Roma. In Curia Iulia esposta la copia della testa del guerriero A con il colore originario e il video del Met per il 50mo della scoperta dei Bronzi di Riace. Il video del convegno

La copia in bronzo della testa del Guerriero A dei Bronzi di Riace con i colori originali (foto mic)
I bronzi di Riace come non li avete mai visti: a colori. Ne abbiamo parlato qualche giorno fa per annunciare il convegno, in presenza e diretta streaming, “1972-2022 A 50 ANNI DALLA SCOPERTA DEI BRONZI DI RIACE. Una nuova ricostruzione a colori delle sculture antiche”, la presentazione di un video del Met e della copia della testa del guerriero A con il colore originario (vedi Roma. I Bronzi di Riace come non li avete mai visti: a colori. In Curia Iulia convegno, in presenza e diretta streaming, “1972-2022 A 50 ANNI DALLA SCOPERTA DEI BRONZI DI RIACE. Una nuova ricostruzione a colori delle sculture antiche”. Presentazione di un video del Met e della copia della testa del guerriero A con il colore originario | archeologiavocidalpassato).

La copia della testa del Guerriero A dei Bronzi di Riace è esposta in Curia Iulia fino al 18 luglio 2022 (foto mic)
La riproduzione in bronzo della testa del guerriero A (copia perfetta in bronzo della testa della statua del guerriero A, uno dei due celebri Bronzi di Riace, straordinarie opere d’arte del V sec. a.C. conservate al MArRC) e il video della mostra del The Metropolitan Museum of Art di New York “Chroma Ancient Sculpture in Color” saranno visibili al pubblico che visiterà il parco archeologico del Colosseo fino al 18 luglio 2022: un’opportunità per promuovere anche la visita al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria.

Studi preliminari e ipotesi per la ricostruzione dei Bronzi di Riace con i colori originali (foto mic)
La riproduzione della testa, realizzata con l’ausilio di nuove e sofisticate tecnologie – laser scanner con una scansione millimetrica e rilievo 3D – ha lo scopo di mostrare al pubblico il colore originario della statua, esente cioè dagli effetti del tempo e dell’ossidazione, proponendo anche la presenza di colori. L’incontro è stato promosso dalla Direzione generale Musei, dal parco archeologico del Colosseo e dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, in collaborazione con il Met di New York.
Roma. I Bronzi di Riace come non li avete mai visti: a colori. In Curia Iulia convegno, in presenza e diretta streaming, “1972-2022 A 50 ANNI DALLA SCOPERTA DEI BRONZI DI RIACE. Una nuova ricostruzione a colori delle sculture antiche”. Presentazione di un video del Met e della copia della testa del guerriero A con il colore originario


Il logo per il Cinquantesimo dei Bronzi di Riace 1972-2022
I Bronzi di Riace come non li avete mai visti: a colori. Il 12 luglio 2022, alle 17, nella Curia Iulia al Foro Romano, la Direzione generale Musei, il parco archeologico del Colosseo, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, in collaborazione con il Metropolitan museum di New York celebrano i 50 anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace con il convegno “1972-2022 A 50 ANNI DALLA SCOPERTA DEI BRONZI DI RIACE. Una nuova ricostruzione a colori delle sculture antiche”. L’incontro scientifico sarà introdotto da Massimo Osanna, direttore generale Musei, seguito dagli interventi di Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e di autorevoli studiosi di scultura antica, quali il Prof. Salvatore Settis, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e Accademico dei Lincei, e il prof. Vinzenz Brinkmann, capo dipartimento di Antichità della Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte sul Meno. L’evento è gratuito, potrà essere seguito in presenza con prenotazione al seguente link https://www.eventbrite.com/…/biglietti-1972-2022-a-50…. È possibile seguire il convegno in diretta streaming online sul canale YouTube del PArCo www.youtube.com/parcocolosseo.

Locandina della mostra “Chroma. Ancient Sculpture in Color” al Metropolitan museum di New York dal 5 luglio 2022 al 26 marzo 2023
Al termine degli interventi e prima delle conclusioni di Salvatore Settis, sarà anche proiettato il video che il Metropolitan museum di New York ha prodotto, appositamente per questa occasione, sulla mostra “Chroma Ancient Sculpture in Color”, inaugurata nel museo americano lo scorso 5 luglio e dedicata alla policromia delle sculture antiche. Nell’ambito dell’esposizione newyorchese un particolare rilievo hanno proprio due copie perfette in bronzo delle statue di Riace, realizzate sempre con le stesse sofisticate tecnologie.

La testa del guerriero A dei Bronzi di Riace e la sua riproduzione “a colori” (foto mic)
Per celebrare questo importante anniversario sarà esposta la copia perfetta in bronzo della testa della statua del guerriero A, uno dei due celebri Bronzi di Riace, straordinarie opere d’arte del V sec. a.C. custodite nel museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. La testa in bronzo è stata realizzata dallo stesso archeologo tedesco prof. Vinzenz Brinkmann, fra i massimi esperti al mondo di policromia dell’antichità. La riproduzione della testa, realizzata con l’ausilio di nuove e sofisticate tecnologie (laser scanner con una scansione millimetrica e rilievo 3D) ha lo scopo di mostrare al pubblico il colore originario della statua, privata cioè dagli effetti del tempo e dell’ossidazione, proponendo anche la presenza di colori. La riproduzione in bronzo della testa e il video della mostra saranno visibili nella Curia Iulia fino al 18 luglio 2022.

