arcaica alle zone destinate all’estrazione di pietra da costruzione alle vie di comunicazione. Accanto a questa indagine, altri filoni di ricerca riguardano lo studio attento della cartografia storica, tra spunti iconografici e reminiscenze di toponomastica antica, e la modellazione 3D di strutture e monumenti, per una più efficace comunicazione scientifica a un pubblico sempre più ampio ed esigente”.
Quattordici le sezioni della mostra locrese: 1. Il territorio e le ricerche, a cura di Gianfranco Adornato, Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 2. Note sul popolamento rurale di un distretto dell’entroterra locrese: Ambotì e Praia, di Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 3. L’attività estrattiva di pietra da costruzione, di Alessandro Corretti, Antonino Facella, Chiara Michelini, Maria Adelaide Vaggioli; 4. Una ‘fattoria-tipo’ tardo-arcaica e classica nella chora di Locri, di Federico Figura, Chiara Michelini; 5. Tracce di popolamento in età ellenistica nella chora di Locri, di Federico Figura, Chiara Michelini; 6. Antiquaria e cartografia del Cinquecento. Un survey fra testo e immagini, di Antonino Facella, Maria Ida Gulletta; 7. Reminescenze classiche in antiquari e cartografi del secolo XVI, di Maria Ida Gulletta; 8. Reminescenze classiche in antiquari e cartografi dei secoli XVII-XIX, di Maria Ida Gulletta; 9. Il Dromo tra Locri e Capo Bruzzano. Tracce di una via antica nella toponomastica moderna, di Giovanni Lovisetto; 10. Tecniche geomatiche applicate alla ricognizione archeologica, di Pietro Carmelo Manti; 11. Cavità artificiali a grotticella in roccia, di Cesare Cassanelli; 12. Rilievo di una tomba a grotticella. Dalla Sparse Cloud al QR Code, di Pietro Carmelo Manti; 13. Rilievo e restituzione fotogrammetrica dell’area sacra in Contrada Marasà, di Pietro Carmelo Manti; 14. Il tempio ionico di Contrada Marasà. Dalle evidenze archeologiche alla restituzione digitale, di Giuseppe Rignanese.













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