Napoli. Al museo Archeologico nazionale tre giovedì con apertura serale a 5 euro con spettacoli: occasione per visitare le collezioni permanenti, ma anche per ammirare il Salone della Meridiana, nella sua nuova veste ispirata all’allestimento realizzato sotto la direzione di Amedeo Maiuri

Museo Archeologico nazionale di Napoli: il salone della Meridiana nel riallestimento del 1927 di Amedeo Maiuri (foto mann)
Al Mann ritornano le aperture serali del giovedì con il salone della Meridiana riallestito. Il 26 settembre, il 3 e il 10 ottobre 2024 sarà possibile visitare il museo Archeologico nazionale di Napoli anche dalle 19 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 23) al costo simbolico di 5 euro. Un’occasione straordinaria per visitare le collezioni permanenti, ma anche per ammirare il Salone della Meridiana, nella sua nuova veste ispirata all’allestimento realizzato sotto la direzione di Amedeo Maiuri, nel 1927. Quell’anno rappresentò infatti uno spartiacque, perché la biblioteca, sino ad allora ospitata nel Museo, fu trasferita a Palazzo Reale: il Salone della Meridiana venne dunque rinominato Salone degli Arazzi conoscendo la sua prima consacrazione museale. Accanto alle novità allestitive, non mancheranno i consueti spettacoli serali: giovedì 3 ottobre, dalle 20 nell’Atrio, in programma “Tufo”, performance di Alessandra Sorrentino con musiche di Catello Tucci.

Museo Archeologico nazionale di Napoli: il salone della Meridiana nel riallestimento del 1927 di Amedeo Maiuri (foto mann)

Museo Archeologico nazionale di Napoli: il salone della Meridiana nel riallestimento del 1927 di Amedeo Maiuri (foto mann)
Dell’allestimento voluto dal Maiuri si recuperano oggi diversi elementi: due panche ottagonali del 1907, alcune vasche, tra cui quella in pavonazzetto identificata nei depositi e ricomposta, nonché due labra, che facevano parte della collezione di Carolina Murat; il labrum in rosso antico da Pompei su base della fine del XVIII secolo e quello settecentesco, con sostegno a tripode con teste leonine. Sul fondo del Salone sono collocati i due celebri candelabri in marmo di Piranesi, esempio sapiente del riuso neoclassico di frammenti antichi “ricombinati” in un’opera moderna. Infine due statue antiche raffiguranti le muse Urania ed Erato e provenienti da Ercolano richiamano la gloria delle Arti, raffigurata nell’affresco del Bardellino sulla volta del Salone.
#domenicalmuseo: Pompei è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di settembre, seguito da Pantheon e Colosseo
Per la prima domenica di settembre 2024 a ingresso gratuito Pompei si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (18.356 ingressi), ma si invertono gli altri due gradini del podio: al secondo posto il Pantheon (14.759) e al terzo il Colosseo (14.576).

Visitatori nell’area archeologica di Ostia antica (foto graziano tavan)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 18.356; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 14.759; Colosseo 14.576; Foro Romano e Palatino 8.342; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.600; museo e area archeologica di Paestum 2.569; Villa Adriana 2.468; Terme di Caracalla 2.157; parco archeologico di Ercolano 1.837; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.755; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.750; area archeologica di Ostia antica 1.465; museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.074; Museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 1.044; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 977; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 928; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 881; musei nazionali di Cagliari 841; parco archeologico nazionale dei Massi di Cemmo 800; museo Archeologico nazionale di Taranto 709; museo delle Civiltà 683; museo di Palazzo Grimani 611; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 392; museo Archeologico nazionale di Ravenna 352; museo Archeologico nazionale di Firenze 344.
Ferragosto 2024 al museo all’insegna dell’archeologia: Colosseo, Foro romano e Palatino, e Pompei i siti più visitati. Numeri alti nonostante l’ingresso a pagamento. Sangiuliano: “Un grazie a tutto il personale che ha assicurato l’apertura e l’accoglienza dei visitatori nei nostri musei”

