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Vetulonia. Record di visitatori al museo Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia per la mostra “Corpo a corpo”. E per il finissage ingresso a 1 euro e ultime due visite guidate con le archeologhe del museo

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_finissage_locandinaAl museo Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia è tempo di record. Dal 17 giugno 2023, data della prima inaugurazione della mostra “Corpo a corpo. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”, le persone che hanno raggiunto Vetulonia per ammirare le opere in prestito dal museo Archeologico nazionale di Napoli e dall’Atelier Mitoraj di Pietrasanta sono state 6.414 prima dell’ultimo week end di ottobre. Il Corridore dalla Villa dei Papiri di Ercolano, straordinariamente concesso in prestito dal Mann, rimane a Vetulonia fino alla fine della mostra, che taglia il traguardo domenica 5 novembre 2023. Vista l’affluenza dei visitatori, l’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia ha deciso di mantenere fino a domenica 5 novembre 2023 l’orario prolungato di apertura del Museo, dalle 10 alle 18. Domenica 5 novembre 2023, ultimo giorno della mostra, ingresso a tariffa straordinaria e simbolica di 1 euro per tutti. Si potrà anche approfittare delle due ultime visite guidate a cura delle archeologhe dello staff del museo. Appuntamento alle 11 e alle 15.30 con prenotazione gradita: 0564 948058 (in orario di apertura del museo), museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

Vetulonia (Gr). Al museo Archeologico presentazione del catalogo e il nuovo docufilm dedicati alla mostra evento “Corpo a corpo”

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Simona Rafanelli. direttrice del museo Archeologico “Isidoro Falchi”, mostra il catalogo della mostra “Corpo a corpo” appena arrivato a Vetulonia (foto muvet)

Arrivano a Vetulonia (Gr), dopo una corsa “fino all’ultimo respiro”, sabato 30 settembre 2023, alle 17.30, il catalogo e il nuovo docufilm dedicati alla mostra evento 2023 “CORPO A CORPO. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”. Appuntamento al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia: alle 17.30, presentazione del nuovo catalogo della mostra temporanea 2023 con Clara Svanera, giornalista e scrittrice, e del docufilm “Corpo a corpo. Il viaggio”, di e con il regista Lorenzo Antonioni. Interverrà anche Stefano Cocco Cantini autore della colonna sonora del docufilm. A seguire, proiezione del cortometraggio e visita libera alla mostra temporanea. Ingresso gratuito.

Vetulonia. Per la “Giornata etrusca” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” tre incontri sul tema “Racconti di sport e di bellezza dal mondo antico” ispirati alla mostra “Corpo a corpo”

vetulonia_muvet_giornata-degli-etruschi._locandinaLa mostra “CORPO A CORPO. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Igor Mitoraj” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia ha ispirato al MuVet la “Giornata degli Etruschi”, la manifestazione promossa e sostenuta dal Consiglio Regionale della Toscana, giunta quest’anno alla sua VIII edizione. “Corpo a corpo. Racconti di sport e di bellezza dal mondo antico” è infatti il tema degli incontri che il museo Archeologico di Vetulonia promuove dal 15 al 22 settembre 2023 con un ricco calendario. Per info e prenotazioni eventi: tel. 0564948058, mail museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

Venerdì 15 settembre 2023, alle 17: “Estetica e bellezza nella storia dello Sport” laboratorio didattico per ragazzi (a partire dai 12 anni), famiglie e adulti a cura del Parco di archeologia sperimentale Gli Albori. I partecipanti potranno creare il proprio profumo personalizzato, a partire dalla lavorazione delle erbe usate nell’Antichità fino al confezionamento dell’unguento all’interno dell’aryballos, l’apposito vasetto porta profumi. Evento gratuito. Prenotazione obbligatoria (posti limitati)

Martedì 19 settembre 2023, alle 18: conferenza incontro “La cura del corpo dell’atleta” con i rappresentanti del Nucleo Tutela della Guardia di Finanza di Roma sul tema della cura del corpo dell’atleta, raccontato attraverso una selezione di contenitori di unguenti e balsami profumati, che fanno da pendant nell’esposizione a uno strigile in bronzo restituito dalle necropoli etrusche di Vetulonia. Evento gratuito.

