Al museo Archeologico nazionale di Aquileia sulle tracce di Ovidio: visita guidata con archeologo alla scoperta attraverso i reperti esposti delle atmosfere del raffinato ambiente che fece da sfondo e intorno al quale il poeta esercitò la sua arte

L’Augusto in vesti sacerdotali conservato al museo Archeologico nazionale di Aquileia, in mostra alle Scuderie del Quirinale (foto Graziano Tavan)
La statua in marmo di Augusto del museo Archeologico nazionale di Aquileia, in vesti sacerdotali, della I metà del I sec. d.C., proveniente dalla zona delle Marignane presso l’area del circo di Aquileia, parte di un ciclo imperiale raffigurante la famiglia giulio-claudia, in cui dovevano comparire anche i ritratti di Claudio e Antonia Minore, troneggia nella grande mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie”, curata da Francesca Ghedini, aperta alle Scuderie del Quirinale di Roma fino al 20 gennaio 2019: oltre 200 opere tra reperti archeologici, sculture antiche, affreschi, manoscritti medievali e dipinti di età moderna, provenienti da numerosi musei e biblioteche, un viaggio alla scoperta del mondo poetico di Ovidio attraverso l’amore, la seduzione, il rapporto con il potere e il mito. E ancora dal Man di Aquileia manufatti in ambra di squisita lavorazione che ritraggono Amore e Psiche, anelli intagliati con ritratti di raffinate matrone romane dalle acconciature elaborate, ma anche piccole sculture e oggetti da toeletta, come le pissidi e le scatoline lavorate a intaglio, o il grande specchio in bronzo e la rarissima trousse per cosmesi, rinvenuta a sud di Aquileia agli inizi degli anni Novanta e oggetto di un accurato restauro proprio in occasione di questa esposizione, amuleti, collane e gemme vitree, ci raccontano di un mondo elegante dai gusti ricercati che molto doveva ai consigli del cantore dell’Ars Amatoria. In mostra spiccano anche le minutissime mosche in lamina d’oro destinate a essere cucite su di una veste e provenienti dal corredo funerario di una ricca domina aquileiese, che ben testimoniano il fasto e la ricercatezza dei costumi nel I secolo d.C. (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2018/10/31/la-statua-di-augusto-velato-del-museo-archeologico-nazionale-di-aquileia-troneggia-a-roma-nella-mostra-ovidio-amori-miti-e-altre-storie-e-la-prima-volta-che-la-m/).

La statua in marmo di Venere del I sec. a.C. – I sec. d.C. da un originale di età ellenistica nel nuovo allestimento del Man di Aquileia (foto di Alessandra Chemollo)
La narrazione sull’opera di Ovidio e sulle atmosfere del raffinato ambiente che fece da sfondo e intorno al quale il poeta esercitò la sua arte non si esaurisce con i reperti inviati a Roma ma continua ad Aquileia, domenica 25 novembre 2018 alle 17 al museo Archeologico nazionale di Aquileia, con una visita guidata da un archeologo dedicata a Ovidio, all’interno del nuovo allestimento. In questa occasione al racconto e all’analisi di alcuni reperti, che rievocano le atmosfere degli ambienti intellettuali del I secolo d.C., sarà abbinata la lettura di alcuni passi dell’Ars Amatoria, cogliendo così allusioni e rimandi ai temi letterari cari al poeta. “Al centro del racconto del nuovo Man”, ricorda la direttrice Marta Novello, “è la città romana di Aquileia, grande porto del Mediterraneo nel quale merci, persone, lingue, religioni e culture diverse si incontravano e convivevano, concorrendo a portare nuove idee in un’area che, soprattutto durante l’età tardoantica, fu di importanza strategica per le sorti dell’Impero, cerniera e collegamento tra Oriente e Occidente, tra il Mediterraneo e le regioni settentrionali e orientali dell’Europa”.
Giovedì 6 e 13 dicembre 2018 alle 17.30 proseguono gli incontri dedicati alle famiglie con il ciclo “Aquileia in tutti i sensi”, nel corso del quale i reperti museali verranno presentati in un inedito percorso sensoriale, che abbinerà all’osservazione visiva odori, suoni, sapori e sensazioni tattili. La proposta s’inserisce nell’ambito degli appuntamenti promossi dal MiBAC per tutto il mese di dicembre e dedicati alla Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Lo slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno” vuole, infatti, affermare la necessità e la volontà dei musei italiani di garantire nuove forme di fruizione e accessibilità dei beni culturali, così come richiesto dalla Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Infine, giovedì 20 dicembre 2018, alle 17. 30 si tiene un laboratorio gratuito per i più piccoli, che condurrà i bambini alla scoperta di uno dei reperti più preziosi della collezione: la pisside in vetro colorato con bande d’oro. Sarà l’occasione per riascoltare l’approfondimento prodotto da Radio Magica Fondazione onlus con un audio-racconto dedicato e contemporaneamente esplorare materiali e colori che narrano l’antico artigianato del vetro.
La statua di Augusto “velato” del museo Archeologico nazionale di Aquileia troneggia a Roma nella mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie”: è la prima volta che la monumentale opera lascia il Friuli per un prestito. Alle Scuderie del Quirinale presenti molti reperti dal museo aquileiese