Ferragosto 2024 al museo: ai visitatori italiani e stranieri sembra una formula gradita visti i numeri comunicati dal ministero della Cultura che conferma l’alta affluenza di pubblico nei musei, nei parchi archeologici e nei luoghi della cultura statali tra cui castelli, abbazie, complessi monumentali, ville e giardini. Il Colosseo con 22.447 ingressi torna sul gradino più alto del podio dei siti più visitati in Italia, superando di un terzo in più – nonostante l’ingresso fosse a pagamento – il numero dei visitatori (15.880) della prima domenica del mese di agosto 2024. Al secondo posto, l’altra “parte” del parco archeologico del Colosseo, cioè il Foro romano e il palatino con 14.936 ingressi, seguito al terzo posto dall’area archeologica di Pompei con 14.837. Quindi un Ferragosto all’insegna dell’archeologia.
Il ministro Gennaro Sangiuliano, in questo giorno speciale, ha scelto di andare al Colosseo. Accompagnato dal capo dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale Alfonsina Russo, dal sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, e dal comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale gen. d. Francesco Gargaro, il ministro ha visitato l’Anfiteatro Flavio e ha salutato il personale in turno oggi. “Ho voluto personalmente ringraziare le lavoratrici e i lavoratori che, anche oggi, hanno assicurato l’apertura e l’accoglienza dei visitatori nei nostri musei”, ha affermato il Ministro Sangiuliano. “Estendo questo ringraziamento al personale degli altri luoghi della cultura aperti in Italia. Con la passione civile che mettono nella loro attività, anche quest’anno abbiamo potuto garantire a cittadini e turisti la possibilità di visitare quei siti che rappresentano un patrimonio di bellezza unico al mondo. Il nostro impegno continua per rendere ancora più fruibili e attrattivi musei e parchi archeologici nazionali”.

Grande affluenza di visitatori al Colosseo e al Foro romano (foto graziano tavan)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo 22.447; Foro Romano e Palatino 14.936; Area archeologica di Pompei 14.837; Pantheon 9.432; museo Archeologico nazionale di Napoli 1.364; Grotte di Catullo 1.197; museo Archeologico nazionale di Venezia 1.127; museo e area archeologica di Paestum 1.036; Parco archeologico di Ercolano 991.
Ferragosto alla Certosa di San Giacomo a Capri con il nuovo museo Archeologico e l’allestimento “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio”: 120 oggetti e opere d’arte – alcune delle quali veri capolavori – in un affascinante percorso di 8 sale, tra pregiate sculture in marmo, affreschi, ricco vasellame da mensa in ceramica e argento, elementi architettonici
Ferragosto 2024 alla Certosa di San Giacomo a Capri. Con una novità: il nuovo museo Archeologico con il nuovo allestimento “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio” inaugurato il 26 luglio 2024. Il museo racconta la storia dell’isola nel momento del suo massimo splendore, all’epoca degli imperatori Augusto e Tiberio, attraverso 120 oggetti e opere d’arte – alcune delle quali veri capolavori – in un affascinante percorso di 8 sale, tra pregiate sculture in marmo, affreschi, ricco vasellame da mensa in ceramica e argento, elementi architettonici. L’intero allestimento è stato pensato per mettere in evidenza il rapporto continuo e simbiotico con il mare, l’elemento per eccellenza che definisce Capri, e che è visibile da ogni sala del museo fino addirittura a diventare un elemento che con la linea dell’orizzonte definisce l’esposizione dei reperti.

Il nuovo percorso “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio” nel museo Archeologico a Capri (foto emanuele a. minerva / mic)
Cuore dell’esposizione sono i reperti rinvenuti sull’isola, finora conservati nei depositi della stessa Certosa e del museo Archeologico nazionale di Napoli, adesso finalmente riuniti e fruibili da parte del pubblico. Il racconto museale è arricchito, inoltre, da numerosi oggetti della stessa epoca, provenienti principalmente dall’area campana e finora custoditi nei depositi del parco archeologico dei Campi Flegrei, dei parchi archeologici di Paestum e Velia, del parco archeologico di Ostia Antica, nonché recuperati da recenti sequestri condotti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Fra questi ultimi spiccano tre bellissime coppe in argento rientrate dagli Stati Uniti e un suggestivo affresco proveniente dall’area vesuviana che riproduce un tempio.

Il mare è sempre visibile nel percorso “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio” nel museo Archeologico a Capri (foto emanuele a. minerva / mic)
Nel segno dell’accessibilità sono stati progettati dei supporti multimediali, fra cui uno schermo touchscreen che, partendo da un modello tridimensionale dell’isola, permette di esplorare le dodici ville imperiali ricordate dalle fonti antiche e di ripercorrerne la storia, lo scavo e in alcuni casi la fortuna nelle arti. L’intero allestimento è stato pensato per mettere in evidenza il rapporto continuo e simbiotico con il mare, l’elemento per eccellenza che definisce Capri, e che è visibile da ogni sala del museo fino addirittura a diventare un elemento che con la linea dell’orizzonte definisce l’esposizione dei reperti. La palette cromatica dell’allestimento è ripresa dal quadro di K.W. Diefenbach esposto nella prima sala, che ritrae lo scoglio delle Sirene e che ripropone anche all’interno il mare, in un continuo dialogo fra la natura esterna e l’interno del museo. Anche gli spazi dedicati all’otium dell’imperatore si aprono sui giardini del Quarto del Priore, facendo entrare nel museo un altro elemento fondamentale delle residenze imperiali, quello della natura di horti e viridaria.

