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Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Il quartiere metallurgico di Mazzola a Pithecussai: novità e prospettive alla luce delle ricerche recenti”, con Maria Luisa Tardugno, Matteo D’Acunto, settimo appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio” diretto da Mariangela Catuogno

Martedì 16 settembre 2025, alle 19, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Il quartiere metallurgico di Mazzola a Pithecussai: novità e prospettive alla luce delle ricerche recenti”, settimo appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, diretto da Mariangela Catuogno, voluto dalla Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella in sinergia col Comune di Lacco Ameno e dedicato proprio alla ripresa delle attività di scavo nel sito di Mazzola sulla collina di Mezzavia a Lacco Ameno. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella, Alessandra Vinciguerra, e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, interverranno per presentare i recenti lavori Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli; il prof. Matteo D’Acunto, professore di Archeologia classica dell’università di Napoli L’Orientale; e i responsabili di scavo e dello studio dei reperti Chiara Improta, Cristina Merluzzo e Francesco Nitti. L’appuntamento sarà moderato da Mariangela Catuogno, direttore scientifico del Progetto Kepos. L’ingresso è libero.

Campagna di scavo 2024 al quartiere metallurgico (VIII sec. a.C.) di Mazzola a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto sabap-na-met)

La scoperta del quartiere metallurgico di Mazzola, da parte di Giorgio Buchner, J. Rutter e J. Klein, sul finire degli anni ’60 del secolo passato, fu eccezionale in quanto mise in luce un’area con strutture utilizzate, fin dalle primissime fasi dell’impianto dell’insediamento di Pithekoussai, sia come laboratori per la lavorazione dei metalli che per abitazione. Lo scavo di Mazzola consentì di comprendere il ruolo dell’antico insediamento sull’isola d’Ischia nei processi produttivi di VIII sec. a.C. nel Mediterraneo legati alla metallurgia altamente specializzata. Dal 2024 un nuovo progetto di ricerca, rivolto al sito di Mazzola, con una concessione di scavo da parte del MiC vede il coinvolgimento dell’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici ”Or.Sa.” dell’università di Salerno e dell’Orientale e la Soprintendenza Archeologica per l’area metropolitana di Napoli e la direzione scientifica in capo a Teresa E. Cinquantaquattro della direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del MiC, al prof. Matteo D’Acunto dell’università di Napoli l’Orientale e a Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo della SABAP-NA.

Ischia (Na). A Lacco Ameno al via la seconda campagna di scavi archeologici nel quartiere artigianale di Mazzola a Pithekoussai, un’area di scavo chiave per la comprensione dell’economia, della società, delle attività artigianali, metallurgiche e ceramiche, delle manifestazioni sociali del più antico insediamento greco del Mediterraneo occidentale

Lunedì 1° settembre 2025 inizia la seconda campagna di scavi archeologici nel quartiere artigianale di Mazzola a Pithekoussai (Lacco Ameno, Ischia). E andrà avanti fino al 26 settembre 2025 con la direzione scientifica di Matteo D’Acunto (università di Napoli L’Orientale), Teresa Elena Cinquantaquattro (direzione generale Abap del ministero della Cultura), Maria Luisa Tardugno (soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli). Con le sue botteghe metallurgiche e abitazioni risalenti all’alba della Magna Grecia, Mazzola costituisce un’area di scavo chiave per la comprensione dell’economia, della società, delle attività artigianali, metallurgiche e ceramiche, delle manifestazioni sociali di Pithekoussai, il più antico insediamento greco del Mediterraneo occidentale. Responsabili della ricerca, che si svolge con la formula della concessione di scavo dal MiC, sono l’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Or.Sa.” dell’università di Salerno e dell’Orientale e la soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli. “Il progetto – spiega il prof. D’Acunto – si svolge in collaborazione e col sostegno del Comune di Lacco Ameno: ringraziamo, in particolare, il sindaco Giacomo Pascale e il vice-sindaco e assessore alla Cultura Carla Tufano, che, come sempre, col loro impegno ed entusiasmo ci assicurano tutto il sostegno necessario e un prezioso aiuto e incoraggiamento. Responsabili scientifici dello scavo e delle attività sul campo saranno Francesco Nitti, Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (università di Napoli L’Orientale). Protagonisti delle attività sul campo e di classificazione dei reperti saranno gli allievi della Scuola di Specializzazione “Or.Sa.” e gli studenti dell’Orientale. Come già l’anno scorso, gli studenti del liceo di Ischia “Giorgio Buchner”, con un PCTO, parteciperanno in prima persona alle attività, collaborando con i membri della missione al primo trattamento e classificazione dei reperti, impadronendosi così delle conoscenze fondamentali nel riconoscimento e nell’interpretazione della ceramica, vero pane quotidiano dell’archeologo. Ciò è reso possibile grazie all’impegno e all’entusiasmo della preside, prof.ssa Assunta Barbieri, e dei docenti del Liceo, che seguiranno gli studenti. Un ringraziamento, per il sostegno, va alle compagnie di navigazione Medmar e SNAV. Durante la campagna di quest’anno – conclude D’Acunto – prevediamo di effettuare nuovi interventi di scavo, assai promettenti in quanto localizzati in aree precedentemente non indagate, e di portare avanti il fondamentale studio sistematico dei reperti e delle strutture murarie già messi in luce”.