Venerdì 22 settembre 2023, alle 17: “Agli Albori dello Sport”, laboratorio didattico per bambini, famiglie e adulti a cura del Parco di archeologia sperimentale Gli Albori. Ci attende un viaggio nel passato che dalla più antica ars venatoria ci condurrà fino alla nascita delle diverse discipline sportive attraverso un racconto straordinario e attraverso gli strumenti, archi, pesi, giavellotti, scarpe, guantoni, degli atleti dell’Antichità. Evento gratuito. Prenotazione gradita.

Vetulonia (Gr). Al museo Archeologico “Isidoro Falchi” ultima visita guidata infrasettimanale alla mostra “Corpo a corpo”. E poi week end con il Palio dei Ciuchi

vetulonia_archeologico_visita-guidata_1-3-settembre_locandinaVenerdì 1° settembre 2023, al museo civico Archeologico “Isidoro falchi” di Vetulonia ci sarà l’ultima visita guidata infrasettimanale alla mostra “Corpo a corpo. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del bello nell’opera di Mitoraj” a cura delle archeologhe dello staff. Appuntamento alle 17.40. La prenotazione è gradita. Per tutti i partecipanti ingresso ridotto a 5 euro.

vetulonia_archeologico_palio-2023_locandinaQuesto fine settimana inoltre si festeggia inoltre la 71° edizione del Palio dei Ciuchi di Vetulonia. Per l’occasione domenica 3 settembre 2023 il MuVet sarà aperto con orario continuato dalle 10 alle 18 con ingresso ridotto a 2,50 euro per tutti i visitatori. Alle ore 11, come ogni domenica, c’è la visita guidata alla mostra “Corpo a corpo”. Programma del Palio. Sabato 2 settembre 2023: alle 17, giochi medievali in piazza con Jolly Blue Circus; 21, processione in onore della Madonna del Buon Consiglio con il coro “San Martino” di Roccatederighi. Domenica 3 settembre 2023: alle 9.30, rivelazione del Palio e benedizione; 15.30, Corteo Storico accompagnato dai Tamburini, musica popolare e giocolieri; 18, corsa del Palio dei Ciuchi; 19.30, APERIPALIO, musica di sottofondo e premiazioni.

Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” il venerdì e la domenica di agosto visite guidate alla mostra “Corpo a corpo”. E il venerdì navetta gratuita mare-museo da Castiglione della Pescaia

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_visite-guidate-di-agosto_locandinaL’occasione è di quelle da prendere al volo: ogni domenica mattina alle 11 e il venerdì pomeriggio alle 17.40, per tutto il mese di agosto, il museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia propone visite guidate a cura delle archeologhe dello staff alla mostra evento 2023 “CORPO A CORPO”. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”. Ingresso con biglietto ridotto. Prenotazione gradita: 0564 927241 o museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

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Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, in una visita guidata alla mostra “Corpo a corpo” (foto muvet)

La mostra celebra il corpo maschile, raccontato attraverso il valore universalmente positivo e trasversale dello Sport. Ancora una volta abbiamo il privilegio di assistere a un incontro straordinario e unico: pugili, atleti e gladiatori, capolavori di statuaria antica in bronzo e in marmo dal museo Archeologico nazionale di Napoli, dialogano con l’opera “Nudo” di Igor Mitoraj (vedi Vetulonia. Apre al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” la mostra-evento “CORPO A CORPO. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”. Qualche anticipazione | archeologiavocidalpassato).

