Archivio tag | Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna

Venezia. Riapre l’ingresso al museo Archeologico da piazzetta San Marco per un accesso indipendente: primo passo verso una nuova offerta culturale per l’archeologia di Venezia

Una sala monumentale del museo Archeologico di Venezia (foto museo archeologico venezia)

Per Pasqua il museo Archeologico di Venezia ha riservato una bella sorpresa: l’annuncio che dal 6 maggio 2025 verrà riaperto l’ingresso al museo dal Cortile dell’Agrippa, che diviene un accesso indipendente pensato per quanti desiderano visitare solo l’Archeologico. L’ingresso da piazzetta San Marco consente un rapporto diretto tra il museo e la città, ripristinando la visibilità e l’accessibilità originarie: ad esso si aggiunge anche uno spazio polifunzionale pensato come deposito visitabile, dove saranno allestite alcune opere lapidee della collezione permanente. Un’infografica aggiornabile racconterà ai visitatori il processo di riallestimento del Museo. Per rendere il più possibile inclusiva e fruibile l’offerta, oltre al biglietto separato per il museo verrà introdotto anche un abbonamento annuale, che consentirà a visitatrici e visitatori di partecipare agli eventi e tornare al museo tutte le volte che vorranno. La riapertura dell’ingresso da piazzetta San Marco segna un primo, importante passo nella riorganizzazione e valorizzazione del patrimonio archeologico di Venezia da parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, istituto nel quale si integrano le diverse sfaccettature dell’identità e della storia del territorio veneziano.

Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale visita guidata “La simbologia nelle disposizioni: i nidi” nei depositi alla scoperta di un interessantissimo cerimoniale funebre

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Deposizione dei resti di cremazione in un nido conservato al museo Archeologico nazionale di Altino (foto parco archeologico altino)

Perché in alcune deposizioni della antica Altino sono presenti i nidi di uccello? La presenza dell’uovo e degli uccelli nella simbologia funebre era legata ai culti di tipo orfico o misterico. Giovedì 13 marzo 2025, alle 15.30, nella visita guidata “La simbologia nelle disposizioni: i nidi” al parco archeologico di Altino (Ve) lo staff del Parco aprirà nuovamente le porte dei depositi per fare conoscere un interessantissimo cerimoniale funebre: la deposizione dei resti di cremazione in un nido. Visita gratuita per gli abbonati, inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri. Su prenotazione. Info e prenotazioni: drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.

Altino (Ve). Al museo Archeologico nazionale si inaugura “Cocciutissime”, il nuovo allestimento delle anfore nella sezione “Commercio e attività economiche”. La direttrice Marianna Bressan: “Le anfore testimoniano l’importanza di Altino, uno tra i più importanti scali commerciali dell’Alto Adriatico”

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Le anfore antiche ancora allineate nei depositi del parco archeologico di Altino (foto drm-veneto)

Le immagini che girano sono quelle dei depositi del parco archeologico di Altino: le anfore, allineate lungo le cassette, sono ben salde sui treppiedi metallici, e il loro cartellino identificativo attaccato all’ansa. Da giovedì 6 marzo 2025 non sarà più così: al primo piano del museo Archeologico nazionale, alle 15.30, inaugurato “Cocciutissime”, e quindi “svelato” il nuovo allestimento delle anfore nella sezione “Commercio e attività economiche”. Sarà esposta una selezione di anfore, prevalentemente vinarie e olearie, provenienti da tutto il Mediterraneo, testimonianza del ruolo centrale di Altino negli scambi e nella circuitazione delle merci durante tutta l’età romana. In occasione dell’inaugurazione si terrà una visita accompagnata a cura della direttrice Marianna Bressan e dello staff del Parco. La visita è gratuita per gli abbonati e inclusa nel biglietto d’ingresso per gli altri: è necessaria la prenotazione. Info e prenotazioni: drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.

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Le anfore antiche ancora allineate nei depositi del parco archeologico di Altino (foto drm-veneto)

“Questo nuovo allestimento, benché circoscritto”, anticipa la direttrice Marianna Bressan, “aggiunge un tassello importante al percorso museale ed è l’occasione per migliorare l’assetto di tutta la sezione Commercio e attività economiche, nella quale già sono esposti reperti estremamente significativi per Altino, come la cosiddetta bilancia poliglotta di bronzo, che reca le misure ponderarie attiche, tolemaiche e romane, o il bassorilievo con la nave oneraria e la meridiana. Da sempre le anfore esercitano grande fascino sul pubblico e siamo consapevoli che esporle è un po’ come tener fede a una promessa verso chi frequenta spesso il Museo di Altino”. E ricorda: “Da qualche mese, il parco archeologico di Altino è entrato a far parte di un istituto dotato di autonomia speciale, denominato Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. Del medesimo istituto fanno parte anche il museo di Palazzo Grimani, il museo Archeologico nazionale di Venezia e il futuro museo Archeologico nazionale della laguna di Venezia sull’isola del Lazzaretto Vecchio”.