Ischia (Na). In Villa Arbusto (museo Archeologico di Pithecusae) a Lacco Ameno l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, don Emanuel Monte, Federico Marazzi, Maria Lauro, Mariangela Catuogno, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”

Sabato 19 luglio 2025, alle 20, a Villa Arbusto, sede del museo Archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia (Na), l’incontro “Napoli e Bisanzio: la prospettiva da Ischia”, quinto appuntamento del ciclo di conferenze del “Progetto Kepos. Incontri di Archeologia e Paesaggio”, con Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli; don Emanuel Monte, direttore museo Diocesano di Ischia e Ufficio diocesano Beni culturali e Arte sacra; Federico Marazzi, ordinario di Archeologia cristiana e medievale, università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Maria Lauro, archeologa; Mariangela Catuogno, archeologa. Dopo i saluti della presidente della Fondazione W. Walton e Giardini La Mortella Alessandra Vinciguerra e del sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, gli intervenuti illustreranno – riesaminandolo – il lascito di don Pietro Monti per quanto riguarda i materiali ceramici compresi nell’arco cronologico fra il IV e il X secolo d.C., all’interno di un programma di studio e schedatura di tutto il patrimonio postclassico raccolto da don Pietro, che nel quinquennio 2019 – 2024 ha ricevuto il supporto anche del museo Archeologico nazionale di Napoli. L’eredità degli studi condotti da don Pietro Monti sui materiali archeologici di Ischia ha avuto infatti uno dei suoi aspetti più innovativi nel riconoscimento e nel salvataggio del materiale risalente all’età medievale. In un’Italia come quella dei primi decenni del dopoguerra, in cui il territorio isolano diveniva sempre più oggetto di appetiti speculatori che ne avrebbero modificato per sempre i connotati, don Pietro è andato letteralmente a caccia, ovunque sul territorio isolano qualcuno gliene facesse segnalazione, a recuperare materiali archeologici che venivano fortuitamente alla luce in occasione di sterri e lavori. Se quest’opera è stata meritoria in assoluto, ancor più essa lo è stata relativamente ai reperti di epoca medievale che, allora, non erano quasi mai oggetti di attenzione da parte dell’archeologia “ufficiale” praticata dalle Università e dalle Soprintendenze. L’istinto di don Pietro Monti per un’archeologia “globale” che spaziasse all’interno di tutti gli archi cronologici della lunga storia ischitana, ha conosciuto il suo apice nelle indagini sistematiche che egli condusse sotto la chiesa di Santa Restituta e nei suoi immediati dintorni, di cui egli riuscì a tratteggiare due millenni di storia, letta attraverso i reperti archeologici. L’incontro del 19 luglio 2025, a Villa Arbusto, è l’occasione per raccontare quanto sinora fatto e quanto resti ancora da fare.

Napoli. Alla Scuola Superiore Meridionale il convegno “Puteoli – Portus Porti di Roma”: a confronto i due sistemi portuali più importanti per la Capitale dell’Impero. Ecco il programma

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Lunedì 27 gennaio 2025, alla Scuola Superiore Meridionale di Napoli, si terrà il convegno “Puteoli – Portus Porti di Roma”, con l’obiettivo di mettere a confronto i due sistemi portuali più importanti per la Capitale dell’Impero. Organizzato dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, dall’università Vanvitelli, dalla Scuola Superiore Meridionale e dal Gruppo Archeologico dei Campi flegrei, il convegno è realizzato grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituto culturali del Mic.