castiglione-della-pescaia_vetulonia_navetta_locandinaNavetta “Dal mare al museo” 2023. Il venerdì pomeriggio è possibile raggiungere il museo di Vetulonia con una navetta gratuita da Castiglione della Pescaia. La navetta dalla fermata in piazza Salebro alle 17 e poi dalla fermata Garibaldi (via Vespucci, angolo Piazza Garibaldi) alle 17.10. È previsto il rientro alle 20 con partenza davanti al Museo. Per poter usufruire del servizio è richiesta una prenotazione da effettuarsi presso il nostro ufficio, Ufficio Iat Castiglione della Pescaia (piazza Garibaldi): 0564 933678 – iat@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

Vetulonia. Per “Archeologia sotto le stelle” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” conversazione archeologica “Gare atletiche o giochi? Come si cimentavano greci, etruschi e romani” di Giuseppina Carlotta Cianferoni con la direttrice Simona Rafanelli

vetulonia_archeologico_archeologia-sotto-le-stelle_conversazione-gare-atletiche-o-gare_carlotta-cianferoni_locandinaAl museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia mercoledì 9 agosto 2023, alle 21, nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna estiva “Archeologia sotto le stelle 2023” dedicata alla mostra evento “CORPO A CORPO”. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj”. A conversare con il direttore scientifico del MuVet, Simona Rafanelli, sui temi della mostra sarà l’etruscologa Giuseppina Carlotta Cianferoni, già direttrice della Sezione Etrusca del museo Archeologico nazionale di Firenze, che parlerà di “Gare atletiche o giochi? Come si cimentavano greci etruschi e romani”. A seguire ingresso alla mostra per la visita con la direttrice e le archeologhe dello staff. Evento gratuito.

Vetulonia. Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” arrivano i Corridori della Villa dei Papiri: serata speciale con seconda inaugurazione della mostra “Corpo a corpo”. Ecco il programma

Stanno arrivando! Sono i Corridori della Villa dei Papiri di Ercolano che dal museo Archeologico nazionale di Napoli raggiungeranno il museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia mercoledì 19 luglio 2023 ad arricchire la mostra “Corpo a Corpo: dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di IGOR MITORAJ”: alle 19, in piazza Vatluna, ci sarà dunque una seconda inaugurazione. Simona Rafanelli, la vulcanica direttrice del MuVet, l’aveva anticipato ai primi di giugno 2023 (vedi Vetulonia. Annunciata una doppia inaugurazione (a giugno e luglio) per la mostra “Corpo a corpo” con alcuni capolavori dal Mann: nella seconda arriva uno dei Corridori dalla villa dei Papiri di Ercolano | archeologiavocidalpassato), ma sembrava più un sogno che una programmazione certa, anche perché, nel frattempo, i Corridori erano stati portati alle Terme di Diocleziano a Roma per la mostra “L’istante e l’eternità” che chiude il 28 luglio 2023. Ma c’era la parola del direttore del Mann, Paolo Giulierini. E ora Vetulonia può festeggiare con i Corridori la seconda inaugurazione delal mostra “Corpo a corpo”.

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I corridori della Villa dei Papiri di Ercolano, conservati al museo Archeologico nazionale di Napoli, esposti alle Terme di Diocleziano (foto graziano tavan)

Vi aspettiamo in piazza Vetluna, mercoledì 19 luglio 2023, alle 19”, scrive lo staff del MuVet, “per festeggiare l’arrivo alla mostra evento 2023 “Corpo a Corpo” dei Corridori del museo Archeologico nazionale di Napoli. Sarà una serata straordinaria, come straordinarie sono le due iconiche statue di giovani atleti in bronzo (uno originale, l’altro in copia), in arrivo a Vetulonia direttamente dal museo delle Terme di Diocleziano a Roma dove erano esposte per una mostra. Per l’occasione il giovane regista Lorenzo Antonioni presenterà il video documentario “Viaggio nel Corpo a Corpo” che sarà proiettato per la prima volta nella sala principale della mostra e racconterà il progetto e il backstage della mostra. Andranno inoltre ad arricchire ulteriormente l’esposizione una selezione di reperti di epoca etrusca, legati al tema dell’agone sportivo, frutto della decennale collaborazione avviata con la sezione Tutela Beni demaniali e di interesse pubblico della Guardia di Finanza di Roma. Il museo resterà aperto per l’occasione fino alle 23”.