Agosto 1972: il ritrovamento dei Bronzi di Riace da parte del sub Stefano Mariottini

Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
“Sono passati esattamente cinquant’anni da quel memorabile 16 agosto 1972, quando furono scoperti i Bronzi di Riace, due magnifiche statue in bronzo risalenti alla metà del V secolo a.C. Cinquant’anni in cui questi due eroi venuti dal mare sono diventati tra le sculture antiche più celebri al mondo, capaci di attrarre folle estasiate di ammiratori”, commenta Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. “Oggi i Bronzi di Riace sono anche icone di un intero territorio, la Calabria. Una regione che quest’anno vuole festeggiarli con un programma diffuso di eventi, per far scoprire tanti aspetti della sua cultura millenaria: arte e paesaggio, borghi e identità enogastronomiche, minoranze linguistiche e tradizioni artigianali. Desidero ringraziare il direttore generale Musei, Massimo Osanna, e la direttrice del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, per aver voluto organizzare questo incontro, nel quale valorizzazione e ricerca si fondono nella promozione della cultura”.

I Bronzi di Riace esposti in una speciale sala del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
“L’incontro alla Curia Iulia al Foro Romano rappresenta un momento rilevante nell’ambito delle celebrazioni dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace”, interviene Massimo Osanna, direttore generale Musei, “perché evidenzia l’importanza dell’approccio interdisciplinare e della collaborazione scientifica internazionale, contribuendo in maniera significativa e innovativa ad una migliore conoscenza e fruizione di queste straordinarie sculture venute dal mare”. E prosegue: “Ringrazio la direttrice Alfonsina Russo e tutto lo staff del parco archeologico del Colosseo per l’organizzazione di questo incontro, e gli studiosi e i musei che stanno attivando nuove sinergie, anche in vista di una più ampia promozione all’estero del patrimonio culturale conservato nei musei italiani”. E Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo, commenta: “Mai nessuna scoperta archeologica ha avuto eco maggiore di quella dei Bronzi di Riace e questo anniversario suggella lo spirito di cooperazione internazionale e il ruolo della Cultura in grado di connettere Paesi e Istituzioni anche lontani. Sono onorata che il parco archeologico del Colosseo e il suo pubblico internazionale possano con questa iniziativa contribuire a promuovere questo importante evento e le celebrazioni che si svolgeranno al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale la Festa della Musica con “Armonie sul classico” dura una settimana con due concerti al giorno degli allievi del “Cilea”

Un concerto di arpa e flauto nello spazio accanto al magnifico Kouros di Rhegion al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Carmelo Malacrino, direttor del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
“Armonie sul classico”: arte e musica uniti nel segno dei Bronzi di Riace. Una settimana di eventi, dal 21 al 26 giugno 2022, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa della Musica con gli allievi del conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, frutto della consolidata collaborazione fra i due Istituti. L’iniziativa rientra nell’offerta culturale del Museo e la partecipazione non comporta alcun sovrapprezzo sulla bigliettazione ordinaria. “Unire ambiti diversi e contaminarli in una suggestiva fusione di linguaggi culturali dà senso al nostro lavoro”, dichiara il direttore del museo, Carmelo Malacrino. “Da anni il MArRC si impegna non solo nella promozione del patrimonio archeologico calabrese, ma anche nella valorizzazione del suo paesaggio culturale, ricco di eccellenze. Tra le numerose collaborazioni di questi anni, quella con il conservatorio “F. Cilea” è una delle più solide, costellata di eventi significativi e di grande successo. Ringrazio il direttore del Conservatorio, Francesco Romano, per l’entusiasmo manifestato nel voler coniugare arte e musica, portando gli allievi a suonare tra i capolavori del Museo. Sarà certamente un’esperienza indimenticabile per tutti i visitatori del MArRC”.
Gli appuntamenti di “Armonie sul classico”, che si ripeteranno ogni giorno alle 11 e alle 18, avranno inizio martedì 21 giugno 2022, la giornata scelta per celebrare in tutta Italia la Festa della Musica in coincidenza con l’inizio dell’estate. Alle 11, dopo i saluti del direttore Malacrino e del direttore Romano, si terrà la prima delle performance musicali, vere e proprie “prove aperte” degli allievi del Conservatorio. Nello spazio accanto al magnifico Kouros di Rhegion si esibiranno le classi di Musica da camera e Chitarra, che torneranno anche per l’appuntamento serale alle 18. Mercoledì 22, al Livello A, e giovedì 23 giugno, al Livello C del Museo, sarà protagonista la classe di Flauto. Venerdì 24 giugno toccherà alla classe di Archi, mentre il giorno successivo sarà il turno delle classi di Musica da camera e Clarinetto. Chiuderà il programma domenica 26 giugno 2022 un suggestivo ensemble, che si esibirà accanto al Kouros, all’ingresso della Sala dei celebri Bronzi di Riace e di Porticello.