PROGRAMMA. Scuola Superiore Meridionale di Napoli, largo San Marcellino 10 a Napoli (centro storico). Aula 3, apertura dei lavori alle 9.30 con i saluti istituzionali: Mariano Nuzzo, soprintendente Sabap-Na-Met; Carlo Rescigno, università della Campania “Vanvitelli” – Ssm. Gli interventi: 9.50, Simona Formola, “Le attività dell’ufficio Archeologia subacquea della Sabap-Na-Met”; 10, Raffaella Iovine, “Il contributo del Gruppo Archeologico dei Campi Flegrei”; 10.10, keynote speech, Pascal Arnaud, “Navigare tra Pozzuoli e Portus: condizioni, stagioni, barche”. SESSIONE 1: OSTIA-PORTUS (chair: P. Arnaud. 10.40, Evelyne Bukowiecky, “La pianificazione architettonica e logistica del più grande complesso di stoccaggio dell’antichità”; 11, Stéphanie Mailleur, “L’immagine del porto: segni e significati”; 11.20, Marina Lo Blundo, Claudia Tempesta, Alessandro D’Alessio, “Il sistema Ostia-Portus: infrastrutture portuali e di stoccaggio alla foce del Tevere”. SESSIONE 2: PUTEOLI (chair: A. D’Alessio). 12.10, Maria Luisa Tardugno, “La colonia marittima di Puteoli: l’area urbana e il porto”; 12.30, Fabio Pagano, Enrico Gallocchio, “Strutture e servizi al servizio del porto: nuove ricerche 2024-2025 nell’area del Portus Iulius”; 13, pausa pranzo. Aula 5, 14, Michele Silani, “La ripa puteolana: il vicus Lartidianus”; 14.20, Michele Stefanile, Michele Silani, “Il tempio sommerso dei Nabatei. Le nuove ricerche”; 14.40, Michele Stefanile, “La ripa puteolana: il vicus Annianus e la Penisola Mediana”; 15, dibattito (chair: P. Arnaud): C. Rescigno, E. Bukowiecky, S. Mailleur, M. Lo Blundo, C. Tempesta, A. D’Alessio, F. Pagano, E. Gallocchio, M.L. Tardugno, M. Stefanile, M. Silani.

Napoli. A Palazzo Reale la giornata di studio “Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela del territorio di Pozzuoli con un’attenzione particolare al Rione Terra

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“Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” è il titolo della giornata di studio, a cura di Mariano Nuzzo e Maria Luisa Tardugno, organizzata dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli lunedì 18 novembre 2024 nella sala Carbonara del Palazzo Reale di Napoli, per un momento di condivisione e approfondimento sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela che interessano il territorio di Pozzuoli, sviluppato grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza e le istituzioni accademiche delle regioni Campania e Molise.

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Giornata di studio “Puteoli e il suo territorio”: il soprintendente Mariano Nuzzo e l’archeologo Stefano De Caro (foto sabap-met-na)

“Questa giornata di studi”, dichiara Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, “rappresenta un’importante occasione per fare il punto sulle attività di ricerca e tutela che, negli ultimi vent’anni, hanno permesso di approfondire la conoscenza dell’antica Puteoli. Si tratta di un momento di confronto in cui passato e presente si riconnettono, fornendo una chiave per comprendere le dinamiche che sottendono le attività di studio e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Un’attenzione particolare è dedicata al Rione Terra, luogo unico di sperimentazione, dove archeologia e architettura si intrecciano per restituirci un quadro vivo delle tecniche costruttive e delle strutture urbane antiche. Questo evento ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dall’archeologia all’architettura alle tecniche costruttive – uniti dal desiderio di contribuire alla conoscenza e alla tutela di un patrimonio che appartiene a tutti. La divulgazione, infatti, è parte integrante della conoscenza: è nostro dovere rendere accessibili i risultati delle ricerche e trasmettere la consapevolezza del valore di ciò che ci circonda. La conoscenza è un bene collettivo, e non possiamo permetterci di non condividerla”.

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Panoramica del Rione Terra di Pozzuoli (foto sabap-met-na)

L’incontro, aperto con i saluti di Fulvio Maria Soccodato e Luigi Manzoni, è stato moderato da figure di rilievo come Stefano De Caro e Teresa Elena Cinquantaquattro. Durante la giornata, esperti e studiosi di fama nazionale hanno approfondito numerosi aspetti del patrimonio puteolano e delle attività di ricerca ad esso collegate. Il Rione Terra di Pozzuoli, con le sue stratificazioni storiche, è stato al centro di numerose discussioni, grazie agli interventi di Maria Luisa Tardugno, Lucia Manuela Proietti, Carmela Capaldi, Marco de Napoli, Giuseppe Faella e Aldo Giordano. Inoltre, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire gli aspetti archeologici relativi al territorio puteolano con gli interventi di Luigi Cicala, Carlo Ebanista, Emanuela Spagnoli, Marina Taliercio e Antonella Ciotola, oltre che riflettere sulle trasformazioni sociali e culturali attraverso i contributi di Giuseppe Camodeca, Carlo Rescigno, Michele Silani e Michele Stefanile, tra storia, archeologia e tutela del territorio.