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_arrivano-i-corridori_locandinaProgramma. Alle 19, saluti istituzionali: Elena Nappi, sindaco Castiglione della Pescaia; Eugenio Giani, presidente Regione Toscana; Chiara Lanari, Gabinetto Presidenza Regione Toscana. Intervengono per il Mann-museo Archeologico nazionale di Napoli: Paolo Giulierini, direttore scientifico; Stefania Saviano, direttore amministrativo; Patrizia Cilenti, segreteria della direzione; Daniela Savy, università Federico II di Napoli. Per la Fondazione museo Igor Mitoraj: Graziana Maddalena, curatrice e consulente archivi d’artista. Per l’Atelier Igor Mitoraj: Luca Pizzi, direttore artistico. Per la Guardia di Finanza di Roma: rappresentanti della sezione Tutela Beni demaniali e di interesse pubblico. Intervengono inoltre: Lorenzo Antonioni, regista cinematografico Shutters Production; Ginevra Niccolucci, presidente associazione culturale Prisma, Firenze; Matteo Trentanove, Illuminotecnica Exenia Firenze; coordina Piero Pruneti, direttore della rivista Archeologia Viva e di TourismA-Salone dell’Archeologia e Turismo Culturale. A seguire: in piazza, brindisi in piazza con il patrocinio di A.I.S.-Associazione Italiana Sommelier Toscana, delegazione di Grosseto; in museo, ingresso alla mostra con la direttrice e le archeologhe dello Staff fino alle 23. Evento Gratuito.

 

Vetulonia. Per “Notti dell’Archeologia” al museo Archeologico “Isidoro Falchi” visite guidate alla mostra “Corpo a corpo”

vetulonia_archeologico_le-notti-dell-archeologia-2023_locandinaAnche quest’anno il museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia partecipa alla rassegna regionale “Le notti dell’Archeologia” dal primo al 30 luglio 2023. Giunta alla ventitreesima edizione, la rassegna “Le Notti dell’Archeologia”, costituisce una preziosa occasione per partecipare a visite e approfondimenti nei musei e nelle aree archeologiche. Nell’edizione 2023 il tema proposto per le iniziative speciali sarà quello della diversa attenzione al benessere nel corso del tempo e delle culture: infatti il processo verso i comfort non solo non è lineare nel tempo né diffuso nello spazio, ma anche nelle stesse società sono convissuti – e convivono tutt’oggi – standard diversificati secondo distinzioni di status. Previste visite guidate alla mostra “Corpo a corpo. Dalla bellezza classica dei capolavori del Museo archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di Mitoraj” (venerdì 7, alle 17.40; domenica 9, alle 11; mercoledì 12, alle 11; venerdì 14, alle 17.40; domenica 16, alle 11; venerdì 21. Alle 17.40; domenica 23, alle 11; venerdì 28, alle 17.40; e domenica 30, alle 11) e due aperture serali: mercoledì 19 luglio, dalle 19 alle 23; e mercoledì 26 luglio, dalle 21 alle 23.

Vetulonia. Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” al via le visite guidate alla mostra-evento “Corpo a corpo”  

vetulonia_archeologico_mostra-corpo-a-corpo_visite-guidate_2-luglio_locandinaCon l’apertura al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia della mostra-evento 2023 “CORPO A CORPO”. Dalla bellezza classica dei capolavori del museo Archeologico nazionale di Napoli alla classicità del Bello nell’opera di IGOR MITORAJ” ricominciano le visite guidate domenicali a cura dello staff del museo. Appuntamento domenica 2 luglio 2023, alle 11. Prenotazione gradita allo 0564948058, 0564927241. Ingresso al museo a pagamento a tariffa ridotta.