Padova. Al Liviano il seminario “I Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna: prime strategie di valorizzazione per un nuovo istituto dotato di autonomia speciale” con Marianna Bressan, direttrice dei musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna

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Nell’ambito del corso di Gestione dei Beni archeologici alla Scuola di specializzazione in Beni archeologici (prof. Ugo Soragni) e del corso di dottorato in Storia, Critica e Conservazione dei Beni culturali del dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova, in programma mercoledì 12 febbraio 2025, alle 14, nell’aula “Franco Sartori” di Palazzo Liviano , piazza Capitaniato 7, a Padova, il seminario “I Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna: prime strategie di valorizzazione per un nuovo istituto dotato di autonomia speciale” con Marianna Bressan, direttrice dei musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. Sono invitati a partecipare gli specializzandi, i dottorandi, gli studenti e tutti gli interessati.

Capodanno al parco archeologico di Altino (Ve). Apertura straordinaria del museo Archeologico nazionale con visita guidata alla scoperta della Risiera dall’Ottocento ad oggi attraverso i lasciti sui muri

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Suggestiva immagine del museo Archeologico nazionale di Altino ai margini della laguna di Venezia, ospitato nella storica Risiera (foto drm-veneto)

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“Non solo il parco archeologico di Altino (Ve) è aperto il 1° gennaio 2025, ma offre anche un originale percorso guidato tra i segni lasciati da chi, tra Ottocento e primo Novecento, ha voluto affidare ai muri della Risiera la testimonianza del proprio passaggio…”. Così Marianna Bressan, direttrice dei musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, di cui fa parte il parco archeologico di Altino, introduce alla giornata speciale che vive Altino nel giorno di Capodanno 2025. Oltre all’apertura straordinaria dalle 10.30 alle 17.30, alle 15.30 è in programma una visita guidata particolare #ParolaalleFonti – Special Edition, dedicata alla Risiera, l’edificio che ospita il Museo di Altino, e alla sua storia dall’Ottocento ad oggi. Insieme allo staff del parco archeologico di Altino si potranno scoprire avvenimenti e curiosità che riguardano l’edificio, come i graffiti lasciati dai soldati sui muri della Risiera durante la Grande Guerra (vedi l’immagine nella locandina di “Buone feste al Museo”. L’evento è su prenotazione ed è gratuito per gli abbonati e incluso nel biglietto per gli altri. Per info e prenotazioni: drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it, 0422789443.

Altino (Ve). Riprendono gli incontri “Scavi aperti” nel primo parco archeologico del Veneto: i nuovi resti riportati in luce della città romana del I secolo rivelano tracce di attività metallurgica adiacente alla grande cloaca scavata nel 2022

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Pubblico numeroso agli appuntamenti “Scavi aperti” nel parco archeologico di Altino (foto vlman)

Ritrovamenti dell’assetto urbano di Altino nel I secolo dopo Cristo, un tratto della città romana e materiali residuali di un edificio con tracce di un’attività metallurgica adiacente alla grande cloaca scavata nel 2022. Sono questi i principali ritrovamenti degli scavi in corso nella zona del parco archeologico di Altino, che ora sono visitabili durante gli appuntamenti di “Scavi aperti” (prenotazioni 0422.789443 e drm-ven.museoaltino@cultura.gov.it). Il prossimo sarà giovedì 21 novembre 2024, alle 15.30. Il parco archeologico sta infatti collaborando con l’università di Padova (e in particolare con la prof. Rita Deiana) che si occupa di fare prospezioni geofisiche mirate all’apertura dei saggi di scavo. “Le prospezioni geofisiche sono indagini che non prevedono scavi (per questo sono dette «non invasive») ma attraverso impulsi elettrici o magnetici inviati nel sottosuolo restituiscono una sorta di radiografia di quello che c’è sotto – spiega la direttrice Marianna Bressan – i dati raccolti vanno interpretati, perché la prospezione rileva tanto il manufatto antico quanto il manufatto moderno, come un semplice tubo del gas, ma permette di capire dove concentrare gli scavi”.