Il nuovo percorso “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio” nel museo Archeologico a Capri: quadretto con paesaggio marittimo da Pompei (foto emanuele a. minerva / mic)

Il ministro Gennaro Sangiuliano inaugura il nuovo museo Archeologico di Capri (foto mic)
“Il nuovo allestimento museale ‘L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio’ apre idealmente una nuova stagione per gli istituti culturali della perla del Mediterraneo”, ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Il nuovo museo archeologico alla Certosa di San Giacomo, che racconta la storia dell’isola nel momento del suo apogeo con 120 reperti rinvenuti in diversi scavi e finora conservati in numerosi depositi nel territorio campano, andrà infatti a impreziosire insieme a Villa Jovis il nuovo istituto ‘Musei e parchi archeologici di Capri’, da me fortemente voluto tra i nuovi 17 musei autonomi. Una spinta decisiva a proporre ai visitatori un’offerta culturale degna dell’eccellenza di quella turistica di Capri, riconosciuta a livello globale”.

Il busto di Augusto divinizzato quarto del I sec. d.C.) da Fondi, nel nuvo percorso del mueo Archeologico di Capri (foto emanuele a. minerva / mic)
Per il direttore generale Musei Massimo Osanna: “Capri è protagonista di un ampio programma di valorizzazione del patrimonio culturale, che il Ministero ha intrapreso con l’istituzione del museo autonomo, con il riallestimento, in corso, della collezione Diefenbach e con l’apertura, oggi, di un museo archeologico interamente dedicato all’isola in epoca giulio-claudia, momento fondamentale in cui Augusto acquisì Capri come proprietà imperiale e il suo successore Tiberio vi si stabilì, portandovi l’Amministrazione e la corte. Per questo suo ruolo centrale nell’ambito della romanità, l’isola aspettava e meritava questo museo che, a buon diritto, si inserisce nel Sistema museale nazionale, e che è stato reso possibile dalla fattiva collaborazione, oltre che di tutte le istituzioni ministeriali coinvolte, anche delle amministrazioni di Capri e Anacapri. Oltre ai reperti rinvenuti nel territorio isolano, si restituiscono alla pubblica fruizione anche altri oggetti, utili a completare il racconto museale, fino ad oggi conservati nei depositi di altri musei o provenienti da recuperi condotti dai Carabinieri: sono testimonianze storico-archeologiche di quei decenni che portarono Capri al centro dell’Impero romano”.

La ricostruzione dell’arredo scultoreo della Grotta Azzurra conclude il percorso di visita del nuovo museo Archeologico di Capri (foto emanuele a. minerva / mic)

Nuovo museo Archeologico di Capri: statua acefala tipo Narciso (I sec. d.C.) da Anacapri (foto emanuele a. minerva / mic)

Il nuovo percorso “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio” nel museo Archeologico a Capri: quadretto con le Tre Grazie da Pompei (foto emanuele a. minerva / mic)