Un concerto di flauto degli allievi del conservatorio “Cilea” negli spazi del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Francesco Romano, direttore del conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria (foto MArRC)
“La collaborazione tra il MArRC e il Conservatorio, sperimentata con successo in numerosi concerti tenuti negli anni scorsi, si estende oggi a un’esperienza di musica itinerante tra le sale espositive”, dichiara il direttore Romano, “grazie alla partecipazione di numerosi studenti del “Cilea” in occasione della Festa della Musica. L’iniziativa, pienamente condivisa dalle due Istituzioni, si pone nella direzione di un sempre maggiore coinvolgimento della musica nella vita del Museo. I musei, infatti, non sono sempre stati silenziosi. Il mouseion di Alessandria (300 a.C.) fu dedicato alle muse e pose un’enfasi speciale sulla musica e la poesia. I musei moderni hanno assistito a un cambiamento crescente di importanza all’interno della società tra le arti visive (principalmente pittura e scultura) e musica e poesia, quest’ultima perdendo il suo status di arte altissima e raffinatissima, che aveva mantenuto durante il Rinascimento. L’effetto di questo cambiamento è che il termine “arte” ora spesso si riferisce, in senso generale, alle arti visive. Man mano che i musei si sono evoluti in “templi dell’arte”, il suono è stato completamente escluso. Ma se la maggior parte delle cerimonie religiose hanno sempre incluso una dimensione sonora (discorso, canto, suono di strumenti), la relazione tra lo spettatore e l’opera d’arte potrebbe rafforzarsi attraverso la musica. In attesa di una ricerca approfondita – conclude il direttore del Conservatorio – sull’impatto della musica sul visitatore del museo, con questa iniziativa proviamo a immaginare uno scenario in cui l’arte dei suoni possa abitualmente e proficuamente accompagnarlo”.
Reggio Calabria. Per le Giornate europee dell’archeologia al museo Archeologico nazionale una tre giorni ricca di appuntamenti, con visite guidate, conferenze e momenti di confronto sui temi dell’archeologia
Anche quest’anno il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria aderisce alle Giornate Europee dell’Archeologia, che si celebrano dal 17 al 19 giugno 2022. Nell’ambito della programmazione delle iniziative per il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, il MArRC offre un calendario ricco di appuntamenti, con visite guidate, conferenze e momenti di confronto sui temi dell’archeologia. “Le Giornate Europee dell’Archeologia costituiscono una straordinaria opportunità per dialogare con il territorio”, dichiara il direttore Carmelo Malacrino. “In questi anni il Museo ha consolidato il suo carattere di luogo della cultura inclusivo e dinamico, in sinergia con varie istituzioni, enti e associazioni culturali, che ringrazio. Gli incontri in programma non solo potranno coinvolgere il pubblico in suggestivi dibattiti, ma offriranno un’ulteriore occasione per tornare al Museo anche per visitare la grande mostra Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, organizzata insieme alla Direzione Regionale Musei Puglia”. Primo appuntamento venerdì 17 giugno 2022, alle 17.30, nella sala conferenze, per l’incontro promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto da Loreley Rosita Borruto. Sarà l’occasione per una tavola rotonda sul tema “Il mestiere dell’archeologo. Dallo scavo alla fruizione”. Dopo i saluti di direttore del museo, Carmelo Malacrino, interverranno la prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano, già ordinario di Numismatica greca e romana del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’università di Messina; la prof.ssa Nunzia Rositani, associata di Assiriologia dello stesso dipartimento; e la prof.ssa Paola Radici Colace, già ordinario di Filologia classica dello stesso dipartimento. Sabato 18 giugno 2022, alla stessa ora, si terrà l’incontro promosso dall’Associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Dopo i saluti del direttore Malacrino e del prof. Francesco Arillotta, presidente dell’Associazione, si parlerà de “Il Portico di Valentiniano?”, con il prof. Renato Laganà, storico e associato in Produzione edilizia dell’università di Reggio Calabria. Ultimo appuntamento domenica 19 giugno, alle 18, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, per l’iniziativa “Al Museo con il Direttore”, una visita guidata al MArRC accompagnati dal direttore Malacrino, che si concluderà davanti ai magnifici Bronzi di Riace e di Porticello.
Reggio Calabria. Cinquantesimo dei Bronzi di Riace. Apre la mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa in Italia: un patrimonio europeo”, promossa dalla Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa

Una nuova mostra in arrivo al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Dopo essere stata inaugurata lo scorso novembre a Strasburgo e aver fatto tappa a Venezia, Collodi e Torino, la mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa in Italia: un patrimonio europeo”, promossa dalla Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, giungerà al MArRC, nell’ambito del programma di eventi che accompagnano il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. I 29 Itinerari Culturali in Italia fanno parte dei 45 itinerari complessivi riconosciuti in Europa grazie al Programma degli Itinerari Culturali avviato nel 1987 con la Dichiarazione di Santiago di Compostela. Ciascun itinerario culturale nasce come progetto di cooperazione turistica, finalizzato allo sviluppo e alla promozione di un percorso, o una serie di percorsi, basati su un cammino storico, un concetto culturale, una figura o un fenomeno di rilevanza transnazionale e significativo per la comprensione e il rispetto di valori europei comuni. Il ministero della Cultura è membro dell’Accordo parziale allargato sugli itinerari culturali del Consiglio d’Europa fin dalla sua istituzione, nel 2010, e ha in atto una collaborazione con la Fondazione Scuola per i beni e le attività culturali mirata allo sviluppo di una strategia per la promozione degli itinerari culturali certificati che attraversano l’Italia. L’esposizione sarà inaugurata il 24 maggio 2022 e resterà visitabile fino a domenica 12 giugno 2022, secondo gli orari di apertura del Museo. Il percorso espositivo, curato dalla dottoressa Roberta Alberotanza, collaboratrice del ministero degli Affari Esteri, task Force per la Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, sarà allestito nella Sala conferenze e affronterà, in 29 pannelli, temi che vanno dall’arte all’architettura, dai pellegrinaggi ai percorsi di artisti, scrittori, condottieri e imperatori, e attraverso i quali vengono illustrati alcuni dei principi fondamentali dell’Europa, quali i diritti umani, la democrazia, il dialogo, lo scambio reciproco e il superamento dei confini. “I paesaggi culturali sono un patrimonio straordinario, che va promosso e assolutamente tutelato”, dichiara il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino. “L’art. 9 della nostra Costituzione ci ricorda l’importanza dell’ambiente, della biodiversità e dei suoi ecosistemi, in cui noi essere umani abbiamo una posizione determinante. Con questa mostra il Museo conferma il suo carattere di luogo inclusivo e dinamico, in cui i temi del passato si affiancano alle prospettive del futuro. Questo “viaggio” virtuale tra decine di diversi itinerari culturali sarà ricco di suggestioni per il pubblico”, prosegue Malacrino. “Sono certo che in tanti avranno la voglia di partire e apprezzare i colori, gli odori e i sapori di questi paesaggi intrisi di tradizioni. Ringrazio la dott.ssa Alberotanza per la proposta di questa mostra al Museo, e il nostro funzionario architetto Claudia Ventura per l’impegno profuso per la sua realizzazione. Sono grato – conclude – anche alla giornalista Emanuela Martino, per il suo supporto durante la cerimonia di inaugurazione”.
Reggio Calabria. Cinquantesimo dei Bronzi di Riace. Apre al museo Archeologico nazionale la grande mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”, frutto della sinergia fra il MArRC e la Direzione regionale Musei Puglia. Ogni immagine dei vasi in mostra illustra il momento di un rito o di una cerimonia, i cui protagonisti utilizzano proprio vasi e recipienti