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Quartiere residenziale augusteo di Altino (Ve): il cantiere di scavo nella cloaca (foto drm-veneto)

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Frammento di oggetto in vetro colorato dalla cloaca dell’area archeologica di Altino (foto drm-veneto)

La cloaca. La cloaca scoperta nel 2022 è un’infrastruttura sotterranea del quartiere urbano conservato nell’area archeologica del decumano. Questo quartiere fu uno dei primi a essere scoperto dell’Altino romana, negli anni Sessanta; successivamente fu interessato da scavi a più riprese, fino ai primi anni Novanta, senza che ne venissero esaurite le potenzialità archeologiche. Nel 2022, nell’ambito del progetto tutt’ora in corso, si è presentata l’occasione di riprendere a scavare. Da lì le sorprese inaspettate. Durante gli scavi è emerso il corpo di un imponente manufatto funzionale allo smaltimento idrico che ha permesso di raccontare i dettagli della vita quotidiana degli abitanti della zona. “Questo ultimo scavo – chiarisce Marianna Bressan – è avvenuto su un’area mai indagata prima, scelta per il suo potenziale e con un duplice obiettivo: procedere con la risistemazione dell’area già aperta al pubblico, con la speranza, ampiamente ripagata, di trovare qualcosa di nuovo”. E quel qualcosa di nuovo non si è fatto attendere troppo.

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Bottiglie in vetro dalla cloaca romana dell’area archeologica di Altino, esposte nella mostra “Modus vivendi” al museo Archeologico nazionale di Altino (foto vlman)

altino_archeologico_mostra-modus-vivendi_logoI reperti. I reperti più interessanti ritrovati nella cloaca sono esposti nella mostra “Modus vivendi” inaugurata a maggio 2023 e ancora visibile al museo (La mostra è stata ideata in collaborazione con il MUB – museo della Bonifica di San Donà di Piave e P.ET.R.A. soc. coop con il contributo di Regione del Veneto L.R. 17/2019 “Legge per la cultura”, annualità 2022 e di ministero della cultura Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali). Nella mostra si possono vedere recipienti di vetro di colori vivaci, suppellettili di ceramica decorata che facevano parte dell’arredo della casa ma anche un raro balsamario blu con inserti in foglia d’oro che serviva a contenere profumi o unguenti per la cura del corpo (in tutto l’Impero romano se ne conoscono soltanto nove di simili). Dall’allestimento facevano capolino tre coppette decorate che vivacizzavano la tavola imbandita e le lucerne, piccole lampade portatili ma anche gli oggetti “preziosi”, perle in pasta di quarzo, a forma di melone, che facevano parte di collane di uso quotidiano o l’ago, anch’esso di osso, che era una forcina per capelli.

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Area archeologica di Altino intressata dagli scavi (foto vlman)

altino_parco-archeologico_logo_azzurroGli scavi sono ripresi grazie a un finanziamento ad hoc erogato per la prima volta da parte del ministero della cultura, in particolare della direzione generale Musei, e destinato proprio a campagne di scavo nei parchi archeologici nazionali (svolti oggi ad Altino dalla SAP Società archeologica). Il museo archeologico e l’area archeologica di Altino inoltre sono infatti ufficialmente diventati un Parco archeologico. Con il decreto del ministero della Cultura di marzo scorso (il decreto di istituzione del Parco è il numero 57 del 15 marzo 2024) il percorso cominciato tre anni fa è arrivato a compimento dando la spinta definitiva al nuovo progetto.

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Marianna Bressan, già direttore del museo nazionale e area archeologica di Altino, è ora direttore del musei Archeologici di Venezia e della laguna (foto drm-veneto)

Sarà un “museo all’aperto”, che unirà dunque la parte attualmente contenuta nel museo Archeologico con quella degli scavi, in un unico percorso più fruibile al pubblico che racconterà la storia di un luogo e del suo paesaggio in tutti i suoi aspetti. “Ogni parco archeologico – commenta il direttore generale Musei prof. Massimo Osanna – è espressione di un sistema integrato che vede resti archeologici e paesaggio come elementi inseparabili, un contesto in cui la memoria storica si intreccia con il valore paesaggistico e ambientale, nello spirito della Costituzione. Il parco archeologico di Altino assume così un ruolo chiave nella ricerca, conservazione e valorizzazione di questo peculiare ambito territoriale, in un’ottica di promozione e fruizione sostenibile dei luoghi della cultura, in quella prospettiva di rete che caratterizza il nostro Sistema museale nazionale”. Il parco archeologico di Altino è inoltre stato inserito nel nuovo istituto dotato di autonomia speciale denominato Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, che comprende anche il museo archeologico nazionale di Venezia, il museo di Palazzo Grimani, il futuro museo Archeologico nazionale della laguna di Venezia sull’isola del Lazzaretto vecchio. Il nuovo istituto è diretto da Marianna Bressan.