Lacco Ameno (Ischia, Na). Al via gli scavi nel quartiere artigianale metallurgico di Mazzola diretti da Matteo D’Acunto, progetto di ricerca triennale condotto in sinergia tra L’Orientale, l’Or.Sa., la Sabap di Napoli e il Comune, per la prima volta aperto alla cittadinanza. Gli interventi dei protagonisti

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia): scavi anni Sessanta del Novecento (foto sabap-na-met)

L’annuncio lo scorso novembre 2023: “Dopo quasi 50 anni dai primi scavi sono ripresi i lavori nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia), sulla collina di Mezzavia, indagata negli anni Sessanta del Novecento dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner. Le evidenze, costituite da strutture databili a partire dall’VIII sec. a.C., sono riferibili ad un quartiere metallurgico, come dimostrano le varie tipologie di oggetti rinvenuti (vedi Ischia (Na). Nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno) si torna a scavare dopo 50 anni il quartiere metallurgico (VII sec. a.C.) dell’antica Pithekoussai | archeologiavocidalpassato). Non è stato uno scavo occasionale. Da lunedì 2 settembre 2024 ripartono le indagini archeologiche a Ischia / Pithekoussai, l’antico insediamento localizzato nell’attuale comune di Lacco Ameno, primo insediamento greco in Occidente. Un importante progetto di ricerca nel quartiere artigianale di Mazzola, parte di un progetto di ricerca triennale fortemente sostenuto dal soprintendente Mariano Nuzzo, si apre alla cittadinanza grazie a un nuovo ed entusiasmante progetto di ricerca, condotto in sinergia tra l’università di Napoli L’Orientale, la Scuola di specializzazione in Beni archeologici “Or.Sa.” (università di Salerno e università di Napoli L’Orientale)”, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il Comune di Lacco Ameno.

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (dall’VIII sec. a.C.) (Lacco Ameno, isola d’Ischia) (foto sabap-na-met)

Si apre così un nuovo capitolo sulla storia, la struttura sociale, la produzione e i commerci di un centro che fu punto d’approdo e di transito imprescindibile lungo le rotte che collegavano le sponde opposte del Mediterraneo. La nuova campagna di scavo sarà realizzata sotto la direzione di Matteo D’Acunto, professore ordinario dell’università di Napoli L’Orientale, di Teresa E. Cinquantaquattro, direttrice del Segretariato Regionale del MiC per la Campania, e di Maria Luisa Tardugno, funzionaria archeologa della soprintendenza. Il lavoro sul campo sarà coordinato da Francesco Nitti (dottorando dell’università di Salerno), Marco Capurro (dottorando della Scuola Normale Superiore di Pisa), Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (dottorande dell’università di Napoli L’Orientale).

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia): sopralluogo con Matteo D’Acunto, Maria Luisa Tardugno e Mariano Nuzzo (foto sabap-na-met)

La missione archeologica sarà composta da giovani ricercatori e studenti dell’università di Napoli L’Orientale e della Scuola di specializzazione interateneo in Beni archeologici “Or.Sa.” (università di Salerno e università di Napoli L’Orientale). Le indagini previste offriranno nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività produttive, l’economia e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti di Pithekoussai, creando un legame tangibile tra il passato e il presente. Inoltre, la missione dichiarata di questo progetto, con una connotazione di assoluta novità, è quella di presentarsi come uno scavo aperto alla cittadinanza, secondo un processo virtuoso che vede coinvolti gli enti di ricerca, di tutela, l’amministrazione comunale di Lacco Ameno e tutta la comunità locale.

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Area archeologica del quartiere metallurgico di Mazzola (dall’VIII sec. a.C.) (Lacco Ameno, isola d’Ischia) (foto sabap-na-met)

Il progetto è stato da subito sostenuto dal Comune di Lacco Ameno, e in particolare dal sindaco Giacomo Pascale e dal vice-sindaco e assessore alla Cultura Carla Tufano. Durante gli scavi saranno organizzate giornate aperte al pubblico (dalla seconda settimana di settembre, su prenotazione), durante le quali verranno mostrate le molteplici operazioni di indagine e saranno illustrate le evidenze archeologiche emerse e la storia del sito. Attraverso un accordo con il liceo classico Statale “G. Buchner”, saranno inoltre coinvolti nelle attività di studio, classificazione e interpretazione dei reperti alcuni giovani studenti, che avranno così la possibilità di toccare con mano la storia del proprio territorio. Infine, allo scopo di dare ampia pubblicità alle ricerche in corso, è previsto un incontro conclusivo della campagna, aperto al pubblico e ai media, durante il quale verranno resi noti i risultati dei nuovi scavi. La ripresa delle esplorazioni dell’antica Pithekoussai rappresenta una straordinaria opportunità per preservare e valorizzare il patrimonio storico dell’isola d’Ischia promuovendo al contempo il turismo culturale eco-sostenibile e favorendo il pieno coinvolgimento della comunità locale. Ci sono tutte le premesse perché il programma di ricerca conduca a importanti risultati: l’eccezionale interesse scientifico del progetto, che mira a proseguire il percorso virtuoso avviato dalle eccezionali scoperte di Giorgio Buchner, e l’entusiastico coinvolgimento e il supporto decisivo della comunità di Lacco Ameno.