Castagneto Carducci (Li). A Palazzo Espinassi Moratti apre la mostra “Nel segno di Fufluns. Il vino degli Etruschi” sul rapporto tra gli Etruschi e il vino, raccontato attraverso i reperti della vitaquotidiana da Populonia, Volterra e Vetulonia. Video dell’archeologa Carolina Megale approfondisce il tema e introduce alla mostra

castagneto-carducci_palazzo-espinassi-moratti_mostra-nel-segno-di-fufluns_locandina-inaugurazioneA Palazzo Espinassi Moratti, a Castagneto Carducci (Li), fervono i lavori perché tutto sia pronto sabato 24 giugno 2023 per l’inaugurazione, alle 18, della mostra “Nel segno di Fufluns. Il vino degli Etruschi”, promossa da Past Experience con La Strrda del Vino e dell’Olio – Costa degli Etruschi, dedicata al rapporto tra gli Etruschi e il vino, raccontato attraverso i reperti della vita quotidiana provenienti dai territori delle antiche città di Populonia, Volterra e Vetulonia. Curata dalla Fondazione Aglaia con la soprintendenza ABAP di Pisa e Livorno, e la soprintendenza ABAP di Siena Grosseto e Arezzo, è la mostra dell’estate 2023: si potrà visitare fino al 5 novembre 2023. “Il vino! Ecco il dono d’oblio di Semele e Zeus”, si legge sul manifesto della mostra. “E tu versa, mescendo con un terzo due terzi, e le coppe trabocchino, e l’una l’altra spingano”. Flufluns, come ci ricorda Valentino Nizzo nel suo appuntamento mensile dedicato agli dei etruschi, “aveva una origine umbro-sabina e doveva essere legata alla vegetazione: infatti nel nome si riconosce la stessa radice di flora e flos (fiore). Gli Etruschi assimilarono Fufluns a Dioniso, giunto in Etruria insieme con il vino di produzione greca e le relative pratiche culturali e sociali. Di fatto, il simposio diventò un segno distintivo delle aristocrazie etrusche. Immagini, simboli e miti dionisiaci erano riprodotti sul vasellame greco di importazione e vennero utilizzati per caratterizzare le rappresentazioni di Fufluns”.

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L’archeologa Carolina Megale nelle fasi di allestimento della mostra “Nel segno di Fufluns. Il vino degli Etruschi” (foto past experience)

In un lungo e interessante video realizzato da ArcheoReporter per Past Experience, l’archeologa Carolina Megale, alternata a una voce narrante, approfondisce il rapporto tra gli Etruschi e il vino, l’ideologia del vino come emerge dai corredi delle tombe aristocratiche, il rapporto tra la coltivazione della vite e la Toscana costiera e la sua evoluzione nei millenni. E così introduce e prepara il visitatore alla mostra “Nel segno di Fufluns. Il vino degli Etruschi” a Castagneto Carducci.

Il vino sente le radici della terra e si avvinghia come la vite al territorio da cui nasce. In questa parte della Toscana marittima ha radici profonde. Tutto parla di vino, anche i muri dei palazzi comunali con misure incise nella pietra, antiche e moderne. La storia del vino accompagna la storia degli esseri umani e lo fa almeno dalla fine del Neolitico. È certamente espressione dell’evoluzione della produzione agricola, ma anche indicatore di cultura credenze economia e struttura sociale degli antichi popoli del Mediterraneo. Gli Etruschi legarono al vino molti aspetti della società. C’era l’ostentazione, la ritualità funeraria, una forte componente sacrale. E poi, non disgiunto da tutto questo, il vino era l’elemento principale del Convivio.