Nuovo museo Archeologico di Capri: statuetta di Ercole seduto su roccia (I sec. a.C.) in bronzo e calcare da Pompei (foto emanuele a. minerva / mic)
Il percorso museale. Il percorso inizia con una prima sala dedicata alla natura selvaggia di Capri, evocata da un maestoso e solenne quadro di K.W. Diefenbach, mentre una proiezione sulla volta richiama la natura odierna. Raccontare la vita dei Cesari a Capri, infatti, non significa solo evocare l’atmosfera raffinata delle ville imperiali ma è anche un modo per cogliere lo spirito di un luogo sospeso tra mare e cielo, che nel passato recente è stato ritrovo di intellettuali, fuggiaschi ed utopisti. La seconda sala racconta la battaglia di Azio, a seguito della quale Augusto nel 31 a.C. fondò un nuovo sistema politico. La testimonianza di Strabone dell’avvio con Augusto di un’intensa attività edilizia fa pensare che l’isola ospitasse a quel tempo più di una residenza imperiale, che il principe ornò di oggetti rari e antichità. È possibile, quindi, che già ad Augusto appartenessero le dodici ville di Tiberio menzionate da Tacito (Annali IV, 67). Sicuramente all’età augustea risalgono la villa in località Palazzo a Mare-Bagni di Tiberio, e quella di Damecuta. La sala 3 mostra lo sfarzo e la raffinatezza delle residenze imperiali, come dimostrano gli oggetti di uso quotidiano e gli arredi delle residenze di Capri. La sala 4 racconta un banchetto che, secondo le fonti, Augusto offrì a Capri, l’isola che amò per la bellezza del paesaggio, la dolcezza del clima e per l’atmosfera serena che favoriva la meditazione. L’isola lo attrasse per la sua aura di sacralità e per la tradizione greca ancora fortemente radicata nella popolazione. Fu qui, che ormai vecchio e malato, trascorse quattro giorni beneficiando di un miracoloso miglioramento prima che la morte lo cogliesse a Nola il 19 agosto del 14 d.C. (Svetonio, Vita di Augusto, 98, 1-3). Assistette agli esercizi degli efebi, ai quali offri un banchetto nel corso del quale distribuì doni ai convitati esigendo da loro la massima libertà di comportamento. La sala 5 racconta la domus Augusta: nel sistema politico creato da Augusto i legami familiari e la gestione del patrimonio personale del principe si saldano indissolubilmente al funzionamento della macchina istituzionale e alla gestione del patrimonio dello Stato. Una galleria di ritratti ci permette di conoscere i membri della famiglia giulio-claudia e un grande albero genealogico di cogliere i complessi legami famigliari tra loro. La sala 6 racconta il vivere in villa, in uno spazio aperto tra il mare e i giardini: qui il padrone di casa poteva circondarsi di opere d’arte e riproporre nelle architetture e negli arredi il lusso delle residenze principesche orientali. La sala 7 racconta l’isola di Tiberio, che ospitò filosofi, matematici ed astrologi. La tradizione ostile tramandata dagli storici, Tacito, Svetonio e Cassio Dione, si basa in buona parte sull’aneddotica della “Capri di Tiberio” fiorita probabilmente nello stesso entourage del principe. Tiberio fu uomo colto e raffinato, collezionista quasi patologico di opere d’arte, fine intellettuale che amò circondarsi di scienziati ed eruditi. Il racconto si conclude con la Grotta Azzurra, lo straordinario scrigno naturale trasformato in età tiberiana tramite la regolarizzazione delle sponde rocciose in un suggestivo ninfeo, dove a pelo dell’acqua emergeva il gruppo marmoreo di Nettuno e Tritoni, qui riproposto nella sua completezza anche con una statua di fanciulla vestita di peplo. Una suggestiva ambientazione tramite giochi di luce e un raffinato commento sonoro portano il visitatore dentro la grotta, quasi a bagnarsi i piedi.

Veduta panoramica della Certosa di San Giacomo a Capri (foto mic)
La Certosa. La Certosa di San Giacomo fu edificata tra il 1371 e il 1374 dal conte Giacomo Arcucci, segretario di Giovanna I d’Angiò. Nel XVI secolo subì gravi danni durante le incursioni dei pirati turchi, che la incendiarono e saccheggiarono. Ristrutturata e ampliata, nel 1808, espulsi i certosini, divenne ospizio e poi carcere. Nel 1921, l’allora sindaco Edwin Cerio promosse la realizzazione di un orto botanico nelle aree verdi, per preservare la flora locale. Quando ai primi del ‘900 Capri divenne metà preferita di intellettuali ed artisti, particolarmente amata dai futuristi, la Certosa di San Giacomo fu scelta come sede di incontri, mostre ed esposizioni d’arte.
#domenicalmuseo: Pompei è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di agosto, seguito da Colosseo e Pantheon. Il ministro Sangiuliano: “Anche questa domenica al museo di agosto si chiude con un bel risultato in termini di affluenza nei musei e nei parchi archeologici statali”
Per la prima domenica di agosto 2024 a ingresso gratuito Pompei torna – nella classifica assoluta – il sito più visitato (17.463 ingressi), seguito dal Colosseo (15.880) e dal Pantheon (12.573). “Anche questa domenica al museo di agosto si chiude con un bel risultato in termini di affluenza nei musei e nei parchi archeologici statali”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Tantissimi visitatori hanno potuto trascorrere parte della loro giornata immersi nella bellezza del patrimonio culturale della nazione. Questi risultati confermano la nostra azione e spingono ad aumentare il nostro impegno per rendere le nostre strutture sempre più accoglienti, moderne ed efficienti. Il mio grande ringraziamento va a tutti i lavoratori che, anche oggi, hanno garantito con la loro professionalità l’apertura dei siti”.