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Roberto Tottoli, rettore dell’università di Napoli L’Orientale (foto unior)

“Con l’apertura di questo nuovo scavo archeologico a Ischia la scuola archeologica dell’Orientale condurrà ricerche nelle due più antiche fondazioni greche d’Occidente, Pithekoussai e Cuma”, interviene il rettore dell’Orientale, Roberto Tottoli. “Le attività, coordinate da nostri docenti, permettono agli studenti del nostro Ateneo di lavorare sul campo e acquisire competenze avanzate nel campo della ricerca archeologica sotto l’aspetto delle tecniche di indagine, dell’analisi e della classificazione dei materiali e dello studio dei siti, nonché sotto il profilo teorico e interpretativo più generale. La scuola di archeologia dell’Orientale, attiva anche all’estero in Oman, Arabia Saudita, Afghanistan, Sudan, Egitto, Etiopia, ha una lunga storia di scoperte e anche in questo caso siamo certi che arriveranno grandi risultati”. E Mariano Nuzzo, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli: “Sono particolarmente lieto di annunciare l’avvio della nuova campagna di scavi nel quartiere di Mazzola a Lacco Ameno, un’iniziativa che non solo rappresenta un’importante occasione di ricerca scientifica, ma che si propone anche di coinvolgere attivamente la comunità locale e i giovani studenti. La riscoperta dell’antico insediamento di Pithekoussai non è solo un’opportunità per approfondire la nostra comprensione delle origini della colonizzazione greca in Occidente, ma anche per valorizzare e preservare un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale. La partecipazione della cittadinanza e delle nuove generazioni alle giornate di scavo aperte al pubblico è un elemento centrale di questo progetto, poiché credo fermamente che la conoscenza e la tutela del nostro passato debbano essere condivise e vissute da tutti. Ringrazio le istituzioni e gli enti coinvolti per la loro preziosa collaborazione e sono convinto che, insieme, riusciremo a creare un ponte tra passato e presente che arricchirà non solo la nostra cultura, ma anche l’identità della comunità di Lacco Ameno”.

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Comune di Lacco Ameno (Ischia): il vicesindaco Carla Tufano e il sindaco Giacomo Pascale (foto ischiamondo blog)

“Siamo entusiasti della ripresa dei lavori di scavo in località Mazzola, un’opportunità straordinaria che apre una nuova pagina, e una nuova stagione, per tutta l’isola d’Ischia”, dichiara il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. “Crediamo da tempo che il futuro della nostra terra e lo sviluppo del territorio passino attraverso il binomio indissolubile di turismo e cultura. Investire nella valorizzazione di siti archeologici e, più in generale, nei beni di rilevanza storica è la manifestazione precisa di un impegno concreto, da parte di questa Amministrazione, che punta a un duplice risultato: arricchire l’offerta culturale del nostro patrimonio archeologico a turisti e studiosi e avvalerci di una tradizione scientifica di alto prestigio ed esperienza per la conoscenza e la conservazione della nostra memoria, della nostra storia e della nostra identità”. E il vice-sindaca e assessore alla Cultura Carla Tufano: “La nuova campagna di scavo è parte di un progetto più ampio di tutela, valorizzazione e fruizione collettiva dell’area archeologica di Pithekoussai che prevede il pieno coinvolgimento della comunità locale. Finalmente i cittadini di Lacco Ameno e i nostri ospiti scopriranno i tesori nascosti nell’antica area artigianale di Mazzola. Potranno ammirare i resti di una civiltà che ha inciso profondamente nella storia del Mediterraneo e delle sue dinamiche interculturali. Le visite pubbliche al cantiere archeologico e alle indagini sul campo, pur richiedendo sforzi organizzativi eccezionali, avverranno nella consapevolezza che le tracce preziose del nostro passato sono destinate a diventare patrimonio comune da trasmettere con slancio e convinzione alle nuove generazioni”.

 

Napoli. Al Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo il convegno internazionale “Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière”, in presenza e on line: due giorni di confronto sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento

napoli_complesso-san-marcellino_convegno-internazionale-magna-grecia-nel-secondo-dopoguerra_locandina“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.

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L’archeologa Juliette de La Genière (1927-2022) (foto Centre Jean Bérard)

L’incontro è dedicato alla memoria di Juliette de La Genière, che è stata una protagonista della ricerca archeologica in Magna Grecia durante questi stessi anni. Ricordarla diventa occasione per riflettere sulla storia degli studi nella prospettiva di un confronto con le più recenti tendenze di analisi e tutela di un patrimonio di interesse mondiale. Il convegno riunisce sia storici e archeologi, specialisti della Magna Grecia, di ambito nazionale e internazionale, sia rappresentanti istituzionali dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia, proprio per discutere insieme sullo stato degli studi nello scenario culturale e politico della vita contemporanea, dove si tratta di distinguere ma non separare ricerca, tutela e promozione del territorio.