La locandina della mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori dal museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria dal 12 maggio all’11 settembre 2022

Grande cratere a figure rosse conservato al museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia (foto MArRC)
“Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”: nuova grande mostra al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Ormai è tutto pronto. L’inaugurazione è prevista giovedì 12 maggio 2022, alle 17. L’esposizione, frutto della sinergia fra il MArRC e la Direzione regionale Musei Puglia, si inserisce nella programmazione per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, nell’ottica di una partecipazione allargata a tutta la Magna Grecia. Ci sono i rytha, i celebri bicchieri a testa di animale, e i preziosi crateri a figure rosse. E ancora coppe, grandi anfore, lekythoi e brocche. Tanti vasi recanti altrettante scene ritratte sulle loro superfici, con un unico tratto in comune, scelto come tema della mostra: ogni immagine illustra il momento di un rito o di una cerimonia, i cui protagonisti utilizzano proprio vasi e recipienti. “I vasi attici e apuli a figure rosse della Collezione Jatta sono noti in tutto il mondo e continuano a rivelare curiosità e approfondimenti ad ogni sguardo”, commenta Claudia Lucchese, direttrice del museo nazionale Jatta. In questa mostra si vuole raccontare un aspetto meno noto della ceramica antica, quale quello del reale impiego di questi contenitori”.

Rython: bicchiere a testa di animale conservato nel museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia (foto MArRC)
“Questa mostra ci riempie di entusiasmo”, dichiara il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino. “Finalmente, dopo due anni di chiusura dovuta alla pandemia, abbiamo la possibilità di offrire nuovamente al pubblico il Livello E del Museo, dedicato alle esposizioni temporanee. E lo faremo con un progetto ricco di oltre 40 capolavori vascolari, giunti appositamente dal bellissimo museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, grazie alla proficua sinergia con la Direzione regionale Musei Puglia, diretta da Luca Mercuri. Un elegante allestimento, curato dal nostro funzionario architetto Claudia Ventura, accompagnerà i visitatori tra le mille suggestioni delle iconografie vascolari, qui presentate tematicamente da Claudia Lucchese, direttrice del museo nazionale Jatta. Entreremo così nel vivo della programmazione in onore dei Bronzi di Riace – conclude Malacrino –, in attesa di un nuovo progetto espositivo che inaugureremo a luglio, coinvolgendo tutta la Magna Grecia”.

Kylix: grande coppa biansata con lungo piede conservata al museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia (foto MArRC)
Percorrendo le quattro sezioni della mostra – “Il rito del vino”, “I guerrieri della Peucezia”, “I vasi delle donne” e “Offerte per i defunti” – e osservando i piccoli dettagli, i visitatori potranno apprendere dalle figure dipinte interessanti informazioni circa la funzione di questi recipienti e il loro utilizzo, per approfondire gli aspetti del culto e del rito che caratterizzarono la vita sociale nelle comunità indigene della Puglia tra il V e il IV secolo a.C. “Siamo orgogliosi di questa collaborazione tra la Direzione regionale Musei Puglia e il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, tra i più prestigiosi d’Italia”, conclude Luca Mercuri. “Un’occasione unica, che consolida la relazione e il dialogo tra territori, promuovendo la diffusione di culture. Viaggiare con le opere è sempre una grande emozione e consente di farle conoscere e apprezzare ad un pubblico sempre più vasto”.
Reggio Calabria. Cinquantesimo dei Bronzi. Quali armi avevano di due guerrieri? Conferenza on line del prof. Rebaudo (università di Udine): “Le armi dell’eroe. Riflessioni sull’aspetto originale dei Bronzi di Riace”

La locandina con il fitto programma di eventi culturali promossi a maggio 2022 dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria
Per il ciclo di appuntamenti scientifici promosso dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e dall’università Roma Tre, in collaborazione con altri atenei d’Italia, in occasione del Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, venerdì 6 maggio 2022, alle 17.00, sulla piattaforma Microsoft Team conferenza on line del prof. Ludovico Rebaudo dell’università di Udine su “Le armi dell’eroe. Riflessioni sull’aspetto originale dei Bronzi di Riace”. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria ha infatti ripreso la programmazione delle iniziative culturali volte a celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Seppur in carenza di organico, il MArRC per tutto il mese di maggio offrirà una ricca serie di eventi, tra conferenze, seminari scientifici, mostre, convegni e attività didattiche, sia in presenza che su piattaforme digitali. “Nonostante una drammatica mancanza di personale, non può essere questo il momento di tirare i remi in barca”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “È una fase cruciale per cogliere l’opportunità di promuovere lo straordinario patrimonio culturale calabrese nel segno dei Bronzi di Riace, in stretta sinergia con la Regione, la Città Metropolitana, i Comuni di Reggio e Riace, la Camera di Commercio, gli altri musei calabresi e tutti gli altri partner che si stanno impegnando nella condivisione di questo percorso. Tutto lo staff del MArRC – prosegue il direttore – vuole farsi forza per superare le difficoltà, a servizio della cultura e del turismo del territorio. Il successo della prima domenica del mese, con oltre 1800 ingressi, ci incoraggia e ci fa comprendere quanto sia importante trovare sempre entusiasmo, anche nei momenti più difficili. Voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini che lavorano al Museo per il loro continuo impegno, ma anche gli enti e le associazioni che collaborano nelle varie iniziative culturali”.
“Le armi dell’eroe. Riflessioni sull’aspetto originale dei Bronzi di Riace”. L’incontro affronterà uno degli aspetti più discussi, e d’altra parte più importanti, per l’interpretazione dei Bronzi di Riace: quali erano in origine le loro armi? “Le due sculture, com’è noto, sono state recuperate dal fondale marino prive dell’armamento che pure le doveva completare”, afferma il prof. Rebaudo. “Già nell’antichità, prima del loro spostamento sulla nave che ne ha causato il naufragio, è molto probabile che le armi fossero state tolte. Eppure tali elementi sono stati inseriti nelle copie che determinano, nell’immaginario comune, l’aspetto dei Bronzi di Riace, a partire da quelle realizzate dalla Städtische Galerie Liebieghaus di Francoforte, che presto arriveranno in Italia. Le copie possono essere uno strumento importante di sperimentazione e di studio dell’iconografia degli originali, ma sono ricostruzioni corrette?”, conclude Rebaudo. “Valorizzazione e ricerca scientifica rappresentano un binomio indissolubile, anche nell’ottica della promozione culturale”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Il MArRC in questi anni ha investito molte energie nel coinvolgimento di Università ed Enti di ricerca per lo studio dello straordinario patrimonio archeologico esposto o conservato nei depositi. Questo ciclo di incontri, curato dalla prof.ssa Giuliana Calcani dell’università di Roma Tre e componente del CdA del Museo, sta riscuotendo grande successo, anche per l’ampia partecipazione ottenuta con l’uso delle piattaforme digitali. Ringrazio la prof.ssa Calcani per questa importante iniziativa, volta alla conoscenza scientifica dei Bronzi di Riace, e il prof. Rebaudo per aver risposto con entusiasmo al nostro invito”. Per collegarsi alla conferenza: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_MGI5YWE1NWEtYTAyMS00OTI0LTg0MmQtNTNlYTg2YjA3NzBi%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22ffb4df68-f464-458c-a546-00fb3af66f6a%22%2c%22Oid%22%3a%223d77d297-5a27-4734-bfc0-9208713f0d1b%22%7d.
Primo maggio di speranza: tornano i grandi numeri nei musei e parchi archeologici, complice anche la domenica a ingresso gratuito. I numeri di Pompei, Ercolano, Napoli, Paestum. Velia e Reggio Calabria