Venezia. A Palazzo Grimani la conferenza “Archeologia in piazza San Marco: le novità degli scavi del 2024” con l’archeologa Sara Bini della soprintendenza

venezia_palazzo-grimani_conferenza-archeologia-in-piazza-san-marco_locandina“Archeologia in piazza San Marco: le novità degli scavi del 2024” è il titolo della conferenza a cura di Sara Bini, promossa dal museo di Palazzo Grimani – musei Archeologici nazionale di Venezia e Laguna in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e laguna. Appuntamento al museo di Palazzo Grimani sabato 12 ottobre alle 16.30. Sara Bini, funzionaria archeologa della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e laguna, presenterà un aggiornamento sugli scavi archeologici in piazza San Marco. Verranno illustrati i dati emersi dagli scavi condotti tra 2023 e il 2024 nei mini cantieri che interessano la piazza per il restauro dei 𝑚𝑎𝑠𝑒𝑔𝑛𝑖 e che hanno portato alla luce una serie di nuovi dati sull’evoluzione della Piazza fin dalle sue origini. Sarà inoltre l’occasione per approfondire la scoperta di quella che probabilmente possiamo identificare come la prima chiesa di San Geminiano. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti. Al termine della conferenza sarà possibile visitare le sale monumentali del museo di Palazzo Grimani e la mostra attualmente in corso “Rick Lowe. The Arch within the Arc” aperta fino al 24 novembre 2024.

Venezia. Con la nomina a direttore di Marianna Bressan sono nati ufficialmente i musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna

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Marianna Bressan, già direttore del museo nazionale e area archeologica di Altino, è ora direttore del musei Archeologici di Venezia e della laguna (foto drm-veneto)

Con la nomina a direttore di Marianna Bressan (vedi Roma. Entrati in ruolo i vincitori del corso – concorso per dirigente tecnico del ministero della Cultura: ecco l’elenco dei nuovi direttori di musei e luoghi della cultura sul territorio o di uffici centrali della direzione generale Musei | archeologiavocidalpassato) sono nati ufficialmente i musei Archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. Ne fanno parte il museo Archeologico nazionale di Venezia, Palazzo Grimani a Venezia, il museo Archeologico nazionale del Lazzaretto vecchio e il parco archeologico di Altino con il Museo. Il nuovo istituto, dotato di autonomia speciale, sarà diretto da Marianna Bressan, vincitrice del I corso-concorso per dirigenti tecnici del ministero della Cultura. Specializzata e dottore di ricerca in Archeologia classica all’università di Padova, dal 2012 ha lavorato come funzionaria archeologa per le soprintendenze di Padova e Venezia, il parco archeologico di Sibari e la direzione generale Musei. Dal 2019 al 2023 ha diretto il museo nazionale e area archeologica di Altino (Ve).

Roma. Entrati in ruolo i vincitori del corso – concorso per dirigente tecnico del ministero della Cultura: ecco l’elenco dei nuovi direttori di musei e luoghi della cultura sul territorio o di uffici centrali della direzione generale Musei

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Il ministro Gennaro Sangiuliano ha dato il benvenuto ai 49 nuovi dirigenti tecnici immessi nei ruoli del ministero della Cultura (foto mic)

Il 6 maggio 2024 il ministro Gennaro Sangiuliano ha dato il benvenuto ai 49 nuovi dirigenti tecnici immessi nei ruoli del ministero della Cultura, selezionati attraverso un corso-concorso. E qualche giorno dopo 17 di loro sono stati nominati nuovi direttori di altrettanti musei e luoghi della cultura sul territorio o di uffici centrali della direzione generale Musei. Ecco l’elenco ufficiale.

Direzione generale Musei

Servizio II. Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale:
Roberto Vannata

Servizio III. Fruizione e comunicazione del patrimonio culturale:
Luca Mercuri

Abruzzo
Musei archeologici nazionali di Chieti – Direzione regionale Musei nazionali Abruzzo:
Massimo Sericola

Basilicata
Musei e parchi archeologici di Melfi e Venosa:
Tommaso Serafini

Emilia Romagna
Musei nazionali di Ravenna:
Andrea Quintino Sardo

Lazio
Direzione regionale Musei nazionali Lazio:
Elisabetta Scungio

Museo nazionale etrusco di Villa Giulia:
Luana Toniolo

Musei e parchi archeologici di Praeneste e Gabii:
Martina Almonte

Lombardia
Direzione regionale Musei nazionali Lombardia:
Rosario Maria Anzalone

Museo nazionale dell’Arte digitale:
Maria Paola Borgarino

Piemonte
Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte:
Filippo Masino

Sardegna
Direzione regionale Musei nazionali Sardegna:
Valentina Uras

Toscana
Museo archeologico nazionale di Firenze:
Daniele Federico Maras

Ville e residenze monumentali fiorentine:
Federica Bergamini

Musei nazionali di Pisa:
Massimo Dadà

Parchi archeologici della Maremma:
Leonardo Bochicchio

Veneto
Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna:
Marianna Bressan