PROGRAMMA LUNEDÌ 27 NOVEMBRE 2023 Chiesa del Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo, largo San Marcellino 10, Napoli. Alle 9.30, saluti di apertura: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli; Matteo Lorito, magnifico rettore dell’università di Napoli “Federico II”; Arturo De Vivo, professore emerito dell’università di Napoli “Federico II”; Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi umanistici dell’università di Napoli “Federico II”; Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”; Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del Mic; Teresa Elena Cinquantaquattro, segretario regionale del MiC per la Campania; Alessandro Naso, direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Napoli “Federico II”; Giampaolo D’Andrea, presidente dell’associazione nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI). Alle 11, Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”), Introduzione. Presidente: Giovanna Greco (università di Napoli “Federico II”); 11.15, Gianfranco Maddoli (ANIMI) “Memoria del mio primo incontro con le problematiche della Magna Grecia”; 11.45, Mario Lombardo (università del Salento) “I convegni di Taranto e il loro contributo alla ricerca sulla storia dell’archeologia della Magna Grecia: qualche osservazione”; 12.15, Massimo Osanna (direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”) “Gli organi di tutela nella seconda metà del Novecento”; 12.45, discussione. Dopo la pausa pranzo, presidente: Carmela Capaldi (università di Napoli “Federico II”). Alle 14.30, Rosalba Panvini (università di Catania) “L’attività di tutela in Sicilia tra storia e nuova organizzazione dell’amministrazione”; 15, Alfonsina Russo (parco archeologico del Colosseo) “I Parchi archeologici e le prospettive future: il caso del Parco archeologico del Colosseo”; 15.30, Fabio Pagano (parco archeologico dei Campi Flegrei) “La modernità ripensata. Presupposti e determinazioni nella nascita di un Parco archeologico”; 16, Francesco Sirano (parco archeologico di Ercolano) “Ercolano. I molti futuri di una città. Scoperte, tutela, valorizzazione e interazione con il territorio”; Dopo la pausa caffè, alle 17, Tiziana D’Angelo (parco archeologico di Paestum e Velia) “Nuove antichità pestane: storie e progetti di un Parco archeologico in trasformazione”; 17.30, Filippo Demma (parco archeologico di Sibari) “Proporre, progettare, realizzare. Sperimentazione e nuovi modelli di gestione dai Parchi archeologici della Calabria”; 18, Francesca Spatafora (archeologa, dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana) “I parchi archeologici siciliani: variazioni sul tema”; 18.30, discussione.

PROGRAMMA MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2023 Chiesa del Complesso Monumentale dei SS. Marcellino e Festo, largo San Marcellino 10, Napoli. Presidente: Luigi Cicala (università di Napoli “Federico II”). Alle 9.30, Maria Concetta Parello (parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi) “Dalla frana di Agrigento al Parco della Valle dei Templi: tutela, ricerca e valorizzazione di Akragas/Agrigentum”; 10, Luigi Maria Gattuso (parco archeologico di Gela) “Parco archeologico di Gela: tutela e valorizzazione”; 10.30, Brigitte Marin (École française de Rome), Valérie Huet (Centre Jean Bérard), Claude Pouzadoux (Université Paris Nanterre), Priscilla Munzi (Centre Jean Bérard) “Dal secondo dopoguerra agli anni ‘80, 40 anni di collaborazione italo-francese per la conoscenza della Magna Grecia e della Sicilia: attori, spazi e strategie della ricerca archeologica”; dopo la pausa caffè, presidente: Priscilla Munzi (Centre Jean Bérard): alle 11.30, Tiziana D’Angelo (parco archeologico di Paestum e Velia), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Heraion alla foce del Sele: questi ultimi trent’anni di ricerca”; 12, Raffaella Bonaudo (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Roscigno – Monte Pruno tra valorizzazione e tutela. I progetti della Soprintendenza Archeologica e dell’Università degli Studi di Napoli”; 12.30, Rosalba Panvini (università di Catania), Marina Congiu (archeologa, soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Caltanissetta), Bianca Ferrara (università di Napoli “Federico II”) “Gela: una lunga collaborazione tra Università e Soprintendenza”; 13, discussione. Dopo la pausa pranzo, tavola rotonda “Omaggio a Juliette de La Genière: tra didattica, scavi e ricerche”, 15.30, introduce: Giovanna Greco “Didattica e ricerca tra Lille e Parigi”: Nathalie De Chaisemertin, Françoise Gaultier, Michel Gras, Stéphane Verger. Scavi E Ricerche A Paestum: Giuliana Tocco, Marina Cipriani, Bianca Ferrara, Antonella Tomeo; a Sala Consilina: Luigi Cicala, Maria Luisa Tardugno; in Basilicata: Annamaria Mauro, Carmelo Colelli; in Calabria: Elena Lattanzi, Raffaella Pierobon Benoit, Claudio Sabbione, Roberto Spadea; in Sicilia: Rosalba Panvini. Alle 18.30, Massimo Osanna (direttore generale Musei del MiC, università di Napoli “Federico II”) conclusioni.