“Si tratta di una mostra archeologica, ovvero raccontata attraverso gli oggetti della vita quotidiana che gli Etruschi utilizzavano e che noi abbiamo raccolto in questa mostra per raccontare un territorio: il territorio dell’antica città di Populonia, il territorio dell’antica città di Vetulonia, il territorio dell’antica città di Volterra, che appunto insistevano nell’Etruria marittima”.

Nella prima Età del Ferro, tra il X e il IX secolo a.C., si assiste a processi di profonda trasformazione dell’élite della penisola italiana, soprattutto quelle dell’rea centro-tirrenica e meridionale. Queste trasformazioni derivano da nuovi modelli di gestione delle risorse e naturalmente dal potere che le controllava. Nascono quindi nuovi codici e forme di autorappresentazione nelle quali si inquadra anche l’uso del vino e in generale delle bevande alcoliche.

“Il vino compare nella società etrusca in un momento cruciale, quando stavano nascendo le aristocrazie etrusche agli inizi del I millennio a.C. E i guerrieri, i capi tribù, avevano bisogno di riconoscersi in qualcosa e la loro ideologia, la loro necessità di raccontare se stessi, passa proprio attraverso la rappresentazione del vino. Nelle tombe, nelle necropoli del I millennio a.C., tra IX-VIII-VII sec. a.C., avviene un passaggio importante, ovvero si passa dall’urna cineraria cosiddetta biconica all’utilizzo di crateri o di contenitori per il vino per manifestare il proprio ruolo sociale. Quindi troviamo delle tombe a pozzetto, ad esempio, scavate nel terreno dove l’urna cineraria è costituita da crateri o olle, che vogliono significare lo status symbol del proprietario, del defunto, legato al vino. Le fonti scritte ci trasmettono l’uso di una bevanda alcolica che utilizzavano gli Etruschi, il temetum. Non è certo però se questa bevanda fosse ottenuta dalla Vitis vinifera, dall’uva, oppure da altri frutti. È stato anche identificato un set per il temetum, costituito da una piccola olla con due anse prodotte in ceramica d’impasto che faceva appunto set con una piccola tazza attingitoio anch’essa in ceramica che veniva utilizzata sia per prendere il vino sia per berlo. Ben presto il vino diventò elemento sociale. Non si beveva da soli, si beveva nella comunità. La comunità degli aristocratici sigillava i propri rapporti bevendo insieme. Il vino entra a far parte dei rituali di fondazione, dei rituali sociali, delle relazioni economiche tra le aristocrazie”.

Il ritrovamento di cento tazze in ceramica di impasto depurato sull’acropoli di Populonia dimostra proprio un rituale. In questo caso la fossa con le tazze indica probabilmente una libagione che accompagnò la dismissione di una dimora di alto rango.

“Dalla necropoli di Poggio Tondo dove sono state scavate delle meravigliose tombe a tumulo proviene un corredo funerario di straordinaria bellezza”.

Ecco comparire un grande cratere che ha la forma di un kantharos ossia una coppa da vino accompagnata da coppe su alto piede sia di ceramica d’impasto che di bucchero. Sono oltre 20 queste coppe a rappresentare una mensa condivisa, un momento rituale della comunità aristocratica di Vetulonia nell’attuale territorio di Scarlino.