Visitatori all’ingresso dell’antiquarium di Ercolano (foto paerco)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Area archeologica di Pompei 17.463; Colosseo 15.880; Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres 12.573; Foro Romano e Palatino 8.995; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.467; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 2.710; museo e area archeologica di Paestum 2.310; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.689; Villa Adriana 1.232; Museo nazionale romano – Palazzo Massimo 1.077; museo Archeologico nazionale di Taranto 866; museo nazionale romano – Terme di Diocleziano 846; musei nazionali di Cagliari 731; museo nazionale romano – Palazzo Altemps 729; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 493; museo nazionale Etrusco di Villa Giulia 485; museo Archeologico nazionale di Ravenna 418; museo delle Civiltà 378; museo Archeologico nazionale di Firenze 373; necropoli della Banditaccia e museo nazionale archeologico Cerite a Cerveteri 306.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”: per la prima volta l’eccezionale scoperta nel santuario etrusco-romano Bagno Grande di San Casciano dei Bagni a tu per tu con i Bronzi di Riace

Una statua in bronzo riemersa nel 2022 dallo scavo del Bagno Grande del santuario etrusco-romano a San Casciano dei Bagni (Si) (foto mic)
Quando nel 2022 sono stati scoperti nelle acque fangose del santuario etrusco-romano Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) quei bronzi straordinari arrivati fino a noi in uno stato di conservazione eccezionale furono subito associati a un’altra eccezionale scoperta, di mezzo secolo fa: i Bronzi di Riace, i guerrieri venuti dal mare, rinvenuti, anche questi in un ottimo stato di conservazione, nei fondali davanti alle coste calabre di Riace nel 1972, e datati al V secolo a.C. È evidente che si tratta di due grandi scoperte di natura diversa. Ma da lunedì 5 agosto 2024 ci sarà la possibilità di metterli in dialogo tra loro, esposti quasi a tu per tu. Lunedì 5 agosto 2024, infatti, dopo il grande successo riscontrato a Roma al Palazzo del Quirinale e al museo Archeologico nazionale di Napoli, arriva al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”, che dal 5 agosto 2024 al 12 gennaio 2025 presenta al pubblico le straordinarie scoperte effettuate nel 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

Statua di donna orante (II sec. a.C.) scoperta nel 2023 a San Casciano dei Bagni (foto graziano tavan)

Jacopo Tabolli. Agnese Carletti e Massimo Osanna al Mann (foto graziano tavan)
L’apertura straordinaria al pubblico del Museo – dalle 16 – sarà anticipata alle 10 dall’inaugurazione della mostra a cui interverranno il direttore generale Musei Massimo Osanna, il direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria Fabrizio Sudano, il coordinatore scientifico dello scavo – università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Facolmatà, il sindaco di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti.

L’arrivo dei bronzi di San Casciano al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
L’allestimento, a cura del direttore generale Musei, Massimo Osanna, e di Jacopo Tabolli, professore dell’università per Stranieri di Siena, si snoda come un viaggio attraverso i secoli all’interno del paesaggio delle sorgenti calde del territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi. Statue, statuette bronzee, centinaia di monete ed ex-voto raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione dei reperti all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di recuperare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani.
Napoli. Successo di pubblico per le mostre sui bronzi di San Casciano e su Tolkien: oltre 310mila visitatori. Il ministro: “Napoli deve essere capitale della cultura”. In agosto i bronzi di San Casciano andranno a Reggio Calabria accanto ai bronzi di Riace

Statua di donna orante (II sec. a.C.) scoperta a San Casciano dei Bagni (foto graziano tavan)

Il ministro Gennaro Sangiuliano, al centro, accompagnato dal dg sabap Luigi La Rocca (a sinistra) e dal dg musei Massimo Osanna (a destra) alla mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al Mann (foto mann)
Dopo Roma (Il Quirinale) e Napoli (il Mann) i bronzi di San Casciano approdano ai primi di agosto 2024 a Reggio Calabria, proprio in quel museo, l’Archeologico nazionale, in cui sono conservati i Bronzi di Riace. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel tracciare un bilancio delle due grandi mostre che hanno caratterizzato l’offerta culturale del capoluogo partenopeo in questi primi dei mesi del 2024. Oltre 310mila visitatori in totale, da febbraio a inizio luglio di quest’anno, hanno avuto infatti la possibilità di vivere a Napoli l’emozione unica di due esposizioni di eccezionale valore artistico e culturale: la mostra al museo Archeologico nazionale sui preziosissimi reperti in bronzo ritrovati a San Casciano dei Bagni e quella a Palazzo Reale dedicata alla vita, alle opere e all’avventura umana di John Ronald Reuel Tolkien, uno dei più popolari e rilevanti autori del Novecento. Una duplice e affascinante esperienza immersiva nei due siti napoletani, che si confermano come vere e proprie eccellenze museali internazionali e crocevia di culture, dove l’arte e la storia trovano la loro massima espressione nei rinnovati spazi espositivi fortemente voluti dal ministero della Cultura.