Ischia (Na). Nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno) si torna a scavare dopo 50 anni il quartiere metallurgico (VII sec. a.C.) dell’antica Pithekoussai

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Resti del quartiere metallurgico (VII sec. a.C.) dell’antica Pithekoussai nell’area archeologica di Mazzola a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia (foto sabap-met-na)

Dopo quasi 50 anni dai primi scavi, in novembre 2023 sono ripresi i lavori nell’area archeologica di Mazzola (Lacco Ameno, isola d’Ischia), sulla collina di Mezzavia, indagata negli anni sessanta del Novecento dall’archeologo tedesco Giorgio Buchner. Le evidenze, costituite da strutture databili a partire dall’VIII sec. a.C., sono riferibili ad un quartiere metallurgico, come dimostrano le varie tipologie di oggetti rinvenuti. Grazie ad un finanziamento del ministero della Cultura, gli scavi, diretti dalla funzionaria archeologa Maria Luisa Tardugno, consentiranno di approfondire le conoscenze sul quartiere artigianale dell’antica Pithekoussai e di risistemare l’area attraverso interventi di manutenzione e messa in sicurezza.

Ischia. La fondazione Walton propone anche per il 2023 il progetto “Kepos. Archeologia e paesaggio”: sette incontri tra maggio e ottobre con studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione. Ecco il programma

lacco-ameno_archeologico_progetto-kepos_logoDopo il positivo riscontro avuto con Kepos 2022 “Paesaggi e Archeologia”, una serie di conferenze e convegni, focalizzato sul patrimonio archeologico, culturale e naturalistico del mondo mediterraneo, la Fondazione Walton torna a proporre questo progetto di divulgazione scientifica che si interroga sulle nuove forme di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, presentate da specialisti del settore. Riprende il progetto di divulgazione culturale promosso dalla Fondazione Walton per parlare del patrimonio archeologico, culturale e naturalistico a cura dell’archeologa Mariangela Catuogno. Anche nel 2023 il progetto si snoda con sette incontri in calendario ai quali interverranno studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, per un approccio multidisciplinare al tema. Sono previsti due appuntamenti al museo di Villa Arbusto, nell’ambito della collaborazione tra Fondazione William Walton e Comune di Lacco Ameno. Ai vari appuntamenti interverranno studiosi, funzionari pubblici, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, altamente specializzati, per un approccio multidisciplinare al tema. Gli incontri sono tutti alle 18.30. Ingresso libero dalle 18. Informazioni e prenotazioni: 081-986220, dalle 10 alle 18, martedì, giovedì, sabato e domenica. Fondazione William Walton e La Mortella, via Francesco Calise 45, Forio (Na). Il termine greco Kepos indica il giardino di delizie, ma anche il grembo materno, il luogo in cui fermenta la vita e le idee. I Giardini La Mortella, luogo di diletto da sempre promotore di progetti culturali, vogliono porsi come stimolo di conoscenza, sperimentazioni e proposte concrete per gestione del patrimonio culturale, creando un confronto tra le realtà isolane e quelle nazionali, e spronare la comunità ischitana ad una partecipazione attiva e ad un processo di identificazione con il patrimonio storico ed ambientale dell’isola.

ischia_kepos_programma-2023_locandinaIl primo appuntamento si svolgerà giovedì 25 maggio 2023, ai Giardini La Mortella; con una perfetta convergenza tematica si parlerà di musica in ambienti museali, proprio nel luogo dedicato alla musica, la Sala concerti della Mortella. Il focus è sulle nuove forme di comunicazione del patrimonio museale, con interventi della scrittrice Cinzia Dal Maso, del Centro studi per l’archeologia pubblica Archeostorie®, e del maestro Federico Longo, compositore e direttore d’orchestra, che parleranno di una opera musicale site-specific composta per la Galleria Borghese di Roma.

A seguire giovedì 15 giugno 2023, sempre ai Giardini La Mortella, una conferenza anch’essa in perfetta sintonia con l’eccezionale contesto dei giardini, in cui Riccardo Motti, professore di Botanica sistematica al dipartimento di Agraria, università Federico II, racconterà dei suoi studi sulla flora antica rappresentata nelle opere d’arte Greco-Romane.

L’appuntamento successivo è previsto l’8 luglio 2023 al museo di Villa Arbusto. Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli; Federico Marazzi, professore di Archeologia cristiana e medievale, all’università Suor Orsola Benincasa; e Maria Luisa Tardugno, soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio – area metropolitana di Napoli presenteranno una riflessione sul mondo Bizantino, prendendo spunto dalla grandiosa mostra organizzata al museo Archeologico di Napoli nel 2022.