Centinaia di visitatori si sono avvicendati tra il parco archeologico di Ercolano e il parco Maiuri (foto paerco)

Visitatori in fila per entrare agli scavi di Pompei (foto parco archeologico di pompei)
Segnali positivi dal Sud d’Italia. Tornano i grandi numeri per i musei e i parchi archeologici. Lo confermano alcuni dati dei visitatori che il 1° maggio 2022, che tra l’altro ha coinciso con la prima domenica del mese a ingresso gratuito, hanno deciso di entrare in un museo o parco archeologico. Agli scavi di Pompei sono stati registrati 21mila ingressi. E al parco archeologico di Ercolano i quasi 5mila ospiti hanno potuto passare una meravigliosa domenica alla scoperta dell’area archeologica di Herculaneum, alla conoscenza degli antichi sapori delle fave vesuviane con i Laboratori del gusto a cura di Slow Food Vesuvio e ai Mercati della Terra in collaborazione con l’ATS Parco Maiuri.

Visitatori nel teatro antico di Velia (foto pa-paeve)
Molto positiva anche la risposta dei visitatori al parco archeologico di Paestum e Velia con quasi 6mila ingressi. “Un numero che racconta la voglia di tornare a vivere il nostro patrimonio culturale e artistico”, commenta la direzione. “Grazie a tutto il personale del Parco che si è impegnato con dedizione anche in questo giorno di Festa dei lavoratori”.

Una lunga coda di visitatori in attesa di entrare al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto riccardo siano)
Al museo Archeologico nazionale di Napoli hanno varcato l’ingresso oltre 5mila persone: “Felici di essere sempre con tutti voi!”, sottolineano al Mann. E note di soddisfazione arrivano anche dalla direzione del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria che ha contato oltre 1800 ingressi. “Un grande risultato”, commenta il direttore Carmelo Malacrino, “che fa ben sperare per l’imminente stagione estiva, tutta dedicata alla valorizzazione del territorio in occasione del Cinquantesimo dei Bronzi di Riace. Moltissimi i bambini venuti con le famiglie, un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio culturale. Voglio ringraziare ancora una volta il personale del MArRC – conclude – per la cortesia nell’accogliere i visitatori e per l’impegno nel garantire la sicurezza, nonostante la carenza di personale registrata da diverso tempo”.