Jacopo Tabolli. Agnese Carletti e Massimo Osanna al Mann (foto graziano tavan)
Nello specifico, la mostra “Gli Dei ritornano – I bronzi di San Casciano”, dedicata alle statue in bronzo ritrovate durante gli scavi a San Casciano dei Bagni e realizzata all’interno del museo Archeologico nazionale di Napoli (oltre 160mila ingressi dal 16 febbraio al 30 giugno 2024), ha acceso ancora una volta un potente riflettore sul contributo della cultura allo sviluppo socio-economico dell’area metropolitana e della Campania. “A Napoli, durante l’esposizione dei bronzi”, ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “abbiamo celebrato un vero e proprio matrimonio tra uno dei più importanti musei archeologici al mondo e il più significativo ritrovamento di archeologia sul territorio nazionale, dopo i Bronzi di Riace. Non a caso, i reperti di San Casciano saranno esposti proprio al MArRC, il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, a partire dai primi giorni di agosto”.

Altro successo annunciato, poi, quello della mostra “TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore”, tenutasi dal 16 marzo fino al 2 luglio 2024 che ha registrato oltre 149mila ingressi, ideata e promossa dal ministero in collaborazione con l’università di Oxford che ha superato, per numero di presenze, l’esposizione nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. “Il numero davvero impressionante di visitatori”, ha aggiunto il Ministro, “conferma la nostra scelta di puntare sulla città di Napoli come capitale della cultura, che non deve essere prerogativa di ristretti circoli culturali ma essere diffusa anche con esposizioni che attirano centinaia di migliaia di persone in pochi mesi e in grado di approdare in numerosi siti museali italiani. Il duplice successo delle mostre napoletane ci autorizza a rafforzare l’impegno a favore del nostro patrimonio culturale, un tesoro unico al mondo che dobbiamo tutelare e valorizzare perché è un bene di tutti gli italiani e dell’umanità”. La mostra dedicata a Tolkien farà tappa nei prossimi mesi a Torino alla Reggia di Venaria.
#domenicalmuseo compie dieci anni: 2014-2024. Il ministro Sangiuliano: “Un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”. Il Colosseo è il sito più visitato nella domenica a ingresso gratuito di luglio, seguito da Pompei e Pantheon
Anche per la prima domenica di luglio 2024 a ingresso gratuito il Colosseo si conferma – nella classifica assoluta – il sito più visitato (20.986 ingressi), seguito da Pompei (18.409) e dal Pantheon (11.821). Ma il 7 luglio 2024 rappresenta anche un anniversario importante: l’iniziativa #domenicalmuseo compie 10 anni. È stata infatti Istituita con il decreto n. 94 del 27 giugno 2014, prevedendo l’ingresso gratuito nei musei, nei parchi archeologici e in tutti i luoghi della cultura statali. “Si tratta di un’intuizione felice che in questi anni è diventata un appuntamento irrinunciabile molto apprezzato dai cittadini italiani e dai turisti che giungono qui da tutto il mondo”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano commentando i primi dati disponibili relativi alla #domenicalmuseo di luglio. “Alle 12 giornate gratuite previste in origine, ho fortemente voluto aggiungere altre tre date iconiche della storia italiana: il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. In queste 15 giornate gratuite, come quella che s’è appena conclusa, molte centinaia di migliaia di visitatori hanno deciso di trascorrere alcune ore immersi nella bellezza e nell’arte del patrimonio culturale della Nazione. Numeri che confermano lo straordinario successo dei musei italiani, come dimostrano i dati degli ingressi che abbiamo presentato questa settimana che hanno fatto segnare, per il 2023, la cifra di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche (vedi Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi | archeologiavocidalpassato). I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi tra cui la nuova app, uno strumento innovativo e moderno di accesso alle strutture museali che rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione nel solco di quanto previsto dall’art. 9 della Costituzione”.