Seguirà, il 5 agosto 2023, sempre a Villa Arbusto, l’incontro dedicato alla navigazione nel mondo antico, con una apertura di grande respiro sulle rotte del Mediterraneo presentata da Flavia Frisone, professore associato di Storia greca, all’università del Salento, Lecce.

Il 24 agosto 2023 invece gli incontri tornano ai Giardini La Mortella, dove si parlerà dell’affascinante mestiere dell’archeologo, tra prassi operative, indagini, tecniche e luoghi comuni con l’intervento di Enrico Giannicchedda, professore di Metodologia della ricerca archeologica all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nella salvaguardia dei Beni Culturali e Ambientali sarà l’argomento affrontato l’8 settembre 2023 ai Giardini La Mortella, con rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, che racconteranno la capillare opera di tutela e salvaguardia svolta quotidianamente dall’Arma.

Il settimo appuntamento, il 5 ottobre 2023 ai Giardini La Mortella, vedrà convergere tre direttori di aree marine protette: Salvatore Livreri, direttore area marina protetta “Isole Egadi”; Giulia Visconti, direttore area marina protetta “Capo Milazzo”; e Antonino Miccio, direttore area marina protetta “Regno di Nettuno” Isole di Ischia e Procida, per affrontare il tema della tutela delle emergenze archeologiche e monumentali che si trovano nel contesto di aree naturalistiche.

Ischia. “Pithecusa: vecchi scavi, nuove scoperte”: prima conferenza all’Archeologico di Lacco Ameno del progetto “Kepos 2022 paesaggi e archeologia” promosso dalla Fondazione Walton per valorizzare il patrimonio archeologico, culturale e naturalistico dell’isola

lacco-ameno_archeologico_progetto-kepos_logoNasce a Ischia “Kepos 2022 paesaggi e archeologia”, progetto di divulgazione scientifica promosso dalla Fondazione Walton per valorizzare il patrimonio archeologico, culturale e naturalistico dell’isola d’Ischia. Responsabile Scientifico del progetto, l’archeologa Mariangela Catuogno. “Kepos 2022 paesaggi e archeologia” è un articolato progetto di conferenze e convegni, che mira a riflettere sul patrimonio archeologico, culturale e naturalistico dell’isola d’Ischia e del mondo mediterraneo, attraverso una divulgazione scientifica chiara ed efficace, con un focus sulle nuove forme di gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici presentate da specialisti del settore. Sette gli incontri in calendario ai quali interverranno studiosi, manager dei beni culturali ed esperti di divulgazione, per un approccio multidisciplinare al tema.

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La Baia di Sammontano negli anni ’50 (foto progetto kepos)

Primo appuntamento venerdì 10 giugno 2022, alle 11, a Villa Arbusto di Lacco Ameno, sede del museo Archeologico di Pithecusae. La soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro e Maria Luisa Tardugno, funzionario archeologo responsabile per il territorio di Ischia, parleranno di “Pithecusa: vecchi scavi nuove scoperte”, illustrando le attività di tutela, fruizione e valorizzazione della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli sul territorio ischitano. L’incontro del 10 giugno 2022, che darà il via al ciclo di conferenze Kepos, preceduto da una breve presentazione del progetto, permetterà dunque di fare il punto sulla situazione isolana, tra lo splendore del passato, i piani per il futuro e le problematiche del presente, puntando a stimolare nella comunità ischitana il sentimento di identità e di partecipazione al patrimonio storico ed ambientale dell’isola e offrendo ai turisti la possibilità di conoscere lo straordinario patrimonio artistico ischitano.

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Il logo di “Kepos 2022 Paesaggi e Archeologia”

Il logo di “Kepos 2022 Paesaggi e Archeologia” è l’immagine stilizzata dell’albero della vita che si trova sul fregio della Coppa di Nestore, prodotta a Rodi, tra il motivo a losanga e quello a meandro tratteggiato spezzato. Secondo alcuni l’elemento decorativo stilizzato compare anche nella produzione vascolare pithecusana locale: ad esempio è dipinto sul fondo di una lekythos e sulla vasca di numerosi crateri di produzione locale rinvenuti nell’abitato dell’antica Pithekoussai, diventando così la “firma” dell’artigiano. L’albero della vita fin dall’antichità fu simbolo di rinascita e di vitalità; nella produzione artistica pithecusana si configura come elemento mutuato dal mondo orientale, testimonianza dei precocissimi contatti commerciali con Al Minà, alla foce dell’Oronte, con Rodi e col Delta del Nilo. Kepos è un progetto culturale della Fondazione Walton – Giardini La Mortella, che nella sua mission propone un nuovo approccio alla gestione dei Beni Culturali alimentando il senso di partecipazione e rinascita collettiva: l’albero della vita di Kepos è paradigma della volontà, che anima questo progetto, costruttrice di una identità culturale consapevole, attenta alle innovazioni, dinamica e comunicativa nel suo proporsi.