“Al VII secolo a.C. risalgono le monumentali tombe a tumulo delle aristocrazie etrusche del nostro territorio. Si trovano nella necropoli di Baratti e Populonia, si trovano nella necropoli di Poggio Tondo a Pian di Alma. Sono strutture circolari all’esterno monumentali che rappresentano la ricchezza della famiglia che le possiede, al cui interno si sono trovati straordinari corredi costituiti da coppe e crateri legati appunto al consumo del vino.  L’ideologia del vino rappresenta fortemente i principi etruschi. In un periodo in cui ancora non veniva utilizzata la monetazione gli Etruschi per fare affari e per gli scambi commerciali utilizzavano il dono. Si scambiavano oggetti preziosi. Tra questi doni è stata riconosciuta una tazza, un kyathos, in bucchero fine, raffinatissimo, bellissimo, decorato con stampigli e incisioni, che riporta l’iscrizione in cui il vaso è lui stesso a parlare: io sono stato donato da e il nome della famiglia che ha donato la coppa a un’altra famiglia che poi se l’è portata nella tomba come parte del corredo, proprio per siglare un accordo commerciale e un legame sociale tra le aristocrazie. Gli Etruschi consumavano il vino durante il rituale funerario seduti su una sedia di fronte a un tavolo con un grande cratere che serviva appunto per contenere il vino. Come si vede ad esempio in un meraviglioso coperchio del cinerario di Montescudaio, conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze. È un’acquisizione successiva quella del banchetto semisdraiati alla greca appunto, che si acquisisce dopo i contatti con i Greci che avevano colonizzato l’Italia meridionale e la Sicilia”.

Un piccolo Sileno in bronzo danza in equilibrio instabile e con una mano invita i presenti a lanciarsi nel gioco. È la parte superiore di un cottabus dall’acropoli di Vetulonia. Il contesto è quello di importanti depositi votivi, uno con più di 100 elmi votivi, offerta agli dei per un evidente trionfo sugli avversari nelle guerre tra clan famigliari degli Etruschi. Da un altro deposito arriva proprio il cottabus, oggetto di prestigio senz’altro, ma anche un gioco verso cui si lanciavano in una sorta di tiro a segno le ultime gocce di vino rimaste nelle coppe.

“Non bevevano mai il vino puro. Il vino era sempre mescolato secondo quantità che venivano decise dal cerimoniere del simposio. In genere un terzo di vino e due terzi di acqua che venivano mescolati nei grandi crateri. A questi poi venivano aggiunte delle spezie, ma il tocco finale era dato dal formaggio, generalmente di capra, che veniva grattugiato all’interno del cratere. Il vino veniva attinto con dei mestoli o con degli attingitoi o delle brocche e versato nelle varie coppe da vino. Conosciamo varie tipologie di coppe da vino, ognuna con il proprio nome. Conosciamo la kylix, conosciamo il kantharos, conosciamo lo skyphos. Ogni nome identifica una tipologia diversa di oggetto, e ci racconta anche la sua funzione”.

Gli Etruschi coltivarono la vite avvinghiata ad alberi come pioppi, olmi, ma anche olivi e ciliegi. È la cosiddetta vite maritata o a sostegno vivo, una differenza notevole rispetto alla Magna Grecia dove i vitigni erano coltivati sul supporto morto o a tutore secco. Anche in questo aspetto del paesaggio l’Etruria manteneva una sua originalità.

“La vite con cui gli Etruschi facevano il vino è la Vitis Vinifera, che ebbe un lunghissimo processo di domesticazione che risale al Neolitico. A partire almeno dal 6000 a.C. l’uomo iniziò a prendersi cura della vite, a selezionare le piante che davano i frutti migliori, gli acini più grandi, quelli che avevano la resa migliore. Il nostro territorio, la Toscana costiera, la Costa degli Etruschi, l’alta Maremma, conservano le tracce del passaggio degli Etruschi ancora incastonate nel paesaggio, e nei reperti che sono esposti nei musei. Io vi invito a visitare il più possibile il nostro territorio, andare al mare, scoprire gli altri musei, e scoprire le cantine che oggi vi faranno degustare un vino straordinario”.

Le viti sono cambiate nei millenni e così anche il vino, prodotto di terra, ingegno e fatica. I musei della Toscana Marittima testimoniano però che il Segno di Fufluns, il dio ispiratore di sacralità, di arte, di secoli di simposi, è ancora visibile. Lo è nelle testimonianze archeologiche che custodiscono, a cucire con la loro rete museale storia e paesaggi, quegli stessi paesaggi in cui la tramonto forse possiamo ancora intravederlo.