Visitatori sull’antica spiaggia di Ercolano, da poco aperta al pubblico (foto paerco)
Ecco i numeri relativi a parchi e musei archeologici. Colosseo 20.986; area archeologica di Pompei 18.409; Pantheon 11.821; Foro Romano e Palatino 6.153; museo Archeologico nazionale di Napoli 3.381; Terme di Caracalla 2.821; museo e area archeologica di Paestum 2.435; parco archeologico di Ercolano 1.828; Villa Adriana 1.609; Grotte di Catullo e museo Archeologico di Sirmione 1.302; museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria 1.088; museo nazionale Romano – Palazzo Massimo 1.032; museo nazionale Romano – Terme di Diocleziano 991; Villa Romana e Antiquarium di Desenzano 980; necropoli dei Monterozzi e museo Archeologico nazionale di Tarquinia 903; museo nazionale Romano – Palazzo Altemps 853; musei nazionali di Cagliari 792; museo Archeologico nazionale di Taranto 600; mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di San Nicola 430; museo delle Civiltà 429; necropoli della Banditaccia e museo nazionale Archeologico Cerite a Cerveteri 411; mausoleo di Teodorico 382; museo Archeologico nazionale di Firenze 363; anfiteatro campano, museo Archeologico dell’antica Capua e mitreo di Santa Maria Capua Vetere 318; abbazia di Pomposa e museo Pomposiano 308; Battistero degli Ariani 302.
Sistema museale nazionale. Bilancio della App Musei Italiani a un anno dal lancio: oltre 400 musei presenti, 150 già con l’e-ticketing. E nel 2023 record di 57.730.502 visitatori (+23% sul 2022). Sul podio sempre il Colosseo con oltre 12 milioni di ingressi, ma tutti i musei e parchi hanno registrato incrementi significativi

A un anno dall’avvio dell’app e della piattaforma del Sistema Museale Nazionale sono oltre 400 gli istituti statali presenti che offrono un servizio agile e intuitivo, con percorsi di conoscenza e scoperta del patrimonio culturale della Nazione, il vantaggio di informazioni sempre aggiornate e ufficiali e la possibilità di acquisto online dei biglietti di ingresso. È quanto è emerso alla presentazione del primo bilancio del servizio del ministero della Cultura: un’occasione anche simbolica per promuoverne la conoscenza e l’utilizzo e per fare il punto sui risultati raggiunti e le prospettive future. Nella stessa occasione, sono stati infatti presentati i dati relativi agli ingressi nei musei e parchi archeologici nazionali, per i quali l’anno 2023 ha segnato un record di visitatori e incassi, non solo per la conferma dell’andamento positivo già registrato nel 2022, ma anche per il superamento dei numeri di epoca pre-pandemica.
Promossa dal ministero della Cultura, l’app Musei italiani è stata sviluppata dalla Direzione generale Musei grazie ai fondi del PNRR dedicati al miglioramento dell’accessibilità fisica, cognitiva e senso-percettiva del patrimonio culturale nazionale, nell’ambito del “Progetto Ad Arte, piattaforma nazionale dei servizi per l’accessibilità nei luoghi della cultura”. Dotata di un’identità visiva ben riconoscibile grazie al logo Musei italiani e allo sfondo blu che richiama il colore istituzionale del ministero della Cultura, l’app, disponibile gratuitamente nei principali store, è stata rilasciata un anno fa, insieme alla piattaforma web ad essa collegata, in concomitanza con l’avvio della bigliettazione del Pantheon.
Per la gestione della biglietteria, 130 di questi oltre 400 usufruiscono già oggi del sistema di gestione diretta offerto dalla piattaforma, completo ed efficiente, progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione: un’innovazione importante, se consideriamo che la gran parte di questi non aveva mai avuto la possibilità di gestire – e quindi di istituire – un biglietto di ingresso, oppure non aveva alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto. Il carattere vantaggioso di questa formula ha attratto anche grandi realtà come il museo nazionale Romano, le Terme di Caracalla o il museo di Capodimonte. Ad oggi i musei che usano questa modalità di gestione diretta in piattaforma hanno “staccato” oltre 3 milioni di biglietti, con un incasso superiore agli 11 milioni di euro: numeri rilevanti, sia perché in linea con gli obiettivi di trasformazione digitale del Paese, sia perché l’assenza di costi di intermediazione costituisce un vantaggio economico per l’Amministrazione e i visitatori. L’app, in conclusione, rappresenta uno strumento univoco e sicuro per guidare il visitatore all’acquisto del biglietto, o direttamente nella piattaforma di e-ticketing Musei italiani o reindirizzandolo negli altri canali ufficiali di vendita specifici, eventualmente previsti dai singoli Musei.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)
“Lo straordinario successo dei musei italiani dimostra che stiamo lavorando nella direzione giusta nel segno della valorizzazione come recita l’art. 9 della Costituzione”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “I musei italiani hanno un immenso valore storico e identitario, a questo stiamo aggiungendo la qualità dei servizi, abbiamo idee e faremo molto di più. La app rappresenta una ulteriore tappa verso la modernizzazione e la valorizzazione. Possiamo offrire al mondo esperienze uniche grazie al nostro passato e alla nostra storia. Ogni italiano deve essere orgoglioso del suo patrimonio”.

Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, alla presentazione del bilancio dell’App Musei Italiani (foto emanuele antonio minerva / Mic)
“L’app Musei italiani, che costituisce uno dei primi risultati concreti del PNRR, segna un grande traguardo per il Sistema Museale Nazionale”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “che si è in questo modo dotato di un’interfaccia ufficiale, intuitiva e completa, pensata per rendere il nostro patrimonio culturale sempre più accessibile. Già dai primi mesi di attività, Musei italiani si è affermata come punto di riferimento per tutti i cittadini e i visitatori interessati a scoprire i luoghi della cultura italiani. L’innovativo sistema di e-ticketing ha inoltre consentito di superare gli annosi ostacoli amministrativi, economici e logistici che i siti meno noti o di più piccole dimensioni – ma anche alcune realtà maggiori – incontravano nell’organizzare un proprio sistema di bigliettazione completo, nell’ottica di uno sviluppo complessivo ed equo dell’intera rete museale del nostro Paese. L’app infine, è da intendersi come uno strumento in divenire ed entrerà a breve in una nuova fase, accogliendo, oltre ai musei di competenza del MiC, anche i luoghi della cultura non statali, realizzando a pieno gli obiettivi del Sistema Museale Nazionale. Sono inoltre in fase di implementazione nuove funzionalità, presto disponibili, come gli itinerari consigliati o le audioguide e le videoguide che potranno accompagnare i visitatori specialmente in chiave di accessibilità e inclusione”.
I numeri dei Musei Italiani nel 2023.
Il numero assoluto di visitatori ha raggiunto nel 2023 il record di 57.730.502 visitatori, mai registrato nelle serie storiche. Il confronto con il 2022 indica un aumento di 10,7 milioni di visitatori, pari a un incremento di quasi il 23%. Se il confronto viene effettuato con l’anno 2018, che rappresenta, con i suoi 55,3 milioni di visitatori il picco di epoca pre-pandemica, si nota una variazione positiva di 2,4 milioni di visitatori, pari a un incremento percentuale di oltre il 4%. Il 2023 rappresenta un record anche per gli incassi che raggiungono la cifra 313,9 milioni di euro, con un incremento di quasi il 34% rispetto al 2022 (+79,3 milioni di euro). Il dato appare ancora più significativo se paragonato al periodo pre-pandemico e in particolare al 2019, picco massimo della serie storica per gli incassi, con un incremento di quasi il 30% (+71,5 milioni di euro).
I musei più visitati nel 2023 sono tutti in crescita rispetto al 2022. I primi tre in assoluto sono: il Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; la Galleria degli Uffizi, 5.138.588, +26,37%. “Gli incrementi rilevati nel 2023 rispetto non solo all’anno precedente, già positivo, ma anche ai record di presenze registrate di epoca pre-pandemica”, osserva il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “dimostrano che il nostro Paese vanta un Sistema Museale Nazionale in salute, in crescita e in grado di attrarre i pubblici, con un’offerta culturale ricca, inclusiva e sempre più accessibile. Questi risultati si devono a tutti i direttori e al personale dei siti che in sinergia con la Direzione generale Musei, lavorano incessantemente, in ottica di rete e in accordo con le comunità territoriali, per conservare e valorizzare il patrimonio culturale dei nostri musei”.
Ecco il numero dei visitatori nel 2023 nei musei e parchi archeologici
con la differenza percentuale rispetto al 2022: parco archeologico del Colosseo, 12.298.246 visitatori, +25,34%; il Pantheon, 5.196.106, +5,47%; parco archeologico di Pompei, 4.087.164, +33,64%; museo Egizio di Torino, 1.061.157, +16,74%; Villa Adriana e Villa d’Este, 748.656, +37,74%; parco archeologico di Ercolano, 563.165, +28,86%; museo Archeologico nazionale di Napoli, 553.141, +25,54%; parchi archeologici di Paestum e Velia, 506.853, +29,62%; museo Archeologico di Venezia, 387.683 (dati comprensivi del circuito con alcuni musei civici), +4,64%; museo nazionale Romano, 318.434, +58,77% (il museo con il maggiore incremento in Italia); parco archeologico di Ostia antica, 314.511, +26,64%.



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