La statua monumentale di Augusto del museo Archeologico nazionale di Aquileia troneggia nella seconda sezione della mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie” alle Scuderie del Quirinale (foto Graziano Tavan)
La grande statua in marmo di Augusto, in vesti sacerdotali, capolavoro del museo Archeologico nazionale di Aquileia, troneggia nella seconda sezione della grande mostra “Ovidio. Amori, miti e altre storie”, curata da Francesca Ghedini, aperta alle Scuderie del Quirinale di Roma fino al 20 gennaio 2019: oltre 200 opere tra reperti archeologici, sculture antiche, affreschi, manoscritti medievali e dipinti di età moderna, provenienti da numerosi musei e biblioteche, un viaggio alla scoperta del mondo poetico di Ovidio attraverso l’amore, la seduzione, il rapporto con il potere e il mito. Perché proprio “questo” Augusto in mostra? L’imperatore, simbolo della sua epoca, fu una figura determinante nella vicenda personale di Ovidio, dai fasti dorati della Roma imperiale fino esilio nella lontana Tomi sul mar Nero. E proprio nella seconda sezione della mostra, come spiega la curatrice, si affronta “il grande scontro tra l’imperatore Ottaviano Augusto e il poeta, costretto alla fine all’esilio. Sappiamo che i motivi alla base dell’ira di Augusto sono legati ai versi “licenziosi” di Ovidio sull’amore, e al suo modo dissacrante di rapportarsi e trattare le divinità, proprio quelle divinità che sono le fondamenta della politica e della morale di Augusto” (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2018/10/16/ovidio-il-poeta-alle-radici-delleuropa-alle-scuderie-del-quirinale-la-grande-mostra-ovidio-amori-miti-e-altre-storie-nel-bimillenario-della-morte-del-poeta-nostra-interv/).

L’Augusto in vesti sacerdotali conservato al museo Archeologico nazionale di Aquileia, in mostra alle Scuderie del Quirinale (foto Graziano Tavan)
La statua in marmo di Augusto, in vesti sacerdotali, della I metà del I sec. d.C., proveniente dalla zona delle Marignane presso l’area del circo di Aquileia, fa parte di un ciclo imperiale raffigurante la famiglia giulio-claudia, in cui dovevano comparire anche i ritratti di Claudio e Antonia Minore. Augusto indossa la toga, veste tipica del cittadino romano con la quale si fa riconoscere durante le cerimonie e i riti sacri. Il capo è velato, prescritto nei riti, a sottolineare così la sua massima devozione. Non dimentichiamo che dal 12 a.C. assume il titolo di Pontefice Massimo. “Non è una scelta casuale”, spiegano i curatori della mostra: “Anche nell’arte ufficiale Augusto fa sottolineare sempre il proprio carattere di uomo pio, in forte adesione al suo programma politico di moralizzazione e riforma dei costumi”. La monumentale statua di Augusto, particolarmente importante nel percorso espositivo della mostra di Roma, è la prima volta che lascia per un prestito il museo Archeologico nazionale di Aquileia, per il cui nuovo allestimento – inaugurato il 3 agosto 2018 – è stata anche restaurata.

Reperti in ambra di squisita lavorazione che ritraggono Amore e Psiche dal museo Archeologico nazionale di Aquileia in mostra a Roma (foto Graziano Tavan)
Il museo Archeologico nazionale di Aquileia – assicura la direzione – ha colto con entusiasmo l’opportunità di collaborare all’importante progetto espositivo su Ovidio attraverso il prestito di numerose opere della collezione permanente, che si inseriscono felicemente nella narrazione ideata dai curatori della mostra e contribuiscono a restituire al grande pubblico le atmosfere del raffinato ambiente che all’opera di Ovidio fece da sfondo e intorno al quale egli esercitò la sua arte poetica. Manufatti in ambra di squisita lavorazione che ritraggono Amore e Psiche, anelli intagliati con ritratti di raffinate matrone romane dalle acconciature elaborate, ma anche piccole sculture e oggetti da toeletta, come le pissidi e le scatoline lavorate a intaglio, o il grande specchio in bronzo e la rarissima trousse per cosmesi, rinvenuta a sud di Aquileia agli inizi degli anni Novanta e oggetto di un accurato restauro proprio in occasione di questa esposizione, amuleti, collane e gemme vitree, ci raccontano di un mondo elegante dai gusti ricercati che molto doveva ai consigli del cantore dell’Ars Amatoria. In mostra spiccano anche le minutissime mosche in lamina d’oro destinate a essere cucite su di una veste e provenienti dal corredo funerario di una ricca domina aquileiese, che ben testimoniano il fasto e la ricercatezza dei costumi nel I secolo d.C.
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