Martedì 17 saranno presenti Rosa Ponterio, Francesco Armetta e Virgilio Vecchio, che presenteranno “Lo studio diagnostico delle terrecotte del tempio arcaico di Marasà”, nell’incontro organizzato in collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico Fisici del CNR di Messina e il dipartimento STEBICEF dell’università di Palermo. “Partendo dall’analisi delle tecniche di esecuzione”, spiega la Fazzari, “la conferenza affronterà tematiche di conservazione e restauro, offrendo utili spunti di approfondimento grazie ai risultati diagnostici ottenuti da una campagna di indagini effettuata di recente sui manufatti”. L’incontro si concluderà con una breve visita guidata ai reperti provenienti dal tempio locrese presenti al Livello B del Museo. Giovedì 19 maggio sarà la volta di Antonio Adduci, della ditta Adduci Restauri, che presenterà “Il restauro di alcuni corredi delle necropoli locresi di Canale Ianchina e Patarriti”, eseguito su manufatti vari, di cui la maggioranza in bronzo. Il racconto dell’intervento sarà preceduto da un approfondimento sulle tecniche esecutive e i fenomeni di degrado tipici degli oggetti in lega metallica. Al termine della conferenza verrà offerta un’esperienza didattica che permetterà ai partecipanti di osservare dal vivo alcuni strumenti scientifici, nonché dei prototipi realizzati per lo studio della tecnica esecutiva. Ultimo appuntamento venerdì 20 maggio, con la conferenza di Maria Labriola e Alessandra Milea, che parleranno dell’intervento conservativo eseguito dal Consorzio Pragma su uno dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria. “Si partirà da un’analisi della tecnica esecutiva degli apparati musivi e delle problematiche conservative ad essi connesse”, continua ancora la Fazzari, “per concludere con la descrizione del restauro effettuato”. Seguirà una breve visita guidata agli altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e conservati presso il Museo. “Queste conferenze”, conclude il direttore Malacrino, “vogliono dare spazio e visibilità ad alcuni importanti progetti di restauro, esponendo i risultati ottenuti, che spesso rimangono appannaggio dei soli addetti ai lavori. Capita infatti che i dati scientifici vengano pubblicati in riviste specialistiche, senza che gli stessi possano essere condivisi con la comunità locale. Con questi incontri il Museo offrirà un’importante esperienza didattico-culturale e insieme conoscitiva rivolta al grande pubblico, al fine di sviluppare nei visitatori l’interesse per le tematiche legate alla tutela e alla conservazione dei beni culturali”.
Cominciamo da Cividale (Ud). Al museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli sabato 14 maggio 2022 è un giorno speciale con laboratori rivolti a bambini e famiglie sul riuso di materiali per guardare ad un futuro sostenibile nel quale “anche i musei hanno il potere di fare la loro parte” (RIUSO 2.0 ore 16.00, a cura di AnthropoiXXI – Per prenotazioni: 335 1067518). E poi… il Museo sarà aperto al pubblico con orario prolungato fino alle 22. Biglietteria e bookshop chiuderanno alle 21.30. Alle 20.30 percorso guidato alla collezione longobarda: Cividale del Friuli. I luoghi del potere. Spunti per osservare la città con altri occhi (visita compresa nel biglietto di ingresso al prezzo simbolico di 1 euro). Prenotazione: MAN Cividale 0432 700700; 
Portogruaro (Ve). Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale Concordiese sarà straordinariamente aperto con orario prolungato fino alle 22.30 (ultimo ingresso ore 22), con biglietto simbolico di 1 euro. Alle 20.45 conferenza “Sotto scacco”- Dati archeologici e curiosità sugli scacchi più antichi d’Europa, a cura del direttore Federico Bonfanti.
Este (Pd). Apertura straordinaria del museo nazionale Atestino dalle 19 alle 22.30, ingresso al Museo con biglietto simbolico di 1 euro. La biglietteria chiude alle 22. Alle 20.30, “ILIOUPERSIS. ARCHETIPI EPICI LETTURE EPICHE AL MUSEO. LA MORTE DI ACHILLE. Parole, gesti, oggetti, ovvero i segni della memoria” a cura di Alberto Camerotto, Giovanna Gambacurta, Luigi Sperti, Angela Ruta Serafini, Benedetta Prosdocimi. Si consiglia la prenotazione allo 0429.2085.
Verona. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Verona aderisce con un’apertura straordinaria serale dalle 19.30 alle 22.30 al prezzo simbolico di 1 euro. Vengono proposte al pubblico visite guidate gratuite, a cura dello staff del museo, alle ore 19.30 e alle ore 21.00. Negli stessi orari vi sarà inoltre “Caccia all’oggetto”, attività didattica dedicata ai bambini a cura di SAP società archeologica srl. È gradita la prenotazione (tel. 346 5033652)
Arezzo. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale e anfiteatro romano di Arezzo sarà visitabile in via straordinaria dalle 20 alle 23 al costo simbolico di 1 euro. Nell’arco della serata sarà inoltre possibile partecipare a due iniziative speciali: alle 20.15 e alle 21.30 visite al cantiere di restauro degli affreschi con le storie di San Benedetto distaccati dalle pareti del chiostro durante la Seconda Guerra Mondiale a cura del direttore dei lavori, Paola Ilaria Mariotti, funzionario restauratore. Da pochi giorni sono infatti stati consegnati al museo Archeologico nazionale di Arezzo alcuni frammenti del ciclo pittorico che decorava un’ala del chiostro dell’antico monastero di Santa Maria di Monte Oliveto, che oggi è l’ingresso del Museo. Gli affreschi, secondo la testimonianza fondamentale di Giorgio Vasari, furono iniziati dal fiorentino Lorenzo di Bicci e terminati da Marco da Montepulciano, che firmò l’opera datandola al 24 aprile 1448. Il ciclo, raffigurante le Storie di San Benedetto, già seriamente danneggiato, fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: dalla parete semi crollata del lato meridionale del chiostro adiacente alla Chiesa di San Bernardo, nel 1943 furono strappati alcuni frammenti, in parte chiaramente riconducibili a scene della vita del Santo, come la Tentazione di Benedetto, anche grazie al confronto con testimonianze fotografiche precedenti alla guerra. Restaurati immediatamente dopo il recupero, i frammenti furono brevemente esposti al museo d’Arte Medievale e Moderna, per poi essere collocati nei depositi della Soprintendenza locale. Dopo essere stati rintracciati in seguito ad un approfondimento degli studi sulla straordinaria storia dell’edificio del Museo archeologico, monastero medievale edificato sui resti dell’anfiteatro romano di Arezzo, gli affreschi sono stati consegnati dalla Soprintendenza alla Direzione regionale musei della Toscana con l’obiettivo di ricollocarli nel luogo di origine e di raccontarli al grande pubblico. Alle 21, presentazione del saggio dello storico Giorgio Franchetti “A tavola con gli Etruschi. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo”, con le musiche dal vivo e le danze del gruppo Phonomachoi, le ricostruzioni del gruppo storico Antichi popoli – Rievocazione etrusca, celtica, medievale e la degustazione gratuita di alcune pietanze elaborate dall’abile archeo-cuoca Cristina Conte, che ha collaborato al volume nella parte riservata alle ricette “all’etrusca”, accompagnate dal vino “etrusco” prodotto da Francesco Mondini in anfora sotterrata, processo che gli è valso un premio dell’UNESCO. Il volume è un viaggio nel passato alla scoperta degli antichissimi Rasenna osservandoli da un punto di vista inedito: quello del rapporto che ebbero con il cibo. Cosa mangiavano gli Etruschi? Come cucinavano gli alimenti? Quanto possiamo affidarci alle opere di autori greci e romani per ricostruire, anche solo parzialmente, abitudini e vita quotidiana di un popolo che non ha lasciato alcuno scritto su questo argomento? Per cercare di rispondere a queste e altre domande, l’autore ha messo a sistema le raffigurazioni dell’arte, specialmente quella pittorica funeraria, le fonti antiche che descrivono cibi e paesaggi, gli oggetti deposti nei corredi all’interno delle tombe e i reperti organici rinvenuti in contesti abitativi e funerari. Il tutto per cercare di fare luce su un aspetto sconosciuto di questa antica città e formulare delle ipotesi. Un viaggio davvero incredibile indietro nel tempo, per comprendere meccanismi sociali, antropologico-culturali e cultuali e riuscire a conoscere meglio questo affascinante e antichissimo popolo. L’ingresso al Museo per le visite autonome così come la partecipazione alle iniziative in programma sono consentiti fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata al 0575 21421 o a museoarcheologicoarezzo@gruppomosaico.com
Roma Capitale aderisce all’iniziativa aprendo straordinariamente al pubblico in orario serale, dalle 20 alle 2 (ultimo ingresso all’una), gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale. Con ingresso a 1 euro (salvo che non sia diversamente indicato) si può assistere a un ricco programma di eventi e spettacoli dal vivo selezionati tramite l’apposito avviso concorrenziale “Notte dei Musei 2022”. Tra i musei civici coinvolti: musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano – museo dei Fori imperiali, museo dell’Ara Pacis, museo di Scultura antica “Giovanni Barracco”, museo di Casal de’ Pazzi. In questi musei l’accesso è completamente gratuito per i possessori della MIC card. Ma la Notte dei Musei a Roma, è anche l’occasione per visitare moltissimi altri spazi della città che hanno deciso di aderire all’iniziativa come università, accademie italiane e straniere, ambasciate, Istituti di alta formazione, istituzioni e tanti luoghi della cultura e dell’intrattenimento eccezionalmente aperti in orario serale. Sono circa 80 spazi, diffusi sul territorio al cui interno prendono vita oltre 100 eventi, con più di 60 mostre pronte ad accogliere i visitatori.
Roma. La Soprintendenza Speciale di Roma sabato 14 maggio 2022 apre al pubblico alcuni dei siti archeologici più suggestivi: Terme di Caracalla, Villa di Livia, Arco di Malborghetto, Mitreo Barberini, Area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, Area archeologica Nuovo Mercato di Testaccio. Tutte le modalità di prenotazione a questo link 






Cagliari. Sabato 14 maggio 2022 il museo Archeologico nazionale di Cagliari si può visitare fino alle 23. Per la serata saranno esposti i giavellotti in ferro dal tempio di Antas (Fluminimaggiore) recentemente restaurati e ora nuovamente visibili al pubblico. I reperti votivi sono relativi alla fase punica del tempio dedicato al dio Sid e sono datati al IV-III sec. a.C. Dalle 20 l’ingresso al Museo avverrà al costo simbolico di 1 euro. La biglietteria chiuderà alle 22.
Campi Flegrei (Na). Anche il Parco archeologico dei Campi Flegrei aderisce alla Notte Europea dei Musei. Sarà possibile, nella serata del 14 maggio 2022, accedere straordinariamente al museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia al costo simbolico di 1 euro. Per l’occasione verrà proiettato il cortometraggio originale “Partenopellade. Avventura da Cuma a Neapolis tra mito e realtà” che ha visto tra le location protagoniste anche il Parco archeologico di Cuma e la Piscina Mirabilis a Bacoli. Il corto è stato realizzato dai ragazzi di Marano di Napoli per il Piano Triennale delle Arti promosso dal ministero della Cultura, in collaborazione con il museo Archeologico di Napoli, il parco archeologico dei Campi Flegrei, l’istituto comprensivo statale ICS “Socrate-Mallardo” di Marano, l’associazione Musicon-l’oro, la proloco Marano Flegrea, e la Scuola Secondaria di primo grado “Massimo D’Azeglio” di Marano.
Ercolano (Na). Il parco archeologico di Ercolano partecipa all’evento europeo con l’apertura straordinaria serale del percorso sotterraneo del Teatro Antico con tre turni di visita – alle 20.00, 21 e 22 – aperti per gruppi di massimo 10 persone per ciascun turno; la durata della visita sarà di circa 50 minuti. Il costo del biglietto sarà di 1 euro, salvo le gratuità previste dalla normativa. L’acquisto dei biglietti potrà avvenire on line al sito 
Pompei. A Pompei, entrando da Porta Marina si potrà visitare l’area monumentale del Foro Civile – illuminata a cura di Enel Sole e con un accompagnamento sonoro di sottofondo – dove si affacciano tutti i principali edifici pubblici per l’amministrazione della città e della giustizia, per la gestione degli affari, per le attività commerciali, come i mercati, oltre ai principali luoghi di culto cittadino. Il percorso si conclude con la visita all’Antiquarium, edificio dell’’800 che ospita uno spazio museale dedicato all’esposizione permanente di reperti che illustrano la storia di Pompei. Uscita da Piazza Esedra.

Villa di Poppea a Oplontis/Torre Annunziata. Ad Oplontis è prevista l’apertura della Villa di Poppea, tra i più splendidi esempi di villa dell’aristocrazia romana, attribuita a Poppea Sabina, moglie dell’imperatore Nerone. L’Archeoclub d’Italia APS – sede di Torre Annunziata “Mario Prosperi”, organizza per l’occasione “Musica e strumenti musicali presso gli antichi”, itinerario guidato nella villa con intermezzi musicali a cura degli studenti del Liceo Musicale Pitagora. Prenotazione consigliata all’indirizzo
Paestum e Velia (Sa). Per l’occasione il parco archeologico di Paestum e Velia organizza due visite guidate tematiche. A Paestum, il direttore Tiziana D’Angelo accompagnerà il pubblico in una visita nel Santuario meridionale sulle orme del Grand Tour, il viaggio di istruzione dei giovani benestanti di tutta Europa in Italia, intrapreso dalla fine del XVI secolo e per tutto il Settecento. Paestum fu una tappa obbligata nell’itinerario per approfondire gli studi classici: con i suoi tre templi dorici ancora ben conservati era possibile, infatti, ammirare la cultura greca, ma senza recarsi in Grecia. A Paestum e al Grand Tour si legano importanti nomi come Winkelmann che elaborò proprio qui la sua teoria sull’arte greca; Giovanni Battista Piranesi che fece dell’area archeologica il soggetto di superbe incisioni e Johann Wolfgang Goethe che credette di riconoscere nei templi dorici pestani la perfezione dell’arte classica. Per calarsi meglio nell’atmosfera settecentesca, le visite avverranno alla luce di piccole lanterne date ai visitatori per seguire il percorso di visita. A Velia, il vero protagonista delle visite tematiche sarà il porto antico e, in particolare, il rapporto che da sempre ha legato la città con il mare: dal mare arrivarono i Focei che fondarono la colonia di Elea; nel mare si sono concentrati gli interessi economici della comunità; grazie al mare si strinsero importanti relazioni e scambi di saperi. La visita tematica si concentrerà nella città bassa, ovvero nel quartiere a ridosso della spiaggia antica, e sarà a cura dell’archeologo Francesco Uliano Scelza. Anche qui la visita tematica avverrà con le lanterne per ripercorrere le tappe più importanti di questo binomio città- mare dalle origini fino all’età romana.
Matera. Sabato 14 maggio 2022 il museo nazionale di Matera apre dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22) con ingresso a 1 euro per tutti. A partire dalle 21, in collaborazione con l’associazione culturale ‘R. D’Ambrosio’, al museo Archeologico nazionale ‘Domenico Ridola’, nella sala dedicata alla sezione magnogreca e classica al primo piano, si esibirà il Quintetto di fiati Lucus. Un’occasione imperdibile per ripercorrere la storia del territorio e delle nostre radici, in cui l’eco del passato risuonerà in armonia con la musica, fondendosi in un’esperienza sensoriale davvero unica.
Taranto. Sabato 14 maggio 2022 l’ingresso al museo Archeologico nazionale di Taranto costa 1 euro. Apertura serale straordinaria, dalle 20 alle 23 (con ultimo accesso alle 22.30). In programma numerose attività. Oltre alle visite in autonomia, sarà possibile ammirare da vicino i “Tesori mai visti dai depositi del MArTA” nella sala incontri del museo tarantino. Sarà l’archeologa Serena D’Alfonso dell’università di Bari ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle “Storie di terracotta. Dall’archeologia della produzione al restauro archeologico”. L’operatore tecnico del laboratorio di restauro del MArTA, Mario Pazzano, invece condurrà i visitatori dietro le quinte del Museo svelando le tecniche che servono ad arrestare il degrado e a valorizzare le testimonianze provenienti dal passato. Nel Chiostro nel frattempo si potrà assistere al Workshop a cura degli operatori del mare tarantini. All’interno del progetto FISH&C.H.I.P.S. e in concomitanza con la mostra figitale su “Taras e i doni del mare”, al MArTA la Cooperativa dei mitilicoltori aderenti alla ConfCommercio di Taranto, presieduta da Luciano Carriero, terrà laboratori sulle attività di pesca e mitilicoltura di Taranto. Sarà anche possibile visitare le tre mostre temporanee in corso: quella di arte contemporanea dell’artista Federico Gori, dal titolo “L’Età dell’Oro”, la mostra fi-gitale “Taras e i doni del mare”, e la mostra “Taras e Vatl”.
Reggio Calabria. Per l’occasione il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria ha previsto una serie di iniziative culturali per rendere più suggestiva la visita dopo il tramonto, un primo assaggio delle attese Notti d’Estate al MArRC. A partire dai percorsi guidati di visita museale “Nottetempo. Aree sacre e rituali nel mondo greco”, programmati alle 21 e alle 21.30, e offerti gratuitamente al pubblico. “Sarà un viaggio emozionante, volto alla scoperta di antichi santuari atipici“, spiega il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Si tratta degli spazi sacri entro cui si svolgevano alcuni riti notturni, che saranno presentati attraverso una accurata selezione di straordinari reperti: dall’area sacra di Griso Laboccetta a Reggio Calabria, fino al santuario locrese della Mannella e a quello di loc. Calderazzo a Rosarno. Ringrazio le dott.sse Roberta Eliodoro e Cristiana La Serra, collaboratrici ai Servizi Educativi del Museo, e il funzionario archeologo Daniela Costanzo che coordina l’iniziativa”. I percorsi, di circa 1 ora (inclusa una visita finale ai Bronzi di Riace e di Porticello), saranno aperti a un massimo di 20 partecipanti, con ritrovo in piazza Paolo Orsi, atrio del MArRC. Per partecipare è necessario inviare una mail a man-rc.didattica@beniculturali.it. “Alle 20.30 apriremo eccezionalmente al pubblico la magnifica terrazza affacciata sullo Stretto”, spiega ancora Malacrino. “Grazie alla preziosa collaborazione con il Planetario “Pythagoras”, guidato dalla prof.ssa Angela Misiano, sarà possibile ammirare la volta celeste con i telescopi e gli strumenti astronomici”. Per la professoressa Misiano: “Condizioni luminose permettendo, data la presenza della Luna in fase quasi piena, si potranno vedere l’ammasso globulare M13 nella costellazione dell’Ercole e la stella doppia Algieba, della costellazione del Leone”. E poi la magnifica collezione di circa 50 capolavori vascolari, giunti appositamente dal bellissimo museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, per la mostra “Il vaso sui vasi”, inaugurata il 12 maggio 2022 al Livello E del MArRC. Al museo si accede senza prenotazione ed è fortemente raccomandato l’uso della mascherina chirurgica.
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